Comunicati

La campagna pubblicitaria su misura

E se la comunicazione si concentrasse più sul prodotto che non sul testimonial? Questo è l’interrogativo che si pone l’Agenzia Della Nesta, nella ferma convinzione che se un’azienda ha una sua storia o un prodotto di qualità da raccontare su di essi si dovrebbe riporre l’attenzione, senza dover obbligatoriamente associare ad essi un volto famoso.

I budget delle campagne pubblicitarie sono lievitati, questo spesso a causa dei cachet esorbitanti delle star o starlette che vengono ingaggiate per promuovere un marchio o uno specifico prodotto. Ovviamente si tratta di cifre a molti zero che poche aziende possono permettersi di affrontare. La maggioranza delle imprese italiane e non si deve confrontare con una realtà pubblicitaria ben differente ma non per forza inferiore o di minor efficacia.

L’Agenzia Della Nesta parte dal presupposto che ogni azienda è una storia a sé stante e la campagna pubblicitaria le va cucita addosso come un bell’abito su misura, in base alle sue caratteristiche, ai gusti, alle tendenze e al suo budget economico. Pochi possono permettersi Valentino Rossi, Brad Pitt, Angelina Jolie o il recente premio oscar Natalie Portman come testimonial. Molti vengono indirizzati verso volti meno costosi ma anche meno famosi, magari personaggi del momento frutto di qualche talent show, meteore che poi scompaiono portando con sé il loro sfavillio.

Esaminare i risultati in termini economici e di gradimento del pubblico che un testimonial può portare ad un’azienda è un argomento molto delicato con i suoi pro e i suoi contro e va analizzato di caso in caso in sede di pianificazione: sarebbe sbagliato generalizzare o meglio troppo semplicistico.

Naturalmente l’Agenzia Della Nesta si sofferma su una riflessione che prescinde lo scintillante mondo delle star e dei vip. “Spesso si dimentica che un’azienda ha una storia importante da raccontare al pubblico: la sua, su di essa ci si dovrebbe concentrare, sulla qualità del prodotto, sulla sua vitalità commerciale trovando modalità espressive nuove che la mettano in vero risalto e che colpiscano il pubblico. Tutto il resto deve essere un contorno bello ed accattivante, mixato e studiato nel modo più appropriato in modo che non prevarichi il brand, perché il rischio, che oggi si corre, è di vedersi schiacciare da una presenza troppo ingombrante”.

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