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Le gestione aziendale e il project management

La gestione di un’azienda, che sia pubblica o privata, presenta delle problematiche quotidiane e progettuali, che vanno affrontate seguendo determinati criteri.

Nell’attuale periodo storico poi, si aggiungono delle condizioni sfavorevoli alla gestione aziendale e al project management, come ad esempio la diminuzione delle risorse, sia economiche che di personale, che richiedono uno studio più appropriato del progetto, per ottenere il risultato migliore e la massima efficienza, limitando gli sprechi e raggiungendo la qualità desiderata.

Parlare di project management non vuol dire affrontare i problemi delle “funzioni di routine” dell’azienda, ossia tutte quelle mansioni che si svolgono quotidianamente e servono alla normale attività aziendale. La parola “progetto”, infatti, va intesa come inquadrata in un arco temporale ben definito, con un inizio e una fine.

Bisogna innanzitutto determinare ogni aspetto del piano di lavoro che l’azienda deve affrontare, pianificando i passaggi da effettuare per ottenere il risultato desiderato, tenendo conto di costi e tempi di realizzazione. Si deve quindi effettuare un’analisi di fattibilità del progetto, per capire se è possibile arrivare alla conclusione rispettando ogni specifica.

Le fasi più importanti del project management nella gestione aziendale sono relative alla definizione della“missione”, alle risorse disponibili per il lavoro da svolgere, alla metodologia con cui verrà affrontato il progetto e, infine, al tipo di controllo che verrà applicato.

Si parla quindi di “triangolo dei vincoli di progetto”, nel quale ogni lato rappresenta uno dei requisiti da tenere in conto: scopo e qualità del servizio, durata del progetto, risorse impiegabili. Come i lati di un triangolo, ognuno di questi aspetti e legato agli altri due e ne è condizionato.

Definiti questi aspetti, si passa poi alla destrutturazione del progetto, per individuare le fasi che lo compongono. Si passa così alla stesura della cosiddetta Work-breackdown Structure, ossia un diagramma in cui si scompone il progetto, fino agli stadi più elementari.

Da qui si può intravedere a quale risorsa affidare ogni incarico, per superare gli punti che porteranno alla risoluzione totale del progetto.

Solitamente, il project management viene affidato ad un team di task manager, il cui responsabile viene definito project manager, che si adopereranno per gestire i vari aspetti del progetto e dirigere gli attori incaricati. In caso di piccoli progetti o aziende con un numero limitato di impiegati, non sarà costituito un team di sviluppo, e il project manager si occuperà da solo di coordinare l’attività di ogni risorsa impegnata nel progetto.

Il project management si capisce quindi essere una fase delicata ed importante, nonché articolata, e quindi da assegnare a persone competenti e affidabili, per la buona riuscita del progetto e per la credibilità aziendale che da esso deriva.

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PROJECT MANAGEMENT: LA NUOVA FRONTIERA DELLA GESTIONE AZIENDALE

Quello del project manager rappresenta, senza ombra di dubbio alcuna, uno dei ruoli in assoluto più impegnativi e stimolanti all’interno del team del progetto.
Si tratta di una figura paragonabile a quella di un direttore d’orchestra che, di concerto con gli altri attori del team, svolge una indispensabile funzione di coordinamento finalizzata allo sviluppo armonico e progressivo del progetto, contribuendo, nello stesso tempo, a creare una stabile visione d’insieme.
Il ciclo vitale di ciascun progetto è caratterizzato da numerosi step.
Compito del project manager è quello di saper riconoscere funzioni e peculiarità di ciascuno step, adattando il proprio lavoro alle richieste sempre mutevoli sia del progetto stesso che del team responsabile.

