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IllyCaffè tra crescita record e strategie future: l’intervista a Cristina Scocchia

Negli ultimi anni, IllyCaffè ha conquistato risultati straordinari, consolidando la sua posizione di rilievo nel mercato del caffè. In una recente intervista, l’Amministratore Delegato Cristina Scocchia ha rivelato le chiavi del successo e le sfide affrontate dal Gruppo per continuare a crescere in un panorama commerciale internazionale sempre più complesso.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: crescita finanziaria e strategia per i mercati chiave

IllyCaffè ha recentemente riportato risultati finanziari eccezionali, con un aumento significativo dell’Ebitda del 18% e un balzo del 67% nell’utile netto. Questo successo è attribuibile a due fattori principali: il miglioramento dei principali mercati in cui il Gruppo è presente e un aumento dell’efficienza operativa. “Siamo riusciti infatti a far sviluppare Illy, come da piano strategico, in primis nel mercato americano, un segmento fondamentale perché ama i prodotti italiani di qualità: era un nostro preciso obiettivo riuscire ad incrementare la penetrazione”, ha specificato Cristina Scocchia evidenziando il desiderio dell’azienda di raggiungere una parità di peso tra il mercato statunitense e quello italiano. Le priorità del Gruppo per il futuro si concentrano su tre mercati chiave: gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina. Mentre il mercato americano rimane un obiettivo cruciale per l’azienda, c’è una crescente attenzione verso l’Europa, dove IllyCaffè mira a espandere la propria presenza attraverso una distribuzione più ampia dei suoi prodotti. Per quanto riguarda invece la Cina, rappresenta un’enorme opportunità di crescita, nonostante le sfide attuali. IllyCaffè, ha precisato Cristina Scocchia, si avvale di collaborazioni strategiche con partner locali, come Chancemate, per penetrare efficacemente il mercato cinese, adattando i propri prodotti ai gusti e alle preferenze dei consumatori locali.

Cristina Scocchia: innovazione, sostenibilità e ottimismo per il futuro

Per mantenere la sua posizione di leadership, IllyCaffè si impegna nell’innovazione e nell’adattamento ai gusti globali. Mentre l’espresso rimane un simbolo dell’italianità nel mondo, il Gruppo cerca di diversificare la propria offerta per soddisfare le esigenze dei consumatori internazionali. Questo include lo sviluppo di prodotti come l’instant coffee per il mercato cinese e il “cold brew” per i mercati anglosassoni. “Rimaniamo alfieri dell’espresso – ha ribadito Cristina Scocchiama la nostra presenza in 140 Paesi del mondo ci stimola a trovare nuove soluzioni”. Sul fronte dello sviluppo sostenibile, IllyCaffè è da lungo tempo un pioniere nella promozione della sostenibilità e dell’economia circolare nel settore del caffè: “Abbiamo iniziato a occuparci di sostenibilità quando il termine non era ancora stato coniato o quasi”, ha sottolineato l’AD. L’azienda, oltre a collaborare con produttori e consumatori per promuovere pratiche agricole sostenibili, ha lanciato il primo caffè prodotto interamente attraverso l’agricoltura rigenerativa. Nonostante le incertezze legate al contesto geopolitico globale, il Gruppo rimane ottimista sulle prospettive future. “Lo scorso anno abbiamo avviato un programma d’investimento da 120 milioni di euro a Trieste che ci permetterà di accrescere la nostra capacità produttiva e logistica, con ricadute positive anche sull’occupazione”, ha quindi concluso Cristina Scocchia, sottolineando che “questo sforzo è confermato, con un orizzonte quinquennale”.</p

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Equità e merito: la visione di Cristina Scocchia per il futuro corporate

Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di Illycaffè, è una figura di ispirazione e un esempio di successo femminile nel mondo corporate. Attraverso la sua esperienza e le sue parole, emerge chiaramente il bisogno di superare gli stereotipi di genere che ancora permeano l’ambiente lavorativo, specialmente nelle posizioni di alto livello.

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Cristina Scocchia e la leadership femminile

Nella sua brillante carriera, Cristina Scocchia ha dimostrato che le competenze e lo stile di leadership non sono una questione di genere ma di capacità individuale e di carattere. Tuttavia, in Italia, solo il 3% dei CEO è donna, un dato che riflette la persistente visione stereotipata dei ruoli di leadership come preminenza maschile. La stessa manager osserva che la nomina di molte donne come Presidenti piuttosto che Amministratori Delegati, con compiti più istituzionali che esecutivi, rappresenti una conferma dei soliti schemi sociali. Riconosce tuttavia che anche piccoli passi, come l’incremento delle donne in posizioni di comando, possono innescare un cambiamento culturale necessario. Con una quota femminile del 30% tra i dirigenti di Illycaffè, Cristina Scocchia evidenzia l’importanza di offrire pari opportunità a tutti, indipendentemente dal genere, sottolineando che il vero valore risiede nella capacità di ciascuno di dimostrare il proprio merito.

Cristina Scocchia: fondamentale saper affrontare le sfide

La sua storia personale, priva di vantaggi pregressi e focalizzata sul duro lavoro e l’ambizione, serve da ispirazione per molte donne. Cristina Scocchia invita a non lasciarsi definire dal proprio punto di partenza, compreso il genere, e a perseguire i propri obiettivi con determinazione. In un contesto più ampio, l’esempio di Jacinda Ardern, ex Premier della Nuova Zelanda, che si è dimessa citando l’esaurimento delle energie, dimostra un approccio autentico e onesto alla leadership. Questo atto di trasparenza, secondo l’AD, dovrebbe essere valorizzato come un modello sia di impegno sia di realismo, poiché mostra che prendersi una pausa e riconoscere i propri limiti è segno di forza e saggezza. Attraverso le sue riflessioni, Cristina Scocchia non solo mette in luce le sfide che le donne affrontano nelle posizioni di leadership, ma incoraggia anche un cambiamento di prospettiva verso una maggiore inclusione e valorizzazione del merito, indipendentemente dal genere.

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Illycaffè: crescita a doppia cifra nel 2023, Cristina Scocchia conferma piani per Trieste

In attesa dell’approvazione del bilancio 2023, prevista per il 30 marzo, l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia ha anticipato un altro anno da record per il Gruppo, con una crescita del fatturato che si attesta intorno al 5%.

Cristina Scocchia su Nordest Economia

Cristina Scocchia: il 2023 di Illycaffè, un altro anno da record

Nel corso del 2023, Illycaffè è riuscita a conquistare importanti quote di mercato in tutti i principali Paesi, in linea con i risultati da record raggiunti l’anno precedente. Nel piano industriale al 2028 si prevede un’ulteriore spinta sullo sviluppo internazionale globale. “Registriamo un’espansione a doppia cifra negli USA, che sono il nostro secondo mercato: il piano industriale oltreoceano prevede il raddoppio dei ricavi (oggi intorno ai 90 milioni). Abbiamo grandi aspettative anche in Spagna e Francia che sono oltre all’Italia i Paesi europei con le migliori potenzialità”, ha spiegato l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia nell’intervista rilasciata a “Nordest Economia”. Il trend di crescita dovrebbe dunque proseguire anche nel 2024, nonostante lo scenario geopolitico ancora molto volatile. “Il blocco del canale di Suez che costringe le navi a circumnavigare l’Africa sta provocando per tutte le aziende, compresa Illycaffè, rincari in media del 30% dei costi della logistica e dei noli dei container verso Asia e Stati Uniti”, ha evidenziato la manager, ribadendo la scelta responsabile del Gruppo di non aumentare i prezzi, così come aveva fatto durante i rincari dell’energia a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.

Cristina Scocchia: i piani per lo stabilimento di Trieste

Illycaffè si prepara al lancio in Italia della nuova macchina professionale Illetta, con cui punta a reinventare l’esperienza del caffè al bar. Ideata dall’architetto Antonio Citterio, usa l’iconico design a ponte per nascondere l’anima tecnologica che gli consente di azzerare l’errore umano. L’AD Cristina Scocchia ha confermato inoltre l’investimento da 120 milioni di euro nello stabilimento triestino. Qui “saranno realizzati una seconda tostatura e un ampliamento delle linee di produzione di tutti i prodotti più iconici. Il progetto sarà completato nell’arco del piano industriale. Stiamo rispettando i tempi. Abbiamo stabilizzato una sessantina di persone che avevano un rapporto di lavoro somministrato con contratti a tempo indeterminato”. Intanto, viene ribadita la volontà di Illycaffè di sbarcare in Borsa entro il 2026. “Siamo già passati ai principi contabili internazionali e alla redazione del bilancio integrato della sostenibilità dell’azienda per essere pronti a questo passaggio importante per l’azienda”, ha concluso Cristina Scocchia.

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Navigare l’oceano dei cambiamenti, Cristina Scocchia: il piano di crescita di Illycaffè

Nell’attuale panorama economico, le aziende devono affrontare sfide senza precedenti. Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di Illycaffè, non è da meno nel fronteggiare le tempeste del mercato globale. Con la saggezza trasmessa dai suoi nonni e l’esperienza acquisita in aziende come Procter & Gamble, L’Oréal e KIKO Milano, si prepara a condurre il Gruppo verso nuove rotte di crescita.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: la strategia resiliente di Illycaffè

La crescita non è mai un percorso lineare, specialmente in un ambiente in cui i costi di produzione sono in costante aumento. Illycaffè ha visto il costo di produzione aumentare del 15%, con un raddoppio dei prezzi delle materie prime. Tuttavia, Cristina Scocchia e il suo team hanno adottato una strategia coraggiosa. Come ha sottolineato l’AD, “tanto più è dura la salita tanto più devi accelerare per scollinare”. La visione è una delle tre stelle polari che guida il Gruppo e Cristina Scocchia sa esattamente dove vuole condurre l’azienda: verso una presenza globale sempre più forte e un “secondo mercato domestico” negli Stati Uniti. Il piano industriale di Illycaffè prevede una quotazione entro il 2026, dimostrando un impegno a lungo termine per il successo. La seconda stella polare è l’innovazione, unita alla trasformazione digitale e alla sostenibilità. Questi elementi sono cruciali per mantenere la competitività nell’odierno mercato globalizzato. Con il piano di crescita di Illycaffè, l’azienda mira a raddoppiare la sua presenza nell’e-commerce, cercando di passare dal 15% attuale a una quota ancora più importante. La sostenibilità è anch’essa centrale nella strategia del Gruppo che mira a creare valore per l’intera filiera, dimostrando una responsabilità sociale e ambientale.

Cristina Scocchia: un compasso morale solido è indispensabile

La terza stella polare di Illycaffè è rappresentata da un compasso morale forte. In un mercato turbolento, l’etica aziendale e la responsabilità sociale diventano sempre più importanti. Cristina Scocchia ha sottolineato l’importanza di evitare di scaricare i costi sulla filiera cercando di mantenere un equilibrio tra profitto e responsabilità. La visione del Gruppo è riflessa nel suo motto, “Live Happilly”, che è un’incarnazione dei valori di felicità, inclusività, rispetto e curiosità che da sempre guidano l’azienda. Nonostante l’instabilità dei costi di produzione, l’aumento dei prezzi delle materie prime e le sfide della logistica, Illycaffè rimane risoluta. Come sottolineato da Cristina Scocchia, “siamo tutti sulla stessa barca”. Questo spirito di resistenza, coraggio e solidarietà è una testimonianza della resilienza dell’azienda di fronte alle avversità. Dopo la pandemia e di fronte alle nuove sfide, il Gruppo è pronto a costruire il futuro con un nuovo piano industriale. Con una solida base di valori e un impegno per la sostenibilità, si prepara a navigare l’oceano dei cambiamenti economici.

