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DIRK HAMILTON & LINO BLANDIZZI IN CONCERTO

Un concerto esclusivo che vedrà ancora insieme sul palco Dirk Hamilton e Lino Blandizzi, lunedì 28 maggio alle ore 21:00, alla Casina Pompeiana di Napoli – Villa Comunale – presso Archivio Storico della Canzone Napoletana della Rai (Organizzazione Associazione Chilli Band). Cosa unisce due artisti provenienti da culture così differenti, dal punto di vista musicale e territoriale, i quali, riescono a trovare un loro personalissimo ed insolito punto d’incontro che si rinnova e consolida occasionalmente ormai da anni. Di certo non può non esserci qualcosa di magico in tutto ciò. Lo si scopre in un lavoro interessante, nato già in passato, con un duetto di forte intesa nel brano “Siamo lontani”, tratto dall’album “Il Mondo sul Filo” (Clapo/Edel). Hamilton e Blandizzi insieme, per declinare in maniera diversa, le occasioni di incontro con la musica. Due performance unite senza regole e senza limiti. Ancora nuove emozioni e pezzi di vita! 

Dirk Hamilton, autentica icona del Folk/Rock californiano, esordisce negli anni settanta sulla scia della grande musica prodotta sulla West Coast americana in quel periodo. I suoi primi album vedono la partecipazione dei più grandi musicisti e session men della zona e l’ausilio di produzioni sontuose e di prestigio. Lavorano con lui: Jeff Porcaro, Larry Carlton, Garth Hudson, Dean Parks, David Paich, ma anche David Hayes, Venetta Fields e Chris Hillman, oltre al produttore Gary Katz, colui che ha forgiato l’inimitabile sound dei primi Stealy Dan. Il bluesman, torna in Italia per una serie di concerti imperdibili in Maggio e Giugno, con il suo celebre disco YEP! ristampato da Appaloosa/IRD. Le sue canzoni sono poesie in musica, da colui che il Los Angeles Times ha descritto come “uno dei pochi legittimi poeti in circolazione nel rock” e che The New York Press ha salutato come “lucido, intelligente ed unico”. Un maestro della canzone americana, o come la stampa specializzata ama scrivere, “uno dei segreti meglio custoditi della canzone americana”, vicino a mostri sacri come Morrison, Springsteen, Dylan… In Italia, Hamilton ha registrato il suo ultimo lavoro dal titolo emblematico “Solo Mono”, album pubblicato poi solo negli Stati Uniti. Un percorso artistico di tutto rispetto anche per Lino Blandizzi, cantautore partenopeo, con 7 album all’attivo che da poco ha festeggiato i suoi 25 anni dal suo esordio discografico con la WEA nel 1991, anch’egli in giro per l’Italia con il suo “Solo Acoustic Tour”. Molti riconoscimenti e progetti dedicati al sociale. Eccellenti collaborazioni artistiche con Sergio Bruni, James Senese, Antonio Onorato, Joe Amoruso, Gigi De Rienzo, Adriano Pennino, Bob Fix e tanti altri. La sua è una musica che nasce inizialmente dalla passione del Rock, passando poi alla canzone d’autore, estremamente aperta anche al Pop internazionale, ma è nei testi e nella poetica che si concentra imprescindibilmente il suo lavoro. Alcune sue canzoni consolidano sempre di più la propensione a dare note alla poesia d’autore come ha fatto con i versi di Luigi Compagnone, Eduardo De Filippo, Anna Maria Ortese… Tra i suoi ultimi, interessanti, lavori discografici, l’album “Da noi in Italia” (Graf Music/Audioglobe). Nel 2016, contribuisce con il suo brano “Abbiccì” alla diffusione della lingua italiana in Francia (Metodo didattico pubblicato dalla casa editrice francese “Hachette Education”). I suoi album nascondono gemme di canzoni… un artista con ancora molto da scoprire. Hamilton e Blandizzi, nonostante i loro stili diversi, sono accomunati dalla capacità introspettiva e dalla mancanza di concessioni al music business e da quella canzone d’autore che sa sposarsi benissimo all’energia Pop/Rock/Folk, senza perdere nulla della poesia e della profondità originaria. Un concerto a quattro mani in acustico assolutamente imperdibile, vista la caratura dei personaggi. I due presenteranno brani dai loro rispettivi nuovi dischi: “Touch and Go“ per Hamilton e “Da Noi in Italia” per Blandizzi, ma non disdegneranno di proporre alcune gustose ed irrinunciabili escursioni nel passato, oltre ad una serie di “chicche” tutte da scoprire. Davvero impensabile non esserci… 

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Rai servizio pubblico: Fabio Fazio e la Rai non quanto costa ma quanto vale

Aldo Cazzullo su Fazio e la RAI: “Credo che, quando si stabilisce o si discute il compenso di una persona, non ci si debba chiedere quanto costa, ma quanto vale (…)”.


Caro Aldo,
mi piacerebbe conoscere la sua opinione sul caso Fazio. Può, deve, il servizio pubblico accettare di pagare un suo «pezzo pregiato» fior di milioni aumentando il compenso precedente? Avrei voluto vedere se Fazio, andando altrove, si sarebbe portato con sé i suoi fan.
Valentina Micillo, Milano

Cara Valentina,
Ho ricevuto molte lettere sul tema, alcune decisamente più assertive della sua. Credo che, quando si stabilisce o si discute il compenso di una persona, non ci si debba chiedere quanto costa, ma quanto vale. Fabio Fazio vale molto, e non solo perché le sue trasmissioni incassano molta pubblicità, e quindi si ripagano e fanno anzi guadagnare la Rai: per essere concreti, RaiTre perde 15 milioni, ma RaiUno ne guadagna 22.

Per anni Fazio è stato l’unico a riuscire a fare una trasmissione di libri in prima serata (al mattino c’è quella ormai storica di Corrado Augias). Le trasmissioni di libri non funzionano se hanno un approccio penitenziale, se comunicano questo messaggio: «Ora basta guardare sciocchezze, mettiti in ginocchio sui ceci, allaccia il cilicio e diventa migliore». Così la gente cambia canale. Se invece il messaggio dice in sostanza «stasera parliamo della vita, ridiamo, ci emozioniamo, ci indigniamo, e se vi interessa c’è questo libro», allora una parte significativa di pubblico risponde. In questo modo Fazio non solo ha portato in tv David Grossman e Daniel Pennac, Abraham Yehoshua e Emmanuel Carrère, Umberto Eco e Mario Vargas Llosa, insomma i più importanti scrittori del nostro tempo; ha dato loro un pubblico che in altre trasmissioni non avrebbero avuto. Questo non significa condividere tutto quello che Fazio fa o pensa. Ad esempio su Roberto Saviano ho un’opinione diversa dalla sua. Però credo che Fazio interpreti in modo corretto quel che dovrebbe fare il servizio pubblico.

Si parla spesso di dedicare una rete alla cultura, togliendole la pubblicità. Sarebbe un esperimento interessante. Ma credo che un canale culturale dovrebbe comunque puntare ad avere un pubblico ampio. Abbiamo, con rare eccezioni, una classe di accademici che disprezzano la divulgazione perché disprezzano il popolo, anzi il volgo, e sono convinti di essere giudicati tanto più bravi quanto più sono oscuri. Questo aumenta il ruolo e la responsabilità della tv pubblica nella divulgazione e quindi nella formazione, come sostiene da sempre Piero Angela. Ora suo figlio Alberto ne ha raccolto il testimone. Il problema della Rai è avere più Alberto Angela e più Fabio Fazio; non meno.

Fonte:  Corriere della Sera

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RAI Serie TV: ecco i punti di forza di “Tutto può succedere”

Serie TV RAI, Tutto può succedere. In questo remake di Parenthood il team lavora di leggerezza valorizzando bene una naturale inclinazione per la commedia.

«Siamo una famiglia, sì o no?», chiede Sara (Maya Sansa) a sua figlia Ambra (Matilda De Angelis), adolescente sveglia ma insicura, cresciuta con un padre irresponsabile e problematico. La ragazza non risponde: è appena arrivata a Roma da Genova con sua madre e suo fratello Denis (Tobia De Angelis), dopo la dolorosa ma inevitabile separazione da quel padre disastroso.

Non conosce ancora, Ambra, gli abbracci e le risate collettive, le ansie condivise e quanto sia bello spartire coi calorosi parenti romani la gioia di un regalo offerto dalla vita. Non sa molto del tepore dolce di sentirsi ramo di un albero robusto e rigoglioso, composto da due nonni, dai loro quattro figli e da un bel mucchio di nipoti, tra cui lei.

Scoprirà tutto durante un viaggio lungo due stagioni, sempre su Rai Uno, dal 27 dicembre del 2015 al 29 giugno prossimo, quando la disordinata orchestra dei Ferraro suonerà per l’ultima volta la sua vitalità caotica ma coinvolgente, il suo entusiasmo spassoso e un poco confusionario, chiassoso ma sensibile. I problemi delle varie generazioni si accompagneranno per l’ultima volta all’allegria, in un volteggio finale di risate ed emozioni.

