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Premio Livatino Saetta Costa ad Antonio Vinciguerra Presidente TAR Catania

Giudice amministrativo di primo grado preposto alla tutela degli interessi legittimi dei cittadini, il presidente della sezione di Catania del TAR Sicilia, dott. Antonio Vinciguerra, già presidente del TAR Lazio, ha ricevuto qualche giorno fa il Premio Internazionale Livatino Saetta Costa, per il suo impegno nella legalità.

A consegnare il riconoscimento nella sede del Tribunale Amministrativo Regionale di Via Milano, il presidente del Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa prof. Attilio Cavallaro e il presidente onorario, prof. avv. Corrado Labisi.

Un premio che celebra il ricordo di tre magistrati vittime di mafia, Antonino Saetta, Rosario Livatino e Gaetano Costa, e di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita in difesa della legalità – con una sezione speciale in memoria della Nobildonna prof.ssa Antonietta Labisi, antesignana della lotta alla mafia – riconoscimento all’impegno sociale, alla difesa della legalità, del rispetto delle regole, della divulgazione di un’informazione libera e corretta.

Durante l’incontro il prof. Cavallaro ha illustrato al dott. Vinciguerra i 22 anni di attività del Comitato, fondato per volontà del padre di Rosario Livatino, l’avv. Vincenzo Livatino: un lavoro intenso che in questi anni ha sensibilizzato oltre 50.000 studenti delle scuole medie e superiori di tutta la regione, ritenendo prezioso strumento nella lotta alla mafia, la divulgazione attraverso una giusta informazione dei principi di legalità e giustizia sociale. Cavallaro ha poi presentato la figura della Nobildonna prof.ssa Antonietta Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, e antesignana della lotta alla mafia. Una donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati, soprattutto nel quartiere di San Cristoforo, dove per diversi anni ha operato, portando assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati. Una figura carismatica quella della prof.ssa Labisi, per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa ha consegnato all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.

Al presidente del TAR Catania il prof. avv. Corrado Labisi – presidente dell’Istituto “Lucia Mangano” e docente di Diritto Internazionale nelle Facoltà di Scienze Politiche e Giurisprudenza della prestigiosa Università telematica Unisanraffaele di Zurigo, nella quale di recente è stato nominato dal senato accademico anche Pro Rettore – ha poi voluto consegnare il libro denuncia “Noi, gli uomini di Falcone. La guerra che ci impedirono di vincere”, del generale dell’arma dei Carabinieri Angiolo Pellegrini, il più stretto collaboratore del giudice Falcone, del quale custodiva tutti i segreti processuali e delle indagini che all’epoca portarono alle più importanti operazioni su Cosa Nostra, volume già presentato con grande successo nell’auditorium Carlo Alberto Dalla Chiesa di San Gregorio per iniziativa dell’avv. Labisi.

Il dott. Vinciguerra si è complimentato con il Comitato per l’attività svolta, e la consegna della pergamena ha suggellato l’incontro, al quale ha preso parte anche il commissario della Polizia di Stato in quiescenza Carmelo Cavallaro.

 

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Comitato antimafia Livatino Saetta Costa. Lezioni di legalità all’Istituto “Federico Sciacca” di Giarre

All’Istituto comprensivo “Federico Sciacca” di Giarre è tempo di legalità: ospite il Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa che anche in questo 2016 continua il suo viaggio nelle scuole della provincia etnea, impartendo lezioni di legalità e sensibilizzando gli studenti alla cultura dell’antimafia.

 

Già nel 2015 oltre 8.000 studenti sono stati coinvolti intorno ad un unico focus: non esiste pace senza giustizia sociale, tema che è stato al centro degli incontri anche di questo nuovo anno scolastico.

 

A partecipare all’evento, introdotto dal dirigente scolastico prof.ssa Maria Novelli,  centinaia di studenti attenti e interessati.

 

“Vogliamo ricordare gli ideali di giustizia di questi uomini – spiega Attilio Cavallaro, presidente del Comitato – per non dimenticare, e per costruire su queste basi gli uomini che sarete domani”.

 

Presidente onorario del Comitato e presidente dell’Istituto medico psicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati – struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles) – il prof. avv. Corrado Labisi, che da anni porta avanti la missione della madre, Antonietta Labisi, fondatrice del Centro e antesignana della lotta alla mafia. Soprattutto nel quartiere di San Cristoforo, durante gli anni Sessanta, ha operato assistendo piccoli e anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha consegnato all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.

 

“La mafia più pericolosa – spiega l’avv. Labisi – è quella che siede nei posti di potere. Democrazia è partecipazione, e per partecipare è necessario avere una coscienza. Il primo dovere che abbiamo verso noi stessi – continua – è l’onestà. Non possiamo cambiare di certo le sorti della società con questi incontri, ma possiamo collaborare per avere una società migliore”.

 

Ospite della lezione anche la sign.ra Giovanna Raiti, sorella di Salvatore Raiti, il carabiniere ucciso dalla mafia nella Strage della circonvallazione a Palermo, nel 1982, ad appena diciannove anni, mentre era in servizio durante il trasferimento del boss catanese Alfio Ferlito al carcere di Trapani.

 

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Consegnato il Premio Livatino Saetta Costa al Procuratore Capo di Enna Massimo Palmeri

Qualche mattina fa il presidente del Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa, prof. Attilio Cavallaro e il presidente onorario, avv. Corrado Labisi, si sono recati alla Procura di Enna per consegnare a S.E. il Procuratore Capo della Repubblica di Enna Massimo Palmeri, il prestigioso Premio Internazionale Livatino Saetta Costa.

Insieme a loro la prof.ssa Anna Marmo, preside del liceo scientifico “Pietro Farinato”, da anni impegnata a sensibilizzare gli studenti del suo istituto sul tema del rispetto delle leggi, che anche in questa occasione ha voluto confermare il suo interesse a riguardo, ospitando il Comitato e la sua lezione di legalità.

Presenti una numerosa rappresentanza di allievi, tutti attenti e partecipativi, pronti ad ascoltare il dott. Palmeri nella sua spiegazione sulla funzione della Procura, sul ruolo del magistrato, e su come, nonostante la carenza di organico del 50% alla Procura di Enna, i vuoti siano stati colmati con l’impegno e l’abnegazione.

Amico e collega di Rocco Chinnici, di lui ha raccontato il periodo in cui furono insieme uditori giudiziari: “Un grande uomo, un grande maestro, un grande magistrato”, ha voluto ricordare.

A prendere la parola poi il prof. Cavallaro, che ha spiegato la missione del Comitato e del tour della legalità nelle scuole: “Tra Stato e mafia non c’è una contrapposizione. La politica è il terzo livello della mafia: i colletti bianchi, l’antimafia, sono tutte maschere dietro alle quali si nasconde la criminalità, ed è per questo che il Comitato Livatino Saetta Costa ha avanzato al Capo dello Stato la proposta di non concedere più finanziamenti pubblici alle associazioni antimafia, così che non si possa più parlare di un’antimafia di professione.”

“Non esiste pace senza giustizia sociale”, ha affermato l’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles), nonché docente di Diritto Internazionale presso le facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università Uniesi di Ginevra e direttore del Dipartimento di Pubbliche relazioni internazionali della stessa.

Figlio della prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice dell’Istituto e antesignana della lotta alla mafia, ha parlato con ammirazione della madre, una donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati. Ma si è soprattutto soffermato sulla povertà del Meridione, conseguenza di una politica sorda: “Già sociologi e psicologi lo hanno affermato, e mia mamma lo verificò personalmente, che la delinquenza nasce dal disagio culturale e socio-economico. Negli anni Sessanta lei chiedeva aiuto alla classe politica, che però sorrideva, criticando la sua spiritualità. E ancora oggi nei quartieri c’è la corsa all’acquisto del voto in cambio di buste colme di spesa. Ci stanno togliendo la speranza e la dignità.”

