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WEBINAR GRATUITO PER ARCHITETTI

Liberare l’aria domestica da impurità, batteri, odori e gas nocivi che residuano in cucina è ora possibile, grazie a un innovativo sistema di sanificazione al plasma per cappe e piani di cottura. La tecnologia di purificazione Aira per impianti di aspirazione domestici sarà al centro del webinar gratuito organizzato da Mares Marketing per venerdì 7 ottobre 2022 alle ore 16:00.

 

Rivolto ad architetti, geometri, designer e professionisti nell’ambito dell’air quality, il webinar “Progetta e ristruttura la tua casa senza limiti con la tecnologia Aira” presenterà ai professionisti la nuova gamma di prodotti per la purificazione dell’aria firmati Purehomeideas. I sistemi di filtraggio per cappe da cucina e piani di cottura Aira sfruttano l’azione dell’innovativa tecnologia al plasma per purificare l’aria di scarto, eliminando batteri, odori e impurità e reimmettendo nell’ambiente solo aria pulita e sanificata. Tema caldo in questo periodo e che sta a cuore a tutti, è il risparmio energetico, garantito grazie ai filtri al plasma Aira. Il sistema filtrante con tecnologia al plasma infatti evita la dispersione all’esterno  dell’aria calda d’invero e dell’aria fresca in estate.

 

Intuitivi da installare nelle cappe domestiche comunemente diffuse sul mercato, i filtri al plasma Aira sono una soluzione efficiente, ecologica e senza necessità di manutenzione, con durata di oltre 5 anni e garantita dalle certificazioni ambientali VDE, IUTA e Olafasense. La gamma offre un range diversificato di prodotti per rispondere alle esigenze di ogni cucina: dal filtro RONDO per cappe con camino o a soffitto, al filtro PLANO per cappe da incasso o isola, fino ai filtri QUADRO e QUADRO L per piani cottura con cappa integrata.

 

I filtri al plasma Aira si montano rapidamente con sistema plug and play su qualsiasi modello di cappa, anche già installata, rendendosi scelta ideale per la libertà e flessibilità non solo per la progettazione, ma anche per operazioni di ristrutturazione di cucine domestiche.

 

La tecnologia innovativa Aira offre numerosi vantaggi anche nello studio e nella realizzazione degli impianti di ventilazione: una scelta efficace sia per unità immobiliari singole che condominiali.

 

La linea di filtri al plasma Aira si inserisce nell’offerta Purehomeideas per il benessere domestico e non solo. Costola di Mares Marketing, Purehomeideas propone ai consumatori soluzioni di ventilazione e purificazione dell’aria innovative e creative, attraverso prodotti unici sul mercato, tecnologicamente avanzati e dall’anima green.

 

Per partecipare al webinar occorre prenotare un biglietto gratuito all’indirizzo webinaraira.eventbrite.it, o collegarsi direttamente a meet https://meet.google.com/hdb-vfsw-mpt

 

 

 

Maggiori informazioni sull’offerta di prodotti per l’air quality di Purehomeideas sono disponibili sul sito www.purehomeideas.com

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Come scegliere un condizionatore

Come scegliere un condizionatore

Un climatizzatore è un apparecchio molto utile, principalmente nei periodi di gran caldo.
Difatti la sua funzione è quella di portare nella tua dimora un piacevolissimo fresco, migliorando notevolmente le torride giornate estive.
Qui di seguito troverai tutte le indicazioni più importanti per riuscire a scegliere il modello migliore, oltre alla tipologia maggiormente idonea per le tue esigenze personali.

Prima di iniziare è importante sapere che per il montaggio del climatizzatore esistono diversi servizi che se ne occupano e uno di questi è proprio quello di Installazione Condizionatori Roma, presente da tempo nella capitale.

Come scegliere il condizionatore migliore

La scelta di un climatizzatore risulta sempre essere soggettiva e personale, ma è fondamentale attenersi a determinate pecularità prima di acquistarlo, proprio per poter fare la scelta migliore e pe rimanere soddisfatto dell’acquisto effettuato.
La tipologia è una delle caratteristiche essenziali che bisogna considerare. Un apparecchio con un prezzo contenuto dovrà basarsi sempre sulla massima potenza, per poter ottenere la giusta temperatura. Quindi la temperatura ambientale si andrà a regolare mediante l’aiuto del compressore.

Invece il climatizzatore ideale usa una specifica tecnica definita “inverter“. Tale tecnologia consente di regolare la potenza basandosi sul tipo di temperatura che si è rilevato. Conseguentemente il condizionatore non lavorerà sempre al massimo, ma in compenso avrai modo di risparmiare sul lato economico.
La prestanza e l’efficienza di questo macchinario costituisce un altro aspetto essenziale che bisogna considerare prima dell’acquisto. Per poterti regolare nel migliore dei modi, dovrai sempre tener presente che ovviamente più ampia è la stanza da rinfrescare, maggiore dovrà essere la potenza del condizionatore.
La targhetta situata sui condizionatori può mostrare tramite una lettera la sua potenza energetica. Quella migliore in assoluto è certamente la tipologia “A+++“, mentre la meno valida è la “D“.

I climatizzatori che dispongono di una pompa di calore e che vengono usati pure per l’emissione di aria calda, solitamente riportano un paio di didascalie. Ad esempio “SEER” corrisponde alla classe energetica attinente il raffreddamento. Invece “SCOOP” riguarda quella del riscaldamento.
Il rumore è un altro aspetto importante da valutare, considerando che molti split provocano una gran rumorosità nel momento in cui sono alla massima potenza.
Quindi risulta fondamentale scegliere una tipologia silenziosa e, per far questo, si devono controllare le etichette energetiche che riportano scritto il tipo di rumorosità tramite i decibel.

I migliori split dei climatizzatori dispongono di un metodo di filtraggio al plasma. Questo genere di filtro riesce a togliere quasi tutti gli allergeni. Ci sono i modelli con un tipo di filtro a “ione” d’argento che è lo stesso ottimo.
I filtri si devono cambiare periodicamente, solitamente necessita sostituirli una volta all’anno.
I condizionatori più d’avanguardia si possono comandare a distanza mediante delle specifiche applicazioni. Ciò si può concretizzare grazie al supporto wi-fi che consente di collegarsi alla rete di casa e dirigerli a distanza.

 

Condizionatore fisso o portatile

Una peculiarità dei condizionatori da tener ben presente è che sono molto più silenziosi rispetto ai modelli portatili, oltre ad avere una riuscita superiore. Però si potrà usare soltanto nell’ambiente in cui vorrai installarlo. Inoltre il portatile certamente è meno costoso del climatizzatore, ma ha un’efficacia indubbiamente inferiore rispetto al condizionatore.
Pertanto è importante valutare bene tutti gli aspetti e le caratteristiche dei climatizzatori, in modo tale da saper optare per la versione migliore per le tue esigenze personali.
Così avrai l’opportunità di passare dei freschi e rilassanti momenti di relax nella tua casa, per via dei benefici che potrai usufruire col supporto di un buon condizionatore efficace e di qualità eccellente.

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Come orientare la parabola

Come orientare la parabola

Se hai acquistato una parabola oppure ne hai già una sai quanto è importante il suo puntamento per poter fruire al meglio dei servizi. Anche se richiede precisione, l’orientamento della parabola non è un’operazione impossibile. Prima di iniziare, però, è raccomandabile procedere in estrema sicurezza: se l’antenna parabolica è su un terrazzo o balcone l’intervento sarà meno rischioso, ma se si trova sul tetto avrai bisogno di aiuto per evitare incidenti e sarà meglio rivolgersi a una ditta specializzata, come quella di Antennista Roma, presente nella capitale. Bene, iniziamo la nostra guida su come puntare la parabola.

Orientamento parabola: procedura con il Sat Finder

Di suggerimenti su come fare senza un’adeguata attrezzatura, ne trovi a decine sul web, ma ti voglio consigliare un modo semplice ed efficace di ottenere il risultato, senza mettere a repentaglio la tua sicurezza. Ciò che ti serve per fare questa procedura, è necessario che te la procuri prima di iniziare. Sono apparecchi di facile reperimento nei negozi di elettronica o di hobbistica. Semplici da recuperare e per niente costosi.

bussola: consiste nella classica strumentazione per orientarsi verso i punti cardinali. Fai solo attenzione a non prendere quelle di costo troppo basso, perché potrebbero non funzionare poi così bene.

Sat Finder: è un apparecchio che viene utilizzato per rilevare il segnale satellitare. Come accennato, si possono trovare di diversi tipi e a diversi prezzi, dai 10 ai 60 euro, già compresi o meno di bussola.

pazienza: l’operazione di orientamento della parabola richiede precisione e spesso non ci riesce subito, quindi, dotarsi di pazienza, scegliere un momento in cui potersi concentrare senza disturbo, rende il tutto più fluido e di sicuro successo.

Puntamento parabola: ricerca del segnale

Punta la bussola verso sud, e, se ci sono altre parabole nei dintorni, guarda come sono puntate; ti aiuterà a scegliere la direzione corretta. Puntata la parabola, collega il cavo che viene dal decoder all’entrata del Sat Finder e l’illuminatore della parabola alla sua entrata. Si potrebbe produrre un fischio.

Porta la leva del potenziometro del Sat Finder verso il centro, quando il fischio si interrompe solleva la parabola piano piano. Il fischio ritornerà a farsi sentire e la lancetta sul Sat Finder si sposterà verso destra; allora tu ruota il potenziometro verso sinistra, fino a far scomparire di nuovo il fischio. Poi alza di poco la parabola per riascoltare il fischio e stavolta porta il potenziometro del Sat Finder verso sinistra. Alza leggermente la parabola, cercando di capire il punto giusto, facendoti guidare dall’intensità del fischio.

Di nuovo il potenziometro del Sat Finder al centro e la parabola verso sinistra, fino a far abbassare il fischio; la posizione giusta lo vedrà mantenersi su una media intensità. Quindi, vai dentro casa e accendi il televisore e sintonizzalo sui canali Rai. Se si vede bene, hai trovato il segnale della parabola, altrimenti puoi tentare utilizzando DishPointer. E’ un sito che, sfruttando le mappe di Google Maps, ti permette di individuare in modo perfetto la direzione esatta del satellite. Questo sito è disponibile anche come App su smartphone e tablet, ma è a pagamento. Valuta tu, prima di acquistarlo. Buona visione.

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Come trovare una perdita d’acqua

Come trovare una perdita d’acqua

Perdite d’acqua in casa possono capitare a chiunque in quanto ogni impianto idraulico, con il tempo, può presentare problemi di diverso tipo e finire per logorarsi in alcuni punti, dai quali inevitabilmente uscirà acqua corrente, che può causare danni strutturali ed economici, dovuti a eventuali riparazioni e agli sprechi. Di conseguenza una cosa molto intelligente da fare potrebbe essere quella di chiamare professionisti che lavorano effettuando interventi d’urgenza e ristabilire la normalità in un attimo. Esistono diversi servizi che offrono interventi d’urgenza a domicilio. Uno di questi, presente nella capitale, è offerto da Pronto intervento Roma, che con il suo Pronto intervento idraulico mette a disposizione dei veri professionisti.

Come individuare una perdita d’acqua

Potremmo non accorgerci della perdita e rientrare dopo qualche ora di assenza a casa e trovare una pozza d’acqua. Questa sarebbe la situazione più semplice da gestire; si chiude la manopola che permette l’uscita dell’acqua, si asciuga a terra e si risale alla parte bagnata. Ma quando non vediamo la perdita è importante sapere cosa fare per scoprirla.

Perdita d’acqua: controllare il contatore e trovare fonti di rumore

Uno strumento di controllo di eventuali perdite è il contatore dell’acqua. Se il consumo di acqua risulta essere esagerato, si può fare questa prima verifica, chiudendo l’interruttore dell’acqua e tutti i rubinetti, segnare la numerazione sul contatore, e verificare la mattina dopo, se il contatore ha continuato a funzionare.

Un altro metodo di indagine è ascoltare con le tue orecchie. I rumori di acqua che scorre al di fuori della propria conduttura possono essere di diverso tipo, facilmente riconoscibili. La perdita d’acqua crea dei punti di pressione diversi, emettendo vibrazioni vicino ai fori, oppure ti potresti accorgere di rivoli di acqua lungo i tubi, o ancora potresti sentire battere del terreno su cui spruzza l’acqua. Se il nostro udito non ci segnala nulla di anomalo, allora, dobbiamo ricorrere a delle strumentazioni idonee, dette geofoni, che utilizzano sonde sonore.

