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Salute e Benessere Volontariato e società

L’assistenza sanitaria italiana non funziona senza l’aiuto del Terzo Settore

Assistenza sanitaria italiana non funziona senza aiuto del terzo settore

L’assistenza sanitaria italiana non funziona senza l’aiuto del Terzo Settore

Il 2020, lo sa chi si occupa di welfare, è il quarantaduesimo compleanno del nostro Sistema Sanitario Nazionale, che fu istituito con la legge 833 votata dal Parlamento il 23 dicembre 1978. Una scelta che dava finalmente attuazione all’articolo 32 della Costituzione (della cui entrata in vigore festeggiamo quest’anno il settantaduesimo anniversario), in cui si legge:

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

E per gli amanti del genere non è banale ricordare anche che giusto trent’anni prima, il 5 luglio 1948, mosse i primi passi il National Health Service britannico, ovvero il punto di origine dei sistemi sanitari universalistici (gratuiti e per tutti) sorto sulla scorta delle indicazioni contenute dal famoso Rapporto Social Insurance and Allied Services curato da Sir William Beveridge (economista e politico liberale) nel 1942.

Grazie a queste ricorrenze storiche ed alla Pandemia in corso, il 2020 è l’anno che si presta benissimo per interrogarsi sullo stato di “salute” dei sistemi di welfare nel loro complesso e in particolare su quello del sistema sanitario, che come noto si presenta sempre più come uno degli snodi critici più acuti dovendo coniugare l’insorgenza di nuove malattie, i bisogni crescenti di una popolazione che invecchia e le necessità di contenimento della spesa pubblica.
La riforma dei sistemi sanitari non può certamente essere considerata esclusivamente in un’ottica economica e politica. Essa va interpretata anche alla luce degli scopi stessi della medicina, soprattutto in un contesto di forte innovazione tecnologica a sostegno dei meccanismi di diagnosi e di cura.

Nelle attuali società liberal-democratiche, con i pesanti vincoli di finanza pubblica, è ancora possibile fornire beni e servizi “a tutti” sulla base dei diritti di cittadinanza, così come sono stati organizzati fino ai nostri giorni, a partire dal secondo dopoguerra del secolo scorso, i Paesi sviluppati attraverso una logica universalistica incondizionata?




La sfida dei governi si gioca sulla possibilità di salvaguardare congiuntamente autonomia individuale e sanità pubblica, esaltare la fiducia in sé e la responsabilità individuale con le virtù pubbliche quali la cooperazione e la giustizia sociale. Probabilmente il tema principale è legato alla sostenibilità di un accesso indiscriminato ai servizi sanitari a prescindere dal livello di reddito, dai tipi di patologie, dall’età del paziente, dalla qualità della vita residua, dai benefici attesi e, da ultimo ma non meno importante, dagli stili di vita individuali.
A questo problema si associa direttamente quello dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza), rispetto ai quali ci si domanda se debbano essere garantiti a tutti gli individui oppure soltanto a quelli maggiormente svantaggiati in termini economici. Occorre conciliare, nella misura del possibile, i diritti e gli interessi presi separatamente e il bene degli individui considerati nel loro insieme.

I dati presentati nel 2018 (Fonte Avvenire) dall’Osservatorio Donazione Farmaci della Fondazione Banco Farmaceutico parlano di 580mila persone che si sono rivolte ai 1.800 enti caritativi capaci di far fronte a esigenze sanitarie e farmaceutiche. Si tratta di una popolazione che nello schema della sanità universalista dovrebbe risultare coperta in ogni bisogno. Tuttavia la consistenza sociologica di questa popolazione rappresenta un problema non rinviabile.

Come si risponde dunque a questa nuova emergenza sociale?

