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71esima giornata internazionale dei Diritti Umani a Villa Francesconi Lanza

Si è tenuto a Villa Francesconi Lanza, ospite nella sede di Scientology, la ricorrenza della 71esima giornata internazionale dei Diritti Umani.

Ospiti di eccezione, reduci dalle sede delle Nazioni Unite di Ginevra, la Presidente dell’associazione Diritti Umani e Tolleranza, Fiorella Cerchiara ed il sindaco di Grantorto, Dott. Luciano Gavin. Hanno partecipato il responsabile di Padova, Massimo Galtarossa dell’associazione “Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani” ed hanno concluso l’evento con un concerto dei prestigiosi artisti lirici, l’italo uruguaiana Cristina Santi, la Sud Americana Luisa Kurtz, al pianoforte il maestro Carlos Morejano.

La serata ha visto un’introduzione sulla giornata ed un messaggio sulle intenzioni delle Nazioni Unite, dando enfasi al valore del far conoscere i Diritti Umani ai giovani, futuri artefici della vita. A seguire gli interventi degli ospiti, un magistrale concerto lirico che ha dato risalto al valore ed al contenuto dei 30 Diritti Umani, elementi fondanti di una speranza di ripresa del livello etico e morale della nostra società.

 

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VMC a doppio flusso: il sistema di areazione confortevole ed economico

Qualità dell’aria e comfort termico sono fattori indispensabili per rendere l’abitazione un ambiente sano e accogliente per tutta la famiglia. Specialmente nelle nuove costruzioni a basso consumo energetico, dove la riduzione delle dispersioni di calore e infiltrazioni esterne rende l’edificio termicamente isolato al prezzo di una peggiore qualità dell’aria, è il corretto impianto di areazione a fare della propria casa un ambiente vivibile e salutare: la ventilazione meccanica controllata a doppio flusso è un sistema di rinnovo dell’aria che abbina un’immissione di aria nuova filtrata nei locali di vita, a bassa produzione di inquinanti (soggiorni e camere da letto), a una simultanea estrazione di aria viziata dai locali tecnici (bagni, cucine e lavanderie).

Le particelle nocive contenute nell’aria, insieme ad altri tipi di inquinanti chimici e biologici, tendono a stagnare negli ambienti chiusi, diventando responsabili di asma, allergie e problemi di respirazione. Se alcune di queste particelle sono visibili e facilmente percepibili, come pollini, muffe e odori sgradevoli, altre costituiscono un rischio per la salute proprio per la loro impercettibilità: radon, monossido di carbonio e polveri sottili sono inquinanti invisibili estremamente diffusi nei centri abitati. Per questo motivo si rivela indispensabile un efficace ricambio d’aria che sia in grado di filtrare l’aria in ingresso e sfruttare un canale riservato per espellere l’aria viziata.

La norma UNI EN 15251:2008 afferma che la certificazione energetica di un edificio non può non considerare una valutazione relativa alla qualità dell’aria negli ambienti progettati. La ventilazione meccanica controllata a doppio flusso offre garanzie di un rinnovo d’aria continuativo, con portate controllate in base all’effettivo bisogno dell’ambiente. Grazie alle bocchette regolabili, è possibile effettuare una riduzione delle portate quando i locali non sono occupati. Con l’aggiunta di un recuperatore di calore ad alta efficienza, la ventilazione meccanica controllata diventa un mezzo per raggiungere la più alta efficienza energetica di tutto il complesso edificio-impianto. È importante sottolineare che il consumo dei ventilatori di questi sistemi non è superiore al consumo di lampadina da 30-40 watt.

La riqualificazione energetica di un edificio offre la possibilità di una detrazione d’imposta del 55% delle spese sostenute da ripartire in rate annuali entro un limite massimo. Si tratta di riduzioni dall’Irpef, concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti ed in particolare la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il raffreddamento, la ventilazione e l’illuminazione.

Grazie anche agli incentivi, i tempi di pay-back sono estremamente vantaggiosi. Il periodo in cui un impianto di ventilazione meccanica si ripaga varia a seconda della zona climatica e delle dimensioni dell’appartamento, ma offre sempre un comfort termico ad altissima efficienza (con un recupero superiore al 90%) e consumi ridotti, oltre a contribuire al mantenimento sano delle strutture dell’edificio e della qualità dell’aria, proteggendo gli ambienti domestici dai danni causati da un’areazione non ottimale.