Perdita d’acqua: chiamare un idraulico

La strumentazione idonea viene utilizzata dall’idraulico, il quale oltre al geofono si può avvalere di rilevazioni termografiche, metaldetector, fino all’ispezione con la telecamera a sonda. Solo un professionista può individuare in tempi brevi la perdita e risolvere in problema in base alla sua natura, e magari senza dover rompere i muri. In questi ultimi tempi, infatti, ci si è avvalsi della tecnica di “relining”, che permettere di riparare tubature, inserendo un composto a base di resina epossidica per riempire gli spazi tra il tubo e la parete, evitando ulteriori fuoriuscite, aderendo alle pareti interne.

 

Dove possono verificarsi le perdite d’acqua

  • Dal pavimento e dal tetto: le perdite dal pavimento possono essere frequenti quando si vive in una casa costruita diversi anni prima, con impianti spesso mai revisionati. Il tetto, invece, è la fonte di infiltrazioni di acqua più comuni, che dipendono dai materiali di costruzione utilizzati e dall’usura degli stessi sottoposti alle componenti atmosferiche del luogo e alla cattiva manutenzione.
  • dal muro: perdite di acqua possono causare infiltrazioni di umidità e creare, quindi, macchie sui muri in punti diversi. Le nuove tecnologie d’avanguardia permettono persino l’individuazione di perdite di acqua piccole, evitando così danni più grandi.
  • da tubature in bagno o cucina: è il caso più frequente e più semplice da gestire. Guarnizioni allentate o tubi usurati possono essere sostituiti facilmente, ma quello che ti consigliamo è di rivolgersi sempre e comunque ad una persona che sa il suo mestiere, per evitare ulteriori danni nelle operazioni di montaggio e smontaggio. Diverso il caso di problemi nei tubi di distribuzione nello scarico dell’acqua; il professionista è necessario per individuare il percorso e l’origine della perdita, che di frequente vuol dire, purtroppo, dover rompere mattonelle del rivestimento e del pavimento.
  • dall’impianto di riscaldamento: ultimo caso, ma non meno fastidioso, è la perdita di acqua dall’impianto di riscaldamento. Il professionista avrà cura di trattare tale individuazione del problema, con gas tracciante, un gas inerte non dannoso per l’ambiente, che con l’aiuto della pressione, individua fuoriuscite, in modo veloce ed efficace.
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Sbloccare una serratura a cilindro europeo: consigli utili

Sbloccare una serratura a cilindro europeo: consigli utili

Se ti è capitato di restare chiuso dentro o fuori perché si è bloccata la serratura saprai sicuramente come una buona dose di pazienza ti permetterà di procedere allo sblocco, anche se si tratta di una serratura a cilindro europeo. Ma come fare per ripristinare il corretto uso di questo tipo di serrature? Lo vediamo in questo post, frutto dei suggerimenti di Fabbro Bologna, azienda presente nella città emiliana.

 

Serratura a cilindro europeo: le caratteristiche principali

Quelle a cilindro europeo sono particolari modelli di serrature caratterizzate da un’elevata sicurezza. Sono state progettate per essere associate alle porte blindate, che possono così incrementare il loro profilo di resistenza agli attacchi e ai tentativi di effrazione. Sono infatti in grado di resistere ai trapani e a tutti gli strumenti comunemente utilizzati dagli scassinatori, comprese le chiavi bulgare. Il livello di forza di queste serrature è garantito dalla loro struttura: per prima cosa, infatti, sono dotate di una fenditura molto più piccola e stretta rispetto alle normali serrature e questo aspetto è fondamentale in quanto non permette l’inserimento di strumenti al suo interno. Proprio le chiavi bulgare e altri attrezzi solitamente utilizzati dagli scassinatori, infatti, sono messi a dura prova da questa fenditura di piccole dimensioni.

Altre strutture di sicurezza si ritrovano all’interno del cilindro; il meccanismo è infatti dotato di spine anti-trapano, realizzate proprio per contrastare gli attacchi effettuati con questo attrezzo. Ancora, sono presenti dei rinforzi anti-strappo che non permettono l’estrazione, ossia lo strappo del cilindro al di fuori della serratura. I migliori modelli di serrature a cilindro europeo sono inoltre dotati di rosette di sicurezza, in grado di conferire una maggiore forza alle porte blindate in caso di attacchi bruti.

Tutte queste caratteristiche tecniche ed elementi di rinforzo garantiscono un’elevata sicurezza ma non possono evitare eventuali blocchi del cilindro per problemi meccanici, accumulo di sporcizia o tentativi di effrazione. In quest’ultimo caso diventa veramente difficile poter sbloccare una serratura sbloccata e nella maggior parte dei casi si dovrà procedere con una sostituzione in quanto il cilindro potrebbe risultare danneggiato e non poter più garantire la sicurezza per cui è stata progettato. Negli altri casi, invece, è possibile effettuare tentativi di sblocco.

 

Sbloccare una serratura a cilindro europeo

Se la serratura si blocca per motivi meccanici, ossia per un non corretto funzionamento degli ingranaggi, puoi tentare di sbloccarla utilizzando dell’olio lubrificante. Devi fare attenzione a scegliere un prodotto specifico per serrature, in grado di assicurare una densità tale da permettere ai meccanismi di essere lubrificati correttamente. Prodotti troppo liquidi, infatti, possono gocciolare lungo la serratura senza fare presa all’interno del meccanismo; soluzioni troppo dense, invece, rischiano di depositarsi tra gli ingranaggi creando problemi proprio come i depositi di sporcizia.

Una volta che hai trovato l’olio adatto dovrai procedere con la lubrificazione e, successivamente inserire la chiave ruotandola delicatamente a destra e sinistra per meglio distribuire il lubrificante negli ingranaggi del cilindro europeo. Non dimenticare di effettuare movimenti lenti e delicati visto che forzare la chiave può portare solo a un ulteriore danneggiamento del cilindro. Il procedimento può durare pochi minuti o anche qualche ora: dipende tutto dal tipo di blocco, dalla tua maestria nel procedere con l’operazione di lubrificazione e, naturalmente, dalla tua pazienza. Una volta sbloccata la serratura ricorda di pulire eventuali residui e, soprattutto, di lubrificare in maniera regolare nel tempo il cilindro in modo da prevenire altri blocchi.

Se non riesci a procedere, la cosa migliore che puoi fare per evitare di danneggiare ulteriormente la serratura è quella di chiamare un fabbro: oltre a disporre di strumenti più specifici, questi presenta un’elevata competenza in questo tipo di situazioni che gli permetteranno di trovare la soluzione più adatta per effettuare le manovre migliori per sbloccare la serratura a cilindro europeo.

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Come impostare il climatizzatore per la notte

Come impostare il climatizzatore per la notte

Se in casa hai installato un climatizzatore sai bene che in estate e in inverno potrai contare sulle giuste temperature e, soprattutto, su un corretto controllo dell’umidità. Ma come regolare questo dispositivo durante la notte in estate e in inverno? Lo spieghiamo in questo post, scritto con l’aiuto dell informazioni ottenute da Assistenza Condizionatori Firenze, ditta specializzata in questo campo.

Climatizzatore: perchè è importante saperlo impostare per la notte

climatizzatori sono macchine termiche particolarmente interessanti perché permettono di regolare la temperatura dell’aria che viene emessa ma anche di definire i livelli di umidità: in tal modo puoi avere sempre la sicurezza di un’aria non pesante né secca come si verifica invece con i termosifoni in inverno o con i condizionatori in estate. Proprio questo aspetto tecnico ha reso questi elettrodomestici sempre più apprezzati, non solo negli ambienti di lavoro ma anche in casa.

La possibilità di regolazione dell’umidità ti permetterà di utilizzare il climatizzatore anche la notte, senza il rischio di svegliarti con il mal di testa o con gli occhi o la gola secca. Basterà impostare la temperatura in maniera corretta per poter trascorrere una fresca notte durante l’estate e calda durante l’inverno. Naturalmente devi porre particolare attenzione ai livelli di temperatura selezionati.

 

Regolazione condizionatore notturna: evitare gli estremi

La prima regola da rispettare per utilizzare il climatizzatore al meglio durante la notte è quella di evitare gli estremi. Questo significa che non dovresti mai scegliere temperature eccessivamente differenti da quelle esterne, sia per l’estate che per l’inverno. Se durante il giorno, infatti, puoi regolarti meglio sulle sensazioni termiche che provi in un determinato ambiente, di notte questo non avviene. Puoi quindi rischiare ad esempio di impostare una temperatura bassa per cercare di rinfrescare l’ambiente durante una calda notte d’estate per ritrovarti, una volta sveglio, pieno di raffreddore, con dolori muscolari o con il mal di testa.

Ugualmente, in inverno è sbagliato impostare una temperatura troppo calda visto che anche in questo caso puoi rischiare di ammalarti a causa di stress termici eccessivi. Non dimenticare poi, quando installi il climatizzatore di valutare con attenzione la direzione del getto d’aria, cercando di evitare che esso vada direttamente sul letto dove dormi.

Il problema degli estremi non riguarda solo la temperatura ma anche e soprattutto l’umidità. Se l’aria è troppo secca potrai impostare i valori di umidità del condizionatore in modo da assicurare quella giusta percentuale di umido che ti permetterà di respirare meglio. Non esagerare però con l’umidità: come sicuramente saprai, infatti, anche l’umidità eccessiva non aiuta a respirare bene e, inoltre, può provocare una serie di problemi di salute, soprattutto di tipo osseo-muscolare. Anche in questo caso, quindi, quando devi impostare il climatizzatore per la notte dovrai fare attenzione ai valori selezionati.

 

Impostazione climatizzatore per la notte: la scelta corretta della temperatura

In linea di massima non puoi definire una temperatura ideale; quando imposti il climatizzatore, infatti, la soluzione più corretta è quella di creare un ambiente con pochi gradi di differenza rispetto all’esterno. In tal modo si potranno avere due risultati: il primo è quello di non creare sbalzi eccessivi di temperatura che possono provocare problemi di salute anche gravi, mentre il secondo riguarda la convenienza economica. Anche se la tendenza generale è quella di impostare i climatizzatori su temperature molto elevate in inverno e molto basse in estate, la soluzione corretta dovrebbe essere quella di optare per temperature che presentano una differenza di non più di cinque gradi con l’ambiente esterno.

Ricordati inoltre che il climatizzatore, a differenza del condizionatore e dei riscaldamenti classici, oltre a garantire temperature fresche o calde a seconda della stagione, permette anche di regolare l’umidità dell’aria. Una piccola variazione della temperatura, accompagnata con un corretto valore di umidità, ti permetterà di trascorrere notti serene, alla temperatura ideale per dormire senza problemi fino al mattino.

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Serratura a cilindro europeo: cosa fare quando si blocca

Serratura a cilindro europeo: cosa fare quando si blocca

Una serratura bloccata è sempre un problema, sia quando ci si trova chiusi dentro che chiusi fuori: se poi si tratta di una serratura a cilindro europeo le cose si possono complicare visto che si tratta di modelli particolarmente resistenti e difficili da sbloccare a meno di non essere professionisti del settore come lo sono, ad esempio, i tecnici di Fabbro Firenze. Ma cosa fare quando una serratura a cilindro europeo si blocca?

 

Cos’è una serratura a cilindro europeo

Per comprendere meglio il motivo per cui il blocco di una serratura a cilindro europeo può rappresentare un problema non semplice, è necessario sapere che questo tipo di serrature è stato progettato per garantire un’elevata resistenza ai tentativi di effrazione. Presenta una fenditura più piccola rispetto alle serrature classiche che permette una maggiore resistenza in caso di tentativi di forzatura. Dal punto di vista meccanico si tratta di serrature caratterizzate da una serie di elementi che ne rinforzano particolarmente la struttura, come ad esempio i rinforzi anti-strappo, le spine anti-trapano o altri elementi che garantiscono una resistenza particolare contro gli attacchi effettuati con un gran numero di strumenti che gli scassinatori possono utilizzare.

Tuttavia, l’elevata qualità di questo tipo di serrature, la loro resistenza e soprattutto la capacità di resistere alle forzature possono non bastare ad evitare che si verifichino dei blocchi che non permettono più di aprire la porta. Prima di arrivare a un blocco completo, poni attenzione in caso di irrigidimento della serratura stessa: se ti accorgi che per ruotare la chiave nella toppa fai fatica, infatti, rivolgiti subito a un fabbro prima che il problema degeneri e si trasformi in un vero e proprio blocco della serratura.

