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Terna: il focus dell’AD e DG Luigi Ferraris sul Piano Strategico 2019-2023

Sviluppo rete, sicurezza e sostenibilità al centro del nuovo Piano Strategico di Terna: per il gruppo è “l’impegno economico più alto di sempre” come rivela l’AD e DG Luigi Ferraris.

Terna, nel Piano 2019-2023 investimenti per 6,2 miliardi di euro nell’ottica di rafforzare la rete elettrica: l’AD e DG Luigi Ferraris parla della transizione energetica e delle grandi sfide che le realtà devono fronteggiare.

Luigi Ferraris

L’AD e DG Luigi Ferraris lancia il Piano Strategico 2019-2023 di Terna

Gli investimenti “più alti di sempre” nel Piano 2019-2023 di Terna. È stato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris a illustrare lo scorso 21 marzo, nel corso di un evento organizzato a Palazzo Clerici a Milano, le linee-guida. “Grids and Values”, questo il nome, si focalizza su sviluppo del territorio e sostenibilità, con oltre 6 miliardi di euro di investimenti per la rete elettrica italiana. Un incremento di quasi il 20% rispetto a quanto previsto nel precedente piano per rendere la rete “sempre più resiliente e sostenibile”. Se il mondo energetico si trova oggi a dover fronteggiare nuove sfide e ad arginare gli effetti negativi del climate change, Terna non intende farsi trovare impreparato: per rispondere efficacemente il gruppo guidato da Luigi Ferraris ha definito una Strategy che si basa su “sostenibilità e dialogo con il territorio, innovazione e digitalizzazione, persone e know-how industriale” quali leve di crescita.

Terna: le nuove sfide del settore energetico nell’analisi dell’AD e DG Luigi Ferraris

Come sottolineato dall’AD e DG Luigi Ferraris, il Piano Terna 2019-2023 si focalizza innanzitutto sul rafforzamento della rete di trasmissione nazionale ma guarda anche al potenziamento delle interconnessioni con l’estero con “attività di rinnovo degli asset e miglioramento della qualità del servizio ed efficienza”. L’obiettivo del gruppo è quello di ricoprire “un ruolo attivo nella fase di transizione energetica in atto” portando valore al sistema-Paese. Per farlo, come ha spiegato Luigi Ferraris, è necessario fronteggiare le sfide del settore elettrico “in modo sicuro, efficiente e sostenibile, verso un sistema sempre più interconnesso, decarbonizzato e rinnovabile”. Sostenere la transizione energetica “con importanti investimenti in sviluppo sostenibile” è un impegno che Terna porta avanti ben consapevole che “la profonda trasformazione” oggi in atto nel mondo debba essere “una responsabilità condivisa”.

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Luigi Ferraris tra i protagonisti della liberalizzazione

Il mercato dell’energia elettrica è in crescita. Il bilancio degli ultimi 20 anni si dimostra senza dubbio positivo secondo l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, Luigi Ferraris . Nell’ambito del convegno di GSE in merito alle tappe salienti della liberalizzazione, ha sottolineato anche la necessità di evoluzione, per restare al passo dei continui mutamenti in atto.

Terna, AD Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: la liberalizzazione vent’anni dopo, il bilancio è positivo

Nella Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari di Roma, si è tenuto il convegno di studi promosso dal GSE finalizzato all’elaborazione di un bilancio del mercato dell’energia elettrica in Italia, 20 anni dopo la liberalizzazione. Tra i partecipanti, i protagonisti del processo di liberalizzazione introdotto nel 1999. C’era anche Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, gruppo fondato proprio in seguito all’entrata in vigore del Decreto Bersani. Inevitabile affermare che il mercato sia cambiato profondamente, ma lo scenario rende ottimisti: “Il bilancio di questi 20 anni è sicuramente positivo perché ha consentito la creazione di un mercato della generazione che prima non c’era, l’apertura del mercato dei clienti finali retail che prima non c’era, una separazione proprietaria, come Terna per esempio, quindi una rete separata delle attività di generazione e vendita che rappresenta una garanzia di supporto all’apertura al mercato della transizione energetica”, ha dichiarato Luigi Ferraris.

Luigi Ferraris: l’importanza dell’evoluzione per rimanere al passo coi cambiamenti del mercato

Che la liberalizzazione abbia portato con sé grandi novità e cambiamenti, non vi sono dubbi. In particolare in questo periodo fortemente caratterizzato dalla transizione verso le fonti di energia rinnovabile a discapito delle fossili. Secondo l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, Luigi Ferraris, protagonista insieme ad altri rappresentanti di grandi società italiane alla Tavola Rotonda del convegno promosso dal GSE “Il mercato dell’energia elettrica a 20 anni dalla liberalizzazione”, lo scenario è positivo, ma si avverte il bisogno di evoluzione, per stare al passo dell’andamento dinamico del mercato. Queste le sue parole: “Il cursore portato indietro di 20 anni dà delle indicazioni estremamente positive. Oggi, dopo 20 anni ci sono dei cambiamenti che sono accorsi che richiedono evidentemente degli aggiustamenti per tener conto dell’evoluzione del sistema, soprattutto del cambiamento che c’è stato nella crescita delle rinnovabili, nella riduzione del mercato termoelettrico, nella necessità di introdurre meccanismi come il capacity per assicurare la continuità del servizio e della sicurezza”.

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Luigi Ferraris: Terna realizza un Centro di addestramento per chi lavora sui tralicci

Terna si impegna nella formazione. Guidato da Luigi Ferraris, l’operatore nazionale ha dato vita ad un Centro di addestramento ad hoc, localizzato nei pressi di Biella, interamente dedicato a tutti gli operai impegnati nei lavori sotto tensione e nella salita sui tralicci. Per loro sono infatti necessarie una qualificazione specifica e solide competenze.

Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: Terna apre un Centro di addestramento per gli operai a Viverone

«Sulle linee si impara qualcosa ogni giorno», è il mantra degli operai di Terna impegnati sugli elettrodotti. Con indosso tute realizzate con tessuti conduttori, seguono protocolli molto precisi, poiché per lavorare “sospesi” è necessario osservare una serie di prescrizioni. Ma non solo: eventuali interventi devono essere realizzati senza interrompere il funzionamento dei tralicci e il flusso dell’energia. Di questo è consapevole Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo. Terna ha investito infatti sulla formazione degli operai, aprendo un Centro di addestramento ad hoc a Viverone. L’obiettivo è quello di preparare al meglio coloro che sono impegnati nella salita sui tralicci e lavorano sotto tensione, una fetta piuttosto significativa. Tradotto in cifre: sono più di 1.000 i dipendenti addetti alla manutenzione della rete di trasmissione nazionale; tra questi sono 150 quelli abilitati a effettuare lavori sotto tensione, 500 i lavoratori qualificati con competenze trasversali di intervento sui vari asset (dalle linee alle stazioni) e 400 quelli specializzati in attività di manutenzione vera e propria. La società di Luigi Ferraris diventa, quindi, un punto di riferimento per la formazione dei suoi addetti ai lavori: nel 2018 ha totalizzato 203.556 ore complessive, di cui 44mila incentrate sul tema della sicurezza.

Terna: il profilo della società guidata da Luigi Ferraris

Attualmente guidata dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris, Terna è un grande operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica e si inserisce tra le realtà d’eccellenza del nostro Paese. Nello specifico, si occupa della programmazione, sviluppo e manutenzione della Rete coniugando competenze, tecnologie e innovazione in linea con le best practices internazionali. Il Gruppo gestisce 72.900 km di linee in Alta tensione ed è responsabile della trasmissione e del dispacciamento dell’energia, e pertanto della gestione in sicurezza dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica in Italia. La società guidata da Luigi Ferraris ha conseguito importanti traguardi e risultati durante gli ultimi anni di attività, riuscendo nel 2018 ad essere inclusa per la prima volta nel Bloomberg Gender Equality Index (GEI), indice internazionale che misura le performance aziendali sui temi della parità di genere e la qualità e la trasparenza nella loro rendicontazione pubblica, aspetto decisivo ai fini della valutazione complessiva. Ma non solo, oltre alla presenza nel Bloomberg GEI, Terna è inclusa negli indici internazionali di sostenibilità Dow Jones Sustainability (World e Europe), Euronext (World, Europe e Eurozone), FTSE4Good, STOXX ESG (Global, Environmental, Social e Governance), STOXX Low Carbon, ECPI, ESI (Ethibel Sustainability Index), MSCI, United Nations Global Compact (“GC100”).

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Innovation Hub: l’inaugurazione a Torino del polo Terna con l’AD e DG Luigi Ferraris

Idee innovative a servizio della rete elettrica: l’AD e DG Luigi Ferraris a Torino per inaugurare il primo Innovation Hub di Terna parla del ruolo del gruppo nella transizione energetica in corso.

Terna SpA

Terna: l’AD Luigi Ferraris inaugura l’Innovation Hub di Torino

È Torino ad ospitare il primo degli otto Innovation Hub di Terna, progetto su cui il gruppo punta fortemente nei prossimi anni. “Abbiamo stanziato 6,2 miliardi di investimento sul territorio nazionale nell’arco dei prossimi cinque anni. Si tratta del piano di investimento più alto di sempre nella storia di Terna. Oltre 700 milioni di euro saranno investiti in progetti di innovazione e digitalizzazione, elementi imprescindibili per abilitare la transizione energetica” ha spiegato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris intervenendo all’inaugurazione dello scorso 9 aprile. Quello di Torino sarà dunque “il primo di otto Innovation Hub che abbiamo intenzione di fare su tutto il territorio italiano ed è focalizzato sulla condivisione dell’innovazione applicata alla nostra attività core, quindi alle nostre reti”. Focalizzato sull’Internet of Things e sui processi di monitoraggio evoluto degli impianti di trasmissione dell’energia, il polo realizzato da Terna si orienterà soprattutto sulla digitalizzazione degli asset e sulla ricerca di soluzioni e tecnologie innovative per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete di trasmissione nazionale, attraverso l’installazione sulla rete di sensori e infrastrutture di raccolta dati e lo sviluppo di piattaforme per processarli e analizzarli tramite strumenti di Advanced analytics. L’identificazione di nuovi trend e il lancio di maggiori progetti, anche con l’impiego di droni, robot e satelliti, sono alcuni degli obiettivi annunciati da Luigi Ferraris.

Luigi Ferraris: l’impegno di Terna sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità

Ad inaugurare l’Innovation Hub di Terna, oltre all’Amministratore Delegato Luigi Ferraris, erano presenti anche la Presidente del gruppo Catia Bastioli e il Sindaco Chiara Appendino. L’Innovation Hub di Torino è frutto delle “sinergie tra le persone e le professionalità di Terna e le eccellenze del territorio per sviluppare idee e percorsi innovativi a beneficio di una rete elettrica sempre più moderna, efficiente, flessibile e sostenibile” ha sottolineato Luigi Ferraris. L’AD del gruppo ha inoltre spiegato come il settore elettrico stia vivendo a livello globale “una profonda trasformazione, dettata da obiettivi globali, comunitari e nazionali di decarbonizzazione e sviluppo delle rinnovabili”: un processo che si inserisce in un contesto di “progressiva elettrificazione dei consumi e di fenomeni climatici estremi sempre più frequenti”. Terna interviene quindi ponendosi come obiettivo quello di “esercitare un ruolo guida per una transizione energetica sostenibile, facendo leva su innovazione, competenze e tecnologie distintive, a beneficio di tutti gli stakeholder rilevanti e in particolare delle comunità”.