Ventisei puntate in tutto, di peripezie esistenziali e sentimentali, durante le quali Ambra, piccolo e prezioso anello di un ampio girotondo familiare, ha incontrato i vistosi difetti dei suoi tanti familiari: dal testardo e orgoglioso nonno Ettore (Giorgio Colangeli) alla saggia e sottilmente malinconica nonna Emma (Licia Maglietta), fino alle tante zie e zii carnali e acquisiti, ognuno coi propri figli a completare il gran concerto. Tanti chicchi di un gustoso grappolo, ognuno dal sapore unico: ecco i Ferraro, coralità agrodolce che parla di bullismo e di vuoti nell’anima portati dal pensionamento, di video virali e di gravidanze involontariamente interrotte, del lavoro che si perde a quarantatré anni e della paura che si prova.

Ambra, al pari di ogni personaggio di Tutto può succedere, osserva la fatica di tutti per tenere in piedi il proprio nucleo, le prove continue che la vita impone a ogni età, le tempeste a volte indomabili che aggrediscono gli amori che parevano al sicuro, gli errori e le rinunce che plasmano i bilanci personali, il sudore colato per crescere i figli, doni infiniti che a volte vivono problemi che non possiamo annullare, soltanto lenire, magari affrontandoli con la bravura esemplare di Alessandro (Pietro Sermonti), primogenito di Ettore ed Emma, e di sua moglie Cristina (Camilla Filippi), che oltre a essere i genitori di Federica (Benedetta Porcaroli), intelligente e riservata coetanea di Ambra, lo sono anche di Max (Roberto Nocchi), che ha otto anni e la sindrome di Asperger. Il tempo speso per il figlio non toglie ad Alessandro la capacità di spendersi per gli altri, non scalfisce la sua propensione ad «aggiustare le persone», come sintetizza suo padre a un certo punto. Le difficoltà non tolgono ai Ferraro il piacere di incontrarsi, aumentano semmai il bisogno di tenersi stretti, sciogliendo la complessità del vivere in una cena con brindisi e autoironico ripescaggio di aneddoti dal passato.

Sa tenere la porta aperta al mondo esterno, questa arruffata famiglia italiana: ha il merito di aprirsi ai portatori di sana rottura e quindi di crescita, al loro sguardo esterno e libero che aiuta a sforbiciare i cordoni ombelicali ancora intatti. Sanno pure pregare, i Ferraro, qualche volta, anche se nonna Emma non sa bene da dove cominciare: «Padre nostro — confessa ad alta voce — so che non ci parliamo molto spesso». Poi, però, ringrazia per i tanti doni ricevuti e chiede preghiere per i propri cari, conquistandosi così l’applauso della tavolata e un “brava” da tutti i commensali.

Tutto può succedere è il remake italiano della statunitense Parenthood, serie cult da sei stagioni in tutto, dal 2010 al 2015, a sua volta ispirata al film Parenti, amici e tanti guai di Ron Howard, del 1989. Se in quel vigoroso family drama i dialoghi brucianti e le vivide interpretazioni rendevano credibili tutte le tensioni e i ritorni alla pace, il team lavora di freschezza e leggerezza, valorizzando bene la naturale inclinazione italiana per la commedia. Se l’intensità di Parenthoodfotografava nitidamente la contemporaneità americana, Tutto può succedere pennella, senza idealizzarlo mai, l’affresco di una media borghesia italiana che sa tanto di normalità. Le sfumature favolistiche vengono diluite con attenzione nel realismo, in questa serie dal linguaggio popolare ma curato, e se diverse avventure incontrano il lieto fine, capita a volte che i limiti personali o le scelte fatte portino a un dolore irreversibile, alleggerito solo in parte da parole di conforto, dalla corsa sincera in aiuto, dalla battuta che indebolisce la solitudine e la sofferenza.

«Siam fatti così — dice Sara della sua famiglia — ci elettrizziamo per poco», mentre Carlo (Alessandro Tiberi), il più giovane dei quattro figli di Ettore ed Emma, sintetizza i suoi parenti con un ironico «son strani», quando li presenta a Feven (Esther Elisha), la ragazza che sei anni dopo una loro breve relazione si è rifatta viva presentando a Carlo il figlioletto Robel, che in poco tempo lo trasformerà da inguaribile immaturo a padre affettuoso e innamorato. Senza quelle barriere psicologiche che invece impediscono a sua sorella Giulia (Ana Caterina Morariu), determinato e tosto avvocato, di costruire una relazione profonda con la piccola Matilde, più legata invece al padre Luca (Fabio Ghidoni), anche lui avvocato ma poco ambizioso e anche per questo reinventatosi felicemente giardiniere.

È l’ennesima tessera di un puzzle che ricorda le potenzialità della famiglia mettendone in mostra le mille imperfezioni, che racconta come uniti il difficile diventi un po’ più facile e si possa anche acchiappare la felicità, talvolta. «Empatia — spiega il piccolo Max — vuol dire entrare dentro. Come se io potessi diventare te e tu me». Ecco, i Ferraro, a modo loro, vivono la famiglia in questo modo: cercano la verità negli occhi dell’altro e se serve intervengono per il loro bene. E non è poco.

Fonte: L’Osservatore Romano

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RAI servizio pubblico accordo con France Tv presenti Monica Maggioni e Mario Orfeo

RAI firmato ieri l’accordo con France Tv alla presenza della presidente Monica Maggioni e del dg Mario Orfeo

«Siamo forti insieme, deboli se soli». Il dg di France Televisions Xavier Couture sintetizza così l’accordo siglato ieri mattina con la Rai, alla presenza della presidente Monica Maggioni e del dg Mario Orfeo: un contratto quadro di coproduzione che prevede annualmente una serie di progetti, per arricchire con contenuti di matrice europea la programmazione nazionale e la distribuzione internazionale. «Un’alleanza strategica nell’ottica di servizio pubblico — precisa Orfeo — una collaborazione sistematica in un momento in cui l’Europa è attraversata da venti di tempesta, che mettono in pericolo il mondo aperto cui siamo abituati».

È già in cantiere un primo ambizioso progetto che riguarda la storia, ma non recente. Anticipa Couture: «È un documentario che attiene più all’Italia che alla Francia: la prima pietra di un edificio che spero diventi grande e importante. D’altronde i nostri due Paesi sono molto prossimi sul piano culturale, è fondamentale unirci. Siamo colonizzati da altri Paesi molto forti: i nostri giovani conoscono più le strade di Los Angeles che quelle di Roma o Parigi e non va bene. Unire le forze significa avere più soldi per diventare protagonisti, ma non è solo una questione di marketing: l’Europa è la nostra importante famiglia». Aggiunge Mario Orfeo, riferendosi alle recenti elezioni d’Oltralpe: «Dalla Francia arrivano segnali che ci fanno ben sperare in un’inversione di rotta».

Fonte:
Corriere della Sera

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Antonio Campo dall’Orto, una Rai con diverse luci (Il Corriere della Sera)

Il Corriere della Sera traccia un bilancio della Rai

L’addio del direttore generale Antonio Campo dall’Orto lascia la Rai coi “conti in ordine, e un’eredità fatta di diverse luci e alcune ombre. In Italia le chiacchiere contano spesso più dei fatti, ma noi proviamo a partire da questi ultimi.

In termini di presenza sul mercato, la Rai sembra in migliore salute dei suoi competitor: non si sa se per incapacità di questi ultimi o per meriti di Viale Mazzini, fatto sta che il servizio pubblico totalizza –nei primi cinque mesi dell’anno- una quota di mercato che tocca il 40% (in prime time) e il 38% (nell’intero giorno), grazie ai canali generalisti e ai dieci tematici. Mediaset si ferma al 32,1% (prime time), tutti gli altri editori (compresa Sky) sono ben sotto il 10%.

Nel 2017 Rai1 si conferma rete leader, con 19,5% di share in prima serata, e il 17,5% nell’intero giorno, con una tendenza in crescita rispetto allo scorso anno (Canale 5 è ferma al 15,7% in p.t.). L’ombra maggiore che pesa su questi (grandi) numeri è il fatto che il pubblico Rai è fatto prevalentemente di anziani, caratteristiche che accomuna le tre reti generaliste: Rai1 e rai3 vincono sugli ultra 65enni (anche se ci sono segnali di “svecchiamento” rispetto al 2016), Rai2 abbassa un po’ l’età media conquistando sia i 50enni sia i 20enni. Ma sui target più giovani non c’è storia con Mediaset e gli altri editori. Il pubblico più colto (laureati) premia in particolare Rai2 e Rai3. Gli asset forti Rai sono Sanremo, una fiction che fa grandi numeri (da “Montalbano” a “Maltese”) e che si rinnova (“La porta rossa”), l’intrattenimento fra tradizione (“Che tempo che fa”) e innovazione (Facciamo che io ero”, “Il collegio”). Al di là del digitale (RaiPlay) e dell’informazione (irriformabile), la stagione di Campo Dall’Orto si è caratterizzata per un’inedita attenzione editoriale. Speriamo ora non venga definitivamente archiviata.