 

Serrature a cilindro europeo: cause di blocco e come comportarsi

Parlare di blocco della serratura a cilindro europeo è un po’ limitante; esistono infatti numerose cause che possono dare, come risultato, il blocco della serratura. Di seguito potrai trovare alcune delle più comuni situazioni in cui ci si trova con un blocco e potrai comprendere cosa fare in tali casi.

Per prima cosa devi considerare la possibilità che la serratura a cilindro europeo si sia bloccata per un semplice malfunzionamento. Può infatti accadere che si verifichino difetti di fabbricazione per cui la serratura non è in grado di assicurare una corretta apertura e chiusura. Per evitare che queste situazioni si verifichino è sempre bene che controlli, al momento dell’acquisto della serratura, che essa funzioni perfettamente. Se ancora prima dell’installazione senti che la chiave fa una certa difficoltà nel girare chiedi subito al fabbro presso cui hai acquistato la serratura di procedere con un cambio.

In alcuni casi, il blocco può essere causato da un impedimento fisico: polvere e sporco se vanno ad accumularsi all’interno degli ingranaggi possono essere motivo più che sufficiente per bloccare la serratura. In tal caso devi ricordare che prevenire è meglio che curare e procedere con una costante pulizia e manutenzione della serratura, soprattutto se vivi in una zona molto polverosa.

Infine, un’altra possibilità di blocco della serratura può essere dato da un tentativo di effrazione non andato a buon fine. In tal caso si può verificare che gli scassinatori, pur non riuscendo ad aprire la serratura, l’hanno comunque danneggiata per cui quando si cerca di infilare la chiave ci si ritrova con una doppia possibilità: la chiave non entra proprio nella toppa, oppure entra ma non gira, evidenziando in tal modo il blocco della serratura.

Se è vero che le serrature a cilindro europeo sono altamente sicure ed efficienti, è altrettanto vero che in caso di blocco non esistono soluzioni fai-da-te per cercare di procedere con lo sblocco: l’unica possibilità è quella di chiamare un fabbro che potrà intervenire utilizzando strumenti specifici e tutta la sua competenza.

Per concludere, quando si blocca una serratura a cilindro europeo nella maggior parte dei casi non ci sono molte possibilità di riuscire a ripristinare il suo corretto funzionamento, se non quella di rivolgersi a un fabbro esperto che, dopo aver aperto la porta, dovrà procedere con il cambio della serratura per una maggiore sicurezza.

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Come si monta una valvola termostatica

Come si monta una valvola termostatica

Una valvola termostatica è un dispositivo che va installato sui termosifoni e che è obbligatorio per legge quando si dispone di un riscaldamento centralizzato. Ma come montarla in maniera corretta? Lo vediamo in questo post, scritto secondo i suggerimenti tecnici di Idraulico Firenze, ditta specializzata nel settore.

 

Montare una valvola termostatica: fai-da-te o intervento del tecnico?

Il montaggio di una valvola termostatica non è complesso ma è necessario porre molta attenzione ai diversi passaggi che si devono effettuare. Anche se in commercio esistono differenti modelli di valvole, le modalità di installazione sono praticamente le stesse; in ogni caso se si acquistano valvole a norma di legge potrai avere la certezza di trovare, all’interno della confezione, il foglio illustrativo con le istruzioni del montaggio.

Se devi installare una valvola termostatica per prima cosa devi assicurarti di avere gli strumenti adatti. Ti serviranno infatti una cagnetta, ossia una chiave a tenaglia, un raccordo filettato e del teflon in nastro. Per quanto riguarda il raccordo filettato devi ricordare che esso deve essere bene assicurato alla valvola di chiusura in modo da garantire una perfetta congiunzione con la valvola termostatica.

Dopo aver procurato tutti gli strumenti necessari dovrai svuotare l’impianto. Non sempre si tratta di un’operazione semplice o immediata: in alcuni casi, infatti, dovrai intervenire su valvole che non si trovano all’interno del tuo appartamento ma nella centrale termica. Lo svuotamento dell’impianto e la chiusura corretta dell’acqua calda del riscaldamento sono fondamentali per evitare allagamenti. Data la complessità di questo procedimento, solitamente si consiglia di contattare un tecnico esperto per una maggiore sicurezza e per evitare problemi che possono risultare anche di grossa portata.

Quando hai la certezza che l’impianto non contiene più acqua potrai procedere smontando la valvola di chiusura, che andrà sostituita con il raccordo filettato. Prima di procedere all’avvitamento di quest’ultimo, però, è importante avvolgere il nastro di teflon intorno alla filettatura per una maggiore tenuta della valvola. Tutti questi procedimenti vanno svolti con attenzione e precisione per garantire una perfetta tenuta della valvola termostatica che andrà inserita a pressione, fino a sentire un classico click da incastro avvenuto.

Come avrai potuto notare dalla lettura dei passaggi sopra descritti, l’installazione delle valvole termostatiche non è per niente complessa, almeno per quanto riguarda la descrizione delle operazioni da svolgere. Farle correttamente, tuttavia, può risultare più difficile di quello che sembra. Ecco perché è consigliabile rivolgersi a un tecnico professionista piuttosto che provare ad effettuare il procedimento da soli. Un montaggio errato della valvola termostatica, infatti, non solo può creare problemi nella corretta gestione delle temperature, ma può generare perdite o altri problema all’intero impianto.

L’intervento di un tecnico è quanto mai importante quando si vogliono installare valvole più complesse, come quelle a due vie, che potrebbero, in caso di installazione sbagliata, creare problemi a tutto il sistema idraulico, compromettendone il corretto funzionamento.

 

Tipi di valvole e modalità di montaggio

In commercio esistono due principali tipologie di valvole termostatiche, ossia quelle a una via o monotubo e quelle a due vie. Come già evidenziato, le prime sono più semplici da installare e, avendo un minimo di competenza tecnica, potresti provare anche a installarle in autonomia, ossia senza rivolgerti a un tecnico. Le valvole a due vie, invece, sono più complesse, sia nella tecnologia che nelle modalità di installazione. Se devi montare una valvola a due vie non esitare a rivolgerti a un tecnico specializzato.

Ricorda, inoltre, che a seconda del tipo di tubature e in base alla loro localizzazione, ossia nel muro o nel pavimento, la scelta delle valvole può cambiare. Non cambia di molto, tuttavia, la modalità di montaggio.

In conclusione, montare una valvola termostatica può essere un lavoro complesso, poco adatto a chi non ha esperienza in questo tipo di interventi: per evitare di compromettere il sistema idraulico di casa quindi, meglio rivolgersi a un tecnico.

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Quanto costa il pronto intervento di un elettricista

Quanto costa il pronto intervento di un elettricista

In caso di guasto all’impianto elettrico la prima cosa da fare è quella di chiamare un professionista del settore, che potrà risolvere il problema creatosi riparando o sostituendo eventuali parti danneggiate o difettose. Ma quanto costa il pronto intervento di un elettricista? Di seguito proponiamo un articolo in cui si parla proprio di questo, sulla base di alcune informazioni fornite da Elettricista Firenze, società leader nelle riparazioni elettriche nella città del Giglio.

Elettricista: pronto intervento o appuntamento standard?

I guasti dell’impianto elettrico possono essere di due tipi: quelli che necessitano di interventi immediati e quelli che, invece, possono essere risolti in un secondo momento. Nel primo caso dovrai necessariamente rivolgerti a un elettricista che offre il servizio di pronto intervento mentre, nel secondo caso, potrai optare per un appuntamento standard, da fissare con il tecnico in base ai tuoi e i suoi impegni. Ma quando dovrai optare per il pronto intervento? Naturalmente in situazioni di emergenza, che possono essere differenti a seconda dei casi. Puoi ad esempio ritrovarti con un guasto al cancello elettrico di casa e in tal caso il pronto intervento risulterà fondamentale per poter entrare o uscire senza problemi; oppure puoi trovarti nella situazione di dover chiudere o aprire la serranda elettrica del garage che si è bloccata e che, pertanto, non ti permette queste semplici operazioni.

Anche in svariate situazioni lavorative può essere necessario il pronto intervento di un elettricista se, ad esempio, un guasto all’impianto elettrico si ripercuote sulla possibilità di assicurare il corretto condizionamento d’aria all’interno degli uffici o di un negozio particolarmente caldi o, peggio, non permette di poter svolgere il lavoro in maniera corretta tramite computer o altri macchinari elettrici.

Quando non si verificano situazioni di massima priorità, invece, si potrà optare per un appuntamento standard, da definire in base agli impegni.

 

Quali sono i prezzi del pronto intervento di un elettricista?

Definire il costo di un servizio di pronto intervento di un elettricista non è per niente semplice. Questo, infatti, dipende da numerosi fattori, come il tipo di lavoro da svolgere, i materiali da utilizzare, il tempo necessario per risolvere il problema nonché la distanza che il tecnico dovrà percorrere per raggiungere il luogo in cui intervenire.

Interventi urgenti ma di piccola entità, come ad esempio quelli relativi al blocco di un motorino d’avvio di garage, serrande o saracinesche elettriche possono infatti avere costi nettamente inferiori a quelli previsti ad esempio se si deve intervenire con riparazioni o sostituzioni di elementi di un intero impianto elettrico danneggiato, per il quale presumibilmente bisognerà anche effettuare lavori in muratura. Pertanto per conoscere con certezza il costo di un pronto intervento di un elettricista, dovresti richiedere, prima che il tecnico inizi i lavori, un preventivo dettagliato e trasparente, che ti permetterà di conoscere in anticipo la spesa che dovrai sostenere.

Un aspetto che devi considerare è, ad esempio, se l’elettricista si fa pagare a ore oppure se il pagamento varia esclusivamente in base alla complessità del lavoro da svolgere; per la maggior parte dei professionisti, infatti, lavori a più elevato rischio prevedono un costo maggiore, così come interventi che prevedono l’utilizzo di strumentazioni particolari.

Inoltre, va sottolineato che nella quasi totalità delle volte i lavori di pronto intervento di un elettricista vengono richiesti in fasce orarie particolari, nonché in giorni festivi: anche questo aspetto va preso in considerazione quando si pensa al costo totale del servizio di pronto intervento di un elettricista.

Attenzione però: ricorda che anche se l’intervento richiesto potrà avere un costo elevato, non devi pensare di poter risparmiare con un intervento fai-da-te: lavorare con la corrente elettrica, infatti, oltre ad essere pericoloso, necessita di strumenti particolari che non tutti hanno i casa. Per questo motivo è sempre meglio non rischiare, cercando un risparmio a scapito della tua sicurezza, nonché di quella della tua casa o ufficio.

In sostanza, il costo del pronto intervento di un elettricista varia in base a diversi fattori: per questo prima di procedere a qualsiasi tipo di intervento è sempre meglio richiedere un preventivo accurato, chiaro e trasparente.

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Come pulire le piastrelle del bagno da muffa e calcare?

Come pulire le piastrelle del bagno da muffa e calcare?

Le piastrelle del bagno andrebbero pulite regolarmente per evitare la formazione di calcare e di muffe. Quando non si ha la possibilità di una pulizia regolare bisogna allora fare affidamento su tecniche e prodotti specifici.

Grazie ai consigli di Ristrutturazione Bagni Roma possiamo fornire delle indicazioni su come eseguire questo tipo di manutenzione all’interno della casa.

Non solo piastrelle: la pulizia delle fughe

Quando si parla di pulire le piastrelle del bagno si intendono sempre anche le fughe, ossia gli spazi tra le piastrelle stesse. Queste possono essere più larghe o più strette a seconda dei casi, cioè del tipo di piastrelle e delle scelte dei tecnici che le hanno posizionate. Proprio tra le fughe si accumula la maggior parte dello sporco e, nei pressi di doccia e lavandino, si verifica spesso la formazione di muffa e calcare.

Se non hai potuto effettuare una pulizia regolare delle fughe avrai sicuramente notato che queste sono diventate scure, proprio a causa dell’accumulo di sporco. Inoltre, la regolare presenza e l’utilizzo di acqua e detergenti nel bagno fa si che eventuali residui e schizzi vadano a depositarsi proprio tra le fughe permettendo un maggiore assorbimento della polvere.

