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Lavorazione del legno: prospettive per la ripresa

Il legno e la sua lavorazione a livello economico rappresentano un business annuo di circa 5 miliardi di euro.
Come tutti gli altri settori dell’economia industriale anche quello del legno però ha subito una forte inflessione nel 2009 che ha addirittura dimezzato la produttività rispetto al 2008. I segni di ripresa però sono arrivati nel 2010 e proprio dai luoghi dove la produzione e lavorazione del legno è maggiore sono arrivate nel 2010 le ordinazioni più importanti destinate senza ombra di dubbio a diffondersi a macchia d’olio. Sono stati infatti Brasile e Asia a trainare il settore del legname sia per ciò che concerne le ordinazioni sia per ciò che concerne la richiesta di lavorazione e utensili altamente tecnologici di vario tipo che possano produrre particolari prodotti, dalle coperture legno lamellare al legno per abitazioni o altro tipo di costruzioni.
Proprio queste zone del mondo hanno decretato la ripresa del settore della meccanica strumentale per la lavorazione del legno grezzo e la sua successiva trasformazione in prodotti utilizzabili nell’edilizia e nella costruzione di case prefabbricate. Il settore della lavorazione del legno conta da sempre molti addetti ai lavori viste le varie fasi di cui si compone, dal taglio alla raffinazione fino all’ottenimento dei prodotti finiti. Al 2010 ben 300 in Italia sono le aziende che si occupano di tale settore per un totale di 10 mila addetti coprendo una fascia di mercato del 17%, nella quale però la Germania prevale da sempre e tutt’ora con una quota del 29%.
Tra i mesi di aprile e giugno 2010 proprio gli ordini di macchinari atti a questo scopo provenienti da questi paesi ha registrato un aumento di ben il 63,6% e le commesse della sola Italia sono cresciute dell’83%, fattore che evidenzia come la lavorazione del legno e il made in Italy sia sempre fonte di fiducia e elemento da quale ripartire per riemergere positivamente dalla crisi che ci ha colpiti nell’ultimo anno. Ovviamente l’unico modo per far fronte alla crisi economica resta comunque l’essere prudenti perché l’andamento di mercato può indirizzare il business ma non certo riportarlo ai livelli pre crisi.
Un segnale per essere ottimisti è però arrivato dal salone Xylexpo di Milano, maggior fiera del settore della lavorazione legno dopo la Ligna di Hannover, dove si sono registrati molti ritorni di agenti e importatori che hanno effettuato degli ordini, trend che si spera verrà confermato dalle fiere di settore che si terranno nel vicino autunno. E’ certo però, come hanno sottolineato le associazioni di settore italiane, una su tutte Acimall, che la produzione sta molto cambiando lasciando spazio ad una lavorazione del legno molto customizzata e orientata alle esigenze del cliente come nella produzione di case in legno a differenza di quella pre crisi che era molto orientata anche alla produzione industriale e a grandi accumuli di magazzino materiale in genere.
E’ necessaria comunque un’innovazione nel settore della lavorazione del legno in Italia che, a differenza degli altri paesi leader del settore come la Germania, vede solo 20 operai in media per piccola-media azienda contro il doppio delle aziende tedesche. Un’innovazione che sicuramente servirà ad ampliare i mercati, la produttività e la competitività nel campo internazionale.

a cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
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