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ARTE BERGAMASCA PROTAGONISTA
 A DOMITYS QUARTO VERDE

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  • 4 Luglio 2020

L’arte apre le porte di Domitys Quarto Verde per un excursus in 15 opere che ripercorre oltre cinquant’anni di carriera del pittore lombardo Alfredo Rossi.


Fino al 13 settembre 2020

Domitys Quarto Verde
Via Pinamonte da Brembate, 5 – Bergamo

Ingresso gratuito

Domitys Quarto Verde, la prima struttura in Italia interamente pensata per la terza età attiva, apre le sue porte per accogliere l’esposizione dell’artista bergamasco Alfredo Rossi. Quindici le opere selezionate dall’ampio portfolio del pittore, che fino al 13 settembre coloreranno le pareti della Hall, aperta gratuitamente a tutti i visitatori.

Classe 1943, nato e cresciuto a Villa di Serio (BG), da oltre cinquant’anni Alfredo Rossi dipinge per raffigurare la realtà che lo circonda: alle scene di vita comune, catturate nella loro essenzialità, si unisce sempre, in ogni opera, una vena di fantasia, frutto dell’estro artistico di chi dipinge. E così l’artista bergamasco ha racchiuso nelle tele dei suoi dipinti ogni elemento del suo universo mondo, realizzando un corpus di opere diffusamente apprezzato. Tra i vari riconoscimenti, ha partecipato al prestigioso Premio Internazionale Arte di Milano, arrivando alla finale del concorso del Teatro Dal Verme nel luglio 2017. In varie occasioni, è stato elogiato anche dal Prof. Vittorio Sgarbi, dal Prof. Giorgio Falossi, dal Dott. Domenico Tarrico, che hanno affermato il valore della ricerca stilistica delle sue opere nel panorama artistico contemporaneo.

Per l’esposizione presso Domitys Quarto Verde, Alfredo Rossi ha selezionato 15 tra le sue opere più significativedagli Anni Sessanta ad oggi, realizzate con la tecnica dell’olio su tela e raffiguranti i soggetti più diversi – paesaggi, nature morte, ritratti, realismo figurativo -, a testimonianza di una vita dedicata all’arte, a partire dal primo corso di disegno artistico a Bergamo, da giovanissimo.

«Compito dell’artista è lasciare testimonianza del mondo, di usi, costumi e mestieri del tempo in cui ha vissutoracconta Alfredo RossiPer farlo, si serve di rappresentazioni reali, astratte o di fantasia: il mio strumento è la pittura, che accompagna da sempre la mia vita. È per questo che sono felice di poter condividere i molti anni di attività artistica in una mostra aperta a tutti».

La mostra è ad ingresso libero e gratuito e sarà aperta tutti i giorni, fino al 13 settembre, dalle 08.00 alle 20.00, presso Domitys Quarto Verde in via Pinamonte da Brembate 5 a Bergamo. 

 

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Fondata nel 1998, DOMITYS è leader in Francia nelle soluzioni abitative che integrano servizi per la terza età attiva. Il Gruppo nasce da AEGIDE, realtà da 3.000 dipendenti, il cui azionista di maggioranza è NEXITY, gruppo francese leader del mercato immobiliare. DOMITYS risponde alle nuove esigenze dettate dall’invecchiamento della popolazione, mettendo a disposizione di senior ancora autosufficienti soluzioni abitative confortevoli e indipendenti, aprendo così la strada a un nuovo modo di vivere la terza età, in piena libertà e con la garanzia di una vita sociale attiva. 

 Materiali stampa e immagini sono disponibili al link Google Drive:
https://drive.google.com/open?id=113jwsGovkydNEHseK4Z02XY-spzlTIvu 

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Eventi

Presentata la mostra “Segni e sogni d’alpe”

Venerdì 21 febbraio alle ore 18 a Palazzo della Ragione nella Sala delle Capriate in Città Alta sarà inaugurata la mostra fotografica di Marco Mazzoleni “Segni e Sogni d’Alpe – passione, orgoglio e resilienza”. La mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, in collaborazione con la rivista Orobie e curata da Moma Comunicazione S.r.l. rimarrà aperta dal 21 febbraio al 17 maggio 2020 ad ingresso libero. 

“L’esposizione è occasione per rinsaldare il legame, stretto, che Bergamo sempre ha intessuto con le sue valli: la città si fa cassa di risonanza del patrimonio paesaggistico e agroalimentare del suo territorio circostante e della vita che in esso si dipana – racconta l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti –. Nelle fotografie di Marco Mazzoleni sfilano uomini e donne che riesumano antiche attività di famiglia o che, al contrario, decidono di intraprendere percorsi alternativi, ispirandosi a quella rinnovata attenzione all’ambiente e alle produzioni ispirate a un’economia sostenibili e circolare. L’uomo abita da millenni il paesaggio e, anche nelle nostre terre alte, ha reinterpretato e modificato i luoghi assecondando le necessità legate alle attività produttive e agroalimentari della nostra tradizione, tra cui spiccano l’alpeggio e la relativa produzione casearia. Ed è forse anche per questo che le nostre montagne sono così belle. È tempo di valorizzare e diffondere questo prezioso tassello di storia orobica, un patrimonio antropologico fatto di persone, mestieri, prodotti e saperi artigianali che deve essere, oggi più che mai, conservato e tramandato, anche come elemento di crescita culturale e civile di Bergamo”.

La mostra fotografica “Segni e Sogni d’alpe – passione, orgoglio e resilienza” è una selezione straordinaria di 70 foto, suddivisa in 3 sezioni tematiche. Il progetto vede il coinvolgimento di tre autori d’eccezione che hanno contribuito con i loro contenuti a sostenere la ricerca fotografica di Marco Mazzoleni: Roberto Mantovani (giornalista e storico dell’alpinismo), Prof. Renato Ferlinghetti (Professore di Geografia dell’Università di Bergamo) e Francesco Quarna (speaker di Radio Deejay, appassionato di alpinismo).

La mostra si fregia della collaborazione dell’architetto Davide Pagliarini di Newlandscapes per il progetto allestitivo, dei patrocini del FAI (Fondo Ambiente Italiano), dell’Università degli Studi di Bergamo, e dell’Associazione Maurizio Gervasoni.

Sponsor tecnici: Ravanelli Fabbro – Opere in ferro e manutenzioni (Gorle – Bg), NewLab S.r.l. di Brescia. L’occasione è golosa: il riconoscimento di Bergamo a “Città Creativa per la Gastronomia – Unesco”. Prende forma un progetto, che ha come ingredienti il paesaggio, il food, le tipicità e le eccellenze del nostro territorio, visti e vissuti attraverso l’occhio del fotografo Marco Mazzoleni, che, a distanza di tre anni, ritorna su un tema a lui caro per ampliare il discorso gastronomico al tema del disegno storicizzato del paesaggio con nuovi scatti. Lo scopo del progetto è quello di divulgare un principio di positività che esiste nella nostra realtà territoriale e che consiste nel conservare e tramandare le tradizioni in modo spontaneo alle nuove generazioni e in maniera rispettosa verso un ambiente, il cui paesaggio è appunto frutto di tali gesti antropologici. Il progetto mette in mostra la bellezza di questi gesti e del nostro territorio.

Il 30 ottobre 2019 Bergamo, capofila del progetto che coinvolge anche i territori di Lecco e Sondrio, è stata riconosciuta come Città Creativa per la Gastronomia Unesco. Si tratta di una rete creata nel 2004 dall’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura con lo scopo di promuovere la cooperazione tra le località che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Le aree comprese dalla Città creativa dell’Unesco sono le Cheese Valley ovvero le Orobie bergamasche (76 comuni), lecchesi (28) e valtellinesi (21).

Il riconoscimento Unesco punta a una tutela sempre maggiore degli alpeggi da parte di mandriani, pastori e casari, che devono essere architetti e giardinieri dei pascoli. Obiettivo della rete è anche quello di raccogliere e salvare le tecniche tradizionali e le tecnologie sostenibili utilizzate dalle culture antiche e incoraggiare le singole comunità a contribuire alla conservazione delle proprie conoscenze storiche. Un’occasione per promuovere tutte le produzioni alimentari di eccellenza tipiche generanti economia.

Fin dal XIII secolo i Bergamini in gran parte migravano in base alle stagioni tra pianura e montagna seguendo il percorso compiuto da millenni dai pastori di pecore e capre, le prime razze allevate.

Il paesaggio delle Orobie è nato anche dalla necessità degli allevatori di trovare terreni che fornissero foraggio per l’intero anno. Con il disboscamento e trasformando a pascolo anche le praterie, pastori e Bergamini hanno, nei secoli, sviluppato un ‘design spontaneo’ che ha definito ambiti di pregio, modificando con rispetto la morfologia particolare di queste aree montane e delle loro valli. Territori ricchi di storia che uniscono un’eccellenza ambientale per l’elevata biodiversità a una produzione agraria di qualità maturata da antiche tradizioni. Questo equilibrio discreto tra intervento dell’uomo e natura conferisce ai luoghi una ulteriore bellezza, che si manifesta in segni che variano nelle stagioni.

Cercarli, trovarli e interpretarli è un esercizio che ci aiuta a comprendere la storia, l’eleganza e la fragilità: un buon territorio produce un buon cibo e un buon cibo aiuta a definire e mantenere un buon territorio. Tutto ciò determina un’economia che coinvolge anche altri settori, come il turismo.

La ‘Città creativa’ ha dunque un grande compito quello di analizzare ciò che le generazioni precedenti hanno lasciato, per definirne gli orizzonti e produrre innovazione e opportunità.

C’è chi sostiene che la sensibilità ecologica si sia sviluppata guardando le immagini del nostro pianeta dalle immagini scattate dagli astronauti sbarcati sulla Luna. Una foto dall’alto delle Orobie dovrebbe forse aiutare a conferire sensibilità condivisa per uno sviluppo durevole di questo territorio.

La mostra si avvale anche di un prezioso video, realizzato da Moma Comunicazione con la regia di Fabio Cattabiani, in cui la testimonianza di un giovanissimo casaro, Daniel Moioli dell’Azienda Agricola Cornalì, intervistato da Roberto Mantovani, arricchirà l’esperienza del visitatore.

Saranno inoltre numerose le occasioni per approfondire e dare una maggiore efficacia formativa e culturale della mostra, attraverso una serie di visite con guide speciali: gli autori, accompagnati da Marco Mazzoleni, saranno a disposizione del pubblico per fare da guida alla mostra (le date delle visite in programma per ciascun autore sono evidenziate nella scheda finale). In particolare, l’ultima visita sarà realizzata con la guida speciale dello chef Michele Sana, prevista per il 16 maggio 2020.

In aggiunta il 3 aprile 2020 alle ore 10 presso la Sala Curò del Museo di Scienze Naturali di Bergamo è previsto il Convegno sulle tematiche trattate da Marco Mazzoleni tenuto dai relatori coinvolti nel progetto fotografico.

La mostra è corredata dal catalogo, edito Moma Edizioni, in vendita presso la Sala delle Capriate al costo di € 15,00.

 

IL FOTOGRAFO

Marco Mazzoleni

Laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano, docente, fino allo scorso anno, presso l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, sin dal 1970 ha maturato un profondo interesse per la fotografia, che nel 1988 lo ha portato a diventare fotografo professionista. La sua attività è dedicata alla documentazione su temi di architettura, arte e paesaggio; Mazzoleni ha curato svariate ricerche e pubblicazioni, con reportage sulle diverse forme di produzione agricola e artigianale del territorio.

Collabora da anni con la rivista Orobie.

 

GLI AUTORI

Roberto Mantovani

Nato nel 1954 a Torre Pellice, dove risiede attualmente, è giornalista professionista e storico dell’alpinismo. Ha cominciato ad occuparsi di montagna da giovanissimo, prima come escursionista, alpinista e sciatore e successivamente (senza abbandonare mai l’attività sul terreno) come studioso. Ha diretto per circa vent’anni anni la Rivista della Montagna, un periodico presente sul mercato sin dal 1970, e successivamente si è occupato di alcuni numeri speciali di Alp. Dal 1995 al 2000 ha lavorato anche per il Museo nazionale della montagna, occupandosi del CISDAE (Centro italiano studi documentazione alpinismo extraeuropeo) e dei cataloghi delle mostre temporanee. Oltre ad aver maturato una lunga esperienza nel settore editoriale, ha pubblicato oltre trenta libri per vari editori. Negli anni ’80 e ’90, ha curato l’intera sezione alpinistica di tre successive edizioni della grande enciclopedia La Montagna della De Agostini. Per diversi anni è stato collaboratore fisso della trasmissione TGR Montagne di Rai2.

Renato Ferlinghetti

Naturalista e geografo è professore associato di Geografia presso l’Università degli Studi di Bergamo dove insegna Geografia regionale e urbana, Geografia dell’ambiente e Istituzioni di Storia e Geografia nei corsi di laurea in Lettere e Scienze dell’educazione primaria. È inoltre docente di Culture dell’urbanità nella laurea magistrale in Geourbanistica attivata, per la prima volta in Italia, nell’a.a. 2019/2020 presso l’Università di Berga- mo. È vicedirettore del Centro Studi sul Territorio ‘L. Pagani’ dell’Università di Bergamo, membro dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo e Consigliere del Direttivo del Parco Regionale dei Colli di Bergamo. È autore di un centinaio di pubblicazioni sul paesaggio, la biodiversità, la gestione e la lettura territoriale con particolare attenzione alle aree ad elevata densità. Tra i testi: Per una cultura dei luoghi. Antologia di scritti di Lelio Pagani (2008), Metamorfosi del paesaggio. Interpretazioni della geografia e dell’Architettura (2011), con Maria Chiara Zerbi, Uomini e ambienti dalla storia al futuro, con Paolo Cesaretti (2014), Le mura da antica fortezza a icona urbana (2016), con GianMaria Labaa e Monica Resmini (2016), Le valli d’Argon. La natura, il paesaggio, i segni dell’uomo, con Arturo Arzuffi, Moris Lorenzi (2018).

Francesco Quarna

Nato all’ombra del Monte Rosa nel 1980, muove i primi passi nella radiofonia negli anni ’90. Dopo le esperienze come disc jockey in alcune emittenti regionali, nel 2003 approda a Radio DEEJAY. Parallelamente ha scritto decine di articoli per riviste musicali. Dal 2011 al 2019 ha coordinato l’area web e social di DEEJAY, mentre dal 2019 collabora con la redazione musicale. Attualmente è in diretta da lunedì a venerdì alle 14 con Federico Russo nella trasmissione Play DEEJAY. Oltre alla musica, le sue passioni sono l’alpinismo, la viticultura, l’enogastronomia e la cultura delle “terre alte”.