I metodi classici e naturali per la pulizia delle fughe da sporco e soprattutto da muffa e calcare prevedono, come elemento principale, il bicarbonato. Questo va messo, insieme a dell’acqua ossigenata, su una spazzola di piccole dimensioni (va bene anche uno spazzolino da denti a setole dure): strofinando con cura lungo le fughe delle piastrelle potrai notare subito come queste si sbiancano tornando ad essere pulite e senza alcun segno di muffa, calcare o sporcizia in generale.

Un altro modo per pulire le piastrelle del bagno da muffa e calcare prevede invece l’utilizzo dell’intramontabile sapone di Marsiglia. Dovrai pertanto preparare un secchio di acqua e sapone, al quale va aggiunto mezza tazza di bicarbonato e mezzo litro di aceto bianco. Quest’ultimo componente è fondamentale per l’eliminazione del calcare che opacizza le piastrelle rendendole spente: utilizzando questa soluzione, invece, potrai vederle nuovamente lucide e splendenti.

Naturalmente, se vuoi delle soluzioni semplici e non ami preparare in casa i tuoi prodotti per la pulizia delle piastrelle del bagno potrai scegliere tra i diversi anti-calcare presenti in commercio, facendo attenzione ad acquistarne uno specifico per le piastrelle.

 

Eliminare la muffa per pulire al meglio le piastrelle del bagno

Anche se muffa e calcare sono due problemi che spesso si ritrovano insieme sulle piastrelle del bagno, va sottolineato che la prima è maggiormente presente nell’area della doccia, che resta spesso umida. Per evitare che questa si formi, è sempre necessario asciugare le piastrelle al termine di ogni doccia e, soprattutto, aprire le finestre per evitare che i vapori derivanti dall’acqua calda ristagnino creando un’umidità eccessiva all’interno della stanza. Alcune stanze da bagno, tuttavia, sono naturalmente umide perché presentano un’esposizione che non riceve molto sole o che non permette un buon ricambio d’aria. In queste situazioni, anche nonostante gli accorgimenti potrai trovarti a dover combattere con la muffa sulle piastrelle del bagno. Anche in questo caso, tuttavia, il problema può essere facilmente risolto facendo uso di prodotti completamente naturali.

Come per l’eliminazione del calcare, anche per le muffe acqua ossigenata e aceto potranno essere i tuoi migliori alleati: basterà applicare una soluzione sulle piastrelle, lasciare agire qualche ora a seconda della quantità di muffa e poi spazzolare con energia per eliminare i residui. Per le muffe più insistenti potrai aggiungere alla soluzione di acqua ossigenata e aceto anche del bicarbonato.

Un’altra soluzione molto utilizzata per l’eliminazione della muffa è la candeggina: questa non va utilizzata pura ma va diluita con l’acqua e, come per la precedente soluzione, va lasciata agire per un po’ di tempo prima di procedere con il lavaggio.

Quando si tratta di pulire le piastrelle del bagno da muffa e calcare dovresti sempre ricordare che la prevenzione è la soluzione migliore: cerca di pulirle regolarmente per evitare che il problema si verifichi.

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Come riparare la corda di giunzione tra tapparelle e rullo cinghia

Come riparare la corda di giunzione tra tapparelle e rullo cinghia

Con il passare degli anni, la corda di giunzione tra tapparelle e rullo cinghia si rovina. Lo sfregamento continuo causato dal suo frequente utilizzo la consuma fino a farla spezzare e bisogna correre ai ripari. Come fare per cambiare la corda? Non è un’operazione complicata ma richiede un pò d’attenzione e una buona manualità. A seguire ti spieghiamo come fare passo dopo passo, in base ai consigli Tapparelle Roma, azienda esperta nel settore.

 

Riparare la corda di giunzione per le tapparelle: operazioni preliminari

Per evitare che la corda si spezzi nei momenti meno opportuni, è buona pratica sostituirla senza attendere che si logori completamente.

Per prima cosa assicurati di avere tutta l’attrezzatura necessaria a portata di mano. Sicuramente avrai bisogno di una scala stabile che ti consentirà di arrivare al cassonetto senza dover salire su sedie traballanti e poco sicure. Acquista una cinghia presso una ferramenta o un rivenditore e assicurati che abbia la stessa identica larghezza e la medesima lunghezza di quella da sostituire.

Avrai bisogno di un cacciavite che servirà per aprire il cassonetto e un cuneo in legno oppure in cacciavite di grandi dimensioni per bloccare bene la ruota mentre eseguite le varie operazioni. Assicurati anche di avere anche un paio di forbici affilate e un trincetto. A questo punto avvolgi manualmente tutta la tapparella in modo tale che alla fine sia tutta arrotolata all’interno del cassone.

Se però preferisci effettuare l’operazione con la tapparella completamente abbassata, ricorda che devi avvolgere la cinghia sopra il meccanismo di richiamo per poi collegarla all’apposita puleggia. È una procedura sconsigliabile quest’ultima perché assai più complessa e laboriosa della precedente.

 

Come effettuare la riparazione della corda di giunzione delle tapparelle

Per effettuare la riparazione apri il cassonetto togliendo le viti oppure fatelo scorrere. Non tutti i cassonetti hanno il medesimo sistema di apertura e alcuni addirittura non hanno né viti né sistema a scorrimento ma sono dotati di un sistema a incastro. Fissa la ruota grande sulla quale è avvolta la cinghia mettendo il cuneo o il cacciavite piatto fra la puleggia e la parete: in questo modo eviterai che si muova durante le varie operazioni da fare.

Sul lato interno della ruota sicuramente vedrai la cinghia annodata: sciogli il nodo con le dita oppure aiutatati con il cacciavite se dovesse essere particolarmente stretto. Quando sarà sciolto avvolgilo sui rullini del passa-cinghia poi svita la placca che copre l’avvolgitore. Svita anche l’avvolgitore della tapparella e toglilo dall’alloggiamento facendo scaricare la molla. Togli la vite di bloccaggio che tiene ferma la ruota piccola poi togliete la vecchia cinghia.

Sali sulla scala posizionata in modo stabile e sicuro poi passa la nuova cinghia nei rullini guida. Falla passare attraverso la fenditura della puleggia e annodala. Elimina il cuneo o il cacciavite che teneva ferma la ruota mentre qualcuno ti tiene la corda saldamente. Abbassa la cinghia fino a chiudere completamente la tapparella.

 

Riparazione corda di giunzione: operazioni finali

Infine, taglia a misura la cinghia e poi falla passare nella fenditura dell’ingresso e avvitala alla puleggia inferiore non prima di avergli fatto fare circa una ventina di giri.

Metti la vite perforando la nuova cinghia e stringete il sistema a molla. Non appena la cinghia si sarà accomodata, introduci di nuovo l’avvolgitore nella fessura. Prima di richiudere il cassonetto accertatati che la corda di giunzione sia montata bene tirando su e abbassando l’avvolgibile. Se tutto funziona bene, richiudi il cassonetto.

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Condizionatore: come usarlo la notte

Condizionatore: come usarlo la notte

Arriva la tanto attesa estate e con essa anche le alte temperature che tanto si sono desiderate durante i mesi invernali. Il gran caldo ha però, purtroppo, anche un risvolto negativo: quello di rendere spesso le notti insonni a causa del malessere provocato dall’aria infuocata e dalla forte umidità. Questo porta solitamente la maggior parte delle persone ad azionare i climatizzatori anche nelle ore notturne, per trovare un po’ di refrigerio, a volte però senza considerare i possibili effetti negativi sul proprio organismo. Di seguito qualche consiglio preziosissimo su come usare il condizionatore durante la notte.

 

La corretta temperatura: come andrebbe regolato il condizionatore di notte

La primissima cosa da tenere in considerazione, nell’uso del condizionatore, è che durante il giorno il nostro corpo è quasi sempre in movimento, pertanto la nostra temperatura corporea è più alta di quella che invece manteniamo di notte, quando siamo distesi a letto. Ed è proprio per questo che non possiamo usare il climatizzatore allo stesso modo durante le 24 ore che compongono la giornata.

Il modo giusto per non andare incontro a problemi di salute è quello di mantenere durante la notte una differenza termica di soli pochi gradi (massimo 6 o 7) tra la stanza da letto e l’esterno della casa. Facendo un esempio pratico, se fuori ci sono 30 gradi, la temperatura da impostare in stanza dovrebbe non scendere sotto i 24 gradi. Per impostare al meglio il climatizzatore puoi rivolgerti ad un tecnico specializzato che sappia indicarti tempi e modalità a livello di comandi da dare all’apparecchiatura. Con Assistenza Condizionatori Torino hai a disposizione tecnici qualificati sulle diverse marche di condizionatori.

 

Consigli per rinfrescare la camera da letto con l’uso del condizionatore di notte

Se si desidera dormire in una stanza fresca e riposare serenamente senza il rischio di prendersi raffreddori, colpi di aria o svegliarsi il giorno dopo con la muscolatura indolenzita (c’è chi perfino arriva ad accusare dolori addominali o alla gola a causa della troppa aria condizionata), il suggerimento è quello di accendere il climatizzatore qualche ora prima di coricarsi, in modo che la temperatura desiderata venga ottenuta in anticipo e che la macchina si possa spegnere così ancora prima di addormentarsi.

Le apparecchiature di ultima generazione offrono oggi diverse funzioni intelligenti, per cui si può anche decidere di optare per la programmazione controllata della temperatura, fissandone non solo i gradi desiderati ma anche l’orario in cui il condizionatore deve lavorare. In questo modo si potrà impostare un orario in cui il climatizzatore si spegnerà automaticamente, evitando di disturbare il vostro riposo.

 

Deumidificare a volte è meglio che climatizzare

Se quello che disturba il vostro sonno non è tanto il caldo quanto la forte umidità (che potrete verificare attraverso un semplice igrometro), sarà sufficiente azionare la funzione di deumidificazione del climatizzatore, il quale non agirà più sulla temperatura ma piuttosto sulla quantità di umidità presente nella stanza. In questo modo l’ambiente risulterà più gradevole e non si creerà durante la notte l’effetto frigorifero.

 

Il silenzio è d’oro

Se questo proverbio è veritiero, esso lo diventa ancor di più durante la notte, momento in cui non si vorrebbe essere disturbati da alcun rumore. Per fortuna i condizionatori sono oramai tutti fortemente tecnologici ed offrono la funzione silenziosa (quasi sempre identificata sui telecomandi con il tasto sleep che in inglese vuole dire appunto dormire), attraverso la quale la macchina lavora riducendo in modo quasi assoluto la sua rumorosità. Questo accade in quanto il programma da l’input all’apparecchio di girare ad una velocità molto bassa (la temperatura scende di mezzo grado ogni ora), evitando così qualsiasi tipo di rumore.

Infine, quando si usa il condizionatore bisogna sempre stare attenti a non dirigere il getto direttamente su sé stessi. Le alette della macchina sono sempre orientabili per cui si può stabilire la miglior posizione alla quale far fuoriuscire il getto d’aria. Grazie a questi semplici e scrupolosi accorgimenti il caldo notturno non sarà più un problema e non vi ammalerete a causa dell’uso sconsiderato del condizionatore.

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Come installare un amplificatore per antenna TV

Come installare un amplificatore per antenna TV

L’amplificatore per antenna TV è un dispositivo da interno necessario per poter ricevere il segnale del digitale terrestre, utile quindi per la ricezione ottimale dei canali televisivi.

In effetti non sono tutti i canali a essere interessati, ma nel momento in cui ci sono problemi e difficoltà di ricezione del segnale, è del tutto necessario collegare un amplificatore per l’antenna della TV.

 

Come funziona l’amplificatore per antenna TV

Per chi non sa cosa sia un amplificatore, basta una semplicissima spiegazione. È un dispositivo molto piccolo che funziona tramite corrente elettrica. Funge da collegamento tra l’antenna e il decoder del digitale terrestre per andare a risolvere le problematiche legate ad una scarsa ricezione del segnale. Tramite l’amplificatore la bassa frequenza del segnale viene amplificata ad una potenza di oltre venti decibel.

Il mercato offre due diverse tipologie di amplificatori: da interno e da palo.

Collegare entrambi i tipi di dispositivi al televisore della propria casa è un’operazione semplicissima. Di seguito vi presentiamo alcune utili informazioni su come installare un amplificatore per antenna TV da interno in autonomia, senza ricorrere all’intervento di un tecnico.

 

Come installare un amplificatore per antenna TV

Gli amplificatori per antenne TV sono dispositivi da interno che hanno la caratteristica di essere auto alimentati, cioè hanno l’alimentatore già incluso. In genere essi sono dotati di ingresso unico a banda larga a cui andrà a essere collegato il cavo proveniente dell’antenna, oppure il cavo proveniente dall’uscita del miscelatore, nel caso sul tetto sia presente più di un’antenna.

