L’ultimo rapporto Inail sugli infortuni sul lavoro 2009 mostra due trand contrapposti. Il dato positivo è che continuano a diminuire gli incidenti, quello negativo è il poderoso aumento delle malattie professionali.
Per quanto riguarda i sinistri ammontano a 790.000 le denunce registrate nel corso dell’anno, un calo del 10% rispetto al 2008. In diminuzione anche i decessi: fermi a 1050 con una discesa del 6,3%. Numeri incoraggianti che vanno però letti in un contesto di crisi economica che ha fatto innalzare il tasso di disoccupazione in Italia.
A Roma è ancora il settore dell’edilizia quello in cui si avvertono le più precarie condizioni di sicurezza. La regione Lazio prosegue tuttavia l’azione strategica di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori mediante attività di vigilanza, informazione sui rischi e formazione sulle mansioni specifiche. Inoltre diversi enti promuovono corsi di sicurezza a Roma e dintorni in grado di fornire aggiornamento costante e professionale.
Se, come è stato detto, i dati relativi a incidenti e decessi sono in calo, si segnala un autentico boom dell’accertazione di malattie professionali: le denunce nel 2009 sono state ben 34.646, il valore più alto degli ultimi 15 anni, per un aumento del 15,7% rispetto ai 30.000 casi del 2008 e di circa il 30% in 5 anni. Tra queste, una larga fetta di segnalazioni è rappresentata dal famigerato stress da lavoro correlato. Lo stress risulta una componente che ha acquisito un peso decisivo negli ultimi anni, tanto da essere considerata al giorno d’oggi una vera e propria malattia sociale che colpisce più di 40 milioni di persone in Europa. Rimanendo sul contesto capitolino, è interessante citare un recente sondaggio online pubblicato sul sito dell’ Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico) al quale hanno partecipato 2.511 persone. Il risultato è a dir poco sconcertate: il 75% dei cittadini che hanno preso parte al sondaggio si dichiara stressato. Numeri da record per la Capitale. Non soltanto tre romani su quattro ammettono candidamente uno stato di stress ma la metà del totale dichiara di vivere in un vero e proprio stato di insoddisfazione. Le ragioni sono molteplici, soprattutto in una metropoli, ma la stessa Paola Vinciguerra, presidente dell’Eurodap ha rivelato come il fattore-lavoro rivesta un ruolo chiave: « Le cause sono molte e diverse, sociali e ambientali, la crisi, la precarietà lavorativa, che trasforma il luogo di lavoro in un ambiente conflittuale, dove si perde l’armonia, dove al posto della coesione c’è paura».
Nella Città Eterna i più colpiti da questa patologia risultano gli impiegati nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni. A seguire come categorie ‘a rischio’ insegnanti, forze dell’ordine, medici e infermieri. Nonostante sia un problema che affligga qualsiasi lavoratore il rischio da patologia da stress risulta più concentrato nelle professioni in cui si ha il compito di relazionarsi e prendersi cura degli altri in assenza di un’adeguata organizzazione del lavoro.
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