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Un lavoro nel Fashion? Al Politecnico di Milano per diventare Accessory Designer

Passione e talento non bastano. Per entrare da protagonisti nel mercato professionale del comparto moda internazionale, i giovani creativi devono poter contare su un background formativo sempre più  strutturato e completo. Le maison di moda sono alla costante ricerca di designer capaci di portare all’azienda uno stile personale, fresco e originale, ma allo stesso tempo attenti alle necessità pratiche della filiera produttiva e aggiornati sulle più recenti innovazioni tecnologiche.

Il Master internazionale in Accessory Design del Politecnico di Milano, gestito dal Consorzio POLI.design, si propone di rispondere esattamente a questa esigenza: intende formare una figura professionale, quella del Designer dell’accessorio moda, capace di integrare le competenze del fashion system e le specificità tecniche del settore, in grado di progettare accessori di eccellenza sia dal punto di vista della qualità artigianale che della tecnologia, potendo così operare con successo nelle aziende del fashion, della pelletteria, della calzatura, dell’occhiale, del gioiello, dell’orologio, fino alla valigeria, al mondo della maglieria, dei cappelli e degli accessori tecnologici.

Alla direzione del Master Alba Cappellieri, Presidente del Corso di Laurea in Design della Moda presso la Scuola del Design del Politecnico di Milano,  Direttore del Museo del Gioiello di Vicenza e Presidente della Women Jewellery Association Italy.

Nel settore della moda e del fashion design, termini come “innovazione”, “creatività”, “stile” e “originalità” costituiscono le basi su cui è possibile costruire il successo di uno studio o di un brand. Questo è vero soprattutto quando si entra nell’ambito degli accessori: vere e proprie icone e simboli del Made in Italy, parte fondamentale delle origini e del dna della moda italiana.

Il Master affronta tutti gli aspetti inerenti l’ambito dell’accessorio: i moduli didattici alternano lezioni frontali e laboratori, fornendo ampio spazio alle attività e alle esercitazioni pratiche; durante i Workshop, infatti, gli studenti sono chiamati a realizzare concretamente i prototipi di diversi accessori, mettendo alla prova la propria creatività e perfezionando il proprio stile grazie alle conoscenze teoriche e tecniche acquisite attraverso il percorso formativo, alle applicazioni tecnologiche più all’avanguardia, all’assistenza dei docenti e ai consigli forniti da testimoni aziendali.

Il mondo delle aziende ha risposto in maniera positiva all’impostazione del Master e prestigiosi marchi hanno già collaborato alla didattica intervenendo attivamente con docenze, testimonianze e case histories, oltre ad attivare tirocini formativi per gli studenti al termine del percorso didattico.

La collaborazione diretta con il mondo produttivo fa in modo che lo studio non sia avulso dalla realtà cui si riferisce: un autentico plus che appartiene all’anima del Politecnico di Milano e che costituisce una concreta opportunità di sbocco professionale per gli studenti.

Il Master in Accessory Design è erogato in lingua Inglese e si avvale di una Faculty di docenti che rappresenta l’eccellenza italiana e internazionale in campo universitario e professionale; si rivolge a laureati di primo e secondo livello in design e moda, a diplomati di scuole d’arte, operatori del settore e a tutti coloro che intendono specializzarsi nel design dell’accessorio.

Le lezioni si svolgeranno a partire novembre 2016 presso la sede di POLI.design, in via Durando 38/A a Milano. Per informazioni si prega di contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione Tel. (+39) 02.2399.7217 –  [email protected]

 

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Ufficio Comunicazione POLI.design

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Licensing & Brand Extension: POLI.design lancia la VI edizione del Corso di Alta Formazione

In aula con docenti del Politecnico di Milano, manager, consulenti ed esperti per approfondire le più recenti tematiche relative a Brand Extension, Merchandising e Contract

                                                                    

Cosa si intende oggi per Licensing? E soprattutto: quali sono i campi d’azione del Licensing Manager nella sua ricerca – attraverso l’applicazione del marchio – di nuove opportunità di business?

Licensing, infatti, non vuol dire solo dare in licenza il proprio marchio, ma anche brand extension, merchandising e contract intesi come possibilità di estendere il proprio brand ad altri mercati e settori merceologici. Il Licensing Manager non si occupa più solamente della progettazione e dell’aspetto formale e tecnologico di un prodotto, ma ha assunto un ruolo fondante in tutte le fasi del ciclo: produzione, distribuzione, comunicazione.

Con l’obiettivo di formare professionisti del settore aggiornati e poliedrici, POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano lancia la VI edizione del Corso di Alta Formazione in Licensing & Brand Extension. Alla Direzione e Co-Direzione del Corso, rispettivamente, il Professor Marco Turinetto, architetto e giornalista, oltre che docente presso la Facoltà del Design del Politecnico di Milano con cattedra di Moda e Design e Daniele Cordero di Montezemolo, fondatore della Daniele di Montezemolo e Associati Licensing e, tra i molti progetti, ideatore del progetto P Zero per Pirelli.

Il Corso esamina le variabili imprescindibili di avvio e gestione di un processo di licensing nell’alto di gamma, analizzando le relazioni sempre più stringenti con le attività di brand extension, contract sino al merchandising, fornendo agli studenti tutti gli strumenti utili per potersi esprimere nel campo del lavoro, da subito, a buoni livelli creativi.

In crescita le possibilità occupazionali del settore: i grandi marchi hanno sempre più bisogno di ampliare la propria offerta spaziando in settori molto diversi tra loro proprio attraverso l’uso corrente e coerente del licensing e delle sue declinazioni. Per la sua preparazione professionale e culturale, la figura del Licensing Manager è pertanto la risposta più attuale a questa tendenza.

Attraverso un approccio interdisciplinare e un continuo confronto con le imprese e le esperienze professionali, i partecipanti al Corso sviluppano una visione complessiva dell’attività di licensing e delle sue ultime interpretazioni, acquisendo le competenze specifiche indispensabili per operare a livello manageriale all’interno di aziende ed imprese dell’industria, del settore manifatturiero e dei servizi.

Durante la fase di Project Work, in particolare, gli studenti avranno la possibilità di verificare in prima persona le conoscenze acquisite, lavorando in piccoli gruppi allo sviluppo di progetti innovativi di Brand-Extension, in collaborazione con le aziende partner del Corso che si relazionano direttamente con l’aula, garantendo una sinergia continua con il mondo della professione e assicurando ai partecipanti un link diretto con la realtà lavorativa. E non è tutto: per gli studenti più meritevoli, l’opportunità di colloquio e di collaborazione con le aziende coinvolte nel percorso formativo.

Con una Faculty che affianca a docenti del Politecnico, manager, dirigenti, consulenti ed esperti di settore, il corso è in grado di portare in aula l’esperienza diretta e quotidiana dell’azienda. Sono già all’attivo alcune collaborazioni prestigiose tra cui quelle con Alberto Baldan, CEO e Vice-Chairman presso La Rinascente, Roberto Gaburri, past president 1000 Miglia SRL e consigliere ACI Brescia, Jaap Kalma, Direttore Commerciale di AC Milan e Lorenzo Viglione, Chief Operating Officer Moleskine SpA.

Anche la location scelta per lo svolgimento delle lezioni, infine, riflette l’intento del corso di collocarsi in una posizione intermedia tra Accademia e mondo della professione: dopo 10 ore di formazione tenute presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano, l’aula si trasferirà, infatti, in uno showroom nel Brera District, nel cuore di Milano, dove si svolgeranno le rimanenti 90 ore del programma.

Il corso si rivolge a diplomati e laureati provenienti da scuole e facoltà di design, ingegneria e architettura, economia e commercio, marketing e comunicazione: ai fini dell’ammissione, il profilo di candidati non riconducibili a tali categorie, potrà essere valutato dalla direzione. L’ammissione, riservata a un massimo di 20 partecipanti, è subordinata a una selezione preventiva.

Per ulteriori informazioni sulla didattica e per le procedure di iscrizione contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione di POLI.design: tel. 02.2399.7217;  e-mail: [email protected].

 

Per informazioni

Ufficio Coordinamento Formazione POLI.design

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Portachiavi personalizzati con il logo aziendale

Per le aziende è importante diffondere il proprio marchio e far conoscere i propri prodotti o servizi il più possibile. Ci sono tanti modi diversi per promuovere la propria azienda, ma naturalmente dipende anche dal tipo di budget che si ha a disposizione. Non tutte le aziende infatti possono permettersi di acquistare spazi pubblicitari per accrescere la propria Brand Awareness, ma esistono anche metodi semplici e dai costi sostenuti.

Avere oggetti simpatici e utili con su il proprio brand da regalare ai clienti, ai prospect e, perché no, anche ai propri dipendenti, è senz’altro uno di questi. I portachiavi sono richiesti perché sono maneggevoli, non ingombranti e soprattutto utili. Inoltre, la scelta per personalizzarli è davvero ampia:

Portachiavi antistress

Strano ma vero: i portachiavi possono servire anche da antistress, e sono molto divertenti e originali, come quelli con un piccolo pallone da calcio, da basket o da rugby in gommapiuma o in schiuma di poliuretano.

Portachiavi apribottiglie

Richiestissimi e utilissimi: i portachiavi aziendali dotati di apribottiglie. Quante volte può succedere di dover aprire una bottiglietta e di doversi ingegnare con accendino, magari rischiando di farsi male alle dita?

Portachiavi con torcia

Un’idea tanto semplice quanto funzionale. Quando si rientra e si è al buio, il portachiavi con torcia incorporata sono davvero utili, non sono per infilare la chiave nella serratura ma anche per frugare in borsa alla ricerca dell’accessorio perduto, sfruttando una comoda lucina.

I portachiavi personalizzati sono un gadget aziendale versatile, originale e apprezzato sia dai clienti che dai propri dipendenti. Inoltre è un accessorio sempre alla portata di mano, in tasca o in borsa: salta spesso all’occhio e lo sguardo si sofferma proprio sul logo che reca impresso.

Si possono far realizzare portachiavi personalizzati di tutti i tipi, forme e colori, per poi regalarli anche in occasioni speciali, come eventi, fiere, inaugurazioni di punti vendita, o feste aziendali. A seconda dell’occasione e del periodo dell’anno, un’azienda può decidere di ordinare i portachiavi personalizzati più adatti e a tema, fermo restando che il logo, il font e i colori aziendali devono essere sempre visibili e riconoscibili.

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Personal Branding: 4 consigli per aumentare la tua visibilità online

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  • 24 Ottobre 2015

Qualunque sia il tuo settore di competenza, se hai deciso di essere presente online devi curare la tua immagine e quella della tua azienda. In poche parole, devi fare personal branding.

Non sarà facile, perché ogni dettaglio può realmente fare la differenza. Dalla grafica del tuo sito web alla descrizione sul tuo profilo LinkedIn. Non puoi lasciare niente al caso quando crei le fondamenta della tua reputazione online.

Fare personal branding richiede tempo e costanza. Per questo oggi vogliamo offrirti 4 semplici consigli per iniziare ad aumentare la tua visibilità online con il piede giusto.