La maggior parte dei modelli di alimentatori da interno presenti in commercio permettono la regolazione del guadagno. A volte la regolazione può essere addirittura per singola banda. Vediamo adesso alcune applicazioni tipiche per come installare l’amplificatore al televisore:

  • Amplificatore dietro al televisore: una situazione tipica di applicazione è quello di un impianto multipresa in cui una delle prese viene collegata attraverso una lunghissima tratta di cavi. Questo potrebbe determinare alla presa più lontana un livello del segnale molto basso. Per ovviare a tale inconveniente si può amplificare localmente attraverso il nostro amplificatore da interno collegato al televisore.
  • Amplificatore lontano dal televisore: in un’altra applicazione l’alimentatore non è posizionato dietro al televisore bensì a monte della distribuzione. In questo caso l’amplificazione non è a livello locale, soltanto ad una presa tv, ma si va a compensare l’amplificazione complessiva relativa una logica di distribuzione utilizzata.

Se si vuole essere certi di un’installazione a regola d’arte, l’unica certezza è rappresentata dall’antennista, il quale offre sempre la soluzione più appropriata per le esigenze del cliente. Tra i numerosi servizi presenti in ogni città, segnaliamo gli interventi su antenne TV svolti da Antennista Torino, sempre all’avanguardia nel campo.

 

Caratteristiche degli amplificatori da interno

I più comuni amplificatori da interno sono caratterizzati dalla presenza di più di un’uscita. Questo particolare permette il collegamento diretto di più televisori allo stesso amplificatore, evitando l’uso di dispositivi per la distribuzione (derivatori, divisori).

Alcuni dispositivi su cui sono presenti due uscite, permettono il collegamento di due apparecchi televisivi contemporaneamente, oppure consentono la realizzazione di due montanti che sono a loro volta ulteriormente ripartibili. Esistono anche dispositivi con un numero maggiore di uscite, tramite i quali è possibile collegare anche fino a otto televisori.

Per quanto riguarda gli amplificatori da palo, sono installati all’esterno, tramite un collegamento diretto all’antenna posta sul tetto, con un preamplificatore. Generalmente il loro utilizzo interezza intere zone dove la ricezione dei canali televisivi non è sufficiente.

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Come montare un videocitofono senza fili

Come montare un videocitofono senza fili

Il videocitofono senza fili è senz’altro una delle più utili invenzioni dei nostri ultimi tempi. Esso, difatti, permette di poter avere un sistema di videocitofonia anche in quegli edifici per i quali la loro naturale struttura non permetterebbe di fissare i videocitofoni tradizionali.

La sicurezza al giorno d’oggi è una delle prerogative fondamentali della vita di tutti noi e pertanto all’interno della propria casa, più che altrove, chiunque di noi vuole sentirsi protetto e al sicuro. Il videocitofono è proprio una di quelle apparecchiature di cui tutti abbiamo bisogno per garantirci un adeguato standard di sicurezza, riuscendo con esso a controllare, in tempo reale e spesso anche da fuori casa, chi chiama e suona dal portone di ingresso.

Come funziona il videocitofono senza fili

Il videocitofono senza fili è un’apparecchiatura molto più semplice di quello che si possa immaginare. Esso funziona (come dice lo stesso nome) senza fili, collegando le due unità di cui esso è composto attraverso le onde radio. Il suo collegamento è garantito, sicuro e protetto al 100%. Grazie al videocitofono senza fili, si può parlare al citofono dall’interno del proprio appartamento (o locale) con chi si trova all’esterno, si può aprire il portone ed anche accendere l’illuminazione esterna. Chiaramente si possono visionare anche le immagini video dell’esterno, attraverso l’apposita telecamera collocata sull’unità esterna. Molti degli ultimi videocitofoni addirittura possono essere collegati tramite la rete wifi, attraverso un app dedicata, sul proprio smartphone, tablet o personal computer, in modo da poter gestirne l’apparecchiatura anche a distanza, in qualsiasi momento e da qualsiasi posizione in cui ci si trovi.

Come montare il videocitofono senza fili

Il videocitofono senza fili è composto da due unità: quella esterna e quella interna. L’unità esterna in allumino, è quella sulla quale sono posizionati la pulsantiera, la telecamera, l’altoparlante ed anche il sensore LED ad infrarossi che serve per garantire la giusta visibilità nelle ore notturne. Questo componente va incassato nella parete esterna della casa oppure fissato su uno dei muri adiacenti all’ingresso dell’appartamento (o del locale). L’unità interna, invece, è simile ad un piccolo schermo sul quale vengono riprodotte le immagini che vengono catturate dalla telecamera esterna e attraverso il quale si sente l’audio. I modelli di ultima generazione sono quasi tutti dotati di sistemi touch, danno la possibilità di gestire le luci di ingresso e possono anche dare la possibilità di registrare dei brevi messaggi audio e di conservare i filmati per un determinato lasso di tempo, grazie alla scheda di memoria interna presente e fornita in dotazione.

I videocitofoni senza fili non necessitano di lunghi e costosi lavori di installazione perché essi non hanno bisogno né di cablaggi, né di cavi e né di importanti opere murarie per il loro montaggio. Tuttavia è opportuno chiamare persone competenti che possano eseguire il montaggio in modo corretto. Per chi vive nella zona del capoluogo piemontese e comuni limitrofi e ha bisogno di questo tipo di servizio, il supporto di servizi come quello di Elettricista Torino è affidabile e veloce.

Parlando dell’installazione pratica, i due componenti vanno semplicemente installati sulle pareti di proprio interesse tramite delle semplici viti. Proprio per questo possono essere montati anche nelle residenze d’epoca, nei rustici e nei locali che non permettono la realizzazione di impianti via cavo. I videocitofoni sono collegati direttamente ai conduttori di elettricità già preesistenti e connettono la loro unità esterna con quella interna attraverso le onde radio. La loro tecnologia IP (protocollo di comunicazione internet), inoltre, garantisce la connessione a smartphone, tablet e pc.

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Pannelli termoriflettenti per termosifoni: cosa sono e come funzionano

Pannelli termoriflettenti per termosifoni: cosa sono e come funzionano

Risparmiare sui costi mantenendo sempre una casa calda ed accogliente a livello globale e in ogni stanza è fondamentale per avere un modello di gestione della casa ottimo.

I pannelli termoriflettenti per termosifoni rispondono a questa esigenza unendo a questo anche un impatto più ecologico rispetto alle normali fonti di energia che quotidianamente utilizziamo nelle nostre abitazioni.

 

Come adoperare i pannelli termoriflettenti per termosifoni

Questo tipo di apparecchiature sono consigliati soprattutto all’interno di tutte quelle abitazioni non di ultima generazione, ormai costruite qualche decennio fa, che non sono quindi state dotate di tutti quei mezzi isolanti moderni che permettono di limitare al minimo l’impatto del freddo esterno all’interno delle mura domestiche, richiedendo perciò un uso più massiccio del riscaldamento tradizionale, più inquinante e certamente più costoso.

Si tratta di strumenti molto semplici, composti da un sottile strato di alluminio ed uno più spesso di polietilene espanso, di solito con uno spessore variabile dai 3 agli 8 mm, totalmente ignifughi e non tossici.

Richiedono inoltre un montaggio altrettanto facile e alla portata di tutti coloro che sono alle prime armi nel fai da te, potendo essere fissati con uno strato di colla liquida o dei chiodi di piccole dimensioni, senza alcuna necessità di spostare il radiatore e riposizionarlo una volta terminata l’operazione.

 

La funzione dei pannelli termoriflettenti 

La funzione dei pannelli consiste nel raccogliere e ridistribuire il calore che inevitabilmente si disperde dai nostri termosifoni, i quali una volta accesi lo propagano non solo verso la stanza che si intende riscaldare, ma anche nel retro dell’apparecchio stesso, creando uno spreco di energia inutile ed oneroso.

Il maggiore vantaggio dei pannelli termoriflettenti è quindi che possono essere posizionati comodamente dietro ad ogni termosifone della casa, con la certezza di utilizzare al meglio tutto il calore prodotto, che inoltre durerà molto di più in ogni stanza che è necessario riscaldare, limitando le ore quotidiane di accensione degli apparecchi.

Si calcola in percentuale che con questo semplice mezzo è possibile recuperare circa il 10% del calore disperso ogni giorno, anche qualora si fosse deciso di impostare una bassa temperatura su ogni singolo radiatore.

 

Dove acquistare un pannello termoriflettente

Un ulteriore incentivo all’acquisto consiste nella facile reperibilità di questo tipo di prodotto in un qualsiasi negozio di casalinghi o centro specializzato, sia su misura in base alle proprie esigenze sia nel formato più duraturo del rotolo al metro, qualora lo strato applicato si deteriori dopo il normale periodo di utilizzo e si necessiti di cambiarlo.

Per coloro che desiderano utilizzare questa tecnica a costo zero è possibile realizzare un prototipo di pannello termoriflettente direttamente in casa, utilizzando materiali che solitamente si possiedono facilmente tra le mura domestiche: cartone e carta di alluminio, incollati uno su l’altro con colla spray. Basterà poi rifinire quanto realizzato con un taglierino e posizionarlo sul retro del termosifone scelto.

 

Per quanto riguarda la progettazione di questo tipo di soluzione, prima di iniziare a lavorarci è consigliabile rivolgersi ad un idraulico, sicuramente la persona più adatta. Ci sono numerosi servizi che mettono a disposizione idraulici a domicilio, come quello di Idraulico Torino, presente nel capoluogo torinese.

Sia che si scelga un prodotto acquistato in negozio, sia che si ricorra al fai da te, i pannelli termoriflettenti sono dunque un’ottima soluzione alla quale ricorrere, poco invasiva, ecologica, economica, pratica e soprattutto alla portata di ognuno di noi.

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Come funziona il bonus infissi 2020

Come funziona il bonus infissi 2020

Grazie al Decreto rilancio nel 2020 gli italiani possono contare su una serie di detrazioni, utili per risparmiare sulla ristrutturazione o sulla eventuale riqualificazione delle abitazioni.

Vediamo, quindi quali sono i requisiti e in che modo si può accedere a questo bonus.

 

Requisiti necessari per ottenere il bonus infissi 2020

Per poter accedere a questa agevolazione fiscale l’immobile deve essere in possesso di 3 requisiti fondamentali:

L’immobile, per poter beneficiare del bonus, deve essere esistente al momento della sostituzione, in regola con il pagamento dei tributi e dotato di regolare impianto di riscaldamento.

Possono beneficiare delle detrazioni sia i proprietari dell’immobile che i locatari o chiunque abbia un qualunque diritto di godimento dell’immobile.

 

Detrazione infissi 2020: requisiti tecnici

Per poter accedere alle agevolazioni, prima ancora di procedere alla sostituzione degli infissi, è necessaria una perizia regolarmente redatta da un tecnico specializzato e iscritto all’albo; nel documento redatto deve essere indicato il valore di trasmittanza degli infissi sostitutivi. Per aiutarti in questa operazioni puoi affidarti a servizi di assistenza tecnica specializzata. In ogni città ce ne sono diversi: se ti trovi nel capoluogo piemontese puoi contare sull’aiuto di Fabbro Torino, che offre servizi di consulenza e riparazione tecnica con fabbri a domicilio.

 

Quali spese sono comprese nel bonus

Per poter beneficiare del bonus infissi 2020, la sostituzione deve apportare un miglioramento termico del’edificio, sono dunque comprese: finestre, tende da sole, persiane e avvolgibili e porte d’ingresso o la sostituzione dei vetri.

 

A quanto ammonta il bonus infissi

Il contribuente che avrà effettuato questo tipo di intervento potrà portare in detrazione il 50% delle spese sostenute.

Potranno, invece beneficiare del Superbonus del 110% solo le persone che abbineranno la sostituzione degli infissi in un contesto più ampio che prevede altri lavori volti al miglioramento termico dell’edificio.

 

Modalità di pagamento

Il titolare dovrà effettuare il pagamento tramite bonifico nel quale saranno riportate: causale, codice fiscale di chi godrà della detrazione, il codice fiscale e la partita iva del beneficiario del pagamento, numero e data della fattura.

Una volta portati a termine i lavori ed effettuato il pagamento sarà necessario inviare all’ENEA tutta la documentazione entro 90 giorni dall’effettiva fine dei lavori. Tutti i documenti tecnici, infine, dovranno essere accuratamente conservati per poter essere presentati in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi.