 

INGRESSO LIBERO ORARI DI APERTURA:

Ven / Sab / Dom nei mesi di febbraio/marzo:

dalle ore 10 alle ore 17

Ven / Sab / Dom nei mesi di aprile/maggio:

dalle ore 10 alle ore 18 Lunedì dalle ore 9 alle ore 13 Martedì giorno di chiusura

Merc / Gio dalle ore 14 alle ore 18

VISITE GUIDATE SPECIALI:

_ Marco Mazzoleni sabato 29 febbraio, 28 marzo e 9 maggio ore 11

_ Roberto Mantovani sabato 7 marzo ore 11

_ Prof. Renato Ferlinghetti sabato 4 aprile ore 15

_ Francesco Quarna sabato 18 aprile ore 11

_ Michele Sana sabato 16 maggio ore 16

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Eventi

Al via New Visions, la open call gratuita di COTM e LensCulture

Il festival internazionale di visual narrative Cortona On The Move lancia l’open call New Visions realizzata in collaborazione con LensCulture, una delle più grandi comunità online della fotografia contemporanea.

Il festival, alla sua decima edizione si svolgerà a Cortona dal 9 luglio al 18 ottobre 2020.

La call di New Visions cerca progetti documentaristici capaci di emozionare gli occhi dello spettatore. Cerchiamo visual narrative in grado di stupire per innovazione e originalità di stile, concezione e realizzazione.

Una commissione selezionerà 10 progetti finalisti che verranno pubblicati sui siti di Cortona On The Move e LensCulture e poi presentati al festival.

Tra questi, due vincitori avranno una mostra personale a Cortona On The Move e due verranno pubblicati sul sito di LensCulture.

La commissione è composta da Jim Casper, Caporedattore e Co-fondatore di LensCulture, Arianna Rinaldo, Direttrice Artistica di Cortona On The Move, Laura Sackett, Direttore Creativo di LensCulture, Antonio Carloni, Direttore di Cortona On The Move. Saranno valutate l’originalità dello stile e del linguaggio, la capacità di attirare un vasto pubblico, la capacità di sorprendere, informare ed emozionare.

Fino al 17 marzo sarà possibile presentare il proprio progetto. La partecipazione a New Visions è gratuita. Il regolamento e i dettagli sulle modalità di presentazione dei lavori (criteri, numero di immagini, tipo e peso dei file, informazioni da allegare, riconoscimenti) sono disponibili online https://www.cortonaonthemove.com/open-call/new-visions/

Il 10 aprile 2020 verranno annunciati e pubblicati, sui siti web di Cortona On The Move e LensCulture, i 10 progetti finalisti che saranno proiettati a Cortona durante le giornate inaugurali del festival. Il 27 aprile verranno annunciati e pubblicati i nomi dei quattro vincitori, tra questi 2 progetti verranno prodotti ed esposti a Cortona On The Move 2020 e 2 progetti saranno pubblicati sul sito di LensCulture.

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“Memorie future”, opere di Piero Cattaneo al Palazzo Storico Credito Bergamasco

La Fondazione Creberg, in collaborazione con l’Associazione Piero Cattaneo, organizza dal 28 febbraio al 27 marzo 2020 al Palazzo Storico del Credito Bergamasco un evento espositivo, a cura di Marcella Cattaneo e Angelo Piazzoli, dedicato alle opere dell’artista bergamasco Piero Cattaneo.

Nel Salone principale di Palazzo Creberg saranno esposte otto sculture provenienti dalla collezione di famiglia. Il legame tra Piero Cattaneo e l’istituto bancario Credito Bergamasco (ora Banco BPM) risale al 1985 quando venne commissionata all’artista l’opera Concetto di liberalità che ancora oggi è possibile ammirare all’esterno dell’edificio.

L’inaugurazione della mostra Memorie future. Opere di Piero Cattaneo, aperta al pubblico, si terrà giovedì 27 febbraio alle ore 18 presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco. Le opere potranno essere ammirate, con ingresso libero, fino al 27 marzo 2020 secondo gli orari di apertura della Filiale (da lunedì a venerdì 8.20 – 13.20 e 14.30 – 15.30).

Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

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La Fondazione Creberg è online su Facebook con la pagina “Fondazione Credito Bergamasco”

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Mostra “Segni e sogni d’alpe. Passione, orgoglio e resilienza”

“Segni e Sogni d’alpe. Passione, orgoglio e resilienza” è la mostra fotografica, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo che, da venerdì 21 febbraio fino a domenica 17 maggio 2020 ad ingresso libero, racconterà la montagna e la ricchezza del patrimonio gastronomico orobico attraverso l’obiettivo di Marco Mazzoleni nella splendida cornice della Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione in Città Alta di Bergamo.

In occasione del riconoscimento di Bergamo a “Città Creativa per la Gastronomia – Unesco”, la rete creata nel 2004 dall’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura con lo scopo di promuovere la cooperazione tra le località che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile, la mostra “Segni e Sogni d’alpe. Passione, orgoglio e resilienza” si focalizza sull’attenzione e sulla cura della realtà orobica di conservare e tramandare le tradizioni alle nuove generazioni in modo spontaneo e in maniera rispettosa verso l’ambiente attraverso una selezione straordinaria di 70 foto che parla di paesaggio, cultura gastronomica, tipicità ed eccellenze del nostro territorio (Orobie bergamasche, lecchesi e valtellinesi) e dialoga con il tema del disegno storicizzato del paesaggio. I territori ricchi di storia uniscono l’elevata biodiversità a una produzione agraria di qualità maturata da antiche tradizioni e da un equilibrio tra intervento dell’uomo e natura che conferisce ai luoghi una bellezza fatta di piccoli segni che cambiano al cambiare delle stagioni.

Cercare, trovare e interpretare questi segni aiuta a comprendere la storia, l’eleganza e la fragilità di un territorio che pur mantenendo un occhio al passato è rivolto al futuro per definire nuovi orizzonti e produrre innovazione e opportunità.

Il progetto vede il coinvolgimento di tre autori d’eccezione che hanno contribuito con i loro contenuti a sostenere la ricerca fotografica di Marco Mazzoleni: Roberto Mantovani (giornalista e storico dell’alpinismo), Prof. Renato Ferlinghetti (Professore di Geografia dell’Università degli studi di Bergamo) e Francesco Quarna (speaker di Radio Deejay, appassionato di alpinismo).

La mostra verrà presentata alla stampa giovedì 20 febbraio 2020 alle ore 11 presso la Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione di Città Alta di Bergamo.

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Storie di donne per interrogare la storia, scandire la memoria

Nella cornice della mostra “Frida e le altre – Storie di donne, storia di guerra: Fossoli 1944”, allestista in collaborazione con Isrec Bergamo fino al 17 febbraio presso il chiostro di Sant’Agostino, l’Università degli studi di Bergamo organizza giovedì 13 febbraio una passeggiata in memoria della deportazione e la tavola rotonda “Storie di donne per interrogare la storia, scandire la memoria”.

Ritrovo alle ore 17 presso l’ex Caserma Montelungo per la passeggiata verso la sede universitaria di Sant’Agostino dove alle 18 nell’aula 1 si terrà la tavola rotonda con la partecipazione di Elisabetta Ruffini (Isrec Bergamo), Marzia Luppi (Fondazione Fossoli), Valentina Pisanty e Maria Rosa Battaggion (Università degli studi di Bergamo), Rosangela Pesenti (UDI Velia Sacchi).

Segue una visita alla mostra “Frida e le altre – Storie di donne, storia di guerra: Fossoli 1944” con commento degli studenti universitari che hanno fatto da guida durante il periodo d’apertura dell’esposizione.

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“Frida e le altre. Storie di donne, storia di guerra: Fossoli 1944”

Si è inaugurata lunedì 27 gennaio in occasione della Giornata della Memoria la mostra “Frida e le altre – Storie di donne, storia di guerra: Fossoli 1944” alla presenza di Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Paolo Buonanno, Prorettore alla comunicazione istituzionale dell’Università degli studi di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, Prefetto di Bergamo e Elisabetta Ruffini direttrice dell’Isrec di Bergamo e curatrice della mostra, prodotta dalla Fondazione Fossoli.

L’esposizione, resterà allestita fino al 17 febbraio presso il chiostro di Sant’Agostino dell’Ateneo, racconta la storia di donne eccezionali che con i loro gesti quotidiani hanno affrontato la guerra, la scomparsa dei propri cari e la resistenza. Una prospettiva tutta al femminile, umana, toccante ma al contempo dimostrazione di grande forza e coraggio. Due i profili femminili legati alla storia della provincia di Bergamo, quello di Rachela Lea Stern Manas, arrestata a Treviglio e scomparsa tra gli orrori di Auschwitz e quello di Lidia Minardi, figlia di Luigi, antifascista e tra i primi a organizzare la Resistenza a Bergamo.

Nel corso della giornata si è tenuta inoltre la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore ai sopravvissuti agli orrori del Nazismo da parte del Prefetto della provincia di Bergamo, Elisabetta Margiacchi.

«Non dimenticare ma soprattutto ricordare, giorno dopo giorno lo scempio a cui ha assistito l’umanità in quegli anni e a cui assiste tutt’oggi in alcune parti del mondo senza fare nulla. Questo è ciò che ci chiede la Giornata della Memoria: non smettere mai di indignarci e riflettere costantemente sul valore delle differenze. Le Università luoghi di conoscenza, di scambio di opinioni e di esperienze. Qui, in questo laboratorio che forma menti critiche, dobbiamo promuovere coraggio, idee pacifiche e biasimare l’odio e l’indifferenza, come ci ha insegnato la Senatrice Liliana Segre durante il suo intervento in occasione del conferimento da parte dell’Ateneo del Dottorato honoris causa» ha dichiarato Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo.

Una giornata di riflessione dunque ma anche l’opportunità di ricordare tutti coloro che, deportati e internati nei lager nazisti, non fecero più ritorno a casa.

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In iSchool una mostra in occasione della Giornata della Memoria

Una giornata per ricordare, ma soprattutto per riflettere affinché la storia non si ripeta: questo il senso della Giornata della Memoria delle vittime dell’Olocausto. Anche iSchool, l’Istituto scolastico di Via Ghislandi, partecipa alle iniziative promosse dal Comune di Bergamo e da ISREC, l’Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, per rendere omaggio a questa giornata.

All’interno della scuola verrà infatti allestita una mostra dal titolo “Luoghi- Auschwitz e Fossoli: la loro storia, la nostra memoria”, a cura di Elisabetta Ruffini e prodotta da ISREC Bergamo, in collaborazione con il Comune di Bergamo, l’Accademia di Brera e l’Associazione Nazionale ex deportati politici.

Fulcro della mostra, alcuni scatti fotografici di Isabella Balena che raffigurano il campo di raccolta e transito di Fossoli e il tristemente noto campo di sterminio di Auschwitz. Accanto a questi, alcuni pannelli con scatti di questi due luoghi come sono oggi, realizzati da una fotografa su richiesta dell’Isrec. Non solo memoria e passato ma anche un viaggio nel presente e nel sentimento che questi luoghi lasciano in noi.

La mostra, aperta a tutti, sarà visitabile per tutta la giornata di lunedì 27 gennaio dalle ore 8.00 alle ore 18.00. A fare da guida ai visitatori gli studenti delle classi quinta liceo, mentre altri studenti leggeranno alcune testimonianze della Shoah. L’inaugurazione ufficiale sarà alle ore 16.00, e sarà accompagnata da una piccola degustazione di dolci tipici della tradizione ebraica preparati dagli studenti dell’Alberghiero.

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Eventi

Iniziative per la Giornata della Memoria all’Università degli Studi di Bergamo

Lunedì 27 gennaio, dalle ore 15.00 alle ore 16.00, in occasione della Giornata della Memoria delle vittime dell’Olocausto, l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo ospiterà la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore ai sopravvissuti agli orrori del Nazismo da parte del Prefetto della provincia di Bergamo, Elisabetta Margiacchi. Attesi alla manifestazione, numerosi Sindaci e amministratori locali, reduci, familiari e i rappresentanti delle Istituzioni e dell’Università di Bergamo.

Alle ore 17.30 si terrà inoltre l’inaugurazione della mostra “Frida e le altre – Storie di donne, storia di guerra: Fossoli 1944” che dal 27 gennaio al 17 febbraio, presso il chiostro di Sant’Agostino dell’Università di Bergamo, racconterà la storia di donne eccezionali che con i loro gesti quotidiani hanno affrontato la guerra, la scomparsa dei propri cari e la resistenza. La mostra sarà inaugurata alla presenza di Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Paolo Buonanno, Prorettore dell’Università degli studi di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, Prefetto della provincia di Bergamo e Elisabetta Ruffini direttrice dell’Isrec di Bergamo e curatrice della mostra

La giornata rientra nel calendario ufficiale delle iniziative del Comune di Bergamo in occasione della giornata.

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Visioni – Esposizione di Federica Scoppa

VISIONI

ESPOSIZIONE PERSONALE DELL’ARTISTA: FEDERICA SCOPPA
A CURA DI: Sonia Mazzoli e Federica Scoppa

STAFF: Lorenzo Salinetti

La GARD Galleria Arte Roma Design presenta con estremo piacere, l’esposizione personale dell’Artista Federica Scoppa, che racchiude alcuni filoni del suo lavoro artistico, una selezione tra le opere più significative della serie Intrecci a testimonianza di un percorso artistico che è frutto di anni di creatività, sperimentazione e tecnica.

Nei lavori dell’artista Scoppa si notano riferimenti allo spirituale di Kandinskij, alla problematica sociale del femminicidio (gli intrecci come metafora delle relazioni). Chiaro è anche il riferimento, attraverso l’utilizzo del grigio, al grande maestro del contemporaneo Gerhard Richter.

Sarà possibile visitare l’esposizione sabato 14 dicembre durante la serata inaugurale dalle 17 alle 23. Domenica 15 dicembre dalle 11 alle 17 e durante il finissage l’11 gennaio 2020 dalle 11 alle 17, aperture straordinarie nei fine settimana su appuntamento chiamando al 329803490.
Le opere selezionate resteranno in mostra fino a sabato 11 gennaio 2020.