Fonte: Il Corriere della Sera

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RAI media company i nuovi episodi Non Uccidere prima in streaming poi su RAI2

Tutto in una notte: il binge watching, la scorpacciata di serie in anteprima non è più solo su Netflix e Sky. La RAI si adegua e, a caccia di pubblico giovane, propone in anteprima dal primo giugno sulla piattaforma RaiPlay (www.raiplay.it) i nuovi episodi di Non Uccidere, la serie con l’ispettrice Miriam Leone in onda in TV su Rai2 dal 12 giugno. 

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Vedere le fiction come e quando si vuole, senza rispettare l’appuntamento televisivo. La Rivoluzione è iniziata. “Non è vero che l’online cannibalizza la tv”, spiega Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Teche e responsabile Content Digital, “ma aiuta a allargare la platea, per conquistare il pubblico che di solito non segue la tv generalista. La RAI diventa media company:offrire questo servizio significa rinnovare il volto di un’azienda. Per tutta la RAI è uno sforzo vero lavorare su una multipiattaforma.” “Non uccidere”, dice, “fa da apripista ma continueremo in autunno con Linea Verticale con Valerio Mastrandrea, poi con L’Ispettore Coliandro e Rocco Schiavone anche senon in modalità box set.

Che sia la strada giusta ce lo dice anche la Bbc che ha proposta The living and the dead”. Un progetto fortemente voluto dal dimissionario direttore generale della RAI Antonio Campo Dall’Orto, che puntava a trasformare la RAI in una media company, “per andare incontro ad un pubblico sempre più ampio”, come sottolinea la direttrice di Rai Fiction, Tinni Andreatta. Per il produttore Lorenzo Mieli “solo con la RAI si poteva fare un prodotto industriale del genere” e ringrazia Campo Dall’Orto “che ha avuto il coraggio di credere in questo racconto televisivo e ha lavorato per anticiparlo su RaiPlay.  E’ incredibile che un direttore generale che ha rischiato così tanto, sia dimissionario”.

RAI Fiction con i suoi titoli in questo progetto gioca un ruolo importante: non a caso è stato selezionato un poliziesco che s’ispira, nello stile e nelle trame, ai gialli nordici, con un linguaggio e uno stile nuovo. “E’ la prima volta nella storia del servizio pubblico italiano”, aggiunge la direttrice Andreatta “che una serie intera viene resa disponibile in modalità non lineare, vogliamo raggiungere un pubblico sempre più ampio e trasversale. Negli ultimi anni molti spettatori hanno sviluppato modalità e bisogni di consumo diversi da quelli del classico appuntamento tv. Con Non uccidere alziamo l’asticella dell’innovazione. E’ stato venduto in tutto il mondo: la prima stagione ora è in onda su Arte in Francia e Germania con ascolti superiori allo share medio della rete”. Tra noir e thriller, la serie – creata da Claudio Corbucci, diretta da Lorenzo Sportiello, Claudio Noce, Michele Alaique, Adriano Valerio, e Emanuela Rossi – racconta delitti consumati tra le mura domestiche o nella cerchia di piccole comunità. La protagonista, l’ispettrice della Squadra Mobile di Torino, Valeria Ferro (Miriam Leone), alle spalle un passato sofferto, è alla continua ricerca della verità. “La cerca a tutti i costi” spiega l’attrice. “Sono felice di averla interpretata, è stato un regalo. Il mio riferimento è stato Antigone perché seppellire i morti e dare giustizia a chi ha perso un proprio caro per Valeria è la missione fondamentale. E’ figlia di una carnefice, la madre e di una vittima, il padre, ha un sesto senso per le indagini. Siamo riusciti a restare fuori dal trionfalismo e a stare vicini alle persone che vivono una tragedia”.

Fonte:  La Repubblica

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RAI Campo Dall’Orto: Una televisione senza …

L’incertezza e la vaghezza accompagnano ogni riflessione sul mezzo, specie sul cosiddetto servizio pubblico RAI

Una televisione senza. Una televisione senza motivazioni. Una televisione senza programmi. Una televisione senza progetti. Una televisione senza testa. Una televisione senza gambe. Una televisione senza conoscenze. Una televisione senza senso… Se Alberto Arbasino si occupasse di televisione saprebbe meglio di chiunque altro descriverci l’incertezza e la vaghezza che accompagnano ogni riflessione sul mezzo, specie sul cosiddetto servizio pubblico.

Da oggi, una televisione senza Giro d’Italia, bellissimo e incerto fino alla fine. Fino a Milano, abbiamo sperato che Vincenzo Nibali indossasse la maglia rosa, ma onore all’olandese Tom Dumoulin. Un Giro senza pioggia, un Giro con una sola vittoria italiana (quella di Nibali a Bormio), un Giro senza Michele Scarponi. Una televisione senza campionato di calcio, finito domenica con la grande impresa del Crotone a scapito dell’Empoli. Un Crotone guidato da mister Davide Nicola, l’allenatore che tre anni fa perse il figlio di 14 anni per un incidente in bicicletta e che ora, per celebrare l’impresa dei suoi ragazzi, si appresta al viaggio proprio in bicicletta dalla Calabria alla sua Torino.

Una televisione senza il «Processo alla tappa» di Alessandra De Stefano, il superamento del concetto di «quota rosa» (che pure al Giro avrebbe anche un senso). Una televisione senza «Viaggio nell’Italia del Giro» di Edoardo Camurri, una corsa dentro l’anima di un Paese senza. Una televisione senza Francesco Totti. O forse no. Forse imboccherà la strada dei commentatori e sarà più che mai presente sullo schermo. Una televisione con le vagonate di retorica spiccia di Fabio Caressa sull’addio di Totti. Una televisione senza «Edicola Fiore», l’omaggio più spiritoso e disincantato alla carta stampata. Ma anche la rassegna stampa più vitale e intelligente. Una televisione senza Antonio Campo Dall’Orto, ultima rappresentazione dell’orfanità e della vedovanza…

Fonte Corriere

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Hbo Rai: Elena Ferrante: “La tv non tradirà la mia Amica geniale”

L’autrice misteriosa intervistata dal “New York Times” su “L’amica geniale” la serie Hbo – Rai, diretta da Saverio Costanzo e tratta dal primo romanzo della saga.

E’ sempre più “Ferrante Fever” negli Stati Uniti.  Il caso della misteriosa autrice della quadrilogia best seller mondiale, è stato rilanciato ieri dal “News York Times” con un’intervista alla scrittrice che racconta le sue emozioni su “L’amica geniale”, la serie Hbo – Rai in fase di preparazione, diretta da Saverio Costanzo, tratta dal primo romanzo della saga.

Vedere il racconto, che ha creato, diventare una miniserie tv è un “cambiamento radicale”, ammette. I personaggi, il quartiere “lasciano il mondo dei lettori per entrare in quello molto più vasto dei telespettatori, incontrano persone che non hanno mai letto di loro e che per circostanze sociali o per scelta non l’avrebbero mai fatto. E’ un processo che mi intriga” spiega la Ferrante.

Quando chiedono all’autrice, che da sempre protegge la sua identità con uno pseudonimo, se speri che dalla serie esca un’immagine diversa di Napoli rispetto a quella offerta da Gomorra, afferma: “Le città non hanno un’energia propria. Deriva dalla densità della loro storia, dal potere della loro letteratura e delle loro arti, dalla ricchezza emozionale degli eventi umani che vi hanno luogo. Spero che il racconto visivo provocherà emozioni autentiche, sentimenti complessi e anche contraddittori. Questo è ciò che ci fa innamorare delle città”.

Il progetto non vede la scrittrice partecipare direttamente alla scrittura della sceneggiatura (“Non ho le capacità tecniche per farlo”), ma sta contribuendo con alcuni suggerimenti sulle scelte per il set, in fase di allestimento, scrive il giornalista Jason Horowitz, e sui copioni. “Leggo i testi e mando note dettagliate. Non so ancora se ne terranno conto, ma è molto probabile che le useranno più avanti nell’ultima versione della sceneggiatura”.

Riguardo invece alla scelta delle due protagoniste, Lila e Lenù, sottolinea che “i bambini attori ritraggono i bambini come gli adulti immaginano che dovrebbero essere. Invece i bambini che non sono attori hanno qualche possibilità di uscire dallo stereotipo, specialmente se il regista è capace di trovare il giusto equilibrio tra realtà e finzione”.

Per lei infatti L’amica geniale non è una favola ma “un racconto realistico. E’ l’infanzia a essere colorata di elementi del fantastico, e sicuramente lo è anche Lila. Per quanto riguarda la fedeltà al libro, mi aspetto ci sia compatibilmente con le necessità del racconto visuale, che usa differenti strumenti per ottenere gli stessi effetti”.

E se la serie diventasse un fenomeno mondiale, una sorta di “Il trono di spade” italiano? “Sfortunatamente non offre lo stesso tipo di snodi narrativi”, minimizza.


Fonte:
  Il Mattino

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RAI Dumoulin Giro 100 edizione straordinaria, scommessa vinta

Due milioni di media quotidiana, quasi 29 milioni di italiani entrati in contatto con le emozioni della corsa: il Giro d’Italia edizione numero cento è stato un successo straordinario rivelandosi come un’altra scommessa vinta per Rai.