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Terna inaugura a Torino il primo Innovation Hub: l’intervento dell’AD Luigi Ferraris

Terna inaugura a Torino il primo di otto Innovation Hub. L’AD e DG Luigi Ferraris presenta il progetto: “Una piattaforma comune, dove condividere idee di sviluppo, cambiamento e innovazione”.

Luigi Ferraris, AD Terna

Il primo Terna Innovation Hub a Torino: la soddisfazione dell’AD Luigi Ferraris

“Sarà il primo di otto Innovation Hub che abbiamo intenzione di fare su tutto il territorio italiano ed è focalizzato sulla condivisione dell’innovazione applicata alla nostra attività core, quindi alle nostre reti”: così commenta l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris, a Torino lo scorso 9 aprile per l’inaugurazione del primo polo nato su iniziativa di Terna per dare ulteriore impulso all’innovazione nel Paese. L’Innovation Hub di Torino sarà focalizzato sull’Internet of things e sui processi di monitoraggio evoluto degli impianti di trasmissione dell’energia. Terna, infatti, punta soprattutto sulla digitalizzazione degli asset e sulla ricerca di soluzioni e tecnologie innovative per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete di trasmissione nazionale, attraverso l’installazione sulla rete di sensori e infrastrutture di raccolta dati e lo sviluppo di piattaforme per processarli e analizzarli tramite strumenti di Advanced analytics. Tra gli obiettivi l’identificazione di nuovi trend e il lancio di nuovi progetti, anche con l’impiego di droni, robot e satelliti. “Abbiamo celebrato l’avvio di una cooperazione stretta tra tecnici di Terna, startup innovative e Politecnico di Torino, con l’obiettivo di creare una piattaforma comune, dove condividere idee di sviluppo, cambiamento e innovazione” ha ricordato Luigi Ferraris all’evento.

Luigi Ferraris: Terna investe sempre più in innovazione e digitalizzazione

L’Innovation Hub di Torino è frutto delle “sinergie tra le persone e le professionalità di Terna e le eccellenze del territorio per sviluppare idee e percorsi innovativi a beneficio di una rete elettrica sempre più moderna, efficiente, flessibile e sostenibile”. L’AD e DG Luigi Ferraris lo ha sottolineato in occasione della cerimonia di inaugurazione, che ha visto anche la partecipazione della Presidente Catia Bastioli e di Chiara Appendino, Sindaco della città. Quello dell’innovazione, come dimostra anche il lancio di questo progetto, è un fronte su cui Terna punta fortemente nei prossimi anni. Dei 6,2 miliardi di euro complessivi che l’azienda intende investire in Italia entro il 2024, 700 milioni sono destinati all’innovazione e alla digitalizzazione: “In particolare per soluzioni innovative a supporto dell’attività di Terna come trasmission operator, system operator e la digitalizzazione dei processi di staff che dovranno essere migliorati e ottimizzati in un’ottica di un pieno utilizzo delle tecnologie esistenti di digitalizzazione”. L’AD Luigi Ferraris ha aggiunto anche che, sempre nell’ambito di questi 700 milioni di euro, ne sono stati preventivati anche circa 50 milioni “per testare nuove soluzioni un po’ più di confine, sempre coerenti col nostro core business, che se avranno successo potranno essere industrializzate e capitalizzate nelle nostre attività”.

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Terna, Luigi Ferraris vince il premio “Manager Utility 2018 – Energia”

Nominato “Manager dell’Anno 2018” per il settore Energia nell’ambito del premio “Manager Utility”, l’AD e DG di Terna Luigi Ferraris ha sottolineato l’impegno del gruppo nell’incentivare la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile.

Luigi Ferraris

Terna: l’AD Luigi Ferraris riceve il premio “Manager Utility 2018” per il settore Energia

“Per l’impegno profuso in Terna quale abilitatore verso un modello energetico sempre più sostenibile, efficiente, sicuro e innovativo”: con questa motivazione la commissione del premio “Manager Utility 2018” ha eletto “Manager dell’anno” per il settore “Energia” Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale del gruppo. La consegna dei premi è avvenuta lo scorso 5 marzo, a Milano, in occasione del XIX Workshop annuale di Agici e Accenture sul tema “Utilities, patrimonio per la crescita del paese”. “Accolgo con grande soddisfazione questo prestigioso premio che rappresenta il riconoscimento dell’impegno mio e di Terna per rendere la rete elettrica sempre più efficiente, sicura e sostenibile” ha commentato Luigi Ferraris. La commissione del premio è composta dagli 80 membri dei comitati della rivista MUI, tra cui docenti autorevoli e personalità di rilievo del mondo industriale.

Luigi Ferraris: l’intervento dell’AD e DG di Terna al workshop “Utilities, patrimonio per la crescita del paese”

Intervenuto al convegno lo scorso 5 marzo, in occasione del quale ha ricevuto il premio “Manager Utility 2018”, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris ha parlato dello scenario energetico e delle prospettive di crescita nei prossimi anni. “Siamo protagonisti di una transizione energetica che coinvolge tutto il settore e il vettore elettrico è uno degli strumenti essenziali per raggiungere i target fissati dal Piano Energia e Clima” ha evidenziato l’AD spiegando come il sistema elettrico rappresenti “un fattore fondamentale e abilitante per lo sviluppo sostenibile della società e del territorio”. Come ha ribadito Luigi Ferraris, occorrerà quindi incentivarne lo sviluppo “attraverso investimenti volti alla sicurezza delle nostre collettività, da attuare con modalità nuove e innovative di collaborazione e dialogo”. L’AD di Terna ha voluto infine evidenziare il valore del riconoscimento ricevuto: “Desidero condividere questo premio con tutti i miei collaboratori che ogni giorno con dedizione, passione e impegno lavorano affinché questo sia possibile”.

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Energia: l’AD e DG di Terna Luigi Ferraris nominato “Manager dell’anno 2018”

“Un premio condiviso con tutto il team di Terna”: l’AD e DG Luigi Ferraris riceve a Milano il premio “Manager Utility 2018 – Energia” per l’impegno speso nel gruppo al fine di sviluppare un modello energetico sempre più sostenibile, efficiente, sicuro e innovativo.

Luigi Ferraris

Terna: l’AD e DG Luigi Ferraris vince il premio “Manager Utility 2018”

“Accolgo con grande soddisfazione questo prestigioso premio che rappresenta il riconoscimento dell’impegno mio e di Terna per rendere la rete elettrica sempre più efficiente, sicura e sostenibile”: le prime parole dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris esprimono il valore del riconoscimento che gli è stato attribuito lo scorso 5 marzo. La commissione composta dagli 80 membri dei Comitati della Rivista “Management delle Utilities e delle Infrastrutture” lo ha infatti premiato “Manager dell’anno” per il settore “Energia”. Fondamentale è stato “l’impegno profuso in Terna quale abilitatore verso un modello energetico sempre più sostenibile, efficiente, sicuro e innovativo”. Luigi Ferraris ha ricevuto il premio “Manager Utility 2018 – Energia” a Milano, in occasione del XIX Workshop annuale di Agici e Accenture sul tema “Utilities, patrimonio per la crescita del Paese”. Non a caso esponenti del mondo dell’industria e docenti fanno parte della commissione che, tramite votazione segreta, decide annualmente quali manager, per il contributo dato allo sviluppo del sistema, sono meritevoli della vittoria.

Luigi Ferraris: la soddisfazione dell’AD e DG di Terna per il riconoscimento ricevuto

“Il sistema elettrico rappresenta un fattore fondamentale e abilitante per lo sviluppo sostenibile della società e del territorio” ha ricordato Luigi Ferraris, commentando la vittoria. “Dovrà essere sviluppato attraverso investimenti volti alla sicurezza delle nostre collettività, da attuare con modalità nuove e innovative di collaborazione e dialogo” ha aggiunto l’AD di Terna. Sottolineando come siamo protagonisti di una transizione energetica che coinvolge tutto il settore, Luigi Ferraris si è focalizzato sul ruolo del vettore elettrico, ritenuto “uno degli strumenti essenziali per raggiungere i target fissati dal Piano Energia e Clima”. “Desidero condividere questo premio con tutti i miei collaboratori che ogni giorno con dedizione, passione e impegno lavorano affinché questo sia possibile” ha detto infine l’AD di Terna.

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Terna, l’AD e DG Luigi Ferraris lancia il più alto piano di investimento di sempre

Terna pronta a investire 6,2 miliardi di euro per il miglioramento della rete elettrica: l’intervento dell’AD e DG Luigi Ferraris alla presentazione del Piano 2019-2023.

Luigi Ferraris

Terna: la soddisfazione dell’AD e DG Luigi Ferraris per i risultati 2018

“Sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti nel 2018: sono dati in crescita e sono stati raggiunti tutti gli obiettivi economico-finanziari prefissati”: l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Luigi Ferraris commenta i risultati dello scorso anno che il CdA ha approvato lo scorso 20 marzo. Numeri che permettono al gruppo di presentare il Piano Strategico 2019-2023 con “una robusta generazione di cassa a sostegno di una forte accelerazione impressa agli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese”. Qualche dato: “Abbiamo un EBITDA, margine operativo lordo, che si attesta a 1 miliardo e 650 milioni di euro, un utile netto che viaggia oltre 700 milioni di euro e soprattutto abbiamo realizzato investimenti per 1 miliardo e 91 milioni di euro con una crescita rilevante rispetto agli anni precedenti”. E su queste basi il gruppo guidato da Luigi Ferraris guarda con entusiasmo all’attuazione del prossimo Piano, con prospettive ancora più alte: investimenti per 6,2 miliardi (un incremento di quasi il 20% rispetto ai 5,3 miliardi previsti nel precedente piano) che rappresentano “l’impegno economico più alto di sempre”, mirato a “sviluppare una rete sempre più resiliente e sostenibile”.

Luigi Ferraris presenta il Piano Strategico 2019-2023 di Terna

L’AD e DG Terna Luigi Ferraris ha parlato della Strategy 2019-2023 nel corso dell’evento di presentazione, organizzato a Milano, a Palazzo Clerici, il 21 marzo. “Sostenibilità e dialogo con il territorio, innovazione e digitalizzazione, persone e know-how industriale, rappresentano gli elementi chiave del nostro sviluppo” ha detto l’AD di Terna, confermando che il gruppo continuerà su questa direzione anche negli anni a venire. Attenzione in primis al rafforzamento della rete di trasmissione nazionale e alle interconnessioni con l’estero, con “attività di rinnovo degli asset e miglioramento della qualità del servizio ed efficienza”. Terna infatti punta a rivestire “un ruolo attivo nella fase di transizione energetica in atto”, permettendo all’Italia di fronteggiare le sfide del settore elettrico “in modo sicuro, efficiente e sostenibile, verso un sistema sempre più interconnesso, decarbonizzato e rinnovabile”. Luigi Ferraris ha inoltre spiegato: “La forte crescita degli investimenti, insieme alla valorizzazione delle nostre competenze in Italia e all’estero, sono alla base di margini operativi in aumento che consentiranno di generare valore per i nostri azionisti”. Nel Piano la crescita di investimenti accompagna quella dei dividendi: dal 2019 al 2021 si prevede infatti un aumento del dividendo per azione pari al 7%, in rapporto al dividendo di competenza dell’esercizio 2018. E un payout del 75% per il 2022 e 2023.