Atlantic offre una vasta gamma di prodotti VMC, che vanno dal residenziale al terziario, tra cui Optimocosy HR plus, la centrale doppio flusso per tutte le abitazioni nuove o in ristrutturazione, con uno scambiatore ad alto rendimento (recupero del 92%) e telecomando radio esclusivo multifunzione. Tra le funzioni disponibili annoveriamo la sovraventilazione, possibile in tre modalità (cucina, boost, raffrescamento) e la modalità assenza, che permette una riduzione della portata totale dell’alloggio con un guadagno fino al 33% su una portata costante. Grazie alla sonda CO2 ad infrarosso, in a grado di monitorare la qualità dell’aria, il flusso della ventilazione si adatta automaticamente in base alla occupazione e alle esigenze dell’abitazione mentre lo scambiatore ad alto rendimento permette un recupero del 92% delle calorie dell’aria estratta. È possibile controllare in remoto la propria centrale grazie a Cozybridge, il kit di collegamento per app Cozytouch.

Duocosy invece è una centrale doppio flusso per tutte le abitazioni nuove o in ristrutturazione, con uno scambiatore ad alto rendimento che garantisce un recupero del 92%. Tra i punti di forza annoveriamo le dimensioni compatte, l’accesso diretto ai filtri dal pannello frontale, la segnalazione tramite spia luminosa della sostituzione dei filtri e l’attivazione della sovraventilazione cucina con tasto (incluso).

Ecocompact è una centrale doppio flusso con scambiatore ad alto rendimento in alluminio, ideale per le ristrutturazioni e gli spazi contenuti, grazie ad uno spessore della macchina di solo 27 cm. L’ installazione è possibile in verticale o in orizzontale, dispone di un pannello controllo a tre velocità ed è disponibile in due varianti, semplice o “plug and play”. Fra le opzioni è possibile inserire batterie per il preriscaldamento o la sonda CO2.

Per la gamma terziario Atlantic propone invece la gamma Duotech con portate da 300 fino a 7800 mc/h, con scambiatori ad alto rendimento. È una centrale precablata pronta al funzionamento con pannelli in profilato d’alluminio estruso nero assemblato con angoli in nylon nero, pannelli doppio strato in acciaio prelaccato internamente e in acciaio trattato alluminio-zinco esternamente e pannelli di accesso posizionati secondo il lato d’ispezione scelto. Lo scambiatore a contro corrente ad alta efficienza è in alluminio e offre una possibilità di funzionamento fino a 80°C (certificato Eurovent). È dotato di una vasca raccolta condense in acciaio galvanizzato con scarico da ½” sul lato ispezione e filtri ad alta efficienza a basse perdite di carico aria nuova F7 e aria aspirata G4. Fra le opzioni può essere dotato di batterie elettriche o ad acqua per il riscaldamento e raffreddamento per un vero e proprio trattamento aria.

Atlantic rappresenta insomma un valido aiuto per rinnovare l’aria in tutti gli ambienti che necessitano di una salutare e pronta aerazione.

ATLANTIC ITALIA – YGNIS ITALIA – Via Lombardia 56, 21040 Castronno (VA)

Tel. (00 39) 0332 895240 – Fax. (00 39) 0332 893063 – www.ygnis.it – www.atlantic-comfort.it

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«GRAN MILANO», l’aperitivo che non c’era

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  • 16 Aprile 2018

Milano? È solo il Gran MilanoRovagnati, azienda leader nella produzione di salumi di alta qualità, presenta un nuovo esclusivo crudo dedicato alla città della Madonnina. Un prodotto TOP nel segmento salumi nato dalla nuovissima Linea Riserva della casa brianzola, pensato per onorare l’intrigante rito dell’aperitivo milanese e per diventare, da qui, protagonista indiscusso delle tavole di tutta Italia.

Qualità, stile, autenticità. Il Gran Milano è l’aperitivo che non c’era. Un crudo nato solo dalle carni migliori, certificato in ogni fase della produzione, marchiato sulla cotenna, un crudo che nasce con la caratteristica forma detta “taglio redondo”, perfetto per il taglio al coltello. La guest star di serate glamour e conviviali, tra amici o in famiglia, per salutare la giornata con gusto e allegria. Non a caso, la prima «uscita ufficiale» del Gran Milano è stata all’imbrunire, durante un raffinato aperitivo organizzato presso la Terrazza Aperol, con vista sulla splendida Piazza Duomo.

Ma quali sono gli ingredienti che rendono il Gran Milano tanto speciale? Solo tre le materie prime insostituibili: la carne, il sale, l’aria. Rovagnati usa solo le migliori carni di razze selezionate, scelte sapientemente presso fornitori con alimentazione controllata e rigorosi controlli in entrata. Per assicurare la migliore qualità, vengono utilizzati solo i maiali più pesanti, superiori al quintale di peso. Da fresco, il quartino è pari a 12 – 15 kg, superiore agli standard comuni. Ogni prodotto è numerato, limitato ed esclusivo, fornito interamente con l’osso, disossato solo su richiesta.

Nessun nitrato o nitrito è utilizzato per la produzione. Il Gran Milano beneficia solo del miglior sale italiano, proveniente prevalentemente dalla salina di S. Margherita di Savoia, area naturale protetta della Puglia e prima salina d’Europa. A donare un tocco ancora più unico al Gran Milano ci pensano l’aria delle colline parmensi – dove viene prodotto – e il “Marino”, profumato vento dalle pinete della Versilia mitigato dai monti carsici della Cisa.

