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STRUMENTO PER CONTROLLO TENUTA IMPIANTI ST 200 PT TECNOCONTROL

Tecnocontrol presenta un nuovo strumento portatile totalmente staccato dai canoni delle precedenti versioni, introducendo non solo prestazioni ad altissimo livello, ma anche praticità, robustezza, semplicità d’uso e design.

Il nuovo strumento dall’estetica ricercata, è stato studiato per privilegiare l’ergonomia d’uso, unita da una custodia dallo stile avveniristico e molto robusta, a prova di ogni tipo di utilizzo, anche i più estremi e gravosi.

Totalmente privo di tastiera, il nuovo strumento portatile Tecnocontrol è utilizzabile esclusivamente attraverso gli intuitivi comandi touch screen, così semplice che potrebbe essere utilizzato anche senza consultare il manuale d’uso, che comunque è incluso nella memoria dello strumento e consultabile a display in ogni fase di utilizzo ci si trovi.

Uno strumento davvero molto particolare L’ST200PT strumento per controllo tenuta impianti, che permette di eseguire il controllo di tenuta semplicemente selezionandone il tipo di prova da eseguire e premere sul display il tasto di avvio: lo strumento eseguirà la prova in COMPLETA AUTONOMIA, dando esatto responso sull’esito dello stato dell’impianto.

ST200PT è dotato di bluetooth, può essere collegato via Wi-Fi ed è dotato di IR per stampante per la stampa delle prove, oppure questa può essere memorizzata su apposita MicroSD alloggiata all’interno dello strumento.

Un display a colori touch screen rende immediatamente visibili i principali valori relativi alla prova effettuata. In dotazione allo strumento c’è inoltre il Datalogger che utilizza la memoria  di tipo MicroSD e l’USB-C per la carica della batteria al Litio e permette lo scarico dei dati. L’aggiornamento firmware avviene tramite microSD e Wi-Fi.

Lo strumento per controllo tenuta impianti è dotato inoltre di connettori “Push-Pull” con autoritenuta, di una batteria al Litio ricaricabile e sostituibile oppure, in alternativa, da alloggiamento per batterie “stilo”.

Le istruzioni per l’utilizzo degli strumenti Tecnocontrol sono consultabili anche a display. L’apparecchio è dotato di segnalazioni acustiche multitonali e segnalazioni tramite vibrazione mentre le sonde sono compatibili con tutti gli strumenti della serie.

È uno strumento tecnologicamente avanzatissimo, benvenuti nel futuro.

TECNOCONTROL – via Miglioli, 47 – 20090 Segrate (MI), Italia
Tel. 02.26922890 – Fax 02.2133734
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Ufficio Stampa Studio Binaschi – Ripa di Porta Ticinese 39, 20143 – Milano
Telefono: +39 02 366 99 126  www.studiobinaschi.it
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Strumenti per l’educazione sui Diritti Umani per insegnati ed altri educatori

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  • 30 Luglio 2014

pacchetto educativo “Dar vita ai diritti umani”

L’educazione è il fondamento ed il catalizzatore per apportare un cambiamento alla situazione dei diritti umani nel mondo, ma gli educatori necessitano di materiali e strumenti facili da usare per includere i diritti umani nel loro programma didattico. Riconoscendo questo, Uniti per i Diritti Umani ha la soluzione: il Pacchetto Educativo “Dar vita ai diritti umani”. Questo pacchetto gratuito per gli educatori fornisce a insegnanti ed educatori di ogni dove una risorsa per aiutare a dar vita ai concetti dei diritti umani e fare in modo che diventino una realtà nel cuore, nella mente e nelle azioni di coloro che studiano questo soggetto.

Conoscere il problema è il primo passo per attivare le persone a porvi rimedio, e questo pacchetto è stato creato per fornire questa conoscenza.

Esso include:

Una Guida per l’Insegnante
La Storia dei Diritti Umani, un efficace film che definisce i diritti umani per chiunque
Opuscoli Informativi
Domande per discussioni
Assegnamenti che richiedono l’applicazione della teoria
Glossario dei termini, riferimenti da stampare e risorse on-line.
Il pacchetto è destinato all’uso nelle scuole superiori e preuniversitarie e in classi di adulti in ambito comunitario. Può essere usato come corso in se stesso o come supplemento ad un altro programma di studi.

