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Roma città eterna. Vivi il centro di un sogno stando a Hotel Centrale Roma

Roma, una città unica dal punto di vista degli scorci, dei monumenti e della magia… A cui si sommano, quest’anno, gli appuntamenti del Giubileo della Misericordia, i concerti di luglio e le mostre di arte contemporanea al Maxxi

Roma, con il fascino unico al mondo di grande capitale con un passato contraddistinto dall’arte, dalle guerre ma anche dalla fede e dagli scatti sociali, mantiene intatto il suo fascino in quest’estate targata 2016. Ci sono gli appuntamenti del Giubileo che riprenderanno il 7 settembre con il “Giubileo dei docenti universitari e dei centri di ricerca e di alta formazione”. In particolare mercoledì 7 settembre alle 15 ci sarà la Cerimonia inaugurale nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense, a cui seguirà, alle 19, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, la solenne celebrazione dei Vespri. Il 10 settembre 2016, invece, in Piazza San Pietro si svolgerà l’Udienza Giubilare.

Si assommano a questi eventi del Giubileo della Misericordia centinaia di monumenti ma anche angoli meno conosciuti che sono a pochi passi dall’Hotel Centrale Roma come la Basilica di Santa Maria del Popolo, la passeggiata sul Pincio, villa Borghese, l’Ara Pacis, Villa Medici e il convento dei Frati Cappuccini e i ristoranti e le trattore tipici, fino a vie magiche e di uno splendore accecante come via Margutta, sempre vicino a Hotel Centrale Roma. La citta è molto ben descritta dal film di Paolo Sorrentino “La grande bellezza” con i suoi difetti e i suoi scandali che si sommano alla sua incommensurabile bellezza (proprio come nella vita, viene suggerito nel film).

A tutto questo si aggiungono i divertimenti come i concerti: a luglio 2016 ve ne sono molti, anche per il consueto appuntamento di “Luglio Suona Bene” (fino al 3 agosto), la manifestazione estiva di concerti sotto le stelle che presenta una selezione di grandi star italiane, internazionali e di nuove proposte originali. Gli artisti si esibiscono nella Cavea, lo spiazzo architettonico dell’Auditorium Parco della Musica disegnato da Renzo Piano; è uno dei più grandi palcoscenici a cielo aperto, un’avvolgente conchiglia sonora caratterizzata da proprietà acustiche uniche, divenuta ormai un sito centrale nella vita culturale dei romani e una delle mete turistiche più frequentate della capitale. A luglio 2016, tra gli altri, si esibiranno nella Cavea artisti italiani ed internazionali di qualità come (in ordine cronologico) Santana il 19 luglio, Gianna Nannini il 22 luglio, Sting il 27 luglio e Mika il 31 luglio (tutti alle ore 21). Il 16 luglio alle 20, inoltre, Bruce Springsteen si esibirà con la E Street Band al Circo Massimo.

Per chi invece è amante della cultura, il Maxxi – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo accoglie molte mostre interessanti; tra queste, fino al 2 ottobre 2016, “Pier Luigi Nervi. Architetture per lo sport”: il pensiero progettuale e costruttivo di Pier Luigi Nervi nelle opere realizzate per il mondo dello sport; fino al 23 ottobre 2016 “Extraordinary visions. L’Italia ci guarda”: il Belpaese si racconta e lo fa con l’occhio dei maggiori fotografi italiani e internazionali che hanno posato il loro sguardo sull’Italia e fino al 6 novembre 2016 “Sou Fujimoto, Michelangelo Pistoletto, Paolo Soleri, Luca Vitone, Franz West e Chen Zhen. Highlights/Visions”: un dialogo aperto tra opere selezionate di artisti e architetti italiani e internazionali presenti nella collezione del Maxxi intorno al tema della visione.