Ma non finisce qui. Anche la stagionatura segue un processo unico nel suo genere: per più di 14 mesi, il crudo Gran Milano è custodito nelle cantine dello stabilimento di Ambra, a Felino, nel cuore della zona di produzione DOP del prosciutto di Parma, a due metri sotto terra, dove il peculiare microclima è in grado di garantire un prodotto organoletticamente superiore.

E alla naturale predisposizione geografica dell’area parmense, territorio capace di assicurare la migliore stagionatura naturale dei prosciutti crudi, si unisce la cura distintiva di Rovagnati che, con accortezze costanti, assicura un accurato equilibrio tra la qualità della materia prima, la stagionatura e la salatura, creando un prodotto unico e inimitabile come il crudo Gran Milano.

«Ci siamo ispirati al rito dell’aperitivo, diventato ormai parte dell’identità milanese e italiana. Il momento dello stare insieme per eccellenza, per divertirsi, raccontarsi, ritrovarsi dopo una giornata di lavoro. Ma happy hour, l’ora felice, non può essere davvero tale se non è accompagnata da un prodotto gustoso, di qualità eccellente, garantito in ogni sua fase di produzione. Volevamo un prodotto che potesse rivoluzionare il mercato, distinguendosi da tutti gli altri per il suo carattere forte e la sua straordinaria qualità. E allora: ecco il Gran Milano. Un crudo sincero, autentico, inimitabile a cui ci siamo dedicati con la passione e l’impegno di sempre. Perché da quasi 80 anni, ci prendiamo cura degli italiani, preparando per loro cibi buoni, sani e gustosi. È il nostro segno distintivo da sempre e si rinnova ulteriormente oggi, con la Linea Riserva e con il Gran Milano: serietà e responsabilità, dalla firma al cuore» – ha dichiarato il dott. Gabriele Rusconi, Direttore Generale di Rovagnati, presentando Gran Milano.

E da aprile tutto il sapore di Gran Milano si potrà gustare non solo fuori, ma anche a casa: il nuovo crudo di casa Rovagnati sarà infatti disponibile nei migliori locali e gastronomie d’Italia.

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E … state in volo, raduno di parapendio e deltaplano a Palazzago (Bergamo)

Gli organizzatori del Volo Libero Bergamo, gruppo di piloti praticanti il volo in deltaplano e parapendio basato a Palazzago, per il secondo anno giocano con le parole, ma anche con l’aria.
Il nome del raduno vuole richiamare l’incombente stagione estiva propizia al volo libero, ed insieme lo stare in cielo. Infatti, il primo scopo ed anche la grande speranza di chi pratica il volo senza motore è quella di reggersi il più alto ed il più a lungo possibile, guadagnare quota, volare sulle creste dei monti, scavalcare vette, attraversare valli e pianure.
I mezzi si prestano a realizzare la tentazione e le scuole insegnano come farlo. Privo di qualunque propulsione meccanica, il pilota sfrutta il più ecologico dei motori, il sole, e la benzina più economica, quella delle correnti d’aria ascensionali scaturite dall’irraggiamento del suolo. Costi zero e si decolla verso l’azzurro, immersi in queste masse d’aria, dette “termiche”, girando in tondo fin dove il fenomeno naturale lo consente e poi, grazie all’efficienza del mezzo, ci si sposta sul territorio.
I più bravi percorrono centinaia di chilometri, come nel caso dei record mondiali in parapendio, quello maschile 478 km e quello femminile 376 km. Entrambi i record sono stati stabiliti in Brasile da Donizete Baldessar Lemos e da Nicole Fedele, pilota friulana, o gli oltre 700 in deltaplano, mezzo con maggior efficienza rispetto al parapendio.
A Palazzago il prossimo 24 maggio si troveranno in tanti con la passione di visitare il cielo, meteo permettendo; se no tutto rimandato al 31. Lo scorso anno furono oltre cento, accompagnati da amici, da famiglie, dai bimbi rimasti in attesa che papà o mamma tornino a terra, una festa senza mire d’agonismo. Per i piccoli si provvederà ad intrattenerli con giochi, i grandi approfitteranno delle merende. Chi vuole provare l’ebbrezza del primo volo troverà gli istruttori pronti ad accompagnarlo. Tutti gli altri tenteranno di volare secondo le proprie capacità perché il mondo del volo non è fatto solo di campioni. Al termine una prova di precisione in atterraggio, vale a dire posare i piedi dentro un bersaglio. Premi a sorteggio per coloro che ce la faranno ed un pensiero all’amico Fulvio Scalvenzi, pilota scomparso che ha raccontato la sua vita nel libro “In volo oltre” ed al quale è dedicata la giornata.