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Luigi Ferraris: l’AD e DG di Terna è stato premiato nella categoria “Manager Utilities 2018 – Energia”

Per il diciannovesimo anno consecutivo, Agici e Accenture hanno organizzato il loro workshop sulle utilities che, tra le altre cose, premia il miglior manager del settore. Protagonista di questa edizione, per il suo ruolo in Terna, di cui è Amministratore Delegato e Direttore Generale dal 2017, Luigi Ferraris, premiato nella categoria “Manager Utilities 2018 – Energia”. L’importante riconoscimento si deve all’impegno concreto per un modello energetico più sostenibile, che passa attraverso efficienza, sicurezza e innovazione

Luigi Ferraris

“Manager Utilities 2018”: il premio a Luigi Ferraris, AD e DG di Terna

Il 2018 è stato un anno importante per Terna e il suo Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris. Significativo lo sforzo profuso da società e manager nell’apertura di un canale di dialogo con i territori interessati dalle opere, attraverso il progetto “Terna incontra”. Come evidenziato dallo stesso top manager, a margine dell’assegnazione del premio a lui riconosciuto quale “Manager Utilities 2018”, “bisogna sviluppare una cultura dell’ascolto costante e soprattutto spiegare fin dal giorno uno cosa si vuole fare”. In questa logica, secondo Luigi Ferraris, oltre all’iniziativa “Terna incontra”, è di grande importanza intrattenere una relazione quasi costante con i propri stakeholder.

Luigi Ferraris: Terna e il ruolo nella transizione energetica del Paese

Uno degli elementi che fin da subito hanno caratterizzato la gestione di Luigi Ferraris è costituito dall’importanza assegnata al ruolo di Terna nel processo di transizione energetica in atto a livello globale. Ben consapevole del peso di una simile responsabilità, a margine della premiazione che l’ha visto trionfare nella categoria dedicata ai manager delle utilities energetiche, Luigi Ferraris ha ricordato che, secondo un dato dell’International Energy Agency, nei prossimi 20 anni sono previsti circa 20.000 miliardi di dollari di investimenti nel settore energetico. Di questi, un 40% sarà destinato ad energie rinnovabili, un ulteriore 40% alle reti. In questa importante partita, Terna farà dunque la propria parte, secondo Luigi Ferraris, “in termini di investimenti sulla rete italiana e sulle interconnessioni con i Paesi vicini. È importante il contributo di tutti, dalle istituzioni agli enti regolatori, alle imprese che devono investire”.

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Luigi Ferraris (Terna): la riscoperta di tesori artistici

È risaputo che, spesso, durante i lavori infrastrutturali si ritrovino tesori artistici e culturali che hanno segnato il cammino della civiltà. Terna, guidata da Luigi Ferraris, collaborando con le istituzioni locali, ha reso possibile il recupero e la valorizzazione di numerosi siti archeologici.

Luigi Ferraris

Terna: la riscoperta di tesori nascosti

I cantieri degli interventi relativi a infrastrutture e servizi, spesso, portano alla luce reperti storici e tesori artistici che si celano sotto le strade della città. Uno dei principali player italiani dello sviluppo infrastrutturale elettrico è Terna. Il gruppo guidato da Luigi Ferraris include tra i propri valori la tutela e la valorizzazione del territorio, oltre alla sostenibilità e alla sicurezza che caratterizzano le loro opere. Nel corso dei lavori di riassetto delle reti elettriche, i cantieri del gruppo hanno più volte rinvenuto dei siti archeologici e ne hanno permesso lo studio, lavorando in sinergia con le istituzioni locali. Non solo arte; sono riemerse anche alcune tracce drammatiche della storia d’Italia: un esempio è costituito dai lavori di razionalizzazione della rete elettrica di Torino, nel cantiere di Borgo San Paolo, che hanno portato alla luce un rifugio antiaereo allestito sotto la fabbrica Automobilistica. Si trattava di una struttura che doveva salvare le vite dei 4.000 lavoratori durante gli improvvisi bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale unita a simboli, storie e ricordi di quegli anni tragici.

Terna e Sovrintendenza: una sinergia vincente

Una delle collaborazioni più significative tra Terna e la Sovrintendenza si verificò a Roma. Durante il progetto di riassetto della rete elettrica della capitale d’Italia, il gruppo di Luigi Ferraris era impegnato nella realizzazione di una nuova linea in cavo interrato. I tecnici di Terna rinvennero nell’attuale quartiere di San Lorenzo un’ampia necropoli scavata nel tufo costituita da 7 gallerie e 75 loculi. Puntualmente, fu coinvolta la Sovrintendenza per creare un gruppo di esperti ad hoc composto di archeologi e tecnici al fine di concordare soluzioni di immagazzinamento di tali reperti. Presto verrà pubblicato uno studio scientifico che cataloga quanto ritrovato e illustra, in maniera dettagliata, il complesso progetto di recupero che ha portato alla luce un patrimonio storico così immenso, frutto di una sinergia vincente tra Terna e la Sovrintendenza. Un valore aggiunto per il gruppo di Luigi Ferraris.

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Terna: Luigi Ferraris entusiasta per l’inclusione nel “Sustainability Yearbook 2019”

Terna è l’unica società elettrica al mondo inserita nella Gold Class del “Sustainability Yearbook 2019”: la soddisfazione dell’AD e DG Luigi Ferraris.

Terna, riconferma gold class Sustainability Yearbook

Terna nel Sustainability Yearbook 2019: il valore del riconoscimento nelle parole di Luigi Ferraris

Con un punteggio di 91/100, Terna entra per la quinta volta nella classifica Gold Class di RobecoSAM, agenzia di rating che valuta le performance aziendali in aree come la gestione dei rischi, la corporate governance, gli impatti ambientali, il rapporto con la comunità e con gli stakeholder. Il gruppo guidato da Luigi Ferraris è l’unico al mondo nel settore Electric Utilities a essere incluso nel “Sustainability Yearbook 2019”. La valutazione annuale di RobecoSAM è stata effettuata sulla base di severi criteri di performance economica, ambientale e sociale e attraverso una review delle principali controversie. “L’inserimento di Terna nella Gold Class del Sustainability Yearbook 2019 rappresenta una conferma importante della nostra capacità di integrare la sostenibilità in tutte le nostre attività di business” ha affermato in merito l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris.

Luigi Ferraris: l’impegno di Terna nella sostenibilità riconosciuto a livello internazionale

Numerosi i riconoscimenti assegnati a Terna per l’impegno nella sostenibilità, che l’AD Luigi Ferraris considera “una leva strategica, che ogni giorno guida il nostro lavoro verso un paradigma energetico che sia in grado di creare sempre maggior valore per le imprese e la collettività”. Inclusa nel Dow Jones Sustainability Index che l’ha ritenuta Industry Leader, Terna fa parte anche degli indici internazionali di sostenibilità Bloomberg GEI, Euronext (World, Europe e Eurozone), FTSE4Good (Global e Europe), STOXX® ESG (Global, Environmental, Social e Governance), STOXX® Low Carbon, ECPI, ESI (Ethibel Sustainability Index, MSCI, United Nations Global Compact (“GC100”). A livello nazionale invece il gruppo è presente negli indici FTSE ECPI Italia SRI Benchmark e Italia SRI Leaders, elaborati a partire dalle sole società quotate alla Borsa Italiana. Traguardi in linea con il pensiero dell’AD Luigi Ferraris, ribadito in diverse occasioni: “La sostenibilità è la chiave per coniugare investimenti e crescita”.

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Terna, piano per sicurezza rete elettrica in Veneto: il punto dell’AD Luigi Ferraris

Ingenti investimenti di Terna in Veneto per la realizzazione di una serie di interventi di sviluppo e rinnovo della rete elettrica: l’AD e DG Luigi Ferraris evidenzia il valore dell’accordo sottoscritto in Regione.

Luigi Ferraris, ad Terna

Terna si impegna per il Veneto: l’accordo con la Regione sottoscritto dall’AD Luigi Ferraris

Terna e Regione Veneto insieme per garantire la sicurezza, l’efficienza e la sostenibilità della rete elettrica nel territorio. È stato firmato lo scorso 21 gennaio dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale del gruppo, Luigi Ferraris, e dal Governatore della Regione, Luca Zaia, l’accordo che include il programma di interventi straordinari da realizzare anche con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sostenibile del Veneto e in particolare, attraverso la ricostruzione e lo sviluppo delle infrastrutture elettriche e il rilancio socio-economico delle aree colpite nel novembre 2018 da eventi atmosferici eccezionali. Come ha sottolineato l’AD di Terna, Luigi Ferraris, l’accordo “si inquadra nel contesto degli investimenti finalizzati alla crescita strutturale del Paese valorizzando le realtà locali”. Sono previsti interventi di sviluppo della rete elettrica regionale e altri finalizzati ad aumentare stabilità, sicurezza e resilienza degli impianti già esistenti.

Luigi Ferraris: la sostenibilità e il dialogo con il territorio fondamentali per Terna

“Siamo molto soddisfatti di aver firmato questo ambizioso accordo di programma” ha sottolineato Luigi Ferraris. “Il pacchetto di interventi che Terna si impegna a realizzare, in stretta collaborazione con la Regione del Veneto, è il frutto di un approccio di dialogo con il territorio che rappresenta oggi, insieme alla sostenibilità delle opere e all’attenzione per l’ambiente e per i territori, un valore imprescindibile nella strategia di Terna ha aggiunto l’AD che, nelle diverse interviste rilasciate in occasione dell’evento per la firma, ha ribadito come il valore dell’accordo stia nella capacità di coniugare “la vicinanza al cittadino, la sostenibilità ambientale, la tecnologia”. Il Gruppo, ha inoltre ricordato Luigi Ferraris, metterà a disposizione del territorio “le migliori tecnologie disponibili e l’economicità dei progetti, soluzioni sicuramente molto evolute”.

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Luigi Ferraris: Terna per l’ambiente, i nuovi progetti avviati dal gruppo

Bottiglie di plastica sostituite con erogatori d’acqua, bicchieri usa e getta con bottiglie termiche in acciaio, una per ogni dipendente: Terna anticipa i tempi e diventa “plastic free”. Il progetto è già partito negli uffici di Roma e presto coinvolgerà tutte le sedi del Gruppo guidato da Luigi Ferraris.

Luigi Ferraris, Terna

Meno plastica nel mondo: l’impegno concreto di Terna e dell’AD Luigi Ferraris

Da oggi per Terna “plastic free” non è più solo un concetto: è realtà. Il Gruppo guidato da Luigi Ferraris, sempre particolarmente attento a iniziative finalizzate a incentivare la sostenibilità ambientale, ha avviato nel dicembre scorso un progetto per l’eliminazione della plastica monouso all’interno dei suoi uffici: le bottiglie sono state sostituite con erogatori d’acqua, mentre al posto dei bicchieri usa e getta i dipendenti hanno in dotazione 700 bottiglie termiche in acciaio, ognuna personalizzata con le iniziali del possessore. L’obiettivo è arrivare ad azzerare gradualmente le quattro tonnellate di rifiuti prodotte ogni anno (125mila bottiglie d’acqua e 125mila bicchieri di plastica), corrispondenti a 13.500 kg di CO2 rilasciate in atmosfera. Non solo: attraverso questa iniziativa, motivo di soddisfazione per l’AD e Direttore Generale Luigi Ferraris e gli altri vertici del gruppo, Terna vuole sensibilizzare i dipendenti su un tema sempre più cruciale per il futuro dell’intero pianeta.

