Archives

Scienza e Tecnologia

Interior Design: Cos’È e Cosa Fa il Professionista degli Interni

Con il termine interior design s’intende la progettazione degli spazi, dell’arredamento e degli oggetti d’uso comune di un qualunque ambiente interno, dall’abitazione privata all’ufficio, inclusi negozi, attività ristorative e ricettive.

In sostanza, il designer d’interni “gioca” con arredi, oggetti, accessori, colori, decori e illuminazione per modificare la percezione degli spazi interni e migliorarne la fruibilità, senza intervenire sulla struttura dell’ambiente.

La differenza fra interior designer e architetto

Quest’ultimo è un aspetto fondamentale, che differenzia in modo sostanziale l’interior designer dall’architetto. Se, come appena detto, il primo rimodella gli spazi interni senza modificarne la struttura, l’architetto è quel professionista qualificato per trasformare gli ambienti con uno o più interventi sulla struttura stessa di un edificio. Per questo motivo, all’interno di un progetto di ammodernamento e riallestimento di un qualunque spazio, queste due figure sono chiamate a collaborare fra loro.

Cosa fa un interior designer

Il designer degli interni, altra denominazione per indicare l’interior design, non ha a che fare solo con l’organizzazione estetica degli spazi e dei relativi accessori. Il lavoro dell’interior designer va assai oltre questo concetto: un professionista del design per interni deve saper unire al bello la praticità e la funzionalità delle soluzioni proposte. Insomma, in altre parole, oltre che piacevole e proporzionato alla vista, un ambiente interno deve poter essere vissuto in modo confortevole.

Per questo, è di importanza fondamentale scegliere gli arredi giusti per l’attività e le funzioni per cui l’ambiente interno sarà adibito. Inoltre, è necessario garantire materiale e tecnologie di elevata qualità e occorre assicurare l’assenza di eventuali pericoli per la salute delle persone che usufruiranno degli spazi.

Tutto questo dovrebbe far comprendere che il lavoro di questo professionista non corrisponde affatto a quello di uno stilista d’interni, poiché, nel caso dell’interior designer, occorre progettare un ambiente sotto ogni punto di vista, inclusi i dettagli più minuti, con l’obiettivo di trasformare ogni spazio in un contesto vivibile e funzionale all’attività per cui lo stesso è stato destinato.

Interior design e sostenibilità ambientale

In una società, come quella contemporanea, sempre più sensibile alla qualità della vita, è necessario scegliere un interior designer capace di pensare ogni spazio in modo funzionale, così da garantire un’alta vivibilità degli ambienti interni anche per lunghi periodi di tempo. In questo senso, soprattutto negli ultimi anni, il focus di molti interior designer si è spostato con sempre maggior interesse verso l’ecosostenibilità degli spazi.

La sostenibilità e il rispetto dell’ambiente sono due valori sempre più centrali, specie nell’ultimo decennio. Ecco, allora, che sempre più professionisti hanno iniziato a studiare nuove soluzioni compatibili con questa nuova filosofia di vita. In questa prospettiva, il riuso di materiali un tempo considerati solo come scarto è diventato una vera e propria tendenza, soprattutto nel contesto delle abitazioni private. Così, una vecchia porta, se affidata a un abile professionista del design d’interni, diventa un tavolo per la cucina o dei pallet destinati al macero si trasformano in sostegni per delle sedie vintage.

Come diventare interior designer

Oggi, per accedere a questa professione esistono due percorsi principali. Il primo è rappresentato dall’università. In questo senso, sarà prima necessario conseguire una laurea triennale in architettura, per poi specializzarsi in architettura d’interni, di solito di durata biennale.

L’alterativa è frequentare uno dei tanti corsi di formazione professionale erogati da aziende private, possibilmente riconosciuti da uno o più ordini professionali.

Terminati gli studi, è bene far pratica il prima possibile. L’ideale è collaborare con uno o più studi specializzati, in modo da capire il più in fretta possibile quali sono le sfide e la difficoltà della professione. Per trovare uno studio specializzato in interior design, potresti affidarti a Internet, aprire un motore di ricerca e scrivere le parole “interior design” seguite dal nome della città o provincia che t’interessa, per esempio interior design a fidenza e dintorni.

