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micaela74

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FORESTE: PROPOSTE PER UNA NUOVA POLITICA NAZIONALE

Roma 24 febbraio —  Ad un mese dalla Giornata internazionale del bosco promossa dalla FAO sulla scia del convegno nazionale “Politiche forestali e sviluppo rurale per la programmazione 2014-2020” la gestione forestale sostenibile e la valorizzazione della funzione economica, ambientale, culturale e sociale dei boschi rimangono i principali temi delle politiche di sviluppo e tutela del territorio. I boschi, sempre di più, rappresentano per il nostro Paese una importante occasione di crescita e sviluppo imprenditoriale sostenibile, costituendo la base, non delocalizzabile, di un sistema economico che nella produzione di beni ecocompatibili e servizi ecosistemici può trovare ampie opportunità di crescita e innovazione.

Vi è però l’urgenza di dare avvio a un più incisivo percorso politico, nazionale e regionale, che nel lungo periodo possa garantire la competitività e la qualità ambientale incentivando e promuovendo la continuità nella gestione attiva del patrimonio forestale nazionale. In quest’ottica si rende necessario dare piena attuazione alla Strategia forestale nazionale definita dal Programma Quadro per il Settore Forestale (PQSF), e prevedendo:

  1. la creazione di una Struttura di governo ed indirizzo per le Foreste presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, punto di riferimento e di indirizzo per le politiche forestali nazionali e regionali in attuazione degli impegni internazionali e comunitari sottoscritti dal Governo italiano;
  2. la semplificazione e l’aggiornamento delle normative e dei regolamenti forestali e degli iter autorizzativi al fine di garantire una diffusa e sostenibile gestione attiva del territorio e del patrimonio forestale;
  3. il coordinamento delle competenze amministrative a livello regionale e locale, con l’individuazione di un unico referente pubblico territoriale in materia forestale;
  4. lo sviluppo di moderne linee guida nazionali per una diffusa pianificazione e gestione attiva delle proprietà forestali (pubblica e privata), al fine di garantire la prevenzione dai rischi naturali, climatici e antropici, la valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico, la diffusione di modelli imprenditoriali innovativi, il miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni forestali, una adeguata formazione degli operatori forestali.
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INEA – Camaldoli: dal codice forestale all’atlante storico-geografico

Roma 5 marzo, ore 14:30 sala Serpieri, INEA, Via Nomentana, 41

 Roma, 1 marzo — Il Nuovo Atlante Storico Geografico Camaldolese e il documentario “Come l’Abete Sapiente delle cose dell’Alto” verranno presentati il 5 marzo presso la sala A. Serpieri dell’INEA, via Nomentana 41, Roma, a partire dalle ore 14,30.

 Sono 261 i siti, tra eremi e monasteri, situati in 13 regioni italiane, a essere stati individuati,  georeferenziati sfruttando il sistema di mappatura basato sulla tecnologia di Google Maps e classificati attribuendogliuna scheda informativa con informazioni storiche, culturali e di gestione del territorio di competenza dei monaci della Congregazione Camaldolese. L’Atlante consente di toccare con mano l’attività svolta sul territorio dai monaci (dal 1012 fino al 1866), per lo sviluppo socioeconomico locale e per la gestione delle risorse naturali e dell’uso del suolo.

Il Documentario, realizzato dalla FilmRouge in collaborazione con l’INEA, costituisce una importante testimonianza sul lavoro svolto, teso alla valorizzazione e diffusione del patrimonio storico-culturale della Congregazione Benedettina Camaldolese nella gestione secolare del territorio montano e delle sue risorse naturali.

«I contributi proposti – spiega Tiziano Zigiotto, Presidente dell’INEA – rientrano nel progetto di ricerca triennale, “Codice forestale Camaldolese: le radici della sostenibilità”, dell’Osservatorio Foreste dell’INEA, che si è concluso nel 2012 e che ha permesso il recupero e la ricostruzione digitale del patrimonio storico inerente la gestione del territorio da parte della Congregazione Camaldolese . Quest’ultima determinò un radicale processo di trasformazione dell’economia e del paesaggio rurale appenninico, attraverso tecniche e pratiche di gestione perfettamente in linea con quelli che sono i moderni concetti della sostenibilità, dando vita a modelli ed economie autosufficienti, di cui ancora oggi è percepibile la presenza nel paesaggio, nella cultura e nella storia locale di tutto l’Appennino tosco-umbro marchigiano».