Volete un consiglio? Affittatevi una Vespa e girate per Roma centro alla mattina prestissimo: avrete un ricordo incancellabile… Un po’ come in “Vacanze romane” e in “Caro diario”!!!

http://hotelcentraleroma.it/

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CON I PROPRI OCCHI, MAURO MAGNI

Con i propri occhi, MAURO MAGNI

DAL 6 AL 27 GIUGNO 2015

Inaugurazione sabato 6 giugno 2015, dalle ore 18.

Orari di apertura al pubblico:Lun-Ven 10-13; 15-18 Sabato su appuntamento

Catalogo: a cura di Sissi Aslan

Testi di Sissi Aslan e Alberto Gianquinto

Dove: Via Antonio Bertoloni, 45 (zona Parioli), 00197 Roma

Costo: Ingresso libero

Telefono: (+39) 06 45 555 970

URL: http://www.philobiblon.org

Ufficio stampa: Romina Guidelli – mob.+39 349 5202413

 

La PHILOBIBLON GALLERY di Filippo Rotundo e Matteo Ghirighini è felice di presentare “Con i propri occhi, Mauro Magni”, una mostra dedicata all’opera dell’artista romano. L’esposizione consente un percorso di circa dieci anni attraverso dipinti, anche di grandi dimensioni, su tela, su metallo e su carta, e terrecotte.

Con i propri occhi, al suo secondo appuntamento, è un progetto che coinvolge due artisti romani, cinquantenni, Angelo Colagrossi, la prima delle due mostre (in svolgimento dal 9 al 30 maggio) e Mauro Magni (6-27 giugno), in due eventi espositivi presso la Philobiblon Gallery di Via A. Bertoloni 45 a Roma. Le mostre personali sono accompagnate da due cataloghi curati da Sissi Aslan, con testi critici di Sissi Aslan e Alberto Gianquinto. Le opere esposte, dipinti, carte e sculture in terracotta, sono il risultato delle ricerche artistiche che Colagrossi  e Magni  hanno sviluppato negli ultimi anni trovandosi a percorrere strade comuni che confluiscono nel titolo stesso del progetto Con i propri occhi. Le due mostre propongono indicano e suggeriscono il racconto e la prospettiva di Colagrossi e Magni attraverso declinazioni e strutture differenti ma articolate secondo una storia comune, quella del loro amore nei confronti della pittura e del loro disagio verso la perdita d’identità.

Con i propri occhi

MAURO MAGNI

 

Per Mauro Magni si deve parlare di nuovi tracciati, formali e iconografici, pur rimanendo ancorato ad una disciplina di visione che ha reso il suo percorso estetico–semiotico sempre conformato all’idea di sincerità in pittura. Magni si è, in questi ultimi dieci anni, diretto verso la ricerca di una soluzione impellente dei malesseri suoi e del mondo, descrivendo ossessivamente e per cicli le Montagne, prima, (suoi e nostri Montagne Sainte Victoire e Fujiyama), le Torri dopo, dal colore, pieno e spesso invadente, al bianco e nero, e infine gli incendi pensati come purificazione. Le seconde declinate nella vasta serie delle Torri di Babele (Nella confusione di Migdal, datato 2012, è il primo grande quadro del ciclo). “Nelle Torri ‑ scrive Sissi Aslan in catalogo ‑ il nostro artista maschera, ancora una volta, lo stordimento del conoscere e del superare nella dimensione iniziale dell’oggetto e della narrazione. Con ciò voglio dire che Magni segue un percorso di reiterazione ossessiva partendo, sempre, dalla rappresentazione naturale per concludere tale percorso seriale nella visionarietà. La grande tela Nella confusione di Migdal (2012) è solo l’inizio del cammino. E non solo di tale reiterazione ma, e soprattutto, della visceralità della visione via via sempre più dominante … Tutto è caos silente, ossimoro che serve per indicare esattamente il pensiero di Magni connesso al plurale della storia ma direi di tutte le storie. In effetti tutte le opere di quest’artista sono desolatamente silenti e mai percepibili come azione futura, semmai come passato agito meditazione su questo, forse come futuro possibile e desolante” (da Sissi Aslan, Sulla linea dell’orizzonte, acqua aria terra fuoco).