Sicuramente attività di Fundraising come quelle avviate da influencer di fama mondiale possono segnalare ed iniziare ad arginare il problema. Successive iniziative di raccolta delle donazioni mediante un’unica piattaforma dedicata come #sostieniunospedale, avviata da Italia Non Profit, possono facilitare le moltissime persone che si stanno mobilitando per sostenere il sistema sanitario duramente messo alla prova dall’emergenza Coronavirus, permettendo di trovare un elenco di Ospedali a cui donare direttamente con le campagne di raccolta fondi autorizzate dalle strutture sanitarie.

Ma passata l’emergenza saranno sostenibili e costanti queste raccolte di fondi?

Forse il passo successivo sarà quello di mettere in pratica il concetto, utilizzato spesso retoricamente da un ventennio, di “sussidiarietà” come meccanismo per il ripensamento della governance e le buone pratiche che ne sono conseguite per la creazione di sistemi integrati tra politiche pubbliche e welfare privato sociale (soprattutto nel campo delle politiche socio-assistenziali). Il sistema sanitario pubblico e quello costruito da queste realtà del mondo Non Profit, invece, spesso continuano a correre su binari paralleli.

E’ ancora possibile non riconoscere che i servizi sanitari offerti dal variegato mondo del terzo settore possono (e forse devono) essere riconosciute pienamente come parte di una complessiva offerta pubblica, specificamente rivolta alle fasce sociali più basse?

Gli anniversari di questo lungo 2020 possono essere l’occasione per provare a dare concrete risposte a questa rilevante domanda.

FONTE: confinionline.it
IMMAGINE: avvenire.it

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Prevenire la schiavitù imposta dalla droga

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  • 4 Giugno 2014

Settimana densa di lavoro per i volontari della Drug Free World

 

Roma 3 giugno 2014 – 1300 sono i giovani questa settimana informati sui pericoli derivanti dall’uso di sostanze stupefacenti attraverso docenze di prevenzione e distribuzione di opuscoli informativi. La zona di San Pietro è stata la vetrina questa domenica di una distribuzione gratuita di materiale informativo che ha visto oltre 1100 opuscoli distribuiti. L’informazione quindi come deterrente per arginare l’avanzare della droga nella nostra società e dare la possibilità a migliaia di giovani di evitare la tragica schiavitù della dipendenza. Principale veicolo di prevenzione per i volontari è l’opuscolo “La verità sulle droghe” che dà ai ragazzi un buon motivo per non iniziare a fare uso di stupefacenti o, in alcuni casi, li esorta a smettere. Attraverso un linguaggio semplice e diretto l’opuscolo offre un ampia panoramica sulle principali sostanze stupefacenti, sbugiardando le false informazioni che circolano su di esse e sostituendole con nozioni che “svegliano” le coscienze, scoraggiando l’uso di droghe ed invitano ad una sano e consapevole vita libera dalle droghe. Prodotto dalla Fondazione Internazionale per un mondo libero dalla droga l’opuscolo è affiancato da una serie di opuscoli che in dettaglio offrono una guida informativa sulle principali droghe attualmente in circolazione. Continua quindi anche alle porte dell’estate l’attività dei volontari che intendono colmare il vuoto di conoscenza che ce sulle sostanze stupefacenti portando maggiore consapevolezza ai giovani in quei luoghi di aggregazione, li nei luoghi di aggregazione dove a volte nascono dei focolai che troppo spesso nelle cronache locali sfociano in eventi infausti a rischio e pericolo della propria vita e quella degli altri, ignorando spesso i veri effetti che queste sostanze portano a breve e lungo termine, effetti che, come per tutte le droghe, portano ad una vita di repressione e di schiavitù imposta dalla droga. Come osserva l’umanitario L. Ron Hubbard: “Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono, comunque, l’unico motivo del vivere”. I volontari di Roma, consapevoli delle profonde implicazioni di questa semplice ma vera constatazione, intendono far alzare la guardia a chi non fa uso di droga e dare speranza a chi, facendone uso, può smettere.