Cenni Biografici
Artista di nazionalità italo-tedesca nasce e cresce a Roma.
Sin da bambina mostra una spiccata predisposizione per il disegno. A 30 anni si trasferisce all’estero e si dedica alla pittura. Dopo un decennio, di ricerca tecnica e artistica, rientra in Italia, inizialmente a Roma dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti che frequenterà e nella parte conclusiva a Venezia dove consegue il diploma Magistrale in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, indirizzo Pittura. Nel 2019 sostiene con successo gli esami di antropologia e psicologia.
Vive e opera a Venezia. Ha esposto in Italia e all’estero in mostre collettive e personali.

Per maggiori informazioni: www.scoppafederica.com – www.artef19.com

Email: [email protected], L’artista è presente su: Facebook, Pinterest, Instagram, Linked’in.

Testo Critico:
di Arpinè Sevagian “Tra contemporaneità e classicismo”

Federica Scoppa lavora alle sue opere cercando di filtrare ogni intento di soggettività, evitando sistematicamente ogni ricorso a uno stile che la possa circoscrivere in modo definitivo. Non può essere classificata come artista figurativa per via del suo ampio repertorio di tecniche e generi. Potrebbe essere considerato eclettismo, invece è un allenamento continuo che le impedisce di ristagnare in un ambito limitato e protetto per evolvere costantemente. Ad esempio, le opere caratterizzate da note colorate regolari sembrano avere la funzione di un esercizio visivo e al contempo di raffreddare l’impulso irrefrenabile al gesto stesso.

Federica Scoppa ha fatto della natura un punto di riferimento a cui guardare sempre. La sua arte si può leggere infatti come una forma di paziente indagine sul mondo, tesa a stabilire nessi e a cercare risposte alle domande ultime che ogni circostanza porta con sé, prendendo spunto per i suoi soggetti dalle vicende che la storia o la società attuali offrono. È una pittura che scende in campo per interrogare e interrogarsi senza la pretesa di proclamare alcunché ma, al contempo, senza censurare nulla. Entrando in scena ci avverte dunque che l’ultima parola non è ancora stata detta e che nessun aspetto della realtà può essere trascurato ma va affrontato con lealtà e in profondità.

Federica Scoppa usa materiali eterogenei (naturali ed artificiali) che, persa la loro forma statica ed oggettuale originaria, sfrutta per le loro intrinseche possibilità di trasformazione. Considera infatti il tratto contemporaneamente cosa e segno, riaprendo così la via al rapporto dell’arte con una realtà che non è più quella gestuale dell’action painting, isolata ed individuale, né quella astratta dell’arte informale, ma che ha come riferimento la materia vera e propria.
La “poetica della materia” è alla base della pittura materica: l’artista applica sul quadro strati spessi e rugosi di colore in modo che l’effetto ottenuto possa assumere il carattere di una solidità quasi scultorea. Si tratta di un tipo di pittura dal procedimento complesso in cui si calcola attentamente l’equilibrio compositivo del quadro cercando di valorizzarne al massimo le caratteristiche della superficie. Il suo interesse non è rivolto tanto alla forma rappresentata o al gioco delle tinte, si focalizza piuttosto sulla trama e sul colore della materia, cercando al contempo di salvaguardare l’armonia complessiva dell’immagine. Con questo procedimento Federica Scoppa sonda le potenzialità energetiche ed evocative della materia nuda e cruda e del tutto autonoma, svincolata da un’immagine.
La sostanza pittorica che sembra sospesa nel vuoto diventa quindi metafora di una ricerca esistenziale. Una ricerca rivolta a scoprire qualcosa di genuino da poter opporre alla desolante mancanza di certezze.

Testo Critico:
di Laura Panetti sulle “Visioni”, nel suo testo critico “Tra sorpresa e movimento”

L’arte è il mezzo che al meglio riesce a colmare lo iato tra la cultura scientifica e umanistica, dando ad entrambe risposte riguardo l’esistenza umana. Il potere altamente comunicativo dell’arte, frutto del lavoro specializzato delle sinapsi neuronali, riesce a velocizzare il processo della memoria, fondamentale per la comprensione del mondo e della nostra identità personale: noi siamo così perché impariamo e ricordiamo.

La serie Intrecci di Federica Scoppa può essere ricondotta a un riduzionismo artistico in cui l’immagine è scomposta nei soli elementi essenziali di forma, linea, colore e luce e, come tutta l’arte del XIX secolo che rompe con la tradizionale visione del mondo, riesce a evocare nel rapporto reciproco di forme, spazi e colori un senso più immediato di serenità, di ansia e di esaltazione. La concezione di riduzionismo non banalizza la nostra percezione di prospettiva e di colore, ma ci consente di cogliere in modo isolato quella componente essenziale di un’opera che riesce a stimolare la nostra immaginazione. L’opera d’arte è incompleta senza il coinvolgimento percettivo ed emotivo dell’osservatore: siamo noi a interpretare ciò che vediamo sulla tela aggiungendo senso all’immagine; siamo noi grazie al lavoro sinaptico dei neuroni ad “intrecciarci” con il lavoro dell’artista.

Ogni immagine potente è anche intrinsecamente ambigua perché sorge dalle esperienze e dai conflitti del suo autore e chi le ammira li intreccia ai propri. Di fronte alle opere astratte la partecipazione dell’osservatore risulta di maggior impegno rispetto a un’opera figurativa. La difficoltà risiede proprio nel fatto che il cervello deve prendere l’informazione incompleta e decostruita che riceve dagli occhi e completarla, ricodificarla sulla base delle regole della propria esperienza di vita. Gli Intrecci di Federica, anche se apparentemente privi di significato, sono in grado di creare una ricca rete di significati che ognuno di noi può interpretare, confermando implicitamente quanto detto dallo storico dell’arte austriaco Ernst Gombrich, e cioè che “il mondo così come lo vediamo è un costrutto edificato lentamente da ognuno di noi in anni di esperienza”.

Come riuscire a entrare in contatto con gli Intrecci dipinti dall’artista? Questi lavori sono gesti che Federica Scoppa ha compiuto, le linee che governano le opere rappresentano per lei delle forze guida che a volte si trovano in opposizione nel corso della vita: il positivo e il negativo, la dinamica e la statica, il maschile e il femminile. Guardando queste opere, il turbinio di azioni compiute da queste forze opposte fanno sì che gli occhi dello spettatore siano costretti a muoversi intorno alla tela, senza trovare mai pace in un continuo senso di sorpresa e di movimento.

L’artista esprime così il proprio ideale di armonia universale. L’azione umana deve essere sempre spiegata in termini di interazione tra stati mentali e situazioni sociali, non può esserci divisione tra forma e contenuto: l’atto del vedere è condizionato dalle particolari circostanze in cui si è trovata l’artista e in cui ci troviamo noi. La possiamo chiamare memoria sociale poiché sia la mente dell’artista che quella dell’osservatore sintetizzano spontaneamente immagini e ricordi di forme preesistenti. Federica Scoppa ha ben contestualizzato le sue opere in un mondo così refrattario ai sentimenti e riluttante nel dimostrarli che l’unica via per arrivare al suo animo è proprio l’arte.
In queste opere trovano espressione gli intrecci di emozioni, di passioni ben radicate e di sensazioni che l’essere umano riesce molto spesso a nascondere anche a sé stesso. I sentimenti sono l’elemento essenziale che ci porta al fondamento dell’armonia universale: l’intreccio dell’umanità.

Cenni Storici GARD, Galleria Arte Roma Design, nasce nel 1995 con una specifica attenzione alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e all’utilizzo di materiali di recupero e riciclo per un eco-design ed un’eco-arte che rispetti l’ambiente-mondo e l’ambiente-uomo. Dal 1997 GARD sceglie come ubicazione uno spazio di 600 mq. tra il Gazometro e la Piramide Cestia, ex zona industriale del vecchio porto fluviale di Roma. Spazio multifunzionale che si presta periodicamente per esposizioni ed eventi di arte, design e cultura, affiancando attività di promozione a laboratori creativi dedicati alla manualità, dedicando una specifica attenzione alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e all’utilizzo di materiali di recupero e riciclo. Il 20 ottobre 2011 la Galleria viene coinvolta nell’alluvione di Roma ed è costretta a chiudere. Ci vogliono tre anni per poter bonificare e riqualificare i locali, tamponare e far fronte ai molti danni, viene fatto un progetto e un intervento di riduzione spazi e nuova destinazione d’uso di alcune aree. Non manca mai in questi anni, la volontà e la grinta che l’ha sempre contraddistinta. Dopo un percorso di ricostruzione e di ripresa emotiva durato tre anni, GARD può finalmente riaprire nel novembre del 2014, con un numero minore di sale, ma con la qualità e l’originalità che da sempre la contraddistingue. E infatti, questo spazio torna con effetto immediato a rappresentare un importante punto nevralgico per gli artisti emergenti, un punto di raccordo e sperimentazione. Oggi sono circa mille le figure che operano nel settore artistico, tra architetti, designer, artisti e artigiani, che partecipano a rendere GARD unica a Roma.
DOVE: GARD Galleria Arte Roma Design – Via Dei Conciatori 3/i (giardino interno) M Piramide

INAUGURAZIONE: Sabato 14 Dicembre 2019 dalle ore 17.00

DURATA ESPOSIZIONE: Da sabato 14 Dicembre 2019 a sabato 11 Gennaio 2020

ORARI: Domenica 15 DICEMBRE 2019 orari 11,00 – 17,00, Finissage 11 GEN 2020 – orari 11,00 – 17,00
(aperture straordinarie nei fine settimana su appuntamento 3298033490)

INGRESSO: libero – Info tel: +39 340.3884778 – +39 3298033490
Info mail : [email protected], [email protected]

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Eventi

Tanto tuonò che poi piovve: Socrate e le nuvole di Aristofane

In occasione della mostra Il silenzio e l’incontro. Opere di Francesco Betti, la Fondazione Credito Bergamasco invita allo spettacolo Tanto tuonò che poi piovve: Socrate e le Nuvole di Aristofane del gruppo artistico “Antiche Contrade” che si terrà venerdì 15 novembre alle ore 17.30 presso il Salone Principale di Palazzo Creberg.

Attraverso i testi di Socrate, lo spettacolo invita a riscoprire il lato più ironico del filosofo che tratta in modo leggero e satirico le figure di Aristofane e Platone: il primo viene illustrato tramite il suo scritto sulle Nuvole, il secondo per i suoi testi filosofici. Il legame tra Socrate e Francesco Betti è dato grazie alle scenografie dello spettacolo, realizzate proprio dall’artista sul tema delle nuvole.

Per lo spettacolo Tanto tuonò che poi piovve: Socrate e le Nuvole di Aristofane la direzione artistica è affidata a Fulvio Manzoni, con la narrazione di Bruno Pizzi e le musiche a cura di Vincenzo Albini (violino), Gianni Alberti (clarinetto), Gino Zambelli (fisarmonica), Pierluigi Ferrari (chitarra), Valerio Della Fonte (contrabbasso).

Ingresso libero fino ad esaurimento posti a sedere.

 

LA MOSTRA

Lo spettacolo di Antiche Contrade rappresenta l’occasione per inaugurare la mostra Il silenzio e l’incontro. Opere di Francesco Betti che aprirà al pubblico dal 18 novembre al 6 dicembre presso Fondazione Credito Bergamasco – Banco BPM (Largo Porta Nuova 2, Bergamo).

Dopo tre anni dalla prima mostra dell’artista presso Palazzo Creberg, la serie delle Nuvole e altre opere tornano protagoniste degli spazi: saranno esposti nella sala principale 21 dipinti dell’artista, verrà data l’opportunità di fermarsi a riflettere e praticare momenti di meditazione e trovare uno spazio di silenzio e di ascolto davanti alle tele oniriche e visionarie di Francesco Betti.

 

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Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

Fondazione Creberg è online su Facebook con la pagina “Fondazione Credito Bergamasco

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Vernissage di dipinti e ceramiche per l’olimpionica della danza sul ghiaccio Matilde Ciccia

Dai pattini da ghiaccio a spatola e pennello: Matilde Ciccia, 10 volte campionessa italiana di pattinaggio sul ghiaccio, e con eccellenti piazzamenti a mondiali, europei e olimpiadi, ha sempre nutrito una passione irrefrenabile per l’arte pittorica. Passione che nel corso del tempo ha assunto un’importanza assoluta nella sua vita, insinuandosi nel cuore e nella mente, fino a trasformarsi in una necessità quotidiana.

Le opere di Matilde Ciccia spaziano da quadri realizzati con la tecnica dell’acquarello e dell’olio su tela, raffiguranti paesaggi stilizzati, distese d’acqua, ritratti, fiori, a ceramiche come vasi e statue, che possono nascere da blocchi di creta grezza oppure da oggetti già esistenti, successivamente interessati da personalizzazioni con smalti colorati.

«L’arte, come il pattinaggio sul ghiaccio, richiede un’elevata dose di impegno e dedizione – rivela Matilde Ciccia -. Tra quadri e sculture sono riuscita a trovare la mia dimensione. E in certi momenti, mentre dipingo immersa tra mille tonalità e sfumature o modello la creta, mi sembra di rivivere quel sentimento di leggerezza che provavo quanto volteggiavo alle olimpiadi, quasi il tempo non fosse mai passato. Il mio estro nei confronti della pittura – aggiunge – è una forte sensazione che esce spontaneamente e che ha bisogno di sfogo immediato. In questi momenti sento in me stessa un desiderio incontenibile di esprimere quanto i miei occhi vedono tra i colori immaginari e reali».

«Da una passionalità intima trae sole e luce anche se il vissuto profondo è spine, tormento, disconferma e solitudine – così commentava le opere di Matilde Ciccia il mai dimenticato Gabriele Mandel, direttore dell’istituto di discipline artistiche all’Università Iulm di Milano -. Essere non comuni, esser sensibili più di molti altri è un bene prezioso che non sempre rende, ma che comunque si paga; e si paga a caro prezzo. A noi però resta il piacere di bagnarci in questo mare azzurro, di trovare il paesaggio di collina fatto di atmosfera e di tecnica candide in bilico fra il costruito e l’improvvisato, tra il gravemente saputo e il naif. Un paesaggio che assolve pienamente il suo compito fuggendo alle necessità di un’accademia impaludata e greve senza tuttavia cadere nella usuale svenevolezza di un falso naif da bottega. È, insomma, pittura fatta col cuore, pittura che esprime un sentimento, che lo fa vivere in modo sano e chiaro, e così, solo col cuore e col sentimento, va vista».