Poi l’avv. Labisi ha voluto regalare alla scuola due copie del libro del generale Angiolo Pellegrini, “Noi, gli uomini di Falcone. La guerra che ci impedirono di vincere”: uomo di fiducia del pool e più stretto collaboratore di Giovanni Falcone, negli scorsi mesi presente all’auditorium comunale di San Gregorio “Carlo Alberto dalla Chiesa”, alla presenza della stampa e di alte autorità civili e militari, in un evento fortemente voluto dall’avv. Labisi, il generale Pellegrini è stato testimone di una stagione sanguinosa e incancellabile, denunciata nel suo libro.

La consegna della pergamena del Premio Livatino Saetta Costa a S.E. Massimo Palmeri, Procuratore della Repubblica di Enna, ha suggellato l’incontro.

 

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Lezioni di legalità agli istituti Fermi-Guttuso e Mazzei-Pantano di Giarre

Giarre ospita la legalità. All’istituto tecnico industriale Fermi-Guttuso e al professionale per l’agricoltura Mazzei-Pantano, riflettori puntati sull’antimafia.

Continua anche in questo 2016 il viaggio del Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa nelle scuole della provincia etnea. Lezioni di legalità che nel 2015 hanno coinvolto oltre 8.000 studenti delle scuole superiori di Catania, con un unico focus: non esiste pace senza giustizia sociale.

A partecipare negli scorsi giorni, centinaia di studenti del Fermi-Guttuso, alla presenza del presidente del Comitato Livatino Saetta Costa, prof. Attilio Cavallaro, del presidente onorario del Comitato, avv. Corrado Labisi, del Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, Contrammiraglio Nunzio Martello, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, e il Capitano della Guardia di Finanza di Riposto Antonino Costa.

“Sarete voi, ragazzi, la nuova classe dirigente – spiega il presidente Cavallaro, che così saluta gli alunni  – voi per primi dunque dovrete combattere la mafia, e la scuola è la vera maestra di antimafia, la salvezza per la nostra terra”.

La testimonianza di un’antesignana della lotta alla mafia arriva dall’avv. Corrado Labisi, presidente onorario del Comitato, figlio della prof.ssa Antonietta Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico psicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles). Eroina della carità, Antonietta Labisi che, soprattutto nel quartiere di San Cristoforo, durante gli anni Sessanta, ha operato assistendo piccoli e anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha consegnato all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.

“Dobbiamo avere la forza di non arrenderci – commenta l’avv. Labisi – e indagare invece le ragioni del fenomeno mafioso. Già sociologi e psicologi lo hanno affermato, e mia mamma lo verificò personalmente, che la delinquenza nasce dal disagio culturale e socio-economico. Il diritto al lavoro, in questa chiave di lettura, è elemento indispensabile per la lotta alla mafia, che si cela anche dietro ai colletti bianchi e alla maschera dell’antimafia.”

A concludere l’incontro, la consegna della pergamena del Premio Livatino Saetta Costa alla prof.ssa Tiziana D’Anna, dirigente scolastico dell’istituto.

Ma il Comitato ha fatto tappa anche in un’altra scuola di Giarre, l’Istituto agrario Mazzei-Pantano. Una numerosa rappresentanza degli allievi della scuola ha ascoltato la lezione di legalità del presidente del Comitato Attilio Cavallaro, del presidente onorario avv. Corrado Labisi e del Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, durante la quale si è parlato anche del generale Angiolo Pellegrini, autore del libro “Noi, gli uomini di Falcone. La guerra che ci impedirono di vincere”, uomo di fiducia del pool e più stretto collaboratore di Giovanni Falcone, negli scorsi mesi presente all’auditorium comunale di San Gregorio “Carlo Alberto dalla Chiesa”, alla presenza della stampa e di alte autorità civili e militari, in un evento fortemente voluto dall’avv. Labisi.

Alla fine dell’incontro la prof.ssa di religione Patrizia Privitera ha proposto come gesto simbolico quello di piantare un albero di ulivo, del quale si prenderanno cura gli stessi studenti, in quello che è stato chiamato “viale della Legalità”. A partecipare all’iniziativa, il dirigente scolastico prof. Stefano Raciti e il vice preside prof. Natale Scavo e tutti i relatori intervenuti.

 

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Premio Posidone 2015 all’avv. Corrado Labisi per l’impegno sociale

Un maxi schermo, cinque illustri premiati e la professionalità di un mattatore siciliano, Nino Graziano Luca. Si è svolta all’insegna della semplicità la ventitreesima edizione del Premio Posidone, al teatro della villa comunale di Fiumefreddo, ideato con Carmelo Scalora e dedicato al padre del conduttore e direttore artistico dell’evento, Michele Luca, scomparso prematuramente qualche anno fa.

Integrazione sociale, rispetto per la natura, corretta informazione: questi gli ingredienti di una serata che ha premiato le eccellenze che hanno contribuito con il loro impegno alla crescita morale e culturale della società.

A ritirare il prestigioso riconoscimento la Congregazione Salesiana, nel bicentenario della nascita di Don Bosco, rappresentata per l’occasione dal Vicario del Rettore Maggiore Don Francesco Cereda; per il lavoro svolto nelle operazioni di soccorso dei migranti, il contrammiraglio Nicola De Felice della Marina Militare Comandante Comando Marittimo di Sicilia, e il colonnello Vincenzo Sicuso, comandate del 41° stormo dell’Aeronautica Militare; per l’informazione Antonio Preziosi, editorialista del Tg2 e già direttore di Rai Radio 1, premiato per il libro su Giovanni Paolo II “Immortale”, e Barbara Capponi, conduttrice del Tg1.

Per l’impegno sociale premiato l’Istituto Medico Psico Pedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza nell’ambito della riabilitazione e del recupero funzionale dei diversamente abili. A ritirare il premio l’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto.

Accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles), la struttura fu fondata nel 1956 dalla Nobildonna prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati, che ha speso la sua vita ispirandosi al motto da lei stessa coniato: “L’uomo vale per quel che sa rendere a favore dell’umanità sofferente”.

Un impegno ed una vocazione ineguagliabili nei confronti dei più deboli e degli oppressi, che l’avv. Corrado Labisi, figlio della prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi continua a portare avanti con forte senso del dovere. Forte della convinzione che valorizzare e sviluppare il fattore umano rappresenti la base e una risorsa centrale per il miglioramento continuo dell’organizzazione, l’avv. Labisi ha fatto propria l’importanza dell’esigenza formativa, e per ottenere una sempre migliore assistenza e riabilitazione, ha invitato a tenere corsi presso il proprio istituto il prof. dott. Silvano Solari, psicologo e psicoterapeuta, tra i più accreditati esperti a livello nazionale ed internazionale, nel campo dell’autismo e dei disturbi dello sviluppo.

Scopo prioritario del presidente dell’Istituto, che ad oggi ha ricevuto 38 premi internazionali per le battaglie intraprese a sostegno dei diversamente abili e della lotta alla mafia, resta quello di portare avanti cause a favore dei diritti umani, molte delle quali già intraprese con successo come quelle in Africa, in Georgia e Ucraina.

In linea con questa missione l’avv. Labisi, come componente del Comitato Antimafia Lavatino Saetta, ha tenuto lezioni di legalità ed etica presso i licei e gli istituti superiori di Catania e provincia, esortando i giovani a destare le proprie coscienze, e a seguire gli esempi di grandi uomini come Rosario Livatino e Antonino Saetta, la cui opera deve restare per sempre un monito e soprattutto non cadere nell’oblio. Ed è l’esempio della propria madre che guida l’avv. Labisi a dare il proprio sostegno spontaneo, generoso ed incondizionato a tutti coloro che ne necessitano, e a proseguire l’importante opera a difesa della giustizia sociale, della legalità e del rispetto delle regole.

Un’antesignana della lotta alla mafia, un modello di riferimento per tutti quelli che credono in un futuro libero da condizionamenti. E nel riconoscimento dell’impegno profuso nella caritatevole opera della Nobildonna prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha inoltrato all’Arcivescovo di Catania la richiesta per avviare il processo di beatificazione di questa carismatica figura.

