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Centro Sviluppo Materiali, incontro sull’innovazione industriale

Ricerca e innovazione dei materiali come via d’uscita per la ripresa industriale. Questo il tema dell’incontro-dibattito organizzato nei giorni scorsi nella sede del Centro Sviluppo Materiali. Un principio ampiamente dibattuto e ribadito durante l’incontro da Pier Paolo Baretta, sottosegretario al Ministero Economia e Finanza: «La crescita del nostro paese è legata al rilancio del manifatturiero che deve aggiornarsi con innovazioni di processo e di prodotto».

 

Roma – «Ripresa industriale attraverso ricerca e innovazione dei materiali». Questo è l’ordine del giorno della riunione che si è tenuta nei giorni scorsi nella sede del Centro Sviluppo Materiali. Ne hanno parlato alti rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee, dell’industria e della ricerca nel corso del Celebration Event organizzato dal CSM per festeggiare i 50 anni di attività nella ricerca applicata e nell’innovazione sui materiali.

 

Numerosi i partecipanti che hanno affollato le sale convegni del Centro Sviluppo Materiali. Fra questi, oltre a Baretta, Herbert von Bose per la Commissione Europea, Vincenzo Zezza per il Ministero Sviluppo Economico, Marco Vittori Antisari per l’Enea, Nicoletta Amodio, dirigente Area Ricerca, Innovazione, Education di Confindustria, Giuseppe Pagnano, responsabile del progetto europeo Clean Sky, Loredana Ghinea, direttore del partenariato europeo pubblico-privato Spire, e l’On. Fausto Bertinotti.

 

Al centro del dibattito, ospitato da Roberto Zocchi e Mauro Pontremoli, rispettivamente presidente e amministratore delegato del Centro Sviluppo Materiali Spa, l’importanza della ricerca e le strade che istituzioni e industria devono percorrere in questa direzione per riconquistare posizioni di mercato.

Da una parte, il governo Letta intende creare un “Sistema Nazionale della Ricerca” sostenuto da incentivi fiscali. Dall’altra, la Commissione Europea intende favorire l’eccellenza scientifica e la ricerca con il programma-quadro Horizon 2020.

 

La sede dell’incontro non è casuale: il Centro Sviluppo Materiali Spa, un centro di ricerca applicata e innovazione sui materiali, conosciuto a livello mondiale, ha voluto festeggiare il 50° anniversario della fondazione con un contributo costruttivo in un momento difficile dell’economia, in particolare per il settore industriale.

 

 

Le linee guida di Baretta, per il Governo

 

«Per questo Governo è prioritario definire uno strumento strutturale di agevolazioni fiscali per sostenere le attività di ricerca e sviluppo, che dovrà essere aggiuntivo rispetto al credito d’imposta per l’assunzione di personale altamente specializzato in questo comparto». Queste le parole del sottosegretario, che ha aggiunto: «La creazione di un “Sistema Nazionale della Ricerca” è un’esigenza strategica per lo sviluppo e la competitività del paese e il sostegno alla Ricerca è uno degli obiettivi principali di questo Governo».

 

Anche per l’onorevole Fausto Bertinotti è necessario che l’Italia si allinei agli altri paesi Europei, «con un maggiore impegno finanziario in R&I a favore del sistema produttivo, che deve trovare riscontro nel mondo imprenditoriale».

 

La situazione italiana

 

I dati illustrati da Baretta non sono lusinghieri. Nel 2011 l’Italia ha destinato a Ricerca e Sviluppo l’1,25% del PIL, contro il 3% dei partner europei. Il numero degli addetti in Italia è di circa 350.000 persone di cui 150.000 ricercatori, il 30% donne. In linea con la media europea, ma sottodimensionato rispetto ai Paesi più grandi. Su 54.414 brevetti depositati in Europa nel 2010, solo 4.423 erano italiani a fronte di 8.700 francesi e ben 21.700 tedeschi.

 

La ricetta europea

 

Anche per Herbert von Bose, Direttore nella Direzione Generale Ricerca e Innovazione della Commissione Europea «la situazione di crisi dell’economia mondiale è connessa con una sostanziale perdita di robustezza del sistema produttivo industriale che si è basato troppo su finanza e servizi».

Secondo von Bose, «L’industria deve essere posta al centro della questione europea per conservare una posizione leader a livello globale e far ripartire l’economia in Europa».