Gustavo Vitali – Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it – 335 5852431 – skype: gustavo.vitali

Foto
http://www.gustavovitali.it/pagine/comfivl/palazzago-12-05-15.html

per informazioni sul RADUNO DI PALAZZAGO contattare
Cristiano Cattaneo – 338 8580326 – ilceiz (AT) insicuri.net
Sito ufficiale
http://www.vololiberobergamo.it/pagine/eventi/estate-volo-2015.html

Tutti i comunicati stampa FIVL all’indirizzo:
http://www.fivl.it/comunicati-stampa/comunicati-stampa

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Parapendio: due torinesi oltre le nuvole

Due imprese di altrettanti piloti di parapendio, entrambe piemontesi, una già conclusa, l’altra prossima al decollo!
Pierandrea Patrucco, di Loranzè d’Ivrea (Torino), è un personaggio molto noto nel mondo del volo libero, due volte campione italiano di parapendio, due volte vincitore della World XContest biposto, gara on line, seguitissima. Al suo attivo circa 18000 ore di volo consumate nei cieli sopra le Alpi. L’ultima volta si cimentò in un volo di ben 950 km, dal Principato di Monaco al Friuli, il “volo bivacco” come ama chiamare le sue imprese. Fu fermato dal maltempo mentre stava per varcare il confine con la Slovenia.
Un nuovo, imminente progetto di “volo bivacco” si concretizzerà a partire dal prossimo maggio, meteo permettendo. Patrucco ha deciso di percorrere l’Italia da nord a sud volando in parapendio, senza l’ausilio di altri mezzi di trasporto. Decollo, volo, atterraggio e, in attesa del volo successivo, sosta dove ha toccato terra. Poi a piedi verso un nuovo decollo per librarsi ancora in volo e così percorrere tutta la penisola, volando o camminando.
La data di partenza è ancora da decidere, come non si può stabilire una rotta a priori. Neppure sa quanto impiegherà per realizzare questa unione aerea tra le vette delle Alpi ed il mare della Sicilia. Tanto dipende dal tempo, dalle nuvole, dai venti, molto dalle sue gambe, il meno possibile, spera Patrucco, perché ai piloti piace volare, non camminare.
Lo aiuteranno strumenti quale il variometro che segnala la presenza di correnti d’aria ascensionali originate dal riscaldamento del suolo sotto i raggi del sole, unica change da sfruttare per salire in cielo, guadagnare quota e poi spostarsi lungo il territorio, perché parapendio e deltaplano non hanno motore. E poi il GPS che registra l’avanzamento del mezzo durante il volo e la traccia della rotta sarà visibile in tempo reale via web, insieme a fotografie, filmati ed altro. Lo aiuteranno soprattutto abilità ed esperienza, il saper cogliere i segnali del cielo, le nubi, il volo degli uccelli, e poi l’osservazione del suolo, dei pendii montani, delle valli che sorvolerà durante il viaggio, una traccia lunga quanto l’Italia.

Comincia bene la Coppa del Mondo di parapendio 2015 con la vittoria nella prima tappa di Marco Littamé di Gassino Torinese, già due volte campione italiano e più volte azzurro.
Teatro dell’evento Baixo Guandu, cittadina di 30.000 abitanti nello stato di Espírito Santo in Brasile. 115 i piloti in volo in rappresentanza di 27 nazioni. Sette le prove disputate, una al giorno, con percorsi dai 66 ai 97 km.
Ottime anche le prestazioni del trentino Nicola Donini, già campione italiano 2013, che ha vinto la prima manche e si è classificato secondo nelle ultime due. Littamé ha regolato gli avversari mantenendosi nelle prime posizioni e guadagnando la testa della classifica nell’ultima giornata. Alle sue spalle si sono classificati il venezuelano Ally Palencia, gli svizzeri Urs Schoenauer e Michael Sigel ed il norvegese Gunnar Sæbu. Migliore tra le donne la polacca Klaudia Bulgakow.
Gli altri italiani presenti erano: Settimio Calvarese, Piergiorgio Camiciottoli, Mirco Cristoforetti, Samuel Cristoforetti, Antonio Golfari, Tobias Grossrubatscher, Luciano Pagnoni e Walter Scherlin.
I prossimi appuntamenti della Paragliding World Cup si terranno in Portogallo, Svizzera, Spagna, India e la finale in Messico.