“La lezione di mia madre è stata indispensabile per me – spiega l’avv. Corrado Labisi mentre ritira il Posidone – lei che già negli anni Sessanta chiedeva aiuto alla classe politica per sanare i quartieri a rischi, e che per risposta riceveva sorrisi ironici e critiche alla sua spiritualità. E ancora oggi non è cambiato nulla: nei quartieri c’è la corsa all’acquisto del voto in cambio di buste colme di spesa. Ci stanno togliendo la speranza e la dignità. Bisogna partire dalla vera causa della mafia, la povertà; dare lavoro e far si che la gente non sia più ricattabile e facilmente corruttibile.

La mafia che si nasconde dentro attività lecite, dentro l’imprenditoria, la politica, un certo giornalismo on line. Ed è proprio un giornalino on line che, da quando il mio impegno per la legalità e l’antimafia si è fatto più febbrile, ha iniziato ad attaccarmi. Giornalino attorno al quale orbitano persone sulle quali è facile trovare materiale a dir poco inquietante pubblicato da testate autorevoli come La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Live Sicilia, Le Iene Sicule, L’indiscreto, e molte altre.

Ma la mafia si cela anche dietro la maschera dell’antimafia, ed è per questo che il Comitato Livatino Saetta ha avanzato al Capo dello Stato la proposta di non concedere più finanziamenti pubblici alle associazioni antimafia, così che non si possa più parlare di un’antimafia di professione.”

Un eroe dei nostri tempi l’avv. Labisi, così come l’ha definito il giornalista Rai Antonio Preziosi, anche lui sul palco a ritirare la statuetta del Posidone 2015.

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Consegnato il prestigioso Premio “Città di Roma” all’avvocato Corrado Labisi

Roma. Eleganza, moda e impegno sociale. Nel cuore pulsante del centro di Roma, al Teatro “Centrale”, in Piazza del Gesù, si é svolta la seconda edizione del Woman Elegance World, un evento che coniuga stile e cultura, e che ha visto sfilare in passerella anche la linea Perla Monsé, realizzata da Maria Monsè in collaborazione con lo stilista Luca Conti Taguali.

Tra i vari personaggi del mondo dello spettacolo presenti l’attrice Emanuela Titocchia, il giornalista di Rai 3 Fidel Banga Bauna, Leda Berté (sorella di Loredana Berté e Mia Martini), il Press Agent Emilio Sturna Furnò, la Duchessa Elena Aceto di Capriglia.

Uno spettacolo nello spettacolo, che contempla al suo interno anche il prestigioso Premio Internazionale “Città di Roma” assegnato alla stilista tunisina Zina, nota a livello internazionale per i suoi splendidi Caftani, alla giornalista e conduttrice Mediaset Safiria Leccese, per il successo con cui ha diretto il programma “La strada dei Miracoli” in onda su Rete 4, all’attore Claudio Saint Just, per i 45 anni di carriera, alla giornalista Roberta Damiata, per la direzione del settimanale “Eva 3000”, al Colonnello Angelo Jannone, il più stretto collaboratore del Giudice Giovanni Falcone, colui che ha seguito tutta l’indagine patrimoniale di Totò Riina, per due anni infiltrato nel narcotraffico della ‘ndrangheta, premiato per il suo ultimo libro “Aspettando Giustizia”, e all’Avv. Corrado Labisi premiato per le attività nel campo socio-sanitario e per il suo costante impegno nella lotta alla mafia.

Avv. Labisi, lei ha conseguito ad oggi 37 premi a livello nazionale ed internazionale, per le battaglie intraprese a sostegno dei diversamente abili e della lotta alla mafia ed é stato insignito di alti titoli accademici, a tal proposito qual é il suo pensiero in merito al processo di internazionalizzazione della mafia?

La vocazione internazionale della mafia risale certamente a vecchia data. Il movimento migratorio é stato indubbiamente uno dei fattori che ha favorito gran parte dei tradizionali processi di internazionalizzazione della stessa; poi l’esigenza di mantenere il controllo dei mercati internazionali del crimine, nonché la necessità di sovrintendere direttamente alle attività di grande rilevanza finanziaria ed ai rapporti con altre organizzazioni criminali, costituiscono altre cause che sicuramente hanno favorito il suo insediamento all’estero. Poi é da tener conto che il reddito della criminalità organizzata é riconducibile a due fonti: quello delle attività illegali di produzione e distribuzione, e quello delle infiltrazioni nelle attività legali.

Attività illegali e legali sono da intendersi in un continuum. Le organizzazioni criminali agiscono contemporaneamente in ambedue i settori. Per sradicare questa cultura della mafia bisogna partire dalle radici, importante a tal proposito é l’educazione alla giustizia dei giovani che andranno a formare la nuova classe sociale. Nelle lezioni di legalità da me tenute, unitamente a Magistrati e alti esponenti delle Forze dell’Ordine Pubblico, in quanto membro del Comitato Antimafia “Livatino-Saetta”, presso 21 plessi scolastici e dinnanzi ad un totale di oltre 8.000 studenti dei più prestigiosi licei di Catania, ho sottolineato come non esista pace senza giustizia sociale: il benessere individuale passa attraverso il benessere della collettività. E’ necessario lavorare sulla prevenzione ed educare i ragazzi alla legalità. La responsabilità é della politica, mentre la classe dirigente resta sempre più sorda davanti ai bisogni dei quartieri disagiati. Anche l’influenza dei media strumentalizzata da parte di una sfera politica dalla reputazione dubbia e chiacchierata, é stata in grado per anni di manipolare l’informazione, stabilendo spesso quali notizie potessero giungere o meno all’opinione pubblica e addirittura veicolare false notizie per screditare l’immagine di coloro che, come me, hanno intrapreso ardue lotte contro questo sistema corrotto e mafioso. Ne é di facile esempio un giornaletto online locale che cerca di screditare la mia immagine con diffamazioni che saranno presto smentite in una conferenza giornalistica radio televisiva, oltre a procedere per vie legali in sede civile e penale.

Avv. Labisi, l’Istituto “Lucia Mangano” di cui Lei é Presidente in questi ultimi quattro anni è diventato il fiore all’occhiello per il sud Italia in materia di neuropsichiatria e neurofisiologia, successo dovuto senz’altro alla sua gestione ed al suo impegno. Quali sono adesso i suoi progetti futuri legati a questa attività e più in generale alla sua opera di solidarietà nei vari campi del sociale?                                     

Senz’altro risollevare l’Istituto dalla cattiva precedente gestione é stato il mio impegno costante negli ultimi anni e grazie all’amore che da sempre mi lega alle mie attività sono riuscito ad ottenere importantissimi successi e riconoscimenti al livello locale, nazionale ed internazionale, non ultimo l’accreditamento dell’Istituto Medico Psico-Pedagogico “Lucia Mangano” come struttura d’eccellenza presso il Parlamento Europeo. Merito di questo grande successo é stato senz’altro anche l’esempio di mia madre, la Nobildonna Antonietta Azzaro Labisi, da sempre attenta ai bisogni della gente, soprattutto dei soggetti svantaggiati che a vario livello hanno potuto contare sul suo sostegno spontaneo e generoso; a questo si aggiunge la fitta rete di rapporti internazionali che ho costruito con l’intento di portare avanti importanti battaglie per i diritti umani. Molte delle quali già intraprese con successo, come quelle in Africa, Georgia, Ucraina, e chiaramente per i diversamente abili. Per cui i progetti futuri sono legati a quanto detto e alla volontà di Dio che da sempre segue i miei passi e che mi assegnò questa missione che accetto così come gli attacchi avversi delle forze demoniache che mi spingono sempre più a credere e capire di essere nella giusta strada. Da fervido credente, quale sono, ritengo infatti fermamente che ognuno nasca con una stella, e la mia mi ha portato ad oggi a servire l’umanità sofferente.

 

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Consegnate le Targhe d’Argento del Premio Internazionale Antonietta Labisi – XXII edizione

Un messaggio di pace, amore e solidarietà che dal palcoscenico dell’Hotel Nettuno ha raggiunto Ucraina, Israele, Palestina, Paesi in guerra, simbolicamente gemellati con la Sicilia grazie al Premio Internazionale Antonietta Labisi. Un riconoscimento creato dall’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” per ricordare la madre Antonietta, prematuramente scomparsa in un incidente automobilistico, per la quale è in corso un processo di beatificazione. E ad aprire la kermesse infatti, il ricordo in video e musica di Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice dell’Istituto, che ripercorre le tappe più significative di una vita dedicata agli altri.