Per informazioni:

drugfreeworld.org

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A Napoli il teatro si unisce ai Diritti Umani

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  • 4 Giugno 2014

Successo al San Carluccio per la commedia di Claudio Romanelli

Roma 2 giugno 2014 – Pienone al teatro San Carluccio di Napoli dove sabato 31 maggio e domenica 1 giugno si è svolto l’ultimo lavoro dell’attore e regista Claudio Romanelli in una commedia dal titolo “Tutti pazzi per te”. Il week end teatrale ha visto anche la collaborazione dei volontari romani di Gioventù per i Diritti Umani che hanno affiancato il regista in questa suo ultimo lavoro. Da anni sensibile alle tematiche sociali Claudio Romanelli ha voluto dare l’ennesimo messaggio di pace e tolleranza attraverso i 30 diritti che formano la Dichiarazione Universale cosi come sancita dalle Nazioni Unite nel 1948. I volontari hanno avuto l’occasione di mostrare i materiali prodotti dalla Fondazione da usare come strumento per sensibilizzare la comunità a divulgare i fondamentali diritti di ogni uomo e donna. Distribuiti gratuitamente opuscoli informativi e raccolte firme per la petizione popolare per far si che i Diritti Umani diventino oggetto di studio in ambito scolastico.  Uno dei principali strumenti di informazione sono appunto gli opuscoli contenenti una semplice ed esaustiva spiegazione di ogni singolo diritto. La Fondazione ha anche prodotto 30 annunci di pubblica per dar vita ai 30 articoli della Dichiarazione Universale, attraverso 30 minispot di 60 secondi circa, a completare il DVD che contiene gli annunci sarà affiancato anche il documentario “La Storia dei Diritti Umani”, ovvero la travagliata battaglia dell’uomo per giungere alla Dichiarazione Universale che le Nazioni Unite hanno sancito nel 1948 per “riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana” e per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra”. Concludendo poi con il video UNITED, pluripremiata produzione multietnica che, con una storia di vita di quartiere, mostra il potere dei diritti umani nel vincere violenza e intolleranza. Perno del progetto Gioventù per i Diritti Umani Internazionale è quindi la Dichirazione Universale. Riconoscendo l’importanza di renderla ampiamente conosciuta dopo la sua ufficializzazione, l’Assemblea Generale chiese che questo documento “venisse divulgato, mostrato, letto ed esposto principalmente nelle scuole ed in altri enti per l’istruzione, senza distinzione basata sullo status politico dei paesi o dei territori”. I volontari di Roma rispondono a questo appello impegnandosi affinchè “i diritti umani diventino una realtà, non un sogno idealistico”, come osservò l’umanitario L. Ron Hubbard.

Per

informazioni:

youthforhumanrights.org

[email protected]

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Centinaia di opuscoli “La via dlela Felicità” distribuiti sul territorio romano

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  • 9 Ottobre 2012

Ancora un iniziativa dei volontari romani

Roma 9 Ottobre 2012 – Scritto dal filosofo ed umanitario L. Ron Hubbard, con i suoi 21 principi di buon senso “La vie della Felicità” colma il vuoto morale in una società sempre più materialistica e guida una persona verso una migliore qualità di vita. I precetti in esso contenuti possono essere seguiti da persone di qualsiasi razza, colore o credo, animate dal desiderio di migliorare le vite di coloro che li circondano, grazie anche ad un pratica personale dei principi di buon senso de “La Via della Felicità”.
Centinaia gli opuscoli che, anche questa settimana distribuiranno i volontari romani al XVII e XIX municipio di Roma per dare la possibilità alla comunità di conoscere le 21 pietre miliari che fanno da argini per una vita più appagante e felice.
Il libro “La via dlela Felicità” è stato pubblicato per la prima volta nel 1981, il suo scopo è fermare il declino morale della
società e ripristinare l’integrità e la fiducia al mondo.
Reso disponibile in oltre 90 lingue dalla Fondazione della Via della Felicità (twth.org), riconosciuta ufficialmente come organizzazione caritatevole, l’opuscolo viene adottato da molti insegnanti per ripristinare integrità e fiducia al mondo, preparando le future generazioni ad una vita di successo, contrastando tra l’altro il bullismo nelle scuole e l’alto costo sociale che comporta.
A tal proposito la Fondazione ha anche realizzato e diffuso una Guida per l’Insegnante che, basandosi sull’opuscolo de “La
Via della Felicità”, si compone di una serie di lezioni che oltre agli alti standard educativi, che sottolineano per lo studente
l’importanza dell’osservare e giungere alle proprie conclusioni, sono supportate da presentazioni audiovisive dei 21 precetti
per far meglio comprendere ai giovani i veri principi di buon senso.
Per informazioni:
thewaytohappiness.org