Relativamente al percorso iconografico di Magni Alberto Gianquinto scrive “Il monte si trasforma per diventare torre: torre di Babele, che si arricchisce di blisters, i contenitori in plastica di medicinali, opalescenti ai mutamenti della luce, sorta di alveari dei malanni del mondo, che necessita anche di placche di sostegno alla fragilità del suo essere e delle sue strutture sociali. Strutture complesse, fino ad architetture di forma quasi romanica, sovrastate da gabbie e antri, su un accenno di mare (o di lago), che è anche traccia di un orizzonte, indice di spazio tridimensionale. … Poi c’è Android’s Dream, altra torre ormai quasi azteca e torre infine che si infiamma, vulcano di una società apocalittica, che si autodistrugge. La sintassi costruisce qui anche sul nero, con antri e gabbie e luci di contrasto, che mettono in campo strutturazioni bruegeliane. Svolta positiva, compare il fiore di loto e, dopo un bianco monolitico, quasi concettuale e granitico, la torre assume quasi forma e dimensione di pagoda, dove i colori si fanno preziosi nell’argento e nell’oro” (da Alberto Gianquinto, Natura che tramuta e narra lo spessore dell’inconscio).

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Omaggio a De Chririco al Palazzo delle Esposizioni di Roma

Fino all’11 luglio presso il palazzo delle Esposizioni di Roma , sarà visibile un importante omaggio al grande maestro italiano fondatore della metafisica, uno tra i movimenti culturali più significativi del Novecento che proprio quest’ anno compie un secolo.

De Chirico nasce nel 1888 a Volos, nel cuore della Grecia classica, da una nobile famiglia italiana, e formatosi a Monaco dove rimane suggestionato dalla pittura simbolista e dalla lettura di Nietzsche e Schopenhauer.

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I capolavori dello Stadel Museum di Francoforte

Roma ospita le opere del Stadel Museum di Francoforte, una celebre collezione, di certo una delle più ricche e prestigiose raccolte europee d’arte antica e moderna.

Una bella selezione della porzione otto novecentesca della collezione europea, con uno sguardo sulla storia dell’arte europea dai Nazareni ai Romantici, dal Realismo all’impressionismo, dal simbolismo alle avanguardie.

La mostra apre sullo scenario del classicismo tedesco di primo Ottocento, introdotto dal celeberrimo ritratto di Goethe in riposo sullo sfondo della campagna romana, realizzato nel 1787 da Tischbein e diventato simbolo assoluto del mito italico del Grand Tour. A seguire, un vasto omaggio all’impressionismo francese – dai paesaggi realisti di Corot e Courbet al radioso impressionismo dei ritratti di Renoir fino alle sontuose atmosfere parigine di Degas. Lo snodo centrale della mostra è dedicato al Simbolismo, rappresentato dai suoi protagonisti assoluti (Böcklin, Ensor, Moreau, Munch e Redon) con le loro evocazioni di mondi immaginati e inquietanti, cui fa eco un raffinato gruppo di opere Nabis (Bonnard, Vallotton e Vuillard). La mostra dà spazio quindi a capolavori dell’Espressionismo tedesco, rappresentato dai gruppi Die Brücke (con Heckel e Nolde) e Der Blaue Reiter (con Marc e Jawlensky), la cui produzione si orienta su una formula pittorica drammatica e radicale.

Una bella occasione di visitare l’arte che ci viene a trovare nei nostri musei, la mostra rimarrà aperta fino al 17 luglio al Palazzo delle esposizioni di Roma.

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Presso la Galleria Embrice di Roma, si apre la mostra: 1911-2011: CENTENARIO DI UNA CASA A ROMA. (FRF) FIVE ROMAN FLATS. UN PRIMO CAMPIONE.

la MAVG Mediateca di Architettura di Valle Giulia, dell’Università degli Studi La Sapienza,

presenta

1911-2011: CENTENARIO DI UNA CASA A ROMA. (FRF) FIVE ROMAN FLATS. UN PRIMO CAMPIONE.