Sul palcoscenico a bordo piscina, Nino Graziano Luca e Simona Pulvirenti a condurre una serata all’insegna dell’eleganza e della professionalità, alla quale hanno preso parte autorità civili e militari, tra le quali S.E. il Procuratore generale Salvo Scalia, l’ex Procuratore generale Gianni Tinebra, il Prefetto di Pavia Peg Strano Materia, e un pubblico entusiasta di oltre ottocento persone. Assente, per impegni istituzionali, S.E. l’Ambasciatore d’Israele in Italia Naor Gilon, che con una lettera ha voluto però complimentarsi con l’avv. Labisi ed esprimergli apprezzamento per la preziosa attività che l’Associazione Internazionale Antonietta Labisi porta avanti da anni, nello spirito della sua ispiratrice, a favore dell’umanità sofferente.
E’ il premio al lavoro, alla dedizione e all’impegno la Targa d’Argento Antonietta Labisi, assegnato a personalità ed organismi che si sono distinti nel campo sociale, della ricerca, della scienza e della cultura, quest’anno giunto alla ventiduesima edizione.
L’impegno come valore e forza vitale, lo ribadisce anche Andrea Tidona – La vita è bella, Il Caimano, I cento passi, Nastro d’argento come attore protagonista de La meglio Gioventù – uno dei tredici illustri ospiti che si sono alteranti sul palco della Targa d’Argento Antonietta Labisi; a lui il premio per l’Arte 2015, consegnato dalla giovane attrice Alice Viglioglia. Per la Medicina, premiato dal presidente dell’Ordine dei Medici di Catania Massimo Buscema, Giuseppe Riccardo Spampinato, direttore dell’Unità operativa complessa di Odontoiatria Speciale Riabilitativa nel Paziente Disabile del “Policlinico Vittorio Emanuele” di Catania e professore incaricato di Odontoiatria preventiva e di Comunità all’Università di Catania. Doppio riconoscimento per la Pace e la Cultura, a due donne candidate nel 2005 al Premio Nobel per la Pace: Angelica Edna Calò Livnè, insegnate, giornalista, regista e scrittrice israeliana, fondatrice e direttrice artistica della Fondazione Beresheet LaShalom – Un inizio per la pace, e Samar Sahhar, insegnante palestinese e direttrice di un orfanotrofio in Palestina, premiate rispettivamente dall’Ammiraglio Gaetano Paolo Russotto e dal dott. Salvo Labisi, vice presidente generale dell’Associazione Internazionale Antonietta Labisi.
Un’amicizia quella tra Angelica e Samar che è anche un messaggio di comunione tra due popoli storicamente in conflitto. “Nelle guerre non ci sono vincitori, solo morti e feriti”, dicono, e per costruire un ponte di reciproca comprensione tra Israele e Palestina hanno creato in Betania un panificio, dove le donne israeliane e palestinesi fanno simbolicamente insieme il pane per la pace.
Premio alla Carriera al Contrammiraglio Nicola De Felice, Comandante del Comando Marittimo di Sicilia e Presidente del Comitato interforze dei Centri di eccellenza nazionali e accreditati presso la NATO, e all’Ammiraglio Domenico De Michele, Direttore marittimo della Sicilia Orientale, Capo del Compartimento Marittimo, consegnati da rispettivamente da Giovanni Puglisi, preside Facoltà di Farmacia e Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Catania, e da Alexadre Kapustin, vice Ambasciatore dell’Ucraina in Italia.
Premio per la Tutela dell’Ambiente da Salvatore Ranno, già direttore della Clinica di Urologia dell’Università di Catania, a Claudia Salvestrini, direttore di “Polieco”, consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene, e segretario generale di European eco-trust.
Per la Lotta alla Mafia a ritirare la Targa d’Argento consegnata da Alexadre Kapustin, Carmelo La Rosa, vice presidente dell’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, accompagnato dal figlio del Carabiniere ucciso dalla mafia, Giuseppe Agosta. A Yevhen Shkvyra, Consigliere e vice capo dell’Ufficio della Pianificazione e dell’Analisi di Dipartimento degli Affari Consolari del Ministero Affari Esteri, e primo segretario Capo sezione Culturale e di Informazione presso l’Ambasciata Ucraina in Italia, conferito il premio per i Rapporti Diplomatici, consegnato da Attilio Cavallaro, presidente del Comitato Antimafia Livatino-Saetta.
Spazio poi al giornalismo con Lucia Bellaspiga, inviata del quotidiano Avvenire, autrice di diversi libri tra i quali una biografia su Carlo Urbani, il primo medico italiano vittima della SARS. Ha parlato di storia la Bellaspiga, e di quei vuoti che restano nella cultura del nostro Paese, come le foibe e l’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati. A consegnare il premio Angelo Jannone, ex colonnello del ROS, autore con Giovanni Falcone delle indagini sul patrimonio di Totò Riina, e per due anni infiltrato all’estero in organizzazioni di narcotrafficanti colombiani legati a camorristi, che ha presentato il suo secondo libro “Aspettando…giustizia”, sul caso irrisolto di Luca Orioli e Marirosa Andreatta, i cui corpi furono rivenuti privi di vita nel bagno della ragazza a Policoro sullo Ionio Lucano, alla presenza anche del colonnello dei Carabinieri in congedo Salvino Paternò, protagonista del romanzo.
A Sergiy Fomenko, musicista ucraino, ardente sostenitore dell’integrazione europea dell’Ucraina, impegnato costantemente nella zona delle azioni militari dell’Ucraina dell’Est, dove organizza concerti solidali, con lo scopo di risollevare lo spirito di militari, civili e volontari, il premio per i Diritti Umanitari, consegnato dal Maestro premio Oscar Stelvio Cipriani. E gli ultimi due riconoscimenti vanno a due catanesi, Maria Monsè, conduttrice e attrice, autrice di alcuni libri, l’ultimo dal titolo sfizioso, “In cucina col tacco 12”, perché nemmeno ai fornelli bisogna perdere la femminilità, premiata da Domenico Platania, già Sostituto procuratore generale del Tribunale di Catania; e Vincenzo Cosentino, regista laureato in economia e specializzato in cinema in Australia, con all’attivo 13 cortometraggi e la partecipazione a festival prestigiosi tra i quali Cannes. Il suo corto “Handy” è diventato un film con protagonista Franco Nero, pluriselezionato in America e in altre dieci metropoli europee. A quest’ultimo il premio Giovani Talenti, consegnato dall’avv. Corrado Labisi.
Non sono mancati i momenti di spettacolo all’interno della serata, con la musica del premio Oscar Stelvio Cipriani, le esibizioni canore del soprano Cosetta Gigli, del tenore Filippo Micale, del cantante pop romeno Bodgan Vladau, e le performance dal gusto esotico di Jada Morad e le Oriental girls.
Il Premio è stata anche occasione per raccontare il tour della legalità che l’avv. Corrado Labisi ha percorso insieme con il Comitato Antimafia Livatino-Saetta, che dall’inizio dell’anno scolastico ha toccato diciassette istituti superiori del capoluogo etneo ed alcuni anche della provincia, incontrando oltre ottomila ragazzi, con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani alla cultura della legalità e del rispetto per le regole. Sette di queste scuole hanno voluto poi intitolare ai magistrati Livatino e Saetta, e alla Nobildonna Antonietta Azzaro Labisi, eroina della carità e antesignana della lotta alla mafia, le proprie aule magne.

