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Incentivi fiscali del 90% per commesse di ricerca e sviluppo

Con la legge 106 del2011 le aziende che assegnano commesse di ricerca a strutture qualificate possono godere di un beneficio a fondo perduto pari al 90% dell’investimento effettuato. Il via libero definitivo è stato dato dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n.51/E del 29/11/11, che, di fatto, sigla l’operatività dello strumento.

Se ne possono avvantaggiare le imprese di ogni dimensione e di ogni settore che intendono investire in innovazione.

Questa legge è un chiaro segnale per favorire strutture innovative specializzate in ricerca, come indicato dalla Comunicazione della Commissione dell’Unione europea 2006/C 323/01.

Negli ultimi anni infatti l’attenzione del legislatore, precedentemente indirizzata quasi esclusivamente alla ricerca “pura” predominio degli enti pubblici di ricerca ,si è allargata alla ricerca e sviluppo industriale indirizzata anche ad operatori privati che intendono investire in ricerca.

Questa tendenza è riscontrabile sia a livello di Unione Europea che nella legislazione nazionale e nei provvedimenti a carattere regionale.

Inoltre la legge intende favorire anche i nuovi modelli di organizzazione dell’attività di ricerca : primi tra tutti quello denominato “Open Innovation”. L’ “Open Innovation” è stata definita in California nel 2003 come un nuovo modello di organizzazione dell’attività di ricerca e sviluppo che favorisce e sfrutta l’interazione tra centri di competenza tecnologica e la collaborazione tra partners per raggiungere più efficacemente, più rapidamente, con minor rischio e con costi più bassi gli obiettivi di un progetto di ricerca.

L’obiettivo di un progetto di open innovation , inoltre , è sempre un risultato valorizzabile , cioè utile ad un target predeterminato e, pertanto,  dotato di valore economico.

Il concetto di Open Innovation  si sposa perfettamente , in ambito tecnologico, con il nuovo modello organizzativo delle “Reti di Imprese” come definito nel codice societario italiano. Questo modello , sponsorizzato dall’Europa , è particolarmente vantaggioso nella realtà italiana e soprattutto nell’economia del nord est. Tale realtà economica, infatti, è composta da aziende e centri di competenza di piccole e piccolissime dimensioni che vogliono mantenere la propria identità ma che, contemporaneamente , sentono l’esigenza di associarsi per competere in mercati sempre più complessi.

Un esempio di organizzazione di rete di laboratori è COIN (Collaborative Open Innovation Network) che raggruppa a più livelli di aggregazione diverse decine di centri di eccellenza ed operatori tecnologici del triveneto per realizzare progetti di ricerca e sviluppo anche di notevole complessità in settori tecnologici diversificati.

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Regione Marche: contributi a fondo perduto per innovazione e ricerca

La Regione Marche, in attuazione del Piano Operativo Regionale 2007 – 2013 mette a disposizione due interessantissimi strumenti rivolti alle piccole e medie imprese del territorio, con lo scopo di promuoverle e di favorirne la competitività.

Il primo intervento riguarda la promozione dell’innovazione dei processi aziendali e  si propone di stimolare lo sviluppo di una cultura e di una pratica di innovazione nel tessuto produttivo regionale, per sostenere la competitività del sistema regionale e la promozione del Made in Italy soprattutto nei mercati internazionali.

La Regione Marche eroga a questo scopo contributi in conto capitale che possono raggiungere la quota del 30% delle spese sostenibili per finanziare progetti volti all’innovazione di prodotto e dei processi aziendali ed in particolare all’innovazione di prodotto e/o di servizi, all’innovazione organizzativa e/o di processo, alla tutela della proprietà intellettuale e difesa del “Made in Italy” e all’innovazione commerciale.

Le spese ammissibili comprendono, tra le altre, spese per servizi di consulenza, ricerche di mercato e  studi di fattibilità; costi per l’acquisto di software, attrezzature e soluzioni tecnologiche innovative; spese per l’acquisizione di sistemi di gestione, diritti di proprietà industriale, brevetti e licenze, sistemi di qualità ed adeguamento e spese per partecipazione a fiere.

Il secondo intervento è volto a promuovere la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale delle PMI in ambiti tematici e piattaforme tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico regionale, anche attraverso nuove forme di aggregazione e nuove sinergie di interventi.