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La cultura dei Diritti Umani

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  • 1 Ottobre 2011

Stand informativo nel popolare quartiere di Conca D’Oro a Roma

ROMA 1 ottobre 2011 – Ancora una volta i volontari romani di Gioventù per i Diritti Umani ribadiscono il loro appello per l’insegnametno della Dichirazione Universale dei Diritti Umani nelle scuole. I volontari dedicheranno il pomeriggio di domenica 2 ottobre nella grande area del parcheggio di Piazza Conca D’Oro dove, attraverso uno stand informativo
sensibilizzeranno i cittadini a possibili attività per diffondere la conoscenza di questo documento internazionale e concederanno la possibilità ad insegnanti ed educatori di familiarizzarsi con la “Guida per l’Insegnante”, un efficace strumento didattico elaborato e realizzato da Gioventù per i Diritti Umani Internazionale ( youthforhumanrights.org), che ha reso il testo della Dichirazione accessibile ai giovanissimi attraverso l’uso di video e fotografie.

Uno degli strumenti didattici della Guida è infatti un piano di lezioni predeterminato, rispondente ai più alti standard dell’insegnamento, che prevede l’uso di presentazioni audiovisive: dal DVD “30 Diritti. 30 Articoli”, ovvero 30 annunci di pubblica utilità, uno per ciascuno dei 30 diritti, al documentario di 9 minuti e mezzo “La Storia dei Diritti Umani”, ovvero la travagliata battaglia dell’uomo per giungere alla Dichiarazione Universale che le Nazioni Unite hanno sancito nel 1948 per “riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana” e per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra”.

Ma l’elemento fondamentale di questa didattica è il video UNITED, pluripremiata produzione multietnica che, con una storia di vita di quartiere, mostra il potere dei diritti umani nel vincere violenza e intolleranza.

I volontari di Gioventù per i Diritti Umani chiederanno inoltre ai cittadini di firmare la petizione popolare per inserire la Dichiarazione Universale nei programmi scolastici per promuovere la cultura dei diritti inviolabili dell’uomo affinché “i diritti umani diventino una realtà, non un sogno idealistico”, come osservò l’umanitario L. Ron Hubbard.

Per informazioni

www.youthforhumanrights.org

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Ancora Diritti Umani per le vie del centro di Roma

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  • 10 Settembre 2011

Appuntamento in favore della Dichiarazione Universale dell’Onu perché sia ampiamente conosciuta e applicata

Roma 10 settembre 2011 – Dopo la pausa estiva ritornano al centro città i volontari della sezione romana di Gioventù per i Diritti Umani Internazionale. Con uno stand in Via del Corso in programma per questo pomeriggio, oltre che informare i cittadini sui 30 articoli che compongono la Dichiarazione Universale sancita dalle Nazioni Unite nel 1948, inviteranno alla firma della petizione popolare per fare dei Diritti Umani un soggetto di studio in ambito scolastico.