A cura di Amedeo Fago.

Con il patrocinio della Biblioteca Centrale della Facoltà di Architettura.

Inaugurazione: venerdì 13 maggio 2011, dalle ore 18.00
La mostra rimarrà aperta da venerdì 13 maggio a sabato 21 maggio 2011.
Orario: 18.00 – 20.00. Chiuso la domenica.

Dal 13 al 21 maggio 2011, la Mavg (Mediateca di Architettura di Valle Giulia) con il patrocinio della Biblioteca Centrale della Facoltà di Architettura, presenta – presso la Galleria Embrice (Roma, Via delle Sette Chiese, 78, Tel. 06.64521396 www.embrice.com) – una mostra a cura di Amedeo Fago intitolata, 1911-2011 centenario di una casa a Roma.
Si apre così un nuovo progetto, Five Roman Flats, di cui la mostra che Embrice dedicata alla casa che Carlo Mazza costruì per sé e i suoi nel 1911, rappresenta un primo campione. Si tratta di raccontare un pezzo di Roma. Cinque storie attraverso cinque alloggi borghesi, appartenuti a soggetti con ruoli sociali di rilievo della Roma che va dal periodo liberale a quello fascista, e che hanno lasciato alle generazioni successive patrimoni immobiliari frammentati, fra più grounds e in più edifici. Contestualmente, la ricerca sui singoli alloggi, prevede un lavoro affidato a diverse professionalità la cui unica tappa obbligata è la presenza di una breve presentazione scritta affidata ai gestori attuali. Seguono la preparazione di una mostra presso Embrice e l’elaborazione di un testo teatrale. Tutte le fasi, dalla visita del flat alla prima teatrale, vengono riprese per confluire in un documento filmato. La combinazione dei diversi passaggi, in presenza di cinque soggetti materiali, darà luogo a centinaia di possibili varianti.
Il percorso complessivo è stato strutturato in maniera articolata per permettere, al di là dell’analisi storica dal punto di vista architettonico e urbanistico, di narrare la storia di un luogo cercando di far emergere quelle memorie individuali e collettive che in esso sono depositate.
La casa Mazza, oggi Buontempo Danusso, è collocata sulle pendici di Monte Mario che sovrastano a sud il tratto iniziale, in salita, della Via Trionfale; l’area, totalmente agreste, era entrata già dal 1909 nell’interesse della famiglia, costretta dagli espropri a lasciare la prima residenza nell’area delle Terme di Caracalla. L’aspetto esteriore molto semplice o modesto, la denota come un edificio di quello che era il margine periferico della zona nord-ovest, la casa non mostra un carattere di rilievo dal punto di vista architettonico, né ci sono tracce del disegno dal quale furono tratti i piani di costruzione, che molto probabilmente è stato tratto da uno dei numerosi manuali apparsi a stampa in Italia a partire dal 1890.
L’isolamento costituisce l’elemento di risalto di questa abitazione a tre piani, che è separata dal contesto edilizio contiguo, ed è circondata e schermata da un ampio spazio verde sottostante Villa Miani, nonostante l’area sia stata inserita dal 1931 nel PRG di Roma. Ed è interessante notare come la singolarità della casa, risieda nel suo insistere in un luogo appena sfiorato dai diversi piani regolatori di Roma Capitale, redatti a partire dal 1873. Dal primo, successivo di soli tre anni alla Breccia di Porta Pia, dell’ingegnere Alessandro Viviani, passando per quello redatto da Rodolfo Bonfiglietti nel 1906, e quello di Edmondo Sanjust di Teulada del 1908, per finire al Prg del 1931.
Organizzazione: Carlo Severati, Vincenzo Nizza, Gianluca De Laurentiis, Daniele Forlani.
Riprese: Massimo Casavola, Alberto Michetti, Carlo Tomassi.
Montaggio: Carlo Tomassi, Amedeo Fago.
Fotocolor: Humberto Nicoletti Serra.
3D e Animazione: Jacopo Pomante.
Testi: Amedeo Fago, Luciana Buontempo, Massimo Casavola, Giuseppe Miano.
Modelli: Umberto Buontempo.
Ricerche: Carlo Tomassi.
Allestimento: Massimo Casavola,Vittorio Giusepponi, Carlo Severati.