Si intende inoltre intensificare il dialogo tra il sistema produttivo e il sistema della conoscenza attraverso la collaborazione tra imprese, università, organismi di ricerca e centri per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico e promuovere la qualificazione professionale ed imprenditoriale del capitale umano attraverso l’assorbimento di conoscenze e competenze specialistiche favorendo al contempo l’innovazione di prodotto.

La Regione Marche eroga per queste iniziative contributi a fondo perduto pari al 35% del costo del progetto di ricerca e sviluppo per spese di personale dipendente; strumentazione ed attrezzature; spese per servizi di consulenza; spese per l’acquisizione di beni immateriali e costi di materiali.

Il Business Network di Link è pronto a mettersi a disposizione delle aziende per consentire loro di usufruire  di queste grandi opportunità. Per qualsiasi informazione contattaci subito.

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CONTRIBUTO PER LA SICUREZZA SUL LAVORO DALL’INAIL

La Corte di Cassazione ha recentemente concretizzato la responsabilità dei manager aziendali in materia di sicurezza sui posti di lavoro, il che sicuramente avvierà dei processi di tutela e miglioramento e soprattutto di conoscenza dei processi interni di molte imprese italiane.

I consiglieri di amministrazione potranno infatti essere chiamati a rispondere dei danni e associazioni come i sindacati potranno chiedere a loro volta danni morali.

La sicurezza non ha prezzo ma a giudicare dal numero di aziende che non sono ancora intervenute adeguatamente per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei propri lavoratori, si è reso necessario un intervento deciso da parte dell’INAIL.

Infatti, l’incentivo volto a migliorare le condizioni generali di sicurezza e la qualità del lavoro è stato messo a disposizione di tutte le aziende del territorio nazionale, anche individuali,  attraverso un fondo stanziato di 60 milioni di Euro.

In particolare,i progetti finanziabili consistono in interventi che prendono la forma di varie tipologie di investimenti, dalla formazione alla ristrutturazione e alla responsabilità sociale delle imprese.

Modifiche al layout produttivo, istallazione e sostituzione di attrezzature e macchine e modifica strutturale di impianti e ambienti di lavoro sono solo alcune delle spese finanziabili dal bando, che prevede anche contributi per progetti di formazione e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità aziendale come l’implementazione e la certificazione di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro (SGSL), l’adozione di modelli ex. D.Lgs 231/01 e di sistemi SA 8000.

L’entità del contributo potrà raggiungere la misura del 75% del costo da sostenere per l’intervento ammissibile.

Rivolgiti ai professionisti di R.Q. S.r.l. per far fronte ad interventi essenziali per il miglioramento della sicurezza e qualità del lavoro dei tuoi dipendenti.

Per qualsiasi informazione contattaci subito.

R.Q. S.r.l.

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LA RESPONSABILITA AZIENDALE COME GARANZIA DI SICUREZZA

E’ di questi giorni la notizia  della sentenza della Corte di Cassazione in materia di sicurezza che indirizza la responsabilità sui CdA nella persona di ciascun membro che ne faccia parte.

E’un passo molto significativo in un paese in cui le più famose cause per vere proprie stragi sul lavoro si sono concluse con condanne miti quando non ridicole di qualche sottoposto investito di responsabilità, ma non dotato dei mezzi per assolvere.

L’auspicio è che con questa sentenza i consiglieri d’amministrazione siano spinti naturalmente a gettare un occhio su quanto accade in azienda in particolare sulle condizioni di lavoro.

Si tratta di un problema non da poco per le migliaia di persone che siedono in un gran numero dei consigli di amministrazione che spesso sanno poco o nulla delle aziende che sono chiamati a controllare e si limitano ad adempimenti formali così come accade anche per sindaci e revisori contabili.

Il Codice Civile però prevede precisi adempimenti e poteri per tutti gli organi societari; al consiglio di amministrazione spettano senza ombra di dubbio quelli connessi all’indirizzo e controllo. Di qui la Cassazione ha srotolato il filo della responsabilità fino ai comportamenti delle società che procurino disastri ai danni della popolazione o dei lavoratori.