1 – Ogni dettaglio deve raccontare di te

Decidi su quali canali vuoi essere presente e fallo nel migliore dei modi. Tutto ciò che pubblicherai, ogni frase o immagine presente su questi canali, invierà un messaggio di chi sei e dove vuoi arrivare. Non trascurare nessun particolare delle tue vetrine online, sono lo specchio della tua personalità.

2 – Presenza e costanza in tutto ciò che fai

Hai deciso di aprire un blog, un profilo su LinkedIn, Facebook e Google+? Sii costante con le pubblicazioni, rispondi sempre a chi ti scrive e commenta. Se pensi di non poter seguire tutti i canali per bene, o ti affidi a un professionista che curi il tuo personal branding, o sfrutti il motto “meglio pochi ma buoni”.

3 – Sii professionale, senza mai perdere il tuo tocco unico

Devi essere professionale si, ma con stile. Il tuo stile tutt’altro che anonimo e banale. Non scopiazzare il professionista della porta accanto, creati una tua identità che sia in linea con chi sei davvero.

4 – Mantieni le promesse e parla con sincerità

Tutti i tuoi tentativi possono andare in fumo se nella pratica barcolli. Quando fai una promessa, mantienila. Devi essere sincero con i tuoi clienti, raccontati e mostra che dietro il lavoro di personal branding, c’è davvero una persona.

 

Giuseppe Barbagallo
SEO & Web Marketing Analyst
b.net • soluzioni per comunicare

 

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TORNA IL MASTER IN ART DIRECTION & COPYWRITING DEL POLITECNICO DI MILANO E POLI.design

La caratteristica fondante del Master è la partecipazione dei direttori creativi delle più importanti agenzie di comunicazione, con cui i giovani lavoreranno a stretto contatto su vari brief, esattamente come in un reparto creativo

Aspiranti Copywriter cercasi: disponibili gli ultimi 3 posti

Riaprirà nel mese di aprile il Master in Art Direction & Copywriting, fiore all’occhiello dell’offerta formativa di Politecnico di Milano e POLI.design che trova da anni nella sperimentazione e innovazione i suoi punti di forza.

Un master storico che forma professionisti apprezzati dal mondo del lavoro con una riconosciuta qualità e professionalità.  Questo è il caso, ad esempio, di Alice Jasmine Crippa, copywriter della III Edizione del Master che ha ideato in Leo Burnett il progetto Samsung Maestros Academy che ha vinto un oro e due bronzi al Lions International Festival of Creativity di Cannes 2014.

Per l’edizione 2015 sono ancora disponibili 3 posti per aspiranti copywriter che, una volta superati i colloqui di selezione previsti, saranno automaticamente ammessi alla Palestra Creativa gratuita e propedeutica al Master per 2 settimane, al termine delle quali decideranno se iscriversi; dopo l’iscrizione la palestra continuerà, sempre gratuitamente, fino al 27 Aprile, data d’inizio Master.

La Palestra Creativa nasce appunto per individuare e potenziare i diversi talenti dei partecipanti, mettendo a disposizione degli studenti un laboratorio creativo già prima della loro eventuale iscrizione.

L’esperienza, del tutto gratuita, costituisce un caso unico nel panorama formativo italiano e garantisce ai partecipanti un iter formativo davvero completo e propedeutico all’eventuale iscrizione al Master. Affiancando gli studenti nel loro percorso, affinché possano scegliere di iscriversi con consapevolezza ed entusiasmo al Master che partirà a marzo 2015, la Palestra offre, agli aspiranti creativi, l’opportunità di entrare in contatto e di confrontarsi con alcuni dei più affermati protagonisti del settore della comunicazione, di verificare la propria sintonia con lo spirito del Master e, in caso di immatricolazione, di prolungare il normale iter formativo, iniziando la propria esperienza mesi prima senza alcuna spesa aggiuntiva.

La frequenza alla Palestra non è obbligatoria; costituisce però una grande opportunità, unica nel panorama dei Master italiani: un’esperienza gratuita che può durare fino a sette mesi che va ad arricchire il percorso del Master (15 mesi di intenso lavoro, con alcuni dei più grandi nomi del mondo delle agenzie di comunicazione), a cui si aggiungono 3 mesi di stage.

Il Master in Art Direction & Copywriting del Politecnico di Milano partirà il 27 aprile 2015.

Il percorso didattico si caratterizza anche quest’anno per alcune linee guida fondanti:

  • Il coinvolgimento di direttori creativi provenienti dalle grandi agenzie che hanno fatto la storia dei brand nel mondo e dalle nuove agenzie emergenti, con i quali gli studenti avranno la possibilità di lavorare su molteplici e differenziati brief, proprio come accade in un’agenzia di comunicazione.
  • La struttura didattica: il Master è strutturato come un grande laboratorio dove all’approfondimento pratico si uniscono studio, ricerca e progetto attraverso la sperimentazione di nuovi mezzi e linguaggi.
  • I laboratori sperimentali, “dove può accadere di tutto.” A dirigerli, creativi dedicati alla sperimentazione.
  • L’impronta internazionale del Master: un contesto che ogni anno accoglie studenti da ogni parte del mondo come una seconda casa ricca di interscambi culturali.

Per maggiori informazioni, per sapere chi ha partecipato alle precedenti edizioni e per le testimonianze di alcuni ex studenti, visita i siti: www.polidesign.net/mac e www.laboratoriominiera.it.

 

Ufficio Coordinamento Formazione

POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano

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WINE DESIGN: POLI.design PRESENTA LA SECONDA EDIZIONE DEL CORSO DI ALTA FORMAZIONE

Riti, oggetti e territori per creare sistema attorno al vino

POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano presenta la II edizione del corso in Wine Design, Corso di Alta Formazione dedicato al progetto del “sistema vino”.

Un mix di lezioni frontali, esercitazioni, workshop progettuali, visite in cantine e aziende vinicole: questo il percorso formativo pensato per formare Wine Designer. Una nuova figura professionale capace di coordinare tutti i punti di contatto tra chi produce vino e i consumatori, garantendo coerenza e qualità all’intero processo.

160 ore di formazione intensa, durante le quali i partecipanti potranno approfondire la conoscenza del mondo del vino nella sua complessità, affrontando tre macro sezioni didattiche:

  • Lifestyle, l’ambito della relazione tra vino, cultura, consumo, ritualità e mercati emergenti;
  • Branding, la disciplina propriamente dedicata al progetto della comunicazione;
  • Experience, il settore che analizza da vicino gli spazi e i luoghi della produzione, della trasformazione e del consumo del vino.

Per questa II edizione, il corso ha l’obiettivo di “creare sistema attorno al vino”: estrapolare, valorizzare e comunicare l’identità di un territorio, raccontarne il carattere unico e originale, aprire le porte all’esperienza, per trasmettere emozioni. Fattori fondamentali per rendere un brand davvero competitivo e assicurarne il successo a livello nazionale e, soprattutto, internazionale.

Le più recenti analisi di mercato mostrano, non a caso, come i consumatori italiani privilegino nella scelta del vino la qualità, i marchi certificati, il territorio di provenienza e il valore del brand del produttore. Anche l’export conferma questa propensione: gli ultimi dati disponibili ci riportano una crescita maggiore in termini di valore dei prodotti più che di volume degli stessi.

I consumatori avvertono sempre più la necessità di instaurare un legame con il prodotto, puntando sul vissuto, sull’approccio, sull’esperienza, sulle storie che vi sono associate: il prodotto vinicolo si presta particolarmente a creare questo tipo di feeling con il proprio consumatore, a cui vuole comunicare la realtà dei propri luoghi e raccontare una storia autentica che lo renda unico e riconoscibile.

Il corso in Wine Design risponde esattamente a questa esigenza ed è pensato per tutti gli operatori, produttori, tecnici, esperti e interessati al mondo dell’enologia. A questo scopo il vino e la sua cultura sono studiati come ambito di senso e scenario di opportunità progettuali e di innovazione sotto diversi punti di vista: il prodotto, la sua trasformazione e conservazione, la sua distribuzione, il suo consumo pubblico e privato. Ma anche gli “oggetti di scena”, le implicazioni culturali, il rapporto con il territorio e le comunità locali, l’immaginario, lo stile di vita.

Dalla testimonianza diretta di alcuni ex partecipanti, emerge chiaramente l’interesse per questo tipo di approccio, che offre ai partecipanti una visione a 360° sull’universo vino. Diego Sala, architetto e CEO di uno studio di grafica e comunicazione, ad esempio, ha apprezzato l’analisi integrata dei diversi temi: “il punto debole del metodo utilizzato da altri corsi è quello di trattare separatamente i singoli aspetti del mondo del vino, ma di non offrire una visione d’insieme. L’introduzione del punto di vista del design, progettuale e analitico, inoltre, ha arricchito enormemente l’esperienza, stimolando i partecipanti alla creatività”.

Dello stesso avviso Elisa Tonghini, laurea in Design di Interni e attualmente collaboratrice di un’agenzia di comunicazione integrata: “offrendo una panoramica globale sul mondo del vino, il corso forniva allo stesso tempo competenza, specializzazione e una visione multidisciplinare: una strategia completa, insomma. Penso, inoltre, che il corso, attraverso una prospettiva più ampia, possa costituire un’ottima preparazione anche per chi intende intraprendere un nuovo tipo di professione, quella del wine designer”.

Altro punto di forza del corso, i workshop progettuali: sponsorizzati da Luigi Bormioli Italy, dal 1946 nel settore del vetro, e da Le Sincette, azienda agricola biodinamica, sono stati guidati da docenti e progettisti e si sono conclusi con un seminario di presentazione dei concept. “Sono state esperienze concrete” afferma Elisa Tonghini: “la collaborazione con le aziende è stata affiancata alle lezioni e, attraverso un brief aziendale preciso, reale, si è visto come quanto affrontato in aula corrispondesse alla pratica e alle problematiche lavorative”.

L’inizio delle lezioni del Corso di Alta Formazione in Wine Design è previsto per giovedì 8 gennaio 2015.

L’ammissione, per un massimo di 30 iscritti, è subordinata ad una selezione preventiva attraverso CV e lettera motivazionale.

 

Per informazioni

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POLI.design (Consorzio del Politecnico di Milano)

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tel. (+39) 02.2399.7208

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Master in Interior Retail Design and Management: la parola alle aziende partner

Aran, Arclinea, Arreda.net, Boffi, Calligaris, Dorelan, Electrolux, Elmar, Gruppo Leader, Lualdi, MisuraEmme, Riva, Scavolini, Valcucine e Veneta Cucine, oltre ad Agos Ducato: sono solo alcune delle aziende del settore dell’arredamento che da anni collaborano con il Master in Interior Retail Design And Management, gestito da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano insieme a Innova.com, la rete formativa promossa da Federmobili per favorire l’innovazione nel campo della distribuzione dei mobili.

 

Un Master capace di formare professionisti in grado di operare, con ruoli manageriali, all’interno della variegata realtà della distribuzione specializzata in articoli per l’arredamento della casa e degli interni in genere. Un percorso formativo che risponde in modo concreto all’esigenza di molte aziende italiane operanti in questo settore che, spinte da specifiche esigenze, decidono di stringere una collaborazione con il mondo dell’Università. Collaborazione che si rivela un processo bidirezionale, capace di arricchire sia lo stagiaire che l’azienda che lo accoglie, se questa è in grado di aprirsi e di rendersi ricettiva agli stimoli così come dimostra l’esperienza di Veneta Cucine e Riva, partner storici del Master.

