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La ripresa post Covid-19 parla il linguaggio della natura al Parco Ittico Paradiso

Dopo i due mesi di lockdown, è tempo di rinascere. A pochi chilometri da Milano sorge un’oasi unica di biodiversità. Per ripartire insieme alla Natura ogni weekend, dal 5 giugno, appuntamento con gli Happy Hour “green style”

La Fase 3 si colora d’azzurro al Parco Ittico Paradiso. L’oasi naturale a meno di 30 km da Milano è pronta ad accogliere gli amanti della Natura dopo il lungo periodo di lockdown. Una riapertura in piena sicurezza per dare la possibilità ai visitatori di immergersi negli oltre 13 ettari di parco e ammirare da vicino circa 20 specie di pesci d’acqua dolce, tra cui alcuni esemplari unici in Italia, immersi in un bosco di oltre 6 mila piante e tanti altri ospiti da animali da fattoria e uccelli tipici della riserva naturale.

Una vitalità che va di pari passo con le leggi della natura: è proprio quando la primavera si appresta a lasciare il posto all’estate, infatti, che le specie si rigenerano. Si schiudono le uova, sbocciano i fiori, i colori diventano più accesi. E ogni cosa brilla di luce propria. Uno spettacolo che mai come quest’anno aiuta grandi e piccini a riscoprire lo stupore della natura alla vista degli storioni Beluga, anche detto Ladano, i più grandi tra tutti gli storioni, e degli storioni Cobice, considerati “fossili viventi” in quanto immutati da milioni di anni. Nonostante siano specie difficilissime da trovare poiché minacciate dall’attività umana, al Parco vivono serenamente, facendo sfoggia della loro particolare corporatura. Si pensi che una delle femmine con i suoi 30 anni di vita è arrivata a 3 metri di lunghezza: più lunga di un adulto sdraiato!

Lo stupore lascia il posto all’ammirazione davanti alle voliere con cicogne e pavoni. La prima, volatrice di lunghe distanze, è abituata a spostarsi di stagione in stagione, arrivando in Africa in inverno per poi tornare al Parco con l’arrivo delle temperature miti. Estintasi in Italia nel 1700, vi ha infatti fatto ritorno dalla metà del secolo scorso, facendo avvertire la sua presenza non solo con grandi nidi – al momento nel Parco ce ne sono 3 con rispettive coppie e nuovi nati – ma anche “battibeccando” con gli altri esemplari della sua specie. Essendo muta, infatti, per comunicare batte ritmicamente il becco ogni qual volta incontra un suo simile. I pavoni, invece, noti per la loro bellezza: il maschio ha capo e collo blu elettrico, con corpo castano e coda verde che si apre a ventaglio per fare la ruota, mentre la femmina si distingue per la testa bianca, il collo bruno e verde, il resto del piumaggio grigio-marrone e la coda corta.

I più curiosi potranno invece dilettarsi con le damigelle blu, affascinanti insetti, appartenenti all’ordine degli odonati, come le libellule, dalle quali si distinguono perché tengono le ali chiuse sul corpo una volta posate. Amanti dei corsi d’acqua pulita e ben ossigenata, sono bravissime nella caccia e facilmente riconoscibili: i maschi sono di colore blu, con ali dai riflessi metallici, mentre le femmine sono verdi con le ali brune. Quando si incontrano, è spettacolo di colori e amore a prima vista: le femmine depongono le uova su una foglia sott’acqua e il maschio le feconda. Dalla loro unione, nasce una piccola ninfa dalle sembianze molto simili a quelle degli adulti, ma senza ali.

Ma non è tutto perché al Parco è possibile osservare molte altre specie: dall’airone guardabuoi, noto per il cambio di “guardaroba” a seconda della stagione (in inverno veste un tipico piumaggio bianco che in estate, durante la fase riproduttiva, diventa arancione in prossimità di nuca e dorso) allo scoiattolo rosso, il roditore che utilizza la sua folta coda sia come mezzo per mantenersi in equilibrio durante i salti da un ramo all’altro, sia come sciarpa termica per riscaldarsi durante il sonno. E ancora fra gli uccelli: le gallinelle d’acqua e le folaghe, i germani reali e i fagiani. Più difficili da vedere fra gli insetti: i tricotteri, bioindicatori di acqua pulita che normalmente vivono nei torrenti di montagna e le lucciole, quest’anno già arrivate a illuminare i cespugli del Parco, a testimonianza della straordinaria salubrità dell’aria e delle temperature invernali più miti.

Il Parco Ittico è un’area protetta in cui piante e animali si integrano perfettamente. Qui, un caratteristico bosco umido di pianura fa da cornice a laghetti, ruscelli, canali, stagni, risorgive e fontanili che ospitano anche una nutrita colonia di piante acquatiche come le ninfee e i giunchi. Un ambiente affascinante e privo di barriere architettoniche che sorge all’interno dell’area protetta del Parco Adda Sud, rispettando tutte le normative per la salvaguardia delle specie. Un luogo in cui apprendere tante piccole, grandi, verità sul mondo animale visto che il Parco è anche una Fattoria Didattica, in cui i bambini possono conoscere da vicino anche animali di taglia più grande, come pony, maiali, daini, capretti e anche conigli.

E per chi volesse utilizzare la visita al Parco non solo come momento didattico ma anche come occasione di relax, dal 5 giugno, tutti i venerdì, i sabati e le domeniche, è possibile concedersi un Happy Hour “green style” assaggiando le proposte dello chef Fabrizio Camer rigorosamente servite con piatti e posate sostenibili. Un aperitivo da godere immersi nel verde, lontani dalle città, e nel pieno rispetto delle norme sanitarie anti Covid-19. Tutto il Parco, infatti, applica le nuove normative che prevedono: l’utilizzo di dispenser igienizzanti all’ingresso e all’uscita, la sospensione del servizio navetta – con la possibilità di avvicinarsi al Parco in auto, percorrendo l’ultimo tratto a piedi –, e l’obbligo di mascherina. Chi, invece, volesse festeggiare il proprio compleanno in questa location unica, potrà ancora farlo. Per tutte le info: www.parcoittico.it 02/9065714 – [email protected]

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Gesti di vicinanza e solidarietà dalle Università italiane e straniere con un profondo legame con l’Università e la città di Bergamo

L’Università degli studi di Catania dona al Comune e all’Università degli Studi di Bergamo gel igienizzante. La donazione si aggiunge alla fornitura di gel già inviata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, le mascherine dall’Università cinese Dalian University of Foreign Languages alle 300 visiere protettive prodotto dall’Università di Stoccarda che, nel ricordo della partecipazione ai 50 anni di UNIBG, dedica oggi in un ensamble virtuale “Va, pensiero”. Prosegue anche la raccolta fondi, promossa da Don Thomas Schwartz, parroco di Mering e docente di Etica ed economia all’Università di Augsburg.

Sono numerosi gli attestati di solidarietà che l’Università degli studi di Bergamo continua a ricevere dagli atenei italiani e stranieri.

Raccolte fondi, donazioni di materiali da destinare al territorio bergamasco fortemente colpito, ma anche gesti di vicinanza come quello di Unimusik Stuttgart, coro e orchestra dell’Università di Stoccarda, che ha interpretato in un ensamble virtuale “Va, pensiero” dell’opera di Giuseppe Verdi “Nabucco“. (link al video https://www.youtube.com/watch?v=ep_NziH5pZI&feature=youtu.be ).

L’idea del “Virtual Verdi Solidarity Project” di Unimusik Stuttgart è nata nelle prime settimane del lockdown europeo come desiderio dei membri del coro accademico e dell’orchestra di riunirsi nella grande famiglia musicale dell’università, per trovare conforto e forza nel fare musica e come desiderio di diversi membri del coro, che hanno un legame personale con l’Università di Bergamo attraverso la collaborazione delle due istituzioni, di creare un segno musicale di solidarietà con la città europea più colpita dalla pandemia di Corona. Il coro nel maggio del 2018 si era esibito nell’Aula Magna dell’Università con la “Petite messe solennelle” di Gioachino Rossini per festeggiare il mezzo secolo di un ateneo aperto al mondo.

Un gesto di vicinanza, che si aggiunge alla donazione da parte dell’Università di Stoccarda di 300 visiere protettive per il personale dell’ateneo e degli ospedali bergamaschi, a testimonianza del dialogo fruttuoso che lega gli atenei.

Ma non è tutto. L’Università di Catania ha deciso di donare gel igienizzante all’Università e al Comune di Bergamo grazie a un protocollo d’intesa voluto dall’Università di Catania, con il rettore Francesco Priolo e il direttore generale Giovanni La Via, e dal presidente della Regione, Nello Masumeci, tramite l’ingegnere Calogero Foti, responsabile della protezione civile regionale, e attuato da un team del dipartimento di Scienze chimiche, coordinato dal prof. Roberto Purrello.

Il trasporto di circa tremila litri di materiale igienizzante è stato effettuato gratuitamente dall’azienda Lct e i flaconi sono distribuiti in questi giorni grazie alla Protezione Civile locale. Per l’Università di Bergamo è un gesto molto prezioso che aiuta a rispondere al forte bisogno di sanificazione di queste settimane, sia dentro che fuori gli spazi universitari.

Un segno di grande solidarietà quello dell’Università di Catania che si aggiunge a quello dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria che, nelle settimane scorse, aveva fatto pervenire all’Ateneo altro gel igienizzante e alla donazione delle mascherine da parte dell’Università cinese di Dalian.

Intanto prosegue anche la raccolta fondi, promossa da Don Thomas Schwartz, parroco di Mering e docente di Etica ed economia all’Università di Augsburg, ateneo con un profondo legame con l’Università di Bergamo, a Sosteniamo Bergamo, a favore di progetti che hanno a cuore le persone rese fragili da quest’emergenza sanitaria.

Ciascuna regione contribuisce con le proprie qualità e possibilità in questa situazione di emergenza, ma soprattutto si tratta, come dice il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrinidi segni di concreta vicinanza, solidarietà e attenzione che testimoniano la forza dell’unione tra atenei e territori. L’Universität Stuttgart – spiega il Rettore, Remo Morzenti Pellegrini – è da tempo uno dei partner strategici del nostro ateneo con cui negli ultimi anni abbiamo avviato importanti iniziative non solo in ambito prettamente accademico e didattico ma anche di incontro tra la cultura umanistica e quella scientifica, come il concerto del magnifico coro e orchestra in occasione dei 50 anni del nostro ateneo Questo gesto di vicinanza, che si aggiunge alla donazione di inizio aprile di 300 visiere protettive per i nostri ospedali, testimonia una collaborazione che va oltre l’insegnamento”.

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Tecnologie per la prevenzione COVID19: sostegno economico in Fase 3 per limitare una seconda ondata

“L’emergenza è finita ma non abbassiamo la guardia. Con strumenti per prevenire e limitare i contagi guardiamo al futuro con fiducia. Una sfida che possiamo vincere solo insieme”. Con queste parole Simonetta Tiezzi, governatore del Distretto Rotary 2041, annuncia l’acquisto di strumenti richiesti dal personale sanitario dei principali presidi della Lombardia: dopo aver fornito barelle bio-contenitive, Covid Triage Unit e ventilatori polmonari, utili nella gestione della fase di emergenza è ora il turno di ecografi, ventilatori portatili, mascherine chirurgiche e filtranti per il personale sanitario per la prevenzione del contagio. Un impegno che rientra nell’ampio progetto sostenuto da Rotary Italia dal valore di 1,3 milioni di euro realizzato da tutti e 13 distretti italiani per dotare 28 centri ospedalieri di tecnologie avanzatissime.

Nella fase 3 dell’emergenza Covid-19, con la consapevolezza che solo grazie ad azioni concrete si può fare la differenza, il Distretto Rotary 2041 prosegue a rifornire gli ospedali milanesi, medici di medicina generale, RSA, associazioni di mutuo soccorso, di volontariato e istituzioni carcerarie di strumenti utili alla prevenzione, per un investimento di oltre 500 mila euro a sostegno dell’area metropolitana, una delle maggiormente colpite, grazie a una squadra affiatata di persone e volontari.

Ciò che rimane al termine di questa esperienza è l’immensa gratitudine verso chi ha fatto in modo che gli aiuti giungessero a destinazione e la comunione che ha legato tutti. Un sentimento che anche nella Fase 3 Rotary Club vuole mantenere vivo.

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Mercoledì 3 giugno al via l’Academy sino-italiana sulla manifattura avanzata

Sono attualmente più di 850 gli accordi di collaborazione tra Università italiane e cinesi, di cui 300 siglati con i primi 40 atenei del Dragone. Frutto di un lavoro di cooperazione scientifica e tecnologica avviato nel 1998, negli ultimi anni le relazioni tra Italia e Cina hanno visto consolidarsi partnership e opportunità crescenti lungo un percorso per molti versi coronato con la firma, nel marzo dello scorso anno a Roma, del memorandum d’intesa sulla Nuova Via della Seta. Tra gli obiettivi, il memorandum mira infatti a favorire la cooperazione scientifica e tecnologica tra startup italiane e cinesi.

«Attenzione e reciprocità sono il sale della cooperazione tra l’Italia e la Cina, una relazione che ha dato i migliori frutti proprio sul terreno della scienza, dell’innovazione e degli scambi tecnologici e continua a crescere in modo significativo. Il CI – LAM è una grande opportunità per le nostre università e i nostri giovani ingegneri, ma anche per le imprese e i centri di ricerca, per favorire un sempre maggiore confronto tra Spin off accademici, Start up e PMI innovative dei due Paesi. Incontrarsi, conoscere i rispettivi Paesi, lavorare insieme creando laboratori congiunti ed internazionalizzarsi: è così che si creano le premesse per l’applicazione delle convergenze sul terreno operativo, idea cardine sia della strategia cinese del “ Made in China 2025” e “ Internet +” che del piano italiano “industria 4.0, oggi Transizione 4.0”. Interazioni utili ancora di più oggi, vista la crisi economica che tutti dobbiamo affrontare, e di fronte alla quale mi impegno, anche come ministero, ad essere parte attiva nello sviluppo e nel rafforzamento del programma e delle sue articolazioni» evidenzia il ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi.

Proprio in questa prospettiva di collaborazione, nel 2017 – sotto l’egida del Ministero dell’Università e della Ricerca e del Ministero cinese della Scienza e della Tecnologia – è nato il CI-LAM, Laboratorio sino-italiano per la Manifattura Avanzata, una piattaforma bilaterale di cooperazione che ha lo scopo di riunire le risorse di università, centri di ricerca e mondo industriale di entrambi i paesi per svolgere attività di ricerca e sviluppo congiunte sulle tecnologie e le piattaforme digitali dedicate al mondo manifatturiero. Il piano di azione del CI-LAM prevede programmi di formazione, scambio e mobilità rivolti a studenti e ricercatori e un supporto alle attività di innovazione e trasferimento tecnologico – con un particolare accento al ruolo delle start-up e delle piccole medie-imprese – al fine di favorire il loro percorso di trasformazione digitale e il processo di internazionalizzazione.

In questa cornice si inserisce anche l’Academy e in particolare la Summer School che, dopo il suo avvio a Napoli nel 2019, conta quest’anno una nuova edizione erogata in modalità telematica.