I consiglieri di amministrazione potranno essere chiamati a rispondere in solido dei danni provocati e associazioni come i sindacati potranno chiedere a loro volta i danni morali.

Non è immaginabile il potere senza la responsabilità in un paese civile, ma per decenni chi ha fatto impresa in Italia ha goduto di questa singolare esenzione di responsabilità.

L’auspicio è che l’innovazione del diritto porti a un cambiamento culturale all’interno dei consigli d’amministrazione e a maggiore attenzione alla sicurezza nelle attività più pericolose.

Un incentivo a migliorare le condizioni generali di sicurezza e la qualità del lavoro lo sta per offrire L’INAIL che ha messo a disposizione di tutte le aziende del territorio nazionale un fondo di 60 milioni di Euro per finanziamenti agevolati volti al miglioramento delle condizioni di sicurezza e qualità del lavoro.

In particolare, tali interventi prendono la forma di varie tipologie di investimenti, dalla formazione alla ristrutturazione e alla responsabilità sociale delle imprese.

Modifiche al layout produttivo, istallazione e sostituzione di attrezzature e macchine e modifica strutturale di impianti e ambienti di lavoro sono solo alcune delle spese finanziabili dal bando, che prevede anche contributi per progetti di formazione e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità aziendale come l’implementazione e la certificazione di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro (SGSL), l’adozione di modelli ex. D.Lgs 231/01 e di sistemi SA 8000.

I nostri consulenti professionisti sono già in prima linea per garantirTi l’ottenimento del beneficio.

Per ogni richiesta di informazioni contattateci subito

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La finanza agevolata, quali opportunità per il Friuli Venezia Giulia

L’odierna situazione economica della Regione Friuli Venezia Giulia e la dimensione globale della competizione impongono, specialmente alle piccole e medie imprese, di avvalersi il più possibile delle opportunità di finanziamento agevolato che le istituzioni pubbliche, da quelle locali, regionali e nazionali, a quelle comunitarie, mettono a loro disposizione.
Questa realtà dei fatti è particolarmente sentita in Friuli, che in quanto regione autonoma e di frontiera dispone di una vasta gamma di strumenti di finanza agevolata. Tuttavia queste possibilità non sono spesso pienamente usufruite dalle imprese, potenziali beneficiarie, per svariate ragioni, tra le quali in particolar modo:

  • la limitata informazione da parte delle associazioni di categoria; campagne informative non sempre efficaci ed esaustive, oppure non fatte in tempo opportuno;
  • l’assenza di un valido supporto di assistenza tecnica alle aziende per la predisposizione delle pratiche progettuali necessarie per accedere alle agevolazioni;
  • l’assenza di precisi orientamenti e indicazioni sulle aree ed interventi che possono più facilmente usufruire delle agevolazioni, così da ottimizzare il ricorso alle possibilità finanziarie esistenti in un certo momento.

In generale, si possono individuare due forme di contributi: il contributo in conto interessi, detto anche finanziamento agevolato,  che prevede l’abbattimento degli oneri finanziari sui prestiti; il contributo in conto capitale, detto anche a fondo perduto, che prevede l’abbattimento dei costi sostenuti per l’investimento. La regione FVG offre opportunità sia nella forma del finanziamento agevolato che del fondo perduto, in particolar modo per l’innovazione tecnologica e la ricerca e sviluppo.

L’innovazione tecnologica, nel senso di sviluppo di prodotti, servizi e tecnologie innovative, può essere dunque facilitata da una serie di strumenti agevolativi che possono coprire interamente i costi di progetto. In genere, quasi tutte le aziende produttrici di beni e/o servizi possono usufruire di questi finanziamenti purché abbiano un progetto innovativo valido da sviluppare.

Per fare degli esempi pratici, possono fare richiesta di contributo sia le imprese che operano nel mondo della tecnologia e vogliono sviluppare prodotti o servizi innovativi (ad esempio aziende di telecomunicazioni, di automazione industriale, ecc), sia imprese manifatturiere e/o artigiane che intendono innovare i propri processi produttivi attraverso lo sviluppo di macchinari e/o tecnologie di produzione innovative.

Le attività finanziate sono tutte quelle volte allo sviluppo del prodotto/processo innovativo, come ad esempio il costo del personale interno che si occuperà dello sviluppo, i consulenti esterni, le spese generali, i materiali di consumo, ecc. In pratica, tutte le spese che concorrono alla realizzazione dell’innovazione possono essere oggetto di finanziamento.