 

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Lezioni di legalità al Liceo Classico Nicola Spedalieri di Catania. Il ricordo dei giudici Livatino e Saetta e della prof.ssa Labisi

Partire dalla cultura, perché la cultura è nemica della mafia. Un assioma imprescindibile per il Comitato Antimafia Livatino Saetta che continua il suo viaggio della legalità nelle scuole della provincia etnea. Ultima tappa il Liceo Classico Nicola Spedalieri, dove una rappresentanza degli allievi ha partecipato con attenzione all’incontro sulla legalità presenziato dal presidente del Comitato Attilio Cavallaro, dal sostituto procuratore della Repubblica dott.ssa Rosaria Molè, dal presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano avv. Corrado Labisi, Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, la prof.ssa Rosaria Livatino, cugina del magistrato Rosario Livatino, l’ing. Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia.
Ad introdurre la lezione il dirigente scolastico prof. Alfio Pennisi, che ha parlato di come la mentalità mafiosa possa essere sconfitta solo attraverso la vittoria della cultura. Poi la parola ai relatori, e la condanna senza appello da parte del presidente del Comitato Attilio Cavallaro delle fiction che hanno fatto della criminalità organizzata uno status simbol, a partire da “La Piovra” fino a “Il capo dei capi”.
Scorrono le immagini della strage di Capaci e le parole della vedova dell’agente Schifani al funerale di Giovanni Falcone e della sua scorta, strozzate dalle lacrime, arrivano come un pugno nello stomaco dei giovani spettatori che applaudono mentre prende la parola la dott.ssa Rosaria Molè, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania. “La mafia è difficile da debellare, è radicata nel tessuto sociale e non solo in Sicilia. La forma più semplice di criminalità – spiega – è rappresentata dal clientelismo: fare un favore comporta un obbligo morale, e lascia spazio ad ampie forme di ricatto.”
Sensibilizzare dunque al cambiamento di una mentalità illegale, iniziando dalla lettura della Costituzione, suggerisce la dott.ssa Molè, guida fondamentale per il vivere civile, prestando un’attenzione particolare alla sezione “Diritti e doveri dei cittadini”.
“Il concetto di legalità passa dalla giustizia sociale”: sono le parole di un altro testimone di legalità, l’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles). Figlio della prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice dell’Istituto e antesignana della lotta alla mafia, ha parlato con ammirazione della madre, una donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati. Soprattutto nel quartiere di San Cristoforo Antonietta Azzaro Labisi per diversi anni aveva operato, portando assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica quella della prof.ssa Labisi per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta consegnerà all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.
“I giovani devono rendersi degni della democrazia – afferma l’avv. Labisi, citando le parole del filosofo Nicola Spedalieri al quale è intitolato il liceo – siate il tutto, l’esperienza, andate controcorrente, così come ha detto Papa Francesco. La speranza per la Sicilia siete voi: i grandi esempi della nostra terra che non vogliamo dimenticare, vi siano di esempio per cambiare il mondo. Il futuro vi appartiene.”
La lettura di una lettera custodita dal Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, scritta anni prima da uno studente di un istituto superiore catanese dal carcere minorile, attestato d’amore per la vita e monito a non cadere nella spirale dell’illegalità, ha poi concluso l’incontro, suggellato dal saluto della cugina del magistrato Rosario Livatino, Rosaria Carmela Livatino e dall’intervento dell’ing. Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia.

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Giornata della Legalità al Politecnico del Mare Intitolata l’Aula magna dell’Istituto alle vittime di mafia Rosario Livatino e Antonino Saetta, e alla prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi

Continua nelle scuole catanesi il viaggio del Comitato Antimafia Livatino Saetta: lezioni di legalità che hanno fatto tappa al Politecnico del Mare “Duca degli Abruzzi”, dove gli studenti hanno partecipato con entusiasmo all’incontro per l’intitolazione dell’aula magna dell’Istituto alle vittime di mafia Rosario Livatino e Antonino Saetta e alla prof.ssa Antonietta Azzaro Labisi, antesignana della lotta alla mafia ed eroina della carità.

Ad aprire la lezione proprio la benedizione della targa commemorativa posta su una parete dell’aula; poi la parola alla preside Brigida Morsellino che ha introdotto l’incontro soffermandosi sui modelli di vita rappresentati da Livatino e Saetta, esempi di legalità e di rispetto per le persone.

Relatori della giornata di studio il presidente del Comitato Livatino Saetta prof. Attilio Cavallaro, il Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, il presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico Lucia Mangano avv. Corrado Labisi, il sostituto procuratore presso il Tribunale di Enna Augusto Francesco Rio, il dott. Giuseppe Agosta, figlio del maresciallo Alfredo Agosta ucciso dalla mafia a Catania, e l’ing. Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia.

Rispetto delle regole, empatia e umanità, questo il concetto di legalità emerso dalla lezione, senza abbassare lo sguardo davanti a nessuno e mantenendo il giusto senso critico.

“Questo tour nelle scuole è un omaggio a chi non c’è più – ha spigato il presidente del Comitato, Attilio Cavallaro – a quegli eroi che hanno sacrificato se stessi per radicare nella società la cultura della giustizia, e che continuano a vivere idealmente in quanti sono animati da un desiderio di rivalsa contro qualunque forma di criminalità organizzata.”

A ricordare poi Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati – struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles) – le immagini di un video e la testimonianza del figlio l’avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto, che ha parlato di una donna attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati. Soprattutto nel quartiere di San Cristoforo Antonietta Azzaro Labisi per diversi anni aveva operato, portando assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica quella della prof.ssa Labisi per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta consegnerà a breve all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.

“E’ necessario lavorare sulla prevenzione – ha spiegato Labisi – educare i ragazzi al concetto di legalità, per questo siamo qui oggi. La speranza per la Sicilia siete voi, alzate la testa, e non abbiate paura di andare contro corrente. I grandi esempi della nostra terra che non vogliamo dimenticare, vi siano di esempio per cambiare il mondo.”

Un pensiero alla Nobildonna Antonietta Labisi è stato rivolto anche dalla Preside Morsellino, che l’ha definita figura di riferimento per gli studenti.

La consegna delle pergamene da parte del Comitato Antimafia Livatino Saetta alla preside dell’Istituto e ai dirigenti scolastici del Liceo scientifico Galileo Galilei Gabriella Chisari, dell’Istituto Alberghiero Karol Wojtyla Daniela Di Piazza, e della scuola media Fontanarossa di Librino Concetta Tumminia, ha condotto verso il finale della giornata di studi, suggellata poi dalla lettura della lettera di un ex compagno di scuola scritta anni prima dal carcere minorile, attestato d’amore per la vita e monito a non cadere nella spirale dell’illegalità.

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Incontro sulla legalità all’Istituto Comprensivo “Livio Tempesta” di San Cristoforo: il ricordo di Antonietta Azzaro Labisi

San Cristoforo non dimentica Antonietta Azzaro Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati – struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles) – e ad appena un mese dall’intitolazione dell’aula magna dell’Istituto Comprensivo “Cesare Battisti” a lei e ai magistrati Rosario Angelo Livatino e Antonino Saetta, è l’Istituto Comprensivo “Livio Tempesta” stavolta a ricordare l’appassionato impegno di una donna speciale, attenta ai bisogni della gente, da sempre pronta a donarsi a favore dei meno fortunati. Nel noto quartiere popolare catanese Antonietta Azzaro Labisi per diversi anni aveva portato assistenza ai piccoli e agli anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità.

Durante l’incontro sulla legalità organizzato dal Comitato “Livatino Saetta” e dalla preside della scuola la prof.ssa Biagia Grassia – alla presenza del giudice Nunzio Sarpietro, presidente dei GIP del Tribunale di Catania, il presidente del Comitato Attilio Cavallaro, l’avvocato Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano”, il commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, il dott. Giuseppe Agosta, figlio del maresciallo Alfredo Agosta ucciso dalla mafia a Catania, e Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia – il dott. Sarpietro, relatore del convegno, ha spiegato agli studenti il concetto di legalità e giustizia attingendo all’esempio dato dalle eroiche vite dei magistrati Rosario Livatino e Antonino Saetta, e ricordando la profonda carità che ispirò l’opera di Antonietta Azzaro Labisi, soprattutto nel quartiere di San Cristoforo. Ad intervenire poi l’avv. Corrado Labisi, che con partecipazione ha raccontato l’impegno della madre scomparsa prematuramente alla vigilia di Pasqua del 1983, vittima di un tragico incidente stradale. “Dal 1956, anno in cui mia mamma operava nel quartiere, in silenzio e in punta di piedi, sostenendo migliaia di famiglie e collaborando attivamente con gli allora parroci della Chiesa degli Angeli Custodi, Padre Pignataro e Padre D’Arrigo – spiega Labisi – poco è cambiato. San Cristoforo deve dare ai giovani luoghi di aggregazione, realizzare laboratori d’arte, teatri, per creare un’alternativa alla strada e alla malavita.