Gustavo Vitali – Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero (registro CONI n. 238227)
il volo in deltaplano e parapendio
http://www.fivl.it – 335 5852431 – skype: gustavo.vitali

Foto
http://www.gustavovitali.it/pagine/comfivl/patrucco-pwc-24-04-15.html

per informazioni sulla
XKAP1111 – Una traccia per l’Italia – contattare lo staff di Pierandrea Patrucco
Maurizio Bolzoni – mauriziobolzoni (AT) gmail.com – 335 8059244
Pietro Borghesio – pietro.borghesio (AT) libero.it – 342 5172866
sito ufficiale: http://www.xkap1111.it/
fb: : https://www.facebook.com/XKAP1111?pnref=story

per informazioni sulla COPPA DEL MONDO di parapendio contattare:
Marco Littamé – [email protected][email protected]
sito ufficiale: http://pwca.org/node/24223
foto: http://www.hipoxia.com.br/pwc2015/

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COME REALIZZARE IN CASA DEI CANALI DI ESTRAZIONE: CONSIGLI

Con le attuali contingenze, anche i modelli abitativi si stanno trasformando. Se una volta la casa si cercava più spaziosa e grande possibile, infatti, adesso sono preferite cubature più limitate e si è disposti a fare anche qualche piccolo sacrificio per adattarsi a spazi forse non proprio adatti. Tra le tante cose (come il ricavare più spazio da soppalchi oppure adattare gli sgabuzzini a camere armadio), sicuramente può succedere di dover realizzare una ventilazione forzata per una piccola stanza che non ha accesso all’esterno dal momento che non possiede una finestra o una qualunque apertura. In verità, a volte la finestra può anche esserci ma se questa è esposta su una strada particolarmente trafficata o rumorosa può non essere di alcun utilizzo.

La ventilazione forzata può avere la seguente definizione: l’espulsione dell’aria viziata da un ambiente. E dove può essere necessaria? Il caso tipico è la piccola taverna che, nata come cantina, viene utilizzata come spazio per il fai da te oppure per i giochi dei bambini. Oppure, e questo succede in piccoli ambienti come gli studi di estetisti oppure di liberi professionisti, la ventilazione forzata è necessaria per avere aria fresca e respirabile quando la sala d’aspetto è ricavata al centro delle stanze operative. Prima cosa da acquistare per costruire un sistema di estrazione efficace è l’estrattore. Questo preleverà l’aria dall’ambiente e la porterà fuori: ovviamente questo provocherà una depressione che richiamerà aria dagli ambienti circostanti. La sua potenza deve essere calcolata in base alla massa di aria che questo deve spostare: un estrattore che ha una portata di 150 metri cubi di aria per ora, se posto in un ambiente di 15 metri quadri con 2,70 metri di altezza, potrà estrarre un volume d’aria pari a cinque volte quello della stanza.

ventilazione

Un altro dato tecnico che è fondamentale è la prevalenza: questa esprime la lunghezza entro la quale è garantita la portata. Solitamente, e questo vale per gli espiratori elettrici di una certa importanza, la prevalenza è indicata nelle istruzioni e quindi basterà seguire quanto detto. Per la costruzione dei canali ci sono due vie: quello del ‘fai da te integrale’ e quello più veloce che utilizza pezzi già costruiti e facilmente assemblabili.

Il primo prevede l’acquisto di un materiale adatto (come, ad esempio, il poliuretano espanso ricoperto di alluminio) che poi si può piegare con le lame per i pannelli così da ottenere un condotto di superficie interna 20×20 cm. Basterà poi la colla vinilica e il silicone per le parti di raccordo del canale (per maggiore sicurezza, si può anche rendere più sicure le giunture con del nastro adesivo in alluminio). Per chi invece avesse meno tempo o desiderasse un lavoro più bello da vedere sotto un lato estetico, sul mercato si possono trovare tubi piatti, giunti orizzontali e a curva piatta, che si fissano al muro con della ferramenta dedicata. Il colore solitamente è bianco e quindi adattabile a qualunque arredamento.

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Aspiratori elettrici… anche l’aria ha le sue regole!

Come scegliere gli aspiratori elettrici e soprattutto quando preferirli agli aspiratori manuali? La risposta non è semplice. La categoria degli aspiratori elettrici, infatti, offre molti prodotti e tutti con caratteristiche molto diverse tra loro. Prima cosa da guardare, comunque, è la potenza di aspirazione che deve essere scelta in base al volume di aria che dobbiamo gestire e in base alla legislazione dedicata. Poi c’è l’ubicazione (a vetro, a cappa o a muro) che inevitabilmente ci può portare a preferire un modello rispetto ad un altro. Altro elemento importante è anche la versatilità di accensione e funzionamento. La versione base, ad esempio, è quella la cui accensione viene comandata da un interruttore che può anche essere collegato all’impianto di illuminazione. Pur rivelandosi di estrema comodità, però, questo tipo di aspiratori elettrici non garantisce un sufficiente ricambio d’aria e spesso bisogna intervenire ‘manualmente’ aprendo una porta o una finestra. Più efficaci sotto questo aspetto sono invece gli aspiratori elettrici con timer (che sostituisce le funzioni manuali): questi, infatti, lasciano che l’aspiratore rimanga in funzione più a lungo rispetto all’illuminazione e apporti così un miglior ricambio di aria. Salendo nel ranking di prestazioni, poi, troviamo gli aspiratori elettrici con timer e umidostato che, rilevando il grado di umidità presente, entrano in funzione unicamente quando è necessario. Questi aspiratori elettrici sono i più consigliati anche perché rappresentano la giusta soluzione ad un problema scottante come quello dell’inquinamento acustico. Ricordiamo infatti che i luoghi industriali e commerciali (ovvero i luoghi di lavoro) devono sottostare, per quanto riguarda il rumore, a quanto dice l’articolo 41 del D.L. del 15 agosto 1991 (n.27) che prevedere di ‘ridurre al minimo i rischi derivanti dall’esposizione al rumore’. Avere dunque degli aspiratori elettrici capaci di intervenire solo quando c’è reale necessità può rivelarsi un grande vantaggio anche dal punto di vista legislativo. Ovviamente, dove il silenzio deve essere rispettato come in scuole e ospedali, anche la scelta di un aspiratore manuale può rivelarsi vincente, ovviamente se il grado di aspirazione non supera i livelli decretati per legge.

