Gli acquisti diretti tra produttori e consumatori continuano a crescere nonostante la crisi generale dei consumi. E questa volta anche il Web fa la sua parte.
Nel 2009 la vendita diretta aveva fatto registrare un più 11% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore complessivo degli scambi di 3 miliardi di Euro. I primi tre mesi del 2010 sembrano andare nella stessa direzione: nonostante una riduzione dei consumi al dettaglio dei generi alimentari (che solo a gennaio ha segnato un meno 3,3%) la filiera corta continua a dare segnali positivi.
Bruno Ventre, ideatore di Equalway (www.equalway.org) – il primo socialmarketplace dedicato all’incontro diretto tra produttori agricoli e consumatori – stila un bilancio molto positivo: “In pochi mesi l’interesse per la filiera corta, il biologico e gli acquisti in gruppo è cresciuto in maniera esponenziale tra i navigatori. In centocinquanta giorni dal lancio di Equalway abbiamo registrato numeri straordinari: 40.105 persone hanno visitato il sito (per rendere l’idea della moltitudine, più di quante ne conterrebbero lo stadio Ferraris di Genova o al San Nicola di Bari), navigandone ben 236.730 pagine.
Senza alcun investimento pubblicitario si sono iscritti 1.060 utenti, sono stati creati 60 gruppi d’acquisto e più di 260 produttori hanno inserito listini, fotografie e informazioni. Questi dati ci fanno comprendere che le tematiche legate alla filiera corta, alla biodiversità e alla qualità dei prodotti a prezzi giusti, sono d’interesse fondamentale per il consumatore”.
Ne risulta, inoltre, un profilo dei produttori agricoli lontano dagli stereotipi cui siamo abituati: “gli agricoltori – afferma Ventre – investono in innovazione e tecnologia, e provano con entusiasmo a tessere “relazioni elettroniche” che si traducono in crescita professionale e nuovi canali di distribuzione”.
Questo fa dunque ben sperare per la crescita di un comparto (e di un modello produttivo e distributivo) che ha sempre più bisogno di rinnovarsi salvaguardando tradizione e qualità.