 

Veneta Cucine collabora con il Master fin dalla prima edizione”, spiega Denise Archiutti, group controller e Amministratrice del gruppo Veneta Cucine, la più grande piattaforma italiana di mobili per cucina, “ne conosciamo il programma e ne condividiamo gli obiettivi. Collaborare attraverso un tirocinio, però, per noi significa anche ricevere stimoli nuovi e freschi: aprire una finestra per prendere una boccata d’aria, idee innovative, punti di vista fuori dagli schemi; questo è estremamente prezioso per un’azienda, soprattutto quando ha un’organizzazione molto strutturata come la nostra”.

 

Un’esperienza che si rivela sempre di più una integrazione tra il percorso didattico e l’esperienza pratica della professione. Come racconta Cristina Riva, creatrice della linea di arredi ecologici RivaViva, nata dall’esperienza e dalla tradizione artigiana della storica Ditta Riva: “I ragazzi erano molto preparati, soprattutto per tutto quanto concerne l’uso dei programmi informatici e la realizzazione di allestimenti: in questo campo hanno fornito contributi originali molto apprezzati in azienda. È stato più difficile per loro, però, approcciarsi al rapporto con il cliente e alle dinamiche commerciali, mi riferisco in particolare all’empatia, alla capacità di assistenza, finezze che, però, si apprendono solo con l’esperienza: in questo senso per loro lo stage è stato prezioso, andando a integrare e a completare il percorso che avevano intrapreso”.

 

“Anche noi ci siamo trovati molto bene, tanto che diversi ragazzi che hanno effettuato il tirocinio hanno prima prolungato il periodo di stage per poi essere inseriti in azienda, con incarichi anche all’estero” aggiunge Denise Archiutti.

 

La group controller di Veneta Cucine ha poi sottolineato quali siano le caratteristiche più apprezzate nelle risorse da inserire in azienda: Soprattutto un percorso di studio coerente al settore di impiego, sia esso relativo alla progettazione, al marketing o alla comunicazione: una buona base teorica è fondamentale. Poi apprezziamo molto la disponibilità del candidato, la voglia di fare e di imparare, la consapevolezza che il suo percorso professionale è appena agli inizi; infine la conoscenza delle lingue straniere e delle realtà internazionali. In questo senso, quindi, frequentare un Master può essere considerata un Plus prezioso per il candidato. Tutti i tirocinanti provenienti dal Master in Interior Retail Design and Management avevano un’ottima conoscenza di base del settore, generale ma allo stesso tempo molto particolareggiata: come si diceva in precedenza, lo stage è andato a completare il loro percorso, integrandolo con un assaggio di “lavoro vero””.

 

Dello stesso avviso Cristina Riva: “L’esperienza si è rivelata estremamente positiva; credo anche per gli studenti, che hanno integrato alla parte teorica del Master una parte di “vita vera”, con tutte le problematiche e gli “shock” del caso, specie se si trattava della loro prima esperienza lavorativa.”

 

In procinto di attivare la sua terza edizione, che partirà il 3 novembre 2014, il Master Interior Retail Design And Management conferma il suo rapporto privilegiato con il mondo aziendale, continuando a formare figure professionali strategiche per veicolare, in Italia e all’Estero, la cultura del progetto e del prodotto d’arredo Made in Italy di design e di qualità.
Per informazioni si prega di contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione tel. +39 02 2399 7275, e-mail: [email protected]

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Entra con successo nel mondo della comunicazione d’impresa

MASTER IN BRAND COMMUNICATION
Aperte le iscrizioni alla XIV edizione
Lezioni in aula, seminari con i migliori professionisti del mondo della comunicazione, project work di gruppo e uno stage finale di circa 500 ore
Le lezioni inizieranno nel mese di novembre 2014
Prossime giornate di presentazione: 27 Giugno, 10 e 24 Luglio, dalle 10:00 alle 14:00
Milano, giugno 2014 – POLI.design apre le iscrizioni al Master in Brand Communication (MBC), Master Universitario di primo livello giunto quest’anno alla XIV edizione, organizzato dal Politecnico di Milano in collaborazione con ASSOCOM, l’associazione che attualmente rappresenta 70 fra le più importanti imprese di comunicazione, nazionali e multinazionali, attive in Italia.
L’universo della comunicazione è oggi attraversato da trasformazioni radicali e i tradizionali profili del settore si stanno ridisegnando per far fronte ai mutamenti profondi dell’impresa, del mercato e dei consumi branding oriented. L’indiscutibile attualità delle problematiche della comunicazione nella società contemporanea richiede la formazione di nuove risorse umane con una forte competenza progettuale e un elevato entry level culturale. Il Master in Brand Communication ha quindi l’obiettivo di formare professionisti capaci di coordinare e sviluppare, anche in uno scenario in continuo sviluppo come quello attuale, il pensiero strategico della marca (progettare, costruire e gestire al meglio un marchio, un prodotto o un servizio) creando un terreno d’incontro tra le competenze proprie dei settori della comunicazione e quelle proprie dei settori più innovativi del Politecnico di Milano.
Il Master prevede un percorso formativo con lezioni frontali realizzate da una faculty altamente qualificata con più di 50 docenti ed esperti provenienti da imprese di comunicazione, dal Politecnico di Milano e da un ampio network di aziende in cui si affronteranno tutti i diversi ambiti del progetto di costruzione e comunicazione strategica di un brand attraverso lo studio delle competenze nelle varie funzioni: Account, Strategic Planner, Brand Manager e Media Manager. Sono previsti anche seminari, project work di gruppo e uno stage finale nelle migliori realtà imprenditoriali italiane e internazionali. Tra le imprese che hanno accolto in tirocinio gli studenti delle passate edizioni si possono elencare: Citroën, Danone, Diesel, DeAgostini, Ferrero, JWT, Kenzo, Lancaster, Lorenzo Marini & Associati, McCann-Erickson, Nestlè, Ogilvy, Pirelli, Red Cell, Saatchi & Saatchi, TBWA/Italia, Walt Disney e 1861 United.
Questo tipo di impostazione, che offre una concreta applicabilità degli studi teorici sul campo lavorativo, ha un riflesso nei dati occupazionali che evidenziano come la maggior parte dei partecipanti delle passate edizioni siano attualmente inseriti in realtà lavorative di primo piano nel settore della comunicazione, oltre che nelle stesse testimonianze degli ex studenti, raccolte al termine del percorso formativo e disponibili al sito web www.polidesign.net/mbc. Arianna, studentessa dell’ XI edizione, dichiara per esempio: “Molto di quello che ho sentito a lezione, ha acquisito significato solo quando l’ho vissuto sulla mia pelle durante lo stage, e non sarei mai stata capace di affrontare lo stage senza quanto imparato al master: sono delle esperienze assolutamente complementari. Penso di aver fatto la scelta giusta con questo master: ancora oggi metto in pratica nel mio lavoro quanto imparato durante quell’esperienza”.
Il Master in Brand Communication di Politecnico di Milano, ASSOCOM e POLI.design ha la durata di un anno, con 26 settimane di lezioni d’aula e circa 3 mesi di stage (500 ore) presso una delle imprese associate ASSOCOM e nelle aziende produttrici.
L’inizio delle lezioni è previsto per il mese di novembre 2014.
I posti disponibili sono 30. I crediti formativi assegnati sono 60.
La frequenza è intensiva.
Per partecipare alle giornate di presentazione e selezione, che si terranno presso POLI.design – Consorzio del Politecnico di Milano, si prega di contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione: mail. [email protected], [email protected], Tel. +39 02 2399 7208

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MDM Group: Analisi per una strategia di comunicazione

Claim.brandindustry ha sviluppato per MDM Group, leader nazionale dei trattamenti estetici e medico-estetici, una strategia di posizionamento obiettivo offrendo le linee guida per la pianificazione di campagna integrata.

Con l’obiettivo di rifocalizzare i valori istituzionali e di servizio, il percorso di ricerca della nuova vision di MDM Group, ha attraversato importanti e necessari step quali attività di audit, analisi dinamica con psicologi e facilitatori, e analisi competitiva.

L’analisi, come punto di partenza della comunicazione, è stata utile a capire i contesti, definire i trend, comprendere le dinamiche di azione dei competitor, verificare le potenzialità del brand, i punti di forza e i limiti dell’ organizzazione.

Tramite l’acquisizione di questo patrimonio di conoscenze, è stato possibile definire le strategie di marketing e comunicazione più corrette per sostenere la crescita del business, facendo leva sul valore delle persone, delle loro idee e delle loro personalità.

 

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I brand affidano la comunicazione alle shopping bags

Inserite fra i principali strumenti di comunicazione delle aziende di ogni settore, le shopping bags conquistano i clienti per praticità e stile e, da comune involucro per il trasporto di prodotti a casa, si trasformano in potenti mezzi pubblicitari. Testimone d’eccezione in questa evoluzione è Quickbags, società all’avanguardia e punto di riferimento per aziende e agenzie che ricercano soluzioni originali nel settore shopper.

La comunicazione di impresa si veicola oggi con le shopping bags personalizzate, diventate dei veri e propri strumenti di comunicazione integrata aziendale. La borsa utilizzata per fare la spesa, quella fornita per portare a casa i capi di abbigliamento appena acquistati, o il modello in carta per trasportare il materiale informativo messo a disposizione in fiera sono di fatto un’estensione dell’azienda, che accompagna il consumatore finale anche in situazioni lontane dagli schemi di acquisto.

Una comunicazione efficace passa quindi attraverso la personalizzazione, lo stile e la ricerca dei materiali con cui vengono realizzate le shopping bags, perché queste siano realmente rappresentative del brand e della qualità aziendale.

Il logo, il messaggio di carattere promozionale, i riferimenti al sito internet e all’eventuale presenza sui social media sono elementi fondamentali da esporre in quanto amplificano la visibilità dell’azienda, suscitano curiosità e creano partecipazione.

Le aziende che investono in progetti shoppers offrendo ai propri clienti prodotti pratici e funzionali sviluppano una comunicazione privilegiata. Le shopping bags divertenti e di tendenza possono infatti anche creare fenomeni di viral marketing, dove la fama del prodotto e il brand stesso vengono superati, mentre gli shoppers diventano un oggetto che il consumatore, soprattutto appartenente al target più giovane, desidera ricevere e portare con sé.