Per riuscire ad accedere a questi aiuti economici serve prima di tutto un’idea progettuale valida, in secondo luogo è necessario fare un’attenta analisi degli strumenti di finanziamento disponibili ed individuare quello più adatto. In seguito, si deve realizzare un buon piano di progetto, che dimostri le esigenze da cui nasce l’idea, lo stato dell’arte della tecnologia, le attività che verranno svolte nel progetto ed i possibili sbocchi a cui porteranno i risultati del progetto stesso.

Per accreditare la richiesta di finanziamento può essere opportuno l’aiuto di un esperto in Finanza Agevolata ed Innovazione Tecnologica che conosca bene tali tipi di finanziamenti e che sappia offrire un valido supporto di assistenza tecnica per la predisposizione di un progetto innovativo credibile e competitivo.

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Finanza agevolata per l’Innovazione del Settore Tessile grazie al decreto incentivi

Al via nuovi strumenti di Finanza Agevolata per il settore tessile e della moda: detassazione degli investimenti in ricerca e sviluppo per la realizzazione di campionari innovativi e prototipi.

Il D.L. 40/2010, il cosiddetto decreto incentivi, ha introdotto la detassazione delle spese per ricerca e sviluppo sostenute da aziende che operano nel settore tessile e dell’abbigliamento nel corso dell’anno 2010.

L’agevolazione è data dall’esclusione dall’imposizione sul reddito d’impresa del valore delle spese sostenute in attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo per la realizzazione di campionari innovativi.

Le spese ammissibili partecipano per l’intero importo, ciò significa che per una società di capitali il beneficio è pari all’aliquota Ires del 27,5%. Sì può beneficiare della detassazione unicamente in sede di versamento a saldo delle imposte sui redditi dovute, apportando una variazione in diminuzione della base imponibile del reddito d’impresa del periodo d’imposta di effettuazione degli investimenti agevolabili.

Possono usufruirne le aziende di ogni dimensione che, anche in modo non predominante, conducono una delle attività incluse nella divisione 13, 14, 15 ( e 32.99.20) della classificazione Ateco 2007.

Sono soggetti ad agevolazione gli investimenti fatti per svolgere le attività di ricerca e ideazione estetica di un campionario, o delle collezioni, e per la realizzazione dei prototipi. In altre parole, sono agevolabili tutte quelle spese che precedono la fase realizzativa del campionario o della collezione e che sono collegate alla ideazione e realizzazione dei prodotti.

Anche le attività di preparazione e di promozione del campionario e di gestione del magazzino campioni sono soggette ad agevolazione, ma solo se connesse alle precedenti per la realizzazione di un prodotto nuovo e sostanzialmente migliorato e modificato in base alle tendenze di mercato, per meglio rispondere alle esigenze di carattere estetico e funzionale, un prodotto cioè di innovazione.

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Contributi a fondo perduto dalla Regione FVG per iniziative di Marketing su Web e Crm avanzato

Visibilità sul web, traffico qualificato verso il sito aziendale, fidelizzazione dei clienti, vendite.

 

Abbiamo tutte le carte in regola per garantirTi accesso a ciascuna di queste opportunità  e a costi

insignificanti.

 

Infatti la Regione Friuli Venezia Giulia in attuazione del Piano Operativo Regionale, azione 1.2.A, concede contributi a fondo perduto alle PMI, Start Up comprese, fino al 70% delle spese ammissibili, mirati a incentivarne lo sviluppo competitivo.

 

Contattaci per beneficiare di servizio innovativi quali:

 

 

  • Implementazione di sistemi software di Business Intelligence per la gestione della forza commerciale e delle vendite;
  • Analisi e ottimizzazione del sito aziendale per conseguire la massima visibilità sul Web;
  • Definizione, progettazione e realizzazione, su misura, di attività di marketing e promozione Web con l’ausilio delle più innovative soluzioni informatiche.

 

 

Il nostro Network di Professionisti ha le capacità e l’esperienza per seguirTi in un percorso di rinnovamento strategico adottando tutti gli strumenti più potenti offerti dal Web e dall’informatica ed è inoltre in grado di farTi ottenere i finanziamenti predisposti dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

 

 

Non lasciarTi sfuggire questa occasione, contattaci subito!

