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“Galaxy Sharks and The Secret Tales”, la nuova compilation di musica sintetica!OUT NOW!

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTc55hnTWUG2yIe7gyyEf-McmaHiwI7sK5sqg&usqp=CAU Fuori il 30/06 nella piattaforma musicale di Bandcamp la White Dolphin records presenta la nuova compilation del suo catalogo WDR35 composta da 8 artisti della scena nazionale e internazionale underground con 15 tracce.

Lucca(28/06/23), da quando il pilota Kenneth Arnold, il 24 giugno del 1947, effettuò il primo avvistamento riferito come tale dalla stampa, il problema degli UFO ( da “Unidentified Flying Objects”, oggetti volanti non identificati) si é imposto all’ attenzione di tutto il mondo.Questione estremamente suggestiva e altamente evocativa, invariabilmente associata a compimenti mitici, misticheggianti e mistificatori, la fenomenologia UFO resiste e persiste d’altronde al di là di ogni semplicistica spiegazione o smentita a distanza di oltre un quarantennio, coinvolgendo non solo il grande pubblico ma anche le autorità politiche, militari e scientifiche di tutti i Paesi, in una sfida della logica umana che non ha limiti di spazio e di tempo. Perché si tratta di un fenomeno reale. Questo volume musicale “Galaxy Sharks and The Secret Tales” é una completa e complessa analisi dei molteplici aspetti del problema indicando attraverso le tracce le possibile risposte e rivelando i più importanti retroscena con conclusioni che si basano sulle osservazioni segnalate tutt’ oggi. Il disco si apre con la band veneta elettro pop EkynoxX di Frank Rossano. La loro musica affonda con un approccio contemporaneo ed innovativo, nelle tematiche ‘retrofuturiste‘ affrontate con sonorità raffinate e pop. Si procede con la band di Enrico Tavernini con i suoi “Kontatti” e la sua “rovina”dei Bionic VisionS. Si passa agli arpeggiatori “darkwave” del progetto anglo – italiano degli Stella Wembley e le rimbalzanti tb303 del tempo che passa di FranK Fuller. il disco continua con le sequenze di Alessandro Vezzoni (aka Kabal Apokalypse) dei suoi Toxic Industry, presentando il nuovo singolo “Alien Abduction”, due inediti e un remix con Devya e la vocalist Darquette. Si prosegue con la galassia “noir” con il francese Spyrit accompagnato dalla voce di Kimberly Kornmeir della band Bow Ever Down. La raccolta rotola con la sequenza digitale vintage “When Aliens Call My Name” di Devya, registrata tra Londra e Udine, dove i segmenti sonori descrivono incontri ravvicinati del III tipo e avvistamenti U.F.O. immaginari nella “lucchesia”, luogo mistico, religioso e santo, in Italia e nel mondo.

La compilation si conclude con  la cover di X – Files di Devya e con il the final concept theme in tedesco “Der Mond”, la Luna di Darquette incisa con il Nintendo Ds.

Tracks “Galaxy Sharks and The Secret Tales” White Dolphin Records Compilation Various Artists WDR35:

  • EkynoxX – Spacer Woman
  • Bionic VisionS – Kontact
  • Toxic Industry – Space Whale
  • Frank Fuller – The Time Shifts
  • Devya – When Aliens Call My Name
  • EkynoxX – Walking Out
  • Stella Wembley – All that I need
  • Spyrit – I’ m a Galaxy
  • Bionic VisionS – The Ruin
  • Toxic Industry – Alien Abduction
  • Stella Wembley – Loving The Alien
  • Toxic Industry – The Hungry Show ( Devya ft Darquette remix)
  • Spyrit – You’re So Worthless
  • Devya – X – Files ( TV track Theme Cover)
  • Darquette – Der Mond

“Galaxy Sharks and The Secret Tales” , sarà disponibile nella piattaforma di Bandcamp per lo streaming e download dal 30 giugno.

Etichetta : White Dolphin Records

@digitronikscorpoation

@whitedolphinpromo

@wdrpress

#compilation #UFO #spazio #elettronica #musica #italia #lucca #radio #whitedolphinrecords

Link : https://whitedolphin.bandcamp.com/album/galaxy-sharks-and-the-secret-tales

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Robots never die : “ASIMOV IS NOT DEAD”, la nuova compilation!