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INEA – ACQUA: LA GESTIONE EFFICIENTE PASSA ATTRAVERSO LA TECNOLOGIA

– Modelli, sistemi informativi geografici e telerilevamento da satellite sono al centro del workshop Servizi di consulenza ed assistenza per l’irrigazione, organizzato dall’INEA e dal GRUSI – GRUppo Studi Irrigazione – a Roma l’8 gennaio 2013, a partire dalle ore 10:00, presso il CNR, piazzale Aldo Moro, 7.
Un’efficiente gestione delle risorse idriche, basata sulla diffusione di sistemi di consulenza tecnologica, concorre allo sviluppo sostenibile nelle economie di gestione con ricadute applicative in molti Consorzi di Bonifica ed Irrigazione italiani. L’incontro fornisce l’occasione di fotografare lo stato dell’arte attraverso alcune esperienze, mettendo a confronto le potenzialità dei servizi di assistenza con le esigenze degli utilizzatori finali e dei gestori delle risorse idriche in agricoltura.
Tra i servizi di supporto presentati si segnala il progetto SIRIUS – Sustainable Irrigation water management and River-basin governance: Implementing User-driven Services – effettuato nell’area test del Sannio Alifano, che ha previsto il coinvolgimento diretto degli imprenditori agricoli con 31 aziende aderenti interessando una superficie complessiva di 815 ettari.
«L’incontro – spiega Tiziano Zigiotto, Presidente dell’INEA – si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare sul tema di un’adeguata gestione delle risorse idriche, sottolineando le potenzialità offerte sia dai sistemi informativi geografici (GIS) sia dalle tecnologie satellitari (Remote Sensing), considerati tra i più potenti strumenti di analisi territoriale. La giornata favorisce, quindi, il confronto tra tutti gli attori coinvolti nella gestione e utilizzazione dell’acqua.»
I lavori saranno aperti da Franco Braga, Sottosegretario di stato MiPAAF, con gli interventi istituzionali di Tiziano Zigiotto, Presidente INEA,Massimo Gargano, Presidente ANBI, e Giuseppe Blasi, Direzione generale competitività per lo sviluppo rurale MiPAAF.

L’INEA è un ente pubblico istituito nel 1928, che svolge attività di ricerca, di rilevazione, analisi e previsione nel campo strutturale e socio-economico del settore agro-industriale, forestale e della pesca.

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Ufficio Stampa – MC
Via Nomentana 41,
Tel. 067478523; Fax 0647856299; [email protected]

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L’INEA presenta l’Annuario dell’agricoltura italiana

Roma, 20 dicembre alle ore 11,30, Sala del Parlamentino delle foreste, Via Carducci, 5

Riflettori puntati sulla produzione, sulla multifunzionalità e sulla green economy nell’Annuario dell’agricoltura italiana, che sarà presentato dall’INEA, a Roma il 20 dicembre alle ore 11: 30, presso la Sala del Parlamentino delle foreste, Corpo forestale dello Stato, Via Giosuè Carducci, 5.

Il valore della produzione della branca agricoltura, silvicoltura e pesca, nel 2011, in Italia ha raggiunto i 51,8 miliardi di euro correnti (+6,4% rispetto all’anno precedente), attribuibile a un nuovo e più consistente rialzo dei prezzi (+6,8% per le materie agricole di base), mentre la produzione in termini reali è rimasta immutata. In particolare l’agricoltura in senso stretto ha mostrato una maggiore variazione di segno positivo (+7,2%), con una produzione di 49,2 miliardi di euro correnti, proveniente per il 53,3% dal comparto delle coltivazioni agricole, per il 33,1% dagli allevamenti e per il 12,5% dalle attività di supporto all’agricoltura.

Il rallentamento della domanda mondiale e l’impennata dei prezzi ha comportato per il terzo anno consecutivo un peggioramento del saldo commerciale dell’agro-alimentare, con il deficit che è passato da 7.382 a 9.092 milioni di euro, con un significativo aumento dell’import di prodotti agro-alimentari (+11,5%), ed uno più limitato dell’export (+8,5%). L’aumento delle importazioni è stato determinato da un incremento dei valori medi unitari (+10%), dovuto alla nuova ascesa dei prezzi internazionali delle principali commodity agricole, registrata almeno fino alla metà del 2011, di contro ad un lieve incremento dei volumi (+1,4%). Battuta d’arresto per i volumi delle esportazioni che, contemporaneamente a una più debole dinamica dei prezzi ha comportato un peggioramento delle ragioni di scambio italiane pari a quasi sette punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Le attività di diversificazione delle aziende agricole censite nel 2010 sono state 98.839, relative a 76.148 aziende pari al 4,7% del totale. Contoterzismo e l’agriturismo sono quelle maggiormente diffuse, a cui seguono le attività di trasformazione e prima lavorazione dei prodotti aziendali e quelle legate alla manutenzione del territorio. Stanno prendendo piede, seppur in maniera ancora limitata, le attività a carattere sociale (attività ricreative e fattorie didattiche). Il 51% delle aziende destinate ad attività connesse è localizzata nel Nord, dove si concentra però soltanto il 25% delle aziende totali. Una situazione opposta si riscontra nel Mezzogiorno. Le aziende agrituristiche sono circa l’1,3% delle aziende agricole nazionali, con picchi in Trentino-Alto Adige (9%) seguito da Toscana (5,7%) e Umbria (3,3%). La localizzazione è maggiore nel Centro-Sud (54% del totale) rispetto al Nord (46% del totale).