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L’arte psichica ed ecologica di Leombianchi, pittore simbolista milanese che ha attraversato il secondo Novecento e il primo decennio del Duemila

Leombianchi si definisce ‘pittore Plastico, Ecologico, Simbolico e Psichico’; attraverso vari periodi, dal 1954 ad oggi, ha affrontato il tema della natura e del suo inquinamento da parte dell’uomo. Dichiara: “ogni artista, nell’era della luce, ha il diritto di chiamarsi tale se segue uno scopo sociale e spirituale”

“Durante sette conferenze di Baba Bedi 16° – filosofo conosciuto personalmente durante i convegni organizzati dal Centro di Filosofia Acquariana a Milano – dell’agosto del 1983 a Gualdo Tadino, ho preso annotazioni importanti che illustravano alcuni concetti che condivido totalmente e che qui riassumo”: parla Leombianchi, pittore simbolista milanese che ha cominciato la sua attività a metà degli anni ’50 e che ha ben impresso nelle sue tele una forte ispirazione ecologica, acuita dalla distruzione della natura da parte dell’uomo a partire dal secondo Novecento. Leombianchi illustra i principi dell’arte psichica mutuati da Baba Bedi e riproposti nella sua vita e nella sua arte: “ogni artista, nell’era della luce, ha il diritto di chiamarsi tale se segue uno scopo sociale come essere umano ed è un essere umano solo se è un essere sociale” afferma. “Al ruolo dell’artista psichico a cui serve uno scopo sociale, va aggiunta ora una nuova dimensione, cioè l’essere un agente cosciente per la trasformazione della società. Il nuovo artista deve intraprendere la lotta della Totalità e divenire uno strumento per la trasformazione di tutti gli esseri umani e lo strumento dell’Arte psichica deve essere usato per l’evoluzione della coscienza. Il ruolo dell’artista psichico ha il privilegio di partecipare, con la propria espressione, alla lotta grandiosa che va a sfidare ogni uomo e donna, cosciente del cambiamento qualitativo nella trasformazione cosmica. L’evoluzione stessa si è trasformata dall’era della forza vitale, che guidava la vita umana, alla condotta umana; questa è la differenza tra il vecchio concetto e il nuovo concetto dell’era dell’Acquario, che richiede una forte evoluzione della coscienza umana fino a un punto di perfezione. Ho cercato di esprimere buona parte della mia pittura  seguendo questi concetti” conclude Leombianchi.

Leombianchi può essere definito un pittore Plastico, Ecologico, Simbolico e Psichico. Nato a Milano, ha frequentato i corsi di Domenico Cantatore a Brera; ha partecipato alla vita artistica milanese, conoscendo nei loro studi i maestri Ibrahim Kodra, Gianni Dova, Lucio Fontana, Carmelo Cappello e a Rovereto il futurista Fortunato Depero, oltre ai più giovani Pietro Gentili, Marco Magrini e Ho Kan e ha colto dal vivo, negli anni ‘70, i fermenti artistici milanesi.

Animato da sempre da un vivo desiderio di viaggiare per conoscere la natura intatta e incontaminata e gli usi, i costumi e i tesori artistici del proprio e di altri Paesi, Leombianchi ha portato avanti una ricerca pittorica che si può definire un canto d’amore alla natura e alla sua magica, armoniosa e millenaria evoluzione. Proprio in un momento in cui cominciava un periodo oscuro di aggressione alla natura da parte degli uomini della civiltà dei consumi e del profitto, il pittore simbolista fu fra i primi a innescare una pronta ribellione che prese corpo attraverso una pittura di denuncia contro questi inquinamenti.