No Comments
Comunicati

My Design Coffee-House approda ad Abitare 100% Project

Un punto vendita innovativo, votato al confronto diretto tra designer e fruitore. E’ la proposta per rilanciare il retail firmata Elisabetta de Strobel

Sentirsi a casa. Riconoscere noi stessi nel luogo in cui ci troviamo e nelle persone che incontriamo. E in quello spazio poter liberare il pensiero per far crescere nuove idee.
A questo desiderio tanto umano quanto profondo il Punto Vendita può rispondere solo uscendo dalla sua dimensione frontale e trasformando il confronto con il visitatore nel fulcro dell’intero spazio espositivo.
Dall’incontro del design d’eccellenza con la propensione al dialogo nella prospettiva di uno spazio intimo e aperto alla condivisione nasce My Design Coffee-House, nuovo concetto di Punto Vendita d’arredamento che l’Art Director e Interior Designer Elisabetta de Strobel ha progettato in esclusiva su incarico di Abitare 100 x 100 Project, in scena dal 13 al 15 ottobre a Verona Fiere.

“Lo spazio vuole riproporre l’atmosfera dei salotti letterari, nel quale l’alta decorazione si accosta ad alcuni dei migliori prodotti di design contemporaneo per esaltare l’ospite d’eccezione: il dialogo, lo scambio di idee, la condivisione con il cliente” spiega Elisabetta de Strobel.
Lo si intuisce dall’organizzazione dei centocinquanta metri quadrati di store che ospitano My Design Coffee-House. All’ombra del grande albero collocato al centro dello spazio espositivo è disegnato un semicerchio immaginario attorno al quale si sviluppa il Living Café. “In questo salotto centrale, caratterizzato da un’atmosfera ricercatamente informale, la conversazione si accende” prosegue la designer. “Proprio come accadeva nei caffé letterari di un tempo, ogni giorno qui si svolgono dialoghi con personalità di spicco, opinion leader ed intellettuali che intervengono sullo sfondo del confronto diretto tra designer e consumatore finale”. 

La novità sta anche nelle dimensioni: non spazi museali da visitare, ma quasi un appartamento da vivere, dove regna la quotidianità che si svolge seguendo i ritmi e le innovazioni della tecnologia. Per questo motivo lo spazio contenuto deve mettere in scena accenti estetici forti.

Il tema principe? La ricerca di innovative strategie di retail nel settore dell’interior design d’eccellenza. In questa fucina di idee il colore segue con puntualità l’atmosfera vivace del Living Café: il bianco e nero, tema dominante di My Design Coffee-House, accoglie particolari e arredi in giallo, colore dell’intelletto.

A partire dalla frizzante zona giorno centrale, le superfici laterali si sviluppano in ambienti contenuti, che rievocano l’intimità e la confidenza tipiche del Living Café. Si tratta di piccoli “salotti” espositivi, adibiti al confronto ed immersi in uno stile dagli arredi romantici e di design inseriti in uno spazio di concezione contemporanea.

Nell’esposizione il visitatore può ammirare così arredi espressione di una sapiente conoscenza del mondo del design. La raffinatezza delle decorazioni contemporanee si esprime nella creatività delle ceramiche Dal Prà, che riprendono il tema naturale trasformandosi in libellule che si stagliano sul bianco della parete. Arte e passione sono poi gli ingredienti che fanno percepire il gusto tipicamente italiano dei mobili della zona notte targati Marchetti, esaltati dal design unico dei tappeti. E ancora protagonisti sono: Bertelé, Brunello, De Majo, Nova Serenissima, A & A Tagliabue, Moret, Ceramica Flaminia, EcoMatt, Morelato, Dekora Design, Stone Italiana. Per ricreare l’atmosfera dei salotti letterari non mancherà un buon caffè che sarà offerto da Hausbrandt.

“Il Punto Vendita ideale riscopre dunque la dimensione della socialità – conclude Elisabetta de Strobel – Esso si struttura in un insieme armonioso, dove il design di alta qualità contribuisce a restituire il giusto spazio alla cultura condivisa nel dialogo, facendosi portavoce di una doppia missione: aguzzare l’intelletto e dilatare l’animo”.

No Comments