In ambito energetico i dati provvisori sul 2011 evidenziano una contrazione dei consumi nazionali globali di energia (-2%), favorita dall’acuirsi della crisi economica, dal clima particolarmente mite e dall’attuazione di misure di efficienza energetica. In questo quadro, anche il settore agricolo, che rappresenta il 2,2% dei consumi totali finali, ha registrato una modesta riduzione (-1,4%). In particolare, dal punto di vista della produzione di energie da fonti rinnovabili in agricoltura, il fotovoltaico ha registrato una crescita rilevante, sottolineata dal numero di impianti installati in Italia fino al 2011 che, secondo il Gestore dei servizi elettrici (GSE), ammontano a 330.000 (+112% rispetto al 2010) con una potenza installata aumentata del 269% rispetto al 2010. La superficie occupata dagli impianti a terra è pari a 11.026 ettari (+232%), circa allo 0,1% della SAU nazionale; il primato per la maggiore superficie dedicata a pannelli spetta alla Puglia (3.375 ha), seguita da Lazio e Emilia Romagna con un migliaio di ettari ciascuna.

Cresce la domanda interna dei prodotti biologici, a cui non segue però un’adeguata risposta dal settore produttivo, data la sostanziale stabilità delle superfici investite, poco più di 1 milione di ettari al 2011 (-1,5% all’anno precedente). La superficie investita è pari all’8,5% della SAU nazionale, distribuita nelle regioni settentrionali (3,6%) e nel Centro e nelle Isole (12%). La base produttiva (produttori, allevamenti, trasformatori e impianti) resta attestata prevalentemente nel Nord, ma nel 2011 i maggiori incrementi sono stati registrati nelle regioni meridionali. L’82% delle coltivazioni si trova nelle aree montane e collinari, segno di una collocazione altimetrica privilegiata per i prodotti di qualità nostrani.

L’Italia, in termini di qualità e tutela dei prodotti agro-alimentari, continua a detenere il primato comunitario delle DOP e IGP, giunte a quota 244, oltre il 22% sull’intero registro UE, ripartite nei prodotti dell’ortofrutta e dei cereali (quasi 40%), nei formaggi (18%) negli oli extra vergine d’oliva (18%) e nei salumi (circa 14%). In particolare il comparto vinicolo registra 73 DOCG, 330 DOC e 118 IGT. La superficie investita a DOC e IGT rappresenta in Italia oltre il 70% dell’intera superficie vitata.

È pari a poco più di 780 milioni di euro (2010) l’entità complessiva della spesa italiana, pubblica e privata, per ricerca e sviluppo nel settore agro-alimentare, corrispondente al 4% del totale, quota significativa tenuto conto del fatto che nello stesso anno il peso del sistema agro-alimentare nazionale sul PIL è stato pari al 3,3%, sebbene gli investimenti nel sistema agro-indistriale siano di norma inferiori a quelli del sistema delle imprese in altri settori.

Il 2011 ha visto gli agricoltori italiani ricevere, tra trasferimenti e agevolazioni, oltre 14,5 miliardi di euro, contro i 13,7 del 2010, pari al 54,9% del valore aggiunto della branca agricoltura e pesca e al 29,1% della stessa produzione. Il 52% del sostegno proviene sempre dall’UE, il 20,6% dalle Regioni, il 9,5% è dato dalle agevolazioni e il 4,5% da Ministeri ed enti nazionali. I trasferimenti, pari a 11,2 miliardi di euro, costituiscono il 77,1% del totale, mentre le agevolazioni il restante 22,9% pari a 3,3 miliardi di euro.

«Come di consueto – spiega il Presidente dell’INEA, Tiziano Zigiotto – l’Annuario dell’agricoltura italiana presenta, al fianco degli andamenti delle principali componenti del sistema agroalimentare, analisi più originali sui temi della multifunzionalità, delle certificazioni, dello sviluppo sostenibile e della green economy. Giunto ormai alla LXV edizione, l’Annuario INEA è il frutto della collaborazione di oltre 50 esperti e di numerose istituzione, che forniscono dati e informazioni, consentendo di realizzare un importante strumento conoscitivo insostituibile per ricchezza e molteplicità di spunti per chi opera nel settore».

Quest’anno l’Annuario è edito direttamente dall’INEA ed è disponibile integralmente in formato digitale all’indirizzo www.inea.it, dove è possibile consultare anche la relativa banca dati.

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