Tra i suoi periodi artistici quelli dedicati maggiormente alla natura e al problema dell’inquinamento sono ‘Evoluzione della natura’ (dal 1968), ‘Contro la contaminazione della natura’ (1970-72) e ‘Evoluzione della ecologia interiore’ (dal 2000), che il pittore simbolista illustra così: “ho pensato di poter creare una casa interiore simbolica, per un aiuto ed una ascesa interiore personale con la quale poi imboccare la via maestra di ascesa spirituale. La casa interiore simbolica ha lo scopo di stimolare l’ecologia interiore e l’agire etico nella vita. Questi lavori sono dedicati alle persone che credono in una evoluzione spirituale, verso il futuro di un’umanità realizzata, felice e pienamente rispettosa degli altri eliminando gli eccessi di consumismo e di mercato”.

http://www.leombianchi.it

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Al via la stagione concertistica del Teatro San Pietro di Roma

Concerto di Carnevale
“ARLECCHINATA” di A. Salieri, valzer di J. Strauss ed arie d’opera
14 febbraio 2010 – ore 18.00

Si apre il 14 febbraio prossimo la stagione di uno dei teatri romani più cari agli amanti della musica sinfonica e lirica.
Il Teatro San Pietro alza il sipario sul Concerto di Carnevale, salutando l’arrivo del 2010 con l’“Arlecchinata” di Salieri (Intermezzo comico in un atto), uno spumeggiante scherzo carnevalesco dalla scrittura musicale fresca e immediata che svela un aspetto divertente e poco noto dell’autore dell’“Europa riconosciuta”. Gli interpreti dell’”ARLECCHINATA” sono: COLOMBINA – Carla ARCIERO (soprano), ARLECCHINO – Giuseppe FRIGNANI (tenore), BRIGHELLA – Lado MEBONIA (baritono).
Sotto la direzione di Maurizio Petrolo, scene di Annibale Biocca e per la regia di Giovanna Müller, l’evento rappresenta il via ufficiale alla stagione artistica di quel piccolo gioiello che è il Teatro San Pietro in via Santa Maria Mediatrice 24/26.

Posto al centro di un’area verde, a pochi passi da San Pietro, il Teatro incarna ormai da qualche anno, anche a seguito della sua ristrutturazione avvenuta nel 2008, una realtà vivace e originale nel panorama culturale della Capitale.
La stagione lirico-sinfonica 2010 si compone quest’anno di 6 titoli in cartellone:
CONCERTO DI CARNEVALE
“Arlecchinata” musica di A. Salieri
14 febbraio 2010 – ore 18.00
CAVALLERIA RUSTICANA, musica di Pietro Mascagni (rappresentazione integrale dell’Opera)
21 marzo – ore 17.30 e 27 marzo – ore 20.45
LA TRAVIATA, musica di Giuseppe Verdi (rappresentazione integrale dell’Opera)
16 maggio – ore 17.30 e 22 maggio – ore 20.45
LA BOHEME, musica di Giacomo Puccini (rappresentazione integrale dell’Opera)
17 ottobre – ore 17.30 e 23 ottobre – ore 20.45
OMAGGIO A VIVALDI
“Le Quattro Stagioni”, violino solista Philip W. Sutton
21 novembre – ore 18.00 e 27 novembre – ore 21.00
CONCERTO DI NATALE
Coro della Cappella Musicale di Loreto, Maestro del Coro: P. Giuliano Viabile
18 dicembre – ore 21.00
Teatro San Pietro
Via Santa Maria Mediatrice, 24/26
Roma (Quartiere Aurelio)
Per informazioni:
tel. 06.66017910 – 06.39377094
[email protected] – www.teatrosanpietro.org