Trattandosi di un argomento estremamente complesso e controverso, non esiste un’unica chiave di lettura riguardante il project management. Come conseguenza di ciò, sia sul piano teorico che su quello pratico, ogni project manager tende a sviluppare una sua opinione e a consolidarla durante tutto il corso dela sua vita lavorativa e professionale. Ne risulta, dunque, una letteratura estremamente variegata, se non addirittura contraddittoria, nella quale è sempre più difficile sapersi districare con successo.
La domanda che occorre porsi al fine di superare questo notevole empasse informativo è:
“Chi è il project manager e che cos’è veramente il project management?”

LE TRE DIMENSIONI DEL PROJECT MANAGEMENT

Per rispondere a questo importantissimo quesito è necessario prima fare qualche passo indietro e analizzare con la dovuta attenzione il background strutturale caratterizzante il project management. Tale background è costituito da tre dimensioni perfettamente interconnesse con il ciclo vitale e produttivo di ciascun progetto.
Non dimentichiamoci, di fatti, che se il project manager è il direttore d’orchestra, il progetto è lo spartito dal quale prende forma la musica, ovvero il prodotto finale.
Vediamo rapidamente quali sono le tre dimensioni del project management e in che modo influenzano il processo gestionale dell’azienda.

  • Dimensione Tecnica
    Generalmente associata alle prime fasi del ciclo vitale del progetto, la dimensione tecnica è quasi sempre caratterizzata da gap e difficoltà tecniche che devono essere superate grazie a una serie di mansioni finalizzate a sviluppare il progetto attraverso un lavoro congiunto con il team.
  • Dimensione Transazionale
    La dimensione transazionale fa riferimento a tutte quelle attività tradizionalmente associate alla gestione del workflow aziendale. Tali attività si basano principalmente sul controllo del progetto durante la sua fase di implementazione.
  • Dimensione Trasformazionale
    In questa dimensione il project manager si trasforma in project leader, capace non solo di monitorare e coordinare il lavoro del proprio team, ma anche di motivare tutti gli attori coinvolti in egual misura, garantendo, così, la qualità del prodotto finale.

PROJECT MANAGER: LEADER VISIONARIO O SUPEREROE?

Alla luce di quanto detto fino ad ora, appare chiaro come il ruolo del project manager richieda numerose competenze che spaziano dalla conoscenza tecnico-pratica del prodotto (e del progetto ad esso relativo) a profonde capacità interrelazionali e comunicative.
Ciascun project manager è chiamato ogni giorno a riconoscere e adottare tutte e tre le dimensioni gestionali del progetto. Ne deriva un lavoro di squadra prolifico e fruttuoso nel quale il project manager:

  • Seleziona e crea i migliori processi per il ciclo vitale di un progetto
  • Riconosce il valore aggiunto delle singole attività
  • Motiva e responsabilizza i vari attori coinvolti nel processo
  • Gratifica il proprio team rendendolo partecipe del successo di uno o più progetti
  • Esamina costantemente il proprio lavoro individuando i punti che dimostrano di avere un più ampio margine di miglioramento

 

PROJECT MANAGEMENT: DAL PROBLEMA ALLA SOLUZIONE

Il project management è uno degli aspetti in assoluto più rilevanti della gestione aziendale eppure sono poche le realtà imprenditoriali veramente consapevoli della sua importanza. Non a caso, spesso e volentieri, lo stesso project manager viene coinvolto nel progetto tramite modalità lavorative del tutto inadeguate (part-time, contratto a progetto, etc.).
Studi recenti e approfonditi sull’argomento hanno dimostrato che le aziende operanti nel pieno rispetto degli standard organizzativi del project management riescono a ridurre notevolmente i costi di gestione  e di sviluppo di ogni singolo progetto grazie a un costante monitoraggio del processo produttivo e del complesso ciclo vitale del progetto.
Investire in project management significa, dunque, ottimizzare costi e tempo, innalzando, al contempo, il livello qualitativo del prodotto finale.