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Cristina Scocchia (Illycaffè): “Per la nostra miscela di arabica selezioniamo solo l’1% di chicchi migliori al mondo”

Cristina Scocchia ripercorre l’iter che l’ha portata a diventare AD di Illycaffè e consiglia i manager del futuro sulle qualità necessarie per raggiungere il successo: “Coraggio, determinazione e tanto impegno sono caratteristiche basilari, che devono accompagnarsi a una grande capacità analitica, ma anche a una buona dose di intelligenza emotiva”.

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Il percorso manageriale di Cristina Scocchia e il focus su gusto e sostenibilità

Non tutti i grandi Gruppi possono vantare una AD con il percorso e le competenze di Cristina Scocchia. Dopo una carriera nella multinazionale statunitense Procter & Gamble, ha ricoperto la posizione di AD prima per L’Oréal e poi per KIKO Milano, riportando entrambe le società a livelli importanti di crescita dopo anni complicati. La manager è infine approdata a Illycaffè nel 2022 e sta portando il Gruppo verso nuovi traguardi. In una lunga intervista rilasciata a “Tgcom24”, l’AD espone quelle che sono, secondo lei, le qualità fondamentali per diventare un manager di successo: innanzitutto la perseveranza, la dedizione e la strategia, ma anche aspetti più sottovalutati come l’empatia e l’intelligenza emotiva. “Testa e cuore”, sostiene l’AD di Illycaffè, “devono andare a braccetto”. Il grande punto di forza del Gruppo resta, in ogni caso, il suo caffè: un prodotto la cui alta qualità viene garantita attraverso una attenta selezione delle materie prime e una cura meticolosa di tutti i comparti della filiera produttiva. Riguardo a questo aspetto, Cristina Scocchia sottolinea: “Realizziamo il nostro blend 100% Arabica selezionando solo l’1% dei migliori chicchi al mondo, acquistandoli direttamente dai produttori con i quali costruiamo una relazione di lungo periodo”. Ambiziosi anche i traguardi sul clima, che prevedono la Carbon Neutrality entro il 2033 e il completo abbattimento delle emissioni per il 2050.

I progetti di Cristina Scocchia con Illycaffè tra arte, gusto e ricerca

Cristina Scocchia mette in risalto l’importanza del mantenere un approccio creativo, facendo leva sulla intrinseca ricchezza culturale ed esperienziale di un materiale pregiato e antico come il caffè. Illy Chef Ambassador, ad esempio, celebra la sinergia tra caffè e alta cucina attraverso la creazione di miscele realizzate in collaborazione con chef stellati. Illy Art Collection, invece, unisce la bellezza estetica delle tazzine da collezione realizzate da grandi artisti con il gusto unico del caffè, nella direzione di una esperienza sinestetica. “Le Illy Art Collection rendono concreta l’idea di bellezza di Illy poiché chi assapora un espresso Illy in una tazzina d’artista associa, nel medesimo gesto, l’aroma e il gusto del blend a un’esperienza estetica completa, visiva e tattile, di contatto con l’arte contemporanea”. Estremamente importante, inoltre, investire sull’istruzione e l’innovazione, in modo da formare professionisti competenti in grado di lavorare la materia prima con il necessario rispetto e accompagnare il progresso tecnico dell’azienda. Cristina Scocchia fa riferimento, in particolare, al progetto dell’Università del Caffè, che dal 1999 ha formato oltre 350.000 persone in ogni aspetto della trattazione di questo pregevole prodotto.

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Cristina Scocchia: non permettete al vostro punto di partenza di definirvi

Intervistata da “Il Messaggero”, l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia ha raccontato la propria esperienza come manager di successo e donna: un connubio troppo spesso ostacolato dagli stereotipi.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: anche io sono stata vittima degli stereotipi

Amministratore Delegato di L’Oréal, poi di KIKO Milano e adesso di Illycaffè, Cristina Scocchia ha vissuto gli effetti degli stereotipi di genere in prima persona. Lo ha raccontato nel corso di un’intervista rilasciata a “Il Messaggero”, in cui ha evidenziato come le donne siano purtroppo ancora vittime di tanti luoghi comuni. La prima volta che ha dovuto fare i conti con la diversità di genere è stato dopo essere entrata nella multinazionale Procter & Gamble mentre era ancora una studentessa universitaria. “Era il 2004 ed ero l’unica donna del team commerciale dell’area geografica che va dall’Europa dell’Est al Medio Oriente e all’Africa  – racconta – la diversità di genere e culturale è il primo muro che ho dovuto scalare”. E lo ha fatto alla grande, arrivando alla guida di importanti realtà internazionali. Non sono tante però le donne che riescono a conquistare lo stesso incarico, e non a causa di una mancanza di merito. “Purtroppo – ha evidenziato Cristina Scocchiacredo sia un ruolo professionale visto ancora come maschile”, e questo è legato al fatto che alcune caratteristiche necessarie come il prendere decisioni difficili sotto pressione, l’assertività e l’attitudine gestionale vengano riconosciute solo agli uomini, lasciando alle donne i cliché della dolcezza e della capacità di accudimento. “Noi donne, come gli uomini, abbiamo uno stile di leadership che non dipende dal genere, ma da competenze e carattere”, ha sottolineato la manager.

Cristina Scocchia: adesso sogno più donne in ruoli decisionali

Mi piacerebbe vedere più donne in posizioni di comando. È più frequente che ricoprano l’incarico di Presidente, un compito istituzionale e non esecutivo. E allora si ricade nei soliti schemi, poiché le doti richieste sono quelle dell’ascolto, della diplomazia e della capacità di mediazione. È un gran peccato, se si comincia da qui per un cambiamento culturale va anche bene, l’importante è che non ci si fossilizzi”. In Italia, solo il 3% dei CEO è donna. Una percentuale davvero esigua. Nella realtà guidata da Cristina Scocchia, la quota femminile tra i dirigenti arriva a toccare il 30%. “Un buon inizio”, sottolinea la manager, la quale poi precisa: “Tuttavia ciò che è veramente importante non è il numero, semmai che tutti abbiano la stessa opportunità nel dimostrare il proprio valore”. Rivolgendosi poi alle donne che non credono di riuscire a conciliare la carriera con la vita da mamma, Cristina Scocchia propone loro di “guardarsi dentro e capire ciò che si vuole, non lasciarsi spaventare dai sacrifici. È bellissimo fare solo la mamma, se è ciò che desideri, ma se la tua inclinazione è conciliare più ruoli, provaci. Ci saranno momenti difficili, resistere comunque vale la pena. Alle trentenni dico sempre: non permettete al vostro punto di partenza, e quindi anche all’essere donna, di definirvi”.

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Cristina Scocchia, Legion d’Onore e nuove sfide per l’AD di Illycaffè

Cristina Scocchia è la manager alla guida di Illycaffè: l’azienda è cresciuta oltre le aspettative e ora punta ad accelerare sui mercati esteri.  

Cristina Scocchia

Illycaffè, i primi risultati dell’era Cristina Scocchia: crescita in doppia cifra e obiettivi confermati

L’esperienza in Procter&Gamble, la nomina come AD di L’Oreal Italia e i numerosi traguardi raggiunti alla guida di KIKO Milano. Poi, da gennaio 2022, l’ingresso in Illycaffè. Nonostante il cambio di settore e le nuove sfide che ha comportato, Cristina Scocchia continua a confermarsi tra le top manager italiane. Lo scorso anno l’azienda triestina, in un contesto caratterizzato da rincaro di energia e materie prime, ha chiuso il bilancio con ricavi consolidati pari a 567,7 milioni (+13,6% rispetto al 2021) e un utile netto di 14,2 milioni (+18,9%). Una crescita a doppia cifra confermata anche dai risultati del primo trimestre di quest’anno, con Illycaffè che ha registrato un ulteriore aumento dei ricavi consolidati (13,2%) e in generale un andamento positivo per tutti gli indicatori economici. Confermati investimenti e obiettivi per il 2026, con il Piano che prevede l’ampliamento della fabbrica di Trieste, il rafforzamento dell’IT e l’espansione sui mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti.

Cristina Scocchia: efficientamento, innovazione e formazione i pilastri della strategia

La strategia portata avanti da Cristina Scocchia si basa da sempre su innovazione, digitalizzazione e valorizzazione delle persone. È così che durante i suoi mandati come AD, la manager ha portato L’Oreal Italia fuori dalla crisi e guidato la crescita organica di KIKO Milano. A testimoniare il contributo apportato anche i numerosi riconoscimenti ottenuti durante la sua carriera, tra cui il titolo di “Chevalier dans l’ordre de la Légion d’Honneur” da parte dell’ambasciatore francese Christian Masset. Più di recente Cristina Scocchia è stata premiata come “Marketer of the Year 2022” dalla Società italiana marketing (Sim) proprio per le strategie innovative e i valori espressi in ambito sociale oltre che economico. Anche il Piano ideato per Illycaffè punta tra le altre cose a sviluppare il canale e-commerce e ad aumentare la sicurezza informatica, oltre che a potenziare la formazione dei dipendenti attraverso l’Università del Caffè, il Centro d’eccellenza di Trieste nato nel 1999 e che oggi conta 26 sedi fuori dall’Italia.

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Economia: l’AD Cristina Scocchia racconta perché bisogna essere positivi

Da gennaio 2022, Cristina Scocchia è Amministratore Delegato di Illycaffè, realtà presente in 34 Paesi. In una recente intervista con il Vicedirettore de “Il Giornale” Nicola Porro, l’AD spiega perché bisognerebbe essere ottimisti e racconta dell’impatto del costo delle materie prime sul settore agroalimentare.

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

La situazione economica dell’Italia secondo Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Come una voce diversa dal coro, Cristina Scocchia crede nell’ottimismo e nell’impatto che l’essere positivi può avere sull’economia. Nell’intervista con Nicola Porro fornisce così il suo punto di vista sull’attuale situazione economica dell’Italia. “Il sistema economico in Italia in questo momento ha delle luci e delle ombre – afferma – le luci sono di più delle ombre. L’anno scorso abbiamo finito il 2022 con la crescita del PIL italiano al + 3,8%. L’Ocse ci dice che quest’anno l’Italia chiuderà di nuovo con il segno positivo. Certo, ci sarà una brusca frenata: dal +3,8% scenderemo al +0,6%. Ci fermeremo comunque in territorio positivo”. Una notizia quindi da tenere per buona. Anche l’inflazione è data in diminuzione: dall’8,7% al 6,7%. I numeri suggeriscono che il pericolo della recessione potrebbe essere dunque scampato. Confrontando inoltre l’economia italiana con le altre, l’AD di Illycaffè sostiene che l’Italia si starebbe comportando bene. Nonostante il crollo del 2020 e la decrescita del PIL più forte di tutti i Paesi industrializzati, il Belpaese si è ripreso, e lo dimostrano i numeri: nel 2021 si è registrato un +6,7% e nel 2022 un + 3,8%. “Il doppio quasi di quanto hanno fatto, ad esempio, gli Stati Uniti”, sottolinea Cristina Scocchia. Questo dimostra che, come Paese, nei momenti difficili sappiamo “tirarci su le maniche e dare il meglio di noi”, cosa che “anche questa volta ha pagato”.

