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Chiara88

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Il paraurti da semplice protezione ad oggetto di design per la propria auto

Il traffico sempre maggiore, soprattutto nei centri urbani, e il numero crescente di vetture circolanti, ha portato negli ultimi anni ad un aumento degli incidenti.
La parte più esposta alle collisioni è il paraurti, realizzato appositamente per assicurare l’incolumità di chi si trova all’interno della vettura.

La nascita del paraurti auto risale al lontano 1976; inizialmente, ad essere presentati sul mercato erano modelli che, oltre a caratterizzarsi per l’unico colore disponibile (il nero), si distinguevano per linee estremamente semplici ottenute lavorando un unico materiale: la plastica.
Grazie a nuove tecnologie di produzione, e all’adozione di materiali sempre più perfomanti, il paraurti auto è stato oggetto di diverse modifiche tanto che, attualmente, vengono utilizzati amplificatori metallici realizzati non più in plastica, ma impiegando materiali quali termoplastica e vetroresina.
Inoltre, è cambiata la “filosofia” che accompagna questa componente fondamentale per la sicurezza di chi viaggia in auto; i paraurti sono considerati ormai una vera e propria continuazione della carrozzeria.
Proprio per tale motivo, sono divenuti anche un elemento di design.

Già a partire dagli anni ’80, le case automobilistiche hanno deciso di integrare il paraurti auto direttamente nella carrozzeria; più tardi, anche il loro colore si è uniformato a quello della stessa carrozzeria.
Inoltre, il paraurti è divenuto sede di alloggiamento per fari, indicatori di direzione e fendinebbia, contribuendo a far raggiungere alle vetture un nuovo livello di compattezza. Con l’avvento del paraurti integrato è stata dedicata un’attenzione crescente allo studio dell’aspetto aerodinamico; lo scopo era quello di arrivare a soluzioni utili nel favorire i flussi d’aria e, allo stesso tempo, di garantire una maggiore stabilità e consumi minori in termini di carburante utilizzato.
Per quanto riguarda il meccanismo alla base dell’efficienza dei paraurti occorre sottolineare come quest’ultima dipenda, sostanzialmente, da 2 deformazioni definite, rispettivamente, elastica e plastica.
La prima avviene in caso di collisione di lieve entità, ed è conosciuta anche come collisione reversibile.
La seconda, invece, si verifica quando l’urto è più evidente, tanto da richiedere una sostituzione del’intero paraurti, non più in grado di assorbire gli urti stessi. Ad ogni modo, anche collisioni a prima vista lievi possono causare danni di una certa entità; questo avviene quando l’impatto è assorbito e distribuito sull’intero paraurti auto.
Il fatto che la verniciatura sia in tinta con la parte rimanente della carrozzeria porta un piccolo graffio a provocare danni che, anche se non danneggiano la struttura, possono risultare particolarmente spiacevoli dal punto di vista estetico.

Fortunatamente, in commercio è possibile trovare paraurti per un numero sempre crescente di autovetture, compresi veicoli commerciali ed industriali. L’aspetto più importante, soprattutto quando si preferisce acquistare accessori non originali, è la presenza della certificazione TUV.
Quest’ultima, infatti, rappresenta una conferma del fatto che il prodotto sia conforme alle linee guida del modello originale, superando i test previsti. Rivolgersi a rivenditori qualificati, anche operanti online, che possano garantire una certa esperienza, è il modo migliore per essere certi di tornare ad avere un’auto protetta.

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