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Scatta a Roma l’ordinanza anti-writers

Lunedì prossimo, 8 febbraio, scatterà a Roma l’ordinanza che per semplificare e rendere bene l’idea è stata definita anti-writers ovvero contro coloro che imbrattano, secondo i detrattori, o esprimono la propria arte disegnando, secondo i protagonisti, muri, edifici, mezzi pubblici e purtroppo troppo spesso monumenti della capitale.
Pugno duro quindi dell’ammistrazione Alemanno.

L’ordinanza prevede multe che variano in base a ciò che si imbratta: 500 euro per edifici di interesse storico, archeologico, architettonico e monumenti, 300 euro per edifici privati e mezzi pubblici ed il ripristino dovrà avvenire entro 15 giorni, in caso contrario l’operazione con appositi prodotti per manutenzione arredi, sarà effettuato dagli addetti al comune ed il costo dell’operazione sarà addebitato al responsabile. Inoltre saranno comminate anche multe fino a 1000 euro a tutti coloro che vendono bombolette spray non biodegradabili a minori di 18 anni.

Tuttavia l’ordinanza non prende di mira solo i writers. Lo scopo infatti è quello di rendere Roma più pulita, al livello medio delle altre capitali e grandi città europee. Troppo spesso infatti il centro storico della capitale si presenta sporco e ciò naturalmente non dà una buona immagine di una città che vuole far sì che una buona parte del suo bilancio economico sia alla voce turismo.
Naturalmente non sono mancate proteste da parte soprattutto dei giovani che ritengono da una parte eccessive le multe dall’altra un deterrente contro la manifestazione artistica.

La riposta dell’amministrazione in questo senso è chiara: il costo delle multe è simile a quello dei prodotti, oltre a qualli speicifici per la manutenzione dell’arredo urbano infatti c’è bisogno anche di detergenti di fondo, necessari alla pulizia del danno causato. C’è inoltre da considerare il costo di immagine che è certamente più alto rispetto a quello materiale che paga la città.

Infine il sindaco Alemanno ha affermato che si sta impegnando per trovare degli spazi dove ci possa essere libera espressione artistica da parte dei writers. spazi appositi poichè i monumenti non possono essere certamente utilizzati in tal modo. E su questo i romani sono tutti d’accordo.

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Nuovi tagli alla scuola: presidi in rivolta

Si preannuncia una primavera molto calda nel mondo della scuola. A metà del mese di dicembre scorso il Ministero dell’Istruzione ha diramato una nota che contenveva le modalità per la preparazione del bilancio delle singole unità scolastiche.

Presidi e responsabili si sono resi conto dell’ennessimo taglio di fondi ed è scattata immediata la protesta: denunciano l’impossiiblità non solo di nominare supplenti in caso di necesssità ma anche i problemi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici.

Subito dopo la circolare, è scattata anche la protesta delle organizzazioni sindacali che stavolta compatte hanno fatto levare le proprie voci contro la decisione del Ministero che in questo modo metterebbe a repentaglio il normale svolgimento dell’anno scolastico. Inoltre sottolineano un trend che continua: quello dei tagli. Non si intravedono infatti inversioni di rotta nella politica economica delle scuole.

Una delle conseguenze più importante della circolare governativa è stata quella di valutare il possibile taglio dell’impoto di appalto delle pulizie delle scuole. Se mancano gessetti, carta per stampanti, cartucce d’inchiostro, figuriamoci prodotti per pulire pavimenti e detergenti di fondo che in realtà dovrebbero essere alla base di un sano ambiente scolastico.

Questo è quando denunciano con veemenza presidi e sindacati. Dall’altra parte la decisione viene difeso a spada tratta dal Ministero: l’obiettivo è quello di ridurre i numerosi sprechi che ogni giorni si conusmano nelle scuole e quindi in realtà non ci troviamo di fronte a dei tagli ma ad una semplice e fisiologica razionalizzazione della spesa, necessaria in un settore come quello scolastico da sempre caratterizzato da ingiustificati sprechi.
Siamo nella normale – purtroppo – dialettica politica italiana.

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I controlli nell’industria alimentare

Il 2009 è stato un anno caratterizzato da serrati e frequenti controlli sulla sicurezza alimentare ed il bilancio è piuttosto positivo:poche industrie multate, la stragrande maggioranza rispetta la legge e così facendo garantisce la qualità delle produzioni e di conseguenza anche dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole.

E’ infatti il consumatore colui che risente maggiormente di eventuali violazioni e la sua salute è al centro delle indagini portate avanti dalle Ausl locali, dgli istituti zooprofilattici e dalle istituzioni nazionali competenti.

Le uniche irregolarità sono state rilevate dal servizio igiene e sono relative a carenza di pulizia e non corretta conservazione degli alimenti. Ciò ha comportato a multe per gli allevatori ed i gestori fermo restando che non sono stati registrati pericoli o conseguenze per la salute dell’uomo.

Tuttavia ciò fa scattare una molla – non si vuol parlare di allarme visto il trend positivo: bisogna prestare massima attenzione ai processi di pulizie industria alimentare utilizzando, oltre alle norme igienico-sanitarie specifiche anche tutta una serie di prodotti, soprattutto detergenti di fondo, che hanno la capacità di sanificare gli ambienti, proteggerli e pulirli in modo tale da evitare l’annidarsi ed il formarsi dello sporco.

La normativa europea, oltre quella italiana, è molto severa a riguardo: la salvaguardia degli alimenti, la loro conservazione, la perfetta igiene durante tutto il processo di produzione sono fondamentali ed è per questo che prodotti specifici aiutano e vengono incontro alle esigenze ed ai doveri dei produttori.

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