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Mostra “La Dolce Vita” ai Mercati di Traiano di Roma

Fino al 4 novembre sarà possibile visitare, nella splendida cornice dei Mercati di Traiano a due passi dal Colosseo, la mostra fotografica “La Dolce Vita. 1950 – 1960. Stars and celebrities in the Italian Fifties”. Vista la vicinanza con il più grande anfiteatro dell’epoca romana, si potrà dormire presso uno dei tanti b&b Colosseo.

La mostra vuole essere un omaggio ad uno dei periodi più esaltanti della capitale, con gli occhi del mondo puntati sulla città eterna, con gli sfarzi, gli eccessi, la celebrità ed il divismo dello show business che qui si autocelebrava: Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, Vittorio Gassman e Lucia Bosè, Maria Callas e Aristotele Onassis sono solo alcuni dei protagonisti della grande stagione della Dolce Vita romana.

Ma attraverso le foto si fissa anche l’occhio sulla società italiana che vuole uscire dalla Guerra e ricominciare a vivere: un’Italia ferita eppure con tanta voglia di cambiare.

La stessa voglia che invade e permea la vita mondana, non solo delle grandi stelle del cinema internazionale. Il popolo italiano balla in discoteca, frequenta il cinema, compra dischi e rotocalchi e, leggendo proprio questi ultimi, si appassiona alla vita pubblica e privata delle celebrità internazionali scoprendole con i continui pettegolezzi.

Lo sguardo attento della macchina fotografica le riprende, ferma le immagini dei loro matrimoni, dei concerti, delle uscite e degli amori, lasciandoli per sempre nell’immaginario collettivo non solo degli anni ’50, ma anche per i decenni e per le generazioni successive.

La mostra è aperta da martedì a domenica dalle ore 9.00 alle 19.00. La biglietteria chiude un’ora prima. Il costo del biglietto di ingresso è di € 9.

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A quattrocento anni dalla morte, Caravaggio incanta Roma

Dal  20 Febbraio al 13 Giugno, Roma ospiterà una delle più importanti mostre previste per il 2010.

In occasione dei 400 anni dalla morte di Caravaggio, la città eterna vuole offrire un omaggio al grande artista, la cui produzione pittorica ha regalato al mondo alcuni dei più grandi capolavori della storia.

Le scuderie del Quirinale dal 20 Febbraio al 13 Giugno, ospiteranno una collezione di opere attribuibili in modo certo alla mano di Michelangelo Merisi da Caravaggio.

La mostra del Caravaggio, può certamente essere considerata tra i più grandi eventi a Roma del 2010. L’esposizione e’ Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali e con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma, coprodotta con MondoMostre e realizzata con il supporto di Cariparma.

L’esposizione si svilupperà su due piani in cui sarà possibile ammirare capolavori come il celeberrimo Ragazzo con cesto di frutta, il Bacco, la Canestra di Frutta (mai, prima d’ora, uscita dalla sua sede, la Pinacoteca Ambrosiana), le due versioni della Cena in Emmaus rispettivamente dalla National Gallery di Londra e dalla Pinacoteca di Brera, i Musici dal Metropolitan Museum di New York, il Suonatore di liuto dall’Ermitage , l’Amore vincitore dalla Gemaldegalerie di Berlino o le tre versioni del San Giovanni Battista e la Deposizione dai Musei Vaticani e molti altri.

Capolavori mai visti assieme, altri mai concessi per esposizioni temporanee, per la prima volta in un’unica mostra, in un evento unico ideato da Claudio Strinati e a cura di Rossella Vodret e Francesco Buranelli.

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