Luigi Ferraris, Terna sarà “Plastic Free”: i dettagli del progetto avviato dal gruppo

Il progetto “Plastic Free” di Terna , come riporta il Corriere della Sera, coinvolge dallo scorso 7 dicembre i 700 professionisti che lavorano negli uffici di Roma. Ma l’intenzione del Gruppo è estendere ben presto l’iniziativa anche nelle altre sedi, dove lavorano complessivamente 4mila persone. E se è vero che già solo intraprendendo questo progetto Terna ha precorso i tempi, dal momento che nel resto dell’Europa piatti, forchette, bicchieri e cannucce di plastica monouso saranno vietati a partire dal 2021, il Gruppo non è intenzionato a fermarsi qui. Sempre in tema di sostenibilità, che proprio l’AD e Direttore Generale Luigi Ferraris in diverse interviste ha dichiarato essere “leva strategica e motore di crescita”, Terna si sta dimostrando particolarmente attenta anche nell’ambito della raccolta differenziata: negli uffici infatti i cestini per la carta sono stati sostituiti da un unico raccoglitore posizionato e sono stati organizzati punti di raccolta in tutti i piani dell’edificio di via Galbani (Roma) per i residui rifiuti di plastica, carta, umido e indifferenziato.

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La sostenibilità è motore di crescita: Terna, guidata da Luigi Ferraris, avvia il progetto “plastic free”

La sostenibilità rappresenta il motore di crescita per Terna: per questo motivo, la società guidata da Luigi Ferraris è pronta ad avviare il progetto “plastic free” e a potenziare la raccolta differenziata all’interno dei suoi uffici.

Luigi Ferraris

Terna: il progetto “plastic free” tra le iniziative sostenibili della società guidata da Luigi Ferraris

L’eliminazione della plastica monouso all’interno dei suoi uffici è alla base del progetto “plastic free”, un esempio di come Terna sia molto attenta alla sostenibilità come motore di crescita. La società guidata da Luigi Ferraris metterà a disposizione dei suoi dipendenti 700 bottiglie termiche in acciaio, con le iniziali di ognuno, che garantiranno in questo modo un azzeramento graduale delle quattro tonnellate di rifiuti prodotte ogni anno. 125mila bottiglie d’acqua e 125mila bicchieri di plastica verranno sostituiti dai nuovi supporti, con conseguente annullamento di una generazione di 13.500 kg di CO2 rilasciate in atmosfera. Il progetto si pone in linea con il modello concreto di economia circolare e ha la funzione di sensibilizzare i dipendenti stessi sull’importanza del rispetto dell’ambiente, ormai pericolosamente compromesso dagli effetti del climate change.

Luigi Ferraris: il Piano 2018-2022 di Terna e la raccolta differenziata

La sostenibilità è al centro anche del Piano 2018-2022 di Terna: a sottolinearlo è lo stesso AD Luigi Ferraris, il quale sostiene che “abbiamo un piano di investimenti per i prossimi 5 anni che vale 5,3 miliardi di euro, interamente per l’Italia, finalizzati ad accompagnare il processo di decarbonizzazione in atto, rafforzare la rete, renderla più resiliente rispetto ai cambiamenti climatici alle cui conseguenze assistiamo sempre più frequentemente”. Promuovere la crescita sostenibile all’esterno non può non contemplare anche un’attenzione verso l’interno e, oltre al progetto “plastic free”, Terna investirà anche sulla raccolta differenziata. I cestini per la carta, un tempo ubicati presso le singole postazioni, lasceranno spazio a un unico raccoglitore posizionato all’interno degli uffici. Saranno inoltre organizzati dei punti di raccolta in tutti i piani dell’edificio per i residui rifiuti di plastica, carta, umido e indifferenziato. L’ambiente resta il punto di riferimento per la società: rispettarlo significa creare giovamento per il futuro delle prossime generazioni.

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Le parole dell’energia: la rubrica settimanale di Primaonline curata da Terna, amministrata da Luigi Ferraris

Prima Comunicazione dà spazio alla comprensione del sistema elettrico italiano: la rubrica “Le parole dell’energia”, curata da Terna di Luigi Ferraris, ne indaga i principali cambiamenti attraverso l’analisi delle keywords di settore.

Luigi Ferraris, AD Terna

Elettrodotto: “Le parole dell’energia” di Terna, guidata da Luigi Ferraris

L’elettrodotto è il sentiero attraverso il quale l’elettricità arriva nelle nostre case: si apre con questo termine la rubrica settimanale di Prima Comunicazione dedicata alla scoperta del sistema elettrico italiano. Curata da Terna, società guidata dall’Amministratore Delegato Luigi Ferraris, la rubrica parte dall’analisi delle keyword di settore per fornirne un approfondimento utile ed esaustivo. Oltre a una descrizione delle sue funzionalità, la pagina dedicata all’Elettrodotto si sofferma anche su altri aspetti di rilievo, quali le linee aeree, i cavi interrati e sottomarini. Un paragrafo tratta della sicurezza e delle norme che ne disciplinano le modalità di costruzione ed esercizio, mentre un altro approfondisce un aspetto curioso come quello dei nidi sui tralicci. Chiudono la pagina, un’analisi del campo elettromagnetico e un focus sullo sviluppo e sulla manutenzione, operazioni fondamentali per garantire l’affidabilità, l’efficienza e la sicurezza della rete. Ogni settimana, la rubrica curata da Terna prenderà in esame altri termini fondamentali per la comprensione del nostro sistema elettrico.

Terna: il profilo del Gruppo guidato da Luigi Ferraris

72.900 km di linee in alta tensione gestite, 25 linee di interconnessione con l’estero, 3.897 dipendenti al 31 dicembre 2017, 5,3 miliardi di euro di investimenti previsti nel quinquennio 2018-2022: sono questi alcuni dei numeri di Terna. La realtà guidata dall’AD Luigi Ferraris ha chiuso il 2017 con 2,2 miliardi di euro di ricavi, confermando il suo ruolo di leader nel settore e nella transizione energetica. La sostenibilità è infatti uno dei valori fondanti della società, come testimoniato dalla leadership mondiale nel settore delle Electric Utilities del Dow Jones Sustainability Index 2018 e dall’accoglimento della sfida della decarbonizzazione. Terna è uno dei principali operatori europei di reti per la trasmissione dell’energia, gestore di una delle reti in alta tensione più moderne e tecnologiche. L’attenzione al mercato internazionale ha portato allo sviluppo di una maggiore interconnessione con i Paesi europei e a una fornitura dei servizi anche a Paesi al di fuori dell’UE, in particolare nel Sud America. Da sempre in prima linea in materia di innovazione, la società guidata da Luigi Ferraris investe anche sui giovani, aprendosi ai nuovi talenti e alle realtà imprenditoriali emergenti attraverso il programma Next Energy.

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Flavio Cattaneo: Terna chiude in positivo i primi nove mesi del 2013

Terna chiude in positivo i primi nove mesi del 2013, con un utile netto di 411,6 milioni (+15,8%), con ricavi pari a 1,4 mld di euro (+7,9%) e un Ebitda a 1,132 miliardi (+10,1%). Flavio Cattaneo, AD di Terna: “Questi risultati sono la dimostrazione del livello di eccellenza raggiunto dalla squadra di Terna che ci ha permesso di conseguire buoni risultati e di continuare il nostro lavoro al servizio delle famiglie e delle imprese italiane. Terna prosegue con il Piano di investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana e delle interconnessioni transfrontaliere e guarda a tutte le opportunità per una crescita organica, sia in Italia che all’estero”.

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Terna, crescono gli utili e i ricavi nei nove mesi

Positivi i primi nove mesi del 2013 di Terna. L’utility italiana ha chiuso il periodo con un profitto di 411,6 mln di euro (+15,8%) e con ricavi pari a 1,4 mld di euro (+7,9%).

L’Ebitda (Margine Operativo Lordo) si attesta a 1.132,7 milioni di euro, con un incremento di 103,7 milioni di euro (+10,1%) rispetto ai primi nove mesi del 2012 mentre l’Ebit (Risultato Operativo) si attesta a 810,7 milioni di euro, in crescita di 92,6 milioni di euro (+12,9%) rispetto ai primi nove mesi del 2012, dopo aver scontato ammortamenti per 322 milioni di euro.

Deliberato un acconto sul dividendo 2013 di 7 centesimi di euro per azione, che verrà messo in pagamento a decorrere dal 21 novembre 2013.

“Questi risultati sono la dimostrazione del livello di eccellenza raggiunto dalla squadra di Terna – afferma l’Ad Flavio Cattaneo – che, pur in una congiuntura economica non favorevole, ci ha permesso di conseguire buoni risultati e di continuare il nostro lavoro al servizio delle famiglie e delle imprese italiane, le quali grazie al lavoro di Terna negli ultimi otto anni hanno beneficiato di minori costi per oltre 5 miliardi di euro. Ma bisogna lavorare ancora molto, anche per dare un contributo alla ripresa economica del Paese, perciò Terna prosegue con il Piano di investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana e delle interconnessioni transfrontaliere – continua Cattaneo – e guarda sempre a tutte le opportunità per una crescita organica, non solo nelle attività tradizionali, ma anche in quelle non tradizionali, sia in Italia che all’estero”.

FONTERepubblica

Terna: +15,8% utile netto 9 mesi a 411,6 mln, +10,1% Ebitda

Terna ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con un utile netto di 411,6 milioni, in crescita del 15,8% rispetto ai 355 milioni dello stesso periodo del 2012. Lo comunica la società aggiungendo che l’ebitda si attesta a 1,132 miliardi con un incremento del 10,1% e l’ebit è cresciuto del 12,9% a 810,7 milioni.

I ricavi dei primi 9 mesi sono pari a 1,4 miliardi, in progresso del 7,9% rispetto all’analogo periodo del 2012.

Nel terzo trimestre i ricavi ammontano a 482,4 milioni (+9,1%), mentre l’ebitda si attesta a 400 milioni (+11,3%) e l’utile netto di periodo risulta pari a 147,9 milioni, in aumento del 10,7% rispetto al terzo trimestre 2012. I risultati dell’utile sono superiori al consensus raccolto da Radiocor.

FONTEIl Sole 24 Ore

Terna: Cattaneo, guardiamo a opportunità crescita in Italia e estero

“Questi risultati sono la dimostrazione del livello di eccellenza raggiunto dalla squadra di Terna che, pur in una congiuntura economica non favorevole, ci ha permesso di conseguire buoni risultati e di continuare il nostro lavoro al servizio delle famiglie e delle imprese italiane, le quali grazie al lavoro di Terna negli ultimi otto anni hanno beneficiato di minori costi per oltre 5 miliardi di euro”.
L’amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, commenta i risultati dei 9 mesi aggiungendo: “Ma bisogna lavorare ancora molto, anche per dare un contributo alla ripresa economica del Paese, percio’ Terna prosegue con il Piano di investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana e delle interconnessioni transfrontaliere e guarda sempre a tutte le opportunità per una crescita organica, non solo nelle attivita’ tradizionali, ma anche in quelle non tradizionali, sia in Italia che all’estero’.

FONTE: Corriere

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Roth Luigi (Terna) interviene su Corriere Economia

“Grandi opere e crescita: tre cose da fare subito”, Luigi Roth, presidente di Terna, interviene su Corriere Economia. In Europa sono previsti 105 miliardi d’investimenti nelle reti elettriche, l’Italia deve esserci. In questi anni Terna ha fatto la sua parte con 7 miliardi di euro già investiti e altri 8 nei prossimi dieci anni, 200 cantieri aperti, 750 ditte impiegate e 4.000 persone che lavorano per potenziare la rete elettrica nazionale.

Corriere Roth

Di Luigi Roth, presidente Terna

Tre numeri sono passati sotto traccia nel dibattito in corso su come far ripartire l’economia: gli oltre 100 miliardi di euro previsti nel Piano di sviluppo delle reti elettriche europee, i 5,2 miliardi per opere infrastrutturali del comparto energetico, di recente approvati dalla Commissione industria del Parlamento europeo, e i 474 miliardi di euro che la collettività si troverebbe a sborsare per la mancata realizzazione di opere strategiche da qui al 2027, come emerge dall’ ultimo Osservatorio sui «Costi del Non Fare».