La messa in onda su Rai2, con trasmissioni ad hoc come “La grande corsa” e “Viaggio nell’Italia del Giro” (realizzata in collaborazione con Rai Cultura) si è rivelata una scelta vincente, al pari dell’impegno a declinare il racconto in Radio, con RaiRadio1 impegnata ogni giorno nella cronaca e RaiRadio2 canale ufficiale dell’intrattenimento, ma anche sul web e sui social, utilizzando quindi tutte le piattaforme disponibili di una media company. 

I numeri sono eloquenti: l’ascolto medio dell’ultima ora di ogni tappa, il “Giro all’arrivo”, ha superato i 2 milioni (2milioni e 30mila spettatori, con uno share medio del 18,2%). Il picco di ascolto più alto ha sfiorato invece i 4 milioni, registrato ieri in occasione dell’ultima appassionante frazione, la cronometro decisiva di Milano: alle 17.30 di ieri, mentre l’olandese Tom Dumoulin festeggiava la conquista della maglia rosa, erano 3 milioni e 844mila i telespettatori sintonizzati su Rai2 (share del 31%). La tappa più seguita dell’intero Giro è stata quella di sabato 27 maggio, la Pordenone-Asiago, con 3 milioni e 302mila spettatori di media e il 27,4% di share. “Nessuna storia vale se non la si sa anche raccontare – ha dichiarato il direttore di Raisport, Gabriele Romagnoli – Questo è stato un Giro intenso, la sfida Rai era declinarlo in tutte le forme possibili: intrattenimento, cronaca, analisi, cultura.

Credo sia stata vinta: i numeri dello share sono matematica, la passione non si calcola”.  E a proposito di passione, sono state 28milioni e 596mila le persone che, per almeno un minuto, in tutti i 21 giorni di gara si sono sintonizzati su Rai2 o su Raisport + HD per seguire la corsa rosa con un incremento di quasi 6 milioni rispetto alla scorsa edizione: in pratica metà degli italiani sono entrati in contatto con il Giro. Straordinario, infine, anche il risultato ottenuto sui social: il 100° Giro d’Italia ha visto un’offerta digital senza precedenti, su una competizione ciclistica, in diretta e on-demand, interamente fruibile sul sito speciale http://www.rai.it/giroditalia/e sui social. Una vera e propria volata di gruppo, che ha visto “pedalare” insieme gli account di Rai2, RaiSport, RaiStoria, Rai Radio1 e Rai Radio2, le voci ufficiali del Giro.

Sui social, il gruppo di lavoro di #RaiGiro100 ha realizzato un racconto a 360°, tappa dopo tappa, con 645 minuti di Facebook Live prodotti sul campo, 336 video dedicati, quasi 1000 tweet con foto e gif, raggiungendo così su Facebook oltre 9 milioni di utenti, 25.8 milioni di impressions e oltre 2 milioni di visualizzazioni solo per i video. Su Twitter sono stati sfiorati i 4 milioni di visualizzazioni dei contenuti postati, mentre le interazioni totali, tra Facebook e Twitter, sono state quasi due milioni. Un racconto che, per la prima volta, ha accompagnato tutti, nessun utente escluso, alla conquista della maglia rosa numero 100.

Fonte:   RAI

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Paradosso Rai: i conti promuovono il Direttore Generale Campo Dall’Orto la politica no

Sotto la guida dell’attuale Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto la Rai passa da una perdita netta di 25,6 milioni nel 2015 a un utile netto di 18,1 milioni, con una crescita da -12,2 a 64,3 milioni

Il braccio di ferro sul futuro di Antonio Campo Dall’Orto, amministratore delegato della Rai sfiduciato dal consiglio d’amministrazione, è il paradosso perfetto della cosa pubblica. “I conti sono a posto, ma il problema è nella legge” osserva Carlo Freccero consigliere indipendente in quota 5 Stelle che poi aggiunge: “La riforma della Rai era stata pensata perché l’azienda potesse mettersi sul mercato e così si è deciso di dare pieni poteri al direttore generale svuotando di fatto il cda, se però sulle decisioni del dg interviene Cantone (presidente dell’authority anticorruzione, ndr) dicendo che vanno rispettate certe regole di fatto si contraddice la questione del mercato. Perché le aziende private sono libere di comportarsi come vogliono”.

Insomma a mettere le briglie all’ex numero due dell’americana Viacom è stata proprio la politica: da un lato si spiegava l’importanza di un manager indipendente, dall’altro si cercava di capire come impedire che la sua libertà uscisse dagli schemi predefiniti di Viale Mazzini. A dimostrazione che la Rai è ancora oggi un limite invalicabile. “Far cadere l’ad sul piano dell’informazione è semplicemente incomprensibile. Si poteva discutere sui nomi, ma non sulla necessità di razionalizzare l’offerta della Rai” spiega Francesco Siliato analista del settore media e partner dello Studio Frasi secondo cui nessuno tra “gli editori incumbent ha avuto le performance della Rai sotto la guida di Campo Dall’Orto”. I numeri lasciano poco spazio alle interpretazioni: la Rai è passata da una perdita netta di 25,6 milioni nel 2015 a un utile netto di 18,1 milioni; il risultato operativo è cresciuto da -12,2 milioni a 64,3 milioni. Insomma il manager che aveva lasciato Telecom Italia Media con un buco milionario, in Viale Mazzini ha dimostrato anche di saper far quadrare i conti senza – tuttavia – penalizzare l’offerta. Certo lo hanno aiutato anche i 200 milioni di euro in più arrivati dal canone in bolletta, ma il sentiero è tracciato.

Sul fronte degli ascolti la Rai ha guadagnato ancora nei confronti di Mediaset confermandosi il principale editore televisivo italiano, inoltre gli addetti ai lavori riconoscono a Campo Dall’Orto anche la capacità di aver attratto un pubblico, quello nella fascia tra i 15 e i 19 anni, che la televisione la guardano solo per sbaglio: nel primo quadrimestre del 2017 i giovani che hanno guardato i canali generalisti – secondo le rilevazioni dello Studio Frasi – sono cresciuti del 9,3%, quelli dei canali nativi digitali dell’11,9% e nel complesso dell’offerta Rai del 9,8%. “Lo ripeto – dice Siliato – se Campo Dall’Orto cade è per motivi incomprensibili, almeno sotto il profilo prettamente industriale. Creare una newsroom, aumentare la multimedialità dei giornalisti sono cose che fanno tutte le televisioni normali”. Il problema è quindi più che altro politico perché nessuno vuole davvero mettere mano all’informazione della Rai con il rischio di toccare i fragili equilibri in gioco. Soprattutto a pochi mesi dalle elezioni.

Lo stesso Matteo Renzi che prima ha portato in carrozza il manager veneto al vertice di Viale Mazzini e poi lo ha scaricato si è in questi giorni defilato. Un atteggiamento d’attesa esplicitato dal silenzio del consigliere Michele Anzaldi: dopo aver attaccato Campo Dall’Orto ogni giorno, per ogni cosa il futuro responsabile comunicazione del Pd ha improvvisamente scelto la strada del silenzio. Come a non voler lasciare impronte.

A lavorare sapientemente i fianchi l’amministratore delegato è stata piuttosto la presidente Monica Maggioni che a differenza di Campo Dall’Orto non è certo estranea alle dinamiche Rai. Il manager, invece, si è fatto consumare prima dalle polemiche sugli stipendi, poi dal piano sull’informazione che prevedeva Milena Gabanelli alla guida del sito internet di Rai News: una minaccia troppo grande per il delicato equilibrio tra il Pd e quel che resta di Forza Italia. D’altra parte andando al voto con un sistema proporzionale l’unico governo possibile potrebbe uscire dall’ennesima intesa tra Renzi e Berlusconi. Meglio quindi non disturbare i manovratori. “Campo Dall’Orto in Rai è come lo Straniero di Camus” chiosa Freccero secondo cui il manager non è certo senza colpe, ma sta pagando anche per responsabilità di altri come sul tema del tetto agli stipendi degli artisti: “La definizione di artista è impossibile perché bisogna tenere in considerazione quelle che sono le esigenze del mercato e degli inserzionisti. Io ho proposto di definire artistici i programmi che sono in grado di autofinanziarsi, ma per il momento è tutto fermo. Senza un accordo sul tetto agli stipendi si danneggia la Rai”. Il rischio è quello di uno stallo lungo un anno fino alla scadenza del mandato di Antonio Campo Dall’Orto: un ribaltone oggi a pochi mesi dalle elezioni sarebbe come detto pericoloso e il sentiero verso nuove nomine stretto. Quanto meno al Senato dove la maggioranza è appesa a un filo. E una Rai nell’impasse, impegnata a cancellare quanto di buono avviato nell’ultimo biennio, rischia solo di favorire la concorrenza. A cominciare da Mediaset.