Per maggiori informazioni:
Quickbags
www.quickbags.it
[email protected]

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THEMINIBAG.COM : DEBUTTA IL PRIMO LUXURY OUTLET MULTIBRAND DEDICATO AI BAMBINI DA 0 A 10 ANNI

Milano, gennaio 2014. Shopping virtuale: una passione dilagante e un’opportunità di tutto rispetto. Per-ché se è vero che l’e-commerce è donna – secondo un’indagine svolta da Contactlab, più del 67% della popolazione femminile acquista almeno 6 capi di abbigliamento all’anno – è il mercato del childrenswear online a farla da padrone e, a discapito della crisi, a registrare una crescita pari al 39% (dati di Sistema Moda Italia).
Proprio questa circostanza è all’origine di una start-up che si preannuncia di successo: il debutto di TheMiniBag.com, la prima piattaforma di e-commerce che mette in rete una selezione di grandi marchi internazionali dedicati all’universo baby utilizzando la formula dell’outlet.
Un’idea nata dalla mente creativa di due giovani amiche e mamme, Petra Ventura e Martina Marchiorello che, accomunate dall’esperienza della maternità e dall’osservazione attenta del mercato, hanno notato la frammentarietà dell’offerta di abbigliamento per bambini di qualità a prezzi low e hanno deci-so di portare avanti con caparbietà il loro progetto.
Unendo la loro esperienza – il background di marketing in aziende multinazionali di una, redattrice di moda dell’altra – dopo un’accurata analisi del panorama fashion, si sono ritagliate un posto in un segmento ancora poco esplorato e hanno dato vita al primo luxury outlet per bambini, online e multibrand.
TheMiniBag.com: una boutique online che offre una selezione di capi unica, da zero a dieci anni; un mix and match delle migliori firme della moda internazionale – Dolce e Gabbana, Ralph Lauren, Armani, La Stupenderia, Moncler…- e una raffinata scelta di marchi di nicchia.
Il tutto unito da un solo fil rouge: little chic for kids!
Il sito coniuga una grafica elegante e raffinata, impreziosita da una ricerca cromatica che strizza l’occhio alle atmosfere delle boutique di lusso, con una presentazione facile e intuitiva dei prodotti: immagini in alta definizione e accurate schede tecniche. Basta un click per condividere sui social network i prodotti preferiti.
Un vero e proprio lifestyle firmato TheMiniBag con il plus di un sistema di vendita tecnologico per stare al passo con i tempi: un carillon di stile grazie al quale è possibile sognare e acquistare immediatamente il look perfetto per il proprio bambino…lo chic con un click a piccoli prezzi!

Ufficio Stampa
ddl studio
Irene Longhin Cell 392-7816778
Ursula Beretta Cell. 342 8630598

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IN OCCASIONE DELL’ INAUGURAZIONE STRAORDINARIA DELL’ATELIER “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA” INTERVISTA AL MAESTRO ORAFO MAURIZIO DE MARCHI

 Maurizio de marchi, grande maestro orafo, specializzato in gemmologia, è stato intervistato in occasione dell’imminente e attesissima apertura del suo straordinario atelier “il gioielliere di Venezia“.

 DOVE E QUANDO VERRÀ INAUGURATO IL NUOVO ATELIER DI VENDITA DE MARCHI “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA”?

L’atelier inaugurerà a Venezia (Salizada San Samuele n° 3145) vicino al prestigioso contesto di piazza san marco. Il vernissage si terrà sabato 16 novembre dalle 18.00 alle 22.00 e sarà un evento unico nel suo genere.

COME NASCE L’IDEA DEL BRAND DISTINTIVO COL NOME DI “IL GIOIELLIERE DI VENEZIA“?

Il Gioielliere di Venezia” è un brand di alta gioielleria, ispirato dal mio amore per la città di Venezia. Una città suggestiva sia per il suo multiculturalismo sia per la sua ricchezza di colori. Colori presi come modello e ricreati poi con pietre preziose nelle mie creazioni. Oltre alla grande passione che nutro, “il Gioielliere di Venezia” è stato ispirato dai miei clienti, personalità dal buon gusto elegante e molto esigenti, facenti parte di antiche famiglie veneziane, che hanno riconosciuto il brand come tale, in quanto venivano da me per farsi realizzare, su committenza, straordinari e autentici gioielli di artigianato, che rispettassero le loro richieste, il loro modo di essere, i lori gusti.

SI OCCUPA LEI IN PRIMA PERSONA DELLA CREAZIONE DEI GIOIELLI?

Tutte le mie creazioni partono da una bozza, vengono progettate e realizzate da me. L’ispirazione viene tutta dalla passione che metto in quello che faccio, una passione che è iniziata a sbocciare sin da quando ero un adolescente. Giovane, grintoso, ma con già le idee chiare sul percorso che stavo per intraprendere. Come già anticipato, realizzo gioielli anche su commissione, partendo direttamente dal disegno del committente o anche da pietre preziose e gioie di proprietà, dopo aver fatto un’accurata intervista al cliente per scoprirne i gusti, lo stile, il modo di essere e per capire quali i materiali adatti a lui.

EFFETTUA ANCHE SERVIZIO DI LABORATORIO PER LA MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DEI GIOIELLI?

Si, effettuo qualsiasi tipo di manutenzione e riparazione, capacità maturata in anni di esperienza lavorativa.

QUAL E’ IL SUO CLIENTE IDEALE?

Io punto tutto sulla donna indipendente, che si reca in gioielleria per acquistare o farsi creare un gioiello, a suo gusto e piacere, invece che voler solamente attirare l’attenzione dell’uomo che vuole fare un dono a sua moglie, figlia, amica… La figura della donna emancipata è in tutta la mia comunicazione.

QUALE LA FILOSOFIA DEL SUO ATELIER?

Il mio atelier è un vero e proprio salotto culturale, elegante e raffinato, in puro stile veneziano. La parola chiave infatti è proprio “Cultura”. Sono assolutamente contrario all’ideologia, ormai radicata, di comprare i gioielli, solo per la firma che porta. Purtroppo la gente è sempre più focalizzata nei brand che sono più conosciuti a livello mediatico, di pubblicità. Io con il mio lavoro e il mio atelier, voglio portare avanti il concetto di “Cultura delle pietre”, perché ognuna ha una provenienza, una storia, un significato, un’anima, così come le gemme, le perle, i diamanti e tutti i materiali preziosi che compongono un gioiello. Inoltre, continueremo a creare ottime sinergie e collaborazioni con artisti, studiosi, critici d’arte, intellettuali e scrittori e poeti, come Roberto Mussapi, che mi ha dedicato una magnifica poesia, visibile su sito www.ilgioiellieredivenezia.it.

TUTTO E’ CURATO NEI MINIMI DETTAGLI. ANCHE IL LOGO DEL BRAND HA UN SUO SIGNIFICATO?

Certamente. Il colore giallo del logo esprime energia, gioia, calore, come la grinta, la personalità e la passione che metto nel mio lavoro, punti fondamentali che trasmetto alle creazioni che nascono dal mio studio accurato. Il blu invece simboleggia l’eleganza, la raffinatezza e la perfezione. Tutte caratteristiche che si riflettono nei miei gioielli.

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Salone della proprietà industriale: una giornata tra esposizione e convegni per l’informazione delle imprese sulla tutela di marchi, invenzioni, modelli e disegni

Milano, luglio 2013 – Torna lunedì 30 settembre a Parma la seconda edizione del Salone della Proprietà Industriale, organizzato da Senaf, una giornata dedicata all’incontro tra aziende e  professionisti in grado di offrire una consulenza specifica in materia di marchi e brevetti, a cui si affiancano momenti di formazione e aggiornamento su tematiche di interesse per le imprese.

La sessione di convegni – curata da un comitato scientifico presieduto dall’avv. Cesare Galli e affidata ad operatori specializzati nella tutela della PI – è stata pensata per rispondere, in modo pratico e concreto, alle esigenze di informazione sull’importanza del brand e sulla gestione efficace dei diritti IP. Alle aziende verrà infatti illustrato come proteggere il proprio avviamento, soprattutto all’estero, e trovare un finanziamento per l’attuazione industriale delle proprie idee innovative e per internazionalizzare la propria attività: come si avrà modo di spiegare durante il Salone, esistono fondi ministeriali a sostegno della proprietà industriale a livello nazionale e internazionale, e che modelli, invenzioni e marchi possono essere dati in pegno e quindi essere fonte di credito. Due strumenti che, paradossalmente, le imprese utilizzano pochissimo, spesso perché non sanno neppure che esistono, tanto che in molti casi le richieste presentate non arrivano a coprire tutti i fondi disponibili, che quindi non vengono interamente distribuiti.

Tra i molti temi toccati, anche la tutela più efficace del design e dei modelli con il minor investimento: una tematica quanto mai attuale per le imprese che operano nell’ambito dalla moda, dell’arredamento e dell’agroalimentare, settori che sono il fiore all’occhiello del made in Italy. All’interno della sessione si parlerà perciò di quando si rende necessaria, per le aziende, la tutela del design, con una parte di esemplificazione pratica sui tre settori, dei requisiti per la registrazione di un modello e della procedura da seguire sia a livello nazionale sia a livello europeo. Spazio anche alla tutela della forma, del diritto d’autore e di come regolamentare contrattualmente la collaborazione con designers.

Inoltre, durante il Salone si terrà il primo IP Summit & Forum italiano, che darà la possibilità di ascoltare e interrogare direttamente i più grandi esperti sui temi di maggior interesse e attualità: un’occasione di formazione per gli avvocati che si occupano di PI (con rilascio di crediti formativi), con sessioni di convegni, in cui si parlerà delle novità in materia di finanziamenti e garanzie sui diritti IP, di protezione senza brevetto in Italia e all’estero, l’evoluzione della nozione di equivalenza, e gli sviluppi sulla brevettazione nell’ambito del biomedicale e della meccanica, comparti trainanti del nostro Paese, ai quali si affiancherà una sessione dedicata alla tutela del prodotto e dell’immagine italiana nel mondo, in cui si parlerà di prodotti-copia e packaging, co-branding e sinergie di marca, senza trascurare la difesa del DNA dell’impresa.

La Presidenza del Comitato Scientifico è stata affidata ad uno dei principali esperti internazionali in tema di proprietà Industriale, l’Avv. Prof. Cesare Galli, che presiederà i lavori e che, nel presentare il progetto, ha sottolineato che ”Oggi più che mai a fare la differenza in termini di competitività sul mercato sono il patrimonio delle idee di cui un’impresa è proprietaria e la sua capacità di proteggerlo, impedendo che venga saccheggiato da chi sfrutta parassitariamente i frutti del lavoro altrui. Gli strumenti per difendersi si chiamano, brevetti, modelli, marchi, segreti industriali, denominazioni di origine: e funzionano, purché li si utilizzi con determinazione e professionalità, evitando il fai da te e facendosi assistere da veri esperti, perché alla base della competitività sta sempre la conoscenza

Il Salone darà perciò alle imprese la possibilità di incontrare professionisti ed Istituzioni per confrontarsi sulle soluzioni per costruire, utilizzare, valorizzare e tutelare al meglio la loro “proprietà industriale”: un vero e proprio patrimonio spesso ignorato e sottovalutato.

 

Tutte le informazioni sulla manifestazione su www.senaf.it/proprietaindustriale; tel. 02.332039460

 

Per ulteriori informazioni

MY PR

Roberto Grattagliano – Federica Scalvini

tel_ 02-54123452 fax_ 02-54090230

e-mail_[email protected] – Federica.scalvini@mypr.it

www_www.mypr.it

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Pasta Maltagliati, nasce il nuovo sito tra passato, presente e futuro

Porta la firma dell’Agenzia Della Nesta la nuova release del sito di Pasta Maltagliati, che racconta la storia vera di una pasta che ha mantenuto la sua autenticità e genuinità per più di 150 anni.