E’ vero che questioni complesse (scarsa crescita, mancanza di lavoro, enorme pressione fiscale, burocrazia lenta, ecc.) richiedono risposte complesse, ma questo non deve scoraggiarci a ricercare possibili soluzioni. Anche perché II tempo sta scadendo: dobbiamo mettere in campo in fretta tutte le azioni capaci di dare una spinta propulsiva alla filiera dei grandi progetti infrastrutturali delle imprese committenti e di quelle fornitrici che, solo per fare un esempio, nel comparto elettrotecnico di Anie ammontano a circa 1.200.

In questi anni, Terna ha fatto la sua parte (7 miliardi di euro già investiti e altri 8 nei prossimi dieci anni; 200 cantieri aperti, 750 ditte impiegate e 4.000 persone che lavorano per potenziare la rete elettrica nazionale), ma molte altre aziende italiane potrebbero investire più velocemente se si facessero subito due o tre cose che il governo, per altro, ha già in agenda, e sulle quali serve tuttavia uno sforzo corale.

La prima è procedere con la modifica del Titolo V della Costituzione, per riportare allo Stato la competenza esclusiva in materia elettrica ed energetica. La seconda consiste nell’individuare e semplificare i passaggi autorizzativi e regolamentari che ostacolano l’iter procedurale delle opere infrastrutturali, grandi e piccole. La terza è trovare una soluzione definitiva e certa alla gestione dei conflitti locali innescati dal comitato ambientalista di turno o dalla stessa amministrazione comunale o da interessi particolari e che, complice anche un federalismo spesso miope, bloccano o ritardano opere di interesse nazionale, privando in tal modo cittadini e imprese dei benefici ad esse connessi: minori costi, più efficienza e qualità dei servizi.

Questi tre punti non devono poi diventare materia di un dibattito sterile (ahimè troppo spesso classico copione), ma devono tradursi in una road map operativa che indichi in modo puntuale tempi e cose da fare. Un vero, solido e puntuale progetto, realistico e sfidante. Misure che, tra l’altro, avrebbero il pregio di essere a costo zero per la collettività, e di non aver bisogno di stanziamenti a fondo perduto dello Stato.

L’Europa e il mondo vedono ancora l’Italia come un soggetto in grado di ribaltare la non facile situazione che sta vivendo. Dipende solo da noi. E da una politica del fare che, partendo anche da visioni diverse, con misure concrete sappia dare un impulso agli investimenti infrastrutturali, e così al lavoro e alla crescita.

Ma bisogna accelerare e agire anche a costo di scelte impopolari che forse penalizzerebbero i meno virtuosi, ma avvantaggerebbero i più capaci ed efficienti. Non potremmo mai perdonarci scelte miopi con conseguenze gravissime non solo sull’intero tessuto industriale del Paese ma, quel che è più grave, sulle future generazioni.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo, nuove infrastrutture elettriche per il Parco del Pollino

Ambiente, Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, completa in tempi record la demolizione dei tralicci nel Parco del Pollino. Complessivamente sono stati dismessi circa un centinaio di tralicci dell’alta tensione, eliminati 45 km di conduttori e recuperate 100 tonnellate di acciaio, liberando così un’importante area del Parco. L’entrata in esercizio del nuovo impianto, migliorando la qualità di fornitura dell’energia, ha reso possibile dare il via al piano di razionalizzazione della rete nell’area.

Tralicci Pollino

E’ stata completata in appena un mese la demolizione da parte di Terna Rete Italia, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, della linea a 150 kV che collegava Rotonda ad Agri e che attraversava il Parco del Pollino per 40 km.

Complessivamente sono stati dismessi circa un centinaio di tralicci dell’alta tensione, eliminati 45 km di conduttori e recuperate 100 tonnellate di acciaio, liberando così un’importante area del Parco del Pollino.

Vista la difficile accessibilità dei tralicci, durante alcune fasi dell’operazione è stato necessario l’utilizzo dell’elicottero. In questo modo si è evitata l’apertura di nuove strade all’interno dell’area protetta.

La demolizione è stata possibile grazie alla realizzazione da parte di Terna Rete Italia di nuove infrastrutture fondamentali per il sistema elettrico dell’area. Tra queste, la Stazione Elettrica 380/150 kV di Aliano in provincia di Matera, entrata in esercizio a ottobre dello scorso anno. Un nuovo impianto a basso impatto visivo, posizionato a breve distanza dalla Strada Statale della val d’Agri, che si trova all’incrocio della linea a 380 kV “Matera – Laino” con le linee a 150 kV “Rotonda – Agri” e “Agri – Salandra”.

L’entrata in esercizio del nuovo impianto, migliorando la qualità di fornitura dell’energia, ha reso possibile dare il via al piano di razionalizzazione della rete nell’area: verranno eliminati 2 km di vecchi elettrodotti a 150 kV nei pressi di Aliano oltre ai 40 km già eliminati all’interno del Parco.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: Terna inaugura l’elettrodotto italo-francese

Energia, Terna, iniziati i lavori per realizzare il cavo interrato più lungo del mondo con tecnologia d’avanguardia a corrente continua. L’elettrodotto, lungo quasi 200 km, collegherà Italia e Francia senza il minimo impatto sull’ambiente e sul paesaggio ma con impatti più che positivi sul mercato dell’energia: l’innovativa infrastruttura incrementerà l’interscambio energetico fra i due Paesi e consentirà all’Italia di ottimizzare le rinnovabili ed esportare. Flavio Cattaneo, AD di Terna: “7,9 miliardi di euro di investimenti già stanziati per i prossimi dieci anni”.

Elettrodotto Francia

Quasi 200 km di cavo interrato, con tecnologia d’avanguardia a corrente continua, che collegherà Italia e Francia senza il minimo impatto sull’ambiente e sul paesaggio ma con impatti più che positivi sul mercato dell’energia: l’innovativa infrastruttura che col tempo permetterà di risparmiare sul costo dell’elettricità e che farà finalmente dell’Italia un Paese esportatore di energia e non solo importatore, è frutto della collaborazione tra Terna e la francese Rte, con la virtuosa partecipazione degli enti pubblici locali e il co-finanziamento della Commissione europea.
Proprio sull’asse di territorio che vede ancora i cantieri dell’alta velocità ferroviaria contestati e di fatto fermi, il corridoio elettrico tra i due Paesi è invece già partito e diventerà nel 2019, anno della prevista conclusione dei lavori, il collegamento sotterraneo e invisibile più lungo del mondo, facendo dei due Paesi divisi dalle Alpi i rispettivi primi partner nell’interscambio energetico.
“Ci saranno però voluti 12 anni per farlo”, ricorda Dominique Maillard, presidente della transalpina Reseau de Transport d’Electricité. Ma i benefici sono molti di più dei punti d’ombra rilevati dal partner francese nel corso dell’inaugurazione di Piossasco, piccolo centro in provincia di Torino dove si può dire che tutto ebbe inizio, visto che grazie al suo cittadino più famoso, Alessandro Cruto, proprio qui fu utilizzata per la prima volta, il 16 maggio 1883, la lampadina elettrica ad incandescenza.

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Esattamente 130 anni dopo, un invisibile cavo che parte da Grand’Ile, in Savoia, e attraverso un lungo viaggio nascosto fra strade, ponti e gallerie (compresi i 13 km del traforo del Frejus) giunge in Piemonte, garantirà sostenibilità ecologica, risparmio energetico e creazione di posti di lavoro, nell’ottica di un mercato unico dell’energia europea  che vede nella collaborazione Italia-Francia un importante passo, già sancito ai tempi delle presidenze di Prodi e Sarkozy con gli accordi bilaterali di Nizza del 2007.
Il tutto grazie soprattutto a un forte investimento di Terna, società in piena salute che nel 2012 ha fatturato oltre 1,8 miliardi di euro con utili a 464 milioni, come sottolineato al “taglio del nastro” dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo: “Dalla sua nascita (nel 2004, ndr) Terna ha fatto investimenti per 8 miliardi, di cui 1,5 miliardi solo nel 2013, e con altri 7,9 miliardi già stanziati per i prossimi dieci anni”. Investimenti, come l’elettrodotto italo-francese denominato “Piemonte-Savoia”, che consentiranno al Paese di diventare negli anni sempre più esportatore e sempre meno importatore, come riconosciuto dallo stesso Maillard: “La nuova infrastruttura permetterà di ottimizzare le energie rinnovabili, sulle quali l’Italia è avanti, soprattutto grazie al fotovoltaico”.
Energia che potrà dunque essere venduta alla Francia, specialmente nei periodi invernali, in cui il Paese transalpino non sempre riesce a soddisfare la propria domanda interna. Oltretutto sempre lo stesso presidente della società di trasporto elettrico francese ricorda che, verrebbe da dire una volta tanto, è l’Italia ad aver investito di più e ad essere più avanti nei lavori: “Mentre oggi a Piossasco si dà il via, in Francia inizieremo solo fra 6 mesi”.
Motivo d’orgoglio, ma non solo. Il Ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ricorda anche i benefici in termini economici per la popolazione: “A pieno regime con l’opera, che porterà la capacità di trasporto della rete tra i due paesi dagli attuali 2.650 megawatt a oltre 4.400 megawatt, si risparmieranno 150 milioni di euro di energia all’anno: solo qualche euro per ogni singolo utente, ma che di questi tempi non fanno mai male, e senza contare l’impatto positivo che la nuova opera avrà sull’ambiente e sul mercato del lavoro”.

FONTE: First Online

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Flavio Cattaneo: Più sicuro il sistema elettrico di Ischia

Ischia, grazie al Piano di Sviluppo della Rete Nazionale del 2009 e del 2010 è entrato in esercizio il nuovo collegamento elettrico in cavo sottomarino a 150 kV “Cuma-Patria 2″, che, affiancando l’ esistente “Cuma-Patria 1″, garantisce all’isola di Ischia una riserva strategica di energia in caso di necessità. L’intervento, realizzato da Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, assicurerà maggiore sicurezza al sistema elettrico dell’intera isola.

Bonifica frattamaggiore

Terna, Flavio Cattaneo.
La necessità di raddoppiare il collegamento “terra ferma – isola verde” era stata evidente nell’agosto del 2009 quando alcuni lavori di scavo stradale nel Comune di Giugliano in Campania danneggiarono l’allora unico collegamento in cavo provocando di conseguenza disalimentazioni sull’isola di Ischia.

Nel 2011 sono stati completati i lavori relativi allo stallo nella stazione elettrica di Patria, alla posa dei cavi, alle giunzioni, ed a tutti i collaudi necessari per il nuovo collegamento, mentre l’entrata in esercizio è stata posticipata in relazione ad attività di competenza Enel per il blindato di Cuma.

Il tratto nuovo è posato prevalentemente in un’area agricola, collocata all’interno di una zona classificata come Sito di Interesse Nazionale, ed attraversa un tronco ferroviario Alta Velocità; nonostante tali particolarità le attività sono state portate a termine nei termini previsti grazie alla sinergia delle varie unità dell’AOT/NA e del DSC coinvolte ed alla professionalità delle ditte esecutrici dei lavori.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: Esporteremo energia, Via all’elettrodotto italo-francese

Piossasco, via all’elettrodotto italo-francese. Inaugurata l’innovativa infrastruttura che permetterà di risparmiare sul costo dell’elettricità e che farà finalmente dell’Italia un Paese esportatore di energia.
La realizzazione del cavo interrato a corrente continua più lungo del mondo, incrementerà l’interscambio energetico fra i due Paesi e consentirà all’Italia di ottimizzare le rinnovabili con un impatto ambientale minimo. L’Ad di Terna Flavio Cattaneo: “Diventeremo esportatori”.