Mercoledì 3 giugno si è svolta la cerimonia di apertura dell’Academy CI-LAM China Italy Laboratory on Advanced Manufacturing. Partner di questa realtà, confermati anche quest’anno, sono la Tsinghua University di Pechino, l’Università degli Studi di Bergamo, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, China Science and Technology Automation Alliance (CSAA) e Campania NewSteel.

L’asse Cina-Italia assume quest’anno un valore ancora più forte nell’ottica della cooperazione internazionale. L’edizione 2020 della Summer School avrebbe dovuto aver luogo negli spazi dell’ateneo cinese ma, a causa dei limiti di viaggio e di distanza imposti dall’emergenza sanitaria globale, il programma originale di attività è stato “virtualizzato” e ampliato sia in termini di numeri che di categorie di beneficiari. L’obiettivo principale è stato quello di traghettare la piattaforma di cooperazione CI-LAM verso nuovi e più ambiziosi obiettivi previsti nell’accordo firmato nel 2017 tra le parti.

In questa nuova versione del programma formativo, in particolare, sono state organizzate due serie di webinar e attività di match-making aventi finalità complementari. Per professionisti, manager e ricercatori sono stati previsti webinar sull’innovazione che mirano a promuovere un efficace scambio tra gli ecosistemi di innovazione dei due paesi sulla produzione avanzata, mentre la Summer School sarà rivolta a studenti, laureati e dottorandi con l’obiettivo di fornire lo stato dell’arte e le direzioni di ricerca future sulle tecnologie chiave nel mondo manifatturiero.

Alla cerimonia di apertura dei lavori hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi, Remo Morzenti Pellegrini rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Arturo De Vivo rettore dell’Università Federico II di Napoli e Yang Bin, prorettore della Tsinghua University.

La CI-LAM Academy è una grande opportunità non solo per la nostra Università ma per tutto il sistema dell’innovazione del nostro territorio. Come ribadisce il rettore Remo Morzenti Pellegrini, si tratta per l’Università di un grande passo verso l’internazionalizzazione e il raggiungimento di una maggiore qualità della ricerca universitaria.

«Negli ultimi anni – sottolinea Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo -abbiamo portato avanti una forte azione di internazionalizzazione e cooperazione su tutti i fronti, dalla ricerca scientifica alla formazione e al trasferimento tecnologico. Con la CI-LAM Academy trova pieno compimento di fatto il triplice ruolo che una moderna università si pone come missione privilegiata verso la società, vale a dire l’orientamento, la formazione e l’avviamento al mondo professionale di giovani talenti, lo sviluppo della ricerca scientifica fondamentale e applicata e il trasferimento e condivisione del sapere con gli altri attori del tessuto economico e sociale nel quale opera. E in un momento storico come questo in cui purtroppo esistono territori, come quello bergamasco, fortemente provati e lacerati dagli effetti dell’epidemia, una iniziativa come quella del CI-LAM ridà fiato, speranza e ottimismo per un futuro di crescita e rinascita del nostro Paese».

«La Federico II è tra i partner fondatori del CI-LAM Joint Lab on Advanced Manufacturing insieme con la China Science and Technology Automation Alliance e con l’Università di Bergamo, grazie alla scelta lungimirante dell’allora rettore Gaetano Manfredi. Oggi soprattutto, in un momento difficile di crisi, è necessario promuovere le azioni della ricerca e dell’innovazione tecnologica in una prospettiva di cooperazione nazionale e internazionale, che dia forza al ruolo strategico dell’Ateneo impegnato sui temi della Manifattura Avanzata e del trasferimento tecnologico, anche in collaborazione con il mondo delle aziende» aggiunge Arturo De Vivo, Rettore Università degli Studi di Napoli Federico II.

 

Il Ci-LAM è un laboratorio di ricerca e di formazione congiunto italo-cinese incentrato sui temi della Fabbrica intelligente nato dalla partnership tra la China Science and Technology Automation Alliance (CSAA), una delle organizzazioni più attive in Cina nell’area della Manifattura Intelligente, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Tsinghua University di Pechino, considerato uno dei migliori atenei al mondo nell’area dell’ingegneria e del computer science, il Dipartimento di Ingegneria e scienze applicate e il Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Università degli Studi di Bergamo, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione – DIETI dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Campania NewSteel.

La mission del Ci-Lam è di promuovere e migliorare i risultati di uno sviluppo congiunto di ricerca all’avanguardia, incluso il trasferimento e la valorizzazione delle tecnologie sviluppate nei laboratori universitari e nei centri di ricerca coinvolti all’interno del Joint Lab. La visione di lungo termine del CI-LAM è quella di divenire il ponte di collaborazione più efficace tra Cina e Italia nell’area dei sistemi di produzioni avanzati (smart manufacturing systems) e di essere un benchmarking di successo in altre aree del mondo.

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Dopo il Lockdown, la ristorazione lombarda riparte “INGRUPPO”. Torna in versione “Reload” l’iniziativa che celebra l’alta cucina e fa riscoprire il piacere della condivisione a tavola

Appuntamento dal 15 giugno al 7 agosto 2020 con la ristorazione gourmet di 19 ristoranti lombardi, di cui 9 stellati. Un’iniziativa che durerà 54 giorni e che da Bergamo, tra le province più colpite dall’emergenza Covid-19, testimonia l’incredibile voglia di rinascita della popolazione e la volontà di portare a termine un progetto che da 8 anni a questa parte valorizza il territorio, a partire dalla riscoperta dei suoi sapori unici.

Non c’è nulla che nella tradizione italiana possa esprimere meglio il momento di una gioia ritrovata, del condividere la stessa tavola. Un atto abituale e familiare che negli ultimi mesi ha perso queste sue connotazioni, ma che oggi assume un sapore ancora più speciale, specie nella regione più colpita dall’emergenza Covid-19. Per questo, la Fase 2 della grande ristorazione lombarda si fa “INGRUPPO”. Dopo cinquantaquattro giorni di chiusura forzata, 19 tra i ristoranti più rinomati delle province di Bergamo, Milano e Monza – Brianza, tra cui 7 stellati e 2 tristellati Michelin, sono pronti a riaprire le loro porte dando appuntamento, dal 15 giugno al 7 agosto, con “INGRUPPO Reload”: la nuova edizione della celebre iniziativa nata per avvicinare anche la clientela meno tradizionale alla ristorazione gourmet. Un format che, in versione “reload”, durerà ben 54 giorni, tanti quanti quelli che sono stati di chiusura. Un segnale forte, espressione della tenacia che da sempre contraddistingue la popolazione bergamasca e della voglia – fortissima – dei ristoratori di portare a compimento un progetto che da ben 8 anni segna il passo della nuova ristorazione.

Riunirsi intorno a una stessa tavola per gustare ricette tradizionali o scoprire nuovi sapori diventa ora un momento di vera felicità. Un’occasione unica, a lungo attesa, che da Bergamo, provincia in cui l’iniziativa è nata e in cui risiedono la maggior parte dei ristoranti aderenti, celebra la fine di un periodo difficilissimo e si fa portavoce di una ripartenza a lungo attesa, fatta della riscoperta di valori essenziali e di momenti autentici, come il condividere un pranzo o una cena, finalmente… insieme!

I clienti potranno scegliere tra le proposte di ristoranti d’eccellenza, come: Da Vittorio e il Mudec di Enrico Bartolini, fiori all’occhiello di INGRUPPO che può vantare ben 2 dei 3 chef tristellati della Lombardia (11 in Italia); Sadler, Casual, Frosio, Il Saraceno, Loro e Osteria della Brughiera, tutti con una stella Michelin; Impronte, new entry di INGRUPPO, che con il giovane chef Cristian Fagone, classe 1988, ha conquistato quest’anno la sua prima stella. E ancora, aderiscono all’iniziativa anche Collina, La Caprese, Lio Pellegrini, Al Vigneto, Antica Osteria dei Camelì, Posta, Roof Garden Restaurant, Tenuta Casa Virginia, Pomiroeu e Cucina Cereda. In totale, 16 ristoranti della provincia di Bergamo, che, secondo la 65°guida Michelin presentata lo scorso novembre, conferma la sua posizione dell’olimpo della ristorazione italiana.

Ognuno di loro, come dal tradizionale format di INGRUPPO, presenterà proposte di alta qualità nella scelta della materia prima, nella creatività e nella realizzazione del piatto, a un prezzo accessibile. Sarà infatti possibile degustare, tutti i giorni, sia a pranzo che a cena, un menu di 4 portate (con acqua, caffè e vino, in alcuni casi anche con entrèè e pre-dessert) al prezzo di 60 euro a persona. Da Vittorio, Sadler e Bartolini, il prezzo sarà invece di 120 euro a persona.

Come previsto dalle nuove normative, i ristoranti rispetteranno rigide regole in fatto di sicurezza igienico-sanitaria. Sarà previsto il distanziamento tra i tavoli che saranno disposti in modo tale che le sedute possano garantire il distanziamento di almeno 1 metro tra i clienti; saranno privilegiati i pagamenti elettronici e vietati i buffet; al termine di ogni servizio al tavolo saranno previste tutte le consuete misure di disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc) e sarà stilato un elenco delle prenotazioni che sarà conservato per un periodo di 14 giorni. Tutte accortezze che consentiranno di godere in maniera serena della propria esperienza INGRUPPO. Un appuntamento, quello con la ristorazione gourmet, sempre più apprezzato da una clientela giovane e variegata, tanto che anche durante il periodo di lockdown le richieste per le prenotazioni non si sono mai fermate, anche grazie alla visibilità assicurata dai profili social dell’iniziativa, Instagram e Facebook.

Novità dell’edizione “Reload”: lo chef stellato Roberto Proto con la sua cucina raffinata in cui il pesce è l’ingrediente protagonista, trasferisce, per la stagione estiva, il ristorante e l’intero staff, dalla storica location di Cavernago al centro di Bergamo. L’edizione estiva del Saraceno sarà presso la Terrazza Fausti, il suggestivo spazio allestito sui Portici del Sentierone di Bergamo, con vista sul cuore pulsante della città.

Per prenotare un pranzo o una cena con il format “INGRUPPO Reload”, si richiede di contattare direttamente, via telefono o via e-mail, il ristorante prescelto. Tutte le info sono disponibili su www.ingruppo.bg.it, anche in inglese.

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500 mila euro per Ospedali, Rsa e medici di medicina generale. Strumenti per l’emergenza ma anche per ripartire in sicurezza

Mascherine, Dispositivi di Protezione Individuale, termo scanner, ventilatori polmonari e barelle bio-contenitive per ospedali milanesi, medici di medicina generale, RSA, associazioni di mutuo soccorso, associazioni di volontariato e istituzioni carcerarie. Una mobilitazione dal valore di oltre 500 mila euro attivata dal Distretto Rotary 2041 a sostegno dell’area metropolitana milanese in cui opera.

Un’azione che è parte di un più ampio progetto dal valore di 1,3 milioni di euro realizzato da tutti e 13 distretti italiani per dotare 28 centri ospedalieri di tecnologie avanzatissime.

Sul fronte milanese, particolarmente impegnato nella battaglia contro il Coronavirus, la solidarietà di Rotary ha visto donazioni a diverse realtà del territorio.

L’Ospedale Luigi Sacco ha ricevuto una barella bio-contenitiva, dispositivo fondamentale che permette il trasporto in sicurezza per pazienti infetti, isolandoli completamente, 10.000 mascherine chirurgiche, mascherine filtranti e due ventilatori polmonari. «Questa donazione da parte del Rotary – afferma il Prof. Piergiorgio Danelli, Responsabile del Dipartimento Chirurgico dell’ospedale – rappresenta sicuramente una grande spinta nell’ottica di una maggior solidarietà futura. Per quanto riguarda il momento attuale, la donazione della barella bio-contenitiva costituisce naturalmente un grande aiuto per il trasporto di pazienti nella massima sicurezza».

All’Ospedale di Garbagnate Milanese sono invece stati donati due ventilatori polmonari, uno da parte dei club del Distretto 2041, l’altro da parte del Rotary Club Naviglio Grande San Carlo. Anche l’Ospedale Gaetano Pini di Milano ha ricevuto un ventilatore polmonare e riceverà nei prossimi giorni un termo scanner.

Termoscanner e ventilatori sono andati anche a, tra gli altri, Policlinico, l’Istituto Nazionale dei Tumori, Fondazione Pelucca RSA di Sesto San Giovanni, l’Ospedale Niguarda e l’Associazione Fratelli San Francesco.

Agli Ospedali San Carlo e San Paolo di Milano sono destinati due gate con termo scanner in grado di rilevare istantaneamente la presenza di febbre, una Covid Triage Unit, cabina isolata in cui è possibile seguire il triage in modo sicuro senza contatto, e una barella ad alto bio-contenimento per il trasporto di un paziente infetto.

Il Comune di Milano ha invece ricevuto una fornitura di 5.126 facciali filtranti da destinare ai medici di Medicina Generale e pediatri di libera scelta. Le mascherine sono state consegnate alla Vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo e al Direttore della Protezione Civile Dott. Cristiano Cozzi nella sede della Protezione Civile.

«È un’esperienza estremamente toccante e impegnativa – dichiara il governatore del Distretto Rotary 2041 Simonetta Tiezzi -. Ho la fortuna di avere a fianco una grande squadra: questo lavoro svolto insieme ci fa capire l’importanza dell’unione e della condivisione, specialmente in un momento di emergenza. Siamo molto contenti, perché il risultato è davvero ottimo: con donazioni come i ventilatori polmonari portatili pensiamo al presente ma strumenti come i termoscanner ci permettono di guardare al futuro per prevenire e limitare i contagi».

 

MATERIALE IN CONSEGNA

Termoscanner: RSA Golgi Redaelli, RSA Pio Albergo Trivulzio, RSA Sacra Famiglia di Cesano Boscone, RSA Fondazione Pelucca di Sesto San Giovanni, Ospedale Luigi Sacco, Ospedale Fatebenefratelli, Ospedale Vittore Buzzi, Ospedale Macedonio Melloni, Istituto Nazionale dei Tumori, Ospedale Mangiagalli, Ospedale di Sesto San Giovanni

Ventilatori Polmonari: Ospedale Niguarda, Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo

Ecografo: Ospedale di Rho

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Bando “Nuove economie di comunità” la pandemia Covid-19 non ferma il lavoro della Fondazione Istituti Educativi

500 mila euro destinati alla diffusione di una cultura dell’integrazione, per il miglioramento della convivenza civile, la coesione sociale e il miglioramento delle condizioni di vivibilità del territorio e della comunità, la valorizzazione delle risorse ambientali locali, la tutela del comparto agroalimentare locale della filiera corta e la promozione dei principi dell’economia sociale e solidale e della sostenibilità ambientale. Fondi messi a disposizione dalla Fondazione Istituti Educativi di Bergamo attraverso il bando “Nuove economie di comunità”, che ha selezionato i 10 progetti meritevoli del finanziamento, per un totale di 90 soggetti partner, con un’attenzione particolare alla fascia più vulnerabile della società che, a causa della pandemia, è tra le più colpite dalla crisi. Un bando che ha visto la partecipazione di ben 30 progetti con il coinvolgimento di più di 200 soggetti.