Grande l’affinità instaurata tra Pasta Maltagliati e l’Agenzia Della Nesta, che ha saputo interpretare in chiave affascinante e contemporanea un legame con una storia e una tradizione profondamente radicate nel brand, come garanzia di qualità.

L’apertura dell’home page del nuovo sito provoca un tuffo al cuore, un insieme di ricordi e sensazioni palpabili, che catapultano in un immaginario fatto di emozioni, di una cucina vera e autentica, imperdibile occasione per entrare in contatto con una genuinità mai perduta dal marchio toscano.

Un sito interamente giocato sulla dicotomia passato e contemporaneo: le fotografie e gli still life, realizzati con le tecniche più all’avanguardia, al passare del mouse, prendono il posto di bozzetti tratteggiati a mano in bianco e nero. Il rimando “oldfashioned” alla tovaglia a quadri rossi è rassicurante, la presenza di foto d’epoca, restituite al loro antico splendore, testimoniano un passato reale e concreto. Tutto l’insieme rende questo spazio sul web accogliente, allegro, informale e familiare proprio come uno squisito piatto di pasta fumante.

Un grande restyling, tante le sezioni fra cui scegliere, arricchite da una maggiore multimedialità ed interconnettività che rende il sito ancora più facilmente navigabile. Grande attenzione è stata inoltre prestata all’ottimizzazione per qualunque dispositivo “Mobile” tablet, iPhone, iPad, Smartphone, in modo da rispondere con efficienza alle esigenze del nuovo comunicare.

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Bancomail – Facebook e la Timeline per le brand pages

http://www.bancomail.it/blog/index.php/facebook-e-la-timeline-per-le-brand-pages/

In occasione della conferenza avvenuta il 29 febbraio, Facebook ha annunciato ufficialmente la scelta di utilizzare Timeline anche per le brand pages. Gli amministratori hanno circa un mese per testare e personalizzare le proprie pagine, prima che l’attivazione avvenga di default il 30 marzo.

Così come è accaduto per le pagine personali, anche la bacheca delle brand page prende lo stile del Diario: le notizie sono disposte su due colonne e lo spazio assegnato ad ogni evento assume una nuova forma.

Oltre ai cambiamenti grafici ed alle modalità di fruizione, sono state aggiunte anche una serie di possibilità che consentono all’azienda di dare informazioni in modo più preciso sulla propria attività. Si potranno infatti aggiungere eventi passati che consentiranno, se non di avviare un reale processo di storytelling, quantomeno di narrare l’intera storia di un’azienda partendo dalle sue origini:

e raccontandone l’evoluzione attraverso l’inserimento di traguardi:

I clienti e i prospect amano un approccio personale da parte delle aziende, soprattutto sui social network. Cogliete quest’opportunità per renderli partecipi della vita aziendale.

Tra le novità di rilievo vi è certamente l’opportunità di mettere in primo piano determinate notizie. Non solo si potrà favorirle per occupare l’intera larghezza della pagina, ma si potrà anche mostrarle come prima notizia per sette giorni.

Inoltre ogni utente che visualizzerà il Diario avrà una zona personalizzata: nella prima parte della bacheca comparirà,  se possibile, uno dei post o tag pubblicati da un amico, scelto per popolarità e senza criterio temporale: questo permetterà di creare un legame di fiducia più forte. Nella stessa parte di pagina, sono in vista anche le pagine preferite dallo stesso brand.

A corredo grafico di tutti i cambiamenti che coinvolgono la bacheca fa capo l’immagine di copertina.  Si tratta di un’importante opportunità per le aziende che potranno utilizzarla per comunicazioni potenti e accattivanti.  Le possibilità creative sono molte, ma occorre rispettare le policy imposte da Facebook. Le immagini non devono avere un immediato carattere commerciale:

Note: This space is not meant for promotions, coupons, or advertisements. Your cover photo should not be primarily text-based or infringe on anyone else’s copyright.

Si tratta di una scelta che riduce l’hype commerciale delle stesse pagine e che fa pensare ad un marcato interesse di Facebook a spingere ancora la propria piattaforma di Advertising.

Siate creativi e giocate con i posizionamenti (copertina – profilo – tab)! Ricordate di non inserite prezzi o percentuali di sconto, ma utilizzate a vostro vantaggio l’immagine dei vostri prodotti, il vostro logo o qualunque concetto vi consenta di trasmettere la vostra brand identity. Cambiate spesso l’header, soprattutto in occasioni importanti o legatelo al coinvolgimento degli utenti.

“Che fine faranno i TAB?” ci siamo chiesti più volte nell’attesa del rilascio ufficiale di Timeline. La risposta conferma le più quotate ipotesi. Sono i box quadrati che si trovano sotto all’immagine di copertina a fare da pulsanti per le pagine che passano da 520 pixel di larghezza a 810. Indubbiamente il nuovo layout mette in risalto i primi tab scelti – tre in totale, se consideriamo che dei quattro visibili, le foto non potranno esser messe in secondo piano – ma penalizza le successive (fino a un totale di dodici) che vengono elencate solo al clic dell’utente per l’espansione della sezione.

Le nuove dimensioni delle immagini sono:
Copertina: 851x315px
Profilo: 180x180px
Bottone Tab: 111x75px

Una delle altre importanti novità riguarda ancora le tab pages: non sarà infatti più possibile scegliere una landing page. Gli utenti, iscritti e non, arriveranno tutti alla timeline principale della pagina, senza alcuna altra possibilità. Una scelta che sembra ancora sottolineare la scelta di Facebook di essere l’unico semaforo per le Tab tramite la sottoscrizione di un piano di advertising.

Il nuovo pannello di amministrazione infine sembra decisamente più funzionale: in una sola schermata si potrà accedere a diverse informazioni importanti: nuovi fan, notifiche, comportamento degli utenti, statistiche – di cui una parte sarà pubblica – e messaggi.

E sono i messaggi ad essere l’ultima grande novità, non certo in termini di importanza. Torna ad attivarsi per gli amministratori delle pagine la possibilità di inviare messaggi ai propri iscritti, ma si dovrà scegliere a chi scrivere. Una novità decisamente di rilievo soprattutto in considerazione del fatto che si potranno ricevere i messaggi, il risvolto per chi si occupa di social marketing è elevato: assistenza personalizzata e contatto diretto.

A conclusione di questa prima analisi possiamo dirci certamente soddisfatti dal nuovo pannello amministrativo con dati aggregati, dalla possibilità di inviare e ricevere messaggi e dalla spiccata personalizzazione che è stata resa possibile. Ma se da una parte aiuta la ripresentazione di argomenti particolarmente dibattuti (e dunque probabilmente interessanti), dall’altra l’apparente disordine (che pecca anche in allineamenti e posizionamenti spaziali) temiamo possa confondere la consultazione delle notizie, ridotta, in parte, anche dalla penalizzazione sul numero di Tab visualizzabili di default.

Con Timeline, anche le aziende più restie alla conversazione dovranno riconsiderare il loro approccio poiché la nuova impostazione mira soprattutto a mettere in luce le storie e le interazioni, puntando anche al lancio di Facebook Stories. Le pagine dovranno essere creative e impersonificate: non più simil forum gestiti per lo più dagli iscritti, come spesso abbiamo visto, ma contenuti creati dalle aziende che coinvolgano gli utenti.  Ian Schafer, CEO di Deep Focus, social agency, ha spiegato su Mashable come le pagine rappresentino un’opportunità per le aziende di coinvolgere i propri clienti. Il guadagno è la presenza più alta nei feed degli utenti, ma il rischio, soprattutto per chi usa Facebook per promuoversi senza interagire, è quello di soccombere per mancanza di competenze. Un aspetto che potrebbe portare, nel lungo termine, a un aumento della qualità dovuto alla resistenza dei professionisti.

Sottolinea infine Schafer: “Nella Timeline il contenuto è di passaggio. Non bisogna puntare a trattenere l’utente più tempo possibile sulla pagina, ma cercare di fargli condividere più storie possibile”.

PS Vi segnaliamo la nostra nuova timeline e due pagine che ci sono piaciute: http://www.facebook.com/nytimes e http://www.facebook.com/coldplay

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Lagogel: un ponte tra Fornitore e Cliente

Lagogel è un’Azienda distributrice con sessant’anni di esperienza all’interno del settore alimentare, che si pone come anello di congiunzione tra l’offerta dei propri Fornitori e la domanda dei Clienti finali.

 

A tal proposito, uno dei principali obiettivi è proprio quello di accorciare la distanza che solitamente esiste tra commerciante e produttore.

 

Mettendosi nelle mani di Lagogel si è sicuri di avere un’assistenza completa a 360°, sia per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, sia per quanto riguarda la pianificazione marketing.

 

Le attività aziendali seguono un filo conduttore, quello della condivisione e della collaborazione. Lagogel è in costante evoluzione e sempre al passo con le innovazioni del settore.

 

Rendersi un ponte che congiunga due realtà spesso lontane, è un grande obiettivo, reso possibile dalla solidità dell’Azienda, da un’ampia area logistica, da una rete commerciale capillare sul territorio, da un’articolata flotta di automezzi per la consegna.

 

Sono proprio i crescenti costi di gestione di una propria rete commerciale e di un sistema logistico indipendente, le principali difficoltà che ogni produttore si trova ad affrontare; per questo subentra Lagogel che in forza del proprio consolidamento, annulla ogni problematica.

 

Il progetto Panitaly rientra esattamente in questa prospettiva: Lagogel apre una strada solida per Panitaly (l’esclusivo brand che si occupa di distribuzione di pane, pizze e focacce surgelate), all’interno del Normal Trade.

 

A questo proposito, la Fiera Ristorexpo 2012, è stata l’occasione migliore per confermare la partnership, non solo, l’evento ha fatto da cassa di risonanza anche per altre novità, tra queste il Book Lagogel e l’e-commerce.

 

Lagogel è partner dell’Associazione Ursa Major, proprio dalla collaborazione con gli altri Associati è nata l’idea del book riepilogativo che permette di scoprire la gamma dei brand distribuiti, l’assortimento completo dei prodotti ed i servizi disponibili.

 

L’innovativo e-commerce consente la condivisione del sapere ed è anche un servizio d’eccellenza capace di rispondere ad ogni necessità in 24 ore. Basta collegarsi al sito www.lagogel.it, scegliere i prodotti desiderati e l’ordine può essere fatto comodamente dal proprio PC, smartphone, tablet.

 

Lagogel rappresenta un punto di riferimento del settore Retail.

 

Per Info:

Ufficio Stampa Artémida: Emanuela Lodolo – [email protected]

Tel: 02 45482672 – Mob: 333 2648370

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MIBB: la cameretta del tuo bambino a portata di click!

Mamme e papà, è on-line il nuovo sito di MIBB, pieno di novità e informazioni utili sulle sue fantastiche camerette. Andate all’indirizzowww.mibb.it e scoprite il mondo MIBB!

 

In home page si possono leggere e commentare articoli che ci raccontano l’universo dei bambini, ad esempio come colorare la cameretta in modo divertente, come addormentare serenamente il piccolo, la tecnica dello fen shui, eccetera. Inoltre troverete tutti i commenti alla pagina Facebook, le news che riguardano l’azienda e la rassegna stampa.