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Web Marketing in Italy ATCommunication

Sempre più spesso si sente parlare di web marketing e di termini come SEO o SEA. Sono concetti che non possiamo evitare di conoscere nel mondo iperconnesso di oggi, in particolare se abbiamo intenzione di promuovere i nostri prodotti o i nostri servizi online. Un’attività commerciale che si basa almeno in parte sulla rete, infatti, difficilmente riuscirà a ottenere un vantaggio decisivo sulla concorrenza senza una solida strategia di promozione online.

Il web marketing è proprio questo: sfruttando la rete, attraverso una strategia che comprende vari metodi di pubblicità, promozione, sponsorizzazione e quant’altro, l’azienda allarga la propria clientela, aumentando di conseguenza anche i guadagni. Fondamentale in questo processo è la creazione di un sito internet, che dovrà poi esser promosso e pubblicizzato, con l’obiettivo di renderlo visibile e facile da trovare sui motori di ricerca. Esistono figure professionali che si occupano di web marketing e sono in grado, grazie alla loro esperienza con strumenti come Adword e alla loro conoscenza dei diversi tipi di utenti, di posizionare con successo un sito ai primi posti tra i risultati dei motori di ricerca.

In tutto ciò il SEO (Search Engine Optimization) ha un ruolo di estrema importanza.  Si tratta di una parte del web marketing incentrata sulla rilevazione dei siti web da parte dei principali motori di ricerca. È un’attività complessa che consiste nell’ottimizzazione del sito e degli url, tenendo conto di vari parametri, tra i quali l’algoritmo di Google per la rilevanza dei siti. È importante anche ottimizzare i contenuti del sito, facendo in modo, per esempio, che i titoli delle varie pagine siano differenziati tra di loro e coerenti col contenuto a cui sono riferiti. A tal fine è anche opportuno un buon uso delle parole chiave (o keywords), che devono comparire nel testo con una certa frequenza.

Ai fini del web marketing è importante anche il SEA, ovvero il Search Engine Advertising. Come suggerisce il nome, si tratta delle operazioni di pubblicizzazione della propria attività, che comprendono l’acquisto di annunci sponsorizzati che compaiano sui motori di ricerca, aumentando considerevolmente la visibilità e la quantità di clienti che si possono ottenere.

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Il web designer, architetto del web ma non solo

All’interno della varie attività che sono comprese nell’esecuzione di un sito web, il ruolo del web designer sottintende una pluralità di competenze che valicano ampliamente le mere attività grafiche di web design. Se infatti egli si occupa naturalmente di web design, gli ambiti del  web designer si sono successivamente allargati a tutti quegli aspetti propri in realtà più dell’area di comunicazione aziendale (o del privato) per il quale il sito sarà realizzato.

Indubbiamente la figura del web designer ha consistenti analogie con la professione dell’architetto. Se infatti l’architetto dovrà avere competenze tali da poter intervenire nella costruzione di ogni singolo elemento del suo progetto, così il web designer dovrà avere competenze che spaziano dagli aspetti tipicamente grafici sia quelli più tecnici come l’usabilità di un sito e la sua accessibilità sulle varie piattaforme dove esso può essere visualizzato.

Grazie alla sua specifica preparazione infatti il web designer penserà in primo luogo ad una personalizzazione in ambito web del brand per il quale dovrà operare. Ma come sempre più spesso accade vista la trasversale fruizione di contenuti digitali e la loro incredibile diffusione in particolare grazie all’avvento degli smartphone, l’ambito di intervento del web designer vede crescere notevolmente la sua importanza. Egli infatti si potrà trovare coinvolto non soltanto nello svolgimento degli item propri del web design, ma anche nella creazione della corporate image in ambito più allargato.

Nel caso poi di aziende strutturate che abbiano una pluralità di settori aziendali coinvolti nello sviluppo del sito il web designer sarà poi chiamato a coniugare le diverse esigenze che verranno espresse nello sviluppo del progetto, quali quelle comunicative, di relazione con il cliente, di vendita o di altra natura.

