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Pnl e personal branding: cosa le lega?

La Pnl è nata dal frutto di varie ricerche condotte da due americani Richard Bandler e John Grinder, orientate a scoprire quali fossero gli elementi sia linguistici che comportamentali che permettevano a persone di successo, quali psicoterapeuti di orientamento  teorico, come ad esempio, Virginia Satir, Frits Perlse via dicendo.. di avere costanza di rilevanti esiti positivi.

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Perché vendere oggetti online?

Perché vendere degli oggetti online? Anche se non si dovrebbe rispondere a una domanda con un’altra domanda, si potrebbe controbattere: perché non farlo? Perché rimanere ancorati ai mercatini?

Vendere degli oggetti online è un modo per liberarsi di oggetti mai usati o semplicemente cose indesiderate e perché no, di guadagnarci anche su. Per vendere degli oggetti online è necessario accedere a una rete di contatti che si estendono sia sul territorio limitrofo che distante (regionale e nazionale).

Uno dei siti più utilizzati per vendere degli oggetti usati online è Ebay, una piattaforma che consente di realizzare qualsiasi compravendita senza spostarsi da casa. Sebbene l’annuncio sia completamente gratuito in questo sito specifico, esso trattiene una commissione per la vendita: per i venditori occasionali è in ogni caso una vera e propria manna dal cielo.

Esiste un’altra categoria di ‘venditori’ ovvero quelli che si aspettano una proficua fonte di guadagno, quelli che auspicano a lavorare in questo senso (vendere oggetti online). Per questo genere di venditori è molto più indicato generare un sito di e-commerce personale che gli permetta di vendere gli oggetti online e in modo produttivo. Parliamo ovviamente di persone che non hanno alle spalle grandi brand o grandi possibilità economiche di investimento almeno iniziali e che però vorrebbero lanciarsi in quella che per loro si configura come una sfida. Nell’ultimo periodo si sono affacciati in questa nuova dimensione soprattutto dei piccoli artigiani del fai da te, gente capace di realizzare delle creazioni davvero uniche nel loro genere. Dietro non esiste una storia o una tradizione tale da poter dare vita a una grossa domanda settoriale (come avviene per le grandi firme come Prada, Gucci, Brail e così via); ci si riferisce per di più a un mercato di nicchia. Esistono di conseguenza dei siti che permettono di fare dell’e-commerce in modo gratuito ovvero che consentono di vendere oggetti online creando uno store (una versione di certo basilare che non consente di gestire appieno le potenzialità delle funzioni premium del sito ma che comunque rappresenta una buona base da cui partire). È così che si inizia a creare una rete di potenziali acquirenti, una rete eventuale di clienti davvero interessati al genere di prodotto proposto nello store (l’hanno cercato loro d’altronde). Questo tipo di azione va chiaramente implementata con un utilizzo mirato di tutti quegli altri mezzi comunicativi dall’immensa portata pubblicitaria ovvero i social (sono usati soprattutto da chi non ha molte risorse o tempo da dedicare). È chiaro, all’inizio la domanda sarà ridotta al minimo. Non si è ancora capaci di configurarsi come un marchio che i più bramano ma, per vendere oggetti online, non bisogna mai sottovalutare il potere della condivisione dei contenuti, un potere che si fonda essenzialmente sul principio arcaico del passaparola (arcaico si fa per dire giacché rappresenta l’ultimo passaggio del two step nei processi di comunicazione). La condivisione è la prima e miglior alleata per chi intende iniziare a vendere oggetti online.

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