Tre gli ambiti di intervento: “territori smart land”, “cultura di sistema e alleanze generazionali” e “economie trasformative e circolari” in cui i progetti dovevano rientrare, fondamentale inoltre la capacità di fare rete sul territorio con enti, associazioni o strutture partner. Finanziamenti significativi che attualizzano gli scopi statutari della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo (FIEB) individuati nella qualità della vita, nella marginalità sociale, nel diritto/dovere di istruzione e formazione e nello sviluppo della persona umana. Una nuova tappa nella lunga storia della Fondazione in stretto rapporto con l’economia della terra e della comunità.

“Abbiamo scelto i progetti più innovativi e capaci di coinvolgere il maggior numero di soggetti sociali. Diversi progetti hanno mostrato di avere un impatto positivo dal punto di vista dell’occupazione e dell’inclusione di soggetti svantaggiati ovvero la tutela e la valorizzazione del comparto agroalimentare locale. Obiettivo della FIEB, attraverso questo bando, è sostenere e promuovere lo sviluppo di un sistema economico locale solido, solidale e sostenibile” spiega Luigi Sorzi, Presidente della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo “Nonostante l’emergenza da Covid-19, abbiamo deciso di onorare il nostro impegno per la provincia Bergamasca, per tutelare le peculiarità e le tipicità di un territorio operoso, dinamico e pronto a ripartire con grande forza. Alcuni dei progetti, avranno rilevanza anche nell’ambito della ripartenza economica post emergenza, e quindi per noi hanno un grande valore aggiunto” conclude Sorzi.

Tra i progetti assegnatari, “Migrantour a Bergamo: i nuovi cittadini raccontano il territorio” proposto come capofila dalla Coop. Impresa sociale Ruah S.C.S, che si propone l’obiettivo di valorizzare il turismo esperienziale con un forte coinvolgimento dei giovani migranti e “Una rete per costruire una economia della persona e della sostenibilità” proposto come capofila dal Biodistretto dell’Agricoltura Sociale di Bergamo, con l’intento di creare un Distretto dell’Economia sociale e solidale provinciale. “Relazioni in prova, relazioni in scena” proposto come capofila da Cea Servizi si occupa di sensibilizzare sul tema dell’apicoltura e dell’orticoltura; “Il recupero delle eccedenze alimentari verso una nuova sostenibilità” proposto come ente capofila da Coop. Namastè coinvolge rete di supermercati e numerosi volontari, anche nel mondo della disabilità mentre “Le 5 R: recupero, riuso, riciclo, riutilizzo risorse” proposto come ente capofila da Associazione Diakonia lavora per dare nuova vita ad oggetti riciclati. Cinque infine i progetti trasversali a più ambiti: “I mercati degli agricoltori per il benessere della comunità” proposto come ente capofila da Promoisola, progetto multiarea con più azioni e ricaduta nel territorio Isola Bergamasca; “Nutrire relazioni per sostenere il futuro” proposto come ente capofila da Ca’ Al del Mans, quale progetto innovativo per la Valle Brembana; “Proposte di turismo sostenibile delle terre alte del Sebino settentrionale” proposta dall’ente capofila Associazione Bossico Borgo Diffuso, quale progetto turistico innovativo per l’area del Sebino; “Cre-attivi per natura” proposto come ente capofila dalla Coop. Città del Sole, quale migliore progetto di creazione di collaborazioni e partnership nell’ambito dell’economia circolare; “Giro-Tondo” proposto come ente capofila da Azienda Bergamasca Formazione, quale migliore progetto multiarea con focus formazione nell’ambito agroalimentare.

“Il bando sulle nuove economie di comunità – dichiara il consigliere Matteo Rossiha portato in evidenza una realtà fortemente presente sul nostro territorio che cerca di promuovere ogni giorno un’economia che metta al centro la persona, l’ambiente e la comunità anziché il profitto e lo sfruttamento delle risorse naturali. E’ una risposta chiara alla domanda di senso che molte persone si pongono – dopo questa crisi – con la speranza di poter costruire un nuovo modello di sviluppo, ed è la strada giusta sulla quale costruire il rinascimento del nostro territorio, mettendo al centro quei valori che durante la crisi ci hanno dato la possibilità di rimanere uniti come comunità bergamasca”. 

 

I progetti saranno presentati in un webinar mercoledì 10 giugno alle ore 20.30. Per partecipare alla presentazione https://www.istitutieducativi.it/bandi-contributi/

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Ambiente Attualità e News

Climate Change: Lyreco aderisce al progetto ForestaMI per compensare le emissioni di CO2 di alcune attività dell’azienda

La natura che durante il lockdown si è riappropriata degli spazi urbani è stata motivo di stupore, soprattutto per i lombardi, fortemente colpiti fisicamente e moralmente dall’emergenza sanitaria. Dare a flora e fauna la possibilità di rimanere in città e convivere con gli esseri umani anche in questa fase 2 – e nelle future – è uno dei motivi che ha spinto Lyreco Italia, azienda leader nella distribuzione di soluzioni e servizi per l’ambiente di lavoro, a scendere letteralmente in campo per il nostro Pianeta. A Parco Nord Milano, un gruppo di dipendenti – nel totale rispetto e tutela della salute collettiva e individuale – in rappresentanza dell’azienda, insieme alle squadre dell’ente no-profit Rete Clima, ha piantato 150 alberi con l’obiettivo di compensare, lungo il ciclo di vita arboreo, le emissioni di CO2 generate dal sito internet aziendale e dalla convention annuale tenutasi lo scorso gennaio e contribuire alla Fase 2 della natura urbana.

Durante la convention, a cui hanno partecipato oltre 500 persone, sono stati emessi 26.668 kg di anidride carbonica, calcolati sommando le emissioni relative all’allestimento dell’evento, il riscaldamento della location, l’elettricità utilizzata e gli spostamenti dei partecipanti, compensati con la piantagione di 50 alberi. Le visualizzazioni al sito web relative all’anno 2019, che ammontano a 18.221.436, sono compensate invece con la piantagione di 10 alberi. Un impegno che Lyreco ha deciso di rafforzare ulteriormente, piantando altri 90 alberi.

In questo modo sia la convention annuale sia il sito web hanno ottenuto il rilascio del marchio ambientale emissioni CO2 zero® da parte di Rete Clima, ETS (Ente del Terzo Settore) di natura non profit che promuove azioni di Corporate Social Responsibility e di sostenibilità nel settore privato e degli appalti pubblici.

«I drammatici impatti del cambiamento climatico ci ricordano, oggi più che mai, il nostro dovere nel rispettare l’ambiente che ci circonda» – dichiara Gregory Lienard, Chief Executive Officer Lyreco Group.

L’iniziativa contribuisce così ad ampliare il polmone verde di Milano, sposando l’obiettivo del progetto ForestaMI, promosso dal Comune di Milano, Città metropolitana di Milano e Regione Lombardia, in collaborazione con Fondazione Comunità Milano Onlus, Politecnico di Milano, Fondazione Falck e Sistemi Urbani/Gruppo Ferrovie dello Stato italiane: piantare 3 milioni di alberi entro il 2030 e ridurre la temperatura percepita in città.

Paolo Viganò, Presidente di Rete Clima risponde: «Ringraziamo Lyreco che ha supportato questa attività di forestazione urbana come forma di impegno aziendale per il miglioramento del territorio locale e per la tutela del clima globale, come strumento di azione-comunicazione ambientale. Promuovere queste azioni di miglioramento urbano tramite forestazione ha peraltro un valore oggi ancora maggiore, in quanto il COVID-19 ci ha mostrato in maniera chiara come la mancanza di tutela della natura possa generare effetti negativi sull’uomo, sulla società e sull’economia».

«Abbiamo iniziato il percorso della sostenibilità da 10 anni a questa parte, in maniera pioneristica, dando l’esempio nel nostro settore. Abbiamo sviluppato una selezione di prodotti totalmente green, con tutte le certificazioni del caso, riconosciute sia a livello europeo, sia a livello mondiale. Ora però, crediamo che la cultura della sostenibilità debba fare un passo avanti verso l’economia circolare. È un impegno che ci vedrà in prima linea nei prossimi 5 anni, con l’obiettivo di diventare, entro il 2025, la prima azienda, nella nostra industry, con una forte presenza di prodotti riciclabili. Così potremo ricercare soluzioni che preservino questo pianeta per le future generazioni» – commenta Simone Schiavetti, Direttore Generale di Lyreco Italia.

 

LA STRADA GREEN DI LYRECO

La piantagione di 150 alberi è solo l’ultima iniziativa tra quelle già adottate dall’azienda nel campo della sostenibilità. Lyreco, infatti, sta sviluppando soluzioni per l’ambiente di lavoro completamente life recycle, con l’obiettivo di diventare la prima azienda del settore Workplace che aderisce completamente al sistema dell’economia circolare.

Cinque, in particolare, i campi d’azione perseguiti: la creazione di una gamma di prodotti interamente pronta al riciclo e di conseguenza un servizio di raccolta e riutilizzo degli stessi, l’eliminazione di tutti gli articoli in plastica monouso dagli uffici, la definizione di uno standard di Economia Circolare per il settore Workplace e la sostituzione di tutti i packaging non riciclabili, non riutilizzabili e non compostabili. Misure che in parte sono già state attivate: i toner esausti, ad esempio, vengono ritirati, rigenerati e riutilizzati dando loro una seconda vita (un’iniziativa che conta già più di 1.000 referenze); in sede sono stati istallati dei dispenser per l’acqua e a tutti i dipendenti sono state fornite delle borracce ecosostenibili – e, grazie anche alla collaborazione dei fornitori, ai packaging tradizionali si stanno sostituendo imballaggi con scatole Lyreco certificate FSC a ridotto impatto ambientale e pronte al riciclo.

Inoltre, in Lyreco anche il trasporto è sempre più sostenibile: l’azienda dispone infatti di 10 mezzi di trasporto full electric, 22 a gas naturale e 4 linee notturne alimentate a LNG (Liquid Natural Gas). Tra gli importanti risultati in termini di sostenibilità, nel 2019, Lyreco è stata la prima azienda del suo settore a ottenere per i suoi cataloghi la certificazione Ecolabel: il marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea (Ecolabel UE) che contraddistingue prodotti e servizi che, pur garantendo elevati standard prestazionali, sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita.

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Per la riapertura in sicurezza degli aeroporti italiani ParkinGo lancia il protocollo anti covid-19

Manca pochissimo alla riapertura degli aeroporti italiani e, con essa, a quella di tutte le attività complementari, a partire dai parcheggi. Mercoledì 3 giugno, così come previsto da decreto ministeriale, infatti, terminerà ufficialmente il periodo di stop forzato imposto dall’emergenza Coronavirus e si potrà tornare a volare, a patto che si adottino tutte le misure di sicurezza previste dalle nuove direttive. Misure che ParkinGO, il più importante network di parcheggi per aeroporti, porti e stazioni, ha deciso di rafforzare con uno specifico protocollo.

Distanziamento sociale, sanificazione degli ambienti, scanner biometrici: sono solo alcune delle misure che modificheranno profondamente il modo di volare. Comportamenti pensati per far sentire più sereni i viaggiatori, sia a bordo dell’aereo che nelle fasi che accompagnano la partenza. Una sicurezza che, si spera, possa favorire la ripresa del traffico aereo e, di conseguenza, dell’intero comparto del turismo italiano. Il lockdown, infatti, ha sostanzialmente azzerato il traffico dei cieli, portando il settore in una situazione di estrema difficoltà. Gli aeroporti italiani che hanno chiuso il 2019 con oltre 193 milioni di passeggeri e che avevano stimato per il 2020 il superamento dei 200 milioni di passeggeri, si trovano invece a dover fronteggiare una crisi epocale che fa stimare per l’anno in corso una perdita di circa 130 milioni di passeggeri e una riduzione del fatturato di oltre 1,6 miliardi di euro rispetto all’anno precedente.

«La riapertura degli aeroporti è una grande sfida per tutti gli operatori. Una sfida che potremo vincere solo se i viaggiatori torneranno a sentirsi al sicuro. E la gestione dell’auto privata rientra in questo scenario visto che si ipotizza che l’auto possa essere il modo preferito per arrivare e ripartire dagli aeroporti. Per questo – dichiara il fondatore di ParkinGO, Giuliano Rovelli abbiamo deciso di sviluppare un protocollo ad hoc con una serie di azioni che ci consentiranno di rendere l’auto più sicura di quanto lo fosse al suo arrivo nei nostri parcheggi. Oggi più che mai siamo determinati a lavorare per garantire la migliore esperienza di viaggio, in tutta sicurezza».

Le 5 misure di sicurezza prevedono la sanificazione di tutte le aree di parcheggio, accettazioni e spazi comuni, mascherine certificate e dispositivi di protezione individuali per tutti gli operatori del servizio, Sanification Point con gel detergenti per le mani a base alcolica, barriere in crystal pvc sugli shuttle bus. Compresa nel prezzo la sanificazione di tutte le parti di contatto dei veicoli, come maniglie, volante, cruscotto, cambio e portabagagli. Il tutto grazie alla partnership siglata da ParkinGO con due aziende specializzate: FreeHands e Immunocar, rispettando così i più alti standard di sicurezza.

ParkinGO nasce nel 1995 per soddisfare la crescente domanda di aree di sosta nei pressi dell’aeroporto di Milano Malpensa e diviene ben presto il primo network di parcheggi dedicato a tutti i viaggiatori. ParkinGO cresce negli anni attraverso la gestione diretta dei parcheggi presso gli aeroporti più importanti e con formule di affiliation e franchising negli altri aeroporti. Oggi il Gruppo, un vero e proprio hub della mobilità a 360° conta oltre 90 strutture in Europa, è in continua espansione. www.parkingo.com

FreeHands Gel nasce dalla startup brianzola Freeshape Srl ed è un gel 100% italiano a base alcolica ideale per detergere a fondo le mani senza necessità di risciacquo. www.freehandsgel.com

Immunocar nasce dall’esperienza ventennale dei suoi ideatori nell’industria automotive ed è specializzata nel fornire ai clienti il protocollo e gli strumenti necessari per la sanificazione delle auto con un servizio e una linea prodotti d’eccellenza completa a 360°. https://www.immunocar.com

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Con “Cinque azioni per cambiare il mondo” si conclude il ciclo di webinar per pensieri nuovi “Out of the Box”

Bastano cinque azioni per cambiare il mondo, o meglio, attraverso piccoli cambiamenti quotidiani in cinque aree essenziali di intervento possiamo generare condizioni potremmo avere un impatto enorme sul Pianeta e fare la differenza. Mindset, acqua, energia, plastica, stili di acquisto (cibo, elettronica, abbigliamento).

Giovedì 28 maggio, dalle 10 alle 11, ne parleremo con Diana Tedoldi, esperta in comunicazione, teamwork e ascolto, durante “cinque azioni per cambiare il mondo”, l’ultimo appuntamento del ciclo di webinar gratuiti per pensieri nuovi “Out of the Box” organizzata dall’istituto paritario iSchool di Bergamo.