Asimov Is Not Dead Compilation . WDR31 Isaac Asimov è stato uno dei più grandi scrittori di fantascienza e uno dei più ineguagliati divulgatori scientifici del mondo. Io, robot: un titolo diventato famoso grazie al cinema, ma che nasconde una storia ben più grandiosa rappresenta infatti l’avvento di quelle che tutti oggi conosciamo come “Le tre leggi della robotica”. Pubblicato per la prima volta nel 1950 vede formulate e applicate quelle norme che regolano il comportamento delle “macchine pensanti”. Racconti che mentre parlano di androidi ci svelano i lati più reconditi della bizzara natura umana. Un pezzo di storia contemporanea, capace di influenzare la realtà per mezzo della fantasia. Perché la letteratura, a volte, non si limita a precedere i tempi, ma ci guida verso un futuro prima impensabile.

White Dolphin Records presenta questa compilation ispirandosi a questi concetti con 6 artisti della scena elettronica italiana e con 9 tracce. Il titolo dell’opera da cui trae ispirazione, si tratta di una libera rivisitazione del libro originale dello scrittore.

  1. Un robot non può recar danno a un essere umano, né permettere che, a causa della propria negligenza, un essere umano patisca danno.
  2. Un robot deve sempre obbedire agli ordini degli esseri umani, a meno che contrastiono la Prima Legge
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questo questo non contrasti con la Prima o Seconda Legge.

Manuale di Robotica, 56° Edition

Il disco si apre con la band veneta elettro pop EkynoxX di Frank Rossano con le inedite “Android Poem” e “RetroFuture”, accompagnati dalla splendida voce della cantante Patty Organtini. La loro musica affonda con un approccio contemporaneo ed innovativo, nelle tematiche ‘retrofuturiste‘ affrontate con sonorità raffinate e pop.

Si prosegue con il rover marziano abbandonato nel “dance floor” del trio elettronico live “mittel-europeo” Arbeiter, l’esercito degli automi di Devya con la traccia “Kyashan” il ragazzo androide, ispirata al cartone animato giapponese creato da Tatsuo Yoshida. E’ il turno della “industria tossica” di Kabal Apokalypse con i suoi Toxic Industry della Funeral Records Autoproduction , con tre tracce (Worlds of Androids, Module Antares e Vortex) che descrivono le parole degli androidi, con chitarre inquadrate e ritmiche industriali. La compilation si conclude con Andy’s Market degli Stuka (con il loro omaggio a Flecht dei Depeche Mode) e Darquette (aka Patrizia Anzevino, AR della medesima label), eseguendo, enunciando con la tecnologia telefonica “Le Trois Lois de la Robotique” in francese con un suono vocale speech pitch formant.

Etichetta : White Dolphin Records

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“The Mars Rover Mission” , il nuovo sound degli ARBEITER é Online!

Fuori per White Dolphin Records il nuovo singolo degli ARBEITER : ” The Mars Rover Mission”

Licenziato e distribuito negli store di musica digitale e in radio dalla etichetta White Dolphin Records ,”The Mars Rover Mission” é il nuovo digital 45 del trio elettronico ARBEITER!

Fuori per White Dolphin Records il nuovo singolo degli ARBEITER :

Il dato certo è che non si può definire un disco che cambierà la storia della musica elettronica: innanzitutto perché la storia si scrive autonomamente, e fare previsioni a lungo termine è materia da chiaroveggenti che non ci riguarda. In secondo luogo, “The Mars Rover Mission” non è un disco di musica elettronica. Lo sarebbe nel 1978, quando usare un sintetizzatore era “elettronica”, non lo è nel 2022, perché la musica elettronica ha assunto tante di quelle forme che sarebbe impossibile ricondurle ad un solo “futuro”. La valutazione appartiene alla sensibilità e al gusto del singolo, ma il disco è scritto, suonato e prodotto in maniera eccellente. In questo senso è una rivoluzione: campionamenti vocali, sintesi analogica, sintesi digitale e tanto tanto realtime “morphing” groove con TB303 acide.