 

Von Bose è responsabile di Horizon 2020, programma europeo in cui il Centro Sviluppo Materiali partecipa attivamente con il coordinamento del Progetto MatVal per le attività di ricerca e innovazione sui materiali.

Gli obiettivi che l’Europa si è posta con Horizon 2020 non potranno essere raggiunti, ha spiegato, senza la ricerca creativa e l’impegno nell’innovazione. Dall’energia, ai trasporti, alla salute, all’ambiente, ecc. «la grande sfida è trasformare questi risultati in utile. Un obiettivo a cui il Centro Sviluppo Materiali può dare un contributo importante».

 

Le politiche per la ricerca industriale, secondo l’ENEA

 

Marco Vittorio Antisari, direttore “Unità Tecnica” Tecnologie dei Materiali dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), ha sottolineato che «occorrono opportune sinergie e un buon coordinamento fra la politica energetica e il supporto alla ricerca industriale». E’ una premessa indispensabile, ha spiegato, perché i finanziamenti si traducano in reali benefici tecnologici, con ricadute economiche misurabili. Antisari ha ricordato l’esempio negativo del fotovoltaico: «la mancanza di coordinamento nel sistema pubblico non ha portato ricchezza nonostante i rilevanti investimenti».

 

Il Centro Sviluppo Materiali, cinquant’anni di eccellenza

 

«Questo anniversario», ha dichiarato nel suo intervento introduttivo Mauro Pontremoli, «è un passaggio importante per rilanciare con forza il ruolo del Centro Sviluppo Materiali come preziosa risorsa nazionale. Le innovazioni strategiche nel campo dei materiali – ha spiegato – sono in grado di migliorare la competitività delle industrie manifatturiere che operano in importanti settori del comparto».

 

Il Centro Sviluppo Materiali Spa, con sei sedi in Italia e oltre 300 fra dipendenti e collaboratori, è un centro di ricerca applicata che elabora soluzioni tecnologiche all’avanguardia nel campo dei materiali, in particolare acciaio e leghe speciali. L’approccio multidisciplinare le consente di coprire l’intero arco del processo di innovazione, dalla metallurgia alla chimica fisica di processo, fino all’applicazione nella filiera produttiva.

 

In cinquant’anni di attività, il Centro Sviluppo Materiali è divenuto un nodo importante del network di ricerca europeo, con un forte coinvolgimento nella ricerca comunitaria e con la presenza istituzionale in organismi che svolgono un ruolo decisivo anche nel futuro programma europeo Horizon 2020.

 

Tra le filiere di ricerca ed innovazione di maggior rilievo nella prospettiva europea in cui interviene il Centro Sviluppo Materiali, la Siderurgia, l’Aerospazio, l’Energia e l’Ambiente, con particolare riferimento alla valorizzazione dei rifiuti industriali pericolosi per la produzione di energia elettrica e termica (Waste-to-Energy).

 

 

 

 

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Il Centro Sviluppo Materiali organizza Steelmaster 2013

Il Centro Sviluppo Materiali, eccellenza italiana nell’innovazione tecnologica, organizza il corso di formazione Steelmaster 2013 e festeggia il cinquantenario.

Roma. La diciassettesima edizione di Steelmaster, il noto master professionale dedicato ai quadri intermedi della siderurgia italiana, sarà organizzata dal Centro Sviluppo Materiali. Da quest’anno, infatti, il CSM ne ha assunto la gestione, in accordo con Federacciai e ICSIM e in collaborazione con Tenaris e Fondazione Dalmine.
Il Centro Sviluppo Materiali, centro di eccellenza nella ricerca applicata e nell’innovazione tecnologica, festeggia il 50° anniversario della fondazione anche con questo nuovo impegno. L’obiettivo è rilanciare con forza il suo ruolo in settori importanti dell’industria manifatturiera italiana, una risorsa preziosa per rendere più competitive le aziende.
Riconosciuto a livello internazionale, il CSM elabora soluzioni tecnologiche all’avanguardia nel campo dei materiali, in particolare nell’acciaio e leghe speciali. Soluzioni che rivestono l’intero arco del processo di innovazione, dalla metallurgia alla chimica fisica di processo fino all’applicazione nella filiera produttiva.