Bonifica frattamaggiore

Inaugurato a Piossasco, in Piemonte, il cantiere per realizzare il cavo interrato a corrente continua più lungo del mondo, che incrementerà l’interscambio energetico fra i due Paesi: la fine dei lavori (che sul versante francese inizieranno solo fra 6 mesi) è prevista nel 2019 e consentirà all’Italia di ottimizzare le rinnovabili ed esportare. Quasi 200 km di cavo interrato, con tecnologia d’avanguardia a corrente continua, che collegherà Italia e Francia senza il minimo impatto sull’ambiente e sul paesaggio ma con impatti più che positivi sul mercato dell’energia.

L’innovativa infrastruttura che col tempo permetterà di risparmiare sul costo dell’elettricità e che farà finalmente dell’Italia un Paese esportatore di energia e non solo importatore, è frutto della collaborazione tra Terna e la francese Rte, con la virtuosa partecipazione degli enti pubblici locali e il co-finanziamento della Commissione europea. Proprio sull’asse di territorio che vede ancora i cantieri dell’alta velocità ferroviaria contestati e di fatto fermi, il corridoio elettrico tra i due Paesi è invece già partito e diventerà nel 2019, anno della prevista conclusione dei lavori, il collegamento sotterraneo e invisibile più lungo del mondo, facendo dei due Paesi divisi dalle Alpi i rispettivi primi partner nell’interscambio energetico. “Ci saranno però voluti 12 anni per farlo”, ricorda Dominique Maillard, presidente della transalpina Reseau de Transport d’Electricité.

Ma i benefici sono molti di più dei punti d’ombra rilevati dal partner francese nel corso dell’inaugurazione di Piossasco, piccolo centro in provincia di Torino dove si può dire che tutto ebbe inizio, visto che grazie al suo cittadino più famoso, Alessandro Cruto, proprio qui fu utilizzata per la prima volta, il 16 maggio 1883, la lampadina elettrica ad incandescenza. Esattamente 130 anni dopo, un invisibile cavo che parte da Grand’Ile, in Savoia, e attraverso un lungo viaggio nascosto fra strade, ponti e gallerie (compresi i 13 km del traforo del Frejus) giunge in Piemonte, garantirà sostenibilità ecologica, risparmio energetico e creazione di posti di lavoro, nell’ottica di un mercato unico dell’energia europea che vede nella collaborazione Italia-Francia un importante passo, già sancito ai tempi delle presidenze di Prodi e Sarkozy con gli accordi bilaterali di Nizza del 2007. Il tutto grazie soprattutto a un forte investimento di Terna, società in piena salute che nel 2012 ha fatturato oltre 1,8 miliardi di euro con utili a 464 milioni, come sottolineato al “taglio del nastro” dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo: “Dalla sua nascita (nel 2004, ndr) Terna ha fatto investimenti per 8 miliardi, di cui 1,5 miliardi solo nel 2013, e con altri 7,9 miliardi già stanziati per i prossimi dieci anni”. Investimenti, come l’elettrodotto italo-francese denominato “Piemonte-Savoia”, che consentiranno al Paese di diventare negli anni sempre più esportatore e sempre meno importatore, come riconosciuto dallo stesso Maillard: “La nuova infrastruttura permetterà di ottimizzare le energie rinnovabili, sulle quali l’Italia è avanti, soprattutto grazie al fotovoltaico”. Energia che potrà dunque essere venduta alla Francia, specialmente nei periodi invernali, in cui il Paese transalpino non sempre riesce a soddisfare la propria domanda interna. Oltretutto sempre lo stesso presidente della società di trasporto elettrico francese ricorda che, verrebbe da dire una volta tanto, è l’Italia ad aver investito di più e ad essere più avanti nei lavori: “Mentre oggi a Piossasco si dà il via, in Francia inizieremo solo fra 6 mesi”.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo: Terna corre allineata alla prestazione del Dax

La Commissione Ue ha varato la Road Map 2020 nel campo dell’energia per creare un mercato completamente interconnesso. Terna è capofila tra le società interessate a partecipare alla costruzione delle infrastrutture. In borsa l’azienda, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha corso allineata alla prestazione del Dax, l’indice principale di Francoforte, toccando il suo massimo storico e raddoppiando il suo valore di quotazione. Dal 2005 il gruppo ha investito 6,5 miliardi ‘in opere concrete’ e per i prossimi 10 anni il piano di sviluppo prevede ulteriori 7,9 miliardi.

Non chiamatele più attività regolate, definizione riduttiva che non risponde più alle trasformazioni del settore. Soprattutto in vista della rivoluzione a livello europeo che sta per investire le società delle reti. E mentre Piazza Affari arranca (quando gli altri mercati volano ai massimi), tra le blue chip italiane c’è chi si stacca dal resto del gruppo. E’ il caso delle società che gestiscono infrastrutture, dalle reti elettriche alle reti del gas, a cui si possono aggiungere autostrade e aeroporti. Ma anche di quelle aziende in cui una quota dei margini è comunque coperta da attività assimilabili. Sono tutte società le cui performance di Borsa hanno battuto il mercato. E le cui prospettive potrebbero essere ancora più interessanti per gli investitori se sapranno sfruttare l’occasione che viene ora offerta loro da Bruxelles. La Commissione Ue ha varato la Road Map 2020 nel campo dell’energia, per creare un mercato completamente interconnesso. Un’ operazione da centinaia di miliardi di investimenti per cui sono previsti incentivi e finanziamenti a tassi agevolati.

A tirare il gruppo delle società potenzialmente interessate è Terna, la società che gestisce la rete di alta tensione e che garantisce la trasmissione dell’energia elettrica in tutto il paese. In Borsa, l’azienda guidata dall’ex direttore generale della Rai Flavio Cattaneo, di fatto, ha corso allineata alla prestazione del Dax, l’indice principale di Francoforte, che di recente ha toccato il suo massimo storico: ha guadagnato sul listino il 30 per cento nell’ultimo anno e ha raddoppiato il suo valore dalla quotazione del 2004. Lo stesso ha fatto Terna.

Un guadagno per chi ha investito nel titolo cui bisogna aggiungere la cedola, che ha garantito ai soci un rendimento attorno al 5 per cento l’anno. Mai venuto meno, neppure con l’introduzione della Robin Hood Tax, imposta dal governo Berlusconi alle società dell’energia, reti e rinnovabili comprese. Questo, in realtà, spiega solo in parte il boom di Terna.

La società della rete elettrica, nel periodo 2009-2012 ha realizzato quasi 2,3 miliardi di utile netto. Ma di questi, oltre 700 milioni li ha realizzati da attività non tradizionali o non regolamentate. In altre parole, oltre agli investimenti incentivati, il management si è sempre inventato qualche attività collegata (dall’operazione sulle reti in Brasile agli investimenti nel fotovoltaico, entrambi venduti con plusvalenza) che hanno aumentato il monte dividendi. Questo vale anche per Snam, il gruppo che ha appena ottenuto la sua indipendenza dall’ex controllante Eni passando sotto la Cassa Depositi Prestiti. Il suo core business è la gestione delle reti che assicurano la distribuzione del gas, in particolare le dorsali principali che si collegano poi alle reti locali e cittadine. Nei dieci anni di quotazione Snam ha sempre distribuito dividendi ai suoi investitori, per un ammontare totale di 5,8 miliardi, pari a circa all’80 per cento dell’utile netto, con una crescita media all’anno del 4 per cento. Tutto ciò si è tradotto in un rialzo negli ultimi dodici mesi del 15 per cento del valore del titolo. Ma la gestione delle reti è uno dei settori che può vantare una redditività in crescita per un gigante in crisi come Enel, che può vantare un milione di chilometri di elettrodotti che raggiungono 30 milioni di clienti e 55mila chilometri di metanodotti gestiti per 3,8 milioni di utenti serviti in 2mila comuni. La gestione delle reti rappresenta una voce positiva anche nel bilancio delle utility locali quotate in Borsa. Fattori positivi che hanno fatto del settore delle società che gestiscono “servizi pubblici”, secondo la definizione che ne dà la Borsa Italiana, uno dei più ricercati da parte dei fondi internazionali. E che, non a caso, ha messo a segno le migliori performance di Piazza Affari. Ma cosa ha portato a risultati in crescita e come mai proprio in questo periodo di recessione profonda per l’economia italiana? Il calo della domanda di energia e di gas non avrebbe dovuto portare un risultato opposto? Tutto ruota attorno al meccanismo della remunerazione degli investimenti. Detto molto in sintesi, lo Stato riconosce alle società infrastrutturali quanto speso per l’ammodernamento, l’efficientamento e l’espansione delle reti. Nel caso di elettricità e gas è una delle voci della bolletta pagata dai consumatori. Nelle autostrade lo si trova nell’aggiornamento tariffario. E ancora: per gli aeroporti abbiamo appena visto come il governo Monti abbia dato il via libera ai nuovi accordi di programma dei principali scali italiani – ultimo in ordine di tempo Fiumicino – che hanno previsto l’aumento delle tariffe aeroportuali in cambio di un piano di investimenti per i prossimi 20-30 anni. Ecco perché si chiamano attività regolate e perché la sicurezza delle entrate, in cambio di investimenti certi nel tempo, piace ai fondi.

Prendiamo il caso di Terna: dal 2005 il gruppo ha investito 6,5 miliardi ‘in opere concrete’ e per i prossimi 10 anni il piano di sviluppo prevede ulteriori 7,9 miliardi. Lo steso vale per Adr, la società di gestione di Fiumicino: l’accordo di programma sottoscritto con il governo prevede, sino alla fine della concessione (prevista nell’anno 2044), complessivamente investimenti per 12 miliardi di euro, inclusa l’espansione a nord dell’aeroporto della capitale. Per il periodo 2013-2016 gli investimenti saranno pari a 1,2 miliardi, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali di piano fissate in 900 milioni di euro. Non è un caso che il fondo F2i guidato da Vito Gamberale, dedicato proprio alle infrastrutture, abbia investito soprattutto sulle reti locali del gas (di cui è diventato uno dei principali operatori italiani) e ora sta espandendo la sua presenza negli aeroporti: controlla Napoli Capodichino e Torino Caselle, oltre ad avere una quota di minoranza di Linate-Malpensa. Secondo gli analisti finanziari, le reti rappresentano – in un periodo di crisi come quello attuale una sorta di approdo sicuro in termini di rendimenti, abbastanza costante nel tempo. Certo, nel lungo periodo, i rendimenti e i dividendi delle società di produzione che ora soffrono il calo della domanda – potrebbero essere più generosi, visto che quando l’economia tira gli utili sono maggiori. Ma il momento attuale non premia le società che producono e vendono energia. Come si vede dai corsi di Borsa dove molti dei colossi europei, a cominciare dall’Enel, sono vicini ai minimi storici delle quotazioni azionarie. Inoltre, per le principali società infrastrutturali del Vecchio Continente ora si aprono le porte degli incentivi a livello europeo per la realizzazione di reti transfrontaliere. Con tutta probabilità si tratterà di erogazioni a fondo perduto e di prestiti agevolati della Bei. Il progetto è quello di creare una grande rete continentale dell’energia, in modo da sfruttare al meglio le potenzialità degli impianti produttivi. L’Italia, ad esempio, ha il parco centrali a gas più efficiente d’Europa, molte delle quali ora quasi ferme per il calo della domanda, quando invece potrebbero assicurare gli approvvigionamenti nelle ore di punta in Francia, nelle fasi in cui le centrali nucleari non riescono a soddisfare la domanda. Oppure garantire quella dei paesi nordici, ricchi di impianti eolici, nelle giornate scarsamente ventose. Un obiettivo che l’Unione Europa vorrebbe raggiungere entro il 2020 e che si estende anche alla rete del gas.