Una selezione della collezione dell’artista e sportiva sarà esposta all’Evento Artistico, in programma per venerdì 15 novembre 2019, a partire dalle 19.00, presso Tucci Service Colorificio, in via Lomellina 5 a Milano.

Il vernissage aprirà con un aperitivo a buffet seguito dalla presentazione delle opere a cura di Matilde Ciccia. All’appuntamento presenzieranno: Mario Lavezzi, Dino Meneghin, Pierluigi Marzorati, Mario e Andrea Giuliacci, Enrico Beruschi, il Conte Claudio Bellavitis. La mostra sarà visitabile fino al 30 novembre 2019 (dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00).

Per informazioni: 0236595059

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Eventi

“Il silenzio e l’incontro” – Opere di Francesco Betti

Bergamo, Palazzo Storico Credito Bergamasco – Banco BPM

15 novembre – 6 dicembre 2019

Dopo tre anni dalla prima mostra di Francesco Betti presso Palazzo Creberg, le opere dell’artista tornano protagoniste nella sede della Fondazione Credito Bergamasco – Banco BPM (Bergamo, Largo Porta Nuova 2), con la mostra Il silenzio e l’incontro. Opere di Francesco Betti, a cura di Angelo Piazzoli, che inaugurerà il 15 novembre 2019 alle ore 17.30, a partecipazione libera e gratuita.

LA MOSTRA – In mostra saranno presenti 21 dipinti, con l’obiettivo di creare un’opportunità per riflettere su alcuni momenti della vita, attraverso attimi di silenzio e ascolto. La ricerca artistica di Francesco Betti è capace di rallentare la vita frenetica e vivere l’esperienza di visita in modo lento e calmo per godere della pacatezza che i suoi dipinti trasmettono.

“L’affascinante mostra – spiega Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg – rappresenta una buona opportunità per una riflessione e per indurci a praticare, in alcuni momenti della vita, spazi di silenzio e di ascolto. Come ricorda Chaplin, “il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato. I ricchi comprano rumore. L’animo umano si diletta nel silenzio della natura, che si rivela solo a chi lo cerca”. Le opere di Francesco Betti, oniriche e leggere, raffinate e semplici, intelligenti e comprensibili, rappresentano un segno concreto di lucida ribellione alla banalità e alla superficialità che ci circonda”

INIZIATIVE COLLATERALI – In occasione dell’inaugurazione della mostra “Il silenzio e l’incontro. Opere di Francesco Betti”, la compagnia Antiche Contrade presenterà lo spettacolo “Tanto tuonò che poi piovve: Socrate e le nuvole di Aristofane” diretto da Fulvio Manzoni ed eseguito presso Palazzo Creberg.

La rappresentazione scenica, che si terrà venerdì 15 novembre (ore 17.35, Palazzo Creberg), avrà ingresso libero fino ad esaurimento dei posti a sedere.

Narrazione di Bruno Pizzi. Musiche a cura di Vincenzo Albini (violino), Gianni Alberti (clarinetto), Gino Zambelli (fisarmonica), Pierluigi Ferrari (chitarra), Valerio Della Fonte (contrabbasso). Direzione artistica di Fulvio Manzoni.

 

INFORMAZIONI

Sede e orari

PALAZZO STORICO CREDITO BERGAMASCO / BANCO BPM – Bergamo, Largo Porta Nuova 2

18 novembre – 6 dicembre 2019

Da lunedì a venerdì, negli orari di apertura della filiale (8.20 – 13.20 e 14.30 – 15.30)

Ingresso libero – Catalogo in distribuzione gratuita

 

Evento inaugurale

Venerdì 15 novembre 2019, ore 17.30 – Palazzo Storico Credito Bergamasco –Banco BPM

Organizzazione

Fondazione Credito Bergamasco (Bergamo)

Curatore

Angelo Piazzoli

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Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

La Fondazione Creberg è online su Facebook con la pagina “Fondazione Credito Bergamasco”

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dal Tatto all’Arte

Sabato 12 ottobre alle ore 17.30 “dal Tatto all’Arte”
presentazione dei progetti di Ass. Museum ONLUS e del gruppo di scultrici Mano Sapiens
evento inserito nella programmazione della
Giornata del Contemporaneo A.M.A.C.I.
(Ass. Musei di Arte Contemporanea Italiani)

L’evento si svolge nell’ambito della mostra Colori, Materie, Segni, una mostra che esplora l’utilizzo dei principali strumenti concettuali del lavoro artistico, esplorandone i più disparati linguaggi e lasciando piena libertà agli artisti di esprimersi nella maniera che per loro sia la più rappresentativa.

All’esposizione partecipano: Stefano Amici, Noemi Aversa, Francesca Bianchi, Antonella Bretschneider, Lucilla D’Antilio, Silvano Debernardi, RosellaFrittelli, Lorenzo Pompeo Lombardo, Marinella Loreti, Sonia Mazzoli, Andrea Mercedes Melocco, Tina Migliaccio, Clementina Penna, Simona Sarti, Giovanni Scaglione, Angela Scappaticci, Anna Maria Tani, Norberto Tedesco, Simona Vitello.

L’Associazione di Volontariato Museum, costituita a Roma nel 1994 consociata con l’UIC (Unione Italiana Ciechi), è da anni impegnata nella diffusione, presso i disabili, del ricco patrimonio culturale italiano, ancora oggi difficilmente fruibile da parte di questa categoria di cittadini. MUSEUM si prodiga nella promozione umana e culturale dei disabili attraverso la fruizione dei Beni Artistici, spesso a loro difficilmente accessibili.

Mano Sapiens è un gruppo costituito da cinque valide scultrici non vedenti. La loro poetica è legata all’idea delle Mani come elemento capace di vedere e creare. La mano nell’evoluzione dell’Homo Sapiens è il fattore distintivo rispetto agli altri esseri viventi, la stessa mano sapiente diviene protagonista quando una persona perde l’uso della vista.

Gard è una storica galleria aperta negli anni ’90 che ha nel tempo progettato centinaia di eventi e mostre d’arte ospitando nel tempo più di 500 artisti. Situata al centro di Roma, nel quartiere Ostiense, un luogo cittadino molto visitato turisticamente grazie alla presenza del sito archeologico della Piramide Cestia, del Cimitero Acattolico in cui sono sepolti molte personalità della Storia e della Cultura Internazionale e della Centrale Montemartini, spazio industriale adibito a Museo Archeologico.

Soqquadro è un’associazione culturale che nasce nell’ottobre del 2000 e da allora ad oggi ha realizzato più di 150 mostre in spazi pubblici e privati, in Italia e all’Estero, collaborando con circa 500 artisti, pittori, scultori, fotografi, video artisti, performer, designer e partecipa tutti gli anni alla Giornata del Contemporaneo fin dalla prima edizione promuovendo eventi espositivi di grande prestigio.

DURATA: dal 5 al 19 ottobre 2019
INAUGURAZIONE: sabato 5 ottobre ore 18.30
EVENTO: sabato 12 ottobre ore 17.30 “dal Tatto all’Arte” a cura di Museum e Mano Sapiens
LUOGO: Galleria Gard – Via dei Conciatorti 3/i – Roma (zona Piramide)
ORARI: dal martedì al sabato 16.30/19.00 – domenica e lunedì chiuso
CURATRICI: Sonia Mazzoli e Marina Zatta
INFO: [email protected][email protected]
WEB: http://www.soqquadroarte.it/ – http://associazionesoqquadro.wordpress.com/
SOCIAL: https://www.facebook.com/pages/Associazione-Culturale-Soqquadro/
https://www.facebook.com/groups/185759801297/

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Eventi

Fondazione Credito Bergamasco: Lo specchio della città.

LO SPECCHIO DELLA CITTÀ

Il ritratto tra ‘800 e ‘900 attraverso le collezioni nascoste dell’Accademia Carrara

BERGAMO, PALAZZO STORICO CREDITO BERGAMASCO

4 – 31 ottobre 2019

Grandi Restauri

Due allievi di Tiziano. Simone Peterzano e Palma il Giovane

BERGAMO, PALAZZO STORICO CREDITO BERGAMASCO

4 – 31 ottobre 2019

Il rapporto di collaborazione tra Fondazione Credito Bergamasco e Accademia Carrara – risalente nel tempo e costantemente rinnovato nel solco di una storica prossimità della Fondazione alla importante Pinacoteca cittadina – si consolida, presso Palazzo Creberg dal 4 al 31 ottobre 2019, con la mostra Lo specchio della città e con una nuova edizione del progetto Grandi Restauri che vede come protagonista Simone Peterzano, allievo di Tiziano e Maestro di Caravaggio, e Palma il Giovane.

LA MOSTRA – Attraverso diciotto ritratti – appartenenti alla “collezione nascosta” dell’Accademia Carrara e distribuiti in quattro sezioni (La città degli artisti, La città delle professioni, La città dell’aristocrazia e La città al femminile) – il pubblico può ripercorrere, da un punto di vista inedito, una parte della storia di Bergamo e dei bergamaschi tra Ottocento e Novecento.

GRANDI RESTAURI – Nell’ambito del suo storico progetto Grandi Restauri, Fondazione Creberg sta procedendo a importanti interventi su due opere monumentali (4 x 4 m. ciascuna) realizzate da Simone Peterzano per la Chiesa di San Barnaba in Milano e su quattro opere di Palma il Giovane (una proveniente dalla Collezione dell’Accademia Carrara, tre appartenenti a Parrocchie bergamasche).

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“Al tempo dei lupi” | Le opere di Sergio Battarola in mostra presso il Centro Culturale San Bartolomeo

Dopo il successo della mostra “Laudato sì”, dedicata al delicato equilibrio tra Uomo e Creato, continua l’impegno della Fondazione Credito Bergamasco a provocare riflessioni quanto mai attuali. Si inaugura venerdì 27 settembre alle ore 18 “Al tempo dei lupi”, l’esposizione delle opere di Sergio Battarola presso il Centro Culturale San Bartolomeo a Bergamo (Largo Belotti, 1).

«Homo homini lupus. Il sintetico aforisma del filosofo inglese Thomas Hobbes mi è tornato in mente alla visione della interessante e originale produzione di Sergio Battarola, dedicata al tema dei lupi – anticipa Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg -. Ho pensato subito che il lavoro di questo straordinario artista, introverso e profondo, tecnicamente eccellente, “scoperto” e valorizzato da Giovanni Testori, potesse dar luogo ad un evento espositivo di rilevante spessore che ci consentisse di porre al centro della comune attenzione e delle nostre riflessioni le situazioni prevaricatorie che nel mondo si ripetono quotidianamente: il crescente imbarbarimento nelle relazioni collettive e personali, l’individualismo culturale ed esistenziale che sembra ormai prevalere nei comportamenti e nel pensiero, accrescendosi in modo esponenziale proprio nella nostra civiltà occidentale decadente e svuotata dei suoi originari valori etici. Da qui il titolo della mostra Al tempo dei lupi».

L’attrazione e la persistenza di Battarola verso il lupo, accresciuta nel corso di una ventina d’anni con studi e approfondite ricerche si inserisce in un antico solco percorso a ritroso nel tentativo di recuperare memorie di convivenze sullo stesso territorio di generazioni di uomini forti e risoluti, mai domi dalla fatica, sempre alla ricerca di nuove aree selvatiche da addomesticare, e i lupi, predatori dalle capacità altamente evocative, oltremodo amplificate dalla cultura popolare.

«L’esposizione – aggiunge Claudia Emedoli, curatrice della mostra con Angelo Piazzoli– presenta alcune riflessioni sulla natura del lupo proponendo una selezione fra i tanti disegni a matita e tempera su carta realizzati dal 2003 ad oggi, caratterizzati da rigore e serialità. Le figure prendono foggia nella rituale ripetizione degli stessi passaggi di gesto e veicolano una forte carica di graffiante ferocia nell’insistita stratificazione del tratto, reiterato nella fissità della postura di lupi in atteggiamento di manifesta aggressività. Le immagini rispecchiano il carattere stereotipato del lupo ideato e sostenuto durante il Basso Medioevo, che lo ha reso una presenza sinistra e diabolica, come si evince dal famoso inizio dell’Inferno dantesco, in cui il pellegrino incontra tre fiere, l’ultima delle quali, la più temibile, è una lupa. La descrizione di questo predatore notturno da parte del Sommo Poeta si inserisce in un particolare sistema religioso di simboli ideato intorno alla contrapposizione di salvezza e peccato, Paradiso e Inferno, che ha incrementato il numero di animali e creature fantastiche zoomorfe, caricate di significati morali, portando alla sfortuna di alcune di esse come appunto il lupo».

La mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre, dal lunedì alla domenica dalle 16 alle 19, sabato e domenica anche dalle 10 alle 12. Ingresso libero e distribuzione del catalogo gratuita.

Da sabato 19 ottobre a domenica 17 novembre “Al tempo dei lupi” sarà allestita presso Palazzo Micheli – Biblioteca comunale (primo piano) a Grumello del Monte (Via San Nicola, 2).

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Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

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I foulard Flora di Gucci vestono le bottiglie di acqua minerale Bracca

Gruppo Bracca Acque Minerali, azienda bergamasca leader nella produzione di acque minerali, promuove ARTE DI MODA, in mostra dal 14 settembre al 21 ottobre 2019 in Accademia Carrara a Bergamo.
1.500.000 di bottiglie in vetro Bracca si vestono della famosa trama floreale per diffondere il progetto proseguendo la filosofia aziendale di supportare iniziative culturali e grandi eventi che promuovano il bello, la cultura e valorizzino il territorio. 6 bottiglie di queste bottiglie dedicate alla manifestazione entreranno in dialogo con i foulard e le opere dell’Accademia Carrara con un’esposizione nella sala 18.

L’iniziativa è organizzata da BE-STILE, un nuovo format dedicato allo STILE, acronimo di “BERGAMO STILE” ma anche di “ESSERE STILE”, che avrà come luogo prediletto la storica Accademia Carrara e che vuole essere un laboratorio di riferimento per proposte e progetti che possano favorire il dialogo fra la città e il mondo della Moda, dell’Arte e del Design.
Il tema centrale della prima edizione, intitolata “Arte di Moda” avrà come tema la collezione di Foulard “Giardini di Seta” disegnati per la Maison Gucci dall’artista Vittorio Accornero durante gli anni 60-70, tra i quali spicca il celebre Flora, uno dei trade-marks della Maison Gucci. Una mostra di grande freschezza, rappresentativa di un periodo storico fra i più rilevanti per il design e la moda italiani per l’affermazione nell’immaginario collettivo di un concetto di STILE italiano. Un percorso attraverso visite guidate tematiche che legano e creano un dialogo tra il mondo della moda e quello dell’arte e tra i diversi modi di essere Stile.