Il grande successo registrato dall’Open Day CSM appena concluso, è una conferma dello spirito di coesione che si respira in azienda. Oltre seicento i partecipanti alla giornata di festa dedicata a dipendenti, ex-dipendenti, collaboratori e familiari. L’evento, insieme al nuovo impegno nella formazione con Steelmaster, rientra nel piano di festeggiamenti del cinquantenario del Centro Sviluppo Materiali.

Steelmaster 2013, storia e obiettivi:
Steelmaster, fondato nel 1996, è un corso di alto livello per il “middle management” della siderurgia italiana e delle aziende ad essa collegate. Quest’anno, sotto la gestione diretta del Cento Sviluppo Materiali, si svolgerà in due edizioni al fine di agevolare la partecipazione: nel Nord Italia a Dalmine e nel Centro Italia a San Gemini.
Il progetto formativo Steelmaster nasce dalla collaborazione tra il Centro Sviluppo Materiali, uno dei principali Centri di ricerca europei nel settore dei processi e dei materiali, e ICSIM, Istituto per la Cultura e la Storia d’Impresa “Franco Momigliano”, un centro di eccellenza dell’alta formazione in Umbria e in Italia.
L’obiettivo principale di Steelmaster 2013 è di fornire una vasta gamma di competenze che consentano ai partecipanti di definire un quadro completo della realtà della siderurgia a livello nazionale, europeo ed internazionale e gli strumenti per poter meglio operare nelle loro aziende.
Questi i principali argomenti che verranno approfonditi nel corso Steelmaster 2013: storia della siderurgia, cicli e tecnologie di produzione, struttura dell’industria siderurgica a livello nazionale, europeo ed internazionale, mercato dell’acciaio, ricerca e innovazione, applicazione dei prodotti. E inoltre: sicurezza sul lavoro, aspetti ambientali, analisi di bilancio, logistica, aspetti organizzativi, garanzia di qualità e bilancio sociale, aspetti della gestione reclutamento e valutazione delle risorse umane.
Alle precedenti 16 edizioni di Steelmaster hanno partecipato oltre trecento allievi provenienti dalle più importanti aziende siderurgiche italiane ed europee e da altre realtà imprenditoriali che operano a diverso titolo in questo comparto. Tutti, attualmente, rivestono posizioni di assoluta responsabilità nelle loro aziende.
L’insieme delle tesi realizzate dai partecipanti di Steelmaster a fine corso, e in parte pubblicate, costituisce un importante patrimonio di conoscenze ed un riferimento per studiosi ed esperti del settore.
Modalità di svolgimento e programma di Steelmaster 2013:
Le lezioni saranno tenute da docenti provenienti da aziende e centri di ricerca del settore, da Federacciai ed Eurofer (associazioni dei produttori siderurgici), dall’università, da organismi e istituzioni nazionali ed europei.
Il corso Steelmaster 2013 è strutturato in moduli, distribuiti in due settimane di frequenza non consecutive, con sette ore d’aula al giorno. Sono previste, inoltre, visite aziendali e incontri con manager e consulenti di imprese siderurgiche.
Durante il corso ogni partecipante concorderà con i docenti un argomento sul quale verrà elaborata una tesi di ricerca (25-30 cartelle). La discussione della tesi è vincolante per l’ottenimento del Diploma rilasciato da Steelmaster.
Le lezioni del corso di formazione Steelmaster 2013 si svolgeranno nel’arco di due settimane, dal 30 settembre al 4 ottobre 2013 a Dalmine (Bergamo) e dal 4 all’8 novembre 2013, a San Gemini (Terni). Il corso ha carattere residenziale.
Il corso Steelmaster 2013 ha un costo di 3.000,00 euro (Iva esclusa) e comprende spese di soggiorno, materiale didattico, trasferimenti per visite aziendali e assicurazione. La quota dovrà essere corrisposta entro il 31 agosto 2013.
Steelmaster 2013 è organizzato dal Centro Sviluppo Materiali spa, Federacciai e ICSIM, in collaborazione con Tenaris, Fondazione Dalmine e con il contributo di IGQ (Istituto Italiano di Garanzia della Qualità). L’iniziativa è sostenuta da ESTEP (European Steel Technology Platform).
Tenaris è leader mondiale nella produzione di tubi di acciaio senza saldatura per l’industria energetica, automobilistica e meccanica. La Fondazione Dalmine, costituita nel 1999 per iniziativa di TenarisDalmine, promuove attività di studio, ricerca, formazione e divulgazione nelle aree tematiche della business history e cultura d’impresa, della storia della tecnologia e dell’organizzazione, della storia sociale, dell’archeologia industriale.
Info e programma Steelmaster: www.c-s-m.it
Direttore del corso: Enrico Gibellieri
Segreteria organizzativa: [email protected] (tel. +39 065055205)

