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Lisalisa

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Il misterioso fenomeno delle coliche neonatali

Le coliche neonato rappresentano un disturbo capace di mandare in tilt i genitori di bambini di pochi mesi (meno di 6), ma ancora a dir poco inesplorato dallo stesso mondo della medicina specializzata nelle patologie della primissima infanzia, la neonatologia appunto, al punto che alcuni pediatri risultano discordanti persino sulla loro effettiva esistenza, adducendo che altro non sarebbero che particolari “forme di espressione” del pianto del neonato.

In realtà, le coliche neonatali sembrano esistere, eccome, a giudicare dai frequentissimi casi di bambini tra le poche settimane di vita (in generale il termine della seconda segna l’inizio del “periodo”) e i 3 mesi (in alcuni casi fino ai 5-6) che quotidianamente sono preda di attacchi violenti di pianto immotivato con grande dispiego di energie ed evidente stato di sofferenza.

 

Principalmente, si ritiene che queste coliche anche definite gassose derivino dall’immaturità delle funzioni gastrointestinali del neonato alla nascita e nel periodo immediatamente successivo, con conseguente formazione di aria e gas dovuta alla difficoltà di assimilare completamente il lattosio, senza che si sia necessariamente in presenza di un’intolleranza.

Oltre a questa eventualità infatti, tra i tanti motivi che potrebbero essere alla base delle coliche gassose del neonato vi sono anche la probabilità che il bimbo incameri aria durante la poppata al seno oppure attraverso il biberon con tettarella dal foro non adeguato; o, ancora, la presenza di un’alterazione nella flora batterica, fino al condizionamento generato da genitori troppo ansiosi.

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Stop a sale e zuccheri già dallo svezzamento

Proprio perché rappresenta una fase fondamentale nello sviluppo del gusto alimentare del bambino e le basi di un suo corretto stile nutrizionale futuro, è quanto mai importante che già nello svezzamento si introducano alcune “buone norme” basilari per impostare il piccolo verso un’alimentazione il più possibile sana ed equilibrata.

Oltre che a garantire in buone dosi la presenza degli elementi nutritivi più importanti, dalle proteine ai carboidrati, alle vitamine e ai sali minerali, è altrettanto importante preoccuparsi che il piccolo non si abitui ad assumere alimenti o sostanze che potrebbero comprometterne un corretto sviluppo del gusto e, di conseguenza, dello stesso regime alimentare nel suo complesso.

La raccomandazione è rivolta soprattutto a evitare l’eccessivo utilizzo del sale, che nell’alimentazione del neonato non dovrebbe peraltro mai essere aggiunto per insaporire i pasti, se non in una piccolissima quantità per salare l’acqua di cottura della pastina. Allo stesso modo, vale il consiglio di non proporre al piccolo frequentemente, se non in assoluto, cibi già molto salati di per sé.

Un’alimentazione ricca di cibi particolarmente sapidi come ad esempio i classici formaggini potrebbe a lungo andare sviluppare una predisposizione a ricercare alimenti eccessivamente proteici, che nei primi mesi di vita del bimbo rischiano oltretutto di appesantirne il corretto metabolismo.

Lo stesso invito a non esagerare riguarda poi i cibi dolci, in particolare biscotti e zucchero, da considerare a tutti gli effetti un “additivo” di cui si può tranquillamente fare a meno, alla stregua del sale. Da smantellare assolutamente la vecchia usanza di mettere del miele sulla tettarella del biberon, almeno fino al 6° mese di vita, ma anche oltre!

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Latte di crescita: formulato per i più piccoli

Il latte rappresenta un elemento principale nell’alimentazione del neonato, tanto che anche una volta terminata la fase dell’allattamento vero e proprio, fino a diversi mesi dal completamento dello svezzamento, è bene proseguire nella sua somministrazione attraverso un buon latte di crescita.

Il latte è infatti fondamentale nel garantire un corretto sviluppo all’organismo dei più piccoli, a partire dall’apparato scheletrico. Fonte di preziose proteine, il latte è dunque un alimento che è consigliato mantenere in buone dosi in special modo nei primi anni di vita, così come nel prosieguo dello sviluppo.

Una volta terminato l’allattamento e superato l’anno di vita del bambino è bene orientarsi su un latte che fornisca al neonato l’adeguato fabbisogno di sali minerali di cui necessita per crescere bene e in forma.

Il latte di crescita in particolare è formulato proprio per venire incontro alle esigenze in particolare di calcio e di ferro, quest’ultimo presente in dosi minori nel latte di mucca. Allo stesso tempo, è più bilanciato nelle proteine, che proprio nel latte di mucca sono presenti in maggior quantità.

Sul mercato se ne trovano diversi tipi, da quello “base” al latte di crescita arricchito con biscotti, cereali o miele.

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Latte per tutti, anche per il bimbo allergico

Il latte è notoriamente l’alimento principale nell’alimentazione dei neonati, addirittura l’unico nei primi 6 mesi di vita secondo le indicazioni del Ministero della Sanità che pone qui il punto di inizio per lo svezzamento in parziale disaccordo con la nuova linea di numerosi pediatri che tendono ad anticipare le prime pappine già ai 4 mesi. E se il bimbo mal digerisce, in tutti i sensi, le proteine del latte vaccino? Ecco i Pepti!

Non tutti i bimbi tollerano infatti in ugual maniera il latte, a partire da quello di mucca, che può provocare in alcuni neonati la comparsa di reazioni allergiche. In questo caso, però, è possibile adottare uno degli speciali latti formulati, che sulla base di un’accurata ricerca scientifica applicata alla nutrizione si propongono come ottima alternativa al latte vaccino, apportando tutte le sostanze nutrizionali necessari allo sviluppo neonatale ed eliminando al tempo stesso scomodi fattori allergenici.

Durante la fase dello svezzamento, ma anche per molto più tempo, è infatti importante garantire ai più piccoli un’abbondante dose giornaliera di latte, che consenta loro di progredire a pieno ritmo verso un corretto sviluppo dell’apparato scheletrico e della dentizione e non solo.

Importante fonte di galatto-oligosaccaridi, frutto-oligosaccaridi e nucleotidi, i latti Pepti sono una valida alternativa per i più piccoli allergici al latte vaccino, e sono formulati per sostenere la loro nutrizione a base di latte fin dalla nascita.

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