 

Attraverso il menu potrete accedere all’area “Azienda” nella quale troverete informazioni dettagliate sulla filosofia, la mission di MIBB. Un ampio spazio è riservato alla spiegazione dei materiali utilizzati, del concetto di sicurezza, dell’importanza della trasformabilità delle camerette.

 

Nell’area “Prodotti” è possibile visionare tutte le camerette: Bau Bau, Amici Orsi, Cuore, Paesaggio, e molte altre. Cliccando su ogni immagine, si apparirà una scheda che ne illustra le caratteristiche tecniche e le possibili varanti (ad esempio i colori).

 

Entrando nella sezione “Scrivimi” si aprirà una pagina con un form da compilare per inviare commenti e suggerimenti, MIBB è felice di poter rispondere ai propri clienti, valutando anche le critiche costruttive.

 

La sezione “Punti Vendita” ti garantisce di conoscere il negozio più vicino a te! Bastano pochi dati e una semplice ricerca.

 

Nell’area “Community e News” ancora una volta avrete la possibilità di accedere al blog, a Facebook, alle News e alla stampa.

 

Le informazioni, le notizie e le immagini sono aggiornate quotidianamente per soddisfare al meglio la curiosità di chi naviga in rete, non solo da PC ma anche dal vostro cellulare. Potrete leggere e commentare articoli molto interessanti che riguardano il mondo del bambino.

 

Insomma, collegandovi al sito e al profilo Facebook è possibile conoscere in tempo reale tutte le iniziative che riguardano MIBB, rimanere aggiornati sul lancio dei novi prodotti; vedere le immagini dettagliate delle camerette che più piacciono per valutarle nei minimi particolari, come si fa in un vero e proprio negozio. Inoltre troverete le informazioni adeguate sui punti vendita MIBB più vicini e rimarrete aggiornati su eventi e manifestazioni a cui partecipa il brand.

 

MIBB è a portata di click!

 

 

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Bancomail – Pinterest, il social che piace anche a Google

http://www.bancomail.it/blog/index.php/pinterest-il-social-che-piace-anche-a-google/
Nato nel marzo 2010, ma sbocciato tra il 2011 e il 2012, Pinterest è un social network basato sulla condivisione di immagini, non di quelle che eseguiamo con talento artistico – per queste c’è Flickr – né di quelle delle nostre vacanze – per quello c’è Facebook – e neppure di quelle per così dire on-the-go – per queste c’è Twitter-. Su Pinterest si condividono quelle foto che in ufficio attacchiamo alle bacheche in sughero e a casa sul frigo con una calamita.
Pinterest è un social network tra il didascalico e l’emozionale, che prende il nome dall’unione delle parole inglesi pinboard (bacheca) e interest (interesse). Lo scopo è quello di connettere le persone proprio ai loro interessi e anche il sistema di funzionamento tende a evidenziare questo aspetto. Gli utenti iscritti devono infatti creare tante lavagne quanti interessi desiderano condividere (viaggi e arredamento, per dirne due) e poi scegliere dove apporre le proprie puntine (pin) scegliendo da foto trovate in rete o pubblicate da altri pinners.
La qualità delle immagini, la tipologia e la loro preziosità ha portato i più attenti a confrontare Pinterest con Tumblr. Il primo, che al momento funziona con un invito* così rapido che è utile più a creare l’attenzione che a filtrare l’utenza, ha dalla sua un approccio più semantico e ordinato di Tumblr, nonché un gusto più specificatamente theme oriented.
La content curation è un fenomeno che si è evoluto significativamente nell’ultimo anno e che mira a raccogliere l’impressionante mole di contenuti prodotti fino ad oggi in un compendio dell’eccellenza. Social Network come Pinterest basati su questa caratteristica possono essere utili alle aziende per la valutazione della percezione e diffusione dei propri prodotti e servizi. Diversi brand hanno già colto l’opportunità di Pinterest e sfruttato il sistema di vetrine per ottenere maggiore visibilità.
Nordstrom appone le pin sulle ultime scarpe messe in vendita organizzandole in board tematiche, Whole Foods in aggiunta alle ricette che si possono fare con i propri prodotti in vendita, propone sulla sua pagina ispirazioni di arredamento cucina, impiattamento e riciclo. Nonostante Pinterest venga promosso in prima linea per attività più femminili, solo poco più della metà (il 58% a gennaio 2012) è effettivamente di sesso femminile. Per questo molti altri brand, come Mashable e Time Magazine, stanno utilizzando Pinterest per promuvoere trasversalmente le proprie storie. Much Better Adventures, agenzia di viaggi, attraverso le immagini propone invece i propri itinerari e HGTV, canale via cavo specializzato nella casa, propone una collezione di ispirazioni. Board collaborative sono quelle di Domestica e West Elm che sfruttano la possibilità di invitare gli utenti a inserire nelle proprie lavagne immagini non necessariamente autoreferenziali per stimolare più condivisioni.
Perché Pinterest è interessante nel marketing B2C e B2B?
Diversamente da Facebook e Twitter, che richiedono monitoraggio e attitudine al dialogo, Pinterest appare al momento come un social network poco impegnativo: l’interazione è ridotta al minimo. Lo sforzo richiesto al brand è di tipo semantico: tag corretti e board pertinenti. Il resto lo farà il sistema di ricerca.
Ovviamente, tag, descrizioni e titoli concorreranno a generare traffico verso il sito collegato al prodotto pinnato, grazie soprattutto all’attributo no follow assegnato ai contenuti repinnati, che fanno così riferimento esclusivamente alla fonte della prima immissione. Inoltre, superato un certo numero di condivisioni, le immagini vengono promosse nell’homepage di Pinterest aumentando senza dubbio la portata di diffusione.
Da giugno a dicembre del 2011, Pinterest ha avuto un incremento di utilizzo del 4.000%, un dato rilevante che giustifica, tra l’altro, l’interesse di Google nella sua acquisizione. Google, che dopo svariati insuccessi, sembra non riuscire ancora a eccellere nel mondo del social networking, secondo alcune fonti, sta cercando di mettere le mani su chi l’ha superato in visite nell’ultimo mese.
Il progetto, che Google ha già tentato di raggiungere con il fallito acquisto di Path (altro social network fresco di rilascio), sarebbe quello di integrare il sistema di Pinterest su Google+ in modo da creare (finalmente) un prodotto nuovo e davvero competitivo con i giganti dei social network.
La possibilità di seguire non esclusivamente un profilo, ma solo alcune delle board create, consente inoltre alle aziende di segmentare ancor meglio la diffusione dei contenuti senza creare fastidiose multicanalità per gli utenti con specifici interessi. Più le board saranno attinenti a un singolo tema e dunque di nicchia, più popolarità si otterrà.
La flessibilità di utilizzo di Pinterest (“pin what you know and love”) consente di poter condividere qualsiasi contenuto, purchè organizzato sotto un profilo logico. Condividete la vita nei vostri uffici come parte della vostra content strategy, ma utilizzate Pinterest per mostrare anche le vostre capacità e la vostra esperienza nel settore in cui operate. Bacheche aperte e collaborative vi consentiranno di creare un ambiente partecipativo e di non annoiare il vostro pubblico: ricordate sempre di allargare il campo. Pinterest, come ogni social network, guarda fuori da sé, non consideratelo come un doppione del sito web. Due buoni esempi italiani da cui trarre spunto sono Casa.it e COIN (da tempo attenta alle dinamiche social come avevamo già avuto modo di osservare) che fanno un uso di Pinterest decisamente più ampio ed emozionale di Benetton o Sisley.
Infine, due suggerimenti brevi, ma fondamentali:
• Non dimenticate di inserire il “pin it button” sul vostro sito per consentire ai vostri visitatori di pinnare autonomamente i vostri contenuti.
• Aggiungete il simbolo $ o £ ai vostri pin linkando la pagina di acquisto, il prezzo apparirà come label sulla vostra immagine e verrà incluso anche nella sezione Gift.

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Social Media Turismo, soluzioni “social” per le imprese turistiche

Nasce a Torino, ma opera su tutto il territorio nazionale, Social Media Turismo, nuovo servizio di consulenza di Web Communication e Social Media Marketing che si rivolge in modo particolare alle aziende del settore turistico, tra cui alberghi, tour operator, enti di promozione turistica. Composto da professionisti del web e della comunicazione in ottica 2.0 (giornalisti, blogger, social media specialist, video maker), il team di Social Media Turismo progetta e gestisce piani di Social Media Marketing personalizzati in base alle esigenze di comunicazione del cliente. Una formula che consente di avvalersi esclusivamente dei servizi e delle competenze necessarie, senza dover sostenere onerosi costi fissi. La gamma di prestazioni proposte spazia dalla gestione strategica di pagine e account sui principali social network (Facebook, Twitter, Youtube, etc.) alla progettazione e gestione di corporate blog, dalle attività di Hotel Brand Reputation Management alla produzione di video-news e video-reportage promozionali ottimizzati per le più innovative piattaforme multimediali.

Nell’era del web 2.0 il nuovo modello di business delle aziende – e in particolar modo di quelle che operano nell’ambito dei servizi e dell’e-commerce – ruota attorno ai social media e alle community online, gruppi di persone che entrano in relazione attraverso Internet condividendo interessi comuni (viaggi, musica, sport, etc.).

Sorte come fenomeno di aggregazione spontanea attorno ai social media, le comunità virtuali hanno sostituito il più generico concetto di “pubblico” e/o “target”. In alcuni casi si sono evolute fino a diventare veri “brand consumer social network”, sviluppati appositamente dalle aziende per mettersi in relazione con clienti e stakeholder (partner commerciali, fornitori etc.) al fine di fidelizzarli al brand e al tempo stesso attrarre nuova audience, ovvero potenziali nuovi clienti.

I mercati pertanto sono sempre più conversazione, in cui milioni di utenti, tramite i servizi di social networking, non sono più soggetti passivi, ma vengono coinvolti, partecipano in prima persona in nuovi canali di comunicazione diretta e personale.

Per le aziende del settore turistico questo fenomeno rappresenta una formidabile opportunità, che se da un lato sta rivoluzionando tutti i concetti di direct marketing, dall’altro consente di interagire con i consumatori utilizzando gli stessi strumenti social, dialogando, monitorando e guidando il passaparola, fino a instaurare relazioni bi-direzionali con i clienti (potenziali o già acquisiti) che diventano sempre più patrimonio pro-attivo del brand.

Con professionalità e competenza Social Media Turismo guida le aziende nel raggiungimento di obiettivi concreti e imprescindibili per chi opera anche nel web, che spaziano dall’ampliamento e fidelizzazione della rete di contatti dell’azienda con conseguente acquisizione di potenziali nuovi clienti all’incentivazione dei flussi di traffico targetizzato verso il sito web istituzionale del cliente, al potenziamento della brand awareness.

http://socialmediaturismo.webnode.it/

[email protected]

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Il Gruppo VIVATERRA annuncia il nuovo piano di comunicazione aziendale

VIVATERRA è un gruppo industriale relativamente giovane che raccoglie in sé tutta la solidità, la tradizione, il pregio e la dinamicità dei marchi che detiene: Il Ferrone, Il Palagio, Cotto Impruneta,  e la controllata Palagio Engineering nomi prestigiosi che hanno fatto e continuano a fare la storia della terracotta imprunetina nel mondo. Il 2011 si presenta sin dall’inizio come un vero e proprio punto di svolta: le prospettive del gruppo si ampliano, tese a dare un’iniezione di ottimismo e sviluppo all’intero settore  sia in tema di innovazione di prodotti che di comunicazione aziendale.