E l’Italia, grazie alla sua posizione al centro del Mediterraneo è destinata a diventare un ponte sia con i paesi del Maghreb a sud, sia con la penisola balcanica a est.

FONTE: Repubblica

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Terna, Luxottica, Snam e Tenaris le lepri del listino

Reti di trasmissione energetica, occhiali o tubi in acciaio. Chiunque avesse puntato sulle aziende leader di questi settori raccoglierebbe a Piazza Affari un investimento più che raddoppiato. Secondo Il Sole 24 Ore a garantire il miglior rendimento è ancora Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, che mette a segno un ritorno complessivo dell’investimento del 163% con un andamento sui listini che segna +68%.

Reti di trasmissione energetica, occhiali o tubi in acciaio. Chiunque avesse puntato sulle aziende leader di questi settori quando la crisi era ancora lontana raccoglierebbe a Piazza Affari un investimento più che raddoppiato. Basta guardare i dati (su fonte Bloomberg) che indicano il total shareholder return (misura del valore creato da un’impresa per i propri azionisti che somma i guadagni della performance di Borsa ai dividendi pagati) da gennaio 2006 ad oggi per le maggiori quotate: a garantire il miglior rendimento è Terna, la società, guidata da Flavio Cattaneo, che gestisce la rete elettrica nazionale e che mette a segno un ritorno complessivo dell’investimento del 163% con un andamento sui listini che segna +68%. Cresce del 119%, invece, un leader del made in Italy come Luxottica (aiutato da un +90% in Borsa), mentre poco più sotto (ma garantendo comunque il raddoppio dell’investimento) ci sono Snam (106% di Tsr con +30% sui listini) e Tenaris (100% con un +73% di performance in Borsa).

Insomma in sei anni e mezzo certamente turbolenti chi ha creato maggior valore per gli azionisti sono le eccellenze della moda e le reti e i servizi per l’energia, come dimostra anche il buon posizionamento di Saipem (82% di total shareholder return con una crescita del 55% sui listini). Una tendenza evidenziata non solo nel lungo periodo – capace di depurare i risultati dalle fluttuazioni di borsa e dalla crisi finanziaria – ma anche nel breve. Certo se analizziamo i dati del solo 2013 si vede come il recupero borsistico di alcuni settori abbia trainato titoli più penalizzati in un arco lungo di tempo (i big bancari come Unicredit e Intesa a fronte di un ritorno totale negativo dal 2006 ad oggi, segnato rispettivamente un +20 e un +16% da inizio anno), ma il settore amplio dell’energia e delle utility tiene: escludendo infatti il +33% nella creazione di valore totale messo a segno ancora una volta da Luxottica (grazie a un +31% sui listini da inizio anno), troviamo di seguito titoli come Enel GP (+18% di ritorno complessivo grazie al +16% di Borsa) e ancora una volta Terna che fa segnare +16,3% sia a Piazza Affari che in termini di total shareholder return.

La società del resto si posiziona fra le prime in termini di rendimento di Borsa e di creazione di valore per gli azionisti anche se si guarda al 2012, quando il gestore della rete elettrica ha fatto segnare un Tsr del 25%, dato superiore a quello di altri big del settore energetico: Enel per esempio conta con un total shareholder return del 6,9% nel 2012 con un dato che diventa negativo del 6,2% nel 2013; Eni, invece passa dal 22% dello scorso anno al 3,8% di quest’anno.

FONTE: Il Sole 24 Ore

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Cattaneo Flavio: Il Sole24Ore, trimestrale 2013, profitti record per Terna

Trimestrale 2013, risultati record per Terna, come riportato da “Il Sole 24 Ore”, si tratta di maxiprofitti (utile 142 milioni di euro). Terna è premiata dai grandi investimenti, dalla solidità finanziaria e la gestione equilibrata tra business regolamentato e attività non tradizionali. L’Ad Flavio Cattaneo, “Questi risultati ci consentono di impegnarci con maggiore robustezza sulle due grandi sfide del sistema elettrico in evoluzione: l’integrazione europea con un ruolo centrale per le interconnessioni dell’Italia e il continuo sviluppo degli investimenti infrastrutturali in aree fondamentali del Paese”.

Il risultato record ottenuto da Terna nel primo trimestre 2013 è stato sottolineato dalla stampa nazionale: come titola infatti “Il Sole 24 Ore”, si tratta di maxiprofitti (l’utile sale a 142 milioni di euro, con un incremento del 24,6 per cento) e soprattutto di grandi investimenti.

Il primo trimestre 2013 per l’azienda guidata da Flavio Cattaneo si è chiuso all’insegna del “+” (ed è il 30esimo trimestre positivo consecutivo), con un ebitda di 381 milioni di euro (+12,1%) e ricavi a quota 470 milioni di euro (+8,8%). Il giornale degli industriali evidenzia come questo risultato non sia ovviamente frutto del caso ma la giusta fusione di un mix di ingredienti essenziali: gli investimenti messi in campo dal Gruppo (1235 miliardi di euro nel 2012), l’attenzione a costi e alla solida struttura finanziaria, l’efficace equilibrio tra business regolamentato e attività non tradizionali.

Al di là di quello che sarà il futuro e che lo stesso Cattaneo ha tenuto a rimarcare (“Questi risultati ci consentono di impegnarci con maggiore robustezza sulle due grandi sfide del sistema elettrico in evoluzione: l’integrazione europea con un ruolo centrale per le interconnessioni dell’Italia e il continuo sviluppo degli investimenti infrastrutturali in aree fondamentali del Paese”), la performance di Terna è globale perchè rispetto allo stesso periodo del 2012 sono migliorati sia l’Ebit (+15,1%) che il patrimonio netto, salito a 2943 miliardi di euro contro 2788. Non preoccupa poi lo scarto dell’indebitamento finanziario (5924 miliardi, più 69 rispetto alla fine del 2012) in quanto il costo del debito a fine 2013 si attesterà sotto il 2,7% del 2012. E gli azionisti? Soddisfatti anche loro, visto che grazie ad un dividendo di 20 centesimi di cui 7 già avuti in acconto il principale azionista di Terna, la Cassa Depositi e Prestiti, si “porta via” qualcosa come 120 milioni di euro. Ma le acquisizioni internazionali al momento possono attendere.

FONTE: Terna

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Flavio Cattaneo, Terna, leadership europea per investimenti e performance di Borsa

Perfezionamento del mercato, integrazione delle rinnovabili e sicurezza degli approvvigionamenti. Questi gli obiettivi indicati da Entso-E, l’associazione che raggruppa tutti gli operatori di rete. In questo scenario spiccano le ottime performance di Terna. La spa guidata da Flavio Cattaneo ha messo in campo, dopo aver realizzato opere per 6,5 miliardi, ulteriori 4,1 miliardi di euro di investimenti, avendo già raddoppiato la Rab della rete elettrica italiana, dai 5 miliardi circa del 2005 agli oltre 10 attuali.

I capisaldi li ha indicati, poco meno di un anno fa, il piano decennale di sviluppo delle reti elettriche europee, messo a punto da Entso-E, l’associazione che raggruppa tutti gli operatori di rete: perfezionamento del mercato, integrazione delle rinnovabili e sicurezza degli approvvigionamenti. Anche perché molti dei “colli di bottiglia” individuati in Europa sono legati all’integrazione delle energie verdi e quindi il potenziamento dei network elettrici è uno snodo fondamentale per il futuro energetico del Vecchio Continente. Senza contare poi che – segnalano gli ultimi report di Ubs e Deutsche Bank – le grandi utility europee dovranno fare i conti con un calo della domanda di energia, legato alla recessione, e con la concorrenza crescente delle rinnovabili che ha messo alle corde l’intero sistema, peraltro sviluppatosi in modo disomogeneo.

Lo sforzo dei Tso
L’impegno ad accelerare lo sviluppo i 51.500 chilometri di linee di trasmissione elettrica in Europa, con una stima di 104 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni, non è dunque un imperativo categorico da declinare solo in chiave nazionale. Ma è da considerarsi una mission fondamentale per i gestori di rete in Europa (Tso, transmission sistem operator) che stanno potenziando gli sforzi nonostante la congiuntura non favorevole – le infrastrutture sono state penalizzate dall’accordo Ue siglato venerdì – e i diversi modelli esistenti lungo il Continente: dal Tso indipendente (Terna, National Grid o Red Electrica Espana), all’operatore ancora integrato nella produzione e spesso pubblico (è il caso della Francia, con Rte controllato da Edf), fino all’esperienza tedesca con quattro diversi gestori, indipendenti sì, ma non integrati tra loro (tanto che il governo sta pensando a un piano di investimenti nazionale).
Assetti in parte o del tutto differenti, quindi, ma obiettivi identici. Per i quali la spa guidata da Flavio Cattaneo ha messo in campo, dopo aver realizzato opere per 6,5 miliardi, ulteriori 4,1 miliardi di euro di investimenti, avendo già raddoppiato la Rab della rete elettrica italiana, dai 5 miliardi circa del 2005 – quando era ancora sotto il controllo dell’Enel – agli oltre 10 attuali, annullando la distanza con l’omologo francese in termini di “peso” degli asset. E, garantendo nello stesso arco di tempo, la migliore redditività europea in termini di total shareholder return. Segno che il modello di gestore della rete indipendente dalla produzione, unito all’impegno sulle attività non tradizionali, ha assicurato investimenti e creazione di valore.

La sfida delle utilities
Quanto alle società non regolate dovranno fronteggiare uno scenario mutato in cui, come evidenzia Ubs, le centrali a gas cresciute a dismisura subito dopo le grandi privatizzazioni, soffrono ora di un cronico problema di sovraccapacità tanto che, secondo Ubs, il 45% degli impianti andrebbe spento per stabilizzare i profitti. Così, dopo il grande shopping passato, ora le parole d’ordine per i “big” dell’energia sono tagliare il debito, dismettere gli asset non strategici e fare efficienze sui costi (fino al 15% sui base) con inevitabili riflessi su dividendi e investimenti. Tutte criticità che scontano anche le multiutility italiane: come Iren, che a luglio ha toccato i minimi storici in Borsa, e come la stessa A2A, che è a tutti gli effetti il secondo produttore italiano dietro Enel dopo avere comprato Edipower. Entrambe le ex municipalizzate stanno risalendo la china, sul conto economico e in Borsa, ma la medicina imposta dai nuovi piani industriali non è tanto diversa da quella dei big europei: il payout sui dividendi è stato abbassato al 60-65% e le risorse aggiuntive verranno dedicate soprattutto al miglioramento della posizione finanziaria netta. Più critica è la situazione di Sorgenia, che nel 2012 registrerà il primo rosso della storia e punta a ridurre il debito.
In Germania, poi, Rwe ed E.On stanno affrontando anche la “rottamazione” del nucleare. Proprio E.On, a fine gennaio, ha previsto che i profitti 2013 caleranno del 15% dopo che nei mesi scorsi erano stati annunciati 11mila esuberi. Già a dicembre, Gdf Suez aveva invece rivisto al ribasso l’utile 2013 e 2014 spingendo l’acceleratore sulle dismissioni con la cessione, in Italia, dei parchi eolici a Erg per 860 milioni. E uno sforzo, segnala Ubs, sarà poi chiesto anche all’Enel che potrebbe essere costretta a vendere asset per migliorare la redditività e ridurre l’esposizione, sebbene abbia rispettato i target 2012 su Ebitda e indebitamento.