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Le opere di Sergio Battarola in mostra al Centro Culturale San Bartolomeo

Dopo il successo della mostra “Laudato sì”, dedicata al delicato equilibrio tra Uomo e Creato, continua l’impegno della Fondazione Credito Bergamasco a provocare riflessioni quanto mai attuali. Si inaugura venerdì 27 settembre alle ore 18 “Al tempo dei lupi”, l’esposizione delle opere di Sergio Battarola presso il Centro Culturale San Bartolomeo a Bergamo (Largo Belotti, 1).

«Homo homini lupus. Il sintetico aforisma del filosofo inglese Thomas Hobbes mi è tornato in mente alla visione della interessante e originale produzione di Sergio Battarola, dedicata al tema dei lupi – anticipa Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg -. Ho pensato subito che il lavoro di questo straordinario artista, introverso e profondo, tecnicamente eccellente, “scoperto” e valorizzato da Giovanni Testori, potesse dar luogo ad un evento espositivo di rilevante spessore che ci consentisse di porre al centro della comune attenzione e delle nostre riflessioni le situazioni prevaricatorie che nel mondo si ripetono quotidianamente: il crescente imbarbarimento nelle relazioni collettive e personali, l’individualismo culturale ed esistenziale che sembra ormai prevalere nei comportamenti e nel pensiero, accrescendosi in modo esponenziale proprio nella nostra civiltà occidentale decadente e svuotata dei suoi originari valori etici. Da qui il titolo della mostra Al tempo dei lupi».

L’attrazione e la persistenza di Battarola verso il lupo, accresciuta nel corso di una ventina d’anni con studi e approfondite ricerche si inserisce in un antico solco percorso a ritroso nel tentativo di recuperare memorie di convivenze sullo stesso territorio di generazioni di uomini forti e risoluti, mai domi dalla fatica, sempre alla ricerca di nuove aree selvatiche da addomesticare, e i lupi, predatori dalle capacità altamente evocative, oltremodo amplificate dalla cultura popolare.

«L’esposizione – aggiunge Claudia Emedoli, curatrice della mostra con Angelo Piazzoli– presenta alcune riflessioni sulla natura del lupo proponendo una selezione fra i tanti disegni a matita e tempera su carta realizzati dal 2003 ad oggi, caratterizzati da rigore e serialità. Le figure prendono foggia nella rituale ripetizione degli stessi passaggi di gesto e veicolano una forte carica di graffiante ferocia nell’insistita stratificazione del tratto, reiterato nella fissità della postura di lupi in atteggiamento di manifesta aggressività. Le immagini rispecchiano il carattere stereotipato del lupo ideato e sostenuto durante il Basso Medioevo, che lo ha reso una presenza sinistra e diabolica, come si evince dal famoso inizio dell’Inferno dantesco, in cui il pellegrino incontra tre fiere, l’ultima delle quali, la più temibile, è una lupa. La descrizione di questo predatore notturno da parte del Sommo Poeta si inserisce in un particolare sistema religioso di simboli ideato intorno alla contrapposizione di salvezza e peccato, Paradiso e Inferno, che ha incrementato il numero di animali e creature fantastiche zoomorfe, caricate di significati morali, portando alla sfortuna di alcune di esse come appunto il lupo».

La mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre, dal lunedì alla domenica dalle 16 alle 19, sabato e domenica anche dalle 10 alle 12. Ingresso libero e distribuzione del catalogo gratuita.

Da sabato 19 ottobre a domenica 17 novembre “Al tempo dei lupi” sarà allestita presso Palazzo Micheli – Biblioteca comunale (primo piano) a Grumello del Monte (Via San Nicola, 2).

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“Capire il cambiamento climatico”: ultimo weekend di apertura

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  • 6 Giugno 2019

Milano, 6 giugno 2019 – A quattro giorni dalla chiusura di “Capire il cambiamento climatico” – Experience exhibition, è ora di festeggiare e ringraziare il pubblico per il grande interesse e afflusso registrato.

Per celebrare questo successo è stato predisposto l’ingresso con biglietto ridotto a tutti coloro che vogliono visitare la mostra in quest’ultimo weekend, acquistando il biglietto a partire dalle 14 di venerdì 7 fino a domenica 9 giugno.

Capire il cambiamento climatico” è la prima mostra dedicata al cambiamento del clima, uno spazio narrativo ed esperienziale in cui i visitatori scoprono le cause e gli effetti attuali e futuri del riscaldamento globale, attraverso il linguaggio fotografico di National Geographic, tecnologie digitali immersive e interattive e la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana.

La mostra “Capire il cambiamento climatico” – Experience exhibition è promossa e prodotta dal Museo di Storia Naturale di Milano, Comune di Milano – Cultura, OTM Company e Studeo Group in collaborazione con National Geographic Society con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 giugno 2019.

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Laudato sì. Tra bellezza e grido

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  • 6 Giugno 2019

BERGAMO, PALAZZO STORICO CREDITO BERGAMASCO 7 giugno – 5 luglio 2019

INAUGURAZIONE: giovedì 6 giugno ore 18.00 – ingresso libero

La mostra “Laudato si’. Tra bellezza e grido” rientra in un’operazione culturale di ampio respiro nella quale Fondazione Creberg è impegnata, ormai da diversi anni, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico su tematiche che coinvolgono l’essere umano e il contesto in cui vive attraverso percorsi artistici itineranti.
Il progetto, ideato da Angelo Piazzoli, richiede la collaborazione di artisti contemporanei (ad oggi sono stati coinvolti Mario Paschetta, Angelo Celsi, Doriano Scazzosi, Francesco Betti, Ugo Riva, e in quest’ultima occasione la coppia Margherita Leoni e Luciano Mello Witkowski Pinto) scelti da Fondazione Creberg per consonanza di ricerca, coerenza e linguaggio espressivo. Gli artisti sono chiamati a mettere a disposizione lavori storici, lavori recenti ma anche opere ideate ad hoc in uno scambio reciproco tra gli attori coinvolti che rappresenta un’opportunità per tutte le parti: la Fondazione persegue le sue finalità di promozione dell’arte e della cultura rafforzando la sua presenza sul territorio; gli artisti vedono la loro creatività incanalata in progetti articolati e di grande impatto; le comunità locali che accolgono le tappe di ogni mostra successivamente all’apertura a Palazzo Creberg, beneficiano di un importante arricchimento emotivo ed esperienziale.
Dopo l’esposizione presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco di Bergamo la mostra “Laudato sì’. Tra bellezza e grido” farà infatti tappa a Romano di Lombardia e a Grumello del Monte che già in passato hanno aderito alle proposte di Fondazione Creberg, mentre si aggiunge in itinere, per la prima volta, la comunità di Vertova.
“Laudato si’. Tra bellezza e grido” – a cura di Angelo Piazzoli e Tarcisio Tironi – dedicata ad opere di Margherita Leoni (artista bergamasca, specializzata di botanica) e di Luciano Mello Witkowski Pinto (scultore brasiliano) coppia impegnata, da oltre vent’anni, nella celebrazione della bellezza della foresta amazzonica e nella denuncia della silenziosa distruzione della natura che si perpetra giorno per giorno, nell’indifferenza globale della società modernista e consumista. Il loro lavoro di sensibilizzazione richiama l’attenzione sull’impatto della deforestazione ed è presente in una lunga serie di mostre con titoli che evocano la salvaguardia e la magnificazione del dono della natura.
“Da circa dieci anni, sottolinea Angelo Piazzoli, seguiamo il percorso professionale di Margherita Leoni – con il sostegno ad esposizioni di carattere naturalistico – a cui nel 2010 abbiamo commissionato un lavoro site specific per il Loggiato di Palazzo Ceberg che dal 2011 fa parte del patrimonio della Fondazione Creberg. L’approfondimento della conoscenza personale e professionale di Margherita e, nel tempo, di Luciano (suo compagno di vita e di professione) ci ha consentito di promuovere un ragionamento sulla salvaguardia del Creato, fino a proporre loro una sorta di sfida: realizzare un’esposizione di dipinti sul tema della “Creazione” sviluppando un percorso di approfondimento dell’argomento che costituisse poi la base teoretica sulla quale costruire un itinerario espositivo di grande forza evocativa e di rilevante valenza culturale ed educativa, volto ad approfondire il tema dei cambiamenti climatici, il loro devastante impatto sul Pianeta e la recente Enciclica del Papa con le sue accurate analisi e con i rimedi che autorevolmente suggerisce.”
Aggiunge il co-curatore Tarcisio Tironi: “L’Enciclica è una lettura del conflitto in atto tra persone e ambiente con il richiamo alla missione per l’uomo e della donna di tutelare e promuovere il creato senza alterarne le finalità. Il Papa ha a cuore che non solo i credenti ma ogni persona di buona volontà voglia riflettere sui problemi del degrado dell’ambiente e della stessa vita della persona umana e lo sviluppo della famiglia”.
Da queste suggestioni nasce la mostra che porta – prima a Bergamo, a Palazzo Creberg, e poi in altre tappe sul territorio – un angolo esotico attraverso una selezione di lavori eseguiti tra gli anni 2007 e 2013 quando i due artisti vivevano nello stato di San Paolo in Brasile (Paese natale di Pinto e adottivo della Leoni) a cui si uniscono numerose opere recenti e inedite (alcune di queste realizzate ad hoc in accordo con la Curatela) caratterizzate dal legame con la vegetazione spontanea e paradisiaca brasiliana.
“Nell’allestimento, continua Angelo Piazzoli, vengono ricreate tre distinte sezioni con oltre 30 opere: Paradiso Terrestre (il Creato che ci è stato affidato), Paradiso Perduto (l’effetto delle nostre devastazioni), Paradiso Ritrovato (se ci mettiamo d’impegno a modificare politiche ambientali e comportamenti individuali…).”
Cercando risposte o semplicemente avvalendosi di un mezzo per diffondere domande, i due artisti operano su linee convergenti: l’universo pittorico ad acquerello, carboncino e processi digitali di Margherita Leoni, dove in modo analitico e decorativo l’artista “tocca” la natura fino ad immedesimarsi con essa; l’indagine dei suoi abitanti, uomini e animali, nelle sculture in resina e ceramica di Luciano Pinto, che con immagini di aulica quotidianità ricerca un’immersione e un contatto profondo con la Grande Madre Terra, che – come ci ricorda il Papa, con una icastica definizione – rappresenta la nostra Casa Comune.

Iniziative collaterali
A corollario dell’esposizione Laudato sì, la Fondazione Credito Bergamasco promuove, per i mesi di giugno e luglio, alcune iniziative culturali a Palazzo.
Si inizia sabato 8 giugno, dalle ore 14.30 alle ore 19; presso il Salone principale di Palazzo Creberg, è in programma l’apertura straordinaria della mostra “Laudato sì”, alla presenza degli artisti con la lettura dell’Enciclica, quale sottofondo.

Venerdì 5 luglio, alle ore 18, sempre presso il Salone principale di Palazzo Creberg, si terrà invece l’evento inaugurale con presentazione ufficiale dell’edizione 2019 di Art2Night. Per l’occasione, la compagnia Antiche Contrade presenterà uno spettacolo progettato ad hoc “Dal cielo al chaos e ritorno. Il Paradiso tra Dante e Milton”.

 

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Eventi

“Mario Sironi. La geometria del silenzio”

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  • 23 Maggio 2019

In occasione della mostra dedicata a Mario Sironi la Fondazione Creberg, in collaborazione con l’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo, organizza, venerdì 24 maggio alle ore 18.00 presso il Salone Principale di Palazzo Creberg, un appuntamento gratuito dal titolo “Mario Sironi. La geometria del silenzio”.

Narrazioni, letture poetiche, musica e storia condurranno gli ospiti in un excursus sulla vita dell’artista.
“L’esistenza di Mario Sironi – sottolinea Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione – sfiora tutte le esperienze artistiche del primo Novecento e le attraversa per arrivare ai silenzi e alla sintesi di un rigore monumentale che riflette le metamorfosi delle realtà urbane e la sofferenza nella crisi dell’uomo moderno”.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti a sedere.

 

LA MOSTRA

Fino al 31 maggio 2019 saranno in mostra a Palazzo Creberg 61 opere di Mario Sironi. «Il volto austero della pittura», a cura di Angelo Piazzoli e Paola Silvia Ubiali, abbraccia un lungo periodo che va dagli anni dieci fino alla fine degli anni cinquanta. Nel salone e nel loggiato di Palazzo Creberg si potranno ammirare capolavori della Collezione Banco BPM, nonché dipinti di piccole e medie dimensioni provenienti anche da collezioni private).

In mostra in contemporanea a Mario Sironi, i restauri realizzati negli ultimi mesi dalla Fondazione Credito Bergamasco su opere di Francesco e Leandro Bassano, Paolo Pagani e Giuseppe Vermiglio.

La mostra, a ingresso libero e gratuito, è visitabile da lunedì a venerdì negli orari di apertura della filiale (8.20 – 13.20 e 14.50 – 15.50).

Aperture straordinarie: sabato 4, 11, 18 maggio (14.30 – 19.00) con visite guidate gratuite con inizio alle ore 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30 – 18; domenica 5, 12, 19 maggio (9.30 – 19.00) con visite guidate gratuite con inizio alle ore 9.30 – 10.30 – 11.30 – 14.30 – 15.30 – 16.30 – 17.30 – 18.

 

 

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Eventi

“Note in galleria” nel cuore di Milano per sensibilizzare su emergenze sociali

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  • 14 Maggio 2019

Stimolare in grandi e piccini, turisti e milanesi, lo spirito dell’impegno civile. Con questo obiettivo venerdì 24 maggio, al centro dell’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, risuoneranno note di solidarietà. Su iniziativa del Distretto Rotary 2041 (Milano Metropolitana) si svolgerà “Note in Galleria”, una maratona musicale con i giovani musicisti di alcuni delle più autorevoli istituzioni musicali.