Cristina Scocchia: l’impatto del costo delle materie prime sull’agroalimentare e una proposta alle aziende per vincere in futuro

Qual è stato l’impatto del costo delle materie prime sull’agroalimentare? L’AD di Illycaffè non può che ammettere che “l’impatto è stato fortissimo” e riporta l’esempio concreto dell’azienda da lei guidata. “Nel 2022 – racconta Cristina Scocchiaabbiamo avuto un aumento dei costi di produzione del 17%, ovvero più 43 milioni che per un’azienda come noi di 550 milioni di fatturato, è un’esplosione veramente molto grande”. Questo è stato il risultato di quella che chiama “la tempesta perfetta”: da un lato l’aumento del costo del caffè verde, dovuto al cambiamento climatico, dall’altro l’aumento di gas, energia, packaging, logistica, container, etc.

Il colpo più forte l’hanno però avuto le piccole realtà, che in Italia costituiscono il 95%. “Quando sei piccola è più dura perché tanto maggiore è la dimensione aziendale, tanto maggiore è la solidità finanziaria”, spiega infatti l’AD. Il problema è che con “una minore redditività e una minore solidità finanziaria riescono a investire meno in nuovi prodotti e nuove tecnologie; riescono ad attirare meno talenti a livello internazionale, di conseguenza perdono le battaglie a livello globale, perché a livello globale la dimensione fa ancora la differenza”. Cosa possono fare allora? Cristina Scocchia ritiene che per vincere in futuro, gli imprenditori italiani devono “aprire i propri capitali al private equity, al mercato, a forme di finanza straordinaria e devono aprire anche la gestione a manager che non appartengono alla famiglia”.

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“Business People” intervista Cristina Scocchia: impegno ESG insieme ai dati economici

Cristina Scocchia ha parlato del percorso intrapreso da Illycaffè per “integrare il valore con i valori”: focus sulle parole della manager nell’intervista rilasciata a “Business People”.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: la responsabilità sociale d’impresa in Illycaffè

Di strada ne è stata percorsa tanta ma il faro che guida Illycaffè rimane lo stesso dal principio: unire l’attività economica con l’impegno in termini sociali e ambientali. Lo aveva specificato Ernesto Illy, Presidente dell’azienda di famiglia dal 1963 al 2005, quando nel 1976 pronunciò queste parole: “La funzione dell’impresa industriale è fondamentale ed irrinunciabile, ma la sola prospettiva economica non può bastare a legittimare l’operato, dovendo essere integrata con il rispetto dell’uomo, della comunità e dell’ambiente”. Visione lungimirante che rispecchia tuttora le attività dell’azienda, guidata oggi dall’AD Cristina Scocchia con la stessa attenzione verso i temi della responsabilità sociale d’impresa, della sostenibilità e dell’impegno etico. In tal senso, sono tre le principali aree di intervento con cui opera Illycaffè e che le hanno consentito, tra le altre cose, di diventare Società Benefit nel 2019. La prima è “la catena responsabile del valore e dell’agricoltura sostenibile”, ovvero analisi e miglioramento degli impatti lungo tutta la filiera del caffè, ha sottolineato l’AD nell’intervista. La seconda è la responsabilità sociale, con programmi a sostegno dell’infanzia e della famiglia e con un focus sull’istruzione grazie a progetti realizzati nei Paesi produttori. A questo, ha aggiunto l’AD Cristina Scocchia, si sommano gli interventi di “economia circolare e quindi miglioramento dell’efficienza energetica e nel consumo delle risorse”.

Cristina Scocchia: Società Benefit e Certificazione B Corp, l’impegno di Illycaffè e gli obiettivi futuri

Come illustrato da Cristina Scocchia, Illycaffè è diventata una Società Benefit nel 2019: “È stata una scelta in linea con il Dna dell’azienda, con l’assetto valoriale che Ernesto Illy le ha trasmesso”. Il passo successivo è avvenuto nel 2021, quando è stata conseguita la Certificazione “B Corp”: prima azienda italiana del settore a essere certificata in tal senso, Illycaffè riconosce in questo “un passo fondamentale, perché si tratta di un riconoscimento terzo. È importante avere un comportamento responsabile nei confronti delle comunità e dell’ambiente, ma questo non può essere solo oggetto di un’autovalutazione”. La certificazione è infatti rilasciata da un ente imparziale che attesta l’impatto positivo dell’azienda sull’ambiente e sulle persone. La sfida è ora proseguire in tale direzione e continuare a fare ancora meglio, come specificato dall’AD Cristina Scocchia. “Chi non comprende che questa trasformazione culturale deve diventare un punto di forza perde un vantaggio competitivo”, ha spiegato nell’intervista, “e, di conseguenza, condanna la propria azienda a non avere un futuro”. Il ruolo dei leader è anche “integrare il valore con i valori, ossia integrare il valore economico con i valori etici sociali e ambientali”. Un commento, infine, sugli obiettivi di sostenibilità per il futuro: “Uno su tutti: il raggiungimento della Carbon Neutrality entro il 2030. Per centrarlo dovremo lavorare molto, è un target tanto sfidante quanto importante”.

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Lavoro e parità di genere: le considerazioni di Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Cristina Scocchia ha condiviso il proprio punto di vista su alcuni grandi temi del contesto lavorativo odierno: per l’AD di Illycaffè è importante “la creazione di una cultura aziendale meritocratica e inclusiva, capace di riconoscere il talento e crescerlo valorizzandone la diversità e l’unicità”.

Cristina Scocchia

“Fondazione Gambero Rosso”: Cristina Scocchia ospite della rubrica “Parità di genere”

“Non lasciatevi scoraggiare e non permettete mai agli stereotipi e ai pregiudizi di decidere chi siete o chi volete diventare”: messaggio chiaro e diretto quello di Cristina Scocchia in una recente intervista rilasciata alla “Fondazione Gambero Rosso” per la rubrica “Parità di genere”. Tema su cui la manager e attuale AD di Illycaffè è impegnata da tempo per scardinare diversi stereotipi che ostacolano le pari opportunità. “Noi donne non abbiamo bisogno di un trattamento di favore”, spiega nell’intervista: “Abbiamo bisogno ‘solo’ di un cambiamento culturale che riconosca la centralità del merito e dia pari opportunità a tutti, senza pregiudizi e stereotipi”. Da qui nasce il suo impegno per “la creazione di una cultura aziendale meritocratica e inclusiva, capace di riconoscere il talento e crescerlo valorizzandone la diversità e l’unicità”. Competenze, leadership, pensiero strategico, gestione del cambiamento: sono questi i fattori con cui valutare le capacità delle persone e, come evidenzia Cristina Scocchia, sono “doti che hanno sia gli uomini che le donne”. È necessario, pertanto, un cambiamento culturale che consenta di valorizzare il talento e ciò che le persone possono mettere al servizio della comunità.

Il mondo del lavoro nella prospettiva di Cristina Scocchia: importante partire dal fattore culturale

Quali elementi per incentivare un diverso approccio alla questione? Secondo Cristina Scocchia, per fornire pari opportunità “bisogna agire innanzitutto a livello culturale”: “Spesso nelle famiglie manca la consapevolezza che entrambi i partner hanno pari diritto a realizzarsi in ambito lavorativo, per cui bisognerebbe favorire una più equa distribuzione dei carichi familiari che oggi ricadono per l’80% sulle spalle delle donne”. Insieme a questo, prosegue, serve anche “potenziare i servizi per le famiglie, dagli asili nido alle scuole elementari a tempo pieno” e un “uguale accesso alla formazione, materie scientifiche, tecnologiche e digitali le quali aumentano le possibilità di impiego, dando accesso a carriere più qualificate e più remunerate perché in linea con la transizione digitale e ambientale che stiamo vivendo”. La trasformazione auspicata da Cristina Scocchia può portare risvolti positivi anche dal lato economico: È uno spreco di risorse che non possiamo permetterci. Un’occupazione femminile al 60% varrebbe addirittura 7 punti di PIL, più di quanto ci aspettiamo dal PNRR”, spiega nell’intervista proponendo “un angolo diverso per far capire a tutti che l’empowerment femminile non fa bene solo alle donne, ma a tutti”. Infine, un messaggio rivolto alle nuove generazioni: “Provate a raggiungere i vostri sogni con impegno, passione, determinazione e tanta resilienza. Non lasciatevi scoraggiare e non permettete mai agli stereotipi e ai pregiudizi di decidere chi siete o chi volete diventare”.

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MBA Honoris Causa a Cristina Scocchia, riconosciuto il suo modello di leadership

Il Presidente di CUOA Business School ha evidenziato che “con il Master Honoris Causa in Business Administration, CUOA Business School intende riconoscere i suoi successi, la qualità e le competenze che caratterizzano l’elevata capacità manageriale di Cristina Scocchia”.

Cristina Scocchia

La leadership valoriale di Cristina Scocchia riconosciuta da CUOA Business School

Valori solidi, grandi capacità manageriali e forte senso etico: queste le qualità riconosciute da CUOA Business School a Cristina Scocchia in occasione dell’assegnazione di un Master Honoris Causa in Business Admnistration. Conferimento che giunge a conclusione di un anno di grandi sfide per l’AD di Illycaffè – azienda di Trieste specializzata nella produzione di caffè di alta qualità sostenibile – di cui ha assunto le redini a gennaio 2022. Una nuova pagina di un percorso professionale di successo che ha visto la manager operare in realtà di grande calibro quali Procter&Gamble, L’Oréal Italia e KIKO Milano. E riconosciuto oggi anche da CUOA Business School: “Con il Master Honoris Causa in Business Administration, CUOA Business School intende riconoscere i suoi successi, la qualità e le competenze che caratterizzano l’elevata capacità manageriale di Cristina Scocchia. In modo particolare ne apprezziamo lo stile di leadership valoriale, che ha caratterizzato la sua carriera”, così il Presidente Federico Visentin nel corso della cerimonia.

La soddisfazione di Cristina Scocchia: “È stata una cerimonia emozionante”

“Ha agito con pensiero strategico e piena consapevolezza di quanto il successo collettivo valga più di quello individuale”, ha aggiunto il Presidente di CUOA Business School, specificando come Cristina Scocchia “nel suo percorso professionale, si sia fatta guidare da forte senso etico e da grande attenzione per la responsabilità sociale e ambientale nel fare impresa”. È con questo spirito, infatti, che la manager è solita affrontare gli impegni derivanti dal suo ruolo di Amministratore Delegato: un incarico per cui ha spesso evidenziato la necessità di un approccio che integri “il valore con i valori”, principio ricordato anche durante la premiazione. Il Presidente di CUOA Business School ha infatti evidenziato che “è massima espressione del suo modello manageriale il pensiero, da lei più volte espresso, della necessità di un ‘Giuramento di Ippocrate’ anche per i manager: una bussola per l’operato di chi è al vertice delle organizzazioni e guida le imprese oltre la logica del profitto, verso una piena consapevolezza del ruolo sociale dell’impresa”. Grande la soddisfazione di Cristina Scocchia: “È stata una cerimonia emozionante, soprattutto pensando che negli anni scorsi hanno premiato Mario Draghi e Leonardo Del Vecchio”, ha dichiarato l’AD di Illycaffè.