Un tema, quello della responsabilità verso il nostro pianeta, particolarmente sentito dalla scuola che nell’ultimo anno scolastico è stata protagonista di una significativa svolta green, con azioni concrete che hanno aiutato gli studenti a diminuire l’impatto sul pianeta. Dal potenziamento della raccolta differenziata alla distribuzione di borracce, dall’eliminazione della plastica da tutti i dispenser di merendine, dal bar e dalla mensa all’adesione del progetto previsto dalla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, fino all’assegnazione di un segnalibro simbolico per ricordare quali sono i gesti quotidiani che rendono la scuola ecologicamente più sostenibile.

Un anno scolastico che si è aperto con l’intervento del Presidente della società metereologica italiana, Luca Mercalli, e si conclude con 5 azioni per cambiare il mondo. Un percorso di consapevolezza che spinge a mettersi in discussione al fine di migliorarsi sempre.

Modera il webinar Christian Bonanno, docente di scienze umane e filosofia di iSchool.

Per accedere visitare la sezione “esperienze” del sito high.ischool.bg.it

La rassegna “Out of the Box” è organizzata dall’istituto paritario iSchool di Bergamo per rispondere alla sfida a cui in questo momento la scuola è chiamata: insegnare ai tempi di Covid 19, facendo crescere le nuove generazioni con una didattica del tutto diversa rispetto a qualsiasi modello precedentemente conosciuto e sperimentato.

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LOCKDOWN E INQUINAMENTO DELLE CITTÀ LA MOBILITÀ ELETTRICA MOTORE DELLA NUOVA NORMALITÀ? A THAT’S MOBILITY DAL 29 AL 30 OTTOBRE IL PUNTO SUL FUTURO DEL SETTORE.

Milano, 22 maggio 2020 – Fervono i lavori per THAT’S MOBILITY, la Conference&Exhibition B2B dedicata alla mobilità elettrica e sostenibile, organizzata da Reed Exhibitions Italia in collaborazione con l’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, in calendario dal 29 al 30 ottobre 2020, che dedicherà ampio spazio alle nuove esigenze di mobilità urbana nate a seguito dell’emergenza covid-19 e alla necessità di una riflessione sulle nuove politiche di trasporto e modelli di spostamento di cittadini e lavoratori nelle nostre città.

Lockdown e smart working hanno contribuito a diminuire le emissioni di CO2 in molte città come dimostrano le prime analisi ed alcuni studi come “Clear evidence of reduction in urban CO2 emissions as a result of Covid-19 lockdown across Europe” avviato e promosso dall’Icos Ecosystem thematic centre (Etc), centro coordinato dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e dall’Università della Tuscia, che ha evidenziato come in sette città europee ad alta densità di traffico e di attività commerciali, le misure restrittive ed il blocco del traffico hanno portato a emissioni di CO2 ridotte fino al 75%. Più in dettaglio, prendendo per esempio i primi dati sulla Lombardia, in pieno centro della Pianura Padana che per la sua configurazione geografica e l’intensa presenza industriale risulta fra le aree più inquinate del nostro paese, il blocco di molte attività e la riduzione degli spostamenti, soprattutto dei trasporti privati, hanno portato, a fronte di una riduzione del traffico che va oltre il 65%, ad una diminuzione media di Nox pari al 28%, di Pm10, all’11% e di CO2 attorno al 18%, dati legati sempre, in ogni caso, all’andamento dei fattori metereologici (fonte Arpa Lombardia mese di marzo).

L’impatto della diminuzione dei trasporti sulla qualità dell’aria è sicuramente importante ed apre le porte alla necessità di introdurre nuovi paradigmi di gestione della mobilità, più sensibili al rispetto dell’ambiente e attenzione alle risorse energetiche impiegate, dove la mobilità elettrica, in tutte le sue declinazioni, può svolgere un ruolo importante per riuscire a trasformare questa esperienza in misure concrete per favorire una modalità di spostamento più sostenibile nelle aree metropolitane, riducendo così l’inquinamento atmosferico e il danno alla salute dei cittadini. In questo scenario, si inseriscono anche le prime misure di incentivazione previste dal Governo rivolte a supportare la diffusione della micro mobilità anche elettrica, la realizzazione attraverso l’ecobonus, dell’installazione di colonnine di ricarica nei condomini e fonti rinnovabili, i fondi per la rottamazione dei veicoli più inquinanti e la sostituzione con veicoli elettrici, ibridi o plug-in.

“THAT’S MOBILITY 2020 intende dedicare ampio spazio a questi temi di grande attualità – dichiara Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitons Italia – questa crisi mondiale ha accelerato transizioni già in corso come per esempio lavorare in modo più flessibile, comprare un po’ di più in rete o usare la bicicletta, il nostro intento, come manifestazione b2b, è di aiutare aziende ed operatori a cogliere a pieno le nuove opportunità, non solo per ridisegnare la logistica urbana per vivere meglio la nuova normalità ma anche per affrontare appieno le sfide del cambiamento climatico non più procrastinabili. Stiamo lavorando per offrire un importante momento di riflessione e dibattito fra tutti gli attori per una ripartenza del business per tutta la filiera legata alla mobilità elettrica e della Smart mobility”,

In quest’ottica, THAT’S MOBILITY intende contribuire allo sviluppo dei nuovi paradigmi di trasporto, evidenziati da questa emergenza, per una progettazione delle nuove forme che assumeranno le città del futuro. Un calendario di incontri dunque che a partire dai dati dello Smart Mobility Report, a cura dell’Energy &Strategy Group della Business School del Politenico di Milano, spazierà dai temi legati alla pianificazione di infrastrutture di ricarica pubblica e privata nel nostro paese, allo stato degli incentivi per i veicoli elettrici – che ci auguriamo possa essere ulteriormente incrementato per auto e moto, aggiunge Pierini – dai sistemi di storage e di ricarica intelligente, alle normative nazionali e regionali per lo sviluppo dell’elettrificazione nel nostro paese, alle potenzialità di sviluppo della sharing mobility privata e aziendale per venire incontro alle nuove esigenze di spostamento dei lavoratori e altri ancora in via di definizione.

Tutti gli aggiornamenti su THAT’S MOBILITY sono disponibili su www.thatsmobility.it e sul profilo Instagram, LinkedIn, e Facebook.

 

THAT’S MOBILITY – è una Conference&Exhibition di proprietà di Reed Exhibitions, il leader mondiale nell’organizzazione di fiere e congressi che gestisce oltre 500 eventi in 30 Paesi che hanno registrato più̀ di 7 milioni di partecipanti nel 2019. Reed Exhibitions conta 38 sedi in tutto il mondo a disposizione di 43 settori industriali. Reed Exhibitions fa parte di RELX Group plc, leader mondiale nella fornitura di soluzioni e servizi per clienti professionali in numerosi comparti di business.
Ufficio Stampa: Flaminia Parrini, Reed Exhibitions Italia, tel. +39 02/43517038, [email protected]
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Boris Johnson non licenzia collaboratore che ha violato la quarantena anti covid-19

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  • 24 Maggio 2020
Boris Johnson non licenzia collaboratore che ha violato la quarantena anti covid-19

Boris Johnson non licenzia collaboratore che ha violato la quarantena anti covid-19

LONDRA (AP) – Il primo ministro Boris Johnson ha dichiarato domenica che non licenzierà il suo principale aiutante per aver presumibilmente violato le regole di blocco nazionale che ha contribuito a creare guidando lungo tutta l’Inghilterra per 400 chilometri fino a casa dei suoi genitori mentre era infettato dal coronavirus.

IMMAGINE IN EVIDENZA: In questa foto pubblicata dal numero 10 di Downing Street, il primo ministro britannico Boris Johnson parla durante un briefing mediatico sul coronavirus a Downing Street, Londra, domenica 24 maggio 2020. Boris Johnson afferma che non licenzierà il suo assistente principale Dominic Cummings per presunta violazione delle regole nazionali di blocco del coronavirus che ha contribuito a creare. (Andrew Parsons / 10 Downing Street via AP)

Il blocco della Gran Bretagna, iniziato il 23 marzo, prevedeva che le persone dovessero rimanere nella loro residenza principale, partendo solo per commissioni ed esercizi locali essenziali. A chiunque avesse sintomi di coronavirus è stato ordinato di isolarsi completamente.

Cummings afferma di aver viaggiato perché sua moglie mostrava sintomi COVID-19, pensava correttamente di essere stato anche infetto e voleva assicurarsi che suo figlio di 4 anni fosse curato.

Johnson ha dichiarato a una conferenza stampa che Cummings aveva “seguito l’istinto di ogni padre e di ogni genitore”.  Cummings, sua moglie e suo figlio hanno seguito le regole isolandosi per 14 giorni una volta che hanno raggiunto Durham.

Dominic Cummings collaboratore di Boris Johnson che violato le regole anti Covid-19

Dominic Cummings, il più stretto collaboratore del Primo Ministro britannico Boris Johnson, lascia la sua casa a Londra, domenica 24 maggio 2020.
Anche politici del partito conservatore del governo britannico hanno aderito all’opposizione chiedendo che il principale aiutante di Johnson venga licenziato per aver infranto le regole di blocco. Dominic Cummings ha viaggiato per 250 miglia (400 km) a casa dei suoi genitori con moglie e figlio mentre era infettato da COVID-19 alla fine di marzo.

Ma i critici del governo hanno espresso indignazione per il fatto che Cummings abbia infranto rigide regole che per due mesi hanno impedito ai britannici di visitare parenti anziani, confortare amici morenti o persino assistere ai funerali dei propri cari. Il partito laburista dell’opposizione ha chiesto un’indagine ufficiale.
Il leader laburista Keir Starmer ha dichiarato che la difesa di Cummings da parte di Johnson è stata “un insulto ai sacrifici fatti dal popolo britannico”. “Le azioni del primo ministro hanno minato la fiducia nel proprio messaggio di sanità pubblica in questo momento cruciale”, ha detto.

L’ex legislatore del lavoro Helen Goodman, il cui padre è morto in una casa di cura durante l’epidemia, ha dichiarato che il comportamento di Cummings è “repellente”. “Qual è stato il punto del sacrificio che tutti abbiamo fatto? Qual era il punto della miserabile e solitaria morte di mio padre? ” ha detto alla BBC.

Parlando all’interno della residenza di Downing St. del primo ministro, Johnson ha detto: “Posso capire perfettamente perché le persone possano sentirsi così confuse e … così offese dall’idea che fosse una cosa per le persone qui e una per le altre”.

Ma ha detto che le “particolari esigenze di cura dei bambini” di Cumming non lo hanno lasciato “nessuna alternativa” se non quello di fare un viaggio di 250 miglia. I ministri del governo hanno negato l’affermazione che Cummings è stato avvistato di nuovo a Durham il 19 aprile, dopo che si era ripreso e tornato a lavorare a Londra. Ma non hanno confermato o smentito il fatto che Cummings abbia visitato un’altra zona  a 30 miglia (50 chilometri) da Durham il 12 aprile.

Cummings è una figura chiave ma controversa nell’amministrazione Johnson. Un collaboratore politico disinteressato che disdegna i media e il servizio civile, è stato uno degli architetti della campagna di successo per portare la Gran Bretagna fuori dall’Unione europea e ha orchestrato la decisiva vittoria elettorale dei conservatori a dicembre.

Il coronavirus ha attraversato le prime file del governo britannico a marzo e aprile, infettando persone tra cui Cummings, il segretario alla salute Matt Hancock e lo stesso Johnson, che ha affermato che il personale medico di un ospedale di Londra gli ha salvato la vita.

Nonostante il sostegno del governo a Cummings, diversi politici del Partito conservatore di Johnson si sono uniti all’opposizione chiedendo il licenziamento dell’aiutante. “Dominic Cummings ha una comprovata esperienza nel credere che le regole non si applichino a lui e nel trattare il controllo che dovrebbe arrivare a chiunque sia in una posizione di autorità con disprezzo”, ha twittato il legislatore conservatore Damian Collins. “Il governo sarebbe meglio senza di lui”.

Un altro politico dei Tory, Steve Baker, ha dichiarato che Cummings deve dimettersi per non “aver rispettato lo spirito, almeno, degli slogan che ha imposto sul resto del paese”. Il governo di Johnson sta già affrontando critiche per la sua risposta a una pandemia che ha colpito la Gran Bretagna più duramente di qualsiasi altro paese europeo.
Il bilancio delle vittime del coronavirus ufficiale della Gran Bretagna ammonta a 36.793, il secondo totale più confermato al mondo dopo gli Stati Uniti. Le statistiche che includono casi di virus sospetti e confermati hanno superato il numero di oltre 40.000.

Il Regno Unito sta gradualmente allentando il suo blocco, consentendo più attività ricreative all’aperto e riaprendo alcuni negozi e aziende. Johnson ha confermato domenica che le scuole primarie possono iniziare a riaprire a giugno, anche se molti genitori e insegnanti temono che non sia ancora sicuro farlo.

Johnson ha affermato che il governo puntava ancora a riportare gli alunni nel primo e ultimo anno della scuola elementare nelle aule il 1 ° giugno, anche se ha riconosciuto che “potrebbe non essere possibile per tutte le scuole”.

Cummings è uno dei numerosi alti funzionari britannici ad essere accusato di aver violato le regole di blocco. L’epidemiologo Neil Ferguson si è dimesso da consigliere scientifico del governo all’inizio di questo mese dopo che un giornale ha rivelato che la sua ragazza aveva attraversato Londra per stare con lui durante il blocco. Ad aprile, Catherine Calderwood ha rassegnato le dimissioni da Chief Medical Officer della Scozia dopo aver viaggiato due volte da Edimburgo alla sua seconda casa.

FONTE: mail.com
IMMAGINI: mail.com | apnews.com

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Botanica a distanza, visite guidate e percorsi digitali: la ripresa post covid-19 passa dalla rete degli Orti Botanici della Lombardia

Mentre l’Italia abbraccia la fase 2 e corre veloce verso la fase 3, desiderosa di lasciarsi alle spalle l’incubo del lockdown, la natura risplende. E la Rete degli Orti Botanici della Lombardia ne celebra la meraviglia, preparandosi a riaprire i suoi giardini.

La riapertura sarà segnata da tante novità, tra percorsi ad anello, visite per le famiglie e percorsi autoguidati tematici, che saranno messi a disposizione dei visitatori sotto forma di pdf scaricabili da sito per visitare in autonomia le collezioni.

Altra novità riguarda il progetto Botanica a distanza dei Servizi educativi. Una proposta che risponde alle esigenze della nuova didattica. Perché anche in una situazione così eccezionale, gli Orti Botanici continuano ad essere a fianco della scuola, dando la possibilità agli insegnanti di integrare le lezioni online con interessanti spunti per condurre attività pratiche e approfondimenti multimediali. Attraverso un processo co-creativo realizzato a più mani con gli insegnanti, i Servizi Educativi degli Orti hanno infatti predisposto materiali innovativi, per stimolare l’osservazione e la sperimentazione.

Il tutto, mentre la natura si prepara a una nuova, intensa, stagione estiva. Le gemme sono diventate fiori, le clorofille regalano sempre nuove sfumature di verde, gli impollinatori continuano a darsi un gran da fare, attirati dai colori e dai profumi, tra poco compariranno i primi frutti.