Con web design si definirà invece l’attività di progettazione grafica in ambito web, indicando in maniera onnicomprensiva tutti gli step di sviluppo dell’interfaccia grafica, siano esse relative alla mission del sito, del suo aspetto  così come delle funzionalità che saranno proprie del sito stesso. Il web designer, limitatamente agli aspetti più specifici, sarà in questo caso responsabile della realizzazione del portale dal punto di vista grafico in termini di congruità con il design del logo aziendale e dei suoi colori pantone, della fruibilità in termini di navigazione, allo studio della sua usabilità, della sua compatibilità nell’utilizzo di browser, sistemi operativi e devices (web-tablet-smatphone).

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AT Communication SEO organizzazione in Italia

AT Communication è un’agenzia di organizzazione eventi di carattere nazionale e internazionale, che opera nel campo della comunicazione e della pubblicità.

Nasce nel 2006 e, nel corso degli anni, è stata protagonista in campo mondiale con manifestazioni sportivi, promozionali e di entertainment, convegni e fiere, lancio di nuovi prodotti e cataloghi, stand aziendali e tutto ciò che ruota intorno all’organizzazione eventi.

Qualunque sia il progetto, avvalendosi di professionisti nel settore, mette a disposizione dei suoi clienti il massimo della competenza e della disponibilità. Ogni evento è trattato nei minimi particolari, programmando ciascuno step e tenendo conto delle esigenze del cliente.

Dopo un preventivo studio sulla fattibilità nella pianificazione del progetto, i consulenti AT Communication procederanno alla realizzazione su misura, a partire dalla scelta della location, la selezione di hostess, steward e promoter, l’allestimento del catering, e cureranno la promozione, grazie al lavoro dell’ufficio stampa e dei P.R., con campagne pubblicitarie mirate a valorizzare e dare importanza all’evento. Il tutto garantendo una continua assistenza sia in fase di progettazione che durante lo svolgimento dello stesso, per una sicura riuscita.

Marchi prestigiosi, aziende internazionali e manifestazioni sportive di grande pregio sono ricorsi alla serietà e alla competenza della AT Communication, che ha collezionato un parco clienti di grande spessore.

Ma l’agenzia non si occupa solo di organizzazione eventi, proponendo altri servizi specifici di:

  • Media Relation
  • Social Marketing
  • Corporate Identity
  • Web Design
  • Web Marketing
  • Consulting

Questi servizi operano nella loro totalità a dare il massimo sostegno alle aziende, con la consulenza, grafica personalizzata e altri servizi, mettendo a disposizione le proprie conoscenze e specialisti, oltre che un vario e ricco catalogo di prodotti per creare il proprio pacchetto personalizzato.

L’obiettivo di AT Communication è dare vita a manifestazioni, promozioni e servizi di grande qualità e originalità. La soddisfazione del cliente è il fine ultimo che il team deve raggiungere, lavorando con passione e professionalità, per ottenere la fiducia, che fa di un’azienda il miglior biglietto da visita.

AT Communication è il partner ideale nell’organizzazione eventi per aziende e manifestazioni sportive, capace di plasmare da un’idea qualcosa di unico.

Organizzazione eventi per aziende e società sportive, sviluppo di tutti gli aspetti dell'evento. Eventi di varie tipologie e per diversi scopi.

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Marketing e comunicazione, i motivi che portano un contenuto a diventare virale

Ecco come favorire la condivisione e l’attenzione degli utenti

Le ragioni che rendono un contenuto virale piuttosto che un altro non sono più un tabù. Grazie allo studio di Noah Kagan possiamo consultare le regole di marketing e comunicazione che definiscono i principali aspetti determinanti per una maggiore condivisione ed attenzione di un contenuto in rete, sia esso un articolo o un post sul social network.

Dopo un’accurata analisi di oltre 100 milioni di articoli tramite l’innovativa piattaforma BuzzSumo, la ricerca ha rivelato quando e perché un contenuto diventa virale.