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Cristina Scocchia ospite del “Forum di Cernobbio”: l’intervista all’AD di Illycaffè

Restare “ragionevolmente ottimisti” nonostante i contesti geopolitico e macroeconomico non siano rassicuranti: così Cristina Scocchia nell’intervista al “Forum di Cernobbio”.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: ragionare con ottimismo, l’analisi dell’AD di Illycaffè

Guerra, energia, inflazione e post-pandemia sono alcune delle questioni principali che caratterizzano la contemporaneità a livello globale. Situazioni che gravano su imprese, famiglie e cittadini, alle prese con difficoltà sempre più evidenti. Si è parlato di questo al 48° “Forum di Cernobbio”, organizzato da The European House – Ambrosetti e tenutosi a Villa d’Este dal 2 al 4 settembre 2022. Al summit ha preso parte anche Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di Illycaffè, che ha fornito il punto di vista di chi vive da vicino l’impatto della crisi sul tessuto imprenditoriale nazionale. “Il contesto geopolitico e quello macroeconomico non sono rassicuranti, è normale che le aziende abbiano preoccupazioni per quelli che sono i mesi che ci aspettano”: l’AD ha inoltre riportato gli ultimi dati Cerved secondo cui “sono 100.000 le aziende a rischio di default nei prossimi mesi, aziende di piccole dimensioni soprattutto nel sud del Paese e nell’ambito dei servizi e delle costruzioni”. Nonostante la situazione, però, è importante mantenere la bussola e ragionare con ottimismo. “Credo che il nostro Paese abbia attraversato con successo delle crisi grandi tanto quanto quella che ci troviamo ad affrontare oggi”, così Cristina Scocchia: “Ce l’abbiamo fatta in passato, possiamo farcela anche oggi. Essere pessimisti porta solo ad aumentare i risparmi, che però non sono produttivi. Essere invece ragionevolmente ottimisti e positivi spinge i consumi, che sappiamo essere un volano per la produzione e quindi per i posti di lavoro”.

Cristina Scocchia: nel Paese c’è “tutto ciò che ci serve per riuscire ad affrontare questa sfida”

Dal punto di vista delle imprese, uno dei maggiori problemi da affrontare è il rincaro dei prezzi energetici. Come evidenziato da Cristina Scocchia, infatti, siamo vicini a una soglia di insostenibilità per la manifattura italiana”: “Ricordiamoci che siamo un Paese manifatturiero, le nostre aziende devono competere non solo con aziende americane che hanno dei costi 7 volte più bassi, ma anche con aziende francesi e spagnole che hanno comunque il prezzo dei beni energetici in qualche modo calmierato”. L’intenzione, comunque, è quella di rimanere positivi poiché “abbiamo tutto ciò che ci serve per riuscire ad affrontare questa sfida”. Nella fattispecie di Illycaffè, Gruppo che Cristina Scocchia guida da quasi un anno, la strategia ha l’obiettivo di puntare sulla crescita, crediamo che per uscire da questa tempesta quasi perfetta sia necessario crescere”. Pertanto, “espansione nei mercati internazionali, soprattutto Cina e Stati Uniti, digitale e sostenibilità”: queste “le tre stelle polari che speriamo ci guidino fuori dalla tempesta”, ha specificato l’AD nell’intervista. Infine anche una considerazione sul fatto che, a livello di Esecutivo, si continui nel sostegno verso imprese e famiglie come fatto negli scorsi anni: inoltre, “è importante che aumentino i servizi alle famiglie, abbiamo bisogno di asili nido, di scuole pubbliche a tempo prolungato, abbiamo bisogno di tutti quei servizi socio-educativi che permettono alle famiglie, mamma e papà, di potersi dedicare anche al lavoro e conciliare i due aspetti”.

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Il percorso professionale di Cristina Scocchia: l’AD di Illycaffè ne parla a “Fortune Italia”

Nell’intervista rilasciata a “Fortune Italia”, Cristina Scocchia ha ripercorso le esperienze maturate in carriera e analizzato anche alcuni aspetti che caratterizzano, in negativo, il mondo del lavoro in Italia.

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Cristina Scocchia intervistata da “Fortune Italia”: gli esordi in Procter&Gamble e la crescita professionale

“Arriva in azienda un gruppo di fornitori, salutano con molti ossequi i miei dirigenti, io sono invisibile. Poi si girano verso di me e mi porgono il cappotto. ‘Può appenderlo per favore?’, mi chiedono. ‘Volentieri’ rispondo. E mi presento: ‘Piacere, sono l’Amministratore Delegato’”: a raccontare l’episodio è Cristina Scocchia, ospite di “Fortune Italia” per un’intervista di ampia riflessione sulla propria carriera e in generale su alcuni tratti del mondo lavorativo italiano. Un ambiente che, a guardare l’esempio riportato dall’AD di Illycaffè, appare ancora troppo penalizzante nei confronti delle donne e dei giovani. Il contributo è fornito proprio da chi, negli anni, ha avuto modo di confrontarsi con realtà di diversa composizione e operative in vari mercati del mondo, quali Procter&Gamble, L’Oréal Italia, KIKO Milano e, in ultimo, Illycaffè: da qui deriva per la manager un esteso bagaglio di competenze orientato alla creazione di team variegati. Come raccontato nell’intervista, è già negli anni universitari che Cristina Scocchia riesce a incamminarsi in questo percorso. “È stata dura, per 3 anni ho lavorato dalla mattina alla sera, il tempo per studiare era dalle 23 alle 3 del mattino. È stato faticoso, ma ne è valsa la pena. Ho capito che era un treno da prendere subito, uno di quelli che passa una volta nella vita”: il riferimento è alla multinazionale Procter&Gamble, conosciuta in un career day all’Università Bocconi di Milano. L’azienda, dopo uno stage di 3 mesi, le propone l’assunzione: è l’inizio di una carriera di successo che la porterà verso posizioni di grande responsabilità manageriale.

Cristina Scocchia sul mondo del lavoro in Italia: mancano pari opportunità, quote rosa “medicina amara, ma necessaria”

Ripercorrendo la propria carriera, Cristina Scocchia racconta come l’esperienza in Procter&Gamble l’abbia condotta al vertice delle Cosmetics International Operations, con responsabilità del brand Max Factor in oltre 75 Paesi. Lo step successivo la vede operare in l’Oréal, realtà internazionale che la nomina AD della divisione italiana: “La sfida era costruire un team e fare un turn-around di vendite e di fatturato”, sottolinea, evidenziando come in quattro anni l’azienda sia “entrata nel retail, abbia investito in trasformazione digitale e lanciato nuovi prodotti e categorie di merce”. Arrivata in l’Oréal a 39 anni, “l’annuncio ufficiale l’ho fatto al mio quarantesimo compleanno. Sapevo che in Italia sarei stata più credibile a 40, che a 39”: una battuta, specifica, che rivela però come l’Italia non sia un Paese che offre pari opportunità a tutti, tende a penalizzare molto le donne e i giovani. Lo dico sempre con una punta di amarezza, ma dubito che in Italia avrei avuto le stesse opportunità che ho avuto quando avevo 20 anni. Le aziende italiane che investono sui giovani sono l’eccezione più che la regola”. Con capacità e impegno Cristina Scocchia riesce a proseguire nel suo percorso professionale ed entra nel 2017 in KIKO Milano, anche qui nelle vesti di AD: esperienza positiva che porta l’azienda a crescere anche negli anni complicati della pandemia. A inizio 2022 la manager fa ingresso in Illycaffè nel ruolo di AD: tra gli obiettivi, oltre alla crescita a livello nazionale e internazionale, anche una storica quotazione in Borsa per l’azienda.

 

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“La Stampa”: l’intervista a Cristina Scocchia (Illycaffè)

Cristina Scocchia è oggi alla guida di Illycaffé. Manager in grande ascesa, è anche membro del CdA di Fincantieri e di EssilorLuxottica.

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Cristina Scocchia: passione e impegno le chiavi per raggiungere risultati importanti

L’ascesa in Procter&Gamble avviata già durante gli anni all’Università Bocconi, la leadership delle Cosmetics International Operations, il risanamento di L’Oréal Italia e in seguito di KIKO Milano, e infine l’approdo ai vertici di Illycaffè. È solo un breve sunto della carriera di Cristina Scocchia. Originaria di Sanremo, classe 1973, la top manager si è fatta strada nel panorama nazionale e internazionale grazie soprattutto alla capacità di dare un nuovo corso alle aziende che ha guidato. I successi ottenuti vanno di pari passo con la sua reputazione online: al momento suo è il primo posto nella classifica del settore Food&Retail, così come il 22° (seconda tra le donne) nella classifica generale. “Non seguo le classifiche – ha commentato Cristina Scocchia rispondendo alle domande del quotidiano “La Stampa” – ma sono contenta di avere la fortuna di poter lavorare molto con tantissima passione e impegno, raggiungendo importanti risultati”. La nomina ad Amministratore Delegato di Illycaffè è l’esempio di come la carriera non sia uno sprint, ma una vera e propria “maratona” durante la quale “si possono ottenere dei riconoscimenti, ma ci sono anche cadute e ti puoi sbucciare le ginocchia per poi rialzarti, tirare il fiato e tornare a correre”.

Cristina Scocchia e il suo rapporto con i social

Una strada che tuttavia non bisogna percorrere da soli: “Bisogna sapere gioire dei successi ma anche guardare indietro per aiutare chi sta affrontando la propria maratona”. Una lezione che per Cristina Scocchia vale per tutti gli ambiti della vita, compresa quella social. Oggi la manager ha un profilo Linkedin e di recente è sbarcata anche su Instagram: “Molte persone, soprattutto donne che intraprendono una carriera, mi vedono come un esempio e mi contattano: cerco di rispondere a tutti. Se nel mio piccolo posso dare ispirazione, la giusta grinta, se posso dare una mano ne sono felice”. Intanto l’AD di Illycaffè lavora tra Milano, Trieste e New York per raddoppiare il mercato estero, in particolare quello statunitense, che per il Gruppo è il più importante dopo quello italiano. E non solo: sotto la sua guida il leader della produzione di caffè sta preparando anche il suo ingresso in Borsa. Nonostante gli impegni, Cristina Scocchia si occupa da sola della gestione dei suoi profili social: “Anche se il tempo a mia disposizione è quello che è, con un mercato da seguire in oltre 100 Paesi e una famiglia, è un modo bello per comunicare. La leadership non è portare medaglie, ma prendersi cura delle persone: questa è la mia etica del lavoro. Il raggiungimento di risultati – conclude – va condiviso”.

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Giovani e lavoro, cosa manca alle imprese per attrarli: Cristina Scocchia al Meeting di Rimini

Cristina Scocchia, ad di Illy Caffè, ha preso parte al Meeting di Rimini per parlare di lavoro, di giovani e di leadership.