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BIOARCHITETTURA, PREMIATO PROGETTO INDIANO

Ferrara. E’ affascinante il progetto che ha vinto il 10° Premio Internazionale di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo. Si tratta di un insediamento abitativo che ha rivoluzionato le condizioni di vita di 100 elefanti stanziali, dei loro custodi e relative famiglie in un’area devastata dalle cave di sabbia nel Rajasthan, regione arida nel nord-ovest dell’India. L’architetto premiato con la medaglia d’oro è Rahul Mehora di Mumbai, che è riuscito a trasformare un territorio quasi invivibile in un’area gradevole ed ecosostenibile per uomini e animali. E con investimenti minimi.

 

Acqua tutto l’anno in un insediamento ecosostenibile

Il progetto “Hathigaon – Housing for mahouts and their elephants” sfrutta le cavità artificiali create dall’attività estrattiva trasformandole in bacini: vere e proprie riserve d’acqua piovana indispensabili per la sopravvivenza umana e degli elefanti. Ma anche per la riqualificazione ambientale e microclimatica di tutto il territorio. Infatti, grazie alla raccolta delle piogge monsoniche, i terreni possono essere piantumati e accogliere gli insediamenti abitativi.

Secondo la giuria del Premio Fassa Bortolo, il progetto di Rahul Mehora rappresenta uno straordinario esempio di sostenibilità del paesaggio e del territorio, attraverso una riqualificazione intelligente e completa del territorio. Costi di realizzazione molto contenuti, materiali disponibili localmente e semplici tecniche di costruzione. Ma senza mai perdere di vista le esigenze di vita e di socialità di chi deve abitarci. E, naturalmente, quelle dei cento elefanti.

Bioarchitettura e bioedilizia, medaglie d’argento a Spagna e Italia

Due le medaglie d’argento assegnate ex-aequo dal Premio Fassa Bortolo. La prima, allo studio spagnolo Sol89 per la realizzazione di una scuola di cucina in un antico macello vicino a Cadice. Un esempio di recupero funzionale e di ristrutturazione di un edificio storico, reinterpretato in chiave contemporanea.
La seconda medaglia è stata attribuita al DAP studio di Milano per la realizzazione del Centro Civico Roberto Gritti a Ranica (Bergamo). Una biblioteca, un auditorium, uno spazio per l’infanzia, vari locali dedicati alla cultura e al tempo libero. Un “guscio” traslucido di grande impatto visivo che racchiude una varietà di spazi funzionali interni. Soluzioni architettoniche che, combinate all’uso di fonti rinnovabili, garantiscono elevati standard di efficienza e autonomia energetica.

Il Premio di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo: filosofia e finalità
Obiettivo del Premio è stimolare la ricerca di soluzioni innovative nell’ambito della bioarchitettura. Aperto a 36 paesi del mondo, seleziona ogni anno progetti di architettura sostenibile realizzati da professionisti e studi di architettura e ingegneria nei cinque anni precedenti. Sono previsti anche premi riservati ai migliori progetti elaborati come tesi di laurea.
«La sostenibilità è un tema di importanza mondiale, perché riguarda la gestione delle risorse e gli effetti sul clima e sugli abitanti di tutto il pianeta», spiega Thomas Herzog, presidente della Giuria del Premio Fassa Bortolo. «L’aspetto più importante non è l’orientamento architettonico fine a se stresso. Il progetto vincente deve dare una risposta competente e responsabile alle caratteristiche specifiche del territorio, valutandone risorse e alternative. Deve dare un contributo importante alla cultura del territorio».
Altrettanto importanti per la giuria del Premio Fassa Bortolo sono gli aspetti climatici e ambientali. I progetti architettonici presi in esame devono contenere elevati standard qualitativi raggiunti attraverso un’approfondita analisi delle variabili ambientali. E ciò che viene costruito deve essere perfettamente integrato nel contesto ambientale.
Il Premio Internazionale di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo è promosso dall’azienda Fassa Bortolo e dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara. Fanno parte della giuria due docenti della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara cui vengono affiancati, per ogni edizione, due architetti di fama internazionale che devono provenire ogni anno da culture diverse. Per incentivare e diffondere in tutto il mondo la cultura del costruire sostenibile.
La cerimonia di premiazione della decima edizione del Premio Fassa Bortolo si svolgerà il 18 giugno a Ferrara. Parteciperanno i membri della giuria e architetti di fama internazionale. Fra questi, Glenn Murcutt (Australia), Michael Hopkins (Gran Bretagna), Rahul Mehrotra (India), Peter Rich (Sudafrica), Erik Bystrup (Danimarca) e Hermann Kauffmann (Austria).