La mia presenza qui oggi – continua – che vuole proseguire il dialogo iniziato da mia madre, mi commuove ma mi rende più forte per combattere, come ha fatto lei, l’indifferenza di una classe politica sempre più becera, pronta ad avvicinarsi ai quartieri disagiati solo per chiedere voti e rubare la dignità di chi lì vive. L’unica cosa che però non può essere rubata è la speranza, e la mia missione è proprio dare questa speranza: qualcosa può cambiare.”

Al termine dell’incontro il dott. Nunzio Sarpietro, ha consegnato il Premio Livatino Saetta all’Istituto “Livio Tempesta” e alla sua preside la prof.ssa Grassia, e al dott. Gaetano Consiglio, membro attivo dell’Associazione Antonietta Labisi.

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Il Sindaco di Corleone Lea Savona con Saverio Masi contro l’omertà: “La trattativa Stato-Mafia sia spiegata agli studenti”

Corleone (PA) – 24 maggio 2014. Presso il Complesso Sant’Agostino già sede della Mostra ANSA sulla legalità, il sindaco Lea Savona, insieme agli insegnanti ed agli studenti di Corleone, ha ospitato Saverio Masi capo scorta del giudice Di Matteo. Hanno contribuito all’evento numerose associazioni tra cui, Cittadinanza per la Magistratura, Scorta Civica, Fondazione Caponnetto e Scelte Giovani di Aosta.

Se è vero che il 23 maggio, per merito della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e del MIUR, migliaia di studenti sono giunti a Palermo per testimoniare la lotta alle mafie, sotto lo slogan Capaci di Ricordare, con il beneplacito del Presidente della Repubblica, è altrettanto vero che il giorno successivo, a Corleone, all’ombra dai giornalisti, nella città che ha dato i natali a Riina e Provenzano, si è celebrato un convegno sulla legalità, il cui obiettivo, fa sapere Lea Savona sindaco di Corleone, è stato quello di far deflagrare le coscienze degli studenti e rompere con una cultura mafiosa dell’omertà e dell’ignoranza, nel rispetto di coloro che hanno dato la vita per le istituzioni.

Saverio Masi, capo scorta del giudice Di Matteo, dopo una breve trattazione dei fatti accertati come verità in relazione alle attività criminali della Mafia, e di alcuni aspetti ancora oscuri delle indagini, si è rivolto alle scolaresche di Corleone con queste parole: “Di fronte all’impotenza di noi cittadini rispetto all’atrocità di certi fatti, ci auguriamo che il lavoro del pool di Palermo sia sostenuto dalle istituzioni repubblicane e ci permetterà un giorno, non troppo lontano, di capire chi, dello Stato, è sceso a compromessi con la Mafia ed assicurarlo alla Giustizia, come del resto sta già avvenendo per alcuni politici che siedono od hanno seduto in Parlamento, così che voi studenti possiate un giorno sapere chi votare e chi no”.

Saverio Masi ha parlato al cuore e alle menti degli studenti e degli insegnanti, accolto da lunghi applausi e interrotto più volte nel suo intervento, a testimonianza della comunanza di intenti e voglia di Stato, come a dire “Siamo tutti Di Matteo”. Il convegno sulla legalità che si è tenuto a Corleone il 24 maggio è stato anche un occasione “per celebrare non solo gli eroi della magistratura”, ha ricordato Giuseppina Sorcia, insegnante, “Ma anche per dire che dobbiamo rimboccarci le maniche per costruire una cultura di legalità nella scuola tutti i giorni”.

Un 23 maggio che perpetua se stesso: “Ogni giorno per noi dovrebbe essere il 23 maggio, un impegno costante”, ha commentato un insegnante di Corleone.

“Avevo visitato la mostra ANSA sulle stragi di Capaci e Via D’Amelio lo scorso anno al Complesso di Sant’Agostino”, afferma Didier Pellissier, in trasferta dalla Valle d’Aosta a Corleone e alla guida dell’Associazione Scelte Giovani che un anno fa aveva portato a Corleone un cartello stradale da apporre sotto la scritta Corleone con la dicitura “Capitale Mondiale della Legalità”; e aggiunge: “Ha fatto bene il sindaco ad avvertire la necessità di un convegno sulla legalità il giorno dopo le manifestazioni di Palermo: il Maresciallo Masi ci ha dato una lezione di legalità che non ha prezzo. Vogliamo onorare gli sforzi di Corleone ad essere candidata a capitale mondiale della legalità. Non siamo qui per insegnare nulla noi, anzi vogliamo sapere da voi ragazzi cos’è la legalità e per questo abbiamo deciso di istituire una Borsa di Studio. Ci saranno quattro vincitori, due a Corleone e due ad Aosta. Per il prossimo anno scolastico chiederemo ai docenti di  imbastire un percorso di educazione alla legalità includendo anche una spiegazione della trattativa Stato-Mafia. E ci vediamo l’anno prossimo con una premiazione dei vincitori. Ovviamente tutte le associazioni anti-mafia locali e di promozione della legalità saranno membri di diritto nella commissione che valuterà gli elaborati”.

Ben lontana quindi dall’esser stata una seconda piazza per le istituzioni per convincere tutti che lo Stato c’è, la città di Corleone, si è confermata come comunità orientata al futuro che vive le necessità del presente, con tutte le difficoltà che questo comporta, e che ha preferito investire con lungimiranza sui giovani proiettandoli in una sfera di responsabilità in cui dovranno essere protagonisti dello Stato o crearne uno. Lea Savona ha concluso i lavori del convegno con queste parole “Oggi, grazie anche a Masi, sappiamo che la legalità non ha colore politico, appartiene come dovere ad ogni cristiano e ad ogni persona che vive il Vangelo. Parlatene ai vostri genitori e fategli sapere chi c’era oggi a spiegarci la trattativa Stato-Mafia, è qualcosa che riguarda anche loro”.

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Prevenzione alle droghe a tutto campo

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  • 3 Aprile 2014

Distribuzione di materiale informativo e docenze di prevenzione alle droghe come deterrente per tenere i giovani lontani dalle sostanze stupefacenti

 

 

Roma 3 aprile 2014 – Prevenzione a tutto campo per i volontari della Drug Free World ( Fondazione Internazioanle per un mondo libero dalla droga ) che anche questa settimana ha visto iniziative di prevenzione alle droghe sul territorio laziale. Fra docenze di prevenzione nelle scuole della provincia romana e distribuzioni a tappeto di opuscoli informativi queste iniziative fanno si che centinaia di giovani vengano resi consapevoli sui veri pericoli che circolano intorno all’uso di sostanze stupefacenti e portarli ad un libero e consapevole “No alla droga, si alla vita”.

In programma inoltre un altra serie di lezioni di prevenzione nella provincia del napoletano a partire da questo 8 aprile in un istituto di Volla ( NA). L’opuscolo  “La verità sulle droghe” si è dimostrato un valido strumento per far  breccia nelle  coscienze dei giovani permettendo loro  di scegliere di vivere una vita libera dalla droga. L’opuscolo “, affiancato alla didattica,  dà ai ragazzi un buon motivo per non iniziare a fare uso di stupefacenti o, in alcuni casi, li esorta a smettere. Attraverso un linguaggio semplice e diretto l’opuscolo offre un ampia panoramica sulle principali sostaanze stupefacenti, sbugiardando le false informazioni che circolano su di esse e sostituendole con nozioni che “svegliano” le coscienze, scoraggiando l’uso di droghe.

