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Marco Carra

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Avv. Marco Carra:approvate le nuove misure del reddito di autonomia

La campagna elettorale è iniziata e il Presidente Maroni lo sa bene. E così anche le delibere di Giunta vanno bene per uno spot acchiappa consenso. Non si possono definire in altro modo le “nuove” misure presentate lunedì in conferenza stampa dal governatore lombardo per il “Reddito di Autonomia”: l’azzeramento delle rette degli asili nido e il ‘bonus famiglia’ di sostegno alla natalità e alle adozioni, che partiranno dal 1 maggio e saranno destinate a famiglie con un reddito Isee fino a 20mila euro e almeno uno dei due genitori residente nella Regione da minimo 5 anni.
Le misure dovrebbero comportare un impegno di 200 milioni di euro, di cui 64 sono risorse regionali e la restante parte proviene del fondo sanitario nazionale e da finanziamenti europei.
“Sono misure spot – attacca Marco Carra -. Usano le risorse nazionali ed europee per farsi belli in campagna elettorale. Non essendoci una legge ad inquadrare tutte queste misure – spiega – ogni anno la Giunta le rivede a proprio uso e consumo, senza una garanzia di continuità. Non si spiega altrimenti l’avvio, ad una mese dalle elezioni, della misura dei nidi gratis. Dal primo maggio, peraltro, poco prima della chiusura delle scuole”.

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Avv. Marco Carra: a rischio di estinzione sono gli agricoltori lombardi

“La vera razza lombarda in via di estinzione sono gli agricoltori e la colpa è della gestione che Regione Lombardia fa del settore”, lo dice Marco Carra, consigliere regionale del Pd e capogruppo in VIII Commissione Agricoltura, a proposito della progressiva perdita di capi di bestiami autoctoni. Sul tema è intervenuto il vicepresidente del Consiglio regionale Cecchetti, presentando un’interrogazione all’assessore all’agricoltura Fava.
“Fa bene un esponente della maggioranza, e uno dei più alti in grado del nostro Consiglio, a rivolgersi al suo assessore: il tema c’è. Ma purtroppo Cecchetti non sa che non è limitato a qualche razza di pecora o capra: qui a rischio c’è un intero comparto e la colpa è tutta da addebitare alla gestione di questa amministrazione regionale”, prosegue Carra.
E per rendere meglio comprensibile la portata del problema, Carra snocciola qualche numero: “I dati dell’analisi congiunturale relativa al quarto trimestre 2015 dipingono ancora un’agricoltura lombarda in forte crisi, segnalando tra i settori più colpiti quello del latte, il suinicolo, le carni bovine e in minor misura il cerealicolo. Sono più di 6mila le aziende agricole che in questi ultimi anni hanno purtroppo deciso di cessare l’attività: il censimento del 2010 registra la presenza di 54.330 imprese in Lombardia che nel 2014 si sono ridotte a 47.720, con una diminuzione percentuale del 12%”.
E nel dettaglio, “la zootecnia, pur risultando essere il comparto di eccellenza dell’agricoltura lombarda (tanto da rappresentare, nel 2014, il 37% della produzione nazionale lattiera, il 40% della produzione suinicola e il 26% di quella bovina), ha registrato un calo nella produzione del 2,3% con segnali pressoché negativi in quasi tutti i comparti”.
Quindi, per Carra e il Pd, “ben venga un’interrogazione di uno dei vertici del Consiglio che chiede lumi su un problema specifico all’assessore all’Agricoltura. Ma vorremmo che il discorso si allargasse a tutto il settore, negli ultimi anni sempre più in forte sofferenza, e che comprendesse una revisione dell’utilizzo dello strumento del Psr con una velocizzazione dei tempi per la pubblicazione dei bandi relativi alle misure”.

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Avv. Marco Carra: azioni concrete per il diritto al cibo

Approvata all’unanimità, dal Consiglio regionale della Lombardia, la risoluzione sul diritto al cibo e lo sviluppo dei sistemi agroalimentari sostenibili.

“Il diritto al cibo, strettamente connesso al tema dello sviluppo dei sistemi agroalimentari sostenibili, è stato inserito come fondamentale nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948 – ha ricordato Marco Carra, consigliere regionale del Pd e capogruppo in VIII Commissione Agricoltura, nel suo intervento –. Ed è stato poi riaffermato dall’Onu nel 1966, nel Patto sui diritti economico-sociali e culturali e nella Dichiarazione del millennio, nel 2000. In quest’ultimo atto, si sanciva che fosse un obiettivo da raggiungere nel 2015. Siamo ancora lontani, perché molte popolazioni soffrono ancora della mancanza di un’alimentazione quotidiana, sana, corretta. È una questione di sovranità alimentare e produttiva, perché il diritto al cibo è strettamente legato a scelte e pratiche politiche”.
Carra ha, poi, fatto presente quali impegni il Gruppo Pd abbia caldeggiato: “La filiera corta come elemento fondante e fondamentale dei nostri sistemi che potrebbe trasformarsi in una legge di Regione Lombardia. Il tema dei consumi idrici ed energetici. La premialità per il contenimento del consumo di suolo agricolo, inteso, appunto come salvaguardia. La difesa della redditività delle aziende che tengono alta la lotta alla contraffazione”.
Inoltre, ha sottolineato come “la qualità del cibo prodotto si traduce in sicurezza alimentare”.

 

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