Cristina Scocchia al Meeting di Rimini

Tra i tanti ospiti dell’edizione 2022 del Meeting di Rimini c’era anche Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illy Caffè ed ex CEO in KIKO e L’Oréal. Da maggio 2022 ricopre inoltre l’incarico di membro del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Rischi e del Comitato Nomine di Fincantieri (di quest’ultimo è anche Presidente). Cristina Scocchia, in una intervista pubblicata sul canale Youtube ufficiale del Meeting di Rimini, ha parlato del futuro del mercato del lavoro, dell’importanza del capitale umano in una azienda e delle sfide che ci aspettano. Ha inoltre riflettuto sul significato di questa importante kermesse, e sul titolo assegnato a questa edizione del 2022: "Una Passione per l’uomo". "Io credo sia un titolo bellissimo", ha commentato la manager, "perché richiama ognuno di noi alla nostra responsabilità anche di leader".

Cristina Scocchia: il significato di leadership e il futuro del mercato del lavoro

Ma cosa significa, nel concreto e al giorno d’oggi, essere un buon leader? Per Cristina Scocchia significa "non tanto avere il potere, ma avere la responsabilità. Se si è un leader si è responsabili delle persone che ci vengono affidate, delle persone che di te si fidano e che a te si affidano. Nei momenti difficili le persone vogliono potersi affidare, allora in qualità di leader avremo il dovere di prenderci cura di tutti, in particolare di chi è più fragile e vulnerabile". Per quanto riguarda il mercato del lavoro, Cristina Scocchia ha evidenziato come davanti a noi si prospettano diverse sfide: "Abbiamo tanti giovani che vorrebbero trovare un lavoro, ma purtroppo non ci riescono perché non hanno ricevuto un percorso d’istruzione e formazione adeguato alle esigenze del mercato attuale. D’altro canto, abbiamo giovani che il lavoro ce l’hanno ma decidono comunque di dimettersi anche senza averne trovato un altro, perché? Perché le aziende non riescono a essere abbastanza partecipative, coinvolgenti, valoriali".

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Prospettive di crescita in Illycaffè: Cristina Scocchia guida il Gruppo verso la quotazione

In seguito alla nomina ad Amministratore Delegato di Illycaffè, Cristina Scocchia ha fatto il punto su alcuni dei maggiori obiettivi che attendono lo storico Gruppo di Trieste.

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Cristina Scocchia e Illycaffè, prospettive di sviluppo

Manager dalla solida esperienza internazionale, Cristina Scocchia è approdata in Illycaffè a gennaio 2022, quando il Gruppo l’ha nominata al ruolo di Amministratore Delegato. Una sfida professionale che, dopo le esperienze di successo in L’Oréal Italia e KIKO Milano, la vede impegnata nel definire e implementare la prossima fase di crescita per Illycaffè. La stessa manager aveva anticipato, in un’intervista al “Corriere della Sera”, il sopraggiungere di una nuova avventura in un importante Gruppo italiano. L’annuncio giunse poi a novembre 2021 quando Cristina Scocchia confermò si trattasse di Illycaffè, con nomina resa effettiva dal 1° gennaio 2022. La manager approda così in un settore del tutto diverso rispetto alle precedenti esperienze lavorative: il ruolo, come confermato da Cristina Scocchia in diverse interviste, prevede obiettivi di grande portata come quello della quotazione in Borsa.

Cristina Scocchia: gli indirizzi previsti nel futuro Piano Industriale

Con Cristina Scocchia Illycaffè si pone l’obiettivo di rafforzare la propria posizione competitiva in Italia, mercato chiave in cui punta a crescere sia nel settore Horeca sia negli altri canali. L’azienda di Trieste, specializzata nella produzione di caffè di alta qualità sostenibile, ha infatti in programma anche di espandersi nel canale della grande distribuzione. Sul fronte estero, il Gruppo intende crescere a livello internazionale partendo dall’Europa, zona che presenta ampi margini in Paesi quali Spagna, Francia e Germania. Lo sviluppo del business guidato da Cristina Scocchia ha poi in programma di raggiungere i mercati statunitense e cinese, ritenuti strategici dal Gruppo. Non da ultimo, tra gli obiettivi indicati dall’AD anche importanti strategie di crescita per realizzare un efficace processo di quotazione in Borsa.

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L’AD di Illycaffè Cristina Scocchia si racconta in un’intervista a “Quarta Repubblica”

Cristina Scocchia è l’attuale Amministratore Delegato di Illycaffè. Prima di entrare nella famosa azienda leader nella produzione di caffè, ha guidato due importanti realtà della cosmetica: L’Oréal Italia e KIKO Milano.

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Cristina Scocchia: il percorso che l’ha portata a diventare Amministratore Delegato a 40 anni

In un’intervista del 2021, Cristina Scocchia racconta di essersi interessata al percorso per diventare AD durante gli anni dell’università, in particolare a seguito di una presentazione tenuta da un’importante multinazionale americana, la Procter & Gamble. Affascinata dai loro discorsi sul talento, la valorizzazione e il merito, decise di mandare un curriculum e fu assunta per uno stage di tre mesi a Roma. Al termine dello stage, l’Amministratore Delegato dell’azienda le propose un contratto, con la premessa che oltre a lavorare a tempo pieno si sarebbe dovuta laureare a pieni voti. "Mi disse: qui devi lavorare come se fossi laureata e poi laureati col massimo dei voti perché noi assumiamo solo chi ha 110", ricorda. L’AD di Illycaffè ammette che la gavetta è stata dura ma che quando le si è palesata l’opportunità non ha perso tempo. Dopo la laurea si è occupata per quattro anni della vendita in Europa e negli Stati Uniti di un prodotto per dentiere. Nel 2013, all’età di 40 anni, è stata chiamata da L’Oréal per guidare la filiale italiana e con la sua gestione è riuscita a riportare l’azienda alla crescita, ottenendo persino il riconoscimento della legione d’onore dall’ambasciatore francese per l’obiettivo raggiunto.

Cristina Scocchia in KIKO: da co-pilota di una multinazionale estera a pilota di una multinazionale italiana

Una volta vinta la sfida di far tornare L’Oréal a prosperare, Cristina Scocchia affronta una nuova avventura. "A quel punto ho sentito che non volevo più fare il copilota, occupandomi di un’azienda bellissima ma come capo di una filiale. Volevo provare a fare non più il copilota ma il pilota", afferma. Così diventa Amministratore Delegato di KIKO, portando l’azienda a raggiungere i 600 milioni di fatturato e ad aprire circa 900 negozi in 27 Paesi. Grazie a un importante percorso di trasformazione fortemente voluto dall’AD, l’azienda è riuscita a dare grande prova di resilienza persino in un periodo difficile come quello della pandemia. Le basi strategiche gettate tra il 2018 e il 2019, comprendenti innovazione di prodotto, crescita dell’e-commerce e trasformazione digitale, hanno infatti permesso a KIKO di raddoppiare la profittabilità in due anni e di resistere al colpo dato dalla pandemia. In piena emergenza Covid-19, l’azienda è persino stata capace di estendersi in tre nuovi Paesi, aprendo negozi nei Balcani, in Arabia Saudita e in Grecia. La KIKO guidata da Cristina Scocchia ha conquistato anche il mercato cinese, dove è cresciuta esponenzialmente in pochissimo tempo, soprattutto grazie all’e-commerce.

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Cristina Scocchia (AD di Illycaffè): Piano Industriale a breve, puntiamo alla quotazione in Borsa

Cristina Scocchia ad “Adnkronos”: “Abbiamo un Piano Industriale a cui sto lavorando insieme a tutta la squadra da quando mi sono insediata e che condivideremo a breve con il CdA”.

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Cristina Scocchia, il punto sugli obiettivi di Illycaffè nelle parole dell’AD

Nuovo Piano Industriale e prospettive di crescita in arrivo per Illycaffè, storica azienda di Trieste specializzata nella produzione di caffè di alta qualità sostenibile. Ne ha parlato recentemente Cristina Scocchia, AD del Gruppo da gennaio 2022. “Questo Piano ha due obiettivi: avviare una nuova fase di crescita e preparare l’azienda alla quotazione in Borsa nell’arco di Piano 2023-26”, evidenzia nell’intervista ad “Adnkronos”: “Vogliamo farlo rafforzando la posizione competitiva che abbiamo in Italia, che per noi è il mercato chiave su cui vogliamo continuare a crescere sia nell’Horeca sia negli altri canali. In Europa invece vogliamo accelerare e in Cina e USA vogliamo addirittura raddoppiare”. Intenzioni ben definite per una crescita in cui la grande scommessa è “l’e-commerce che conta il 15% e vogliamo raddoppiarlo nell’arco di Piano”. Come osservato da Cristina Scocchia, il Piano Industriale sarà di durata quinquennale e giungerà in un contesto storico di post-pandemia e di conflitto in Ucraina. Una “tempesta perfetta” che “non riguarda solo la nostra azienda ma tutte le aziende e tutti i settori”, specifica nell’intervista: “Il problema è che l’impatto di questi avvenimenti non sarà solo a livello economico e politico ma anche sociale e culturale. E di questo si deve tenere conto anche quando si elaborano le strategie aziendali future”.

Cristina Scocchia: in atto “tempesta perfetta” a livello internazionale, serve resilienza e coraggio

Sottolineando come la razionalizzazione dei costi sia “una condizione necessaria ma non sufficiente”, Cristina Scocchia ha condiviso il suo pensiero su come ambire alla crescita: “Servirà un mix strategico basato su innovazione, sostenibilità e trasformazione digitale, perché questo è l’unico modo in una tempesta perfetta per mantenere la competitività aziendale. E poi servirà un mix di resilienza e coraggio, che è necessario per continuare a investire in una situazione di costi alle stelle come questa”. Nonostante il contesto storico, il 2022 per Illycaffè “è partito molto bene”: “Rispetto al +18% di ricavi che avevamo fatto nel 2021 quest’anno stiamo facendo ancora meglio. È un segnale di ottimismo e positività”. La strategia è ora “assorbire questo aumento dei costi senza riversarlo su tutta la catena del valore” e “la capacità oggi sta proprio nell’avere la flessibilità per rispondere a questi fattori esogeni in maniera rapida”, aggiunge Cristina Scocchia. Una riflessione, in conclusione, sulla grande opportunità fornita dal PNRR, definito come “un’occasione storica paragonabile al Piano Marshall”: “Sprecare questa opportunità sarebbe un peccato che le generazioni future non ci perdonerebbero”, così la manager al termine dell’intervista.

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Mercati USA e Cina, nuovi trend e quotazione: la nuova sfida in Illycaffè di Cristina Scocchia

Dopo aver risanato L’Oréal Italia e KIKO Milano, Cristina Scocchia ora ha il compito di guidare l’espansione di Illycaffè e il suo ingresso in Borsa. Un percorso, ha dichiarato la manager a "Repubblica", che verrà portato a termine nonostante i mutamenti negli scenari macroeconomici.