Un universo che i giardinieri degli Orti hanno curato con dedizione, rispettando le restrizioni e le indicazioni ministeriali, nell’attesa di poterne presto condividere la meraviglia con tutti i visitatori e di celebrarne la bellezza con la grande festa degli Orti in programma per la settimana del 21 giugno, il solstizio d’estate. Una XVII edizione che arriva in concomitanza con l’”Anno internazionale della salute delle piante” – indetto dalla FAO – invitando tutti gli amanti della natura a riflettere su quanto le piante siano portatrici di benessere e su quanto sia importante il compito degli Orti, veri custodi della biodiversità. Per l’occasione, saranno organizzati incontri digitali, workshop, visite virtuali e in presenza con ingressi contingentati.

«In questo periodo, in cui le nostre consuetudini hanno subito uno arresto forzato, la natura non si è fermata. Ed è da essa che, oggi più che mai, dobbiamo lasciarci ispirare. La natura ci mostra di continuo spirito di adattamento, capacità di resilienza e desiderio di rinascita. Stagione dopo stagione, essa si rinnova e innova con inesauribile ottimismo. Riaprire gli orti della nostra Rete è, perciò, un inno alla vita» – dichiara Martin Kater, presidente della Rete degli Orti Botanici della Lombardia. E aggiunge – «In quanto veri e propri “musei all’aperto”, gli orti daranno la possibilità ai visitatori di godere della bellezza della natura in totale sicurezza. Con una peculiarità: l’esperienza di visita era e resta interattiva e inclusiva. Siamo convinti, infatti, che per apprezzare appieno gli orti della nostra Rete sia fondamentale fare esperienza diretta con le piante e il paesaggio e che proprio da questa esperienza possano nascere emozioni positive che potranno dare a tutti noi la giusta spinta per ripartire».

Ogni Orto botanico riaprirà con tempistiche e modalità specifiche. Agli Orti di Bergamo Città Alta e di Astino, già aperti, si aggiungeranno a partire dal 22 maggio Villa Carlotta, dal 23 l’Orto botanico di Pavia (solo per il sabato e la domenica, con orario eccezionale dalle 10.00 alle 20.00); a partire da giugno, gli Orti di Brera e Città Studi a Milano e di Toscolano Maderno (BS); infine da luglio, riaprirà l’Orto di Bormio (SO). In tutte le sedi gli ingressi saranno contingentati e si consiglia, prima della visita, di consultare il sito dell’Orto di riferimento per verificare eventuali variazioni di orario.

PER INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI

Per aggiornamenti sulle iniziative https://reteortibotanicilombardia.it/2020/05/20/aperti-al-pubblico/

Per richiedere visite guidate per famiglie su prenotazione e a pagamento, scrivere a [email protected].

Per tutte le info sulla Festa degli Orti consultare il sito www.reteortibotanicilombardia.it.

Per i progetti di Botanica a distanza https://reteortibotanicilombardia.it/2020/04/19/botanica-a-distanza/ . Si ricorda inoltre che gli insegnanti delle scuole possono richiedere gratuitamente i materiali didattici sviluppati per i progetti di Botanica a distanza scrivendo a [email protected].

La Rete degli Orti Botanici della Lombardia, è una Associazione non profit, che opera per favorire e promuovere le azioni degli Orti botanici aderenti. 
Ne fanno parte: l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”; il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio; gli Orti Botanici milanesi di Brera e Città Studi; l’Orto Botanico di Pavia; il Giardino Botanico “G.E Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS); Villa Carlotta Museo e Giardino Botanico a Tremezzina (CO). 
La Rete, nata nel 2002 per valorizzare e mettere in comune le reciproche esperienze, e costituitasi in Associazione nel 2009, si occupa inoltre della tutela, della conoscenza, della promozione e della valorizzazione del patrimonio culturale vegetale degli Orti Botanici, con particolare attenzione alla conservazione delle piante, alla divulgazione scientifica e alle attività educative.
www.reteortibotanicilombardia.it

www.ortobotanicodibergamo.it

www.ortibotanici.unimi.it

https://ortobotanico.unipv.eu

www.villacarlotta.it

www.stelviopark.it

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Le proposte per la Versilia: contrastare Covid-19 con macchinari all’avanguardia che garantiscono sicurezza e risparmio

Parola d’ordine: sanificare. Con questo obiettivo, gli stabilimenti balneari di tutta Italia sono alla ricerca di soluzioni agili e sicure per contrastare il rischio Covid-19 e preservare la salute dei bagnanti. Si va dai termoscanner trasportabili alle capsule di sanificazione: macchinari che consentono ai gestori dei lidi di rispettare le direttive emesse da Inail in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss).

A seguito dell’emergenza Coronavirus, anche gli stabilimenti balneari della Versilia sono infatti costretti a una vera e propria rivoluzione. Per limitare al massimo il rischio del contagio, dovranno applicare criteri rigorosi: bisognerà rilevare la temperatura corporea degli utenti, limitando l’accesso a chi ha più di 35,7, sarà necessario privilegiare l’accesso su prenotazione agli stabilimenti, gli spazi dovranno essere riorganizzati in modo da assicurare almeno 1m di separazione tra gli utenti, gli ombrelloni dovranno occupare una superficie di 10 m2 ciascuno, sdraio e lettini dovranno essere posizionati a una distanza di almeno 1,5 m e dovranno essere disinfettati a ogni cambio di persona o nucleo familiare. E per vigilare, saranno operativi degli “steward da spiaggia”: personale appositamente formato per rispondere alle domande dei clienti, per far rispettare il distanziamento sociale, per contingentare gli ingressi e contribuire al rispetto generale delle nuove normative.

Ma, è possibile mettersi in regola senza gravare eccessivamente sui costi del personale e senza limitare troppo la libertà dei bagnanti? La risposta arriva da GSI Security, brand della società Protevo Group operante nel campo della sicurezza, che per far fronte ai nuovi protocolli anti Covid-19, propone l’adozione di macchinari certificati CE che agiscono senza bisogno di operatori. Sono apparecchi molto semplici da usare che si aprono e si chiudono come degli ombrelloni e agiscono da vere e proprie attrezzature sanitari, sanificando persone e materiali e rilevando e memorizzando le temperature corporee.

Si tratta, in particolare, di: totem per la sanificazione che, senza bisogno di alcun presidio da parte degli operatori, garantiscono la corretta igienizzazione in entrata e in uscita (si azionano direttamente, tramite sensore, e disinfettano mani e suole); termoscanner trasportabili che effettuano uno screening della temperatura in meno di 5 secondi, lanciando un allarme in caso di rilevazioni sospette; capsule di sanificazione che si attivano automaticamente al semplice ingresso della persona, nebulizzando una sostanza igienizzante su tutti i lati; tunnel di sanificazione, pratici da spostare, utilizzabili anche al chiuso con un sensore ad attivazione automatica, disponibili sia nella versione fissa che espandibile; varchi automatizzati per la disinfezione delle mani, la rilevazione della temperatura e la sanificazione e minitunnel adatti a tutti gli oggetti trasportabili come zaini, borse da spiaggia, cestini e molto altro.

Soluzioni pratiche e “leggere” che consentono ai gestori dei lidi di adottare misure efficaci nel contrasto alla diffusione del virus e che, contemporaneamente, danno la possibilità ai bagnanti di raggiungere i propri lettini in riva al mare senza lunghe attese per i controlli. Il tutto, con la massima sicurezza per chi li istalla e per chi ne usufruisce.

«La Versilia è uno dei luoghi di villeggiatura più famosi e apprezzati al mondo. In un contesto così complicato ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare per aiutare tutti coloro che ogni anno assicurano un’estate ricca di divertimento a migliaia di turisti italiani e stranieri. Dopo una serie di riflessioni, guardando anche a ciò che è stato fatto nel resto del mondo, abbiamo capito che la risposta giusta è nell’innovazione. Con strumentazioni all’avanguardia, possiamo assicurare la giusta sicurezza ai bagnanti, il rispetto delle regole per i proprietari degli stabilimenti e, al tempo stesso, un risparmio nei costi di gestione. Trattandosi di macchinari che lavorano in autonomia, infatti, non si rende necessaria la presenza di un operatore fisico, dando così la possibilità ai gestori dei lidi di poter impiegare in altro modo le proprie risorse. Aspetto questo fondamentale in una fase economica così delicata con la stagione estiva ormai alle porte» – dichiara Antonella Beretta, Responsabile GSI per la direzione della regione toscana

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Far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza

Comunicato Stampa

Far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza

L’Associazione AiFOS scrive una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Conferenza delle Regioni per far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza.  

 

La formazione alla sicurezza sul lavoro è alla base non solo di ogni strategia di prevenzione di infortuni e malattie professionali, ma anche delle misure per fronteggiare le emergenze correlate alla gestione e al contenimento del contagio del virus SARS-CoV-2.

A raccontarlo è una lettera aperta scritta dall’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), a tutela di tutti gli operatori che si occupano di formazione alla sicurezza, per richiedere di far ripartire la formazione alla sicurezza sul lavoro in presenza nel rispetto delle misure precauzionali già adottate per la ripresa delle attività lavorative.

 

LETTERA APERTA al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Presidente della Conferenza delle Regioni

 

Egregi Presidenti,

la formazione alla sicurezza sul lavoro è alla base delle misure per fronteggiare le emergenze da Coronavirus anche se – in modo incomprensibile – è stata dimenticata ed abolita dalle norme e dai decreti. Dopo la prima fase della pandemia e la totale chiusura delle attività (comprensibile ed utile) si assiste, nella fase della ripresa, alla mancanza di serie indicazioni e di consapevolezza dell’importanza della formazione quale elemento essenziale per la sicurezza sia negli ambienti di vita che di lavoro.

La formazione alla sicurezza è strettamente connessa al lavoro: non è cosa a parte, ma parte integrante.

Soprattutto nella fase di apertura delle attività produttive, commerciali e sociali che adottano tutte le misure di sicurezza ed applicano il “Protocollo” siglato tra le parti sociali, pare naturale ed ovvio che i medesimi lavoratori possano svolgere, soprattutto all’interno degli ambienti di lavoro, una formazione utile anche alla luce dei pericoli che la pandemia ha fatto emergere.

Sono aperte le attività, i parchi, le chiese e ci si ostina a “tener chiusa” la formazione in presenza.

Si è sempre fatta una certa confusione tra la formazione alla sicurezza sul lavoro e la formazione professionale ed altre tipologie di formazione. La formazione alla sicurezza è quella prevista dal D. Lgs. 81/2008 e le norme che obbligano i datori di lavoro a fornire la formazione ai lavoratori neo assunti, quando cambiano mansione o all’introduzione di nuove tecnologie o attrezzature di lavoro non sono state abolite. Allo stesso tempo non si incide sulla riduzione degli infortuni e degli incidenti sul lavoro per decreto, ma questo si può fare solo con una seria formazione.

Alcune regioni hanno con chiarezza definito come la videoconferenza abbia il medesimo valore della lezione d’aula e laddove possibile questa modalità è stata molto apprezzata. Siamo certi che proseguirà anche in futuro. Sappiamo bene, tuttavia, che è una metodologia non adatta a tutti i lavoratori, a tutti i settori e a tutte le tipologie di corsi di formazione, in particolare a quelli che prevedono parti pratiche e utilizzo di attrezzature.

Per quanto riguarda la formazione pratica e l’addestramento vi sono state, solo da alcune regioni, aperture alla possibilità di un loro svolgimento, senza voler ammettere che le attività pratiche hanno sempre bisogno di una parte teorica.

Sotto questo aspetto l’Accordo sancito in sede di Conferenza Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, riguardante la formazione dei lavoratori, precisa che detta formazione può avvenire sia in aula che sul luogo di lavoro e, come vuole la legge, in orario di lavoro. Pare ovvio e scontato che proprio le azioni indotte dalla pandemia da COVID-19, che comprendono anche l’informazione e la formazione dei lavoratori, devono poter essere svolte in presenza, nei luoghi di lavoro, nel rispetto delle misure precauzionali già adottate per la ripresa delle attività lavorative!

Si prenda atto – con serietà e tempestività – che questo settore, che coinvolge migliaia di formatori e consulenti della sicurezza, è stato abbandonato a se stesso e che a tutta la categoria da noi rappresentata più viene impedito di lavorare proprio nel momento in cui la loro azione è quanto mai utile ed indispensabile per combattere la pandemia.

 

Accompagnare le aziende, le imprese ed i lavoratori nell’applicazione delle misure di sicurezza si fa con la formazione alla sicurezza sul lavoro che deve subito essere consentita in presenza sull’intero territorio nazionale poiché gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali non conoscono confini e la formazione delle persone sta alla base della salute e sicurezza di tutti.

 

 

Invitiamo tutti gli operatori a diffondere la lettera che è scaricabile attraverso il seguente link:

https://bit.ly/Far-ripartire-la-formazione-alla-sicurezza-sul-lavoro-in-presenza

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS – via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel. 030.6595035 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

21 maggio 2020

 

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Covid-19 – Donald Trump si lancia contro Obama dopo le critiche al comportamento contro l’epidemia

Donald Trump arriva alla Casa Bianca su Marine One dopo un fine settimana a Camp David

Covid-19 – Donald Trump si lancia contro Obama dopo le critiche al comportamento contro l’epidemia

“Obama è stato un presidente incompetente”: Trump si lancia contro l’ex presidente dopo le critiche al comportamento contro l’epidemia
Trump afferma di aver sentito i commenti negativi di Obama solo dopo le osservazioni fatte sul suo predecessore

IMMAGINE IN EVIDENZA: Donald Trump arriva alla Casa Bianca su Marine One dopo un fine settimana a Camp David (AFP via Getty Images)

Di ritorno da un fine settimana a Camp David, il presidente, Donald Trump , rispondendo ai giornalisti se avesse avuto qualche reazione alle critiche mosse sabato dal suo predecessore, Barack Obama .
Trump ha affermato di non aver ascoltato i commenti, ma ha dichiarato di Obama: “Era un presidente incompetente. Questo è tutto ciò che posso dire. Gravemente incompetente. ”
Il presidente non ha fatto ulteriori domande ed è entrato  rapidamente nella Casa Bianca,  dopo essere sceso un momento prima dal Marine One (Elicottero presidenziale .
Sabato scorso Obama si è rivolto ai laureati di college e università storicamente neri. Ha rimproverato l’attuale presidente per il comportamento in  risposta al coronavirus , dicendo che ha rilevato delle inettitudini nel cuore del governo.

L’articolo continua dopo l’immagine



“Più di ogni altra cosa, questa pandemia ha completamente, finalmente, fatto cadere il sipario sull’idea che così tanti addetti ai lavori sanno cosa stanno facendo”, ha detto l’ex presidente.
“Molti di loro non stanno nemmeno fingendo di essere al comando.”
Obama ha detto ai laureati: “Quindi, se il mondo migliorerà, dipenderà da voi”.
Sabato scorso, l’ex presidente ha tenuto un discorso separato agli anziani delle superiori durante una cerimonia di inizio virtuale ampiamente trasmessa  in streaming, durante la quale è apparso anche per parlare rivolgendosi al signor Trump.

“Sfortunatamente, molti cosiddetti adulti, compresi alcuni con titoli fantasiosi e lavori importanti, pensano ancora cose che finiscono per non far capire più nulla”.