FONTE: Il Sole 24 Ore

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Anie: Al via il primo accordo Terna sulla sicurezza ambientale nei cantieri.

Terna sigla l’intesa sulla sicurezza ambientale nei cantieri, con Anie, la Federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche di Confindustria. Obiettivo dell’accordo ridurre al minimo sia l’impatto delle attività stesse al loro interno che ottenere una razionalizzazione efficace e sicura delle risorse materiali ed energetiche utilizzate. Luigi Roth, Presidente di Terna: “Terna e Anie intraprendono insieme un percorso condiviso che riconosce il rispetto dell’ambiente un elemento imprescindibile nella gestione dell’azienda e nelle attività lavorative nei cantieri. Siamo molto soddisfatti per questa intesa, che ad oggi rappresenta la prima nel suo genere ad essere sottoscritta per tipologia e finalità: Terna da sempre persegue, e continuerà ad impegnarsi per una strategia orientata allo sviluppo sostenibile”.

“Gestione della sicurezza ambientale nei cantieri per attività sulla rete elettrica nazionale ad alta tensione”. Questo il titolo dell’importante accordo firmato a Roma da Luigi Roth, Presidente di Terna, la società che gestisce la rete nazionale di trasmissione di energia elettrica, e Claudio Andrea Gemme, il Presidente di Anie, la Federazione che riunisce le principali imprese del settore elettrotecnico ed elettronico.

Si tratta del primo accordo siglato in tema di gestione della sicurezza ambientale nei cantieri, con l’obiettivo di ridurre al minimo sia l’impatto delle attività stesse al loro interno che ad ottenere una razionalizzazione efficace e sicura delle risorse materiali ed energetiche utilizzate. Un tema che del resto sta molto a cuore a Terna, visto che l’azienda ha in corso di realizzazione infrastrutture per un valore di 3 miliardi di euro: 150 cantieri aperti lungo tutta la penisola, 750 imprese e 4.000 mila lavoratori coinvolti. Un impegno concreto a sostegno dello sviluppo e della crescita, che impegna quotidianamente tutti gli uomini e le donne di Terna nei confronti dei quali la società mette a disposizione ogni anno un importante percorso di formazione che solo nel 2011 si è tradotto in circa 180.000 ore erogate, di cui oltre 60.000 ore dedicate alle tematiche della sicurezza.

In particolare, il Documento si prefigge anche di controllare correttamente le emissioni acustiche, tutelare il paesaggio e la vegetazione, rispettare la normativa in materia ambientale anche in maniera più stringente rispetto alla disposizioni di legge. Terna e Anie, inoltre, si impegnano a formare e sensibilizzare i lavoratori, le ditte appaltatrici e i fornitori, ad adottare comportamenti corretti nel rispetto del territorio nel quale operano.

Con la firma di questo Documento – ha commentato Luigi Roth – Terna e Anie intraprendono insieme un percorso condiviso che riconosce il rispetto dell’ambiente un elemento imprescindibile nella gestione dell’azienda e nelle attività lavorative nei cantieri. Siamo molto soddisfatti per questa intesa, che ad oggi rappresenta la prima nel suo genere ad essere sottoscritta per tipologia e finalità: Terna da sempre persegue, e continuerà ad impegnarsi per una strategia orientata allo sviluppo sostenibile”.

Sicurezza e ambiente – ha commentato Claudio Andrea Gemme – sono da sempre due parole chiave per la politica di Anie. Ma un protocollo come quello che abbiamo firmato oggi ha, a mio avviso, anche un valore aggiunto: permette di salvaguardare un sistema virtuoso come quello che è rappresentato da un lato da Terna, dall’altro dalle aziende associate Confindustria Anie e che è costituito da operatori che agiscono correttamente sul mercato e che si impegnano da oggi a farlo in maniera ancora più responsabile”.

FONTE: Terna

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Terna Rete Italia: Incendio Stazione elettrica di Scandale il punto di Terna

Stazione elettrica di Scandale. Le precisazioni dei tecnici di Terna Rete Italia.

I tecnici di Terna Rete Italia precisano che l’incendio avvenuto la notte scorsa nella stazione elettrica di Scandale, di proprietà di Terna Rete Italia, è stato innescato dallo scoppio del terminale del cavo elettrico che collega la stazione Terna Rete Italia alla vicina centrale di produzione, appartenente ad altra società, proprietaria anche del cavo danneggiato.

“La vigilanza presente all’interno dell’impianto, a presidio del cantiere della stazione, ha prontamente chiamato i Vigili del Fuoco – è detto in una nota – che hanno provveduto a spegnere il principio di incendio, una volta messa in sicurezza l’apparecchiatura da parte dei tecnici di Terna Rete Italia. Nonostante l’esplosione, i pezzi del terminale in porcellana non hanno provocato danni fisici a persone o danni materiali all’impianto di Terna Rete Italia”.

FONTE: Gazzetta del Sud

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Flavio Cattaneo: Terna confermata nel Dow Jones Sustainability

Terna si colloca per il terzo anno consecutivo ai vertici del Dow Jones Sustainability Index, il riconoscimento della borsa di New York per le società più impegnate sul fronte della sostenibilità. La società, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, ha ottenuto il massimo punteggio al mondo e ha migliorato la sua performance sia in ambito economico sociale con un punteggio complessivo di 87, ben 8 punti in più rispetto al risultato del 2010 e 1 in più del 2011.

C’è molta soddisfazione da parte delle aziende italiane che operano nel comparto energetico incluse nell’indice di sostenibilità del Dow Jones.

Eni, Enel, Snam e Terna ricevono quindi un riconoscimento importante, quello della borsa di NY, per i loro impegni sul fronte del green.

Il Dow Jones Sustainability Index è stato lanciato nel 1999 e da allora indica i titoli di società che appunto emergono per i loro risultati non solo economici, ma anche sociali e ambientali. In altre parole, sono le società più attive sul fronte della sostenibilità.

Eni ottiene per il sesto anno l’inclusione nell’Index, ma riceve anche il riconoscimento del Carbon Performance Leadership Index 2012 del Carbon Disclosure Project. E’ l’unica azienda del settore Energy ad essere selezionata e il motivo è l’impegno nella riduzione delle emissioni di gas serra e nella mitigazione dei rischi di cambiamento climatico. Come ricorda una nota del Gruppo, “quest’anno il Carbon Performance Leadership Index è costituito da 33 aziende internazionali selezionate da PwC per aver mostrato strategie ben definite in tema di cambiamenti climatici e riduzione delle emissioni. Le aziende sono state selezionate tra le 500 società a maggiore capitalizzazione al mondo”.

Grande soddisfazione anche in casa Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, inclusa per il terzo anno consecutivo nell’Index nei panieri World e Europe. Terna ottiene peraltro il massimo punteggio al mondo insieme a Iberdrola e fa sapere di aver “migliorato anche quest’anno la sua performance sia in ambito economico (governance, gestione dei rischi e della catena della fornitura,codice etico e anticorruzione) sia sociale con un punteggio complessivo di 87 (ben 8 punti in più rispetto al risultato del 2010 e 1 in più del 2011): una conferma di continuità al vertice mondiale per l’azienda di settore nella graduatoria finale che riconosce l’impegno della società per una gestione sostenibile”, dicono dall’azienda in un comunicato.

La selezione ha identificato 340 aziende su 2.500 nell’indice World e 166 su 600 nell’indice Europe. Tredici, come nel 2011, le società italiane ammesse nella classifica della sostenibilità mondiale.

FONTE: Green Biz

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Cattaneo Flavio: Terna si posiziona nel Dow Jones Sustainability

Per il terzo anno consecutivo, Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, che gestisce la rete elettrica italiana, si posiziona nel Dow Jones Sustainability, al top della classifica mondiale di sostenibilità del settore dell’“electricity”. La società ha migliorato la sua performance sia in campo economico che sociale.

Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, al top della classifica mondiale di sostenibilità del settore dell'”electricity”.
Per il terzo anno consecutivo, la società è stata inclusa in entrambi i panieri “World” e “Europe” del Dow Jones Sustainability Index, facendo registrare il massimo punteggio al mondo insieme a Iberdrola.
Terna, informa una nota, ha migliorato anche quest’anno la sua performance sia in ambito economico (governance, gestione dei rischi e della catena della fornitura, codice etico e anticorruzione) sia sociale con un punteggio complessivo di 87 (ben 8 punti in più rispetto al risultato del 2010 e 1 in più del 2011): una conferma di continuità al vertice mondiale per l’azienda di settore nella graduatoria finale che riconosce l’impegno della società per una gestione sostenibile.

Quest’anno, aggiunge il comunicato, la selezione ha identificato 340 aziende su 2.500 nell’indice World e 166 su 600 nell’indice Europe.
Sono solo 13, come nel 2011, le società italiane ammesse in questo autentico gotha della sostenibilità mondiale.

FONTE: Borsa Italiana

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Consumi elettrici: Terna, ad agosto +2,5% su mese, +0,3% su anno

Terna, guidata da Flavio Cattaneo, rende noti i dati relativi ai consumi di energia elettrica per il mese di Agosto e i primi 8 mesi dell’anno. Sostanziale parità tra i consumi di agosto 2012 e quelli del 2011, mentre rispetto al mese di Luglio 2012, la variazione destagionalizzata di domanda elettrica è pari a un +2,5%. Registra un calo complessivo dell’1,4% invece, il totale dei consumi dal mese di Gennaio alla fine di Agosto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Ad agosto la domanda di energia elettrica, pari a 26,7 miliardi di kWh, ha fatto registrare una sostanziale parita’ rispetto allo scorso anno (+0,3%). Nei primi otto mesi del 2012, la domanda di energia elettrica in Italia e’ risultata complessivamente in calo dell’1,4% rispetto ai valori del corrispondente periodo dell’anno precedente; a parita’ di calendario il valore e’ -1,9%. In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di agosto 2012 rispetto al mese precedente e’ stata pari a +2,5%. Il profilo del trend si porta su un andamento positivo. Lo rende noto Terna, secondo la quale rispetto ad agosto 2011 “cio’ e’ dovuto al fatto che la prima decade del mese e’ stata caratterizzata da temperature decisamente piu’ alte rispetto allo scorso anno, con conseguente incremento dei consumi di energia elettrica in Italia, mentre nella seconda meta’ del mese si rileva una decisa riduzione dei consumi, rispetto allo scorso anno, senza variazioni significative di temperatura”. Depurata dagli effetti climatici, la variazione della domanda elettrica di agosto 2012 diventa -1,2%. La variazione non ha invece risentito dell’effetto calendario in quanto i giorni lavorativi di agosto 2012 sono stati gli stessi (22) dell’anno precedente. I 26,7 miliardi di kWh richiesti nel mese di agosto 2012 sono distribuiti per il 41,6% al Nord, per il 29,9% al Centro e per il 28,4% al Sud
A livello territoriale, la variazione della domanda si e’ articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale: +0,3% al Nord, +1% al Centro, -0,1% al Sud

Nel mese di agosto 2012 la domanda di energia elettrica e’ stata soddisfatta per un 92,8% con produzione nazionale e per la quota restante (7,2%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (25 miliardi di kWh) e’ aumentata del 3,6% rispetto a agosto 2011. Sono in crescita le fonti di produzione termica (+1,1%), eolica (+28,5%) e fotovoltaica (+49,2%). Stabile la fonte geotermica e in flessione quella idrica (-5,1%).

Fonte: Borsa Italiana

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