“I diritti Umani devono diventare una realtà non restare un sogno idealistico” (Citazione di L.Ron Hubbard)

Successi dall’attuazione dei materiali educativi di Uniti per i Diritti Umani:

“Grazie per il vostro buon cuore. Come insegnante, sto progettando di inserire i principi dei diritti umani come parte delle discussioni con la mia classe così che ai miei studenti venga inculcato il loro valore nella vita quotidiana. Di nuovo, sono molto felice di essere con voi in questa impresa. Grazie mille e forza!” – N. M., Insegnante, Filippine

“Ho attuato parte del programma di studio nella mia classe sui Problemi Sociali Globali. Dato che insegnerò ancora in questa classe, pianifico di includere il programma di studio nel piano delle lezioni. Il programma è molto efficace in quanto è un movimento che agisce a livello popolare e contiene dei videoclip e altra assistenza visiva che fanno capire facilmente il messaggio. Grazie ancora per avere lavorato così duramente nell’innalzare la consapevolezza riguardo ai diritti umani.” – L.B., Professore Assistente, Long Island, New York, USA

“Il programma è molto efficace, specialmente con il DVD e la brochure, che fanno la differenza in classe; gli studenti si sentono interessati nei confronti del mondo intero.” – K.M., Insegnante di Inglese, Algeria

“Il contenuto si adatta perfettamente alle parti del programma di studio sulle libertà e i diritti.” – D.C., Dipartimento di Sociologia, Università del Missouri Western State, USA

“Ho trovato che il programma va incontro agli studenti. Ciò che considero sia stato estremamente utile sono i video e gli esempi contenuti nel DVD. Non solo ha fornito agli studenti le informazioni riguardo ai diritti umani, ma ha anche dimostrato come questi hanno un impatto sulla loro vita quotidiana. La classe che finora lo ha visto era piuttosto interessata il che significa che aveva capito i concetti di base. Sto anche pianificando di implementare un programma già in corso in questo campo.” – C.H., Insegnante, Canada

“Stiamo inserendo il programma nella classe dato che è inserito nel programma di studio di Educazione Civica del Bhutan per le superiori. Il pacchetto che ho ricevuto da voi è stato veramente utile, un aiuto veramente valido all’insegnamento. Usando il pacchetto sono stato in grado di far conoscere più informazioni sui diritti umani e anche sulla nostra costituzione.” – N.G., Insegnante, Bhutan

 

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Creazioni di Fiori in Seta per la Moda

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  • 25 Aprile 2013

Vuoi realizzare un Fiore in seta, organza, in poche ore con passione e fantasia?
Vuoi fare diventare un hobby, un tuo lavoro?
Adesso puoi farlo sotto la guida di un’ insegnante, l’unica Artigiana in Italia esperta nella lavorazione dei Fiori fatti a mano, partecipando al nostro Corso:
”CREAZIONI DI FIORI IN SETA PER LA MODA”
Il Corso può essere eseguito interamente o in parte secondo i seguenti moduli della durata di 32, 24, 16,ore, dal 30 Maggio al 2 Giugno 2013 presso la sede della Scuola di Ricamo Alta moda di Roma.

Nel corso si realizzano a mano prestigiosi fiori in stoffa (taffetà, chiffon, seta, organza) per decorare abiti, calzature e accessori moda con particolari eleganti e ricercati. Sono rimasti pochissimi laboratori in Italia che realizzano tuttora questi fiori, è questo corso potrebbe essere buona opportunità per far creare le nuove imprese o gli specialisti unici nel suo genere.

L’insegnante del corso Adriana Ghisolfi, artigiana dell’eccellenza piemontese porta in se l’amore per l’arte floreale sin dall’adolescenza, quando incontrò la sua maestra di arte e di vita che la istruì con pazienza maniacale alle tecniche manuali per la creazione del fiore in stoffa. Insieme hanno condiviso l’amore per i tessuti preziosi, per i colori, per i primi petali bruciacchiati e per i primi clienti dell’alta moda romana, milanese e fiorentina.

Adriana oggi, dopo tanti anni passati a vedere le sue creazioni su abiti e cappelli da sposa, condivide il suo sapere e tramanda la ricchezza della tradizione a tutte le persone che desiderano apprendere quest’arte manuale insegnando la lavorazione di fiori splendidi nel suo laboratorio a Mondovì.

I fiori vengono realizzati con degli strumenti dell’ Ottocento è permettono la lavorazione dei petali uno alla volta, potendo così variare forme da quelle più simili in natura a quelle più fantasiose. Nel corso verranno forniti anche gli indirizzi per l’acquisto di tutto il materiale necessario per continuare a lavorare con questa tecnica o aprire un laboratorio.

