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Chiusa con successo, al Cinema Aquila di Roma, la 5° edizione del Festival Nazionale Roma FilmCorto

Si è chiusa con successo, al Cinema Aquila di Roma, la 5° edizione del Festival Nazionale Roma FilmCorto – riservato a film di fiction, documentari, videoclips, animazione – promosso da “Cinema e Società – produzioni cinetelevisive, con il patrocinio del Sindacato Critici Cinematografici Italiani e della testata d’informazione on-line Romapress.

Al termine della proiezione dei dieci cortometraggi in cartellone per le sezioni: “Ufficiale Concorso” e quella “Percorsi visivi” , la proclamazione dei vincitori, alla presenza dei direttore artistico e fondatore del Festival, Roberto Petrocchi  – soffermatosi sulla volontà di continuare a promuovere il fertile, ma sotterraneo, cinema indipendente –  della scrittrice e sceneggiatrice Sofia Scandurra, che ha presieduto la  Giuria, dei giurati: Letizia Rogolino, caporedattrice di Newscinema, e dell’attore, oltre che doppiatore, Marco Vivio, volto popolare di molte fiction televisive.

Il “Colosseo d’Argento” per il migliore Cortometraggio è andato al film “La foresta rossa” – sentito apologo sull’orrore del totalitarismo e l’umiliazione dell’ideale di libertà – diretto dal ventiduenne bielorusso Hleb Papou, residente a Lecco, ma attualmente studente del Dams, all’Università “Roma Tre”. Il riconoscimento è stato accolto con piacevole sopresa dal giovane regista, benchè il suo film abbia  già incontrato il consenso della critica al “Festival del Cinema Indipendente” e  allo “Short film corner” del Festival di Cannes.

“Menzione Speciale della Giuria” per la Migliore Sceneggiatura a Livio Vasieri per il bel documentario “Hidden Treasures”, del triestino Marco Tessarolo, con cui si è inteso premiare il lavoro di ricerca attorno al cimitero ebraico di Trieste. Assente lo sceneggiatore – anche interprete del film – ha ritirato il Premio il regista del film.

“Menzione Speciale”, infine, per la Migliore Interpretazione ad “Alessandra Boi”, attrice e fotomodella, per il film “Tre”, della ventenne siciliana Francesca Noto, ambiziosa riflessione del controverso ed infelice rapporto d’amicizia/amore tra i tre protagonisti.

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