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L’autorità portuale di Civitavecchia finanzia uno studio epidemiologico sul territorio

Dopo i risultati sull’incidenza delle cause naturali di decesso nella zona di Civitavecchia Pasqualino Monti (presidente AP) ha deciso di finanziare uno studio epidemiologico sull’inquinamento atmosferico

l’Autorita’ Portuale di Civitavecchia ha affidato al Dipartimento di Epidemiologia del SSR della regione Lazio, in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione della ASL Roma F, un’indagine sulla salute, sulle abitudini di vita e sui livelli di esposizione ambientale della popolazione residente nel comprensorio di Civitavecchia. Indagine che dovra’ studiare gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei residenti nell’area di Civitavecchia attraverso l’uso di indicatori biologici. L’iniziativa nasce per dare continuita’ agli studi epidemiologici condotti nell’area di Civitavecchia che in passato hanno evidenziato, sia sui residenti che sui lavoratori, eccessi di mortalita’ a causa di diverse patologie polmonari come tumore, mesotelioma pleurico e disturbi respiratori. Tutti i costi dell’indagine saranno sostenuti dall’Autorita’ Portuale di Civitavecchia, nell’ambito delle attivita’ di sostenibilita’ ambientale del porto. L’indagine coinvolgera’, nel biennio 2013-2014, 1200 persone residenti nell’area in studio (comuni di Civitavecchia, S. Marinella, Allumiere e Tolfa) e sara’ accompagnato da una valutazione delle ricadute al suolo delle emissioni atmosferiche degli impianti industriali presenti nell’area attraverso dei modelli di dispersione in collaborazione con ARPA Lazio. Il protocollo dello studio sara’ sottoposto anche all’approvazione di un Comitato Etico.

Si tratta di un accordo storico che nasce soprattutto grazie alla volontà del procuratore Gianfranco Amendola.
«Come procura – ha spiegato Amendola – abbiamo iniziato un’indagine sui presunti danni alla salute provocati dall’inquinamento industriale, sulla base di un esposto presentato dal Forum Ambientalista presieduto da Simona Ricott. Ma compiere un lavoro del genere sarebbe costato qualcosa come 360mila euro. Una cifra così il ministero della Giustizia non avrebbe mai potuto finanziarla, visto che non ha i soldi nemmeno per la benzina delle auto di servizio, così ho pensato di rivolgermi al presidente Monti, il quale si è detto subito entusiasta e disponibile a finanziare questo progetto. Uno studio di cui questo territorio ha bisogno e che non è mai stato fatto. Per questo sono particolarmente grato sia al presidente dell’Authority che al professor Forastiere.» L’Autorità Portuale ha messo a disposizione anche 40mila euro in più rispetto alla cifra stimata dallo stesso Forastiere, arrivando così ad un finanziamento di 400mila euro. «Uno sviluppo senza la tutela della salute. No, questa partita non la gioco – è stata la frase simbolo dell’intervento di Pasqualino Monti, che poi ha proseguito – Questa è un’iniziativa che è perfettamente in linea con questa priorità che mi sono dato dal momento del mio insediamento a Molo Vespucci. Sotto questo aspetto infatti rientrano una serie di iniziative già intraprese, come l’elettrificazione delle banchine, per la quale abbiamo già stanziato 20 milioni di euro, l’installazione di impianti fotovoltaici che coprono già il 60% del fabbisogno dello scalo, il posizionamento della centralina Arpa per il controllo delle emissioni dei fumi delle navi, ma soprattutto i cassini Rewec 3, che producono energia sfruttando il moto ondoso e dunque ad impatto ambientale zero».

Fonte: Assoporti

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