Per ulteriori informazioni:
mail:scuoladiricamoaltamoda@gmail.com

Sito:www.scuoladiricamoaltamoda.it

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Suonare uno strumento aiuta anche i bambini dislessici

Imparare a suonare uno strumento musicale può aiutare i bambini ad apprendere le lingue aumentando la sensibilità del cervello ai suoni della parola.Lezioni di musica potrebbero avere un impatto diretto sulla capacità di un bambino adapprendere le lingue modificando la sensibilitàdella mente a tutti i suoni. I test hanno rivelato che l’esposizione allamusica può essere utile per il cervello nelle sue fasi di sviluppo e avrebbe vantaggi per tutti ibambini, compresi quelli dislessici (disturbi dell’apprendimento) e autistici (diminuzione dell’integrazione sociale e della comunicazione).


I ricercatori della Northwestern University di Chicago, in America, hanno stabilito un legametra l’abilità musicale e la capacità del sistema nervoso ad adottare modelli di suono.
Professor Nina Kraus, che ha guidato il team, ha detto che suonare uno strumento ha avuto un impatto sul trattamento automatico nel tronco encefalico, la parte inferiore del cervello che governa la respirazione, il battito cardiaco e di reazione ai suoni.
“Giocare con la musica coinvolge la capacità di estrarre i modelli pertinenti, come il suono del proprio strumento, armonie e ritmi, dal paesaggio sonoro. Suonare uno strumento può aiutare più precisamente a interpretare le sfumature dellinguaggio che sono trasportate da sottili cambiamenti nella voce umana. Lamusica può aiutare i bambini a comunicare e interagire con coloro che li circondano, rilassarsi o per esprimere le emozioni”.
Vi consigliamo la lettura del libro “Guarire a suon di musica”

Musicoterapia per bambini e adolescenti di Vaillancourt Guylaine

Addirittura viene già applicata con il feto, il neonato e durante tutta l’infanzia. Inoltre può essere un ottimo strumento da usare con bambini che hanno subito violenze psicologiche, sessuali e fisiche, o quelli che presentano difficoltà di apprendimento, autismo, disturbi del linguaggio, disabilità fisiche, malattie come anoressia e bulimia, iperattività e turbe dell’attenzione o comportamentali. La musicoterapia può essere anche introdotta nella medicina palliativa.

Per altri approfondimenti visita BambiniNuovi Edizioni

http://www.facebook.com/pages/BambiniNuovi/158387770871110

http://www.bambininuovi.com/

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Politica, rete, territorio e strumenti web 2.0

Questo il tema del convegno svoltosi a Torino il 16 marzo e organizzato da Società Aperta. Politici di primo piano come Daniele Capezzone, Enzo Ghigo e Claudia Porchietto hanno riflettuto sul tema “Dalla rete sul territorio al territorio sulla rete?”  

Torino, 20 marzo – Il web 2.0 può essere utile alla politica? A questa domanda hanno risposto politici ed esperti di comunicazione digitale intervenuti lunedì 16 marzo al convegno “Dalla rete sul territorio al territorio sulla rete?” organizzato da Società Aperta.

Angelo Burzi, Presidente del Gruppo FI-PDL della Regione Piemonte, ha introdotto i partecipanti e moderato l’incontro sostenendo che “il web 2.0 è una piazza molto frequentata specialmente dai giovani e i suoi canali possono risultare estremamente utili alla politica a patto che si utilizzino con la massima libertà e responsabilità”.

 

Claudia Porchietto, l’imprenditrice candidata alla Presidenza della Provincia di Torino per il PdL, è stata la prima ad intervenire esprimendo la sua fiducia nei confronti del web 2.0. “La rete” – ha dichiarato – “offre ad un politico numerose e nuove opportunità, soprattutto dal punto di vista del dialogo con i cittadini e con il territorio a 360°. I miei contatti in Facebook, ad esempio, sono arrivati in pochi giorni a 1.400 e ho riscontrato che la platea di questo social network è attenta e interessata alla politica.

La condivisione è ciò che rende gli strumenti web 2.0 estremamente preziosi; consentono di conoscere facilmente i pensieri dei potenziali elettori e attraverso di essi si può avviare un processo di scambio di opinioni costruttivo, ad esempio sul proprio programma, rivolgendosi ad un numero molto ampio di persone, che a loro volta hanno la possibilità di partecipare anche alla sua redazione”.