 

Agorà Innovazione

 

0432.482455

 

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Oppure scrivici all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

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POR 5.1.A Friuli: Finanza agevolata a sostegno del risparmio energetico

Con l’azione 5.1.A del POR, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia si propone di promuovere la sostenibilità energetica per il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili attraverso fondi di finanza agevolata.

I finanziamenti non potranno superare la soglia dell’80% degli investimenti permessi. Sono beneficiarie le PMI e le GI del territorio friulano, appartenenti al settore industriale, artigiano, commerciale, turistico e dei servizi.

Saranno ammissibili al finanziamento agevolato le iniziative volte a promuovere l’efficienza energetica con riferimento al risparmio energetico commisurato all’attività complessiva dell’insediamento produttivo, alla tutela dell’ambiente e all’impiego delle fonti di energia rinnovabile, come pure allo sviluppo della “filiera dell’energia”.

Nello specifico sono finanziabili gli investimenti per:

  • l’impiego di fonti di energia rinnovabile: la realizzazione di impianti fotovoltaici, solari termici o eolici;
  • il miglioramento del rendimento di macchinari ed attrezzature, diretto a favorire un risparmio energetico;
  • la sostituzione degli idrocarburi con altri combustibili: adeguamento di impianti per l’utilizzo di combustibili “puliti”, con livelli bassi o quasi nulli di emissioni atmosferiche;
  • la cogenerazione di energia e calore: realizzazione di impianti di cogenerazione ad alto rendimento.

Sono ammesse a contributo le seguenti spese:

  • Impianti;
  • Opere edili;
  • Strumenti, macchine, attrezzature e apparecchiature;
  • Spese per progettazione, direzione lavori e collaudi;
  • Accertamento tecnico;
  • Beni immateriali;
  • Spese per attività di certificazione.

In un contesto come quello attuale in cui è essenziale  per tutte le imprese la possibilità di usufruire di risorse finanziarie per rimanere in linea con l’innovazione tecnologica e con le politiche di sostenibilità energetica, regionali, nazionali e comunitarie, è di fondamentale importanza poter accedere a questi fondi.

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POR 5.1.A – Sostenibilità energetica per le aziende del Friuli Venezia Giulia

La Regione Friuli Venezia Giulia sostiene l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili, concedendo contributi a fondo perduto alle aziende del territorio fino all’80% della spesa ammissibile.

 

Potranno beneficiare del finanziamento le PMI e GI appartenenti ai settori industriale, artigiano, commerciale e turistico per le iniziative volte a promuovere l’efficienza energetica

  

Verrà dato supporto per:

 

a) Risparmio energetico

1. Interventi di riqualificazione dei componenti opachi e finestrati degli edifici;

2. Interventi di sostituzione di macchine ed apparecchiature esistenti con nuove macchine ed

apparecchiature ad elevata efficienza energetica, compresa la sostituzione di generatori di 

calore esistenti con generatori di calore a condensazione ;

3. Interventi per la realizzazione di impianti finalizzati allo sfruttamento della risorsa geotermica in sostituzione di impianti di produzione del calore esistenti; 

4. Altri interventi su impianti di produzione esistenti, finalizzati al risparmio energetico o al

recupero di cascami di energia;

 

b) Fonti rinnovabili

1. Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici;

2. Interventi per la realizzazione di impianti solari termici;

3. Interventi per la realizzazione di impianti eolici;

 

c) Cogenerazione di energia e calore

1. Interventi per la realizzazione di nuovi impianti di cogenerazione ad alto rendimento;

2. Interventi per il miglioramento/conversione di un impianto di produzione di energia esistente in

una unità di cogenerazione ad alto rendimento;

 

d) Sostituzione di idrocarburi con altri combustibili

1. Adeguamento di impianti che utilizzano come combustibili idrocarburi al fine di renderli

compatibili con combustibili “puliti”, compreso l’utilizzo di biomasse e di biocarburanti.

 

Saranno oggetto di agevolazione le seguenti spese:

 

–          Impianti

–          Opere edili

–          Strumenti, macchine, attrezzature e apparecchiature

–          Spese per progettazione, direzione lavori e collaudi

–          Accertamento tecnico

–          Beni immateriali

–          Spese per attività di certificazione.