Domenica mattina, anche il consigliere della Casa Bianca Peter Navarro ha risposto al discorso, dicendo che era contento che Obama avesse un nuovo lavoro come segretario stampa del candidato presidenziale Joe Biden , prima di riferirsi alla precedente amministrazione come “kumbaya di incompetenza”.

È la seconda volta in altrettante settimane che Obama ha criticato pubblicamente l’attuale amministrazione, dopo che è trapelato l’audio di lui che ha definito la risposta della Casa Bianca a Covid-19 un “disastro assoluto caotico”
Trump ha reagito furiosamente cercando di produrre per rappresaglia uno scandalo  parlando di uno pseudo ” Obamagate “.

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Covid-19 e piazze deserte – Intervista a Jacopo Mastrangelo

Coronavirus - la testimonianza del giovane chitarrista Jacopo Mastrangelo che suona Morricone

Covid-19 e piazze deserte – Intervista a Jacopo Mastrangelo

Omnibus – La7:  Allora Jacopo ha 18 anni quindi quest’anno tra l’altro ti trovi anche ad affrontare come tanti i tuoi coetanei la maturità che non si sa ancora come sarà per voi.
Come ti è venuto in mente di suonare davanti a quella meravigliosa piazza vuota?
Perché tu hai detto di aver scoperto che una piazza vuota fa più paura di una piazza piena.
Jacopo: allora è andata come una cosa per partecipare a questi flash mob. Una idea  che abbiamo preso io e mio padre innanzitutto; solo ci siamo resi conto che appunto, due settimane fa,
che la piazza era vuota e allora abbiamo improvvisato con la chitarra elettrica e poi nei giorni successivi insomma abbiamo fatto un piano diverso per giorno senpre al tramonto suonavamo
e cosi facciamo ancora oggi.

Omnibus – La7:
  Lo fai ancora oggi? (ndR intervista del 14 aprile 2020)
Jacopo: Si, certo  (ndR le esecuzioni musicali continuano ad oggi 16 maggio, giorno 63)

Omnibus – La7:
 
Quindi ogni giorno a quell’ora tu suoni un brano diverso. Tu fai il liceo classico, ma la musica è la tua passione, sarà il tuo mestiere ti piacerebbe?
Jacopo:  insomma io volevo credere, vorrei insomma seguire le orme di mio padre, mi padre è dottore commercialista, però insomma è successa questa cosa.
Questo è successo improvviso e nulla si esclude.

Omnibus – La7:
  Insomma senti sai che c’è stata anche un po di polemica  perché c’è chi ha detto che questi flash mob con le musiche suonate dai balconi erano un po, sono un po, come dire irrispettose, perché coincidono alle 18 con un bollettino triste quotidiano in cui sai che la protezione civile dà i numeri di giornata di questa di questa epidemia ma tu pensi che invece possa essere un modo diciamo così anche e soprattutto per i giovani per dare un segnale diverso oltre a quello che purtroppo c’è cioé triste che riguarda altri numeri ?
Jacopo: sì purtroppo la realtà è quella ma lo facciamo per dare appunto un messaggio di speranza come per dire di continuare ad esistere e di stare insieme anche se siamo distanti.
Faccio vedere appunto speranza di riavvicinare le persone

Omnibus – La7:  poi naturalmente per forza in maniera distanziata perché tu quella piazza non la puoi neanche riempire di coetanei, che non possono uscire, non possono andare appunto in piazza, per forza di farlo da solo. Al limite ti puoi organizzare con qualche altro balcone vicino. Senti io ho interrotto qualche video lezione questa mattina a scuola?
Jacopo:  si ,  di filosofia.

Omnibus – La7:  non ti chiedo chi è la tua insegnante perché diciamo che ho una pratica con la tua scuola ma come stai vivendo come state vivendo questo un momento di isolamento tra tra di voi tra ragazzi?
 Jacopo:  Lo stiamo vivendo nel  modo migliore insomma, ci contattiamo ci sentiamo per per darci forza a vicenda.




Omnibus – La7:  siete anche quelli che hanno più dimestichezza con gli strumenti tecnologici quindi magari attraverso quello  mantenete in contatto ma vi manca proprio il contatto fisico e non poter uscire la sera anche la scuola, voglio dire anche la scuola magari state iniziando a riapprezzare il momento della scuola oppure no? Potreste continuare così?
Jacopo:  da una parte si, io credo innanzitutto che anche livello dello studio sia più facile studiare quando si va a scuola e non in questa situazione di video lezioni.
Insomma la scuola ti da quella ‘ansia che ti fa a muovere che ti fa venire la voglia di studiare. Noi giovani appunto comunque ci diamo forza a vicenda e ci manca molto il contatto, così ci manca  anche un semplice abbraccio, una semplice stretta di mano, quello insomma cominciamo ad apprezzare quello che ogni giorno.

Omnibus – La7:  tu sei spaventato da quello che sta accadendo?
Jacopo:  sì, nel senso siamo siamo tutti un po spaventati alla fine, però insomma appunto io ho preso questa iniziativa con mio padre appunto per far spaventare di meno le persone.
Come per dire che andrà tutto bene, per sentirci italiani, ecco per sentirsi italiani

Omnibus – La7: per sentirsi italiani, è una bella frase, questa una bella cosa. Che ti aspetti da questa maturità, come vorresti farla?
Jacopo:  sono un po spaventato, perché non so se avrei preferito uno una maturità normale di tipo normale, appunto perché adesso non si sa ancora cosa dobbiamo fare, come sarà ben organizzato, insomma diciamo siamo anche molto confusi tutti quanti.

Omnibus – La7:  forse vi mancherà un po anche appunto quella, quel batticuore classico, no quella notte prima degli esami, anche i 100 giorni se non sbaglio i 100 giorni non si possono fare?
Jacopo:  non li ho potuti fare per la mia classe, purtroppo noi ci siamo, ci manca ma anche quel senso di ansia ma che anche allo stesso tempo voler bene all’intera classe, insomma una cosa che riappacifica tutti quanti nella maturità.

Omnibus – La7:  io mi auguro che comunque la recuperiate magari anche d’estate, mettiamola così.  Senti ci puoi dire che brano ha in mente di suonare stasera? (ndR  14 aprile 2020)
Jacopo:  non lo so con certezza, pensavo  con mio padre a “Fratello sole, sorella luna”

Omnibus – La7:  non ti posso chiedere di prendere una chitarra e farsi due note
Jacopo:  adesso è un pochino complicato

Omnibus – La7:  va bene però allora ascolteremo e vedremo i prossimi appuntamenti alle alle 19, sempre su quella piazza bellissima, al tramonto. Ma quando fai diciamo così il tuo momento musicale, ti colleghi con i tuoi compagni, i tuoi amici via magari via zoom?
Jacopo:  non l’ho mai fatto, può essere un’idea.

Omnibus – La7:  poi collegali tutti via computer, con tante tanti modi  e poi è così un modo di farli partecipare!? Jacopo in bocca al lupo che torni alle videolezioni che adesso
sono le 9.35 sempre di filosofia. In bocca al lupo un abbraccio a te e tutti i ragazzi naturalmente che poi vivono questo momento e che che vivranno anche un altro momento importante per tutti i diciottenni maturandi.
Si dice sempre che è un esperienza di crescita di vita, loro quest’anno insomma sono sono costretti a viverla così però anche questo fa parte dell’esperienza, del bagaglio di esperienza.
Mi raccomando Jacopo è coinvolgi come puoi anche i tuoi amici e questa può essere un’idea, poi verremo a verificare.
In bocca al lupo, ti lascio alla tua video lezione. Ciao allora ci fermiamo qui

FONTE:  youtube.com  Canale La7 Attualità

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Covid-19 – La Gran Bretagna si avvicina al numero di vittime dell’Italia

Covid-19 - La Gran Bretagna si avvicina al numero di vittime dell'Italia

Covid-19 – La Gran Bretagna si avvicina al numero di vittime dell’Italia

LONDRA (AP) – La Gran Bretagna martedì è diventata la prima nazione in Europa a confermare oltre 30.000 decessi per coronavirus e le infezioni sono aumentate di nuovo in modo considerevole in Russia, anche se altre nazioni hanno fatto passi da gigante nel contenere il flagello.
La Cina ha segnato la sua terza settimana senza nuovi decessi, mentre la Corea del Sud ha ripreso la sua stagione di baseball.

Un ciclista supera i negozi chiusi a causa del blocco del coronavirus a Londra, martedì 5 maggio 2020.

Mentre alcuni paesi europei allentano il blocco COVID-19, la Gran Bretagna rimane ancora chiusa senza una strategia di uscita.
In Russia, il numero di infezioni è aumentato di nuovo bruscamente, con Mosca che ha riportato più di 10.000 nuovi casi per tre giorni consecutivi. Allo stesso tempo, molti paesi europei che hanno allentato i rigidi blocchi dopo che le nuove infezioni sono diminuite stavano osservando il loro numero di virus con cautela.
“Sappiamo con grande certezza che ci sarà una seconda ondata – la maggior parte degli scienziati ne è certa. E molti ritengono anche che ci sarà una terza ondata “, ha affermato Lothar Wieler, capo del centro nazionale tedesco di controllo delle malattie.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha preso le distanze da genitori, insegnanti e sindaci, che hanno respinto i suoi piani per riaprire gradualmente le scuole la prossima settimana con lezioni limitate a 15 studenti. L’Italia questa settimana ha permesso a 4,4 milioni di persone di tornare al lavoro e ha allentato le restrizioni sui movimenti personali per la prima volta in due mesi.
Le prossime settimane sono essenzialmente un “esperimento” per vedere come la curva di infezione reagisce all’allentamento del primo blocco in Occidente, ha riferito al giornale La Repubblica il capo delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Salute italiano.
“Non siamo fuori dall’epidemia. Ci siamo ancora dentro “, ha detto il dott. Giovanni Rezza.” Non voglio che la gente pensi che non ci siano più rischi e torniamo alla normalità “.
Ampiamente vista come una storia di successo, la Corea del Sud ha riportato solo tre nuovi casi di virus, il totale più basso dal 18 febbraio.
Le scuole riapriranno in fasi che iniziano con gli anziani delle scuole superiori il 13 maggio, ma il momento clou martedì è stata la stagione del baseball, che è iniziato senza spettatori ammessi.
Le cheerleader danzavano sotto file di posti vuoti e gli arbitri indossavano maschere per il viso quando uno dei primi grandi sport professionistici al mondo è tornato all’azione nei giochi trasmessi in tutto il mondo. I giocatori e gli allenatori sono stati sottoposti a screening della febbre prima di entrare negli stadi.

Con il baseball della Major League negli Stati Uniti che ancora pensa a cosa fare della propria stagione, la rete sportiva americana ESPN ha firmato un contratto per la trasmissione di sei partite sudcoreane alla settimana, a partire dall’apertura della stagione di martedì tra i Samsung Lions di Daegu e i Dinos NC di Changwon , che i Dinos hanno vinto 4-0.

I campionati di calcio professionistici del paese inizieranno venerdì, anche senza spettatori. In Cina sono passate tre settimane da quando sono stati segnalati nuovi decessi nel paese in cui la pandemia è iniziata alla fine dell’anno scorso. È stato confermato solo un nuovo caso di infezione e meno di 400 pazienti sono ancora in cura per COVID-19, hanno detto i funzionari sanitari.

Anche altri luoghi nella regione Asia-Pacifico hanno represso le epidemie, tra cui Hong Kong, Taiwan, Vietnam, Tailandia, Australia e Nuova Zelanda, che non ha riferito nuovi casi per due giorni. Ma gli esperti hanno detto che l’India, una nazione di 1,3 miliardi di persone, deve ancora vedere l’apice del suo scoppio.

In Gran Bretagna, che a differenza di altre nazioni europee rimane bloccata, martedì è iniziata la sperimentazione di un’app di telefonia mobile che le autorità sperano possa contenere l’epidemia. L’app, che avvisa le persone se sono state vicine a un individuo infetto, è in fase di test sull’Isola di Wight, al largo della costa meridionale dell’Inghilterra.
Il governo spera che possa essere implementato in tutto il paese entro la fine del mese.

In Francia, gli scienziati hanno pubblicato uno studio dicendo che potrebbero aver identificato un possibile caso di coronavirus risalente a dicembre, circa un mese prima che i primi casi fossero ufficialmente confermati in Europa. Esperti esterni hanno affermato che lo studio è stato interessante ma non conclusivo.

I governi di tutto il mondo hanno riportato 3,6 milioni di infezioni e oltre un quarto di milione di morti, tra cui oltre 69.000 negli Stati Uniti.
Focolai deliberatamente nascosti, bassi tassi di test e la grave tensione che la malattia ha causato ai sistemi sanitari fanno sì che la vera scala della pandemia sia senza dubbio molto più grande.

Diversi stati si sono mossi per allentare le restrizioni anche se le nuove infezioni quotidiane negli Stati Uniti superano i 20.000 e le morti giornaliere sono ben oltre 1.000, secondo i dati della Johns Hopkins University. Dopo che l’India ha allentato alcune restrizioni di blocco lunedì, migliaia di persone si sono presentate nei negozi di liquori senza seguire le raccomandazioni sul distanziamento sociale. La polizia ha usato manganelli per disperdere la folla. Martedì, le autorità indiane hanno imposto una tassa speciale del 70% sugli acquisti di liquori.
I giornalisti di Associated Press di tutto il mondo hanno contribuito a questo rapporto.

FONTE: mail.com | apnews.com
IMMAGINI: apnews.com

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Covid-19: Oxford avanti sul vaccino, test su 6000 volontari entro maggio

Vaccino Covid-19 a Oxford entro maggio primi test

Covid-19: Oxford avanti sul vaccino, test su 6000 volontari entro maggio

Roma, 30 aprile – L’Università di Oxford sarebbe in testa nella corsa per la messa a punto di un vaccino in grado di fermare il coronavirus. A scriverlo è il New York Times, riferendo che mentre la maggior parte dei team di ricerca impegnati nell’impresa in ogni parte del mondo per testare i profili di efficacia e di sicurezza dei candidati vaccini frutto del loro lavoro hanno dovuto iniziare con piccoli studi clinici su alcune centinaia di partecipanti, i ricercatori del Jenner Institute dell’ateneo inglese guidati dal professor sono decisamente in vantaggio e, come conferma  ad Adnkronos Salute Matteo Liguori, managing director di Irbm, l’azienda di Pomezia che sta collaborando con il centro inglese, programmano ora di testare il loro prodotto entro il prossimo mese di maggio “su 6.000 volontari sani, che vanno reclutati e man mano testati”.

Il vantaggio,  che scaturisce da precedenti studi ed esperienze su altri coronavirus, potrebbe consentire ai ricercatori di Oxford di disporre delle prime dosi del siero entro settembre, da utilizzare nelle categorie più a rischio, con qualche mese di anticipo rispetto agli altri concorrenti impegnati nella corsa al vaccino. Questo, ovviamente, laddove il vaccino si dimostrasse efficace e sicuro.

Il Nyt riferisce anche le notizie promettenti che arrivano dal Rocky Mountain Laboratory del National Institutes of Health, nel Montana, i cui ricercatori  il mese scorso hanno inoculato il siero su sei scimmie macaco rhesus: gli animali sono stati quindi esposti a grandi quantità del virus Sars-Cov-2. Risultato: più di 28 giorni dopo tutti e sei gli animali sono risultati sani, secondo quanto affermato al Nyt Vincent Munster, il ricercatore che ha condotto il test.