Da molti anni Gioventù per i Diritti Umani lavora per divulgare i 30 articoli della Dichiarazione Universale sviluppando una serie di strumenti per facilitarne la comprensione e la divulgazione. Primo fra questi strumenti è un DVD di annunci di pubblica utilità: 30 video della durata di 30-60 secondi che illustrano visivamente ogni singolo diritto in maniera comprensibile per qualsiasi individuo, indipendentemente da cultura o fascia di età. I 30 video sono accompagnati dal documentario “La storia dei diritti umani”, ovvero il travagliato tentativo di codificare i diritti di ogni uomo e donna sulla terra, dall’alba dei tempi, fino al documento delle Nazioni Unite.

Volontari di Gioventù per i Diritti Umani all’opera anche questo week end rispondendo all’appello dell’umanitario L. Ron Hubbard che scrisse: “I diritti umani devono diventare una realtà, non un sogno idealistico”

Per informazioni:
www.youthforhumarrights.org
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Alla Sagra dell’Uva con i Diritti Umani

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  • 28 Agosto 2011

In favore della Dichiarazione Universale iniziativa a Cerveteri dei volontari romani di Gioventù Internazionale per i Diritti Umani

Roma 28 agosto 2011 – Ogni luogo è luogo per far conoscere e praticare i diritti umani. Per questo, in occasione della Sagra dell’Uva, in programma nel comune di Cerveteri per questo week end, i volontari della sezione romana di Gioventù per i Diritti umani Internazionale saranno presenti per un’ iniziativa di informazione ed invito a firmare la petizione popolare che chiede alle istituzioni di introdurre lo studio della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite nelle scuole di ogni ordine e grado.

La Dichiarazione Universale sarebbe dovuta servire da codice sulle fondamentali libertà e sulla dignità umane per debellare definitavamente le guerre e le barbarie sulla Terra ridonando all’uomo quel decoro e dignità che ogni essere umano merita per nascita.

“I diritti umani devono diventare una realtà, non un sogno idealistico”. Con questo pensiero l’umanitario L. Ron Hubbard lanciava un appello di speranza per tutta l’umanità affinché tornasse a regnare sulla terra pace e serenità per ogni uomo e donna del mondo.

Nella realtà le cose sono ben diverse: guerre, ingiustizie ed intolleranza regnano ancora sovrane in alcuni angoli del nostro pianeta. Basti pensare: se il diritto numero uno è il diritto alla vita, come mai milioni di bambini muoiono di fame al giorno d’oggi?

Purtroppo il codice dell’Onu, ad oltre mezzo secolo dalla sua proclamazione viene violato in molte terre dove la tirannia e l’ignoranza tengono lontane le persone dal conoscere i propri diritti, in primo luogo, rendendo impossibile per loro difenderli.

Per questo Gioventù Internazionale per i Diritti Umani ha reso la Dichiarazione Universale accessible ad ogni persona, con video su ciascuno dei 30 articoli e opuscoli che contengono comunque il documento nella sua forma integrale. E con la sua petizione e le sue iniziative ne promuove la conoscenza e richiama alla responsabilità di ciascuna persona nel praticarne concretamente i principi, come ricordato dall’articolo 29 della Dichiarazione stessa.

Per informazioni:

www.youthforhumanrights.org

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La “Notte dei Diritti Umani”

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  • 24 Agosto 2011

Partecipazione della comunità di San Giorgio del Sannio alla petizione per insegnare i Diritti Umani nelle scuole in occasione della Notte Bianca

Roma 24 agosto 2011 – Appuntamento nel comune campano per i volontari della sezione romana di Gioventù per i Diritti Umani Internazionale. Uno stand informativo nel centro del comune di San Giorgio del Sannio ha informato migliaia di cittadini sui 30 articoli della Dichiarazione Universale, invitando gli stessi a firmare la petizione popolare per far si che i Diritti Umani diventino oggetto di studio in ambito scolastico. Lo stand ha dato la possibilità, attraverso un grande schermo, di visionare gli spot prodotti dalla Fondazione Internazionale per dar vita ai 30 articoli e renderli ancora più semplici e di facile comprensione per chiunque, a prescindere dal grado di cultura o ceto sociale.