La terracotta imprunetina è un materiale di pregio, che porta in sé i valori di eco sostenibilità e rispetto ambientale, di cultura e tradizione del Made in Italy. La convinzione che esso meriti a tutti gli effetti un posto di rilievo nel panorama internazionale dei rivestimenti, del design e della progettazione, ha portato il Gruppo VIVATERRA ad investire nella pianificazione di una nuova comunicazione aziendale, che sappia rompere con gli schemi del passato, e che lo porti al giusto riconoscimento e ad un’affermazione sempre più evidente sui mercati mondiali.

L’innovazione e il rilancio coinvolgeranno tutti i settori del gruppo VIVATERRA, da quello produttivo a quello delle relazioni pubbliche, per una spinta sempre crescente di energia e positività che il settore richiede da tempo. Il progetto ha come scopo quello di raccontare la “storia” del Gruppo, della terracotta imprunetina e dei singoli marchi in modo nuovo, contemporaneo, cercando di anticipare e sorprendere le aspettative di un mercato che ha bisogno di rinnovare l’immagine che ha di questo prodotto. Esso tradurrà in modo efficace e persuasivo la professionalità, la solidità e la forza di una realtà industriale leader del settore.

Una comunicazione che sappia portare la  tradizione, il pregio, l’eleganza e la distinzione che da sempre caratterizzano la terracotta dei brand di VIVATERRA su un livello moderno e dinamico attraverso una molteplicità di strumenti comunicativi che introducano lo spettatore alla cultura del bello, dell’utilizzo di materiali naturali e del rispetto per l’ambiente, che lo incuriosiscano e che riescano a suggerire un’atmosfera piena di attesa.

La ferma volontà del gruppo VIVATERRA è quella di ampliare la visibilità, evidenziare i suoi molteplici e creativi utilizzi nell’architettura, non solo proponendo nuove collezioni, ma anche adottando tutti i sistemi comunicativi del terzo millennio, che vanno da quelli più tradizionali a quelli di nuova generazione della Comunicazione 2.0.

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La campagna pubblicitaria su misura

E se la comunicazione si concentrasse più sul prodotto che non sul testimonial? Questo è l’interrogativo che si pone l’Agenzia Della Nesta, nella ferma convinzione che se un’azienda ha una sua storia o un prodotto di qualità da raccontare su di essi si dovrebbe riporre l’attenzione, senza dover obbligatoriamente associare ad essi un volto famoso.

I budget delle campagne pubblicitarie sono lievitati, questo spesso a causa dei cachet esorbitanti delle star o starlette che vengono ingaggiate per promuovere un marchio o uno specifico prodotto. Ovviamente si tratta di cifre a molti zero che poche aziende possono permettersi di affrontare. La maggioranza delle imprese italiane e non si deve confrontare con una realtà pubblicitaria ben differente ma non per forza inferiore o di minor efficacia.

L’Agenzia Della Nesta parte dal presupposto che ogni azienda è una storia a sé stante e la campagna pubblicitaria le va cucita addosso come un bell’abito su misura, in base alle sue caratteristiche, ai gusti, alle tendenze e al suo budget economico. Pochi possono permettersi Valentino Rossi, Brad Pitt, Angelina Jolie o il recente premio oscar Natalie Portman come testimonial. Molti vengono indirizzati verso volti meno costosi ma anche meno famosi, magari personaggi del momento frutto di qualche talent show, meteore che poi scompaiono portando con sé il loro sfavillio.

Esaminare i risultati in termini economici e di gradimento del pubblico che un testimonial può portare ad un’azienda è un argomento molto delicato con i suoi pro e i suoi contro e va analizzato di caso in caso in sede di pianificazione: sarebbe sbagliato generalizzare o meglio troppo semplicistico.

Naturalmente l’Agenzia Della Nesta si sofferma su una riflessione che prescinde lo scintillante mondo delle star e dei vip. “Spesso si dimentica che un’azienda ha una storia importante da raccontare al pubblico: la sua, su di essa ci si dovrebbe concentrare, sulla qualità del prodotto, sulla sua vitalità commerciale trovando modalità espressive nuove che la mettano in vero risalto e che colpiscano il pubblico. Tutto il resto deve essere un contorno bello ed accattivante, mixato e studiato nel modo più appropriato in modo che non prevarichi il brand, perché il rischio, che oggi si corre, è di vedersi schiacciare da una presenza troppo ingombrante”.

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Il cotto di Il Ferrone è innovazione e rispetto ambientale

Per le aziende di oggi l’attenzione prestata alla salvaguardia dell’ambiente diventa sempre di più un imperativo. L’impegno di Il Ferrone non si esplica solo nella tutela del paesaggio nella fase di reperimento della materia prima, l’argilla, ma anche e soprattutto di tutto l’eco-sistema durante l’intero processo produttivo del Cotto imprunetino.

Il Ferrone vanta oggi una diffusione capillare a livello internazionale, il suo attaccamento alla tradizione, alla qualità e al pregio sono caratteristiche ormai indiscusse di un prodotto affermato e di successo, eppure ci sono due aspetti su cui il brand sta puntando fortemente per far crescere ancor di più la propria immagine: l’innovazione e il rispetto per l’ambiente.

L’innovazione si esplica nell’adozione di nuovi sistemi e tecniche produttive che arricchiscono se mai ce ne fosse bisogno, un prodotto che è già ai massimi livelli del settore. Un investimento sempre più marcato in questa direzione permette di creare prodotti di gran pregio, con una qualità assoluta che poco differisce dagli articoli realizzati artigianalmente, e che al contempo presentano dei rilevanti benefici in termini economici, come ad esempio accade con il Cotto Artigiani a Mano, per il quale è tutt’ora in corso una promozione da parte del brand.

Il rispetto per l’ambiente è l’altra peculiarità che Il Ferrone tiene in grande riguardo non solo per una cresciuta consapevolezza e responsabilità nei confronti di un patrimonio comune all’intera umanità, ma perché questo aspetto particolare consente di attribuire un plus valore ad un prodotto che appartiene alle eccellenze del vero Made in Italy. A testimonianza di quanto fino ad ora detto Il Ferrone, attraverso il gruppo Industriale VIVATERRA di cui fa parte, ha ottenuto la certificazione ISO 14001:2004.

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Lavorazione del legno: prospettive per la ripresa

Il legno e la sua lavorazione a livello economico rappresentano un business annuo di circa 5 miliardi di euro.
Come tutti gli altri settori dell’economia industriale anche quello del legno però ha subito una forte inflessione nel 2009 che ha addirittura dimezzato la produttività rispetto al 2008. I segni di ripresa però sono arrivati nel 2010 e proprio dai luoghi dove la produzione e lavorazione del legno è maggiore sono arrivate nel 2010 le ordinazioni più importanti destinate senza ombra di dubbio a diffondersi a macchia d’olio. Sono stati infatti Brasile e Asia a trainare il settore del legname sia per ciò che concerne le ordinazioni sia per ciò che concerne la richiesta di lavorazione e utensili altamente tecnologici di vario tipo che possano produrre particolari prodotti, dalle coperture legno lamellare al legno per abitazioni o altro tipo di costruzioni.
Proprio queste zone del mondo hanno decretato la ripresa del settore della meccanica strumentale per la lavorazione del legno grezzo e la sua successiva trasformazione in prodotti utilizzabili nell’edilizia e nella costruzione di case prefabbricate. Il settore della lavorazione del legno conta da sempre molti addetti ai lavori viste le varie fasi di cui si compone, dal taglio alla raffinazione fino all’ottenimento dei prodotti finiti. Al 2010 ben 300 in Italia sono le aziende che si occupano di tale settore per un totale di 10 mila addetti coprendo una fascia di mercato del 17%, nella quale però la Germania prevale da sempre e tutt’ora con una quota del 29%.
Tra i mesi di aprile e giugno 2010 proprio gli ordini di macchinari atti a questo scopo provenienti da questi paesi ha registrato un aumento di ben il 63,6% e le commesse della sola Italia sono cresciute dell’83%, fattore che evidenzia come la lavorazione del legno e il made in Italy sia sempre fonte di fiducia e elemento da quale ripartire per riemergere positivamente dalla crisi che ci ha colpiti nell’ultimo anno. Ovviamente l’unico modo per far fronte alla crisi economica resta comunque l’essere prudenti perché l’andamento di mercato può indirizzare il business ma non certo riportarlo ai livelli pre crisi.
Un segnale per essere ottimisti è però arrivato dal salone Xylexpo di Milano, maggior fiera del settore della lavorazione legno dopo la Ligna di Hannover, dove si sono registrati molti ritorni di agenti e importatori che hanno effettuato degli ordini, trend che si spera verrà confermato dalle fiere di settore che si terranno nel vicino autunno. E’ certo però, come hanno sottolineato le associazioni di settore italiane, una su tutte Acimall, che la produzione sta molto cambiando lasciando spazio ad una lavorazione del legno molto customizzata e orientata alle esigenze del cliente come nella produzione di case in legno a differenza di quella pre crisi che era molto orientata anche alla produzione industriale e a grandi accumuli di magazzino materiale in genere.
E’ necessaria comunque un’innovazione nel settore della lavorazione del legno in Italia che, a differenza degli altri paesi leader del settore come la Germania, vede solo 20 operai in media per piccola-media azienda contro il doppio delle aziende tedesche. Un’innovazione che sicuramente servirà ad ampliare i mercati, la produttività e la competitività nel campo internazionale.

a cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Protezione brand

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ONE Agency: l’importanza del fattore Strategia

Nell’odierno mondo di internet, il sito web diventa uno strumento sempre più potente per sviluppare e mettere in atto ogni strategia di comunicazione: un aspetto che ONE Agency – business unit della web agency MM One Group – ha compreso a fondo, orientandosi verso competenze sempre più specifiche per quel che riguarda la realizzazione di siti e portali web. Ciò si è tradotto nello sviluppo di progetti caratterizzati da linguaggi dinamici, interattivi, attuali.

Ogni azienda che voglia realizzare il proprio sito internet, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda stessa, manifesta tre obiettivi fondamentali:

  • Raggiungere nuovi clienti
  • Fidelizzare la clientela già acquisita
  • Rafforzare il Brand

Il sito web permette di raggiungere efficacemente gli obiettivi sopraccitati solo se concepito e realizzato in modo tale che riesca a soddisfare determinate caratteristiche: deve consentire all’azienda di proporre – valorizzandoli – i propri prodotti e servizi, deve saper offrire una comunicazione fresca e una grafica accattivante, deve riuscire a seguire le dinamiche di un mercato in costante evoluzione e che richiede informazioni sempre più precise e dettagliate.

Siti e portali web, in definitiva, devono saper riflettere una strategia appropriata che sia in grado da una parte di coordinare la comunicazione e dall’altra di valorizzare il concetto di Brand Identity.