Esaltazione del tocco androide tipico della produzione del “Trio“. Perché l’omaggio alla musica del passato passa anche attraverso un omaggio alla loro stessa musica, che di passato si è sempre nutrita di live: una batteria ancora una volta in evidenza, progressioni mozzafiato e il riferimento alle loro scale, di inviluppi e progressioni vertiginose è più che una sensazione di logica e ingegno. Dopo un singolo così ambizioso, che è stato concepito e realizzato per essere “definitivo”, in grado di riassumere e approfondire ogni aspetto della musica degli artisti coinvolti, preconizzare possibili scenari futuri non è facile. “The Mars Rover Mission” é una produzione del trio “mittel-europeo” che lascia aperta la porta a nuove future soluzioni e contaminazioni non solo alla musica elettronica ma anche alla scienza e alla esplorazione.

La Mars Exploration Rover è stata una missione di esplorazione di Marte, dove sono stati impiegati due rover identici chiamati Spyrit e Opportunity. Il lancio è avvenuto nel 2003 e i rover sono giunti su Marte nel gennaio del 2004, in due diversi punti del pianeta. Entrambi hanno superato di gran lunga la loro operatività prevista di 90 sol : Spirit è rimasto operativo fino al 22 marzo 2010, mentre Opportunity fino al 10 giugno 2018.

Il lavoro svolto in studio e di produzione si svolge in completa armonia e in sequenze elettroniche live. Quello che è sicuro è che, fin troppo fedele alle sue intenzioni programmatiche, “The Mars Rover Mission” non solo è già un “classico” della produzione del trio con i suoi otto minuti e 14 secondi, ma lascia aperta la porta a nuove future soluzioni e contaminazioni. Le composizioni degli Arbeiter si basano su un’idea che viene reiterata in continuazione, con l’aggiunta di piccoli suoni e con il costante ritmo martellante tipico di certa musica techno. Eppure sarebbe riduttivo definire gli Arbeiter come dei “rielaboratori” di antiche idee : il loro singolo è pieno di piccoli magisteriis che, anche grazie all’accompagnamento di ottimi stratagemmi, riescono a sfondare e a creare un vero e proprio “suono” unico. A metà della traccia si entra nel vivo: sembra di essere capitati in un club, dove, ora con i rumori di Marte, ora con le onde sub-wave in sottofondo, non ti chiedi quanti sono i minuti passati, ma muovi la testa e ti lasci incastrare in un tunnel sonoro ipnotico…ed é bellissimo.

Uno stile nuovo, una visione del mondo della musica innovativa, una grande forza sonora per questi elementi che ha permesso ai tre di diventare veri e propri baluardi della musica elettronica a Udine(FVG – Italy)) e non solo. Registrato e prodotto a Trieste il singolo sarà presentato negli store in distribuzione digitale e in radio questo autunno.

Bio Arbeiter : Trio elettronico, propone un live set e produzioni costruite totalmente su macchine analogiche e digitali, senza l’utilizzo di alcun laptop: drum machines, sintetizzatori, e quant’altro sia collegabile via midi o in control voltage, si uniscono per formare un sound unico e potente. L’improvvisazione, in termini jazz, insita nel loro approccio all’elettronica, ne ha contraddistinto il suono, che si colloca a metà tra techno, house ed electro e molto altro. Il trio Arbeiter è composto da Dave Octave, il professore Paolo Uanza Franzon, e Luca “Jama” Zuccato. Hanno pubblicato per Mozzarella Recordings (Francesco Brini) e diverse compilation per Funeral Records Autoproduction (Alessandro Vezzoni) e White Dolphin Records (Devis Simonetti), svolgendo anche diverse collaborazioni con artisti /Dj e band del panorama musicale internazionale.

Link FB : arbeiter

Etichetta : White Dolphin Records @wdrpress @digitronikscorporation

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White Dolphin Records presenta “Profondo Rosso”, la cover dei Goblin di Devis Simonetti

null La cover licenziata dalla White Dolphin Records con la produzione affidata allo studio ricerca e sviluppo della Ramkard, si basa sulla programmazione, sincronizzazione della soundtrack e delle sequenze M.I.D.I. completamente dagli smart phones.