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Gioielli Alchemici

Un gioiello alchemico è un monile che viene creato con il metodo di fusione a cera persa. Questo antico metodo usato da Sumeri, Egizi, Etruschi, popoli Africani e Precolombiani presenta in ogni fase di lavorazione una simbologia che appartiene per molti versi al processo di creazione della vita umana. Questa tecnica rende ogni gioiello unico ed irripetibile, come l’essere umano.Usare questo metodo però non basta, è necessario essere coscienti di ciò che avviene in ogni passaggio. La filosofia applicata alla tecnica di laboratorio darà un significato profondo ad ogni oggetto, sia per quanto riguarda la natura del gioiello in se stesso sia per quanto riguarda la sua forma. Inoltre per definire un gioiello “alchemico”, è importante che il materiale di cui è composto sia un materiale ETERNO, abbia in sé il principio “ETER”, il quinto elemento, ovvero ciò che lo farà resistere alle prove di Saturno, il padrone del tempo.Questo significa utilizzare materiali come l’oro – nell’ambito dei metalli nobili – oppure la Lega Stellite (acciaio chirurgico) o il titanio – nell’ambito dei metalli non nobili.La mancanza di ossidazione, il mantenimento della brillantezza, la perfetta compatibilità con il corpo e le sue energie, fanno di ciascuno di questi tre metalli la materia prima ideale per creare gioielli che resistano al tempo e che contemporaneamente rispettino la salute delle persone che li indossano.In un’epoca di perdita di valori e di significati un gioiello alchemico rappresenta una piccola scultura da indossare, che ha un simbolismo profondo, una sua “anima” e quindi indossarlo significa portare con sé una forma-pensiero che genera una “forza” speciale, esattamente come fanno alcuni cristalli che si utilizzano per armonizzare le energie.
Ciò che determina la natura di un gioiello “alchemico” è inoltre legato allo spirito ed allo stile di vita di chi lo fa. E’ necessario che esista una coerenza, una responsabilità che si evidenzia nello stile di vita del creatore. L’artista imprime quindi al gioiello qualcosa di sé e della sua essenza: proprio questo aspetto è ciò che per gli alchimisti rende preziosa la loro opera.
Quando “arte e vita” coincidono, infatti, l’arte racchiude in sé l’essenza del tempo e dello spazio, l’alchimista la raccoglie e la esprime nell’opera, ma tra tutte le tecniche, quelle che prevedono l’uso del fuoco sono le più affascinanti poiché riescono a trasmettere al meglio l’Essenza della vita. IL CORSO:L’appuntamento è per il 28 e 29 Marzo al Bosco WWF di Vanzago.Il corso avrà la durata di un weekend, durante il quale ognuno potrà sperimentare la propria creatività per dar vita al suo gioiello alchemico attraverso un percorso che prenderà in considerazione, oltre all’alchimia dell’oggetto – con preparazione in cera, fusione e formulazione di un “intento” – anche l’alchimia della persona.

Il corso sarà infatti supportato da tecniche di alchimia umana come la meditazione, lo yoga, l’arte, l’incontro con la natura e con i quattro elementi per generare una trasformazione vera e profonda di se stessi, proprio come avviene nel metallo. Questo aiuta a trasformare gli aspetti di noi che vogliamo cambiare (piombo) per manifestare la parte più pura e migliore di noi (oro) oppure confermare più coscientemente i progetti che già stiamo vivendo.

Per informazioni e prenotazioni:

www.oracolodiwilde.it 

[email protected] 

tel. 338.9866577 347.4586287

 

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VALERIA VAGLIO – 9 GENNAIO – CIRCOLO DEGLI ARTISTI – ROMA

Dopo essere approdata sul palco dell’Ariston tra le Giovani proposte del Festival di Sanremo 2008, la cantautrice barese Valeria Vaglio, venerdì 9 gennaio 2009 c/o  il CIRCOLO DEGLI ARTISTI  (via Casilina vecchia, 42 –ROMA),  si propone in assetto live con uno spettacolo incentrato sul suo nuovo album “Stato Innaturale” (Sony-Bmg).Un viaggio musicale di grande effetto attraverso i 10 pezzi inediti del disco  intervallati da cover di successo. Dalla sanremese “Ore ed ore” a  “Le carezze e la ferita”, fino al nuovo singolo “Stato Innaturale”, suoneranno con  lei  : Michele Campobasso (pianoforte e tastiere), Giuseppe Bolognini (chitarre),  Saverio Petruzzellis (batteria), Andrea Gallo (basso).L’apertura del concerto è stata affidata all’elegante cantautorato di Veronica Marchi.Valeria nasce a Bari il 28 giugno 1980.Fin da bambina manifesta attitudine per la musica. Inizia a studiare pianoforte e chitarra per passare poi alle tecniche di canto. A 15 anni  scrive i testi e le musiche delle sue prime canzoni.La curiosità e l’attrazione per l’arte del suono la portano ad esplorarne anche gli aspetti tecnici, attraverso lo studio dei software di pre-produzione ed editing utilizzati nelle sale d’incisione.Desiderosa di espandere la propria preparazione musicale, Valeria studia e impara le tecniche percussive della darbuka, strumento tipico dei paesi arabi e nord-africani, diventando negli anni la prima percussionista di alcune formazioni etniche.Nel frattempo Valeria mette a frutto quanto finora acquisito, diventando lei stessa insegnante di canto e allestendo uno studio di produzione ed editing audio finalizzato allo sviluppo di progetti musicali.Vince una borsa di studio SIAE che le permette di frequentare il “Corso di  perfezionamento per autori di testi” presso il Cet di Mogol, vanta una collaborazione con Bungaro con cui co-firma un pezzo e frequenta i corsi dell’Accademia di Sanremo.-          30 date durante l’estate 2008, molte delle quali in cui affianca Paolo Vallesi nel suo “Vallesi Tour 2008”-          Circa 140.000 accessi al suo space-          40.000 persone della piazza del Pride di Bologna-          80.000 persone al Battiti Live in piazza Prefettura a Bari

www.myspace.com/valeriavaglio

 

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