Il comportamento dei ponti pedonali per la
loro elevata snellezza, spesso causano oscillazioni
di ampiezza tale da inficiare la funzionalità
della struttura stessa, come accaduto
all’inaugurazione del Millennium Bridge
di Londra.
Lo studio condotto pone l’attenzione sul
comportamento dinamico di queste strutture
caratterizzate da smorzamento non proporzionale,
ossia strutture sulle quali sono
installati sistemi di smorzamento aggiuntivi
come gli smorzatori fluido-viscosi.
Alla parte teorica dello studio è seguita
un’applicazione reale al Ponte del Mare di
Pescara, un ponte ciclo-pedonale strallato
caratterizzato da un doppio impalcato curvilineo
in struttura mista acciaio-calcestruzzo,
inaugurato nel dicembre 2009. Gli impalcati
sono appesi all’antenna centrale alta circa 40
m mediante cavi posizionati sul solo lato interno
degli stessi. L’impalcato pedonale ha
una lunghezza di 173 m, mentre l’impalcato
ciclabile ha una lunghezza di 148 m. L’opera
è dotata di 6 smorzatori fluido-viscosi.
Lo studio dinamico dell’opera è stato effettuato
mediante la realizzazione di un modello
agli elementi finiti con simulazioni del
passaggio dei pedoni sulla struttura stessa e
valutando gli effetti in termini di spostamenti
ed accelerazione degli impalcati. Il confronto
con i limiti di accelerazione imposti ha
mostrato come la struttura sia verificata nei
confronti dello stato limite di esercizio di vibrazione.
È inoltre stata verificata l’opera nei confronti
del fenomeno della fatica che può causare
il collasso della struttura per azioni inferiori
alla resistenza del materiale stesso. In questo
caso si è visto tuttavia come le tensioni indotte
negli elementi strutturali fossero di modesta
intensità, pertanto non di ampiezza tale da
causare il collasso della struttura per fatica.
Infine è stata eseguita una campagna di prove
sperimentali sulla struttura ultimata al fine di
identificare le reali caratteristiche dinamiche
della stessa e confrontarle con le grandezze
utilizzate in fase progettuale, riscontrando
differenze non trascurabili, ma che hanno
confermato la bontà nella modellazione in
fase progettuale.
Si può quindi capire come il moto dei pedoni
non causi problemi alla struttura da un punto
di vista statico, bensì da un punto di vista
dinamico, in quanto la pericolosità di tale
azione risiede nel fatto che spesso agisce in
risonanza con la struttura stessa. Per questa
tipologia di costruzione quindi, si rende necessario,
in fase progettuale, un attento studio
sia statico che dinamico.
Articolo tratto dalla rivista Manni Notizie
Ufficio comunicazione e stampa
Dott. ssa Cristina Giacomin
GRUPPO MANNI HP
tel. +39 0458088911
fax +39 0458205005
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