Fonte: Business Insider Italia

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M’illumino di meno: l’impegno Alpine Pearls

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  • 17 Febbraio 2016

Alpine Pearls, network internazionale di località alpine impegnate nella promozione di un turismo sostenibile e a bassa impronta ecologica, ha raccolto con entusiasmo l’invito ad aderire alla campagna M’illumino di meno promossa da Rai Caterpillar. Quest’anno l’iniziativa è dedicata in particolare al tema della mobilità sostenibile, con la grande operazione Bike the Nobel per la candidatura della bicicletta al Nobel per la Pace. I comuni Alpine Pearls, una collana di Perle che unisce l’arco alpino dalla Francia alla Slovenia, sostengono e praticano da anni la filosofia della mobilità dolce in vacanza per un turismo senz’auto a misura d’uomo e rispettoso dell’ambiente.

M’illumino di meno e #BikeTheNobel

Giunta quest’anno alla dodicesima edizione, M’illumino di meno è la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sui consumi energetici e la mobilità sostenibile. Ideata da Caterpillar, storico programma in onda dal lunedì al venerdì su Radio2 dalle 17.35 alle 19.00, l’iniziativa gode dell’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica e del sostegno di centinaia di istituzioni e associazioni italiane. Sempre in tema di mobilità sostenibile, lo staff di Caterpillar ha promosso anche l’ambiziosa campagna di candidatura della bicicletta al Nobel per la Pace in quanto mezzo di trasporto democratico e non inquinante: l’iniziativa Bike The Nobel, che ha già raccolto importanti adesioni nel mondo del ciclismo italiano e tra i cittadini e i radioascoltatori. Per consegnare le firme della candidatura alla commissione Nobel, la ciclista Paola Gianotti ha affrontato il viaggio da Milano a Oslo attraversando l’Europa in bicicletta.

L’impegno Alpine Pearls

L’associazione di comuni Alpine Pearls è stata raggiunta dai microfoni di Caterpillar per raccontare il suo impegno nella promozione di un turismo montano sostenibile e a “mobilità dolce”. La sostenibilità energetica, il rispetto dei delicati ecosistemi alpini e la limitazione dell’uso dell’automobile in vacanza sono i cardini su cui si fonda l’esperienza Alpine Pearls fin dalla sua nascita. I comuni che si associano aderiscono a un disciplinare di qualità con cui si impegano, tra l’altro, a integrare nella propria offerta turistica servizi di trasporto pubblico capillari ed efficienti, infrastrutture e agevolazioni per spostarsi a piedi, con le ciaspole o su bici e veicoli elettrici, aree chiuse al traffico, misure straordinarie di protezione dell’ambiente, ricorso alle energie rinnovabili e impiego di prodotti a chilometro zero. Le strutture e gli uffici turistici Alpine Pearls incentivano gli ospiti a raggiungere le località e a spostarsi al loro interno senza ricorrere all’automobile privata, supportandoli attivamente nella pianificazione del viaggio.

Forni di Sopra e Werfenweng… si illuminano di meno

Il 19 febbraio si celebra la giornata M’illumino di meno 2016, con tante piccole e grandi iniziative per diffondere la cultura del risparmio energetico. In questa occasione Forni di Sopra, la Perla delle Dolomiti Friulane (Patrimonio Unesco) più volte premiata per il suo impegno nella promozione delle energie rinnovabili e del risparmio energetico spegnerà le luci dalle ore 17.30 alle ore 19.00 e organizzerà, in collaborazione con il Parco delle Dolomiti Friulane, una ciaspolata al chiaro di luna a partire dalle ore 20.00. Nello stesso giorno a Werfenweng, la Perla austriaca tra le montagne del Salisburghese sede dell’associazione Alpine Pearls, gli ospiti saranno sensibilizzati sulle numerosissime prestazioni gratuite riservate ai possessori della carta SAMO. La card, che già nel nome richiama la mobilità dolce (SAnfte MObilität), è riservata a chi arriva con i mezzi pubblici o consegna le chiavi della macchina all’ufficio turistico, per un’esperienza di vacanza car-free a contatto con la natura e senza stress.

Chamois, comune senza automobili

Tra le tante pratiche virtuose dei comuni Alpine Pearls va citato l’esempio di Chamois, la Perla valdostana ai piedi del Cervino che ha fatto della mobilità sostenibile una scelta radicale. Chamois è infatti l’unico comune italiano non raggiungibile dalle automobili ma esclusivamente con mezzi ecocompatibili, cioè a piedi, in bicicletta o con la moderna e veloce funivia che lo collega al fondo valle. Per i trasporti interni delle persone e dei bagagli dalla funivia alle frazioni e agli alberghi sono in funzione veicoli a trazione elettrica. Nella stagione estiva è inoltre attivo un servizio di prestito bici e mountain-bike e, grazie all’installazione di stazioni di ricarica fotovoltaica a Chamois e a La Magdeleine, gli ospiti possono disporre anche di 10 biciclette elettriche per ciascuna delle due località. Il percorso che collega Chamois a La Magdeleine, con viste mozzafiato sul Cervino e sui paesaggi della Valtournanche, percorribile a piedi, in bici o con le bici elettriche, è anche un sentiero tematico (Energieingioco) per approfondire in modo divertente i temi legati alle energie rinnovabili.

Malles si mobilita

La Perla di Malles, principale comune dell’Alta Val Venosta, abbraccia nel suo territorio pittoresche frazioni, capolavori dell’arte e dell’architettura alpina e uno dei più incantevoli altopiani delle dolomiti, il comprensorio del Watles. In collaborazione con la Provincia Autonoma di Bolzano, il Comune ha inaugurato un’articolata campagna di iniziative per incoraggiare una mobilità consapevole ed ecosostenibile tra cittadini e turisti. “Malles si mobilita” include un punto di consulenza e prenotazioni per spostarsi con i mezzi pubblici in Alto Adige e in tutto il mondo, un servizio di carsharing coordinato a livello regionale e una fitta rete di infrastrutture per muoversi a piedi e in bicicletta, con ben 30 km di piste ciclabili e 270 km di sentieri per mountain bike. Per sfruttare appieno la fitta ed efficiente rete di trasporto pubblico in valle e nell’intera regione, gli ospiti possono avvalersi di una delle numerose carte vantaggi che consentono l’accesso illimitato ai mezzi pubblici: VenostaCard, Mobilcard Alto Adige, Museummobil Card (con incluso accesso a circa 80 musei) e Bikemobil Card (con incluso noleggio bicicletta).

Ufficio Stampa Alpine Pearls Italia: OfficineKairos.it

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RAI ITALIA – “CAMERA CON VISTA” – Le mani Sapienti

Changhong RAI

Rai Italia è un canale distribuito da Rai World a livello mondiale e sul quale vengono trasmessi programmi autoprodotti e parte della programmazione delle tre reti Rai. La diffusione del segnale avviene attraverso il satellite o via cavo, con accordi stipulati con vari operatori del settore.
“Camera con Vista” è una produzione RAI di Marco Melega e Giulio Spadetta. Camera con Vista è in onda dal lunedì al venerdì, di primo pomeriggio, in tutti i continenti.

La puntata andata in onda il 3/07/2015 ha proposto un documentario girato dalla RAI al Castello Sforzesco di Milano all’interno dell’evento “Arti e Mestieri – Le Mani Sapienti”; progetto curato dalla Fondazione Antonio Carlo Monzino. Evento dedicato all’arte, alla musica, ai maestri liutai che ogni mattina fanno conoscere ai giovani e ai visitatori l’arte della liuteria, attraverso la costruzione, la riparazione ed il restauro di strumenti a corda. Nel pomeriggio si tengono performance dal vivo di musicisti affermati e gruppi scolastici con i loro docenti.

Changhong RAI

Changhong Italia, in collaborazione con JVCKENWOOD Italia, ha sponsorizzato tecnicamente l’evento mettendo a disposizione due televisori UHD da 55 pollici su cui trasmettere le riprese effettute con le nuove videocamere 4K JVC. Parte del materiale video, girato direttamente dalla troupe dell’ufficio Stampa Changhong (Blulight 4K), è stato inserito dalla Rai nel documentario a riprova dell’alta qualità delle immagini prodotte.
Changhong Italia

I televisori UHD Changhong, grazie al loro design ricercato, si sono perfettamente integrati nella scenografia del documentario arricchendola di un tocco di tecnologia made in Cina.
L’intera puntata di “Camera con vista – Le mani Sapienti” è visibile sul portale RAI a questo link: Puntata RAI

Il progetto “Arti e Mestieri: le mani sapienti” si svolge quotidianamente al Castello Sforzesco di Milano durante tutto il semestre Expo, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, all’interno del palinsesto Expo in città.
http://www.lemanisapienti.it/

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L’Isola dei famosi torna in tv, su Canale5

Quest’anno assisteremo all’uscita televisiva di numerosi programmi tv, sia sul lato Mediaset e sia in casa RAI. Le novità sono davvero tante: si va dagli ormai classici talent a nuovi game show, da nuove fiction a documentari mozzafiato. Tra questi programmi uno spicca in rilievo grazie al suo ingresso televisivo da un’azienda all’altra. Ci riferiamo all’Isola dei famosi.