Fassa spa, un’azienda all’insegna della sostenibilità
Fassa spa, azienda leader nel settore dei prodotti e soluzioni per l’edilizia, è presente in Italia con 13 unità produttive. Il brand Fassa Bortolo vanta antiche tradizioni, il primo insediamento produttivo risale addirittura al diciottesimo secolo. Per il management aziendale, il rispetto dell’ambiente è un valore imprescindibile.
«Dall’ambiente – spiegano i titolari – vengono le materie prime essenziali per i nostri prodotti: carbonato di calcio e gesso. Nelle nostre cave utilizziamo esclusivamente tecnologie all’avanguardia. Così rispettiamo il territorio, l’ambiente e la salute dei lavoratori. Le nostre tecniche sono pensate in funzione del recupero ambientale e del riuso dell’area di cava a fine coltivazione. La nostra filosofia è semplice: tutto deve essere com’era prima. Siamo dotati di un Centro Ricerche interno. Si tratta di un laboratorio all’avanguardia, per prodotti migliori in un ambiente migliore».

Informazioni:

http://www.premioarchitettura.it/

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Progetto MatVal, l’innovazione europea riparte dai materiali

Un mercato unico di conoscenza, ricerca e innovazione dei materiali. E una sfida importante per l’industria europea: è partito il progetto MatVal. E il coordinamento è tutto italiano, se ne occupa il CSM Centro Sviluppo Materiali.

Roma. Si è svolta il 7 e 8 febbraio la Conferenza di Lancio del progetto MatVal, un progetto finanziato dalla Direzione Generale Ricerca della Commissione Europea e coordinato dal CSM Centro Sviluppo Materiali SpA. Obiettivo del progetto MatVal è centralizzare in Europa il know-how dei materiali innovativi nei settori energia, trasporto, costruzioni, salute e creative industry. Una sfida per rendere le industrie europee più efficienti sui mercati interni e più competitive sui mercati internazionali.

A tal fine, il progetto MatVal prevede il coordinamento europeo, affidato proprio al CSM Centro Sviluppo Materiali SpA, delle attività di pianificazione e definizione strategica delle piattaforme tecnologiche europee, riunite sotto la sigla A4M (Alliance for Materials). Anche in vista di Horizon 2020, il futuro programma europeo di ricerca e innovazione.

L’iniziativa A4M, lanciata nel 2010, è composta da sei Piattaforme Tecnologiche Europee: EuMaT (Materiali avanzati), SUSCHEM (Chimica), ESTEP (Acciaio), FTC (Tessile), Manufuture (Manifatturiero), SMR (Risorse Minerarie). Ad A4M partecipano anche E-MRS e FEMS, le due maggiori associazioni europee attive nel campo della ricerca sui materiali innovativi.

La Conferenza di lancio del progetto MatVal e gli obiettivi

Un centinaio i partecipanti alla Conferenza di lancio del progetto MatVal che si è svolta in due sessioni al Maxxi e presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Policy maker, ricercatori e responsabili dei settori materiali avanzati, chimica, acciaio, tessile, manifatturiero, si sono confrontati con i responsabili del progetto e della Commissione Europea e di Horizon 2020 intervenuti come relatori.

«Partiranno proprio dall’innovazione dei materiali le più importanti sfide in Europa, che si rifletteranno sia sulla qualità della vita, sia sull’occupazione», ha spiegato Mauro Pontremoli, amministratore delegato del CSM Centro Sviluppo Materiali SpA. «Energia, clima, ambiente, salute troveranno risposte adeguate solo se ci impegniamo profondamente nell’innovazione tecnologica creando una sinergia europea come vuole il Progetto MatVal. Con effetti rilevanti per la competitività di importanti settori dell’economia europea».