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Salute e Benessere Volontariato e società

Misure Precauzionali Supplementari

Alcune regole preventive da seguire a casa e al lavoro.

Nell’ultimo periodo sono comparsi nuovi focolai per quanto riguarda il COVID-19. Per questo è importante fare molta prevenzione al fine di proteggere te stesso e gli altri dalla diffusione delle malattie mantenendo la tua casa e il posto di lavoro puliti e privi di germi.

Per questo la Chiesa di Scientology ha preparato un centro di risorse online per contribuire a mantenere tutti in salute. Infatti come disse il fondatore L. Ron Hubbard “Un’oncia di prevenzione vale una tonnellata di cura”.

Le aree a cui prestare particolare attenzione quotidianamente sono le seguenti:
  • Nei vialetti e nei pavimenti intorno alle porte principali si accumulano molti germi. Assicurati di igienizzarli frequentemente;
  • La cucina può essere un rifugio per i Concentrati su ripiani ed elettrodomestici che vengono toccati spesso con le mani;
  • Il soggiorno è un centro di attività dove i germi possono facilmente diffondersi. Individua gli oggetti che vengono toccati spesso e occupatene;
  • I bagni attirano rapidamente virus e batteri. Presta particolare attenzione ai rubinetti, ai sanitari e ai pavimenti;
  • Le aree per bambini possono facilmente diventare un luogo di proliferazione di germi. Occupati degli oggetti che si trovano nelle aree in cui i bambini dormono e giocano.
Igienizzare è facile e dovrebbe essere fatto parecchie volte al giorno:
  1. Per prima cosa assicurati che lo spazio sia ben arieggiato.
  2. Poi pulisci tutta la sporcizia dalle superfici o dagli oggetti.
  3. Quindi elimina i germi rimanenti con un disinfettante seguendo le indicazioni dell’etichetta del prodotto.
  4. Per finire lava le mani a fondo.

 

L’ambiente in cui lavori richiede anch’esso speciale attenzione, visto che virus e batteri possono arrivare da ovunque ed essere trasmessi attraverso oggetti e superfici comunemente usati.  Perciò è molto importante che queste vengano igienizzate diverse volte al giorno.

Alcune aree chiave a cui prestare maggiore attenzione sono:
  • Il tuo spazio di lavoro può contenere oggetti che vengono toccati da altri. Igienizza regolarmente oggetti come ad esempio il telefono, i braccioli delle sedie, cassetti, tastiere e mouse e i divisori se ce ne sono;
  • Ci sono molti altri punti nell’ambiente di lavoro in cui i germi possono proliferare. Presta la massima attenzione ad oggetti toccati frequentemente come tavoli da convegno, interruttori della luce, maniglie e gli oggetti nelle aree comuni ad esempio aree per la pausa;
  • Germi presi a lavoro possono perfino diffondersi nella tua auto: previeni questo pulendo regolarmente le superfici interne ed esterne.

 

Per maggiori informazioni visita il sto www.scientology.it/StaiBene .

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Tapparelle elettriche: come funzionano?

Una volta impiegate soltanto in alberghi e case costose, le tapparelle elettriche con il tempo hanno avuto un mercato sempre più grande ed oggi sono installate in molte case.

Rispetto alle tapparelle normali hanno numerosi vantaggi.

Infatti installando una tapparella elettrica non ci sarà più bisogno di sostituire il cintino di sollevamento in quanto, a differenza delle tapparelle normali, è assente in quelle elettriche.

Un altro importante fattore è quello della loro lunga durata, dal momento che il motore elettrico della tapparella produce un movimento leggero e lento che ne impedisce forzature e ne allunga la vita.

 

Funzionamento delle tapparelle elettriche

Il funzionamento meccanico di una tapparella elettrica è molto simile a quello di una normale.

La differenza sostanziale sta nell’installazione, nel caso di quella elettrica, di un motorino all’interno dell’asta tubulare che se azionato ne determina l’abbassamento o il sollevamento.

Si può dunque anche trasformare una tapparella normale in una elettrica, nel caso si voglia risparmiare.

 

Come si installa una tapparella motorizzata 

Per installare un sistema di motorizzazione sono necessari alcuni passaggi:

 

  • estrarre il rullo di richiamo del cintino e il cintino, oltre alla puleggia
  • scollegare la tapparella dall’asta di avvolgimento
  • fissare nelle pareti laterali due supporti che ospitino l’asta motorizzata
  • inserire motorino elettrico nell’asta
  • collegare la tapparella all’asta di sollevamento
  • collegare il motorino ad una rete elettrica

 

Manutenzione e riparazione tapparelle motorizzate

La manutenzione e la riparazione non sono mai sbagliate, qualsiasi sia l’oggetto in questione.

Tuttavia le tapparelle elettriche non richiedono una grande manutenzione in quanto, come già detto, hanno vita lunga.

Nel caso ci siano problemi, comunque, è sempre una cosa intelligente rivolgersi ad un fabbro per sistemare qualsiasi malfunzionamento o rottura.

Sono presenti sul mercato molti servizi di assistenza che si occupano di installazione e riparazione tapparelle elettriche.

 

Quanto costa l’installazione di tapparelle motorizzate

Il prezzo dipende dal materiale con cui è fatta: se stiamo parlando di una tapparella in alluminio il prezzo si aggira al massimo sui 200 euro mentre nel caso di una tapparella in legno può anche arrivare a 300 euro.

 

Ora che sei preparato e informato puoi decidere cosa fare per proteggere le tue finestre.

 

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Come aprire una porta con tessera, lastra o radiografia

Gli imprevisti in casa sono all’ordine del giorno.

Quando sembra che abbiamo pensato a tutto usciamo e, quando torniamo, in tutta sorpresa ci accorgiamo di aver dimenticato le nostre chiavi e lì succede ciò che non dovrebbe: siamo rimasti chiusi fuori da casa nostra.

In situazioni di questo genere è facile farsi prendere dal panico.

Ci sono però delle possibilità di uscirne senza danneggiare troppo il nostro portafoglio.

Possiamo infatti utilizzare alcuni strumenti utili che possono essere con noi in qualsiasi momento.

Di seguito una breve e semplice guida su come aprire la porta usando soltanto un tessera o magari una lastra.

Se proprio non si riesce a risolvere il problema esistono servizi che fanno al caso.

Servizi di pronto intervento apertura porte a Roma ce ne sono molti e in casi come questo possono essere utili.

 

Infilare la tessera nella fessura della porta

Per prima cosa bisogna mettere la tessera in posizione perpendicolare rispetto alla porta e cercare di individuare dove si trova lo scrocco della porta

Può essere utile muovere la porta con la mano opposta per sentire bene quando la tessera entra in contatto con lo scrocco.

 

Inclinare la tessera verso la maniglia

In un secondo momento si deve portare l’estremità della tessera che si trova fuori dalla fessura più vicino possibile alla maniglia in modo da inclinarla e poi spingerla ulteriormente all’interno della fessura.

 

Piegare la tessera 

Il prossimo passo consiste nel piegare la tessera e cercare di farla passare sotto lo scrocco, in modo tale da poter far arretrare quest’ultimo 

 

Spingere la porta 

Adesso non rimane che spingere la porta mentre tieni bloccato lo scrocco con la tessera.

 

Se tutto ciò non ti porta ad alcun risultato valuta altre opzioni come controllare se eventualmente ci sia una finestra aperta oppure chiedere aiuto al tuo vicino.

Puoi sempre considerare di chiamare un fabbro o un servizio di apertura porte disponibile.

L’apertura delle porte è sempre più difficoltosa con i nuovi sistemi di serrature che ci sono oggi, dunque è bene assicurarsi, prima di effettuare il tentativo, di trovarsi di fronte ad una porta non troppo sicura.

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Quali sono le serrature più sicure in commercio?

Nella nostra casa è molto importante pensare alla sicurezza, in particolar modo bisogna adoperarsi per cercare di rendere l’accesso a ladri o malintenzionati più difficile possibile.

Una delle soluzioni è sicuramente quella di acquistare una serratura che sia sicura.

Secondo gli standard una serratura abbastanza sicura deve resistere almeno 5 minuti al tentativo di scasso.

Qui verranno suggerite le diverse tipologie: quelle più sicure e quelle che invece è bene evitare.

 

Serrature da evitare

Alcuni tipi di serratura sono poco sicure:

 

  • chiave seghettata tradizionale: è la più vecchia e la conosciamo tutti, tra tutte è la meno sicura.
  • chiave a doppia mappa standard: il primo tipo tipo di serratura per le porte blindate, dopo molto tempo è divenuta obsoleta.
  • chiave punzonata: il modello successivo della precedente e non è molto sicura.

 

Se hai bisogno in fretta di assistenza dopo che hai ricevuto una brutta visita in casa tua, puoi rivolgerti ad un servizio di pronto intervento serrature a Roma grazie al quale potrai risolvere velocemente il tuo problema.

 

Serrature più sicure: una piccola lista di modelli

In commercio sono presenti principalmente due tipi di serrature che posso garantirti con successo una sicurezza che terrà i ladri lontani dai tuoi beni:

 

  • cilindro europeo di sicurezza: offre una sicurezza molto alta e possiede anche la tecnologia anti-bumping.
  • serratura digitale biometrica: non richiede l’utilizzo di una chiave e garantisce un grado di sicurezza molto alto dal momento che si basa sul sistema di riconoscimento biometrico.

 

Per far montare la serratura sulla propria porta è bene chiedere assistenza ad un servizio che offra un pronto intervento serrature o comunque un’assistenza su appuntamento: in questo modo potrai beneficiare di una buona installazione della serratura ed evitare problemi. 

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Perdita di acqua dal condizionatore? Ecco cosa devi fare

Sappiamo tutti quanto possa essere spiacevole una perdita d’acqua dal condizionatore.

Quando succede vediamo al nostra parete ricoprirsi lentamente di acqua e lo sconforto si fa avanti.

Ciò può accadere per differenti motivi che se individuati possono portare alla risoluzione del problema e a godersi nuovamente l’aria di cui tanto si ha bisogno per vivere bene la vostra casa.

In questo articolo troverai diversi modi per agire nel caso il tuo condizionatore perdesse acqua.

 

Filtri sporchi

Molto spesso un filtro sporco è la causa della perdita: in questo caso è importante pulire il filtro dell’aria depurandolo dalla sporcizia che ne causa il malfunzionamento.

 

Gas refrigerante finito  

Un’altra causa molto frequente è da individuare nelle situazioni nelle quali il gas refrigerante all’interno del condizionatore  termina e nella serpentina dello split si forma del ghiaccio che sciogliendosi fuoriesce e causa la cosiddetta perdita d’acqua dallo split.

 Per evitare tale inconveniente è importante rifornire tempestivamente con del liquido refrigerante.

 

Ventilatore interno sporco

Può capitare anche che la perdita sia dovuta al ventilatore dell’unità interna, che dopo tempo ha accumulato sporcizia.

In questo caso è consigliabile richiedere un servizio di assistenza condizionatori in quanto il danno richiede un intervento più complicato.

 

Intasamento tubo di scarico della condensa

Può capitare anche che il tubo che ha la funzione di portare l’acqua all’esterno sia intasato e di conseguenza l’acqua rientra nel condizionatore uscendo poi da altre fughe.

La cosa migliore da fare in questi casi è quella di smontare il tubo e pulirlo permettendo all’acqua di passare e di uscire all’esterno.

Una manutenzione del tuo condizionatore può essere la chiave giusta per evitare determinati problemi.

Tuttavia i motivi per cui si verifica una perdita al tuo condizionatore sono molti e se non riesci a risolvere il problema è bene affidarsi a tecnici che possano fornire un’adeguata assistenza per i condizionatori.

Ci sono molti disagi dovuti a questo elettrodomestico: Assistenza condizionatori Roma ne è consapevole e offre delle soluzioni, nel caso ne avessi bisogno

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5 idee originali per ristrutturare il tuo bagno

Un bagno nuovo è sicuramente uno di quegli elementi che aggiunge un valore importante alla tua casa.

Un bagno vecchio non porta soltanto problemi di estetica ma anche pratici, in quanto tubature e rubinetti vecchi possono rovinarsi a causa del calcare e provocare malfunzionamenti che renderebbero la vita quotidiana meno comoda.

É quindi molto importante, nel caso il tuo bagno avesse bisogno di un rifacimento importante perchè troppo vecchio, scegliere in maniera corretta il tipo di intervento e lo stile di arredo che andranno a rinnovarlo.