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Tremonti-Ter: Detassazione degli investimenti in nuovi macchinari e apparecchiature

Il Decreto in questione consente di escludere dall’imposizione sul reddito d’impresa un importo pari al 50% del valore degli investimenti in nuovi macchinari e nuove apparecchiature.

 

Potranno beneficiare dell’agevolazione tutti i soggetti residenti nel territorio dello Stato, indipendenetemente dalla natura giuridica, dalla dimensione e dal settore produttivo di appartenenza degli stessi.

 

Spese ammissibili: 

 

Sono agevolabili gli investimenti realizzati dal 01/07/2009 al 30/06/2010 in nuovi macchinari ed apparecchiature compresi nella divisione 28 della Classificazione Ateco 2007.

 

Gli investimenti possono essere realizzati mediante le seguenti modalità: 

  • acquisto
  • leasing finanziario
  • realizzazione mediante contratto d’appalto
  • realizzazione in economia. 

 

I beni oggetto dell’investimento devono essere impiegati all’interno del processo produttivo e non destinati alla vendita. 

 

I professionisti di R.Q. sono già a Tua completa disposizione per garantirTi l’ottenimento del beneficio che Ti spetta.

 

Per qualsiasi richiesta di informazioni contattateci subito.

R.Q. S.r.l.
Tel. 0432.482455 
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POR 1.2.A FVG: al via gli incentivi per ricerca e sviluppo a favore delle Piccole Medie Imprese del Friuli Venezia Giulia

Con il POR FVG azione 1.2.A, la Regione Friuli Venezia Giulia incentiva Progetti di Ricerca e Sviluppo Industriale e Reti di Cooperazione tra Imprese e Laboratori di Ricerca volti a favorire la crescita e lo sviluppo competitivo delle PMI aventi sede, o almeno un’unità operativa, sul territorio friulano.

Vengono promosse misure finalizzate a rafforzare la competitività del sistema produttivo regionale attraverso l’incentivazione alla ricerca, all’innovazione e al trasferimento tecnologico, mediante l’individuazione di programmi di intervento in particolari settori dell’innovazione e relative frontiere tecnologiche, particolarmente strategiche per lo sviluppo industriale regionale. A tal fine, la Regione finanzia progetti di ricerca e sviluppo industriale e reti di cooperazione tra imprese e laboratori di ricerca.

Le incentivazioni verranno concesse esclusivamente nella forma di contributi a fondo perduto,  per un importo non superiore al 70% degli investimenti consentiti. I progetti agevolabili possono riguardare attività di ricerca e sviluppo industriale – come ad esempio lo sviluppo di sistemi di visione industriale – anche con l’eventuale ausilio di Laboratori di Ricerca, e attività ad esso collegate sinergicamente, come i Network di Cooperazione.

La Regione promuove ed incentiva dunque la collaborazione tra Impresa e Sistema della Ricerca – Università, Centri di Ricerca, Parchi Scientifici – sostenendo la cooperazione ed i processi di trasferimento tecnologico con lo scopo di introdurre innovazioni presso le PMI e renderle così più competitive nel loro mercato di riferimento.

Precludersi la possibilità di usufruire di questi fondi regionali comporterà l’inevitabile rinuncia ad un vantaggio competitivo indispensabile per la crescita e lo sviluppo aziendale. A tal fine, vista la possibile copertura finanziaria della spesa, viene favorita l’opportunità di rivolgersi a società che già da molti anni offrono Servizi di ricerca ed engineering in outsourcing alle più qualificate aziende industriali e che mettono a disposizione un network di laboratori di ricerca altamente qualificati.

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Finanza agevolata e recessione economica – Questione di vita o di morte!

In un periodo di recessione economica come questo che stiamo vivendo si fa sempre più urgente per le imprese trovare risorse finanziarie a condizioni più vantaggiose di quelle conseguibili sui mercati di riferimento. È in questo contesto che assume una notevole importanza strategica la Finanza Agevolata.