 

Il programma della Fondazione, oltre all’opuscolo “generico”, consiste anche di

una serie di opuscoli che in dettaglio offrono una guida informativa sulle principali droghe attualmente in circolazione. Le docenze di prevenzione, svolte ogni anno regolarmente in vari istituti scolastici, intendono colmare il vuoto di conoscenza che ce sulle sostanze stupefacenti portando maggiore consapevolezza ai giovani in quei luoghi di aggregazione, come ad esempio purtroppo a volte succede nelle scuole dove a volte nascono dei focolai che troppo spesso nelle cronache locali sfociano in eventi infausti a rischio e pericolo della propria vita e quella degli altri La Fondazione ha anche prodotto opuscoli singoli, ognuno corrispondente ad una sostanza dandone una completa panoramica sui pericoli e gli effetti dannosi a breve e lungo termine. Effetti che, come per tutte le droghe, portano ad una vita di repressione e di schiavitù imposta dalla droga. Come osserva l’umanitario L. Ron Hubbard: “Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono, comunque, l’unico motivo del vivere”. I volontari della Drug Free World, consapevoli delle profonde implicazioni di questa semplice ma vera constatazione, intendono far alzare la guardia a chi non fa uso di droga e dare speranza a chi, facendone uso, può smettere.

 

Per informazioni:

 

drugfreeworld.org

 

[email protected]

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Legalità e prevenzione alla droga

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  • 31 Marzo 2014

Nella settimana della legalità iniziativa di prevenzione alle droghe in Campania

Roma 25 marzo 2014 – Oltre 70 studenti hanno assisitito alla lezione di prevenzione alle droghe presso l’Istituto Vittorio De Sica nel comune di Volla (NA) , l’iniziativa promossa dall’amministrazione locale in occasione della settimana della legalità ha visto i volontari della Drug Free World come portavoce di un messaggio volto a vivere una vita libera dalla droga. La conferenza è stata tenuta con l’ausilio del materiale didattico prodotto dalla Drug Free World ( Fondazione per un Mondo libero dalla droga ). Materiale che ha suscitato interesse nei partecipanti che ne hanno visto un valido strumento di informazione, in particolare i 16 annunci di pubblica utilità che incita i giovani a stare lontano dalla droga.

Durante la lezione sono stati distribuiti gratuitamente anche opuscoli informativi sulle droghe dal titolo “La verità sulle droghe”, opuscolo che delinea gli effetti dannosi degli stupefacenti a breve e lungo termine. Gli opuscoli della serie “La verità sulle droghe” espongono singolarmente i danni e le verità su ogni singola sostanza stupefacente attualmente in circolazione, per portare ai giovani i fatti concreti sui loro effetti dannosi, spiegando esattamente “cosa sono le droghe” e “perché una persona si droga”. Queste informazioni basilari sono fondamentali per tutelare le future generazioni, favorendo la consapevolezza che le droghe sono essenzialmente veleni per il corpo e per la mente, con l’obiettivo finale di farli giungere ad un informato “no alla droga, si alla vita”.
La Fondazione ha inoltre realizzato un documentario con storie vere di ragazzi che sono usciti dalla trappola della dipendenza e una serie di 16 spot di pubblica utilità, dal titolo “Dicevano…Mentivano”, che sbugiardano i luoghi comuni usati per attirare gli adolescenti verso l’uso di droghe.
E mentre si diffondono notizie sulle “smart drug”, le “droghe furbe”, le future generazioni vengono rese consapevoli che usare droghe non è “furbo”. Al contrario, grazie alla “La verità sulle droghe” vengono resi consapevoli che “furbo” è restarne alla larga e dire “Si alla vita”, facendo tesoro dell’osservazione dell’umanitario L. Ron Hubbard: “Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che rappresentano, comunque, l’unica ragione per vivere”.

Per approfondimento:
drugfreeworld.org
[email protected]

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FORUM LEGALITA’ E CULTURA DELL’ETICA

Immigrazione:
la ricchezza delle diversità, un’opportunità
per cambiare la vita di tutti

 

Al Sen. Pietro Grasso, Presidente del Senato della Repubblica il premio

“Legalità e Cultura dell’Etica”

 

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Salone d’Onore della Caserma “Gen. B. Sante Laria”

Piazza M. Armellini 20 Roma

Roma, 21 Marzo 2014 ore 9-13.30

 

Roma, 20 marzo 2014 – E’ nel Salone d’Onore della Caserma Gen.B.Sante Laria” del Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma che etica e legalità si incontreranno venerdì 21 marzo alle ore 9 grazie all’impegno dei distretti italiani del Rotary. Si racconterà la legalità con il linguaggio semplice e diretto dei ragazzi, per essere sicuri che il futuro possa poggiare su pilastri chiamati “rispetto” e “solidarietà”.

 

Per la prima volta a livello mondiale, 167 club Rotary si ritroveranno insieme per un’unica missione: produrre consapevolezza e favorire l’integrazione di chi arriva in Italia con un pesante fardello di paure e speranze. L’immigrazione, tema scomodo eppure estremamente attuale, verrà raccontata nelle sue molteplici sfaccettature: umane, economiche, politiche e legali.

Si parla spesso di crisi dell’associazionismo, debolezza legata a doppio filo alla crisi dell’etica. Eppure il forum dimostra il grande interesse riscontrato tra i club Rotary che hanno aderito all’iniziativa. Essi raggruppano circa 8000 persone, mettendo in evidenza  la voglia di un impegno comune a favore della società civile ”– spiega Patrizia Cardone, Presidente Commissione “Legalità e Cultura dell’Etica” del Distretto 2080, che ha coordinato anche questa edizione del Forum, che nasce nel 2009 da un iniziativa del Rotary Club di Roma Est.

 

A dare un prezioso contributo alla discussione saranno, tra gli altri: Peter Schatzer Capo Missione a Roma dell’ O.I.M. Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Emma Bonino, ex Ministro degli Esteri e Paolo Magri, Vicepresidente e Direttore dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale). Il giornalista di Rai News 24, Alessandro Bracchini fungerà da moderatore.

Ci apprestiamo a discutere due temi forti: l’etica e la legalità, consci del fatto che parlarne non è cosa semplice ma siamo certi che rivolgersi alle nuove generazioni sia la scelta giusta. E’ a loro che dobbiamo guardare se vogliamo che le società del domani siano più integrate di quelle in cui viviamo oggi” – commenta Pier Giorgio Poddighe, Governatore del Distretto 2080 del Rotary International.

Chiuderanno l’incontro il deputato ed ex ministro per l’integrazione, Cecil Kyenge e Jean-Leonard Touadi, Consigliere Politico al Ministero degli Affari Esteri, discutendo del delicato rapporto tra le istituzioni e il popolo dei migranti, con specifico riferimento ai doveri della Comunità Europea.

Al Sen. Pietro Grasso, fulgido esempio della coniugazione dell’etica e della legalità come stile di vita prima di magistrato e oggi di Presidente del Senato, verrà attribuito l’importante premio “Legalità e Cultura dell’Etica“.

Ad essere premiati saranno anche gli studenti di più di 130 scuole di tutta Italia ai quali saranno attribuiti i premi “Legalità e Cultura dell’Etica 2013-14” per le sezioni: video, manifesti, temi, scatti e saggi.

A testimonianza dell’interesse scaturito dal concorso rivolto alle scuole e di quanto il tema sia stato sentito dalle nuove generazioni, ci sono oltre 600 elaborati e 100 video. I tre migliori saranno chiamati sul palco e verranno omaggiati con tablet di ultima generazione.

L’iniziativa è patrocinata da: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Guardia di Finanza, O.I.M. (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) e Unione Consumatori, e dai Distretti del Rotary International 2031, 2041, 2050, 2060, 2080, 2090, 2100, 2110, 2120.