L’Isola dei famosi, reality show tanto discusso, vedrà infatti nuovamente la luce grazie a Mediaset. Dopo l’abbandono da parte della casa madre RAI che ne ha seguito le vicende per diversi anni per poi abbandonare il programma perchè troppo trash e poco conforme alle linee guida dell’azienda, Mediaset ne ha finalmente acquistato i diritti con l’intenzione di mettere in onda il programma già a partire da questa nuova stagione autunno-inverno 2014.

L’Isola dei famosi 2.0 (così sarà chiamato il “nuovo” programma) andrà in onda su Canale 5. Non si sa ancora chi ne dirigerà la conduzione in prima serata, ma si sa comunque che il reality avrà un’impronta più tecnologica grazie ad una maggiore immersione nel mondo dei social network (da qui il nome 2.0). Sarà quindi il pubblico in grado di prendere decisioni per i concorrenti dell’isola direttamente con un click del mouse? Questo non lo sappiamo ancora, ma da quanto confermato da Mediaset le novità non  saranno poche.

Chissà se anche quest’anno il reality più avventuriero di sempre prevederà la partecipazione di personaggi non famosi da affiancare accanto a quelli famosi, per così dire VIP.

Tutto è ancora da scoprire insomma e non ci resta altro che aspettare la prima puntata dell’Isola più famosa di tutti i tempi.

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Sanremo, Premio Oscar Tv 2014, il manager Salvo Nugnes nell’esclusivo parterre di nomi di spicco e vip

All’attesissima serata del prestigioso Premio Regia Televisiva Oscar per la Tv 2014, trasmesso in diretta domenica 9 marzo su Rai Uno da Sanremo, nel suggestivo Teatro Ariston, anche il manager Salvo Nugnes, produttore di grandi eventi e agente di rinomati personaggi della cultura, sarà presente nel nutrito parterre di nomi di spicco e vip. All’esclusiva kermesse è prevista la partecipazione di tanti esponenti illustri, che si avvicenderanno tra platea e palco per ricevere l’ambito riconoscimento.

 

La conduzione è affidata al brillante Fabrizio Frizzi e l’Accademia del Premio Tv, che funge da giuria di qualità è presieduta da Gigi Vesigna e composta da personalità del calibro di Silvana Giacobini, Giordano Bruno Guerri, Dori Ghezzi, Nicoletta Mantovani. Salvo Nugnes sottolinea “Molto azzeccata l’idea di conferire -all’eterno ragazzo- Gianni Morandi il premio speciale di -Evento Straordinario dell’Anno- per la sua strepitosa performance all’Arena di Verona, considerata il concerto tv dell’anno“.

 

E proseguendo afferma “Apprezzo anche la positiva novità di questa edizione, riguardo l’introduzione del riconoscimento come -Miglior Programma Web- che all’unanimità è stato assegnato al mitico Fiorello con il suo originale e divertente -Edicola Fiore-. Colgo l’occasione per formulare a Rosario i miei più calorosi auguri di buona convalescenza e pronta guarigione. Caro Rosario, l’incidente stradale non ha spento il tuo coinvolgente carisma, ti aspettiamo presto al timone del tuo esilarante programma tanto amato dal pubblico“.

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Piero Chiambretti intervista su Radio Rai Uno l’Avv. Pier Luigi Pirandello

L’illustre Avv. Pier Luigi Pirandello, nipote del grande scrittore Luigi e figlio dell’artista Fausto Pirandello, intervistato da Piero Chiambretti su Radio Rai Uno, esprime il suo parere sulle trasmissioni radio e sull’ultima edizione del Festival di Sanremo.

 

D. Avv. Pirandello, abbiamo avuto notizia della sua recente intervista radiofonica con Piero Chiambretti; come è nata l’interessante opportunità di questa sua diretta su Radio Rai Uno?

R. L’idea è stata del manager Salvo Nugnes, mia vecchia conoscenza con il quale abbiamo realizzato diverse mostre di quadri di mio padre Fausto, tra il quale il Festival dei Due Mondi di Spoleto.

 

D. E’ stata la sua prima intervista rilasciata in radio?

R. No, mi hanno già intervistato in occasione di una trasmissione sul Comune di Anticoli-Corrado, in quanto mio padre Fausto Pirandello, pittore, ha vissuto in questo paese del Lazio, a 60 km da Roma sulla via Tiburtina, e ha sposato una bella Anticolana. Quindi conosco bene questo comune e ne ho parlato spesso. I suoi abitanti sono molto affettuosi con gli artisti, e viceversa. Nella sua piazza principale c’è la bellissima fontana disegnata da Arturo Martini; il paese ospita anche un importante Museo al quale molti artisti hanno donato le loro opere, tra cui mio padre.

 

D. Era emozionato all’idea di essere sentito da numerosissimi ascoltatori?

R. Si molto, perché mi chiedo sempre se rispondo bene o male. Ho il dubbio che mi angoscia l’anima, di dire cose non proprio esatte. Sapere di essere ascoltato mi emoziona parecchio.

 

D. E’ un abituale ascoltatore della radio? Cosa segue più spesso, musica o programmi?

R. Si, sono un abituale ascoltatore della radio. Ascolto molte interviste, specialmente quelle del Prof. Stefano Mensurati, che il sabato conduce l’interessante trasmissione “A tu per tu”, sempre su Radio Uno.

 

D. Quali sono stati gli spunti dell’intervista fatta da Chiambretti? Su quali argomenti avete conversato?

R. In questo periodo si parla spesso di molti giovani che vanno all’Estero e poi rimangono lì. Quando mio nonno Luigi Pirandello se ne andò dal Bel Paese, si laureò a Bonne e poi tornò in Italia. Allora era forse più semplice trovare lavoro tornando dall’Estero. Invece ora ho molti miei amici che sono ancora a Berlino, Londra o Parigi. Anche mio padre è andato a Parigi e io sono nato a lì. Molti artisti, il meglio della pittura italiana, soprattutto nel primo dopoguerra, hanno vissuto a Parigi, perché si riconoscevano nella capitale francese. Mio papà ha deciso poi di tornare in Italia, così come anche mio nonno dalla Germania. Insomma, secondo me bisogna sempre tornare e stare vicino a questa Nazione, che ha delle belle tradizioni artistiche. Soltanto che il mercato dell’arte è più importante forse a Parigi o a Londra e New York che non a Roma, purtroppo, e anche questo infine è importante.

 

D. Ha visto la recente performance sanremese? Le è piaciuta l’impostazione globale della manifestazione?

R. L’ho vista, molto interessante. Fabio Fazio ha diretto perfettamente il Festival, mi è piaciuto.

 

D. Ha mai assistito di persona al Festival canoro?

R. No, sono un ometto tranquillo, se mi invitano vengo, se no non vado a bussare. Mi farebbe piacere, ma ormai sono vecchio. Sono un bravo ragazzo o meglio un bravo vecchietto, ho 86 anni; mi piace assistere alle manifestazioni artistiche e questo Festival di Sanremo è stato un evento artistico di primissimo piano.

 

D. Condivide la scelta sulla vittoria di Arisa? Quali altri cantanti le sono piaciuti?

R. Mi sembra sia stata una bellissima vittoria, un nome nuovo, è importante che vadano avanti i giovani talenti. Erano comunque tutti cantanti di ottimo livello. Poi la regia era molta buona, con la Littizzetto e Fazio, che mi piace molto e fa interviste interessanti, anche nella sua trasmissione  “Che Tempo che Fa”.

 

D. Le piace la musica in generale?

R. La musica mi piace, prediligo soprattutto quella classica. Adoro Beethoven, l’”Eroica” mi piace moltissimo, uno dei suoi brani più commoventi.

 

D. Un commento sul confronto in parallelo tra arte e musica.

R. La musica è uno degli aspetti più importanti dell’arte. E’ forse la prima forma artistica, anche dal punto di vista cronologico, perché quello di cantare è un bisogno insito nell’uomo, un’attività per liberare l’anima dai problemi che ci assalgono.

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Agenzia Promoter: Intervistato il manager Salvo Nugnes sull’anniversario dei 60 anni della Rai

In occasione di un’intervista sul mondo della televisione e dello spettacolo, il noto manager agente dei vip Salvo Nugnes ha rilasciato una dichiarazione sul significato del simbolico anniversario, rimarcando come la nascita della Rai abbia coinciso con un consistente pezzo di storia nazionale, accompagnando le evoluzioni e le trasformazioni socio-culturali del paese e rappresentando lo specchio di un’epoca.

 

Nugnes evidenzia come “La nascita della Rai ha dato un significativo contributo all’unione collettiva, poiché tanti spettatori non avendo una tv di proprietà si riunivano insieme in casa di chi la possedeva oppure si radunavano nei bar rionali. Poi, non dimentichiamo l’importante incipit fornito per l’acculturamento e l’alfabetizzazione popolare, anche attraverso programmi specifici, che sono stati di grande supporto per tanta gente, che non poteva permettersi di frequentare le scuole e studiare“.

