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Lezioni di legalità agli istituti Fermi-Guttuso e Mazzei-Pantano di Giarre

Giarre ospita la legalità. All’istituto tecnico industriale Fermi-Guttuso e al professionale per l’agricoltura Mazzei-Pantano, riflettori puntati sull’antimafia.

Continua anche in questo 2016 il viaggio del Comitato Antimafia Livatino Saetta Costa nelle scuole della provincia etnea. Lezioni di legalità che nel 2015 hanno coinvolto oltre 8.000 studenti delle scuole superiori di Catania, con un unico focus: non esiste pace senza giustizia sociale.

A partecipare negli scorsi giorni, centinaia di studenti del Fermi-Guttuso, alla presenza del presidente del Comitato Livatino Saetta Costa, prof. Attilio Cavallaro, del presidente onorario del Comitato, avv. Corrado Labisi, del Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, Contrammiraglio Nunzio Martello, Direttore Marittimo della Sicilia Orientale, e il Capitano della Guardia di Finanza di Riposto Antonino Costa.

“Sarete voi, ragazzi, la nuova classe dirigente – spiega il presidente Cavallaro, che così saluta gli alunni  – voi per primi dunque dovrete combattere la mafia, e la scuola è la vera maestra di antimafia, la salvezza per la nostra terra”.

La testimonianza di un’antesignana della lotta alla mafia arriva dall’avv. Corrado Labisi, presidente onorario del Comitato, figlio della prof.ssa Antonietta Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico psicopedagogico Lucia Mangano di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles). Eroina della carità, Antonietta Labisi che, soprattutto nel quartiere di San Cristoforo, durante gli anni Sessanta, ha operato assistendo piccoli e anziani, rappresentando un modello da seguire per numerosi bambini e soggetti svantaggiati che, a vario livello, hanno potuto contare sul suo sostegno incondizionato, generoso, spontaneo, pieno d’affetto e di socialità. Una figura carismatica per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha consegnato all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.

“Dobbiamo avere la forza di non arrenderci – commenta l’avv. Labisi – e indagare invece le ragioni del fenomeno mafioso. Già sociologi e psicologi lo hanno affermato, e mia mamma lo verificò personalmente, che la delinquenza nasce dal disagio culturale e socio-economico. Il diritto al lavoro, in questa chiave di lettura, è elemento indispensabile per la lotta alla mafia, che si cela anche dietro ai colletti bianchi e alla maschera dell’antimafia.”

A concludere l’incontro, la consegna della pergamena del Premio Livatino Saetta Costa alla prof.ssa Tiziana D’Anna, dirigente scolastico dell’istituto.

Ma il Comitato ha fatto tappa anche in un’altra scuola di Giarre, l’Istituto agrario Mazzei-Pantano. Una numerosa rappresentanza degli allievi della scuola ha ascoltato la lezione di legalità del presidente del Comitato Attilio Cavallaro, del presidente onorario avv. Corrado Labisi e del Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, durante la quale si è parlato anche del generale Angiolo Pellegrini, autore del libro “Noi, gli uomini di Falcone. La guerra che ci impedirono di vincere”, uomo di fiducia del pool e più stretto collaboratore di Giovanni Falcone, negli scorsi mesi presente all’auditorium comunale di San Gregorio “Carlo Alberto dalla Chiesa”, alla presenza della stampa e di alte autorità civili e militari, in un evento fortemente voluto dall’avv. Labisi.

Alla fine dell’incontro la prof.ssa di religione Patrizia Privitera ha proposto come gesto simbolico quello di piantare un albero di ulivo, del quale si prenderanno cura gli stessi studenti, in quello che è stato chiamato “viale della Legalità”. A partecipare all’iniziativa, il dirigente scolastico prof. Stefano Raciti e il vice preside prof. Natale Scavo e tutti i relatori intervenuti.

 

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