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Cristina Scocchia: "Caffè? Nel 2020 quasi la metà è stata consumata in casa"

Oltre un decennio nel settore della cosmetica non ha impedito a Cristina Scocchia di prendere in mano le redini di Illycaffè. Lo scorso gennaio, terminata l’avventura in KIKO Milano, la manager ha fatto il suo ingresso nel Gruppo di Trieste con due obiettivi ben precisi. Innanzitutto, il leader italiano nella produzione di caffè vuole dare il via ad un nuovo ciclo di espansione. Ma la vera sfida per l’azienda di Andrea Illy è arrivare a Piazza Affari. La scelta di affidare il processo a Cristina Scocchia non è un caso. Il curriculum della nuova AD di Illycaffè parla chiaro. In meno di dieci anni ha prima risanato L’Orèal Italia, per poi rilanciare anche il Gruppo di Antonio Percassi, riuscendo ad arginare con successo gli effetti della crisi causata dal Covid-19. Non sorprende dunque che la manager abbia già in mente la strategia da sottoporre al CdA. Un Piano che, ha spiegato in una recente intervista pubblicata su "Repubblica", tenga conto dei cambiamenti che la pandemia ha portato nelle abitudini dei consumatori. Gli ultimi dati del Consorzio promozione caffè sul consumo degli italiani dicono infatti che nel 2020, su 100 tazzine bevute, 48,5 sono state consumate a casa, 8,5 a casa di amici, solo 13,6 al bar e 13,3 al lavoro: "Un cambio di paradigma – ha spiegato – per tutti quelli come Illy che hanno le radici nel canale Horeca, una tendenza che proseguirà nei prossimi mesi visto che con il lockdown gli italiani si sono comprati le macchinette e un caffè su tre viene consumato in cialde".

Cristina Scocchia: "Incertezze dei mercati non impediranno l’ingresso di Illy in Borsa"

Per avviare la nuova fase di crescita, la manager intende cavalcare il trend positivo delle vendite online, che oggi rappresentano per Illy circa il 15% dei ricavi: "L’obiettivo è spingere su questo canale e raddoppiare. Ma – aggiunge Cristina Scocchiainvestiremo anche nei punti vendita che oggi sono 200 nel mondo, dalla A di Azerbaijan alla U di Usa". Ed è proprio sul mercato statunitense, il secondo più importante dopo l’Italia, che la società concentrerà buona parte dei suoi sforzi con l’intento di raddoppiare le vendite. Ma l’orizzonte di Illycaffè si estende anche ad Est: "La Cina è un mercato strategico dove investiremo molto. Il nostro è un caffè speciale, con un posizionamento di alta gamma, è uno degli aromi dell’Italia, e vogliamo fare leva sul nostro DNA per crescere all’estero partendo dall’Europa ed espanderci poi in Asia e Nord America". Obiettivi che, una volta raggiunti, serviranno da volano alla quotazione in Borsa. Sull’argomento la manager si dice ottimista, nonostante le incertezze su energia e materie prime: "Ogni crisi porta con sé anche delle opportunità. In quest’azienda ho trovato un’altissima qualità delle persone e dei processi, che mi rende fiduciosa nelle sue prospettive future. Non sarà il vento macroeconomico di questi mesi a impedire a Illy di andare avanti nel percorso verso la Borsa", conclude Cristina Scocchia.

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Cristina Scocchia entra in Illycaffè: sfide e obiettivi della manager

Da gennaio 2022 Cristina Scocchia è approdata in Illycaffè nel ruolo di Amministratore Delegato: una nuova sfida professionale dopo le esperienze di successo in Procter&Gamble, L’Oréal Italia e KIKO Milano.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia, l’incarico di AD in Illycaffè

Cristina Scocchia è pronta ad avviare una nuova fase di crescita in Illycaffè, accompagnando il Gruppo verso nuovi mercati esteri e verso l’ingresso in Borsa. Era stata l’attuale AD ad anticipare la notizia in un’intervista al “Corriere della Sera”: una nuova avventura in un importante Gruppo italiano, attivo in un settore diverso rispetto a quelli in cui la manager ha operato in precedenza. L’annuncio è poi giunto a novembre 2021, quando Cristina Scocchia confermò il sopraggiungere della nuova nomina a partire dal 1° gennaio 2022. Reduce dall’intenso lavoro svolto in KIKO Milano – che ha permesso di raddoppiare la profittabilità puntando su innovazione di prodotto, trasformazione digitale ed espansione geografica – oggi la manager è quindi al lavoro nel nuovo incarico di AD della storica azienda di Trieste: l’obiettivo, come reso noto, è portare Illycaffè a compiere il proprio ingresso in Borsa.

Illycaffè: i piani dell’AD Cristina Scocchia

Dagli esordi in Procter&Gamble agli incarichi di Amministratore Delegato di L’Oréal Italia e KIKO Milano, Cristina Scocchia non è nuova in quanto a esperienze presso grandi realtà aziendali. Ciò le consente di attingere da un bagaglio manageriale che, ampliato negli anni, le ha permesso di guidare le aziende verso la crescita. Gli stessi obiettivi combaciano con il nuovo tragitto di Illycaffè: come dichiarato dal Gruppo, è un percorso che giunge anche “in considerazione della fase positiva del mercato dei capitali e della volontà di avviare il processo di quotazione”. Diversi e significativi gli indirizzi da percorrere sotto la guida di Cristina Scocchia: tra questi, un nuovo ciclo di sviluppo per rafforzare la presenza di Illycaffè nel settore Horeca; l’espansione aziendale nel canale della grande distribuzione; la crescita nei mercati esteri, con Stati Uniti e Cina in particolare interesse; non da ultimo, porre basi solide per innescare un efficace processo di quotazione in Borsa.

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Illycaffè si affida a Cristina Scocchia per debuttare in Borsa ed espandersi in Cina e Usa

Dallo scorso gennaio Cristina Scocchia è passata a Illycaffé. La manager è pronta a dare il via ad una nuova fase di crescita e accompagnare il Gruppo verso la quotazione in Borsa.

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Con la nomina di Cristina Scocchia, Illycaffè si prepara ad un nuovo ciclo

Dopo quasi cinque anni dedicati al risanamento e al rilancio di Kiko Milano, Cristina Scocchia è alle prese con una nuova importante sfida per la sua carriera. Dal 1° gennaio la manager guida Illycaffè nelle vesti di Amministratore Delegato. L’azienda specializzata nella produzione di caffè ha scelto di affidarsi all’ex manager di Kiko con un obiettivo ben preciso: la volontà del Gruppo è infatti quella di quotarsi in Borsa. Non si tratta tuttavia dell’unica priorità. Per il 2022 Illycaffè intende portare avanti un nuovo ciclo espansivo. La decisione di consegnare le redini dell’azienda nelle mani di Cristina Scocchia non è un caso. Il percorso della manager, dai primi anni in Procter&Gamble fino all’ultima esperienza, è infatti costellato di successi.

Cristina Scocchia: anticipazioni sul nuovo Piano industriale

Fin dai primi giorni del suo mandato, Cristina Scocchia è stata impegnata nella definizione del nuovo Piano industriale quinquennale, che presenterà al CdA nelle prossime settimane. Per mettere le basi del processo di quotazione in Borsa e soprattutto dare il via alla nuova fase di crescita, la manager punta a rafforzare la presenza storica del brand nel settore Ho.Re.Ca., ma soprattutto ad espandersi nel canale della grande distribuzione: “Durante i lockdown – ha detto il nuovo AD di Illycaffè – le vendite di prodotti per il consumo domestico in casa sono molto cresciute dopo l’introduzione dello smart-working. Vogliamo sviluppare ulteriormente la trasformazione digitale dove prevediamo il raddoppio dei ricavi dell’e-commerce, che oggi vale il 15% del business, a quota 140-150 milioni”. Sul fronte dei mercati esteri, l’obiettivo è raddoppiare i volumi di vendita negli Stati Uniti e in Cina. Nel primo caso, si rivelerà fondamentale la partnership avviata nel 2021 con l’apertura di capitale a Rhone Capital. Sulla quotazione in Borsa i tempi sono ancora prematuri, spiega Cristina Scocchia: “Il Piano industriale è costruito su questo scopo. In questo tipo di operazioni sono tante le variabili esogene in campo. Si tratta – conclude – di scelte strategiche la cui elaborazione potrebbe richiedere mesi”.

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Illycaffè: Cristina Scocchia porterà il Gruppo in Borsa

Amministratore Delegato di Illycaffè, Cristina Scocchia ha l’incarico di guidare l’azienda verso la Borsa. Il piano industriale è per l’appunto costruito sull’obiettivo della quotazione, ma include anche il raddoppio delle vendite nell’e-commerce e lo sviluppo del business nella grande distribuzione.

Cristina Scocchia

Le sfide future di Cristina Scocchia

Cristina Scocchia presenterà il piano industriale per i prossimi cinque anni: tra le sfide da affrontare, il nuovo ciclo di espansione dell’azienda è il focus principale. Illycaffè punta a potenziare la presenza nel settore Horeca e, contemporaneamente, a rafforzare l’espansione nel canale della grande distribuzione. Un’altra strategia riguarda lo sviluppo della trasformazione digitale, "prevediamo – ha commentato l’AD – il raddoppio dei ricavi dell’e-commerce, che oggi vale il 15% del business, a quota 140-150 milioni". Le azioni strategiche messe in atto dal Gruppo includono inoltre la crescita sul territorio nazionale ed europeo. Illycaffè punta però anche ai mercati esteri di Cina e Stati Uniti dove intende raddoppiare le vendite: "Un brand di qualità come il nostro, una delle bandiere del Made in Italy – ricorda Cristina Scocchiacontinua ad avere molto successo oltreoceano". L’AD ha l’incarico di portare l’azienda alla quotazione in Borsa, ma sui tempi dell’operazione non si pronuncia: esistono tante variabili esterne (dal contesto macroeconomico all’andamento dei mercati in generale) che potrebbero influenzare le scelte strategiche.

Cristina Scocchia: Illycaffè affronta l’aumento dei prezzi delle materie prime

Non spaventa la presentazione dei dati del bilancio 2021 prevista per questo marzo: dopo un 2020 tormentato dall’emergenza sanitaria, ricorda Cristina Scocchia, i dati relativi all’anno appena trascorso confermano infatti un ritorno alla crescita. Nell’attuale panorama, in cui la pandemia e l’introduzione dello smart working hanno cambiato le abitudini, l’accordo con la JDE (per la produzione di capsule in alluminio, compatibili con il sistema Nespresso) resta strategico. I consumi del caffè sono passati dal canale Horeca alla grande distribuzione e secondo l’AD sarà difficile tornare al periodo prepandemia. Affrontando il tema dell’aumento del prezzo delle materie prime, una libbra di caffè è più che raddoppiata, da 1,10 euro nel 2020 all’attuale 2,50 euro: "Stiamo assistendo – spiega Cristina Scocchiaad aumenti per tutte le materie prime con cui tutte le aziende dovranno fare i conti. Situazione aggravata dalle attuali tensioni geopolitiche". In questo caso il modello di agricoltura virtuosa creato da Illycaffè è in grado di supportare l’attività dell’azienda, da sempre impegnata nel rispetto della sostenibilità ambientale e sociale. A Trieste sono da poco terminati i lavori di collaudo del nuovo impianto di trattamento del caffè verde crudo, ma sugli investimenti futuri l’AD del Gruppo non divulga alcun dettaglio: la città "resta la casa madre e qui abbiamo cuore e radici molto solide che vogliamo mantenere".

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Cristina Scocchia si racconta a “La Repubblica”: dall’Università Bocconi al mondo del beauty

Da Kukident a L’Oréal a Kiko: Cristina Scocchia ha portato avanti con successo le sfide professionali che le si sono presentate fin dai tempi dell’università.