Non c’è il minimo dubbio che rispetto a tempi non troppo lontani le cose sono di gran lunga cambiate. Assicurarsi risorse economiche grazie a leggi regionali o nazionali era senz’altro meno complicato e le forme di agevolazione più favorevoli. Si trattava dei cosiddetti interventi “a pioggia” nell’ambito di una politica assistenziale di crescita e sviluppo.

Attualmente è molto più difficoltoso accedere al credito agevolato. Iter burocratici complicati, tempi troppo lunghi e vincoli di bilancio sempre più rigidi hanno portato ad una più attenta assegnazione delle risorse finanziarie ed un graduale trasferimento delle forme di agevolazione dal piano locale a quello comunitario.
Negli ultimi tempi le possibilità date dall’ Unione Europea sono state molte in particolar modo per idee che puntano sulla ricerca e sull’innovazione tuttavia le nostre imprese, specialmente quelle di piccole e medie dimensioni, non riescono a sfruttarle bene.

La limitata adesione delle aziende italiane ai programmi comunitari è diretta conseguenza di una pluralità di fattori. Primo fra tutti indubbiamente la scarsa disponibilità ad investire in ricerca ed innovazione. Si pensi infatti che in Italia la percentuale di R&S è all’incirca la metà della media degli altri Paesi europei. Questa è di sicuro una questione legata alla dimensione d’impresa, la gran parte delle aziende del nostro Paese infatti sono piccole (meno di 50 dipendenti) e solitamente non investono risorse economiche in ricerca e sviluppo.
A questo si aggiunge poi la difficoltà ad avere accesso per tempo alle informazioni necessarie nonché una procedura burocratica eccessivamente complessa che scoraggia qualunque iniziativa.

Per restare competitivi nel contesto economico attuale, sempre più dinamico e globale, è necessario cominciare a ragionare e parlare in termini europei. Non accedere ed usufruire dei fondi europei di finanza agevolata comporta inevitabilmente rinunciare ad un vantaggio competitivo indispensabile per la crescita e lo sviluppo aziendale

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FVG POR 1.2.A – INCENTIVAZIONE ALLO SVILUPPO COMPETITIVO DELLE PMI

La Regione Friuli Venezia Giulia finanzia le PMI, anche di nuova o recente costituzione, con sede o almeno un’unità operativa nel territorio, attraverso la concessione di contributi a fondo perduto fino al 70% delle spese ammissibili, volti a rafforzarne la competitività.

Saranno concessi aiuti alle PMI per:

– Redazione di business plan e certificazione della spesa;
– Servizi di consulenza strategica e programmi di sviluppo di competenze manageriali;
– Realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo
– Trasferimento tecnologico da parte di Università, centri di ricerca pubblici e privati, parchi scientifici e tecnologici e Consorzi di sviluppo industriale, al fine di favorire il ricorso agli strumenti di politica industriale individuati.

Sono oggetto di agevolazione le seguenti spese:

– Consulenze strategiche esterne qualificate e servizi correlati ai progetti di sviluppo competitivo;
– Personale impiegato;
– Strumenti e attrezzature;
– Consulenze e servizi;
– Spese generali;
– Ottenimento e validazione di brevetti o altri diritti di proprietà;
– Altri costi di esercizio.

Per qualsiasi richiesta di informazioni contattare la Sig.ra Alessandra Panama
R.Q. S.r.l.
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Fax 0432.482398

oppure scriveteci una e-mail al nostro indirizzo di posta elettronica: [email protected]

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POR 1.2.A – FVG: Finanziamenti a fondo perduto per lo sviluppo competitivo delle PMI

Finalmente è arrivato il POR Friuli Venezia Giulia, azione 1.2.A!

Grazie a questo strumento, la Regione FVG concede contributi a fondo perduto fino al 70%  delle spese ammissibili per rafforzare la competitività di PMI, anche di nuova e recente costituzione, aventi sede o almeno un’unità operativa nel territorio.

Saranno concessi incentivi per:

  • Redazione di business plan e per la certificazione della spesa;
  • Servizi di consulenza strategica qualificata, programmi di sviluppo di competenze manageriali;
  • Realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo;
  • Meccanismi di trasferimento tecnologico da parte di Università, centri di ricerca pubblici e privati, parchi scientifici e tecnologici.

L’esperienza di professionisti Vi garantirà l’ottenimento del finanziamento e il soddisfacimento di ogni Vostra necessità.

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