Senza mai dimenticare l’importanza della qualità di ciò che si crea e si condivide, in primis uno degli aspetti più importanti è sicuramente la lunghezza degli articoli; proprio così, lo studio ha evidenziato che i testi più lunghi, dunque per lo meno di 2000 parole, sono i più condivisi. La seconda regola di marketing e comunicazione rivela che un contenuto supportato da immagini su Facebook e Twitter sarà senza dubbio più condiviso. Proprio così, grazie all’impatto visivo di un’immagine la condivisione aumenterà più del doppio, sottolineando che l’uso di meta-tag nell’anteprima dell’immagine è un ulteriore aspetto positivo per quanto riguarda la viralità del post.

Inoltre, c’è da sottolineare che è stato messo in evidenza che sui social network l’intento degli utenti è principalmente quello di distinguersi dalla massa, così come quelo di condividere cause in cui si crede, contenuti interessanti e rimanere in continuo contatto con gli amici; è dunque fondamentale offrire contenuti divertenti, che facciano ridere o creino un sentimento di stupore o curiosità.

Le regole di marketing e comunicazione mettono inoltre in luce l’alta condivisione delle liste e delle infografiche, che hanno un maggiore successo se suddivise in 10 punti; così come sono più virali i testi che iniziano con “come”, “perché” o “cosa” o articoli che sono suddivisi in paragrafi ben definiti. Un altro punto estremamente importante è senza dubbio la fiducia tra le parti, dunque è sicuramente consigliato proporre testi che abbiano al loro interno tutti i riferimenti del caso (come ad esempio l’autore e la fonte). Dopotutto gli utenti vogliono sapere cosa leggono!

Infine non è da dimenticare che il giorno in cui è riscontrata una più alta condivisione è il martedì. L’inizio della routine settimanale probabilmente porta negli internauti una maggiore necessità di distrarsi ed informarsi; dunque perché non approfittarne? Non solo, può risultare utile la condivisione di contenuti datati, un gesto che offre la possibilità dia chi non è riuscito a consultarli nel momento in cui sono stati pubblicati, di accerdervi. Infine i principi di marketing e comunicazione ci rivelano un ulteriore segreto: menzionare un influencer in un tweed significa garantirsi un aumento della condivisione sui Social Media.

ATCommunication è leader nel marketing e nella comunicazione, è un'agenzia di marketing con esperienza decennale nel settore della comunicazione e dei media digitali.

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Chi è il graphic designer: lavoro e campi d’azione

Quando si parla di graphic designer ci si riferisce ad una figura professionale che lavora nell’ambito della progettazione grafica, sia essa cartacea che digitale, che serva a promuovere la comunicazione visiva di un messaggio. Con il termine graphic designer ci si riferisce a diversi tipi di professionisti, Dal fotografo all’architetto, dal web designer all’esperto di banner e animazioni pubblicitarie. I compiti che derivano da questo lavoro sono principalmente quelli di creare, modificare, arrangiare e migliorare i diversi elementi grafici di cui sono responsabili per fare in modo che al pubblico arrivi un messaggio visivo quanto più chiaro ed inequivocabile possibile. I graphic designer possono inoltre essere responsabili in prima persona della realizzazione di un progetto di loro competenza così come possono fornire consulenza tecnica al proprio cliente. Le conoscenze del grafico professionista comprendono quelle in ambito grafico, le diverse tecniche del colore, della fotografia, ma anche di stampa, e spaziano anche in campi quali quello storico e quello sociale, per comprendere appieno le basi della comunicazione visiva rapportate alla società attuale.

 

Come già accennato, il graphic designer si può occupare di diversi tipi di comunicazione grafica, tra quella stampata e quella in digitale.

 

I grafici che realizzano prodotti di editoria, copertine di libri o quaderni sono gli illustratori. Questi si occupano anche di realizzare biglietti da visita oppure cartelloni pubblicitari, utilizzando mezzi multimediali e non.