Su questo filo conduttore sono seguiti gli interventi della europarlamentare Maria Da Graça Carvalho, relatore di Horizon 2020 per il Parlamento Europeo, e del presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais. Delineando il quadro europeo nel settore Ricerca e Sviluppo dei materiali Nicolais ha evidenziato le grandi potenzialità di una politica di ricerca comune, condivisa da chi genera conoscenza e innovazione e chi trasforma tale conoscenza in valore.

Il progetto MatVal all’interno di Horizon 2020

L’evoluzione della ricerca sui materiali all’interno di Horizon 2020 sono stati illustrati da Maria Da Graça Carvalho e da Renzo Tomellini, capo unità materiali Direzione Industrial Technology presso la Direzione Generale Ricerca della Commissione Europea. Un ruolo rilevante del progetto MatVal, sottolineato da Renzo Tomellini, sarà quello di sensibilizzare i policy maker e quindi l’opinione pubblica sull’importanza dei materiali innovativi, per una migliore qualità della vita. Un argomento finora dibattuto solo fra gli addetti ai lavori.
Horizon 2020 è lo strumento che permetterà di realizzare l’Innovation Union, importante iniziativa dell’Unione Europea, volta a sviluppare la competitività del sistema industriale europeo. Il programma sarà completato entro il 2020. Obiettivo, rafforzare la ricerca scientifica in Europa e consolidare la leadership industriale, favorendo maggiori investimenti nelle tecnologie, facilitando l’accesso al capitale e sostenendo le piccole e medie imprese.

Una sfida per colmare il gap fra ricerca e mercato ed anche un sostegno alle imprese innovative per trasformare i frutti della ricerca in prodotti utili e quindi con un effettivo potenziale economico.

Il CSM Centro Sviluppo Materiali SpA, coordinatore del Progetto MatVal

Il CSM Centro Sviluppo Materiali SpA, con 6 sedi in Italia e cinquant’anni di attività nel campo dei materiali innovativi, si colloca tra i maggiori centri europei di ricerca e innovazione dei materiali in vari settori industriali: siderurgia, petrolio e gas, energia e ambiente, aerospazio e difesa, meccanica e trasporti.
In particolare, l’attività del CSM Centro Sviluppo Materiali SpA, copre l’intera filiera dell’innovazione dei materiali e delle tecnologie: dalla collaborazione con università ed enti pubblici di ricerca, alla progettazione e ingegnerizzazione del sistema processo-prodotto-componente, allo sviluppo di prototipi su scala pilota, dimostrativa e industriale, all’automazione di processo/impianto, alle problematiche e di realizzazione, affidabilità, sicurezza e controllo di componenti e strutture, comprese quelle attinenti l’energia, l’ambiente e il riciclo dei materiali. Una struttura di ricerca il cui obiettivo è migliorare la competitività dei propri clienti e garantire elevati standard tecnologici, qualitativi e di affidabilità e sicurezza.
Il CSM Centro Sviluppo Materiali SpA, nato nel 1963, opera a livello mondiale. Nel 2012, oltre alla produzione riguardante un centinaio di progetti di collaborazione, ha sviluppato circa 200 i rapporti di ricerca in ambito europeo. Oltre 300 le collaborazioni con aziende, università e istituti di ricerca nel mondo. Una cinquantina, infine, le pubblicazioni realizzate per conferenze nazionali e internazionali o per riviste scientifiche.
Tra le strategie di sviluppo del CSM Centro Sviluppo Materiali SpA notevoli possibilità possono emergere da alcune “filiere speciali”, largamente trasversali ai settori industriali di interesse, nell’ambito del “Waste Management and Valorization”, “Waste-to-Energy” e “Natural Resource Valorization”.

La presenza del CSM Centro Sviluppo Materiali SpA sui mercati internazionali ha avuto di recente uno sviluppo promettente nei paesi trainanti, con un ulteriore potenziale di crescita sia nei settori di competenza classici (siderurgia, Oil&Gas), sia in settori di sviluppo recente, come la powergeneration.
Contatti:
CSM – Centro Sviluppo Materiali Spa – www.c-s-m.it
Uff. Comunicazione – sede di Roma: Dott.ssa Elisabetta Amici
[email protected] (Tel. +36 0650551)

A.c.
Liam Service – www.servicecomunicazione.it

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