“È tutto troppo pulitino, preciso, troppo formale…” Così all’inizio del film il protagonista Marcus Daly si esprime sul jazz, musica che ha la sua parte fondamentale in Profondo rosso: non solo perché ne è l’innegabile commento musicale (il contributo di Giorgio Gaslini è efficace al pari del tema omonimo – pur inconfondibile – dei Goblin), ma soprattutto perché ne è una sorta di leit-motiv strutturale. Profondo rosso è infatti il film del definitivo distacco dalla rigidità della detection, pure al cospetto (o forse proprio in funzione) di una sceneggiatura molto forte, forse la più equilibrata dei suoi film, piena com’è di tracce disseminate, macguffin e colpi di scena che paiono legarlo alla continuity tradizionale del giallo hitchcockiano, ed invece puntano alla loro dissacrazione e al loro superamento.

Il Maestro Dario Argento fa riferimento al tema di Tubular Bells di Mike Olfield e commissiona alla band, in particolare, un main title dalle precise caratteristiche, che rispetterà le regole di ingaggio (tempo in 7/4, circolarità ossessiva del tema, drammaticità) e risulterà efficace e popolarissimo nell’incedere pulsante e pesantissimo del basso elettrico, nella scala lancinante del minimoog e nel maestoso organo a canne.

L’album vendette uno sfracello, un milione di copie solo nel primo anno: l’esordio strumentale di una band sconosciuta, figurarsi, che resterà la perla migliore ma non unica nella discografia dei Goblin.

Profondo rosso“, pur rischiando di sconfinare nella più stereotipata e vuota retorica é un capolavoro senza tempo, la summa della perfezione del cinema thriller, che si contamina con l’horror senza dimenticare, come invece accade oggi, le sue radici puramente giallistiche.

La cover di Devis Simonetti registrata e prodotta a Lucca per l’ etichetta White Dolphin Records, vede la partecipazione della vocalist toscana Patrizia Anzevino (aka Darquette, A.R. della medesima label) con arrangiamenti di vocal samples e “revers shouting“, costruendo la sequenza “oscura” in maniera informale…con la tecnologia telefonica. La produzione affidata allo studio ricerca e sviluppo della Ramkard, si basa sulla programmazione, sincronizzazione della soundtrack e delle sequenze M.I.D.I. completamente sugli smart phones.

Il tema principale (rifatto da Devis con frequenza di modulazione di bells con il sintetizzatore Yamaha DX7) che va ad accompagnare praticamente tutti i celebri piani sequenza del film è un loop ante-litteram, un giro di note ripetuto a oltranza sul quale si inseriscono via via i vari strumenti; dal basso sintetico ,ai sintetizzatori con arpeggi FM e dall’organo cattedrale, con aggiunte di loop di batteria elettroniche e campioni vocali, un brano ipnotico e inquietante, quasi claustrofobico (come i Maestri nel 1975 fecero l’opera prog con gli strumenti veri).

BIO : Devis Simonetti (aka Devya) é artista poliedrico, agente stampa e discografico italiano in pista da diversi anni. Si presenta sul mercato della musica elettronica con un disco dalle sonorità originali nel 2013, sicuramente apprezzabili anche al di fuori della nicchia degli amanti del genere. L’etichetta discografica Audio Ferox è lieta di annunciare l’uscita di “I don’t know what is Christmas”, l’album esordio di Devya.
Cresciuto nella scena post-punk del Nord-Est italiano , Devis Simonetti matura nella “nuova onda” londinese a cavallo del nuovo millennio. Ed è proprio in terra di Albione che mette a punto nuove tecniche di sintesi insieme a Lorenzo Bertoli e Roberto Concina ( Robert Miles) e campionamento per dedicarsi all’autoproduzione.

Il sound di “I don’t know what is Christmas”, suonato e prodotto interamente da Devis Simonetti, assorbe e rielabora elementi di stampo anglosassone, come il brit-pop, l’industrial e lo shoegaze. Nei 12 brani composti, che descrivono le meccaniche dell’amore, si incontrano e corteggiano le distorsioni di linee di basso elettrico di “Is all 4”, il gusto post punk di “The Fly” e il riff con il delay analogico di “We are together”. Il singolo synth – pop di punta è “Going To Town”, entrata in classifica MEI 2015 e vincitore di diversi concorsi radio internazionali, dove l’ opera si intesse con la triangolazione della chitarra, la linea di basso e i sintetizzatori. A chiudere l’album, le chitarre echeggiate di “The Last Rain”, che scrosciano nella pioggia liberatoria della fine di un rapporto logorante. Raggiunge una discografia di 50 released.