“Il macaco rhesus è l’animale più vicino all’uomo che abbiamo” ha spiegato Muster, riferendo che sono però ancora in corso le analisi dei dati dello studio, che saranno condivisi con altri ricercatori la prossima settimana e quindi inviati a una rivista per la peer-review. “È un programma clinico molto, molto veloce” ha affermato Emilio Emini, direttore del programma vaccinale della Bill and Melinda Gates Foundation, che sta fornendo supporto finanziario a molti sforzi concorrenti.

FONTE: rifday.it
IMMAGINE: pixabay.com

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Giulietto Chiesa, giornalista e scrittore è morto il 26 aprile 2020

Giulietto Chiesa, giornalista e scrittore è morto il 26 aprile 2020

Giulietto Chiesa, nato ad Acqui Terme (Alessandria) il 4 settembre 1940, si era iscritto all’Università di Genova come studente di fisica, ma non terminò gli studi.
Dal 1989 al 990 è stato Fellow presso il Kennan Institute for Advanced Russian Studies di Washington
Lunga esperienza di attività politica che iniziò a Genova come capo di una sezione locale dell”organizzazione studentesca Unione Goliardica Italiana (UGI) e poi come vicepresidente nazionale.
Poi leader nazionale della FGCI (Federazione giovanile comunista italiana) e per finire capo della sezione genovese del PCI (Partito comunista italiano) tra il 1970 e il 1979.
Presidente per conto del PCI nel consiglio comunale di Genova dal 75  al 79, quando abbandonò la politica per diventare giornalista.

Scrisse inizialmente per il quotidiano comunista  L’Unità e poi come corrispondente di Mosca dal 1980. Relatore di conferenze in quindici istituti di ricerca e università negli Stati Uniti, al Dipartimento di Stato, alla Rand Corporation ed altre. Nel 1991 fu nuovamente corrispondente da Mosca per La Stampa di Torino – rimanendo in Russia fino alla fine del 2000.
A Mosca collaborò con Radio Liberty. Editorialista politico e commentatore sempre per La Stampa fino al 2005 ma con diminuita frequenza.
Contemporaneamente scriveva anche per Il Manifesto e altri giornali e riviste italiani. Varie rubriche come La Voce delle voci e Missioni della consolata .
Ha scritto anche per altre riviste europee, americane e russe.
Altre collaborazioni dal 1990 con la varie emittenti televisive italiane,, con Radio Vaticana,  con il canale russo BBC-World Service , con International Swiss Radio e  con le televisioni russe ORT , RTR e NTV e con Deutsche Welle . Invitato spesso ai programmi RAI News 24 e RAI, da Omnibus, programma televisivo su La Sette .
Ha curato una rubrica per Photo e per quattro anni  per il mensile europeo Galatea, poi una rubrica periodica su Kompania , un settimanale russo per i circoli aziendali.




Ha scritto vari libri, dalla storia e notizie sui reportage sull’Unione Sovietica e la Russia. Il suo primo libro, tuttavia, ricorda i suoi primi mesi come giornalista in Italia. È una ricostruzione accurata degli eventi che descrivono il fallito tentativo di salvare gli ostaggi americani dall’ambasciata di Teheran nel 1979, Operazione Teheran ( Operazione Teheran , 1980). In seguito, da Mosca, ha scritto L’URSS che cambia ( The Changing URSS, 1987) insieme a Roy Medvedev, all’epoca dissidente politico russo.
È stato il fondatore dell’associazione culturale Megachip. Democrazia nelle comunicazioni . Era il caporedattore della web TV Pandora TV .

Nel 1990, in Italia, fu pubblicata Transizione alla Democrazi a ( Transition to Democracy ). Una nuova edizione di Transition to Democracy – ampiamente rivista e aggiornata – è stata stampata nel 1991 negli Stati Uniti – con la collaborazione di Douglas Northrop – e successivamente in Russia.
Seguirono altri due libri: il primo era Cronaca del Golpe Rosso ( Cronaca del colpo di stato rosso , 1991) e l’altro era Da Mosca, Cronaca di un colpo di stato ottenuto ( da Mosca. Cronaca di un colpo di stato predetto 1995).
Altri due libri sugli eventi russi furono pubblicati: Russia Addio ( Arrivederci Russia, 1997) la cui edizione russa Proschaj Rossija ebbe un enorme successo – oltre 80.000 copie vendute – e che fu anche tradotto in cinese e in greco; e la roulette russa che, con lo stesso titolo – Russkaja Ruletka – è stata pubblicata in Russia nel luglio 2000.
Chiesa veniva da una famiglia di Berga,  Carrega Ligure,ed era affezionato alla val Borbera. Nel 2002 aveva invitato il suo amico Michail Gorbačiov a visitare il monumento eretto a Cantalupo Ligure in onore del militare russo Fiodor Poletaev, morto  in battaglia nella seconda guerra mondiale.
Nello stesso giorno si rese omaggio omaggio anche alle stele dei partigiani di Pertuso.

Giulietto Chiesa accompagna Michail Gorbačëv a Cantalupo Ligure

Giulietto Chiesa e Michail Gorbačëv a Cantalupo Ligure nel 2002. Foto Credits Dino Ferretti | ilpiccolo.net

Negli anni in Russia aveva scritto L’Urss che cambia (Editori Riuniti, Roma 1987) con lo storico russo, allora dissidente, Roy Medvedev e, in forma di dialogo con Medvedev, nel 1990, per Garzanti, La rivoluzione di Gorbaciov, che viene edita negli Usa, da Pantheon Books, col titolo Time of Change.
L’amicizia con Gorbaciov, che Chiesa ha ripetutamente intervistato, era nata negli anni in cui era inviato per quotidiani e televisioni italiane nell’allora Unione Sovietica.
Chiesa era ben conosciuto in Russia, dove era stato giornalista per varie testate ed aveva assistito ai dolorosi eventi associati al crollo dell’Unione Sovietica.




Nel 2014 avvenne un curioso incidente in Estonia dove Chiesa viene prima arrestato ma poi rilasciato ed accusato di posizioni pro-Cremlino

Ecco la cronaca di quell’episodio che può aiutare a illustrare il ruolo internazionale di Chiesa sia come politico che giornalista ma anche come osservatore economico verso i paesi dell’est.

BRUXELLES, 17. DIC 2014, 09:30
Un giornalista italiano filo-Cremlino ed ex deputato al Parlamento europeo arrestato in Estonia martedì (16 dicembre) dopo aver violato il divieto di ingresso emesso dal ministero degli interni.
Il giornalista Giulietto Chiesa è stato arrestato lunedì all’aeroporto di Tallinn e portato alla stazione di polizia per essere interrogato. Rilasciato più tardi lo stesso giorno, è partito per Mosca in treno la mattina successiva.
“Sono qui [in Estonia] per non sostenere gli interessi della Russia. L’isteria contro la Russia non ha nulla a che fare con gli interessi dell’Europa, è contro di loro “, ha detto ai giornalisti prima di lasciare il Paese.“La Russia è nostra amica, mai nemica. È un mercato colossale per vendere prodotti europei.
Quindi, sto sostenendo gli interessi europei, e quelli che mi chiamano pro-Cremlino, in realtà, si prendono cura degli interessi americani.

Tallinn capitale dell'Estonia Tallinn, capitale dell?estonia

Chiesa doveva parlare a un evento a Tallinn chiamato “L’Europa deve temere la Russia?”.
Deputato europeo dal 2004 al 2009, inizialmente come liberale, prima di passare al gruppo S&D di centrosinistra nel 2006.
Vicepresidente della commissione per il commercio internazionale e membro della delegazione della commissione parlamentare di cooperazione UE-Russia.
Nonostante le sue opinioni, l’arresto di Chiesa è visto come parte di una crescente guerra di propaganda in Europa tra i difensori russi e quelli che vedono il Cremlino come una minaccia.
Un portavoce del ministero degli interni dell’Estonia ha affermato che Chiesa aveva fatto numerose osservazioni ostili sul paese e lo ha descritto come una minaccia all’ordine pubblico.
“Ha difeso e giustificato gli atti di Arnold Meri, che era sotto processo per crimini contro l’umanità, deportazioni sovietiche in Siberia negli anni Quaranta”, ha detto il portavoce.
Il ministero ha fornito altri esempi, rilevando che Chiesa è un membro dell’organizzazione  pro-Cremlino nota come Gongo Mir Bez Natsizma (MBN), considerato uno strumento di propaganda russo.  “C’è una ragione per credere che sia coinvolto nelle operazioni di influenza russa, a causa delle quali il suo soggiorno in Estonia potrebbe costituire una minaccia per la sicurezza della Repubblica di Estonia, il suo ordine pubblico e la pubblica sicurezza”, ha detto il portavoce.




Proprio in relazione al suo ruolo anche come attento osservatore economico, molto recentemente, il 21 febbraio 2020, aveva rilasciato dichiarazioni ad un giornale azero circa la imminente visita in Italia del Presidente della nazione. Ecco il testo delle dichiarazioni:

Giulietto Chiesa: visita del presidente azero in Italia – evento simbolo di Baku, Roma
BAKU, Azerbaigian, 21 febbraio 2020

La visita di stato del presidente azero Ilham Aliyev in Italia è un evento emblematico e senza dubbio darà un forte impulso allo sviluppo e al rafforzamento delle relazioni tra Baku e Roma, ha detto  Giulietto Chiesa, famoso giornalista, scrittore, politico di spicco e personaggio pubblico italiano Tendenza 21 febbraio.
Chiesa ha affermato che la visita del presidente dell’Azerbaigian in Italia apre una nuova pagina nello sviluppo delle relazioni bilaterali.
“La cooperazione tra Azerbaigian e Italia si è recentemente sviluppata in modo dinamico, il che indica l’interesse reciproco degli Stati”, ha osservato Chiesa. “L’Italia è al primo posto tra i partner commerciali dell’Azerbaigian. Grandi volumi di petrolio azero vengono trasportati in Italia e l’Azerbaigian si colloca al primo posto nelle importazioni di petrolio del nostro paese, ed è stata stabilita la cooperazione nelle infrastrutture, nell’edilizia, nei trasporti, nell’agricoltura e nella produzione industriale. Allo stesso tempo, l’Azerbaigian collabora strettamente con le aziende italiane che operano in questi settori “.

“La Dichiarazione sul partenariato strategico tra Azerbaigian e Italia, firmata diversi anni fa, ha dato un forte impulso alla cooperazione e ha portato le relazioni bilaterali a un livello superiore”, ha aggiunto il politico. “Di conseguenza, i nostri paesi hanno instaurato relazioni bilaterali affidabili nei principali settori dell’economia, in particolare nel settore energetico. La cooperazione umanitaria migliora ogni anno, si stanno sviluppando legami culturali. Credo che i legami bilaterali nel settore energetico saranno ulteriormente intensificati con la piena attuazione del Southern Gas Corridor, un progetto su larga scala. ”

Chiesa ha osservato che la gamma di cooperazione bilaterale tra Baku e Roma si espanderà e porterà benefici in linea con gli interessi di Italia e Azerbaigian.
Inoltre, il politico europeo ha affermato che l’Azerbaigian svolge un ruolo attivo nel garantire la cooperazione e la sicurezza regionali, che è un indicatore di una ben ponderata strategia esterna dello stato.

Anche l’attuale  rappresentante ufficiale del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha postato su facebook il suo rincrescimento per la morte di Giulietto Chiesa,
” Condoglianze, è un conversatore interessante e un uomo straordinario”. ha scritto sulla sua pagina Facebook.

Maria Zakharova ha postato su fb alla morte di Giulietto Chiesa Maria Zakharova

Il famoso giornalista, pubblicista, personaggio politico e pubblico italiano Giulietto Chiesa è morto ieri sera per un attacco di cuore. Questa informazione è stata confermata all’agenzia  TASS domenica, da sua moglie Fiammetta Cucurnia.
Il giornalista, ex deputato europeo, ha dichiarato che il 4 settembre 2020, i media italiani in Russia avrebbero compiuto 80 anni.

FONTE:  en.trend.az | euobserver.com | ilpiccolo.net | wikipedia.org
IMMAGINI: Dino Ferretti | ilpiccolo.net | euronews.com | euobserver.com | wikipedia.org
Video: youtube.com

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Covid-19 Arcuri contro le polemiche sul prezzo fisso delle mascherine

Polemiche sul prezzo fisso delle mascherine per covid-19

Covid-19 Arcuri contro le polemiche sul prezzo fisso delle mascherine: “Le sollevano i liberisti da divano”

Roma, 29 aprile – Il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri (nella foto)  è andato giù pesante, nel corso del punto stampa sulla situazione dell’epidemia tenutasi ieri  nella sede della Protezione civile, puntando il dito contro quei “liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano” e polemizzando con chi “dice che il
prezzo delle mascherine lo fa il mercato, sorseggiando i loro centrifugati”.

Una bacchettata (singolarmente simile, per  stile e lessico, alle “tirate” del segretario della Lega Matteo Salvini contro i radical chic e la sinistra “salottiera”) ovviamente originata dalla molte polemiche sollevate sull’ordinanza n.11 firmata dallo stesso Arcuri che due giorni fa ha stabilito che le mascherine chirurgiche debbano essere vendute al prezzo fisso di 50 centesimi di euro (al netto dell’Iva) su tutto il territorio nazionale.

“Lo Stato deve acquistare tutte le mascherine che trova. Io non ho emanato un’ordinanza che ha fissato il prezzo massimo di vendita delle mascherine ha affermato Arcuri, “nell’esclusivo interesse dei cittadini io ho fissato il prezzo massimo di acquisto. Credo che sia importante comprendere questa differenza”.




“Abbiamo rassicurato i produttori che compreremo tutto quello che produrranno” ha quindi proseguito il commissario. “In 105 ci hanno ringraziato, solo uno ha avuto qualche dubbi. Lo Stato deve produrre tutte le mascherine che può e incentivare la produzione come con il ‘Cura Italia’, l’idea che fissare un prezzo massimo abbatta la capacità dell’impresa italiana di produrne è superficiale o assai poco informata. È economia di guerra? No, è senso civico. È per sempre? No, finché il mercato non sarà libero. È un danno per i vergognosi speculatori, lo rivendico. Non ci saranno più le mascherine nelle farmacie e nei supermercati? Certo, nessuna che costi più di 0,50 euro”. E ancora: “Un genitore con un euro compra due mascherine per i figli e se lo fa in silenzio siamo contenti lo stesso”.

Poi l’annuncio: “Da lunedì distribuiremo 12 milioni di mascherine al giorno, tre volte l’attuale fornitura”
ha detto il commissario straordinario, insistendo molto sul refrain
“Sulla salute non si specula”.“Dal mese di giugno arriveremo a 18 milioni, dal mese di luglio 25 milioni e quando inizieranno le scuole a settembre potremmo distribuire 30 milioni di mascherine al giorno, undici volte quel che distribuivamo all’inizio dell’emergenza”.