Centinaia le firme raccolte della comunità Sangiorgese che ha accolto l’iniziativa ed ha guardato i 30 minispot con interesse. Non è mancato l’apprezzamento per il video UNITED, pluripremiato corto multietnico, che con una storia di vita di quartiere, mostra il potere dei diritti umani nel vincere violenza e intolleranza.

Perno dell’iniziativa è quindi la Dichirazione Universale dei Diritti Umani, adottata dalle Nazioni Unite nel 1948 per “riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana” e per “salvare le future generazioni dal flagello della guerra”. Così si esprimeva l’Assemblea Generale dell’ONU nel preamoblo di questo importante documento per il futuro dell’umanità, e l’umanitario L. Ron Hubbard desiderava che si concretizzasse l’appello quando scriveva che, “I diritti umani devono diventare una realtà, non un sogno idealistico.”

Per informazioni:
www.youthforhumanrights.org
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Incitare alla pratica concreta dei 30 diritti fondamentali

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  • 26 Luglio 2011

Diverse le iniziative della settimana da Gioventù per i Diritti Umani

Roma 26 luglio 2011 – Continua l’attività dei volontari romani di Gioventù per i Diritti Umani Internazionale. L’invito che si rinnova è sempre alla pratica concreta dei diritti articolati nella Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite, sancita nel 1948 per evitare il ripetersi degli orrori della seconda guerra mondiale.

Diversi gli appuntamenti di questa settimana. Si comincia con uno stand informativo a Benevento, appena concluso in occasione di una tappa della Beach Volley Cup, si continua con una distribuzione di materiale informativo in programma per domani , nel centro di Roma e si finisce con uno stand a Terni per giovedì 28. Una settimana all’insegna dei 30 diritti fondamentali dunque per i volontari di questa organizzazione che attraverso la diffusione della Dichiarazione Universale vuole promuovere una la cultura dei diritti umani per un futuro di pace e tolleranza.

Per favorire questo processo, in ciascuna delle occasioni, i volontari inviteranno i cittadini a firmare la petizione popolare che chiede l’introduzione dell’insegnamento dei Diritti Umani in ambito scolastico.

Da molto tempo si parla di “diritti umani”; uomini e donne hanno combattuto e sono morti per queste libertà. I diritti umani sono la conquista di migliaia di anni di lotte per i principi di libertà, solidarietà, uguaglianza e giustizia. E continuano ancor oggi. E’ quindi tempo che ”I diritti umani devono diventare una realtà, non un sogno idealistico”, come osservò L. Ron Hubbard, il cui umanitarismo ispira i volontari nelle loro attività.

Per informazioni
www.youthforhumanrights.org
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La cultura dei Diritti Umani per tendere ponti fra i popoli

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  • 5 Luglio 2011

Iniziative sociali per favorire la conoscenza della Dichiarazione Universale

ROMA 5 luglio 2011 – Non si arresta l’attività che settimanalmente i volontari romani di Gioventù per i Diritti Umani Internazionale intraprendono sul territorio. Anche questa settimana con due iniziative, a Terni con uno stand informativo in un centro commerciale e sul litorale romano di Ostia una distribuzione di materiale informativo, i volontari hanno portato maggior conoscenza dei 30 articoli della Dichiarazione Universale sui Diritti Umani sancita dalle Nazioni Unite nel 1948 dopo gli orrori del secondo conflitto mondiale.

Costruire un ponte fra i popoli è il primo passo verso una mutua comprensione, dialogo, solidarietà e verso la riconciliazione; i diritti umani possono essere le campate di questo ponte.