Simonetti Devis fonda in “lucchesia” la sua etichetta discografica White Dolphin Records nel 2020 e a Udine lo studio di sviluppo e ricerca elettronica Ramkard nel 2007.

La cover di “Profondo Rosso”, sarà disponibile su Bandcamp e negli altri store di musica digitale.

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White Dolphin Records presenta il nuovo album industrial degli Stuka : “ἂλφα, βῆτα, γάμμα”

Banner Promo 4 Stuka WDR18

La White Dolphin Records di Devis Simonetti presenta il nuovo album post – industriale del gruppo mitteleuropeo WDR18.

Registrato nei Ramkard studios di Udine, “ἂλφα, βῆτα, γάμμα” è il nuovo album degli Stuka. Dopo L’ extended play “Sturzkampfflugzeug“, gli Stuka si presentano nel mercato discografico del 2021 con questa opera composta da dieci tracce. Martelli, coltelli, compressori, ritmiche ipnotiche sequenziali, rievocano i tempi bellici dell’epoca moderna, dove gli Stuka vogliono convertire il “ricordo” nefasto della guerra, in un diretto messaggio d’amore e un mistico annegamento dei sensi. Ispirandosi a gruppi storici come Throbbing Gristle , Einstürzende Neubauten e Front 242, esplorano teoria e pratica dell’ eros, sottolineando percorsi sonori musicali underground rumorosi in sequenze industriali di samples bordello dove innervano alla saggezza della pace e a riflettere alle forme di “Cupido”, alla propaganda, il destino, le storie e i luoghi comuni. I loro battiti metallici, le dissonanze e le tempeste ritmiche dipingono scenari apocalittici con possibilità di uscita e di salvezza: ogni brano è avvolto in un senso quasi tangibile di vuoto, ansia e di passione, a metà tra un incubo freudiano e un trip lisergico, riassume tutta la “poetica” di “ἂλφα, βῆτα, γάμμα”. Nelle loro mani tutto viene trasformato e deformato per essere messo al servizio delle nevrosi lancinanti dei sequencers e dei deliri rumoristici dei due percussionisti alfa e beta . Il bass synth tedesco di “Mabab” di gamma, fa scivolare il disco nelle tracce elettroniche di “Joker Bass” e “Girls”. Prosegue nelle danze indemoniate industriali di”Mantra” fino ai melodrammi decadenti come “Zenman”. A completare l’ampissimo spettro musicale dall’opera arrivano poi due infernali tour de force rumoristici, forse i più radicali e estremi del loro repertorio: la maligna “Kolapsser” e l’estenuante sinfonia della “fabbrica” digitale di “Komputer Loop-teria”.

“ἂλφα, βῆτα, γάμμα” degli Stuka é disponibile in streaming e download negli stores di musica digitale.

Alfa : bass, guitar, metal samples, industrial machines

Beta : Roland W30 & Dj70 samplers, hammer and industrial machines

Gamma : Korg keyboards & Yamaha sequencers

Etichetta : White Dolphin Records

Digitroniks Corporation 2021

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White Dolphin Records ha rilasciato “STOP THE ANSIA” Compilation!

L’ alternative record label  White Dolphin Records presenta la nuova compilation dance – electro : “STOP THE ANSIA″(Various Artists) WDR11. Uscita sulle piattaforme di musica digitale, la White Dolphin Records raccoglie in questa compilation diversi musicisti e artisti della scena underground italiana e straniera. Sono presenti le sequenze chip-tune e synth pop dei Devya, le sequenze dark-industrial dei sudafricani G.L.O.W. , il rumore metallico “mitteleuropeo” degli Stuka, la potente disco punk dei Commando, le produzioni tech house dance alternative degli Arbeiter,  la dark wave intimista e soft touch dei Michellanea, la melodia dalle influenze british dei Pass, la voce sopranile di Darquette con il suo tributo agli Smiths e la dance messicana sensuale di Sundruthi Pili Minogue !