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RAI e Studios per l’attore Rodolfo Corsato

Televisione e cinema nei prossimi giorni per Rodolfo Corsato: l’attore (www.rodolfocorsato.com) – amato dal grande pubblico per le sue numerose interpretazioni cinematografiche e televisive di successo, come “Distretto di Polizia 9” – torna su RAI 1 lunedì 11 novembre alle ore 21 con il tanto atteso film “La farfalla granata”, tratto dall’omonimo libro di Nando Dalla Chiesa su Gigi Meroni, il calciatore del Torino morto nel 1967.

Corsato è Giovanni l’antagonista in amore di Gigi Meroni, il regista allievo di Fellini sentimentalmente legato a Cristiana (Alexandra Dinu), la donna che poi si innamora del giovane calciatore, interpretato da Alessandro Roja, con la regia di Paolo Poeti; interpretando un amore difficile ed invincibile, Rodolfo Corsato riveste un ruolo impegnativo con estrema sensibilità per una storia intensa ed appassionata.

Grazie al suo ricco curriculum e alla sua esperienza in campo internazionale, Rodolfo Corsato sarà poi impegnato a Roma dal 26 al 28 novembre per uno stage di recitazione cinematografica, che lo vede protagonista all’Accademia Studios: nell’ambiente di un vero e proprio set, con luci e telecamere, gli allievi da lui guidati, potranno sperimentare in prima persona le proprie capacità espressive e le differenze con le tecniche teatrali. (Per info e iscrizioni [email protected] o +39.349.31.33.947).

Ufficio Stampa Rodolfo Corsato:   Lucilla De Luca,

[email protected] tel. 06.39750290 cell. 335.5839843.

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Rodolfo Corsato nel film “La farfalla granata”

Annunciato a maggio e poi posticipato, Mercoledì 9 ottobre Rodolfo Corsato (www.rodolfocorsato.com) torna su RAI 1 alle ore 21, nel film “La farfalla granata”, tratto dall’omonimo libro di Nando Dalla Chiesa su Gigi Meroni, il calciatore del Torino morto nel 1967.

Corsato è Giovanni l’antagonista in amore di Gigi Meroni, il regista allievo di Fellini sentimentalmente legato a Cristiana (Alexandra Dinu), la donna che poi si innamora del giovane calciatore, interpretato da Alessandro Roja, con la regia di Paolo Poeti.

Protagonista di un amore difficile ed invincibile, Rodolfo Corsato riveste un ruolo impegnativo con estrema sensibilità per una storia intensa ed appassionata.

La colonna sonora del film, prodotto dalla Goodtime di Gabriella Buontempo e Massimo Martino, è affidata al nipote del calciatore, il compositore di fama internazionale Gigi Meroni.

Rodolfo Corsato, reduce dalla partecipazione amichevole nel film “Io e te” di Bernardo Bertolucci e “Cha cha cha” di Marco Risi, è appena rientrato dagli Stati Uniti dove l’estate lo ha visto impegnato nel ruolo di un moderno Virgilio in lingua originale, per il cortometraggio “Into the Inferno”.

Sempre su RAI 1, prossimamente in programma il film “Mr. Ignis”, la storia di Giovanni Borghi, con Rodolfo Corsato coprotagonista.

Ufficio Stampa Rodolfo Corsato: Lucilla De Luca,
[email protected] tel. 06.39750290 cell. 335.5839843.

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“Eccoci” – Concerto a Firenze dedicato alla carriera del Maestro Detto Mariano con 300 coristi!

ll 25 maggio 2013 alle ore 21:00 e il 26 maggio 2013 alle ore 16:00, a Firenze, all’interno del suggestivo Auditorium di Santo Stefano al Ponte – nei pressi di Ponte Vecchio – si terrà un concerto organizzato dalla Associazione Beato Angelico per il Rinascimento, interamente dedicato alla carriera del Maestro Detto Mariano, compositore, arrangiatore, pianista, paroliere, editore e discografico italiano.

 La carriera del Maestro Detto Mariano – iniziata negli anni 60 – copre tutti i settori della musica: dalle canzoni alle commedie musicali, dai film ai telefilm, fino alle sigle di successo per i Cartoni Animati (www.dettomariano.it – www.it.wikipedia.org/wiki/Detto_Mariano)

 Nel corso dell’evento il Maestro Detto Mariano riceverà una speciale medaglia alla carriera dall’Associazione Beato Angelico per il Rinascimento.

 Otto tra i più rappresentativi gruppi corali d’Italia renderanno omaggio alla sua carriera esibendosi prima con un brano del loro personale repertorio e poi con uno o più brani fra quelli scritti e/o arrangiati e realizzati dal Maestro Detto Mariano …da Il Ragazzo della Via Gluck, Eccezziunale …Veramente, Ratataplan fino ai magistrali arrangiamenti di brani rimasti nella storia della musica italiana quali Nel sole, Mi ritorni in mente, Un amore cosìgrande ed altri ancora.

 Le esibizioni dei cori saranno alternate dall’esecuzione di alcuni brani tratti dalle colonne sonore di film quali ad esempio Il Bisbetico domato, Mia moglie è una strega, Manolesta, Asso, La casa stregata etc. etc. etc. fra quelle cioè composte dal Maestro Detto Mariano ed eseguite della Maberliner Symphony Orchestra diretta dal M° Riccardo Cirri.

 L’emozione più intensa è attesa nella parte conclusiva di questo straordinario concerto, quando tutte le otto corali (trecento coristi) si esibiranno contemporaneamente per eseguire, accompagnati dall’orchestra, il brano inedito “ECCOCI” di grandissima emotività, in prima esecuzione mondiale, composto e diretto dal Maestro Detto Mariano.

BIGLIETTO € 20

PREVENDITA

presso AUDITORIUM SANTO STEFANO AL PONTE

Piazza di S. Stefano 1 – 50122 – Firenze

[email protected]

Tel: (+39) 055 – 0124645

ORCHESTRA: MABERLINER SYMPHONY ORCHESTRA

CORALI:

CORO DEL BEATO ANGELICO PER IL RINASCIMENTO

con la partecipazione del soprano Manuela Mattioli

GRUPPO RITMICO CORALE CHORUS

CAPPELLA MUSICALE FIORENTINA

NEHEMIAH H BROWN AND THE CELEBRATION GOSPEL CHOIR

CORO POLIFONICO FLORENTIA

CORALE DI PATRIZIA CALUSSI

CORALE SANTA LUCIA AL BORGHETTO

SOCIETA’ CORALE DI MUTUO SOCCORSO DI IMPRUNETA

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Rai Filosofia: una settimana dedicata all’animalità

Rai Filosofia: una settimana dedicata all’animalità

Non capita spesso di poter assistere e partecipare a questo tipo di iniziative su un canale di questo genere.
Ma questa settimana sì.
Sulla pagina Facebook di Rai Filosofia, è iniziata, e proseguirà per diversi giorni, una tavola rotonda virtuale con discussioni su antispecismo, animalità e rapporto uomo-altri animali moderata da Leonardo Caffo.
Le varie discussioni sono aperte a tutti.

Per chi si fosse persa quella di ieri, incentrata su libri e letteratura a tema, può recuperarla sulla pagina di Rai Filosofia. Per chi volesse assistere al dibattito in corso e prenderne parte, l’indirizzo è sempre lo stesso: la pagina Facebook di RaiEdu Filosofia.

Tra gli argomenti di oggi riportiamo il seguente:

[Leonardo Caffo] A Zettel si è discusso di tre autorevoli posizioni: (1) Aristotele “animali con un’anima”; (2) Cartesio “animali come automi” ; (3) Heidegger “l’animale non muore ed è povero di mondo”. Terza domanda: Cosa ne pensate in tal senso? E che altre posizioni vorreste aggiungere a queste?

Non solo, martedì 27 marzo alle 12.00 la trasmissione televisiva Zettel su Rai Scuola si è occupata anch’essa della tematica dell’animalità.
La puntata è stata replicata alle 16, alle 20 e a mezzanotte su Rai Scuola, canale 146 del digitale terrestre, canale 806 di Sky.

La puntata di Zettel è ora visionabile gratuitamente in streaming sul sito di Rai Scuola:

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BLANDIZZI A RAI ISORADIO

Giovedì 19 gennaio 2012 alle ore 23.20 il cantautore Lino Blandizzi sarà ospite a Rai Isoradio nel programma ZTL condotto da Alessandro De Gerardis. L’artista parlerà del suo nuovo progetto discografico “Il mondo sul filo”, quinto lavoro in studio, primo per la Clapo/Edel. Il disco vuole rappresentare la condizione della vita dell’uomo in precario equilibrio, in bilico sul filo sottile e teso dell’esistenza. I brani guardano la realtà di un mondo che ci richiama a riflettere. L’album ha delle collaborazioni eccellenti, Blandizzi duetta con Dirk Hamilton, gloria anni ’70 del folk-blues americano in “Siamo lontani” e interpreta una appassionata “Vierno vattenne” grande canzone l’unica in dialetto – in odore di classico, poesia del giornalista, scrittore e saggista Luigi Compagnone musicata dal nostro. Inoltre, Padre Alex Zanotelli dopo aver condiviso il brano di Blandizzi “Acqua” nella sua battaglia contro la privatizzazione del bene più prezioso che abbiamo, ha scritto alcune frasi straordinarie inerenti all’album “Il mondo sul filo” che sono pubblicate sulla prima pagina del libretto del cd. Il nuovo lavoro di Blandizzi esprime “essenzialità”, “chiarezza”, “impatto immediato sulla comunicazione”. In sostanza  la forza di dire le cose senza giri di parole, l’urgenza di comunicare in termini appassionati la propria coscienza civile, la sincera volontà di renderla contagiosa, e di diffonderla per creare una sorta di epidemia della consapevolezza di un mondo in declino. Blandizzi non ha slogan da propagandare, da vendere ha solo il suo entusiasmo talvolta affievolito da una vena di malinconia. Ma la musica è sempre pronta ad intervenire per lenire le ferite causate dalla cosiddetta civiltà. La musica:  forse l’unico punto fermo, l’unica verità.