 

 

Ufficio stampa Rotary Italia

Claudia Rota Cell. 348 5100463 Mail [email protected]

Pernice Editori Editoria | Marketing | Comunicazione d’impresa

 

Via G. Verdi, 1 |24121 Bergamo Tel | +39.035.241227 Fax | +39.035.4220153

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Il concerto di Blandizzi di fine anno a Scampia

Grande festa di fine anno all’Auditorium di Scampia con il concerto di Lino Blandizzi su “Musica e legalità” tenutosi domenica 30 dicembre alle ore 18. L’artista ha presentato brani tratti dal suo ultimo lavoro discografico “Il mondo sul filo” che si collegano al tema della serata e al clima di precarietà che sta vivendo in particolare la nostra città. Le parole e la musica di Blandizzi, accolte da numerosi applausi del numeroso pubblico presente, costituiscono l’ennesimo ingrediente che va ad inanellarsi ai tanti appelli e ai tanti sforzi che, dalle forze dell’ordine alle istituzioni, si stanno dispiegando perché a Scampia venga restituito un passaporto di vivibilità e di convivenza. Particolarmente gradite sono state le canzoni eseguite in omaggio a Lucio Dalla, a Francesco De Gregori e a Sergio Bruni, con il quale Blandizzi ha inciso in duetto il brano “Ma dov’è” (ultima registrazione del maestro).
L’evento promosso dal presidente della VIII Municipalità del Comune di Napoli avv. Angelo Pisani ha voluto essere un’iniezione di ottimismo e di speranza per tutti gli abitanti di questo quartiere. Dopo il concerto di Blandizzi sono state consegnate targhe di riconoscimento al questore di Napoli Luigi Merolla, al comandante dei Carabinieri Marco Minicucci, al comandante della Finanza Riccardo Rapanotti, ai giornalisti Carmine Spadafora de “Il Giornale” di Milano e Paolo Chiariello di Sky.

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Bando “Giovani Reporter contro l’Usura” – SOS Impresa

bando giovani reporter contro l'usura
SOS Impresa - bando giovani reporter contro l'usura

Al via il bando promosso da SOS Impresa / Confesercenti, rivolto a giovani scrittori, fotografi, illustratori e videomaker. I vincitori saranno premiati durante la manifestazione nazionale del NO Usura Day, a Roma il 21 settembre 2011.

Comunicato stampa

Sos Impresa: “Giovani reporter contro l’usura”. Un bando di concorso per parlare di legalità ai giovani


Si chiama “Giovani reporter contro l’usura. Parole, immagini, legalità”. E’ la prima edizione del concorso rivolto agli studenti delle Scuole secondarie di II grado e ai giovani da 18 ai 26 anni. Il Bando di concorso è promosso da Sos Impresa, l’associazione di Confesercenti che ha la finalità di elaborare strategie di difesa e di contrasto al racket delle estorsioni, all’usura e a tutte le forme di criminalità che ostacolano la libertà d’impresa.

Il bando prenderà in esame elaborati, inchieste e reportage di tipo giornalistico (realizzabili sottoforma di articolo, fotoreportage, videoreportage o graphic novel) incentrati sul tema della legalità e dell’usura, con lavori inediti o già pubblicati. Al termine del concorso una Giuria di qualità individuerà i lavori migliori tra i reportage ricevuti e premierà i vincitori nell’ambito della manifestazione nazionale di Sos Impresa, il “No Usura Day” che si terrà a Roma il 21 settembre 2011. “Il concorso – spiega Lino Busà presidente di Sos Impresa – promuove il mezzo dell’inchiesta giornalistica presso i giovani come strumento di crescita culturale e civile, oltre a porsi come occasione di acquisizione di competenze professionali.

Scopo del bando è, inoltre, quello di promuovere la cultura della legalità tra i giovani attraverso la presa di coscienza del fenomeno del racket e dell’usura sul proprio territorio di residenza, indagare il tema dell’usura attraverso un duplice punto di vista che valorizzi le storie di vita e la relazione tra l’usura e il territorio. La partecipazione al concorso è gratuita e riservata ai cittadini italiani di età compresa tra i 13 i 26 anni. I cittadini e gli istituti scolastici dovranno inviare i loro lavori a Sos Impresa entro e non oltre il 3 settembre 2011.

Responsabili di progetto: Laura Galesi, Alessandro Langiu, Bianca La Rocca, Stefano Rollo
Scarica qui il Bando di concorso: Bando e Vademecum


– Ci trovate anche su Facebook alla pagina: https://www.facebook.com/home.php?sk=group_187637661287156

Per saperne di più:
Segreteria Organizzativa
SOS Impresa / Confesercenti
Via Nazionale, 60 – 00184 Roma
Tel. 06/47251 – Fax 06/4740750
web: www.sosimpresa.it
e-mail: [email protected]

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Sorrento: Forum della Legalità


Venerdì 6 maggio 2011, alle ore 9.30, presso il Teatro Tasso di Sorrento, si svolgerà un forum nazionale dedicato al tema della legalità dal titolo “Lo Stato siamo noi“.

L’evento, promosso dall’assessore ai Rapporti con gli enti del Comune di Sorrento, Mariano Pontecorvo, vedrà avvicendarsi al tavolo dei relatori Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Paolo Mancuso, procuratore capo di Nola, Claudio d’Isa, presidente della IV sezione penale della Corte di Cassazione, Donatella Porzi, assessore alla Cultura e alle Attività sociali della Provincia di Perugia, Mauro Casinghini e Daniele Danese, rispettivamente direttore e responsabile sanitario del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e Gaetano Porcasi, “pittore antimafia”. Modera il giornalista Samuele Ciambriello.

Nel corso della mattinata sarà siglato un protocollo di intesa tra Comune di Sorrento e i soggetti promotori del progetto “Lo Stato siamo noi“.

Saranno inoltre aperte al pubblico una mostra fotografica, a cura dell’Associazione dei Cavalieri italiani del Sovrano militare Ordine di Malta, ospitata nei locali del Polo Interuniversitario telematico, presso il chiostro di San Francesco e, nelle sale di Villa Fiorentino, una mostra di pittura di Gaetano Porcasi, autore delle opere che costituiscono il Museo della legalità, la struttura inaugurata nel 2010 dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in una casa di Corleone confiscata a Bernardo Provenzano.

“Abbiamo chiesto il coinvolgimento di tutte le scuole cittadine – anticipa il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo – E’ soprattutto a loro che è dedicata questa giornata di studio e di confronto. Sarà l’occasione per approfondire temi di grande attualità e stimolare i ragazzi nel loro percorso di crescita”.

Il progetto, infatti, vede il coinvolgimento delle Provincie di Perugia, Palermo e Catania con lo scopo di rapportare realtà diverse per crescere e scambiarsi opinioni sul tema della legalità e favorirne la diffusione nelle scuole.

“Condividiamo la convinzione che l’educazione alla legalità non possa essere il semplice risultato di una serie di regole e di proibizioni imposte dall’alto – spiega l’assessore Pontecorvo -. Al contrario, è preferibile che la naturale predisposizione al rispetto delle leggi sia stimolata da un incessante lavoro educativo da iniziare fin dai primi anni delle scuola di base”.

Info: 081 8773510

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Comunicati

Gatto Panceri e Emanuele Cerullo al Meeting dei Giovani di Canneto

Si terrà a Canneto (Frosinone) il Meeting dei Giovani, organizzato da Pastorale Giovanile della Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo. Presentato da Enrico Selleri, avrà come ospiti due personalità ormai note nel contesto culturale e musicale nostrano. Il primo, Gatto Panceri, autore di Mina, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Paolo Meneguzzi e tanti altri, racconterà, con parole e musica, la propria storia e l’incontro con l’esperienza cristiana. Il secondo protagonista della giornata sarà Emanuele Cerullo, diciassettenne proveniente da Scampia, quartiere degradato di Napoli. Nonostante la giovanissima età, è un artista poliedrico: scrittore pluripremiato per l’impegno sociale (più volte paragonato al collega e concittadino Roberto Saviano), ma anche poeta dell’Amore e della bellezza femminile, sceneggiatore, rapper e, a breve, anche attore. Gli organizzatori del Meeting hanno pensato di ospitare Cerullo per “presentare un’eccellenza del mondo giovanile, un esempio di impegno culturale e sociale che i giovani potessero sentire vicino per l’età, per gli interessi, per la sensibilità”. Si prospettano, quindi, momenti forti per il Meeting, in cui la musica di Panceri e la legalità testimoniata da un giovane si uniscono per creare la poesia adatta per questi giovani di oggi: gli abitanti del Domani.

Gatto Panceri e Emanuele Cerullo

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