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CALZATURE DI SICUREZZA: FONDAMENTALI IN ANTINFORTUNISTICA

Se un tempo le calzature di sicurezza si limitavano a scarponcini un po’ più pesanti oppure con la punta rafforzata, adesso le cose sono decisamente cambiate: ogni tipologia di lavoro, infatti, ha una calzatura dedicata che è stata appositamente studiata per dare non solo protezione ma anche sicurezza nei movimenti. Questo tipo di scarpe deve essere scelto con estrema cautela dal momento che spesso queste vengono utilizzate ancor più delle scarpe normali o da tempo libero.

calzature di sicurezza

Prima di tutto, dunque, attenzione soprattutto ai materiali che sono a contatto con i piedi: non sempre infatti l’interno della calzatura è interamente realizzato in materiali naturali e questo può comportare fastidi e vesciche, senza menzionare poi le irritazioni che possono essere anche di grave entità. I materiali naturali, inoltre, sono anche prestazionali dal punto di vista del comfort, dal momento che donano alla calzatura la giusta morbidezza interna anche dopo un uso prolungato. C’è poi la forma della scarpa che deve contenere il piede e seguirne la conformazione morfologica: al suo interno, però, deve esserci abbastanza spazio per far si che il piede, gonfiandosi naturalmente durante lo sforzo e il passare delle ore, non diventi compresso (a questo proposito, delle calzature con i lacci possono essere una buona soluzione).

Una volta analizzato l’interno, potrete passare a fare le vostre considerazioni sull’esterno della scarpa. Lavoro in cantiere? Lavoro in officina? Devo camminare spesso su terreni sconnessi? Le domande sono tante e le calzature devono proteggere i piedi non solo dalle aggressioni esterne (che nei cantieri vanno dallo schiacciamento alla perforazione e alle vibrazioni) ma anche nel contatto con il suolo, quando c’è pericolo di scivolamento su superfici coperte da grasso e olio oppure da fanghiglia o ghiaino.

I minimi requisiti per le scarpe antinfortunistica sono la punta rinforzata da un puntale di acciaio o di lamina metallica antiperforazione, delle suole con un grip appropriato, devono essere resistenti all’acqua e al calore, dar la giusta protezione ai malleoli ed essere facili e veloci da sfilare nel caso in cui il piede rimanesse incastrato oppure ci fosse una perdita di sostanze acide sulla scarpa.

Per chi volesse approfondire, la norma EN 344 offre tutti i requisiti generali richiesti dalle calzature di sicurezza. Se il vostro è un caso specifico, però, allora li dovrete andare alle norme EN 345, EN 346 e EN 347 sulla sicurezza che potrete trovare facilmente navigando in internet. La norma che comunque è strettamente dedicata alle calzature di sicurezza è la EN 356. Qui troviamo la definizione di scarpe S (Safety= sicurezza) che sono generalmente calzature di sicurezza di base (marcate con le lettere SB = sicurezza di base). Queste devono avere un’altezza minima della tomaia, puntale per proteggere contro gli urti con livello di energia pari a 200 Jules, tomaia in pelle ‘crosta’ o simili, fodera anteriore, sottopiede, suola in diversi materiali anche liscia. Nelle calzature di sicurezza SB i seguenti requisiti sono indicati con S1, S2 ed S3: antistaticità, assorbimento di energia del tacco, impermeabilità della tomaia, suola antiscivolo, suola con tasselli, fodera posteriore della tomaia in pelle fiore, lamine antiforo. La norma EN 346 sulle calzature antinfortunistica, invece, si riferisce alle ‘calzature protettive’.

La norma EN 347 si riferisce alle calzature dette ‘calzature da lavoro’ o ‘professionali’ e prevede l’assenza de un puntale di protezione contro urti e schiacciamento e la marcatura ‘O’ (Occupational) al posto di S o P. Nell’acquisto delle vostre calzature antinfortunistiche rivolgetevi sempre ad un esperto che saprà consigliarvi sul prodotto giusto da utilizzare: la sicurezza in cantiere e sul lavoro è importante e deve essere curata in tutti i minimi dettagli.

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