Ciò non toglie che le perplessità sulla misura dell’ordinanza siano molte, anche tra gli stessi farmacisti, e al riguardo è stato lasciato intendere che nella giornata di oggi ci potrebbe essere un incontro tra il commissario e le rappresentanze di categoria.
Intanto, secondo quanto riferisce l’agenzia Agi, coloro che hanno contattato le cinque aziende italiane (Fab, Marobe, Mediberg, Parmon e Veneta Distribuzione) che hanno sottoscritto il contrattoc il commissario straordinario  si sono sentiti rispondere che non è prevista alcuna vendita diretta per i privati e le aziende.
Il ponte, quindi, è direttamente con chi sta gestendo per il governo questa emergenza sanitaria, che poi a sua volta distribuirà  i dispositivi sanitari.

Protestano soprattutto le aziende che hanno convertito la propria produzione. Ma dubbi sulla decisione di fissare il costo delle mascherine a 0,50 vengono avanzati anche dai partiti dell’opposizione e della stessa  maggioranza (Italia viva).
“I punti di distribuzione di mascherine sul territorio confidiamo possano crescere, e più saranno più semplice sarà la diffusione” ha tagliato corto Arcuri, sorvolando su alcune domande.




In ogni caso, sempre a proposito delle mascherine ieri è arrivata un’altra importante notizia dal ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri, audito in Parlamento sul Def: “Niente Iva per tutto il 2020“, ha annunciato il titolare del Mef, senza però fornire ulteriori dettagli su quando andrà in vigore la misura nè sui suoi dettagli applicativi.

FONTE: rifday.it
IMMAGINE: pixabay.com

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Anziani, la vita migliora con un gatto Ragdoll

Il Ragdoll è un vero e proprio angelo con le sembianze di un bellissimo gatto.

Questa razza è nata negli anni Sessanta del Novecento ad opera di un’allevatrice statunitense che, attraverso una lunga e attenta selezione, è riuscita ad ottenere un gatto assolutamente unico nel suo genere.

Rispetto alle altre razze da appartamento, il Ragdoll si distingue per un’eccezionale bontà, per una totale assenza di aggressività e per una straordinaria capacità di “innamorarsi” dell’essere umano.

Buono, mansueto e fiducioso, questo gatto si affida totalmente al suo padrone: lo stesso nome “Ragdoll”, ovvero “bambola di pezza”, fa riferimento a questa sua caratteristica.

Il legame che instaura con gli esseri umani non ha nulla da invidiare a quello del cane: esattamente come il proverbiale “migliore amico dell’uomo”, il gatto Ragdoll ama senza condizioni e ha bisogno di un contatto fisico costante.

Detesta essere lasciato solo; per la sua delicata sensibilità, richiede molto rispetto, e reagisce con grande tristezza ai toni aspri e ai rimproveri.

Scegliere un gatto di questa razza significa avere un compagno di vita con cui condividere ogni istante, e che non vi lascerà mai soli.

Avete deciso di trascorrere il pomeriggio comodamente seduti in poltrona a leggere o a guardare la vostra serie preferita?

Il vostro Ragdoll non si separerà da voi un solo istante, e vorrà starvi tutto il tempo fra le braccia, dispensando fusa a profusione con grande beneficio per il vostro umore e il vostro relax.

Siete indaffarati con le faccende di casa? Non stupitevi se vi seguirà pazientemente da una stanza all’altra, senza mai stancarsi.

Non è solo il lato affettivo a rendere il Ragdoll ideale per gli anziani, ma anche il suo aspetto “pratico”.

E’ un gatto molto tranquillo: raramente lo si vedrà graffiare divani e carta da parati per “farsi le unghie” o correre all’impazzata in giro per casa.

Silenzioso e discreto, sa “rendersi invisibile” quando la situazione lo richiede; la sua indole docile e la volontà di farvi felici lo porteranno ad ubbidirvi sempre con grande prontezza.

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Covid-19: In India si riaprono i negozi come in altre parti del mondo

Covid-19 - In India riaprono i negozi

Covid-19: In India si riaprono i negozi come in altre parti del mondo

NEW DELHI (AP) – Un tentativo di allentamento nel mondo dei blocchi di coronavirus ha preso piede sabato con la riapertura in India dei negozi di quartiere su cui molti degli 1,3 miliardi di persone del paese fanno affidamento per tutto, dalle bevande fredde alle schede dati dei telefoni cellulari.

IMMAGINE IN EVIDENZA: I negozi di alimentari sono stati aperti durante il blocco per impedire la diffusione del nuovo coronavirus a Prayagraj, in India, sabato 25 aprile 2020. Un tentativo di allentamento nel mondo dei blocchi del coronavirus si è accelerato sabato con la riapertura in India del quartiere negozi su cui 1,3 miliardi di persone del paese fanno affidamento su tutto, dalle bevande fredde alle schede dati per telefoni cellulari.


Un poliziotto distribuisce il tè durante il blocco per impedire la diffusione del nuovo coronavirus a Prayagraj, in India, sabato 25 aprile 2020. Mentre i governi di tutto il mondo cercano di rallentare la diffusione del coronavirus, l’India ha lanciato uno dei la maggior parte degli esperimenti sociali draconiani nella storia, bloccando la sua intera popolazione, compresi circa 176 milioni di persone che lottano per sopravvivere con $ 1,90 al giorno o meno

Anche gli stati americani della Georgia, dell’Oklahoma e dell’Alaska hanno iniziato ad allentare gli ordini di blocco delle loro attività ferite da pandemia, anche se il bilancio delle vittime degli Stati Uniti confermato dal coronavirus è salito alle oltre 50.000 e gli esperti sanitari hanno avvertito che tali passi potrebbero arrivare troppo presto.

Il rilassamento del super rigoroso blocco indiano è arrivato con importanti avvertimenti. Non si applicava a centinaia di città in quarantena e altri punti caldi che sono stati colpiti più duramente dallo scoppio che ha ucciso almeno 775 persone nel paese e terrorizzato le sue moltitudini di poveri che vivono faccia a faccia in condizioni di baraccopoli troppo affollate per riduzione dei contatti.





Anche i centri commerciali sono rimasti chiusi a livello nazionale. Tuttavia, per le famiglie che gestiscono piccoli negozi, poter guadagnare di nuovo ha portato sollievo. “Questa è una buona decisione”, ha detto Amit Sharma, un architetto. “Dobbiamo aprire alcune cose e far muovere l’economia. I poveri dovrebbero avere una fonte di reddito. Questo virus sarà a lungo termine problema.”

La scorsa settimana, l’India ha anche permesso alla produzione e all’agricoltura di riprendere nelle aree rurali per alleviare la difficile situazione economica di milioni di lavoratori dipendenti giornalieri lasciati senza lavoro dal blocco imposto il 24 marzo. cibo, medicine o altri elementi essenziali.

Altrove in Asia, le autorità non hanno riferito di nuovi decessi sabato per il decimo giorno consecutivo in Cina, dove il virus ha avuto origine. E la Corea del Sud ha riportato solo 10 nuovi casi, l’ottavo giorno consecutivo il suo salto giornaliero è sceso sotto i 20. Non ci sono stati nuovi decessi per il secondo giorno consecutivo.

In Sri Lanka, tuttavia, il blocco è stato rafforzato, non attenuato, confermando un modello di un passo avanti, di un passo indietro visto anche altrove nella pandemia, cercando di destreggiarsi tra la salute pubblica e la salute delle economie chiuse.

Lo Sri Lanka ha parzialmente revocato un coprifuoco di un mese durante le ore diurne in oltre due terzi del paese. Ma ha ripristinato un blocco di 24 ore in tutto il paese dopo un’ondata di 46 nuove infezioni, il più alto aumento in una giornata sull’isola dell’Oceano Indiano. Il nuovo coprifuoco rimane in vigore fino a lunedì.



Il bilancio delle vittime globale è salito sabato a 200.000, secondo un conteggio compilato dalla John Hopkins University da figure governative. Si ritiene che l’attuale bilancio delle vittime sia molto più elevato. Papa Francesco ha invitato le persone a pregare per i funerali, dicendo: “Quello che fanno è così pesante e triste. Sentono davvero il dolore di questa pandemia. “

Ma in un annuncio che ha sottolineato le incognite scientifiche che ancora circondano il virus e la difficoltà di combatterlo, l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che “attualmente non ci sono prove” che le persone che si sono riprese da COVID-19 non possano ammalarsi di nuovo.

In Europa, il Belgio ha delineato i piani per un progressivo blocco della chiusura a partire dal 4 maggio con la ripresa del trattamento non essenziale negli ospedali e la riapertura dei negozi di tessuti e cucito in modo che le persone possano realizzare maschere per il viso. Bar e ristoranti avrebbero potuto iniziare la riapertura l’8 giugno, anche se il primo ministro belga Sophie Wilmes ha anche avvertito che un’ondata di infezioni potrebbe alterare la cronologia.

I bambini in Spagna avranno la loro prima aria fresca  domenica, quando un totale divieto di lasciarli fuori è rilassato. Dopo 44 giorni al chiuso, potranno portare con sé un giocattolo o uno scooter ma non giocare insieme per le escursioni di un’ora supervisionate da adulti a non più di un chilometro da casa.




L’Italia ha annunciato che le maschere protettive gratuite saranno distribuite alle case di cura, alla polizia, ai funzionari pubblici e ai lavoratori dei trasporti, preparandosi per il ritorno al lavoro di milioni di italiani quando le restrizioni di blocco saranno ridotte dal 4 maggio. L’agenzia di trasporto pubblico di Roma ha iniziato ad adottare misure per mantenere i pendolari a parte quando tornano in gran numero, dipingendo cerchi blu sulle piattaforme della metropolitana per ricordare alle persone di tenersi a distanza.

La Gran Bretagna staancora trattenendo le modifiche al suo blocco, dato che il bilancio delle vittime del coronavirus negli ospedali è destinato a superare le 20.000 unità. È il quarto più alto in Europa, dietro l’Italia – con quasi 26.000 morti – e Spagna e Francia, entrambe con oltre 22.000.

In Francia, il governo si sta preparando per alleggerire con cautela uno dei più severi blocchi dell’Europa dall’11 maggio. Il ministro della sanità ha dettagliato sabato i piani per aumentare i test per aiutare a contenere eventuali nuove fiammate.

Testare la situazione è un problema critico anche altrove, incluso in Brasile, la più grande nazione dell’America Latina, che si avvicina a diventare un punto caldo della pandemia.
Funzionari medici di Rio de Janeiro e altre quattro città principali hanno avvertito che i loro sistemi ospedalieri sono sull’orlo del collasso o sono già sopraffatti. A Manaus, la più grande città dell’Amazzonia, i funzionari hanno affermato che un cimitero è stato costretto a scavare fosse comuni perché ci sono stati così tanti morti. I lavoratori hanno seppellito 100 cadaveri al giorno, triplicando la media pre-virus.

Mogadiscio - Somalia - Proteste contro la polizia
Un uomo somalo protesta contro l’omicidio del venerdì sera di almeno un civile durante il coprifuoco notturno, che ha lo scopo di frenare la diffusione del nuovo coronavirus, in una strada nella capitale Mogadiscio, Somalia, sabato 25 aprile, 2020.
Un ufficiale di polizia nella capitale della Somalia è stato arrestato durante le sparatorie mortali di almeno un civile mentre imponeva restrizioni al coronavirus, ha detto un collega poliziotto, scatenando proteste che sono proseguite sabato con folle di giovani arrabbiati che bruciano pneumatici e chiedono giustizia.





Negli Stati Uniti, i governatori repubblicani in Georgia e Oklahoma hanno consentito la riapertura di saloni, spa e barbieri, mentre l’Alaska ha aperto la strada ai ristoranti per riprendere il servizio di ristorazione e negozi al dettaglio e altre attività commerciali hanno aperto le porte, il tutto con limitazioni. Alcuni comuni dell’Alaska hanno scelto di mantenere regole più severe.

Sebbene di portata limitata e soggetti a restrizioni di distanziamento sociale, le riaperture hanno segnato una pietra miliare simbolica nel dibattito che infuria negli Stati Uniti e oltre su quanto rapidamente i leader politici dovrebbero sollevare ordini di blocco economicamente devastanti.

Nel Michigan, il governatore democratico Gretchen Whitmer ha prolungato il suo ordine di permanenza a casa fino al 15 maggio, eliminando le restrizioni in modo che alcune aziende possano riaprire e il pubblico possa partecipare ad attività all’aperto come il golf e la nautica motorizzata. Il Michigan ha quasi 3.000 decessi correlati a COVID-19, dietro solo a New York e New Jersey.

Durante un briefing stampa della Casa Bianca venerdì, il presidente Donald Trump ha parlato in modo ottimista dell’economia, ma ha anche chiesto alle persone di continuare a prendere le distanze sociali e usare i rivestimenti per il viso. Lo stesso giorno, Trump ha firmato un disegno di legge da 484 miliardi di dollari per aiutare i datori di lavoro e gli ospedali sotto stress per la pandemia. Nelle ultime cinque settimane, circa 26 milioni di persone hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione, ovvero circa 1 su 6 lavoratori statunitensi.

 

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Una panca di design per combattere la diffusione del Coronavirus.

Shield è la collezione di panchine anti-Covid 19 creata dallo studio di design milanese Antonio Lanzillo & Partners un’agenzia creativa che si occupa di progettazione prodotti, strategie e comunicazione per aziende e brand di tutto il mondo.

E’ il loro contributo alla causa Covid 19 come progettisti e creativi, uno spunto per vivere le nostre città nei prossimi mesi; un’idea semplice che mettono a disposizione dei comuni e delle città per condividere nuovamente tutti insieme nel rispetto delle regole gli spazi pubblici all’ aperto!

Shield è un dispositivo di protezione per la distanza sociale e per vivere lo spazio pubblico in sicurezza.

Covid 19 ha cambiato la vita di tutti noi e anche le dinamiche urbane; non è più possibile circolare
liberamente e vivere le nostre piazze, strade e parchi che sono ad oggi spazi limitati e proibiti a causa delle restrizioni di blocco.

Le panchine sono un elemento di arredo urbano indispensabile nel panorama architettonico dello spazio pubblico che nelle ultime settimane ed in tutto il mondo sono state proibite con divieti e limitazioni e ciò che si faceva prima su una panchina: sedersi, rilassarsi e condividere esperienze, oggi è vietato.

Questo progetto nasce dall’estrema necessità di tornare presto alle nostre abitudini e alla normalità, salvaguardando la salute e limitando la diffusione del Corona virus.

Lo studio Antonio Lanzillo & Partners ha quindi creato una collezione di panchine con un design funzionale & protettivo; una versione in metallo ed una in calcestruzzo in grado di creare la distanza di sicurezza tra le persone attraverso alcuni divisori in vetro o plexyglass e così limitando la possibilità di contagio.

La trasparenza dei divisori creerà una barriera, uno scudo di protezione per le persone che utilizzeranno la panchina con un impatto estetico limitato ed in armonia con l’ambiente circostante e con l’augurio e la speranza di tornare presto a vivere gli spazi pubblici liberamente.

 

Antonio Lanzillo & Partners
Via Amadeo, 57 – 20134 Milano, Italia
Tel. 0039 3498301770
[email protected]
www.antoniolanzillo.com

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