 

L’On. Daniele Capezzone, portavoce nazionale FI-PDL e Enzo Ghigo, coordinatore regionale FI-PDL, hanno espresso attraverso le loro esperienze sul campo la convinzione riguardo l’utilità del web 2.0, con qualche riserva.

“Il web 2.0” ha affermato L’On. Daniele Capezzone “ha portato ad un collegamento con il mondo prima impensabile, ma anche a qualche nevrosi per la perenne raggiungibilità e l’eliminazione della privacy. E’ uno strumento di comunicazione che si sommerà a quelli tradizionali anzichè soppiantarl, ma. per utilizzare il web nel modo giusto in campo politico si deve tenere presente che in Italia sono soprattutto gli haters, quelli contro, ad intervenire online, perciò i politici devono prepararsi più ai fischi che agli applausi”.

“Alcune considerazioni” – ha suggerito poi Capezzone – “ritengo infine importanti nel rapporto tra web e politica: la comunicazione deve essere in parte digitale e in parte tradizionale, senza esclusione né dell’una né dell’altra e va organizzata per via prima territoriale, poi tematica ed infine telematica; piuttosto che top down, cioè verticale e generata dall’alto verso il basso, come è avvenuto nella campagna di Obama o come accade nel blog di Beppe Grillo, l’interazione dovrebbe essere maggiormente down-down; per avere maggiore concretezza e misurabilità l’obiettivo deve essere molto specifico e focalizzato; il vero salto nello sdoganamento di internet può avvenire, più che con il computer, tramite il telefono mobile che tutti sanno utilizzare”.

 

“Il web – ha affermato Enzo Ghigo – è ancora poco utilizzato dai politici: su 630 parlamentari solo 231 hanno un sito personale e soltanto 133 sono presenti in Facebook. Questo social network può essere invece estremamente utile in politica perché rappresenta uno spaccato della società in cui si trovano commenti spontanei. Se in passato pochi pensatori hanno formulato idee universali, non è ipotizzabile che le prossime vengano create dal basso, magari dalla rete?” si è chiesto concludendo Enzo Ghigo.

 

Fabrizio Bellavista, consulente di comunicazione digitale, ha illustrato il cambiamento generato dagli strumenti web 2.0.

“Quella attuale è un’era caratterizzata da grandi cambiamenti, ma nello stesso tempo da paura e caos; bisogna cavalcare l’onda di questo nuovo Rinascimento se si considera che in Italia sono 26 milioni e mezzo gli utenti di Internet, 16 milioni quelli delle communities e che Facebook in due mesi ha registrato 2 milioni di iscritti arrivando ad un totale di 8 milioni e 400mila.

La comunicazione è profondamente cambiata: prima era verticale, con Internet è divenuta orizzontale ed con il web 2.0 e la condivisione, circolare.

La relazione, caratterizzata da nuovo modo di incontrarsi ed esprimersi, rappresenta il futuro, perché agisce velocemente attraverso una cassa di risonanza globale. Interattività e personalizzazione sono gli elementi fondanti di questo cambiamento, anche se Internet non soppianterà i vecchi media ma convivrà accanto ad essi in un mix multilevel.

La rete rappresenta una nuova mentalità, un water thinking secondo la definizione di Edward De Bono, fatta di interazioni dentro ad un unico ambiente in cui ogni uomo è connesso con il mondo e in cui tutti possono partecipare volontariamente”.

 

Chiara De Caro, fondatrice di Pickwicki.com (una web community legata a libri che fa da ponte tra un network di librerie indipendenti e i potenziali clienti), ha testimoniato le propria esperienza in rete e ha tracciato la storia della comunicazione pre e post web 2.0: “alla nascita di Internet i siti erano statici e i messaggi avevano una direzione verticale dall’alto verso il basso; con l’avvento del web 2.0 i portali sono invece diventati strutture dinamiche, redatte e aggiornate dagli utenti. Sul web si condividono esperienze e conoscenze e ciò è stato possibile su ampia scala grazie alla banda larga e a strumenti estremamente semplici che non necessitano di conoscenze di programmazione.

Dal punto di vista politico il web può quindi diventare un bacino di idee e un amplificatore di esigenze che deve però essere misurato su ogni Paese. L’Italia è culturalmente diversa dagli USA, il digital divide è profondo sia dal punto di vista territoriale che anagrafico, per cui la sfida che i politici italiani dovranno affrontare sarà quella di portare innovazione e cambiare la mentalità dei propri elettori attraverso l’invenzione e non l’imitazione”.

 

http://cambiareinsieme.ning.com/profiles/blogs/dalla-rete-sul-territorio-al

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