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Cristina Scocchia: dall’Università Bocconi ai primi incarichi in Procter&Gamble

Cristina Scocchia, nonostante la giovane età, ha alle spalle una carriera di tutto rispetto che è iniziata prima ancora della sua laurea in Economia presso l’Università Bocconi di Milano. Al mondo del beauty arriva (con L’Oréal e poi con Kiko) dopo un percorso di crescita importante. Dell’esperienza in L’Oréal dice in un’intervista rilasciata a “La Repubblica”: “È stata una sfida professionale riportare la filiale alla crescita dopo anni di segni meno sui bilanci. L’Italia per l’azienda è tra i primi dieci paesi al mondo. Sono stati anni belli, adrenalinici, affascinanti”. Cristina Scocchia inizia il suo percorso in Procter&Gamble, dopo un career day particolarmente fruttuoso. “Non la conoscevo, ma due dei manager lì presenti mi dissero subito: da noi conta il merito, non importa da dove vieni, ma la tua voglia di crescere. Per me è stata una rivelazione. Ho mandato il curriculum, potevo vantare ben poco, ci ho messo anche le attività di volontariato e il periodo nei boy scout, e mi hanno assunta per uno stage di tre mesi durante l’università. Ho dato il 300 per cento. Alla fine il mio capo decise: ti assumo come se fossi già laureata, lavora tutto il giorno, studia la notte e prendi la laurea”.

Cristina Scocchia: l’ingresso nel mondo del beauty e il consiglio alle donne lavoratrici

Cristina Scocchia si occupa inizialmente di una campagna di marketing per Kukident. L’insegnamento è: lavora su un prodotto difficile, non su quello facile che tutti vogliono, per costruirti un profilo a tutto tondo. La promozione arriva insieme a nuove sfide, nel settore commerciale per l’Est Europa, Medio Oriente e Africa, dal 2004 al 2006. Entra finalmente nel mondo del beauty nel 2007, con incarichi sempre più importanti fino al ruolo di vertice del global cosmetic operations, responsabile di Max Factor in 75 Paesi del mondo. “Non avrei potuto essere più contenta”, racconta Cristina Scocchia, “sentivo l’onere di metterci la faccia, di fare scelte anche impopolari, sapendo che avrebbero reso più forte l’azienda”. La manager alle donne in carriera consiglia: “Se volete fare passi in avanti ci dovete credere. Spaventarsi per le difficoltà non aiuta, è il modo migliore per autoescludersi. Non permettete agli stereotipi di decidere per voi chi essere o chi diventare”. La manager si è battuta con successo in L’Oréal per migliorare la vita dei collaboratori attraverso l’introduzione dello smart working già nel 2014, mentre in Kiko è riuscita nel difficile compito di ristrutturare l’azienda, per riportarla ad una crescita profittevole.

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Cristina Scocchia: dagli esordi professionali in Procter&Gamble alla nomina come CEO di KIKO Milano

Studio, lavoro e meritocrazia: gli ingredienti principali del successo di Cristina Scocchia, CEO di KIKO Milano, raccontati in un’intervista rilasciata al giornalista Nicola Porro.

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Cristina Scocchia: dagli studi alle prime esperienze professionali

A soli 40 anni entra in L’Oréal Italia, portando la società fuori dalla crisi che stava attraversando e mettendo le basi per un nuovo rilancio. Nel suo primo anno alla guida di KIKO Milano, l’azienda italiana leader della cosmetica registra un fatturato di 596 milioni e un Ebitda che segna un +37%. I traguardi raggiunti da Cristina Scocchia nel settore del beauty sono il risultato di una gavetta avviata parallelamente agli studi universitari. La manager ha raccontato la sua esperienza ai microfoni di “Quarta Repubblica”, la trasmissione condotta da Nicola Porro. Una storia che inizia all’Università Bocconi di Milano, precisamente durante un evento di presentazione di una grossa multinazionale americana, Procter&Gamble. L’AD di KIKO milano decide quindi di inviare il curriculum, ottenendo uno stage di tre mesi a Roma che si conclude con l’avvio di una collaborazione a tempo pieno: “Per tre anni ho lavorato dalle 9 di mattina alle 10 di sera, studiando poi fino alle tre di notte – ricorda – la gavetta è stata dura, ma sentivo che era la mia opportunità”. Dopo la laurea decide di spostarsi nella sede di Ginevra, dove si occupa prima di prodotti per l’igiene orale e poi dei mercati di Est Europa, Medio Oriente e Africa. L’ingresso di Cristina Scocchia nel beauty avviene nel 2007: in soli 5 anni diventa responsabile delle Cosmetics International Operations, occupandosi della supervisione dei brand in oltre 70 Paesi.

Cristina Scocchia: gli anni in L’Oréal Italia e KIKO Milano

È il 2013 quando Cristina Scocchia decide di accettare un’offerta che cambierà ancora una volta la sua vita: l’Oréal la vuole infatti come Amministratore Delegato della filiale italiana. Una vera e propria sfida, visto il periodo di crisi che la realtà milanese sta attraversando in quegli anni. Grazie ad una strategia improntata su riduzione di costi, ampliamento della gamma dei prodotti e trasformazione digitale, L’Oréal Italia torna a crescere. Per il suo determinante contributo, è stata insignita della Legion d’Onore dall’ambasciata francese in Italia. Nel 2017 inizia l’avventura in KIKO Milano. Per la prima volta Cristina Scocchia è responsabile di un’intera società. Dà il via ad una profonda ristrutturazione, basata su internazionalizzazione, nuove tecnologie e soprattutto digitalizzazione. Tutti interventi che sono riusciti a dare un freno agli effetti della pandemia. Nonostante il calo di fatturato registrato nel 2020, l’azienda continuerà ad investire e intende inaugurare 300 punti vendita entro il 2023: “Io credo che in salita bisogna accelerare. Bisogna tener duro e prepararsi per la ripartenza, bisogna avere il coraggio di investire ora per allora”.

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KIKO Milano, l’AD Cristina Scocchia intervistata dal “Financial Times”

L’Amministratore Delegato di KIKO Milano Cristina Scocchia ha evidenziato l’importanza di una vision incentrata sulla responsabilità sociale, in particolar modo nei momenti di crisi.

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Cristina Scocchia: KIKO Milano, strategia pre-crisi funzionale nella gestione dell’emergenza pandemica

“Siamo stati fortunati ad aver affrontato una crisi anni fa, focalizzandoci sul turnaround aziendale nel 2018 e nel 2019. Questo ci ha avvantaggiato nell’emergenza Covid-19”. È l’AD Cristina Scocchia a fare il punto sulle azioni messe in campo in KIKO Milano nel corso degli ultimi anni: un periodo in cui l’azienda, sotto la sua guida, ha intrapreso un processo di trasformazione e riorganizzazione volto a migliorare l’efficacia finanziaria e operativa. Quello stesso percorso che, come evidenziato dall’AD, ha posto le basi in seguito per affrontare con efficacia il periodo di crisi pandemica. “Da manager abbiamo una grande responsabilità sociale”, sottolinea nell’intervista al “Financial Times”, “in momenti drammatici come questo è importante ricordare il ruolo che ognuno di noi svolge”. Il riferimento è verso le difficili situazioni vissute da tanti lavoratori in momenti come questo, sia da un punto di vista economico che lavorativo e personale. “Quando metti in cassa integrazione 7.000, 8.000 dipendenti”, prosegue l’AD Cristina Scocchia, “ti senti responsabile per quelle persone. Un lavoro non è solo uno stipendio, significa anche dignità e realizzazione personale”.

Cristina Scocchia: assunzioni in Italia e sviluppo estero per KIKO Milano

Nel messaggio dell’AD Cristina Scocchia emerge dunque quella “grande responsabilità sociale” che, rimarcata nell’intervista, mette al centro la necessità di preservare l’occupazione e di conseguenza i posti di lavoro. Un obiettivo per cui KIKO Milano è fortemente impegnata anche attraverso nuove assunzioni previste nel nostro Paese: di queste, in particolare, 50 sono destinate alla sede di Bergamo, con un focus specifico verso profili del settore marketing e tecnologia. Parallelamente l’azienda, leader nel settore della cosmetica su scala globale, punta con forza al rilancio delle attività internazionali, con l’apertura di 50 negozi in Israele, Russia, Arabia Saudita e Grecia. “Lavoriamo sui territori insieme alle aziende locali”, racconta l’AD, “e questo significa condividere sia rischi che benefici attraverso accordi di franchising”. Oggi, dopo aver lavorato al rafforzamento del brand, della customer experience e della presenza digitale, KIKO Milano è dunque intenzionata a crescere ancor di più nei mercati esteri, focalizzandosi verso le regioni mediorientali e asiatiche. “C’è del coraggio e dell’ottimismo nella nostra strategia di espansione”, conclude Cristina Scocchia, “consideriamo la pandemia come una parentesi negativa, ma che non può durare per sempre”.

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KIKO Milano, l’AD Cristina Scocchia a “Business People”: misure chiare e veloci per la ripartenza

Verso quale direzione intervenire per superare in modo efficace la crisi indotta dalla pandemia? Nelle parole di Cristina Scocchia, AD di KIKO Milano, alcune indicazioni sulla ripartenza del settore produttivo nazionale.

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Agire con forza e velocità contro la crisi: la riflessione dell’AD Cristina Scocchia

“In una pandemia globale, ci sono Paesi che, grazie alla capacità reattiva dei loro Governi, costituiscono un vantaggio competitivo per le imprese. Dobbiamo lavorare affinché per le nostre aziende essere italiane non si trasformi in uno svantaggio competitivo”: è sottolineato con chiarezza il messaggio che l’AD Cristina Scocchia affida alle pagine di “Business People”, per ripensare gli strumenti a disposizione delle imprese e puntare su sburocratizzazione, innovazione e soprattutto tempestività contro la crisi. “Occorre imparare da quanto accaduto”, spiega l’AD nell’intervista, “perché ogni tentennamento nella gestione dell’emergenza economica rischia di costarci carissimo”: se in una fase iniziale il focus ha giustamente riguardato l’emergenza sanitaria, oggi bisogna agire sul fronte economico “con forza e velocità, adottando poche misure chiare ed efficaci”. Così come in medicina, prosegue l’AD Cristina Scocchia, anche in economia “prevenire è meglio che curare”: essenziale dunque intervenire con velocità “se non vogliamo vedere impennarsi drammaticamente la curva dei disoccupati e delle famiglie sotto la soglia della povertà”, aggiunge l’AD nell’intervista.

Cristina Scocchia: l’importanza di misure tempestive per il rilancio economico

Da cosa ripartire, dunque, per garantire slancio sia al mondo dell’impresa che ai consumi familiari? Secondo Cristina Scocchia, liquidità e tempestività rappresentano parole chiave con cui non ci si può permettere tentennamenti: “Per le aziende e le famiglie è vitale, ma – ripeto – deve essere tempestiva”, specifica l’AD a “Business People”. Come già evidenziato in passato dalla manager, a fare la differenza nell’emergenza è stata proprio la capacità di gestione e reazione alla crisi, messa in campo in modalità eterogenee da parte di Governi e Pubblica Amministrazione nei diversi Paesi. I ritardi in Italia, ad esempio, hanno riguardato l’erogazione sia della cassa integrazione ai lavoratori che dei prestiti garantiti alle aziende. Questo nonostante l’impegno delle banche e di SACE.