Un grande concerto di solidarietà che incanterà i passanti grazie alla maestria dei giovani musicisti dell’Accademia Teatro alla Scala, dei Conservatori di Milano, Brescia, Torino, Novara, della Svizzera Italiana, del CMT di Cambiago, dell’Orchestra da Camera dell’Università Bicocca di Milano. Giovani in cui il Rotary crede e che supporta concretamente nella loro formazione, dando l’opportunità di esibirsi su un palcoscenico diffuso e di fronte a una platea estesa e diversa.

Il tutto con la direzione artistica dell’illustre violinista Matteo Fedeli, uno dei fondatori dell’Orchestra Nazionale del CISOM e del progetto Suoni d’Autore, la cui missione artistica è portare la voce degli strumenti dei celebri liutai cremonesi Amati, Stradivari e Guarnieri al grande pubblico, attività patrocinata dal Senato della Repubblica e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Gli artisti suoneranno dalle 12 alle 23, alternando generi e stili per dar vita a una nuova sinfonia ispirata a comunità più aperte, più libere, più consapevoli e, soprattutto, più coese.

«Un palcoscenico d’effetto e “inusuale” che permette ai ragazzi, supportati nella formazione dal Rotary, di esibirsi proponendo brani di vari generi e stili, mostrando cosa viene insegnato e le competenze acquisite dagli studenti delle scuole musicali – sottolinea Franz Muller, Governatore del distretto Rotary 2041 -. Allo stesso tempo l’iniziativa permette di avvicinare le persone al Rotary, far conoscere i suoi valori ed alcuni dei suoi numerosi progetti eseguiti dai Club, innanzitutto a favore dei giovani, in tema di formazione, salute e ambiente, come il progetto avviato quest’anno nelle scuole milanesi per sensibilizzare contro lo spreco alimentare. Tutto questo avverrà sia con la presenza di Rotariani sul posto, sia con dei manifesti su diverse strutture collocate a contorno dei musicisti, che illustreranno le nostre attività».

LA MOSTRA

Note in Galleria” sarà il culmine di una mostra che dal 14 al 22 maggio lungo corso Vittorio Emanuele inviterà a riscoprire il piacere della sosta e della riflessione: un momento di pausa dai ritmi che tanto rendono unico il cuore di Milano, per pensare a ciò che può fare davvero del mondo un luogo migliore.

In esposizione progetti concreti e dal forte impatto sociale, su cui il Rotary è impegnato, come: End Polio, con cui il Rotary dal 1988 ha contribuito a ridurre del 99,9% i casi di polio in tutto il mondo; Spreco Alimentare, la campagna promossa con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni alle tematiche del food waste; Virgilio, il progetto di tutoraggio volontario a favore della Nuova Imprenditoria; RYLA, il programma che sviluppa nei giovani le qualità di leadership, il senso di responsabilità civica e la crescita personale. Ancora: i tanti progetti di etica e civismo attivati nelle scuole, i programmi di aiuto in favore dei più piccoli, le Winter School, l’impegno nel sostenere la ricerca nel campo dell’oncologia pediatrica, le attività di sicurezza stradale e l’Unità mobile sanitaria, il progetto Musicalmente Rotary (con il ricavato interamente devoluto alla Onlus Progetto Fenice), il progetto Master & Job che supporta i giovani con borse di studio per l’alta formazione e il Campus, organizzato per consentire a ragazzi con diverse patologie di vivere una settimana di vacanza tutti insieme.

Un intero universo fatto di persone che si impegnano volontariamente per contribuire in maniera concreta a ridurre le povertà, sostenere l’istruzione e migliorare la salute delle comunità mondiali.

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Formazione a RoyalSafety su credito d’imposta e sicurezza in montagna

Comunicato Stampa

Formazione a RoyalSafety su credito d’imposta e sicurezza in montagna

 L’associazione AiFOS partecipa alla manifestazione RoyalSafety a Druento (Torino) dal 9 all’11 maggio con due seminari gratuiti sulla gestione della salute e sicurezza in alta quota e sul credito d’imposta alle imprese.

In una fase che sappiamo essere critica per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in Italia, con un aumento nel 2018, rispetto al 2017, di denunce di infortunio, di malattie professionali e anche di infortuni mortali (+10,1%), sono molto importanti i momenti di incontro che permettono di migliorare le strategie di prevenzione nelle aziende.

 

La manifestazione RoyalSafety dal 9 all’11 maggio

È il caso della manifestazione ROYALSAFETY che si terrà a Druento (Torino) dal 9 all’11 maggio 2019 con 3 giornate di manifestazione organizzate in 40 eventi formativi, alcuni gratuiti, 4 seminari tecnici e numerosi project work e attività pratiche all’aperto.

In particolare, ROYALSAFETY è un appuntamento, con obiettivi educativi e formativi, utile per tutti coloro che desiderano confrontarsi sulle tematiche dell’ambiente, della sicurezza e salute sul lavoro, dell’igiene della produzione e della somministrazione degli alimenti destinati al consumo umano.

È un appuntamento progettato per favorire lo scambio professionale tra addetti ai lavori che possono partecipare ad eventi formativi residenziali – monotematici e di breve durata – ed effettuare anche il proprio aggiornamento professionale acquisendo nuove competenze e conoscenze.

 

Le attività di AiFOS a RoyalSafety

A raccogliere le tante sfide aperte in materia di gestione della sicurezza e salute nelle aziende è l’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS) che partecipa a ROYALSAFETY con due diversi workshop formativi gratuiti in materia di rischi e prevenzione nel lavoro in ambiente montano e in materia di credito d’imposta, un beneficio fiscale a cui possono accedere tutte le imprese che effettuano investimenti in ambito di ricerca e sviluppo.

La partecipazione attiva di AiFOS, anche a questa nuova manifestazione, testimonia la volontà dell’Associazione di continuare ad essere un elemento attivo di promozione della cultura della sicurezza nel paese partendo non solo dalla necessaria consapevolezza dei rischi, ma anche dalle opportunità che le aziende hanno per investire in sicurezza e nel proprio miglioramento organizzativo e tecnologico.

 

La gestione della salute e sicurezza in alta quota

Il primo evento formativo, organizzato da AiFOS il 10 maggio (16.00/18.00 Sala Blu), si intitola “La gestione della salute e sicurezza in alta quota” ed è dedicato al tema della prevenzione di infortuni e malattie professionali negli ambienti montani.

Come è possibile lavorare in alta quota? Quali sono i rischi? Quali sono le problematiche da affrontare nei lavori in alta quota per un’adeguata tutela della salute e sicurezza dei lavoratori? Il workshop affronta i vari aspetti relativi alla sicurezza del lavoro in quota partendo da esperienze reali come la realizzazione della funivia Skyway Montebianco, al fine di individuare le migliori soluzioni per affrontare le criticità del lavoro in sicurezza degli ambienti montani.

 

Il programma dell’evento:

  • Presentazione e Saluti Istituzionali di AiFOS
  • Antonella Grange, Consigliere Nazionale AiFOS – Referente del Gruppo di Progetto “AiFOS Montagna” – “Rischi e prevenzione nel lavoro in ambiente montano. Con AiFOS Montagna per accrescere conoscenze e consapevolezza di lavoratori e datori di lavoro”
  • Sergio Ravet, Coordinatore Sicurezza cantiere SkyWay M. Bianco – “Lavoro in alta quota e gestione delle emergenze – l’esperienza del cantiere SkyWay M. Bianco per la realizzazione del nuovo impianto e l’esperienza del cantiere per la costruzione, in galleria, del tratto autostradale Aosta-Courmayeur”

 

A tutti i partecipanti al workshop verrà consegnato un attestato di presenza valido per il rilascio di n. 2 crediti per Formatori area tematica n.2 (rischi tecnici), RSPP/ASPP, Coordinatori della Sicurezza (CSP/CSE).

 

Il credito d’imposta per le imprese

Nell’evento “IMPRESA 4.0: credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo”, organizzato il 9 maggio (14.00/18.00 Sala Arancio) da Setter s.r.l. in collaborazione con AiFOS, si presenta una reale opportunità per le aziende.

 

Infatti il credito d’imposta è un beneficio fiscale destinato a diminuire le imposte dovute e possono accedervi tutte le imprese che effettuano investimenti di Ricerca e Sviluppo, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano, nonché dal regime contabile adottato. Le attività correlate al beneficio fiscale possono essere svolte anche in ambiti diversi da quelli scientifici e tecnologici quali ad esempio in ambito storico, organizzativo, informatico, comunicazione e marketing.

 

Il programma dell’evento:

  • Industria 4.0 e sicurezza sul lavoro (Prof. Nicoletto Raimondo)
  • I benefici fiscali di Ricerca e Sviluppo (Dott. Francesco Petralia)
  • Ambiti e definizione di Ricerca e Sviluppo (Dott. Ing. Sirio Cividino)
  • Ruolo del ricercatore scientifico (Dott. Ing. Sirio Cividino)

 

La partecipazione all’evento dà diritto a vari crediti formativi – con iscrizione dal sito di Setter srl – sia per gli ingegneri (4 CFP) sia per RSPP/ASPP (4 ore).

 

Per avere informazioni e iscriversi agli eventi è possibile utilizzare questo link: https://www.royalsafety.eu/eventi/

 

Ricordiamo che gli incontri si terranno a Druento (TO), Parco La Mandria, edificio “La Rubbianetta” sito in Strada Rubbianetta.

 

 

Per informazioni:

Sede nazionale AiFOS: via Branze, 45 – 25123 Brescia c/o CSMT, Università degli Studi di Brescia – tel.030.6595031 – fax 030.6595040 www.aifos.it[email protected]

 

 

02 maggio 2019

 

Ufficio Stampa di AiFOS

[email protected]

http://www.aifos.it/

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Paesaggi… immaginari – mostra a Portici

Paesaggi… immaginari

esposizione di arte contemporanea

un progetto di Giovanni Mangiacapra per
Associazione Connessioni Culture Contemporanee
Evento promosso dalla Città Metropolitana di Napoli
Complesso Monumentale
REALE REGGIA BORBONICA DI PORTICI
dal 22 marzo al 3 maggio 2019
Inaugurazione Venerdì 22 marzo ore 17.00

Patrocini:
Consiglio Regionale della Campania – Comune di Napoli
Comune di Portici – Comune di Ercolano
Banca Etica – Dipartimento di Agraria – Centro Muse – Art Glace

Collaborazione Associazione Culturale Soqquadro
Artisti partecipanti:
Andrea Angeletti, Ariela Böhm, Mariangela Calabrese, Giancarlo Ciccozzi, Diana D’Ambrosio, Luigi Di Sarno, Rossella Liccione, Giovanni Mangiacapra, Stefania Marino, Tiziana Mastropasqua, Michele Mautone, Sanja Milenkovic, Miro Gabriele, Leonardo Pappone, Elisabetta Piu, Simona Sarti, Angela Scappaticci, Pasquale Simonetti, Sergio Spataro, Lisa Stefani, Stefania Vassura.

Curatela
Marina Zatta e Giovanni Cardone
all’apertura della mostra interverranno
Elena Coccia – Giovanni Cardone – Giovanni Mangiacapra
Evento abbinato: Momento Musicale del Conservatorio San Pietro a Majella
Esecutori: Federica Chello, violino – Monia Massa, violoncello

Il Titolo della mostra, Paesaggi….immaginari vuole sottolineare la capacità della Natura di interagire con le sensibilità poetiche nella creazione artistica.

Cos’è un Paesaggio?

E’ una Visione, uno sguardo dattorno che, all’improvviso, ci riempie di Meraviglia, o di Orrore, o di Curiosità, o di mille cose all’unisono. Cose sempre, eppure mai viste, in un attimo ci catturano, ci trascinano e fanno tracimare le nostre emozioni.

I nostri occhi all’improvviso ci distraggono dai pensieri, ci immergono in una dimensione inaspettata nella quale rimaniamo immobili: basta un secondo, la frazione di un attimo ed ecco che usciamo da noi stessi per trovarci immersi nel Mondo.

Questa visione ha sempre rappresentato per gli artisti un irresistibile desiderio di esprimere il proprio sentire, lo sguardo degli Artisti rende immobile la meraviglia, eternizza l’attimo nelle loro opere e questa esposizione vuole rendere omaggio alla narrazione artistica del Paesaggio, alla stimolazione poetica che esercita su chi fa Arte.

L’Arte si nutre e al contempo nutre il Mondo, si meraviglia e meraviglia, si racconta e narra, si incuriosisce e si fa curiosa, coniuga l’Uomo e il Mondo, ricollega il cordone ombelicale tra Noi e lo Spazio, tra la nostra mortalità e l’eternità del cosmo.

Gli artisti in mostra si esprimono con stilistiche e tecniche diverse, ma in questo percorso espositivo sono accomunati dalla capacità di raccontarci il Mondo delle loro Visioni stimolando nello spettatore la nascita di una nuova Meraviglia dello Sguardo.

L’esposizione è ospitata nella Reggia di Portici, tra i più splendidi esempi in Europa di residenza estiva della famiglia reale borbonica e della sua corte. Posta alle pendici del Vesuvio ha un bosco superiore ed uno a valle, esteso fino al mare.

La Reggia fu costruita nel 1738 per volere del re di Napoli, Carlo di Borbone, e della moglie, Amalia di Sassonia. Lavorarono alla sua realizzazione ingegneri, architetti e decoratori, da Giovanni Antonio Medrano ad Antonio Canevari, da Luigi Vanvitelli a Ferdinando Fuga; per la decorazione degli interni operarono, Giuseppe Canart, Giuseppe Bonito e Vincenzo Re, per il parco e i giardini Francesco Geri.

Il sito di Portici si rivelò profondamente intriso di memorie sepolte: ad ogni scavo della terra qualche meraviglia del passato riemergeva alla luce. I reperti, provenienti dalle città sepolte di Ercolano e Pompei e ben presto formarono una delle raccolte più famose al mondo e diedero vita all’Herculanense Museum, inaugurato nel 1758, successivamente le collezioni di archeologia furono trasferite a Napoli e costituirono il nucleo dell’attuale Museo Archeologico Nazionale.

Il Sito Reale di Portici, oggi centro museale è luogo in cui convivono l’anima archeologica e l’anima scientifica. Il parco, a monte e a valle dalla Reggia conserva spazi di flora mediterranea, coltivi, vivai di specie pregiate di grande interesse per gli studiosi , con i suoi squarci paesaggistici, rappresenta per il visitatore un’affascinante immersione nella natura.