Tracks STOP THE ANSIA Compilation :

  • Devya feat. Arbeiter – American Vampires 1984
  • G.L.O.W. – Yisipoki
  • Sundruthi feat. Pili Minogue – Se Mi Buscas Me Encuentras
  • Michellanea – Upset
  • Stuka – Mantra
  • Commando – Colonello Commando
  • Devya – Nanobox
  • Darquette – How Soon Is Now
  • Pass – You Can Catch Me
  • Michellanea – Locus Amoenus

La compilation é disponibile su Bandcamp e su altri music digital store con questi 10 artisti e 10 tracce as “Name You Price” streaming & download. Sono inclusi i bonus posters catalogue della label e di tutti gli artisti.

Label : White Dolphin Records

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“American Vampires 1984”, uscito il nuovo singolo di Devya feat. Arbeiter!

American Vampires 1984 Banner
La musica elettronica da oggi ha un nuovo brano tutto da ascoltare…e da ballare. American Vampires 1984, il nuovo singolo di Devya, il progetto musicale di Devis Simonetti, è un brano prodotto e remixato dal gruppo elettronico Arbeiter é pubblicato dalla net label alternativa lucchese White Dolphin Records. Il singolo si presenta come musica elettronica fortemente ballabile. Può essere descritta come un’aggressiva, e sempre più spesso “oscura” musica elettronica.
L’opera si ispira alle nuove elezioni presidenziali americane del 2020 e alla serie di fumetti della Dc Comics creata dallo scrittore Scott Snyder disegnata dall’artista Rafael Albuquerque. La serie immagina i vampiri come una popolazione composta da molte specie segrete diverse e traccia i momenti dell’evoluzione e dei conflitti tra le specie nel corso della storia. Il fulcro è una nuova linea di sangue americana di vampiri, nata nel West americano alla fine del 19esimo secolo. American Vampires 1984, estrapolato dalla compilation various artists Stop the Ansia Wdr11 della medesima label, è disponibile nei negozi di musica digitale in streaming e download.

Devya, come detto, è il progetto musicale di Devis Simonetti. Dal 1996 al 2002 la permanenza in Inghilterra con Lorenzo Bertoli, grazie al produttore Roberto Concina (aka Robert Miles), gli consente di dedicarsi all’ autoproduzione e alla musica elettronica. Fonda i Devya con Francesca Mombelli nel 2010. L’album d’esordio, I Don’t know what is Christmas (uscito per la Media company audio Ferox/Paige 2013) è la prova evidente di quanto la new-wave, il brit –pop, lo shoegaze, l’ industrial e il pop sintetico, siano stati ascoltati, assorbiti e rielaborati. Nel 2014 pubblicano il singolo e il video Going to town, partecipando nel 2015 a un radio tour e diverse compilations. Nel 2017 siglano con la label tedesca Dark Ace Record Company , rilasciando il singolo Witch – hunt che anticipa Black waves and floating foams, il nuovo E.p per la medesima label. Producono il video e singolo Bodies nel 2018 insieme al regista Paolo Parisotto. Il 7 luglio 2018 pubblicano sempre con la Dark Ace label i singoli dei primi cinque anni di attività: Collection 2013-2018, vincendo diversi contest radio in Italia e Germania. Pubblicano nel 2020 il digital 45 synth pop “Away” l’album elettronico strumentale When aliens call my name con la Net label White Dolphin Records.
Arbeiter : Trio elettronico, propone un live set e produzioni costruite totalmente su macchine analogiche e digitali, senza l’utilizzo di alcun laptop: drum machines, sintetizzatori, e quant’altro sia collegabile via midi e control voltage, si uniscono per formare un sound unico e potente. L’improvvisazione, in termini jazz, insita nel loro approccio all’elettronica, ne ha contraddistinto il suono, che si colloca a metà tra techno, house ed electro e molto altro. Il trio Arbeiter è composto da Dave Octave, il professore Paolo Uanza Franzon, e Luca Jama Zuccato.