 

Ci sono poi i grafici che si occupano del cosiddetto giornalismo visivo, una forma di giornalismo che utilizza la fotografia come mezzo di comunicazione.

 

Fra i graphic designer legati al mondo del digitale si annoverano gli ideatori di loghi e logotipi, quelle immagini che rappresenteranno un’azienda descrivendola nella sua completezza. I loghi devono avere il pregio di essere semplici, facilmente ricordabili e associabili al nome dell’azienda nonchè al lavoro che svolge.

 

Ancora ci sono grafici che lavorano nel campo della pubblicità, per l’ideazione e sviluppo di banner o animazioni a scopo pubblicitario, per avere una comunicazione a livello visivo con il potenziale cliente a cui è rivolto il messaggio pubblicitario, ricordando che la comunicazione visiva è la più immediata.

 

Infine il compito dei graphic designer può estendersi toccando il campo del brand design, campo in cui il professionista è responsabile dell’intero settore grafico di un’azienda.

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L’importanza del copywriting per la redazione di comunicati stampa efficaci

Nell’attuale mondo della comunicazione, dove siamo letteralmente sommersi da contenuti provenenti dalle più varie fonti (cartaceo, tv, radio, web) l’attività di copywriting risulta fondamentale nella redazione di comunicati stampa che possano essere poi divulgati dai vari mezzi di informazione.

Il copywriting è l’attività propria del copywriter, ovvero la scrittura del testo dei comunicati stampa. Il fondamento di questa attività è che chi leggerà il pezzo sia coinvolto in una qualche maniera dalla notizia che stiamo esponendo. Pertanto è buona norma considerare che chi leggerà il comunicato che si vuole sia divulgato sarà un giornalista professionista, che ricerca in maniera analitica all’interno dei comunicati stampa i parametri fondamentali che possano rendere la notizia che si desidera sia divulgata appetibile o meno.

Dunque una efficace azione di copywriting farà in modo di impressionare positivamente i giornalisti utilizzando uno stile snello che metta in immediata evidenza il fatto che si intende esporre. Ciò farà guadagnare tempo al giornalista (che normalmente legge decine di comunicati stampa al giorno) e contestualmente gli farà apprezzare l’attività del copywriter. Quest’ultimo aspetto (qualora l’attività di redazione di comunicati stampa sia costante) potrebbe essere importante per il copywriter stesso, che potrebbe essere considerato come fonte attendibile e fornitrice di contenuti rilevanti, e dunque con una reputazione che gli consentirebbe di poter far “passare” più facilmente i suoi comunicati stampa.

L’elemento basilare per rendere i comunicati stampa efficaci è la corretta esposizione della notizia in maniera che essa possa risultare chiaramente appetibile al giornalista. E sebbene si faccia un gran parlare di tecniche di comunicazione 2.0 la regola della comunicazione delle vecchie 5W (chi-cosa-dove-quando-perché)  risulta in ogni caso essere quella più efficace anche oggi.

Una corretta attività di copywriting perciò deve mirare a produrre comunicati stampa chiari, accurati e brevi.

Chiari: i titoli debbono poter illustrare in maniera esaustiva i contenuti dei comunicati, focalizzandosi al massimo su uno o due elementi. Inoltre dove fin dalle nelle prime del testo vi saranno poste le indicazioni sulle notizie che si intendono divulgare.
Accurati: debbono avere bene in chiaro sulla parte iniziale del  foglio l’indicazione Comunicato Stampa al fine di evitare che vengano considerati come delle comunicazioni di altra natura. Inoltre i comunicati stampa debbono poter riportare bene in chiaro la data del comunicato stesso.
Brevi: generalmente oggi i comunicati stampa superano di rado la lunghezza di una pagina scritta con un carattere di media grandezza (es font 12).

In questa modo il copywriting sarà svolto con successo ed i comunicati stampa avranno eccellenti possibilità di essere divulgati.

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