Location: Reale Reggia Borbonica di Portici
Indirizzo: Via Università 100 – Portici (Na)
Durata della Mostra: dal 22 marzo al 3 maggio 2019
Orari di apertura: giovedì 15:00/18:30 venerdì 9:30/18:30 sabato: 9:30/18:30 domenica 9:30/13.30
Sponsor: buffet offerto dalla Gelateria del Gallo
Info: [email protected] cel 339 7919227
Ingresso gratuito

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“L’assoluzione dell’uomo” Gianni Grimaldi in mostra a Bergamo

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  • 28 Febbraio 2019

Venerdì 1° marzo apre al pubblico la mostra “L’assoluzione dell’uomo. Opere di Gianni Grimaldi”, allestita presso il Palazzo Storico Credito Bergamasco di Largo Porta Nuova 2 a Bergamo. Le 7 sculture di Gianni Grimaldi, visitabili fino al 29 marzo, saranno allocate nel salone principale del Palazzo. Tra queste spiccano la monumentale opera dedicata alla Chiesa, esposta accanto alla produzione dei Reliquiari degli anni ’73-’74, e la scultura Immagine del Tempo, appartenente alla collezione Credito Bergamasco – Banco BPM.

L’Assoluzione dell’uomo è un’occasione quasi unica per il pubblico di vedere un’accurata selezione del lavoro di Grimaldi, di cui si ricordano rilevanti occasioni espositive in città nel 1979 e nel 1984. A distanza di 25 anni dall’ultima mostra cittadina, Grimaldi fa ritorno a Bergamo non come docente ma come artista: lo scultore infatti, dopo essersi formato all’Istituto d’Arte di Modena e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha insegnato al Liceo Artistico bergamasco dal 1971 al 1989.

La mostra, a cura di Marcella Cattaneo e Angelo Piazzoli, è a ingresso libero e gratuito nei giorni e negli orari di apertura della filiale di Bergamo Porta Nuova: dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.20 e dalle 14.50 alle 15.50.

L’evento inaugurale, aperto al pubblico, si terrà giovedì 28 febbraio alle ore 18.00 presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco.

Per informazioni: www.fondazionecreberg.it

Fondazione Creberg è online su Facebook con la pagina “Fondazione Credito Bergamasco

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Natale nell’Arte – Arte e Colori dal Mondo

TITOLO: Natale nell’Arte – Arte & Colori dal Mondo
ARTISTI: Romeo Albini – Luigi Gargaglia – Patricia Glauser – Isabelle Grether – Edvige Lonero – Marco Marciani – Sonia Mazzoli – Marisa Muzi – Alessandra Pierelli Giuliana Silvestrini DOVE: GARD Galleria Arte Roma Design – Via Dei Conciatori 3/i (giardino interno) M Piramide A CURA DI: Sonia Mazzoli e Marina Zatta
INAUGURAZIONE: Giovedì 6 Dicembre 31 ore 18,30
DURATA ESPOSIZIONE : Dal 6 al 21 Dicembre 2018
ORARI: Dalle 16.30 alle 19.00 – dal lunedì – al Venerdì
( Sarà possibile visitare la mostra dopo il 21 fino al 5 gennaio 2019 solo su appuntamento)

INGRESSO: libero – Infotel: +39 340.3884778 – Infomail: [email protected]

La GARD Galleria Arte Roma Design, realtà nata nel 1995, rivolta da sempre alla promozione e diffusione di arte emergente e design autoprodotto, presenta l’esposizione “ Natale nell’Arte – Arte & Colori dal Mondo ” esposizione di Arte contemporanea che ospiterà dieci artisti dai diversi linguaggi Artistici, sarà un mix di colori, di stili, di opere realizzate attraverso con tecniche esecutive che permetteranno agli artisti esponenti di esprimersi con la massima libertà, dando sfogo al loro estro più creativo. Spazio quindi ad un Natale che  trasporterà il visitatore nel mondo dell’Arte, nella più ampia accezione del termine, vita ai colori in un arcobaleno dalle molteplici sfumature!

Cenni biografici Artisti selezionati:
Romeo Albini : Nasce a Benevento il 21 – 4 – 75. Si appassiona sin da piccolo alle Arti Applicate in particolare alla Pittura. Dopo aver frequenta il Liceo Artistico di Benevento, inizia a lavorare come animatore nei villaggi turistici, dove si occupa prevalentemente di scenografia e teatro, nel 2000 si trasferisce a Roma per dedicarsi alle sue due passioni artistiche, Teatro e Pittura. Insegna teatro nelle scuole materne ed elementari e con diverse compagnie, realizza spettacoli esclusivamente dedicati ai bambini. La sua Arte è un susseguirsi di sperimentazioni, dedicando sempre una particolare attenzione ai molti materiali utilizzabili, raggiungendo così una sua tecnica personale. Le sue opere sono state presentate in occasione di Esposizioni Collettive in diversi paesi d’Italia, una sola esposizione personale nel 2005 a Fiuggi.

Luigi Gargaglia: Nasce a Roma il 14 febbraio 1954, consegue il diploma al Liceo Artistico di via di Ripetta in Roma, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma che abbandona prestissimo per dedicarsi ad una personale ricerca che abbraccia i fondamenti dell’esperienza, il viaggio, l’amore, il libero studio, la conoscenza di sé. Nell’anno 1980 inizia a dipingere come autodidatta, intendendo la pittura come percorso dell’anima, disciplina dello spirito, scienza della forma e del colore che conduce a quelle istanze di libertà e conoscenza che sole realizzano il Sè. Oggi, finalmente, avendo acquisito quella maturità umana ed artistica lungamente cercata, propone il suo lavoro, lavoro che pone al centro della propria esperienza la figura umana

Patricia Glauser: Nata in Colombia nel 1967. Nel 1998 lascia suo lavoro come dentista per venire in Italia a studiare arte. Dal 1998 al 1999, segue dei corsi di pittura alla Lorenzo de Medici Art school di Firenze. Nel 2000 frequenta la scuola Art’E, dove fa dei corsi di disegno e pittura. Segue anche il corso di Decorazione pittorica all’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana. Nel 2001 s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze dalla quale si diploma in pittura nel 2006. Nel 2009 fa il master in Arti Visive alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze (LABA). Vive e lavora a Firenze.

Isabelle Grether: Nasce il 17.11 del 1944 a Vienna in Austria. Comincia nella giovinezza a disegnare e a dipingere. Dopo studi Letterari, frequenta corsi di formazione artistica a Basilea in Svizzera. Perde di vista la sua vena artistica travolta dalla vita di tutti i giorni, famiglia e lavoro. Ma dal 1998 riprende a pieno ritmo la sua passione, aggiornando continuamente le sue tecniche di espressione, frequentando dal 2008 corsi di Arte con il Prof. Mauro Iori a Roma. I suoi ultimi lavori sono prevalentemente astratti acrilici.

Edvige Lonero: Nata ad Aosta il 23/7/1955. Diplomata a liceo artistico di Via di Ripetta di Roma nel 1972.
Si laurea in architettura alla Sapienza di Roma nel 1984. Dal 1982 al 1984 fa apprendimento delle tecniche pittoriche nello studio dell’artista Gianni Mattia. Frequenta per diversi anni l’Accademia di Belle Arti di Roma. Collabora con lo studio dell’architetto Paolo Portoghesi. Dal 1986 al 1995 collabora con lo studio grafico di Piergiorgio Maoloni dove riceve diversi incarichi. Dall’89 al ’92 è art director de “Il Gambero Rosso” (il Manifesto). Dal ’90 a oggi frequenta lo studio del Maestro Gianpaolo Berto. Nel 1998 si trasferisce in Umbria con Luigi Gargaglia, suo compagno di vita e di lavoro.

Marco Marciani: Nato il 28 marzo 1967 a Magliano Sabina (Rieti). Ha lavorato come attore di teatro, cinema, tv. Ha insegnato per 10 anni presso l’Accademia Beatrice Bracco le materie: approccio alla telecamera, sensoriale e acting sul palcoscenico. Nel 2013 – 2014 scrive e dirige gli spettacoli teatrali ” Seguimi” e ” I’ m not religious” È stato componente della giuria tecnica per le finali di miss Italia 2015 – 2016 e componente della commissione per il titolo di miss cinema 2015 con Massimo Ferrero e Enrico lucherini. Nel 2016 realizza una personale dal titolo ” Luminarie” che espone alla galleria ” Ostello Magliano Sabina” a cura di Duccio Trombadori. Nel 2017 espone la persona ” contaminazioni” alla galleria ” il granello di sabbia” di Civita Castellana ( Viterbo). Nel 2018 espone ancora all’Ostello Magliano Sabina Rieti, la personale “i fiori della memoria e dello sguardo” curata da Lorenzo Canova. Nel 2018 partecipa ad una collettiva a palazzo Rolli Saluzzo, Genova a cura di  Loredana Trestin.

Sonia Mazzoli: Nasce a Roma il 30 dicembre del 67, inizia il suo percorso creativo giovanissima manipolando argilla in un ambiente familiare molto creativo che assieme al gusto del creare dal nulla le dà la spinta iniziale. Comincia realizzando gioielli per poi proseguire le sue sperimentazioni con disparati materiali come pietre dure, cartapesta , con una spiccata predilezione per il riciclo. Le sue principali fonti di approvvigionamento sono le discariche e la mania di conservare sempre tutto! Consegue il Diploma di Maestro d’Arte al Silvio D’Amico di Roma e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma sez. Scenografia. Nel 95 è socia fondatrice di GARD Galleria Arte Roma Design

Marisa Muzi : Nasce a Roma dove vive e lavora alternando esposizioni tra Lucca – Sulmona e Pettorano sul Gizio (AQ). Fino ai 30 anni vive tra gli artisti di Villa Sthrol Fern, frequenta gli studi d’Arte dei suoi insegnanti Marina Haas Palloni e Kristen De Neve. Per Marisa Muzi dipingere è l’essenza della vita, affronta dei temi che sono anche il suo percorso di vita , ed ecco tartarughe, bicchieri, volatili, elefanti ed orme, bambù, scimmie e cammelli non per altro donne, fiori e paesaggi, questi temi la portano ad usare diversi materiali, la carta smeriglio e il cemento negli elefanti, stoffe e carte per i bicchieri, garze scaiola per arrivare a materiali di estremo recupero, come avvolgere un quadro con del cellofan nelle “ Donne scienziato” e usare cristalli di bicchieri rotti per i suoi “ Bambù“. Le sue passioni sono la Pittura, lo Yoga e la Poesia.Le sue opere sono in collezioni private in Italia e all’estero.

Alessandra Pierelli: Nasce ad Ancona, ha frequentato l’Accademia di Brera con indirizzo pittura. Successivamente partecipa ad un corso di decorazione e trompe l’oeil presso l’Accademia del superfluo di Roma diretta dal Prof. Lucifero. Dal 1996 al 1998 frequenta il corso dell’International Art School di Montecastello di Vibio (PG) diretta dal maestro Nicholas Carone.. Dal 2002 al 2005 collabora con il noto artista Alvin Held. Nel giugno 2004 organizza insieme a Giuliana Dorazio e Giorgio Bonomi la mostra All’ombra di Bramante sculture in un parco. Dal 2006 ad oggi partecipa ed organizza numerose mostre collettive e personali di prestigio. Dal 2017 collabora con il critico,giornalista Angelo Crespi che ha curato le due mostre personali tenutesi a Milano nel 2018” Attualmente collabora con le gallerie: ECONTEMPORARY Trieste, bg gallery Santa Monica Los Angeles (CA). Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive.

Giuliana Silvestrini: biologa, counsellor in Arte Terapia, Laurea Specialistica in Pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma, si avvale nell’arte di differenti media, spaziando dalla pittura, in cui ricerca con un linguaggio informale la drammaturgia del gesto pittorico, alle sculture/installazioni, dove in dialogo con la pittura si ritrovano tracce del tempo, storie minime, memorie, identità. Utilizza inoltre video, fotografia, elaborazioni sonore, in un'arte “neo-concettuale”, che in una dimensione spazio/temporale tende al principio fondante di "opera aperta”. Nell’ambito di un processo artistico tende a esorcizzare gli stati emotivi, temi quali la memoria (vedi “Non posso farne a meno”, Scuderie Aldobrandini, 2015), l’identità e la relazione con l’altro (vedi nell’Autoritratto “Io e l’altro”, 2014) sono centrali e in continua evoluzione. Infine l’uso di oggetti, cose, che appartengono al quotidiano, che si arricchiscono di significati nel tempo, come, lo stesso pane secco che è ludicamente trasformato da materiale organico da avanzo in materiale simil organico da esposizione artistica, in un processo che lo porta a diventare forma plastica in scena (Ciriaco Campus, Food Art, 2014, Milano) rivelano una poliedricità artistica in continua trasformazione. Ha partecipato a mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Cenni Storici – Galleria Arte Roma Design:
Nasce nel 1995, con la funzione di editore, promotore, produttore e distributore di Arte e Design Autoprodotto. Nel tempo le sono stati riconosciuti contenuti di particolare creatività e fantasia sia da Istituzioni Pubbliche sia dai media che hanno seguito sempre con grande interesse l’evoluzione della Galleria diventata un importante punto nevralgico per gli artisti emergenti, un punto di raccordo e sperimentazione. Negli anni, numerosi personaggi del mondo della pittura, del design, della poesia, del teatro e del cinema, si sono avvicinati alla Galleria collaborando con il suo staff in numerose iniziative. Dal 1997 GARD sceglie come ubicazione uno spazio di 600 mq. tra il Gazometro e la Piramide Cestia, ex zona industriale del vecchio porto fluviale di Roma; spazio multifunzionale che si presta periodicamente per esposizioni ed eventi di arte, design e cultura, affiancando attività di promozione a laboratori creativi dedicati alla manualità, dedicando una specifica attenzione alla sperimentazione di nuovi linguaggi artistici e all’utilizzo di materiali di recupero e riciclo. Il 20 ottobre 2011 la Galleria viene coinvolta nell’alluvione di Roma ed è costretta a chiudere. Ci vogliono tre anni per poter bonificare e riqualificare i locali, tamponare e far fronte ai molti danni, viene fatto un progetto e un intervento di riduzione spazi e nuova destinazione d’uso di alcune aree. GARD, ha saputo tuttavia far fronte, specie in questi ultimi anni, agli innumerevoli problemi insorti con la solita volontà e grinta che l’anno sempre contraddistinta.
Ufficio Stampa – Marina Zatta

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Inaugurazione mostra delle sculture di Alessandra Pierelli

Pop Land
mostra di sculture pop di
Alessandra Pierelli

dal 22 al 27 ottobre 2018

Inaugurazione mercoledì 24 ottobre ore 18.30

Caffè Letterario
https://www.caffeletterarioroma.it/
evento aderente a
Rome Art Week

Artisti


https://romeartweek.com/it/strutture/?id=1238

 

Il pop food è uno degli elementi della pop art che si sovrappone ed è quasi inestricabile rispetto alla dimensione iconica
propria di un’arte che sublima i brand dell’industria alimentare – pensiamo alla soup campbell o alla coca cola di Warhol in quanto miti riconosciuti e riconoscibili da tutti nell’epoca mass market e dei mass media, più ancora delle figure dello
star system, del cinema, della musica.