Di seguito troverai alcuni consigli per rinnovare il tuo bagno in modo intelligente.

Ristrutturazione bagno roma può darti un aiuto per ristrutturare il tuo bagno.

 

Rifacimento bagno: materiali e pavimenti

Per rifare il proprio bagno è importante scegliere il rivestimento in quanto bisogna fare una scelta che tenga conto sia dell’estetica e del gusto personale sia di fattori pratici.

Un buon modo per fare questo è decidere prima di tutto quanto si vuole spendere, dal momento che ci sono diverse tipologie di materiali.

Alcuni sono molto economici e moderni, come il pvc che trovi nei grandi negozi di bricolage, altri invece sono più costosi ma hanno durata maggiore, come il gres porcellanato o le diverse ceramiche.

 

Ristrutturazione bagno piccolo

Se hai un bagno piccolo da ristrutturare è importante ottimizzare lo spazio disponendo i mobili e i sanitari sfruttando al massimo l’altezza della stanza e appoggiare ogni elemento d’arredo alla parete. 

Ad esempio, se avete un bagno stretto e lungo, sarà intelligente avere un box doccia e non una vasca.

 

Ristrutturazione bagno: l’importanza dello stile

Nel mondo dell’edilizia l’estetica fa la sua parte: è quindi importante fare una buona scelta riflettendo sullo stile che il tuo bagno deve avere, uno stile coerente con l’arredamento (se hai una casa in stile classico un rivestimento moderno non ci sta proprio bene.

La scelta dei colori è fondamentale in un caso del genere: un bagno chiaro e colorato comunicherà uno stile diverso rispetto a quello di un bagno dai materiali pregiati e scuro.

 

Affidarsi a un designer per la ristrutturazione del bagno

Per dare un aspetto gradevole al vostro bagno la strada più semplice è affidarsi ad un designer che possa studiare lo spazio e progettare un arredo che possa valorizzare al massimo la stanza, facendo caso a tutti gli aspetti di cui si è discusso sopra.

 

Ristrutturazione bagno: scegliere un artigiano

Un professionista dell’artigianato può dare un tocco in più al vostro stile aggiungendo quella manualità che inevitabilmente manca a prodotti fatti serialmente con macchinari che sono molto precisi ma hanno un valore estetico molto più basso.

Insomma, per rifare un bagno ci vuole molta attenzione, soprattutto nell’affidarsi alle persone giuste.

 

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2 trucchi per puntare la parabola e l’antenna satellitare

Uno dei problemi più antipatici che può presentarsi in casa è l’improvvisa assenza di segnale dalla parabola.

In una situazione simile non puoi fare ciò che avresti voluto in quel momento: guardare la TV.

Tuttavia è possibile rimediare grazie a metodi che ti permetteranno in maniera abbastanza semplice di ripristinare il collegamento e guardare i tuoi programmi preferiti.

Di seguito troverai 3 suggerimenti utili per effettuare un buon puntamento parabola satellitare.

Nel caso tu non riesca a risolvere il problema, puoi chiamare un tecnico. Esistono servizi di puntamento parabola a Roma che possono fare al caso tuo.

 

1.Puntamento antenna satellitare con bussola e sat-finder

É il metodo classico per puntare la tua parabola: Ti servono un sat-finder e una bussola, quest’ultima molto spesso integrata nel sat-finder.

Per prima cosa devi indirizzare l’antenna verso sud con l’aiuto della bussola, successivamente collega il sat-finder al decoder e inizia a girare la parabola verso sinistra e verso l’alto molto lentamente finchè non senti terminare il fischio.

A questo punto devi regolare la parabola orizzontalmente facendo attenzione al potenziometro del sat-finder che deve segnare un livello di media intensità.

Ora dovresti aver risolto il problema e puoi finalmente tornare a guardare la TV.

 

2.Puntamento parabola satellitare senza strumento sat-finder

Ci sono app che permettono di installare un sat-finder nel proprio telefono senza doverne comprare uno.

Per dispositivi Apple il più importante è ka-sat finder for tooway.

Per Android invece ci sono app come sat-finder e satellite finder.

Per effettuare un puntamento parabola efficace è importante trovare i parametri del satellite HOT BIRD 13E

Per fare questo possono essere utili servizi come quello offerto da Dish Pointer, il quale sfruttando le mappe di Google Maps  indica la direzione verso cui puntare l’antenna.

Dunque, nonostante sia un lavoro che richiede molta precisione, puntare bene un’antenna satellitare non richiede competenze tecniche elevate e con i giusti strumenti è possibile ripristinare il segnale.

Nel caso trovassi difficoltà hai sempre la possibilità di chiamare un antennista che possa aiutarti.

 

 

 

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Serranda elettrica bloccata. Serranda che non sale e non scende. Cosa fare?

A volte può capitare di avere problemi con la propria serranda, dal momento che il sistema che ne permette il regolare abbassamento e innalzamento può rovinarsi.

Questo può capitare per diversi motivi: da una eccessiva forzatura della serranda, magari dopo un abbassamento eccessivamente veloce oppure, se si tratta di serrande elettriche, da un malfunzionamento del motorino che permette la discesa e la salita.

Nella capitale sono attivi diversi servizi di riparazione serrande elettriche Roma.

 

Individuare problema serranda elettrica

Si possono incontrare diversi tipi di inconvenienti quando si parla di infissi, soprattutto perché il loro funzionamento dipende da sistemi di ingranaggi spesso complicati.

Non è quindi facile mettere mano su una serranda bloccata, specie in casi di vecchie tipologie.




Tuttavia, si può cercare di capire il problema che causa il malfunzionamento e decidere se ripararlo autonomamente oppure affidarsi ad un servizio di riparazione serrande elettriche.

Ecco alcuni casi di guasti:

 

  • Motore: la serranda è attiva grazie ad un motorino che in caso di guasto compromette la normale funzione della serranda. 
  • Molle: sono molto importanti per garantire un movimento che non danneggi il sistema di funzionamento.
  • Centralina: Anch’essa è fondamentale per azionare il movimento della serranda.

 

Gli interventi di riparazione serrande elettriche si occupano soprattutto di questi problemi, che sono difficili da risolvere per chi non è un fabbro o comunque un professionista del settore.

 

Riparazione serrande elettriche

Chiamare dei professionisti è sempre una soluzione ottima in queste situazioni. 

Le riparazioni fai da te fanno risparmiare nel breve periodo, ma alla lunga il problema si potrebbe ripresentare.

Un fabbro può sicuramente risolvere queste tipologie di problemi molto meglio e soprattutto può capire bene il tipo di riparazione da effettuare.


Esistono diversi tipi di riparazioni su serrande elettriche:

 

  • cambio e riparazione del motore
  • cambio serratura
  • sblocco
  • montaggio lucchetto centrale
  • cambio centralina
  • cambio molle

 

Questi sono soltanto alcuni dei numerosi interventi di cui una serranda può aver bisogno, che sia di un’abitazione, di un garage o un negozio.

Ovviamente l’installazione di una serranda elettrica di qualità effettuata da professionisti garantisce una buona durata ed evita spese in più in futuro.

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VMC a doppio flusso: il sistema di areazione confortevole ed economico

Qualità dell’aria e comfort termico sono fattori indispensabili per rendere l’abitazione un ambiente sano e accogliente per tutta la famiglia. Specialmente nelle nuove costruzioni a basso consumo energetico, dove la riduzione delle dispersioni di calore e infiltrazioni esterne rende l’edificio termicamente isolato al prezzo di una peggiore qualità dell’aria, è il corretto impianto di areazione a fare della propria casa un ambiente vivibile e salutare: la ventilazione meccanica controllata a doppio flusso è un sistema di rinnovo dell’aria che abbina un’immissione di aria nuova filtrata nei locali di vita, a bassa produzione di inquinanti (soggiorni e camere da letto), a una simultanea estrazione di aria viziata dai locali tecnici (bagni, cucine e lavanderie).

Le particelle nocive contenute nell’aria, insieme ad altri tipi di inquinanti chimici e biologici, tendono a stagnare negli ambienti chiusi, diventando responsabili di asma, allergie e problemi di respirazione. Se alcune di queste particelle sono visibili e facilmente percepibili, come pollini, muffe e odori sgradevoli, altre costituiscono un rischio per la salute proprio per la loro impercettibilità: radon, monossido di carbonio e polveri sottili sono inquinanti invisibili estremamente diffusi nei centri abitati. Per questo motivo si rivela indispensabile un efficace ricambio d’aria che sia in grado di filtrare l’aria in ingresso e sfruttare un canale riservato per espellere l’aria viziata.

La norma UNI EN 15251:2008 afferma che la certificazione energetica di un edificio non può non considerare una valutazione relativa alla qualità dell’aria negli ambienti progettati. La ventilazione meccanica controllata a doppio flusso offre garanzie di un rinnovo d’aria continuativo, con portate controllate in base all’effettivo bisogno dell’ambiente. Grazie alle bocchette regolabili, è possibile effettuare una riduzione delle portate quando i locali non sono occupati. Con l’aggiunta di un recuperatore di calore ad alta efficienza, la ventilazione meccanica controllata diventa un mezzo per raggiungere la più alta efficienza energetica di tutto il complesso edificio-impianto. È importante sottolineare che il consumo dei ventilatori di questi sistemi non è superiore al consumo di lampadina da 30-40 watt.

La riqualificazione energetica di un edificio offre la possibilità di una detrazione d’imposta del 55% delle spese sostenute da ripartire in rate annuali entro un limite massimo. Si tratta di riduzioni dall’Irpef, concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti ed in particolare la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il raffreddamento, la ventilazione e l’illuminazione.

Grazie anche agli incentivi, i tempi di pay-back sono estremamente vantaggiosi. Il periodo in cui un impianto di ventilazione meccanica si ripaga varia a seconda della zona climatica e delle dimensioni dell’appartamento, ma offre sempre un comfort termico ad altissima efficienza (con un recupero superiore al 90%) e consumi ridotti, oltre a contribuire al mantenimento sano delle strutture dell’edificio e della qualità dell’aria, proteggendo gli ambienti domestici dai danni causati da un’areazione non ottimale.

Atlantic offre una vasta gamma di prodotti VMC, che vanno dal residenziale al terziario, tra cui Optimocosy HR plus, la centrale doppio flusso per tutte le abitazioni nuove o in ristrutturazione, con uno scambiatore ad alto rendimento (recupero del 92%) e telecomando radio esclusivo multifunzione. Tra le funzioni disponibili annoveriamo la sovraventilazione, possibile in tre modalità (cucina, boost, raffrescamento) e la modalità assenza, che permette una riduzione della portata totale dell’alloggio con un guadagno fino al 33% su una portata costante. Grazie alla sonda CO2 ad infrarosso, in a grado di monitorare la qualità dell’aria, il flusso della ventilazione si adatta automaticamente in base alla occupazione e alle esigenze dell’abitazione mentre lo scambiatore ad alto rendimento permette un recupero del 92% delle calorie dell’aria estratta. È possibile controllare in remoto la propria centrale grazie a Cozybridge, il kit di collegamento per app Cozytouch.

Duocosy invece è una centrale doppio flusso per tutte le abitazioni nuove o in ristrutturazione, con uno scambiatore ad alto rendimento che garantisce un recupero del 92%. Tra i punti di forza annoveriamo le dimensioni compatte, l’accesso diretto ai filtri dal pannello frontale, la segnalazione tramite spia luminosa della sostituzione dei filtri e l’attivazione della sovraventilazione cucina con tasto (incluso).

Ecocompact è una centrale doppio flusso con scambiatore ad alto rendimento in alluminio, ideale per le ristrutturazioni e gli spazi contenuti, grazie ad uno spessore della macchina di solo 27 cm. L’ installazione è possibile in verticale o in orizzontale, dispone di un pannello controllo a tre velocità ed è disponibile in due varianti, semplice o “plug and play”. Fra le opzioni è possibile inserire batterie per il preriscaldamento o la sonda CO2.

Per la gamma terziario Atlantic propone invece la gamma Duotech con portate da 300 fino a 7800 mc/h, con scambiatori ad alto rendimento. È una centrale precablata pronta al funzionamento con pannelli in profilato d’alluminio estruso nero assemblato con angoli in nylon nero, pannelli doppio strato in acciaio prelaccato internamente e in acciaio trattato alluminio-zinco esternamente e pannelli di accesso posizionati secondo il lato d’ispezione scelto. Lo scambiatore a contro corrente ad alta efficienza è in alluminio e offre una possibilità di funzionamento fino a 80°C (certificato Eurovent). È dotato di una vasca raccolta condense in acciaio galvanizzato con scarico da ½” sul lato ispezione e filtri ad alta efficienza a basse perdite di carico aria nuova F7 e aria aspirata G4. Fra le opzioni può essere dotato di batterie elettriche o ad acqua per il riscaldamento e raffreddamento per un vero e proprio trattamento aria.