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Gli ingredienti del successo di Kiko raccontati da Cristina Scocchia

L’Amministratore Delegato di Kiko Cristina Scocchia racconta di come l’azienda abbia affrontato la pandemia e dei progetti in cantiere.

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Il 2020 di Kiko raccontato da Cristina Scocchia

Il 2020 è stato un anno duro per tutti e non sono molte le aziende che possono affermare di esserne uscite più forti di prima. Kiko è però tra queste. L’azienda italiana di cosmetici con sede a Bergamo non si è fatta frenare dalla pandemia e ha anzi incrementato gli investimenti. L’Amministratore Delegato Cristina Scocchia spiega che buona parte del merito è da ascrivere al successo raggiunto nel biennio 2018-2019. È proprio il turnaround di questi due anni che "ha permesso di gettare le basi strategiche che si sono rivelate essenziali per essere resilienti durante la pandemia". Alla base di questi risultati ci sono stati tre ingredienti fondamentali: innovazione del prodotto, digitalizzazione dell’azienda e crescita dell’e-commerce, anche su piattaforme come Amazon e Zalando. Così, nonostante l’azienda sia stata costretta a chiudere il 99% dei negozi fisici durante la prima ondata e il 40% durante la seconda, Kiko si è dimostrata più resiliente che mai.

Cristina Scocchia: entro il 2023 apriremo 300 nuovi punti vendita

Durante la pandemia, l’azienda si è data da fare, riuscendo ad approdare in tre nuovi mercati: Grecia, Balcani ed Arabia Saudita, creando anche 300 nuovi posti di lavoro. Inoltre, come sottolinea l’AD Cristina Scocchia, un altro aspetto importante da tenere a mente quando si pensa alla risposta di Kiko alla pandemia riguarda il rifinanziamento da 270 milioni di euro (100 dei quali garantiti da Sace), e grazie a cui si può "proseguire nel percorso di crescita internazionale dell’azienda: il piano per il 2020-2023 prevede l’apertura di 300 monomarca, che si aggiungono ai 900 attuali, di cui cento nel 2021 in nuovi Paesi come Filippine, Tailandia, Indonesia, Slovenia, Croazia, Ucraina, Algeria, Marocco, Tunisia, Giordania, creando circa mille posti di lavoro inclusi i 300 del 2020".

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Kiko Milano: a Cristina Scocchia il Cavalierato nell’Ordine della Legione d’Onore di Francia

Il conferimento del titolo di Cavaliere nell’Ordine della Legione d’Onore, l’onorificenza più alta attribuita dalla Repubblica francese a Cristina Scocchia, AD di Kiko Milano, per il suo “percorso straordinario, sempre orientato verso il futuro”.

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Kiko Milano: all’AD Cristina Scocchia la più alta onorificenza attribuita dalla Repubblica francese

Insignita della più alta onorificenza attribuita dalla Repubblica francese per il suo “percorso straordinario, sempre orientato verso il futuro”: il titolo di Chevalier dans l’ordre de la Légion d’Honneur (Cavaliere nell’Ordine della Legione d’Onore) di cui oggi può fregiarsi Cristina Scocchia è stato conferito all’AD di Kiko Milano dall’Ambasciatore di Francia Christian Masset nel corso di una cerimonia a Palazzo Farnese. L’Ambasciatore ha ricordato inoltre “l’eccellenza del suo operato” alla guida di L’Oréal Italia tra il 2014 e il 2017. L’AD di Kiko Milano si è detta “onorata ed emozionata” al termine della cerimonia: “Ricevere la Legione d’Onore è un grande privilegio”. Cristina Scocchia ha quindi ringraziato l’Ambasciatore e le autorità francesi “per questo prestigioso riconoscimento che cercherò di onorare con impegno e orgoglio”.

Cristina Scocchia: la Legione d’Onore un prestigioso riconoscimento da onorare con impegno e orgoglio

Il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Legione d’Onore è uno dei diversi riconoscimenti che sono stati attribuiti a Cristina Scocchia a fronte dei traguardi conseguiti nel corso della sua carriera. Tra questi la Mela d’Oro per il Management nell’ambito del 27esimo Premio Marisa Bellisario (2015) e il titolo di miglior CEO per la categoria Retail ai CEO Italian Awards (2019). Nel 2019 “Forbes” l’ha inclusa nella prestigiosa classifica delle 100 donne leader più influenti, riconoscendole l’impegno nel promuovere valori legati allo sviluppo aziendale, alla leadership, alla diversità e alla sostenibilità. Il titolo di Chevalier dans l’ordre de la Légion d’Honneur conferito a Cristina Scocchia è stato istituito da Napoleone nel 1802: è attribuito a quanti nel proprio percorso professionale e di vita si contraddistinguono per il coraggio e le virtù.

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Online Fashion Talk: l’intervento dell’AD di Kiko Milano Cristina Scocchia

Online Fashion Talk: all’evento organizzato da Rcs Academy e dal "Corriere della Sera" la vision dell’AD di Kiko Milano Cristina Scocchia sul futuro del settore.

Cristina Scocchia

Dobbiamo preservare la dignità di chi perde il lavoro: il messaggio di Cristina Scocchia all’Online Fashion Talk

Prepararsi al mondo post-pandemia senza perdere tempo. È il messaggio lanciato da Cristina Scocchia, AD di Kiko Milano, intervenendo al secondo Online Fashion Talk promosso da Rcs Academy e dal "Corriere della Sera". Fondamentale secondo l’AD è accelerare sugli investimenti in innovazione di prodotti e di processi, puntare su digitalizzazione, su percorsi di formazione e di riqualificazione professionale. La pandemia ha impattato duramente nel settore: secondo le stime su 400.000 posti di lavoro, ne sono a rischio 130.000. Sussidi e assegni di disoccupazione da soli non sono sufficienti: "Nel lavoro c’è più di uno stipendio, nel lavoro c’è realizzazione, c’è soddisfazione, c’è dignità e dobbiamo preservare la dignità di chi perde il lavoro". Secondo Cristina Scocchia "l’unico modo per farlo è accelerare i percorsi di formazione e di riqualificazione professionale": in Italia, nonostante i numeri sul fronte della disoccupazione siano "molto preoccupanti", ci sono aziende "che non riescono ad assegnare 240.000 posti di lavoro perché mancano competenze tecnologiche e digitali".

Cristina Scocchia: l’importanza del merito, delle competenze e della responsabilità sociale ed ambientale

In futuro l’e-commerce è destinato a crescere ulteriormente: nei prossimi cinque anni si calcola che un terzo degli acquisti sarà effettuato attraverso canali digitali. Necessario è quindi ripensare il retail, accompagnando questa trasformazione con un cambio di passo anche nella cultura di impresa perché, come evidenziato da Cristina Scocchia, la crescita qualitativa di una azienda passa da una crescita dimensionale: "Maggiore è il capitale e maggiore è l’investimento che ti puoi permettere". Non a caso Kiko Milano ha deciso di rispondere alla pandemia investendo ulteriormente nella propria crescita e sviluppando nuovi prodotti da vendere nei 27 Paesi in cui è presente con i suoi 900 punti vendita. In questo percorso a ricoprire un ruolo sempre più importante è anche la sostenibilità: "È stato un anno difficile. Voglio sperare che il merito, l’importanza delle competenze e l’importanza della responsabilità sociale ed ambientale siano i tre valori positivi che rimangono", ha sottolineato in merito Cristina Scocchia.

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Kiko Milano investe oltre la crisi: l’AD Cristina Scocchia al “Corriere della Sera”

“Il 2020 è stato un anno duro: negozi chiusi per mesi in tutti i 27 paesi in cui operiamo, contrazione del fatturato e cassa integrazione. Ma la voglia di reagire non ci è mai mancata. Ci siamo rifinanziati, abbiamo continuato a spingere su innovazione e trasformazione digitale e siamo entrati in 3 nuovi mercati creando 300 posti di lavoro”: l’intervista del “Corriere della Sera” all’AD di Kiko Milano Cristina Scocchia.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: trecento nuove aperture, mille assunzioni e un’ulteriore crescita all’estero nel futuro di Kiko Milano

Un messaggio di positività in una situazione non facile”: intervistata dal “Corriere della Sera” l’AD Cristina Scocchia illustra la risposta di Kiko Milano alla pandemia e alla crisi che ne è derivata: l’apertura di trecento nuovi store entro il 2023 e mille assunzioni. “Bisogna accelerare anche in un contesto macroeconomico in salita”, ha spiegato l’AD: lo scorso anno l’azienda leader nel settore della cosmetica non si è mai fermata, neanche davanti al lockdown e alle chiusure dei negozi. Kiko Milano è entrata in 3 nuovi mercati, ha aperto 40 nuovi negozi e ha creato circa 300 posti di lavoro. Cinquanta persone sono state assunte in Italia, nel quartiere generale di Bergamo. “Aver completato il turnaround nel 2019 ci ha permesso di essere più resilienti, anche nel momento in cui abbiamo chiuso il 99% dei negozi, nel primo lockdown, e il 40% nella seconda ondata”, ha ricordato Cristina Scocchia: “Quasi tutti i nostri store hanno riaperto. Ovvio che non è stato un anno indolore: il 2020 segna una contrazione del fatturato di circa un terzo e profitto negativo”. La pandemia per Kiko Milano è stata un’occasione per crescere ulteriormente sull’e-commerce. In cinque anni, come ricorda l’AD nell’intervista, un terzo di tutto quello che non è food sarà comprato sul web: “Da qui non si torna indietro ed è per questo che continueremo a investire massicciamente sul digitale e sull’omnicanalità. Ma esistono aree del mondo dove il retail è ancora in espansione, come l’Asia-Pacifico, destinata a doppiare il mercato retail Usa. Senza dimenticare il valore dell’esperienza che si fa in negozio, che per il beauty è ancora più importante: non si vendono solo prodotti, ma servizi ed esperienze”.

“Corriere della Sera”, l’AD Cristina Scocchia: la crisi finirà, bisogna farsi trovare pronti

La competitività passa attraverso la crescita dimensionale e qualitativa delle aziende, l’internazionalizzazione, l’aggiornamento della governance e, se necessario, l’apertura dei capitali. Non esiste un motivo per smettere di crescere: qualunque sia il settore e la dimensione di partenza, devi sempre aspirare a diventare il campione della tua industry, e poi andare ancora oltre”: l’invito dell’AD di Kiko Milano Cristina Scocchia nell’intervista al “Corriere della Sera”. Il piano di investimenti di Kiko Milano nasce anche nell’ottica di dare un esempio e lanciare “un messaggio di positività alle imprese: la crisi finirà, bisogna farsi trovare pronti”. Nell’articolo l’AD si è espressa inoltre sul tema del gender gap: oggi in Italia le donne CEO sono il 4,5%. “Le dirigenti sono un terzo del totale nel pubblico, un sesto nel privato: tutti devono sforzarsi per cambiare una situazione che blocca il Paese. Se lavora solo una donna su due, contro il 68% degli uomini, il rilancio non avverrà”, ha spiegato l’AD Cristina Scocchia. Aumentare il tasso di occupazione femminile al 60% garantirebbe un aumento del Pil pari al 7%: “Un’occasione che non possiamo mancare. Nel mio leadership team siamo 50% donne e 50% uomini. Sposo questa massima: il successo arriva quando il talento incontra l’opportunità di dimostrarlo. Per le donne succede ancora troppo di rado”.

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