Il cibo, di fatto anche oggi nel tempo degli chef stellati e stellari, è il tema dei temi, il super tema dell’Occidente a
cui la gente dedica tempo ed intelligenza, soldi ed energie, in una sorta di idealizzazione in cui l’abbuffata o il digiuno,
la raffinatezza ingordigia del gourmet o l’ideologia salutista del vegano, sono semplici versi della stessa medaglia.

Qui, sul bordo, si innesta il lavoro concettuale di Alessandra Pierelli che aderisce, come nella migliore tradizione pop, al
contesto rappresentato, quello appunto ludico dei dolciumi e delle caramelle, venendo però ad evidenziare i limiti della sua rappresentazione: mutandone la scala (per esempio la confezione gigante di macarones), ingannando l’occhio (i cioccolatini perfetti, ma di resina), oppure utilizzando la materia biologica come nuova pelle, un rivestimento organico che rivitalizza l’opera ma in altro modo (si pensi al balloon dog di Koons ricoperto di marshmallow).

Di fatto la Pierelli opera con le armi retoriche tipiche della decontestualizzazione e del détournement, oppure con nuove
proposizioni segniche che agiscono sul significante e dunque anche sul significato (si pensi al “Cornetto Agita”, in tutto
simile tranne per questo refuso al corrispettivo marchio). E basta questo slittamento semantico per fare di un’opera
iperrealista un’opera concettuale, per introdurre, in un contesto solo all’apparenza di leggerezza, una comicità “algida” da vera patafisica.

Le opere di Alessandra Pierelli saranno esposte nei locali del Caffè Letterario di Roma, spazio ubicato nell’area degli ex
Mercati Generali, trasformata da vecchio Mattatoio in “Città delle Arti”. Il Caffè Letterario è uno spazio interculturale
nato dall’idea di coniugare una libreria a tematiche specifiche con un caffè, spazio di ritrovo/relax e “luogo culturale”.
Una forma di comunicazione ibrida che integra un servizio commerciale con attività culturali in cui chi produce arte e
cultura possa essere a contatto diretto con chi la fruisce e chi la distribuisce. Spazio polifunzionale di mille metri
quadri in cui attività commerciali e culturali convivono nella sala cinema, la libreria, una sezione della biblioteca
pubblica di Roma, una web tv, sala concerti, ristorante, sale espositive, bar, sala convegni.

Date: dal 22 al 27 ottobre
Inaugurazione: mercoledì 24 ottobre ore 18.30
Orari: dal martedì al venerdì 10.30/24.00 – sabato e domenica 16.30/24.00
Indirizzo: Caffè Letterario – Via Ostiense 95 – Roma
Info: [email protected] http://alessandrapierelliart.com

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TraMe e Te

TraMe e Te
un progetto di Marina Zatta per Soqquadro

in collaborazione con la Galleria Gard e l’Associazione Connessioni Culture Contemporanee

Galleria Gard
13 – 26 ottobre 2018

evento programmato per la
Giornata del Contemporaneo – A.M.A.C.I.
https://www.amaci.org/gdc/quattordicesima-edizione-giornata-del-contemporaneo/trame-e-te

aderente a
Rome Art Week

Home

Inaugurazione sabato 13 ottobre ore 18.30

Curatela: Marina Zatta, Sonia Mazzoli

Artisti:
Romeo Albini – Francesca Bianchi – Elda Calabrese – Alessio Calega – Angela Consoli – Patricia Glauser – Corima Patricia Grether – Patricia Mallia – Giovanni Mangiacapra – Maria Paola Moretti – Elisabetta Pogliani – Sabrì – Manuela Scannavini – Anna Maria Staccini – Enrico Tubertini – Sabrina Vallarano

L’esposizione, che si inaugura per la quattordicesima edizione della Giornata del Contemporaneo programmata da A.M.A.C.I. e partecipa alla settimana dedicata all’arte di Rome Art Week, è ospitata dalla Galleria Gard, storica galleria romana aperta negli anni ’’90.

La mostra si prefigge di sottolineare e analizzare il rapporto che intercorre tra il creatore artistico e lo spettatore.  Il titolo fa riferimento alla parola Trame che evoca simbolicamente l’intrecciare come rapporto tra Artista e Fruitore, come dialogo Tra Me e Te.

Nessun artista ha mai creato nulla senza interessarsi di ciò che la sua opera avrebbe stimolato agli occhi di chi guarda, a volte dandosi dei limiti per raggiungere l’intento di piacere, a volte scavalcando la barriera del giudizio positivo, per lasciare un segno rivoluzionario che modificasse nel tempo la visione dell’Arte. La connessione tra l’artista e il pubblico diviene interiore, si collega con l’anima oltre che con il pensiero, quando il fruitore di fronte all’opera avverte delle emozioni.

Per esplicitare l’intrecciarsi di pensieri e emozioni tra Artista e Spettatore verrà richiesto agli espositori di fornire delle brevi spiegazioni sul significato della loro opera e ai frequentatori della mostra di lasciare un loro giudizio scritto sui lavori esposti.

Date: dal 13 al 26 ottobre 2017
Inaugurazione: sabato 13 ottobre ore 18.30
Apertura: dal lunedì al venerdì ore 16.30/19.00
Indirizzo: Galleria Gard via dei Conciatori 3/I
Info: cell. 333.7330045 – [email protected] – www.soqquadroarte.it

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Mario Carrieri. Amata bellezza, Fiori e visioni a Villa Carlotta

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  • 27 Luglio 2018

Villa Carlotta chiude la sua stagione di mostre con Mario Carrieri. Amata bellezza, fiori e visioni a Villa Carlotta (15 settembre- 4 novembre 2018) un’esposizione fotografica dedicata al mondo floreale riletto attraverso l’obiettivo di un maestro del XX secolo.

Una serie di opere di grandi dimensioni allestite in vari ambienti della villa offre la possibilità di accostarsi alla incessante ricerca fotografica portata avanti da Carrieri negli ultimi decenni concentrandosi unicamente su un soggetto: i fiori.

Lo sguardo di questo artista rilegge un soggetto tradizionale della pittura e della fotografia in una chiave totalmente inedita, componendo grandi palcoscenici di una visionaria opera teatrale senza tempo, nella quale innocenti fiori-attori recitano una tragedia shakesperiana sull’eterna fragilità della bellezza e sul suo dolore senza fine.

Con la sua luce spietata Mario Carrieri fa emergere dai fiori l’incanto e il dramma che animano ogni creatura.  Le opere di grande formato colpiscono dritte la sensibilità dell’osservatore, coinvolgendolo nel sentimento del pathos universale.

Mario Carrieri (Milano, 1932) è uno dei protagonisti della fotografia italiana, fin da quando nel 1959 pubblica Milano, Italia, un libro fotografico fondamentale, di cui si conservano alcuni scatti nelle collezioni del MOMA di New York e di altri musei internazionali, capace di innestare sull’eredità del neorealismo forti accenti di poesia esistenziale e di drammaticità visionaria. Negli anni a seguire si dedica a un’intensa attività nel campo della fotografia di opere d’arte, impegnandosi in progetti editoriali di grande rilievo, realizzando campagne fotografiche nei più importanti musei del mondo, dall’Europa all’America. Il suo uso peculiare della luce lo rende uno dei più sensibili interpreti fotografici della scultura, che indaga a più riprese nel corso degli anni Settanta in una serie di scatti che nel 1981 confluiscono in una mostra al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Parallelamente si dedica alle riprese di design e architettura, con un’operosità ininterrotta che lo porta a seguire ai quattro angoli del mondo il lavoro di molti dei più apprezzati architetti del nostro tempo, tra i quali si devono ricordare almeno i nomi di Renzo Piano, Michele De Lucchi, Aldo Rossi, Norman Foster, Richard Meier e Rem Koolhass.

Le immagini stampa della mostra sono disponibili al link: http://bit.ly/Villacarlotta

MARIO CARRIERI. AMATA BELLEZZA, fiori e visioni
15 settembre- 4 novembre 2018
A cura di Maria Angela Previtera
Villa Carlotta
Via Regina 2 – 22016 TREMEZZINA (CO)

ORARI
Dal 15 al 30 settembre 09.00 – 19.30 (ultimo biglietto ore 18.30 – chiusura museo ore 19.00)
Dal 01 al 28 ottobre 09.30 – 18.30 (ultimo biglietto ore 17.00 – chiusura museo ore 17.30)
Dal 29 ottobre al 4 novembre 10.00 – 17.00 (ultimo biglietto ore 16.00 – chiusura museo ore 16.30)

PREZZI
Adulto € 10,00
Over 65 € 8,00 (con carta di identità)
Studente € 5,00 (da 6 a 26 anni con tesserino scolastico/universitario)
Bambini (da 0 a 5 anni) Ingresso gratuito
Famiglia (2 adulti + bambini da 6 a 18 anni): € 20,00
Comitive oltre 20 persone € 8,00
Scolaresche oltre 20 persone € 4,00

INFORMAZIONI
0344 40405
[email protected]

Villa Carlotta Museo e Giardino Botanico a Tremezzina (CO) aderiscono alla Rete degli Orti Botanici della Lombardia, associazione non profit, che opera per favorire e promuovere le azioni degli Orti botanici aderenti. Ne fanno parte anche l’Orto botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”; il Giardino Botanico Alpino “Rezia” di Bormio; gli Orti Botanici milanesi di Brera e Città Studi; l’Orto Botanico di Pavia; il Giardino Botanico “G.E Ghirardi” di Toscolano Maderno (BS). La Rete, nata nel 2002 per valorizzare e mettere in comune le reciproche esperienze, e costituitasi in Associazione nel 2009, si occupa inoltre della tutela, della conoscenza, della promozione e della valorizzazione del patrimonio culturale vegetale degli Orti Botanici, con particolare attenzione alla conservazione delle piante, alla divulgazione scientifica e alle attività educative. www.reteortibotanicilombardia.it

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“El Apòstol” apre l’esposizione “Cuadro a Cuadro” al Museo del Cine PAblo C. Ducròs di Buenos Ares

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  • 10 Luglio 2018

Pavia – Buenos Aires sola andata. Il puppet 3D “El Apòstol” realizzato dai creativi digitali Massimo Rossi e Simone Rasetti di 949 Creative Studio, startup di Casei Gerola, nel Pavese, che crea pupazzi cartoon con la moderna tecnica 3D, sarà esposto da oggi, martedì 10 luglio, al Museo del Cinema di Buenos Aires – Museo del Cine Pablo C. Ducrós in apertura di “Cuadro a Cuadro”, la mostra dedicata ai 101 anni del cinema d’animazione in Argentina.

“El Apòstol” è stato creato per celebrare il centenario del primo lungometraggio della storia del cinema, il 9 novembre 1917, inventato da Quirino Cristiani (1896-1984), eccellente vignettista e animatore italo argentino, originario di Santa Giuletta, come Massimo Rossi. Il puppet 3D, creato con una tecnica particolarissima, rappresenta il busto del presidente argentino del 1917 a cui Cristiani aveva dedicato il primo lungometraggio d’animazione muto al mondo, sdoganando l’uso della satira politica nell’animazione cinematografica e aprendo la strada ad altri disegnatori come Ramón Columba, Landrú e Siulnas.

Una storia che suo nipote Hector Cristiani sta facendo rivivere con il film “Sin Dejar Rastros” proiettato in prima visione al museo il 7 luglio 2018. La pellicola descrive la vita e il lavoro del nonno cineasta, le cui creazioni sono andate nel tempo quasi completamente perse per via di diversi incendi. Durante la serata, ripercorrendo la vita dell’artista pioniere, ci si fermerà anche in Italia, quando nel 1981 Quirino fece ritorno per una visita ai luoghi della sua infanzia e fu accolto con una grande manifestazione. E nel 2017, dopo 36 anni, anche suo nipote Hector, ospite di Massimo Rossi e del 949 Creative Studio, passò alcuni giorni pieni d’emozione nei luoghi del nonno.

Al termine della proiezione del film, Hector mostrerà in sala il puppet creato da Massimo Rossi e Simone Rasetti raccontando lo speciale incontro italiano durante il quale Hector ha potuto visitare la casa in cui il nonno aveva abitato fino a 4 anni, prima di emigrare, il Museo della bambola e del giocattolo a lui intitolato, e la stessa sede dell’agenzia creativa, tuffandosi nell’irriverente mondo dei pupazzi – caricatura 3D.

«Quirino Cristiani è stato una grandissima fonte di ispirazione per me. Un maestro. E chiunque sia appassionato di cinematografia e di animazione, sa quanto importante sia stato il suo impegno nel settore. Ricordo benissimo sia l’incontro con Quirino che con suo nipote Hector. È stata una grande emozione e lo è ancora di più oggi, sapendo che il nostro puppet “El Apòstol” sarà esposto in un luogo tanto importante. Un riconoscimento, questo, che si aggiunge a quello, altrettanto notevole che ha visto lo scorso anno “El Apòstol” essere protagonista come simbolo della Giornata Nazionale del Cinema di Animazione, un’occasione di culto per tutti gli appassionati di cinematografia» – dichiara Massimo Rossi.

I due pionieri del digitale 3D hanno creato anche altri puppets, già esposti a Buenos Aires, e sono stati i primi in Italia a realizzare due statue installate in altrettante rotonde stradali a Broni in due punti della città, altri sono stati consegnati alla Fiera Internazionale del Camper a Parma, altri ancora venduti in diversi negozi di tutta Italia e condivisi su migliaia e migliaia di account social grazie anche al fortunatissimo Giustino, lo gnomo giramondo, che oggi conta già più di 100 esemplari nel mondo e le cui avventure sono condivise con l’hagstag #adottagiustino. Ora il nuovo prezioso riconoscimento dedicato a colui che per primo ha ispirato la loro arte: Quirino Cristiani.

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