Il fattore strategico non assume quindi meramente una funzione di supporto alla comunicazione visuale e testuale, ma risulta essere l’elemento fondante della comunicazione stessa, finalizzando tutte le risorse disponibili – competenze e tecnologie – nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Ufficio Stampa MM One Group

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Creazione loghi aziendali: il primo passo verso la corporate identity

Il logo aziendale è il segno distintivo dell’azienda, ciò che la rappresenta sul mercato e tramite cui comunica con l’esterno e con i propri clienti. Deve essere caratterizzante, d’impatto e facilmente riconoscibile, capace di esprimere la qualità ed il valore dei prodotti e dei servizi offerti.

Per creazione loghi aziendali si intende un’attività che va collocata in opportune strategie di comunicazione aziendale, che hanno come prerequisito lo studio delle specifiche esigenze aziendali e del mercato di riferimento per fornire o rilanciare un’immagine dell’azienda (corporate identity) più forte, incisiva e professionale, in grado di distinguersi dalla concorrenza ed affermarsi sul mercato.

Un logo, quindi, non è semplicemente una scritta o un disegno, ma è l’espressione più intima e profonda dell’azienda, un mezzo capace di trasmetterne visivamente l’essenza, la professionalità e la credibilità.

Il servizio di creazione loghi generalmente comprende:

  • Consulenza preliminare per raccogliere informazioni sul Cliente e comprenderne le esigenze;
  • Design grafico del logo, che consiste nella presentazione al Cliente di un certo numero di proposte grafiche differenti tra cui poter scegliere;
  • Revisioni del logo, ovvero la possibilità di eseguire delle revisioni del logo scelto per apportare eventuali modifiche (colori, sfondi, disposizione degli elementi, ecc.);
  • Consegna del logo approvato dal Cliente in formato vettoriale ridimensionabile adatto per la stampa in CMYK, ottimizzato per il Web in RGB, come immagine bitmap ad alta risoluzione in RGB e CMYK.

A seconda del tipo di logo scelto – solo testo, solo immagine o testo + immagine – viene poi eseguito lo studio grafico completo, che prevede l’applicazione del logo in diverse modalità corrispondenti alle possibilità di utilizzo che ne potranno essere fatte: applicazione in scala di grigi, bianco su nero, nero su bianco, eventuale applicazione compatta ed estesa del logo, prove di leggibilità a dimensioni ridotte.

Su richiesta può essere fornita anche la Logo Guideline, le linee guida all’utilizzo del logo aziendale, cioè un documento in cui vengono raccolte le principali indicazioni e regole da seguire nell’impiego del logo da parte dell’azienda, ad esempio per la realizzazione delle insegne, delle vetrofanie, degli striscioni pubblicitari, dei gadget, ecc.

Tutto il lavoro di creazione loghi aziendali è teso ad ottenere un logo che risulti sempre distinguibile e riconducibile all’azienda che rappresenta, un segno distintivo che rimanga impresso nella mente dei Clienti e che sia in grado di veicolare in maniera efficace l’immagine aziendale.

Gli stessi principi sono validi anche nel caso di restyling di loghi aziendali.

Il restyling di un logo consiste nel realizzare un nuovo logo a partire da uno esistente, conservandone le caratteristiche e gli elementi essenziali che lo contraddistinguono.

Col tempo un logo può perdere l’efficacia comunicativa e risultare stilisticamente superato nei confronti di un mercato sempre più esigente ed in continua trasformazione.

Il restyling serve a renderlo moderno ed a mantenerlo in linea con le tendenze del mercato e della clientela, rafforzando e valorizzando l’immagine dell’azienda di cui è espressione e identità.

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Ferias sbarca su I VIAGGI di Repubblica e Kataweb

Il gruppo editoriale L’Espresso S.p.a. ha scelto Ferias, marchio di GH Impresa Turistica, quale partner esclusivo nel settore case vacanza.
Il marchio Ferias è stato inserito nel motore di ricerca web del gruppo all’interno della prestigiosa testata I VIAGGI di Repubblica e del portale Kataweb specializzato in informazioni di servizio.

L’accordo concluso con la concessionaria del gruppo, Manzoni & C., completa l’offerta turistica del gruppo, affiancando il marchio Ferias a Expedia e Costa Crociere, e offrendo un metodo di ricerca facile e funzionale per l’acquisto della casa per le proprie vacanze.

Selezionando destinazione, numero di posti letto, periodo e prezzo si può personalizzare la propria ricerca a partire da un ampio catalogo di residenze selezionate negli angoli più straordinari e suggestivi di Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania, Dalmazia, Marocco e Calabria.

“Da oggi, chi è in cerca di una sistemazione esclusiva a prezzi ragionevoli nelle zone più affascinanti del Mediterraneo, con un solo click da I VIAGGI di Repubblica scopre il nostro sito”.
Così la responsabile commerciale di Ferias, Alessandra Guarnieri, che aggiunge: “la tipologia dei clienti Ferias spazia dalle famiglie in cerca di dimore confortevoli e tranquille, appartamenti e villette indipendenti con giardino e piscina, ai gruppi di amici a caccia di case accoglienti e spaziose a un passo dal mare”.

Ferias.it
si presenta con una una veste grafica rinnovata, agile e accattivante.
Una piattaforma evoluta di prenotazione online interamente progettata e realizzata da GH Impresa Turistica, che offre informazioni turistiche e immagini delle località più belle, una sezione aggiornata dedicata agli eventi da non perdere per regione e località,  un catalogo delle migliori proposte 2009 consultabile online e scaricabile, e garantisce al visitatore un’assistenza a 360 gradi: oltre ai contatti tradizionali e al numero verde con chiamata gratuita (800 – 953075) sul sito è presente un servizio di help desk online multilingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco e italiano).

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Gli effetti economici degli organismi geneticamente modificati: vantaggi tutt’altro che evidenti!

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  • 10 Gennaio 2009

L’introduzione degli organismi geneticamente modificati (OGM) nel sistema agro-alimentare italiano è sicuramente uno degli argomenti più dibattuti. Tra favorevoli e contrari la disputa è molto accesa: e allora ci possiamo chiedere se può un economista dare delle risposte e delle soluzioni nell’ambito di problemi così tecnici riguardanti l’agricoltura. Anzitutto un economista potrebbe dire che in materia vi è un alto grado di incertezza. Scegliere la tecnologia ogm per un’impresa ha carattere dell’irreversibilità: una volta coltivati questi organismi, non si potrà più tornare indietro. Dunque, dal punto di vista economico, per un’impresa investire nella tecnologia ogm significa perdere un’opzione reale, che viene trattata dalla teoria economica alla stregua di una opzione finanziaria.

L’applicazione del criterio del valore attuale netto
Il criterio del valore attuale netto è sicuramente un modo efficace per comprendere la situazione. Il valore attuale netto (VAN) è la differenza tra guadagni previsti in futuro e costo dell’investimento iniziale: i guadagni futuri devono essere riportati al tempo attuale mediante un coefficiente di attualizzazione che tiene conto dei mancati interessi sul capitale investito. Il ricavo netto futuro sarà quindi dato dalla formula: 1/(1 tasso di interesse premio di rischio). La presenza del tasso di interesse nella formula si giustifica col fatto che, investendo in quel progetto, si rinuncia alla remunerazione che la stessa somma avrebbe in un’attività senza rischio. La teoria economica suggerisce che, nel contesto di incertezza riguardo all’impatto degli ogm e l’irreversibilità della loro scelta, i vantaggi di una loro introduzione dovrebbero essere molto rilevanti per poter essere a favore della loro introduzione. Questo schema, bisogna precisarlo, si applica a tutte le innovazioni, anche agli acquisti dei beni durevoli (computer, auto…). Da un punto di vista squisitamente economico, i favorevoli all’introduzione degli ogm ritengono che il loro utilizzo consenta anche una riduzione degli input intermedi e quindi un risparmio di costi per l’azienda agricola, con un beneficio ulteriore per l’ambiente. Il mercato degli input si trasforma in tal modo, con l’introduzione degli ogm, da quasi concorrenziale a monopolistico, o quantomeno oligopolistico, e la domanda di input diventa più rigida dato che le imprese agricole dovranno far fronte a minori scelte alternative.

Rischio d’impresa
Un altro elemento importante da sottolineare e analizzare riguarda l’aumento del rischio d’impresa : come già detto in precedenza, infatti, l’introduzione degli ogm comporta un alto grado di incertezza e, conseguentemente, degli effetti anche a livello d’impresa. Ad esempio, i possibili effetti nocivi che potrebbero essere evidenziati da future ricerche, avrebbero un impatto notevolmente negativo sul prezzo del prodotto e maggiori costi per un’eventuale rotazione colturale. A questi devono aggiungersi i costi per i danni da contaminazione genetica a terzi produttori di prodotti non ogm: essi possono anche assumere la forma di premi assicurativi per possibili danni.

Come devono comportasi i consumatori?
Le preferenze dei consumatori vengono considerate dagli economisti come un dato. Molto spesso i consumatori ritengono che l’impiego di ogm implica la messa in commercio di prodotti pericolosi per la salute: anche se si tratta di una tesi tutta da dimostrare, l’analisi economica ne deve tenere conto, anche perché produrre un bene senza mercato significa, per le aziende, produrre senza futuro. Le preferenze dei consumatori implicano dunque un rapporto di scambio tra beni ogm e tradizionali a favore di questi ultimi. Se i prodotti ogm e non ogm fossero distinguibili con certezza, esisterebbero due mercati distinti con prezzi diversi, minori per i prodotti ogm: in questo caso si creerebbe un equilibrio non efficiente, un mercato caratterizzato da asimmetria informativa. Se sono un compratore razionale andrò a scontare il rischio di comprare un “bidone” offrendo un prezzo più basso di quello che avrei offerto in caso di un prodotto di alta qualità certa: ma sarà proprio questo basso prezzo a far sì che siano i venditori di “bidoni” a vendere di più e si attiverà un processo che tende a eliminare i prodotti di alta qualità. Questo meccanismo, che nell’ambito della politica economica è conosciuto come “Modello di Akerlof“, si può applicare perfettamente anche al caso degli ogm. La soluzione più probabile in questo caso sarà un netto spiazzamento dei prodotti cosiddetti tradizionali e si verificherà a causa dell’incertezza sulle caratteristiche sul prodotto, in assenza di interventi come, ad esempio, l’etichettatura. L’introduzione degli ogm, anche se etichettati, aumenta sicuramente il rischio anche per le imprese agricole più tradizionali: infatti i produttori convenzionali tendono a osservare un premio sul prezzo del loro prodotto convenzionale, ma questo premio, in caso di apertura agli ogm, non è più certo. L’incertezza, in questo caso, è generata da alcune possibili contaminazioni genetiche e da comportamenti opportunistici da parte dei produttori (si pensi, ad esempio, alla contraffazione dell’olio d’oliva e al vino al metanolo…). La situazione è ancor più realistica in Italia nel caso si provvedesse a una liberalizzazione totale: il contesto agricolo italiano è infatti caratterizzato da una frammentazione della superficie aziendale. Se i consumatori ritenessero, in tale contesto, l’etichettatura non credibile si avrebbe allora lo “spiazzamento” dei prodotti tradizionali in ogni caso.

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