Ufficio stampa – Promozione Radio/Tv: Alessandra Placidi [email protected]

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dopo lo strepitoso successo di 24 mila Voci su Rai 1 CARLO MORELLI torna in RAI con la Sunshine Band domenica 03 luglio protagonisti nel XVI Premio Troisi Villa Bruno…

Dopo lo straordinario successo ottenuto a gennaio al programma di Rai1 24mila voci che li ha visti protagonisti indiscussi del programma di Milly Carlucci, torna questa estate Carlo Morelli con la sua Sunshine band.
Il primo appuntamento è per domenica 03 luglio sotto i riflettori della serata finale della XVI edizione del “Premio Massimo Troisi”, uno degli appuntamenti di maggior rilievo della comicità italiana in programma a Villa Bruno di San Giorgio a Cremano dal 27 giugno al 3 luglio con la direzione artistica di Maurizio Costanzo.
Spetterà alla Sunshine Band diretta dal M° Carlo Morelli aprire la serata di Gala del Premio Troisi e per tutto l’evento supporterà i conduttori, riuscendo a stupire e coinvolgere il pubblico con le sue sonorità e creare melodie di grande impatto emotivo.
Grazie ad una musica eccellente, al forte coinvolgimento emotivo di ciascun componente della band e ad una presenza scenica fuori dal comune del Maestro Morelli, la Corale riuscirà ad infondere un’energia speciale che inevitabilmente finirà per “contagiare” gli spettatori.

La Sunshine Band è seguita costantemente da Salvatore Piedimonte, Presidente del Gruppo Sassi, il quale è sempre alla ricerca di giovani talenti artistici per concedere loro nuove opportunità di studio e di lavoro. La Corale è ideata e diretta sin dal 2002 dal M° Carlo Morelli; il gruppo musicale si contraddistingue per una solida impostazione musicale dettata dal Maestro, arricchita anche da una intensa “gavetta” nei più diversi ambiti del mondo dello spettacolo.

Ufficio Stampa
Gruppo Sassi La Cultura è un sentimento
Tel. 081/5514487
Fax 081/5424380
[email protected]
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CARLO MORELLI. Nato a Napoli il 1964, ha iniziato gli studi musicali all’età di 9 anni. Ha studiato percussioni con il M° Morellina e successivamente pianoforte, composizione e canto diplomandosi al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli con il punteggio di 10 e lode. Ha seguito corsi di perfezionamento di Jill Feldmann, Francesco la Vecchia, Claudio Desderi, Enrico Intra e Karl Martin. Ha frequentato il corso d’armonia jazz e analisi musicale di Michel Petrucciani a Londra nel settembre ’96. Ha frequentato nell’agosto 99 il corso di Composing and Arranging alla Manhattan School. Ha lavorato come cantante lirico in diversi Teatri italiani: Teatro di San Carlo, Sferisteo di Macerata, Teatro Valli di Reggio Emilia, Teatro Comunale di Ferrara e Modena, Teatro Villa Vitali di Fermo, Teatro Sociale di Rovigo, Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Coccia di Novara.
SUNSHINE BAND. Ragazzi e ragazze di spiccate personalità, voci estremamente diverse l’una dall’altra, unite da un unico scopo: diffondere buonumore, energia e positività attraverso la musica! La “Sunshine Band” è nata a Napoli nell’autunno 2002 da un’idea di Carlo Morelli: non un coro, non un gruppo musicale, ma una vera e propria “filosofia di vita”. La Band è composta da ragazzi selezionati tra centinaia e da musicisti di esperienza, un gruppo affiatato e compatto, con alle spalle una solida impostazione musicale, arricchita da una intensa gavetta nei più diversi ambiti del mondo dello spettacolo. Teatro, moda, musica, televisione, radio hanno formato il loro bagaglio artistico, rendendoli versatili ed in grado di trasmettere tutta la loro carica emotiva.

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“TRACCE DI SPORT” CON ANDRE ZORZI SU RAI NEWS, GAZZETTA DELLO SPORT E RADIO 24.

Tracce di Sport è un’attività di ricerca e comunicazione ideata da Elena Donaggio (ricercatore IRS) e Andrea Zorzi (ex campione di pallavolo e giornalista sportivo) che trova spazio sui media Rai News, Gazzetta dello Sport e Radio 24. Iniziato nel 2010 con il primo viaggio in Italia, il progetto ha l’obiettivo di guardare allo sport dalla duplice prospettiva del ricercatore e dello sportivo.

Il 2011, anno in cui si celebra il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia, vede Elena Donaggio e Andrea Zorzi di nuovo in viaggio attraverso la storia passata e presente delle nazione, per scoprire e riscoprire i luoghi più significativi della sua storia sportiva e sociale. Le finalità sono quelle di instaurare un dialogo con soggetti e pubblici diversi, sperimentando nuovi linguaggi e modalità di comunicazione per raccontare l’universo della sportività in Italia.

Quest’anno l’esperienza di comunicazione sarà notevolmente amplificata: oltre alla trasmissione vera e propria in onda su Rai News (una puntata al giorno, dalla metà di maggio), il pubblico potrà seguire e interagire con il team di Tracce di sport anche attraverso il blog ufficiale (a cura di Webgriffe), il blog dedicato da Gazzetta dello sport, e le piattaforme sociali facebook e twitter, che saranno costantemente aggiornate e arricchite di materiali. Parte integrante del team di Tracce di sport sarà infatti costituito dalla neonata struttura ALTRAROBA, pool di creativi indipendenti di cui fanno parte il fotografo Luigi Ottani, il videomaker Andrea Calderone e il copywriter Diego Fontana: ALTRAROBA ha ideato e realizzato i trailer del programma, e sarà direttamente coinvolta nella realizzazione dei servizi video e delle interviste con i differenti enti sportivi italiani e nella gestione dei contenuti web.

Partner del progetto sono: IRS – Istituto per la Ricerca Sociale e ICS – Istituto per il Credito Sportivo.
Enti patrocinanti: Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e Cip (Comitato Italiano Paralimpico).
Sponsor: CSI – Centro sportivo italiano e Energy Resources.

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Stasera in onda a Ballarò: lavoro nero e evasione fiscale

Nella puntata di Ballarò che andrà in onda questa sera su Rai3, verranno affrontatati due problemi che affliggono da sempre il nostro Bel Paese, ossia l’evasione fiscale e il lavoro nero.

Parte della trasmissione verrà dedicata in particolar modo alla situazione della città di Manduria, in questi giorni sotto i riflettori per via delle recenti operazioni della Guardia di Finanza. E’ notizia recente infatti, la scoperta di due grandi evasori fiscali, operanti nei settori dell’edilizia e dell’impiantistica industriale.

I giornalisti di Ballarò si sono recati a Manduria anche per raccogliere numerose testimonianze di lavoratori in nero, alcuni in queste condizioni irregolari anche da più di 20 anni.

Il lavoro in nero e l’evasione fiscale sono due piaghe che affliggono l’intera Nazione e quanto è stato scoperto recentemente a Manduria è solamente uno degli esempi. La trasmissione di Ballarò infatti, prenderà spunto da questa vicenda pugliese per analizzare la situazione dell’intero territorio italiano: dal nord al sud, passando per il centro.

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Digitale terrestre: problemi per Rai news 24

Nella giornata di ieri il canale Rai news 24 ha subito un black out a causa di un problema tecnico, dovuto ai lavori di canalizzazione al digitale terrestre e allo switch over per il segnale in tre aree del nord (Lombardia, Piemonte orientale e le province di Parma e Piacenza).

Per la redazione di Rai news 24, il famoso canale televisivo dedicato interamente all’informazione, già dalle prime ore del mattino sono cominciati i primi disagi. Un problema temporaneo ha infatti causato un blackout durato qualche ora, sollevando numerose proteste.

Da Viale Mazzini viene però precisato che sarebbe errato parlare di oscuramento intenzionale, in quanto Rai news 24, tra video e servizi offerti, è uno dei più importanti canali dell’offerta televisiva del servizio pubblico e l’azienda era stata tempestivamente informata degli interventi tecnici in atto.

L’operazione di switch over richiede però una risintonizzazione manuale per i decoder e per i televisori integrati, che non lo fanno in maniera automatica.

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