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“Sturzkampfflugzeug”, il nuovo singolo degli Stuka! – @whitedolphinrecords

Stuka Digital 45 - @whitedolphinrecords 

Sturzkampfflugzeug” é il ” rumore” del gruppo Post- industrial “Stuka“. Metalli, martelli, coltelli, compressori, ritmiche ipnotiche sequenziali, rievocano i tempi bellici dell’ epoca moderna, dove gli Stuka vogliono convertire il “ricordo” nefasto della guerra, in un diretto messaggio d’amore e un mistico annegamento dei sensi. Ispirandosi a gruppi storici come Throbbing Gristle e Einstürzende Neubauten, il singolo degli Stuka “Sturzkampfflugzeug“, esplora teoria e pratica dell’ eros ( sexum – merx – aliqua – evadit), sottolineando percorsi sonori musicali underground rumorosi in sequenze industriali di samples bordello dove innervano alla saggezza della pace e a riflettere alle forme di “Cupido” (Bidendum), alla propaganda, il destino, le storie e i luoghi comuni.

Licenziato della net label alternativa White Dolphin Records, prodotto e registrato dalla Ramkard, “Sturzkampfflugzeug” , il B/side “Mantra” + PLUS degli Stuka é disponibile in streaming e download negli store di musica digitale.

Digitroniks Corporation 2020

@whitedolphinrecords

@wdrpress

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White Dolphin Records ha pubblicato la nuova versione del singolo “I Put My Eyes On You MKII” di Devya

L’ Alternative Net Label White Dolphin Records presenta la nuova versione del digital 45 I Put My Eyes On You(MKII) del progetto udinese Devya

L’ Alternative Net Label White Dolphin Records ha pubblicato nelle piattaforme online la nuova versione del digital 45 “I Put My Eyes On You MKII”, il V singolo estratto dall ‘ album di Devya “I Don’t Know What Is Christmas”. “I Put My Eyes On You” ha sonorità ampie, chitarre effettate, lunghi riverberi contrapposti e ritmica scarna ma puntuale, sono gli ingredienti principali di questa traccia.
Ascoltare questo brano regala le stesse sensazioni che si potrebbero provare davanti ad un paesaggio mozzafiato.
La nuova versione , più corta e con arragiamenti di tastiere è una delle numerose sfaccettature che contribuiscono a rendere eterogeneo e multiforme l’album di esordio di Devya ” I Don’t Know What Is Christmas” dove Devis Simonetti rielabora elementi sonori come il post-punk, il brit-pop, indie-rock e lo shoegaze. “I Put My Eyes On You MKII” vede la partecipazione del cantante Filippo Turloni. “I Put My eyes On You”è ora disponibile nella nuova versione “MKII” nei negozi di musica online e streaming.

Bio :

Devya è il progetto musicale di Devis Simonetti. Dal 1996 al 2002 la permanenza in Inghilterra con Lorenzo Bertoli, grazie al produttore Roberto Concina, gli consente di dedicarsi all’ autoproduzione e alla musica elettronica.

Fonda i Devya con Francesca Mombelli nel 2010. L’album d’esordio, “I Don’t Know What Is Christmas” (uscito per la Media Company Audio Ferox / Paige 2013) è la prova evidente di quanto la new-wave, il brit –pop, lo shoegaze, l’ industrial e il pop sintetico, siano stati ascoltati, assorbiti e rielaborati. Nel 2014 pubblicano il singolo e il video “Going To Town”, partecipando nel 2015 a un radio tour e diverse compilations.

Nel 2017 siglano con la Dark Ace Record Kompany , rilasciando il 14 dicembre il nuovo digital 45 del progetto intitolato “Witch – Hunt”, che anticipa “Black Waves And Floating Foams”, il nuovo E.P. per la medesima label. Producono il video e singolo “Bodies” nel 2018 insieme al regista Paolo Parisotto (BBC ,Rete 4).  Il 7 luglio 2018 pubblicano sempre con la Dark Ace label i singoli dei primi cinque anni di attività: “Collection  2013-2018”, vincendo diversi contest radio in Italia. Pubblicano nel 2020 il digital 45  synth pop “Away” l’album elettronico strumentale “When Aliens Call My Name” con  la Net label White Dolphin Records.

“I Put My Eyes On You MKII” é disponibile in streaming e download sugli store di musica digitale.

Etichetta : White Dolphin Records

Link FB Band : Devya

Link  song : I Put My Eyes On You MKII

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