Obiettivo del programma di Gioventù per i Diritti Umani Internazionale è quindi far conoscere i 30 articoli della Dichirazione Universale. In particolare, la chiave di volta del progetto, è l’articolo 29, quello della responsabilità per ogni individuo nell’essere un paladino e difensore dei diritti umani. Ed è per questo che i volontari di Gioventù per i Diritti Umani , attraverso le loro iniziative, chiedono ai cittadini di attivarsi nel promuovere la cultura dei diritti inviolabili dell’uomo affinché “i diritti umani diventino una realtà, non un sogno idealistico”, come osservò l’umanitario L. Ron Hubbard.

Per informazioni

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Un codice per una vita felice

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  • 10 Maggio 2011

La Via della Felicità distribuita per le strade di Roma

Roma – 10 maggio 2011 – Esiste un codice morale laico, non religioso che da oltre un anno viene distribuito con frequenza settimanale nella più diverse zone della capitale e della provincia di Roma. La Via della Felicità, questo il suo titolo, avrà anche per questa settimana la sua distribuzione attraverso l’operato dei volontari della sezione romana della “Via della Felicità Inetrnazionale”. Scritto per la prima volta nel 1981 dall’umanitario L. Ron Hubbard, questo opuscolo rappresenta una guida di buon senso che può dare ad una persona che applica i suoi prioncipi una guida per una vita migliore e per aumentare notevolmente la soppravvivenza propria, dei suoi cari e dei suoi amici.

Alle oltre 20.000 copie dell’opuscolo distribuite in città in poco meno di 18 mesi, la campagna della Via della Felicità affianca la versione in video per ciascuno dei precetti, già in onda su diverse reti regionali del Lazio. I video danno vita i 21 principi di buon senso attraverso 21 minispot che forniscono allo spettatore l’essenza del precetto che rappresentano, per una sua diretta ed immediata comprensione e possibilità di attuazione nella vita di tutti i giorni.

La distribuzione di oggi è un’altro passo verso una comunità più rispettosa e tollerante verso il prossimo. E’ provato che laddove è stata distribuita La Via della Felicità, ne è subito derivato un calo in termini di crimine, intolleranza ed un aumento nella pratica del buon senso e del grado di convivenza fra comunità, etnie o ceti sociali diversi.

Per informazioni:

www.thewaytohappiness.org

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La tolleranza ed il buon senso per conquistare la felicità

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  • 6 Marzo 2011

 

Volontari romani segnano il percorso per “La Via della Felicità”

 

Roma 6 marzo 2011 – Raggiunti ormai gli oltre 15.000 opuscoli distribuiti su tutto il territorio romano e della provincia nel corso dell’ultimo anno, continua l’impegno dei volontari della sezione romana della Via della Felicità Internazionale nel dare ai cittadini una linea guida consistente nei 21 precetti laici esposti nell’opuscolo “La Via della Felicità”. Nella giornata di domenica un gruppo di volontari si recherà al XIX° municipio di Roma per distribuire gratuitamente centinaia di questa guida al buon senso per una vita migliore.

Distribuito in milioni di copie in tutto il mondo  questo opuscolo contiene 21 precetti morali di buon senso, non religiosi, che rappresentano un primo passo importante per raggiungere concretamente decoro, stima e fiducia reciproci.  

Bullismo, disinteresse nell’istruzione, razzismo,  droga  e materialismo mai come in questo ultimo secolo, stanno allontanando una parte della popolazione da quelli che sono i principi morali di buon senso che regolano il vivere in comunità. Il senso di aggragazione, di tolleranza, di rispetto per le etnie e credenze religiose altrui sono l’antidoto che “La Via della Felicità” porta contro la guerra, l’intolleranza e il pregiudizio.

Scritto dal filosofo ed umanitario L. Ron Hubbard, La Via della Felicità si propone di colmare il vuoto morale con i suoi 21 principi (i precetti di questo libro) che possono essere seguiti da persone di qualsiasi razza, colore o credo, animate dal desiderio di migliorare le vite di coloro che li circondano, grazie anche ad un pratica personale dei precetti morali de “La Via della Felicità”.

Per informazioni:

www.thewaytohappiness.org

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