Atlantic rappresenta insomma un valido aiuto per rinnovare l’aria in tutti gli ambienti che necessitano di una salutare e pronta aerazione.

ATLANTIC ITALIA – YGNIS ITALIA – Via Lombardia 56, 21040 Castronno (VA)

Tel. (00 39) 0332 895240 – Fax. (00 39) 0332 893063 – www.ygnis.it – www.atlantic-comfort.it

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Beni Rifugio Oro o Mattone Quale Conviene di Più

Ormai il perdurare della crisi economica ha reso anche le persone comuni piuttosto informate su quali sono i beni rifugio nei quali ricorrere per mettere al sicuro i risparmi di una vita.
Finita l’epoca della fiducia incondizionata nei confronti dei suggerimenti proposti dalle banche in molti si sono ritrovati a farsi la domanda su quali fossero i beni rifugio in cui riporre i propri soldi.
Quasi tutti ormai sanno che nonostante non produca utili l’oro è il bene rifugio più sicuro, soprattutto se oro fisico direttamente ritirabile e da custodire al sicuro come meglio si ritiene a seconda delle possibilità o delle preferenze.
Acquistando oro fisico dobbiamo tenere presente anche come questo sia facilmente e direttamente monetizzabile, anche nel caso non si tratti di lingotti o monete realizzati con oro puro da investimento, basta recarsi in un compro oro Firenze, Milano, Napoli o di qualsiasi altra città per trasformare immediatamente il proprio oro in soldi.
Il fatto che acquistando monete o lingotti d’oro non si ottengano utili se non nel momento in cui si rivenda non deve trarre in inganno, il suo valore non solo rimane fermo ma anzi cresce anche rapportandolo all’aumento del costo della vita.
Dal 2000 ad oggi il valore dell’oro è cresciuto di ben 5 volte, un aumento del genere soprattutto quando si parla di beni rifugio e ben difficile da ritrovare in altri beni rifugio.
Per comprendere quanto questo sia vero basta fare un semplice raffronto con un altro bene rifugio tanto caro agli italiani, il mattone.
La casa di proprietà soprattutto per gli italiani è un obbiettivo molto ambito a cui tutti avendone la possibilità cercano di arrivare.
Prendendo in considerazione i prezzi della casa dal 2000 ad oggi si vede chiaramente come il valore di questa non sia cresciuto di molto rimanendo stabile ad una quotazione analoga, il che può di per se essere considerato un buon risultato visti i travagli finanziari che si sono susseguiti in questo periodo di tempo.
Anche prendendo in esame soltanto le città e le zone più virtuose dove i prezzi sono saliti maggiormente per particolari specificità limitate a piccole zone, possiamo vedere come queste riescano a malapena a tenere il passo del normale aumento dei prezzi della vita.
Anche se il paragone non tiene conto del fatto che affittando una casa si possa ottenere una rendita fissa, da cui dovranno essere sottratte tasse e costi di manutenzione, la capacità del mattone di aumentare il proprio valore nel tempo a prescindere dagli eventi esterni non è nemmeno paragonabile a quella dell’oro.

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7 Motivi per cui la gestione del tempo è la cosa giusta per voi

La buona gestione del tempo vi aiuterà in ogni aspetto della vostra vita, cioè al lavoro, nelle relazioni, con i bambini e per voi stessi.

Nnhotempo.it è la prima guida in Italia completamente dedicata ai prodotti che aiutano le persone ad ottimizzare e a risparmiare il tempo nell’arco della giornata: a casa, al lavoro e nella vita di tutti i giorni.

Una redazione di esperti recensisce i piccoli e i grandi elettrodomestici da utilizzare ad esempio in cucina, nella cura della propria persona, nella pulizia della casa o in giardino.

Marcello Brunaldi è l’autore del portale Nnhotempo.it, e in questo articolo ci parla dei 7 motivi per cui la gestione del tempo è una competenza importante che ogni persona dovrebbe imparare a padroneggiare il più presto possibile.

  1. Meno Stress:
    La gestione del tempo assicura una totale chiarezza su cosa state facendo e quando lo state facendo. È come rimuovere tutti i disordini dalla vostra mente in modo da poter vedere solo ciò di cui avete bisogno funzionalmente. La conseguenza logica sarà quella di avere il minimo stress e il massimo rendimento.
  2. Aumento della produttività:
    La produttività aumenta a passi da gigante poiché la vostra mente è libera da stress e quindi libera di concentrarsi sulle attività che devono essere completate senza distrazioni. Non solo completerete i compiti che vi siete prefissati più facilmente, ma troverete anche il tempo per fare altre cose che fino ad ora non avete potuto fare per mancanza di tempo.
  3. Aumento dell’energia:
    Ricorda come ti senti quando porti a termine un compito che ha richiesto una prova molto difficile e intensa.  La soddisfazione di cui godi alla fine di un lavoro ben fatto e completato in tempo rilascia le endorfine che ti fanno sentire bene con te stesso e più energico. Sarai così pronto ad affrontare il prossimo compito con tanta nuova energia.
  4. Libertà di fare ciò che si vuole:
    Con la gestione del tempo troverete più momenti per completare il vostro lavoro, potrete così dedicarvi alla famiglia, socializzare con gli amici e colleghi, dedicarvi al vostro hobby, leggere un libro e in generale fare cose che altrimenti avreste pensato impossibile per mancanza di tempo.
  5. Sforzo ridotto:
    Troverete che con la gestione del tempo lo sforzo richiesto sembra minore perché la vostra mente è calma e concentrata e potete così convogliare tutta la vostra attenzione sul programma di lavoro.
  6. Mai più tempo sprecato:
    Una persona non organizzata passa molto tempo a cercare e a rifare le cose, a gestire situazioni derivanti da errori, e così via. Con la gestione del tempo, s’impara a lavorare in modo mirato e, quindi, commettere meno errori (normalmente derivanti dallo stress e da una cattiva gestione del tempo). Questo aiuta anche a prevenire lo spreco di tempo quando v’impegnate nuovamente in un’attività che avevate interrotto.
  7. Maggiori opportunità:
    La chiarezza della mente aiuta a pensare in modo più creativo e quindi a trovare più facilmente nuove opportunità di crescita. Una mente ordinata ha maggiori probabilità di aprirsi a nuove idee rispetto a una mente appesantita da 1000 cose.
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Hitachi Air Conditioning lancia la campagna web con la cagnolina Gracy e celebra il piacere di stare a casa

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  • 14 Giugno 2018

Occhioni dolci e orecchie grandi: ecco Gracy, la piccola bulldog francese che, diversamente da quanto accade di solito, preferisce rimanere a casa invece che uscire per la passeggiata con il suo padrone. Come mai? Perché a casa può contare sui climatizzatori HITACHI che le assicurano il miglior clima durante il caldo estivo.

È questo il concept della nuova campagna web di HITACHI Air Conditioning, declinata in modo ironico e divertente basandosi su un’iperbole narrativa: quale miglior testimonial per i climatizzatori HITACHI di un cane che solitamente non vede l’ora di lasciare le mura domestiche per correre in un parco? La tenera Gracy diventa così l’espressione perfetta del payoff scelto per la campagna: «Non vedrai l’ora di rimanere a casa». E il suo pensiero nel video, mentre cerca di sfuggire al padrone per godere del fresco nella sua cuccia, risuona in tutta la casa con la voce brillante di Chiara Gandolfi, giovane e affermata speaker.

Lo spot, ideato e prodotto da Moma Comunicazione con la regia di Fabio Cattabiani, è online dal 1 giugno. La strategia della campagna è stata perfezionata in collaborazione con socialbeat.it, piattaforma innovativa che studia le conversazioni sul web per individuare i topic di maggiore interesse. Non è un caso infatti, che il protagonista del video sia un bulldog francese, al momento uno dei cani più popolari e amati dalla rete.

«Per lo spot HITACHI abbiamo individuato con estrema precisione non solo alcuni temi particolarmente rilevanti per il mondo social come gli animali domestici e il trend hygge – afferma Stefano Ferrari, AD di Moma Comunicazione – ma anche le relative community di riferimento alle quali ci rivolgeremo in futuro con un’attenta pianificazione social e eventi sul territorio che ci consentiranno di continuare a comunicare il brand HITACHI Cooling&Heating e la gamma di climatizzatori residenziali con grande efficacia».

Il video ha una durata di 30 secondi ed è programmato nel circuito di Google, Programmatic Advertising, Facebook e naturalmente su YouTube ( https://youtu.be/cDV0rXkLhqA). Una parte è veicolata anche attraverso l’app di 3b Meteo. A corredo dello spot sono stati girati anche dei video extra che, sempre con Gracy come protagonista, mostrano il backstage della campagna e saranno pubblicati come contenuti speciali sui canali social di HITACHI Cooling & Heating.
Paolo Caimi, Direttore Marketing della filiale Italiana di Johnson Controls Hitachi Air Conditioning Europe, commenta: «Lavorare con un’attrice così particolare è stata un’esperienza unica. E grazie a una creatività pensata per bucare il video già dai primi secondi di visualizzazione sono sicuro che il pubblico apprezzerà moltissimo Gracy e il benessere dei climatizzatori HITACHI!»

La cagnolina è stata allenata da Max Pregnolato, addestratore e fondatore dell’agenzia torinese Movie Dog.

CREDIT
• Agenzia Creativa: Moma Comunicazione
• Regista e Direttore della fotografia: Fabio Cattabiani
• Ideazione del soggetto: Valentina Ziliani
• Addestratore: Max Pregnolato
• Agenzia Casting: Movie Dog
• Speaker per il voice-over di Gracy: Chiara Gandolfi

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Come arredare una casa senza spendere troppo: 4 consigli

Avete intenzione di arredare casa ma disponete di un effimero budget? Niente paura, l’arredamento non è un qualcosa che necessita per forza di somme ingenti. È possibile arredare casa anche spendendo di meno e ottenendo un risultato ugualmente perfetto.
Ma come fare a fare ciò? Ve lo diciamo noi!

1. Scegliete uno stile d’arredo economico

La prima cosa da fare prima di arredare casa è scegliere lo stile. Optate per il design più economico possibile. Ad esempio, gli stili d’arredo più in voga del momento come lo shabby chic o il nordino hanno il privilegio di essere anche poco costosi. Fate un’accurata ricerca in giro e cercate di scegliere un design d’effetto ma fattibile per il vostro portafoglio.

2. Recatevi presso dei negozi d’antiquariato

Nei negozi d’antiquariato sono presenti tantissimi oggetti d’arredo economici e comunque ad effetto. Spesso si vendono mensole, mobili, quadri, sedie e chi più ne ha più ne metta! Il tutto spendendo davvero pochissimo e non rinunciando ad un effetto comunque strabiliante. Se preferite, potete anche recarvi presso dei mercatini dell’usato che sicuramente allestiranno anche nella vostra città oppure cercare dei siti internet che si occupano di compra/vendi a prezzi davvero accessibili a tutti.

3. Attenzione alle offerte

Molto spesso, i negozi applicano delle offerte stagionali a diversi oggetti d’arredo. Prestate attenzione alle offerte che ci sono in giro e cogliete la palla al balzo quando ne sentite una. Ad esempio, potete acquistare delle lampade da chi si occupa di vendita di lampadari online con offerte, oppure procurarvi degli elementi d’arredo come la cucina o il divano del salotto approfittando dei vari fuori tutto e sottocosto. Basta solo prestare un po’ più di attenzione in giro e riuscirete a creare un arredamento con i fiocchi senza spendere così tanto.

4. Mettete le “mani in pasta”

Perché comprare gli oggetti quando potete realizzarli voi stessi? Se avete una passione per il fai da te, cimentatevi ricreando qualche oggetto, utile per il vostro arredamento. Che siano quadri, portaoggetti, mensole ecc.. la cosa migliore per non spendere è proprio mettersi in gioco realizzando elementi d’arredo con le proprie mani senza doversi recare presso un negozio di oggettistica per la casa. Sarà un ottimo modo per passare il tempo e per personalizzare ancora di più la vostra abitazione.

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