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Carlo Messina: il valore delle persone per Intesa Sanpaolo, riconoscimento al Gruppo

Carlo Messina: la certificazione Top Employer 2024 riconosce l’impegno di Intesa Sanpaolo verso le proprie persone che prevede modalità di organizzazione innovative per garantire un buon equilibrio tra vita personale e professionale e un ambiente di lavoro stimolante e dinamico, uno dei più ampi e articolati sistemi di welfare di secondo livello, progetti di inclusione e per la genitorialità.

Carlo Messina (Intesa)

Intesa Sanpaolo, il CEO Carlo Messina: le nostre persone sono le vere artefici dei risultati della Banca

Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, aveva ricordato l’impegno delle “nostre persone” anche lo scorso 26 ottobre intervenendo a Brescia nel corso dell’incontro “Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo. L’impegno di Intesa Sanpaolo”. Sono loro le “vere artefici dei risultati della Banca”, aveva sottolineato il CEO annunciando entro la fine dell’anno l’erogazione dell’anticipo dell’incremento retributivo “per intervenire rapidamente in considerazione della situazione economica”: inoltre, aveva proseguito il CEO Carlo Messina, “procederemo anche con il ripristino della base piena di calcolo del TFR, confidando che la trattativa per il contratto di lavoro venga chiusa rapidamente e in modo soddisfacente per tutte le parti”. Che Intesa Sanpaolo sia attenta alle necessità di quanti lavorano quotidianamente al suo interno lo ha riconosciuto anche il Top Employers Institute, l’ente globale certificatore delle eccellenze in ambito risorse umane, che anche nel 2024, per il terzo anno consecutivo, lo ha inserito tra i migliori datori di lavoro in Italia.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo riconosciuta tra i migliori datori di lavoro in Italia anche nel 2024

La Banca guidata da Carlo Messina è stata premiata per l’impegno a favore del benessere aziendale e dell’efficienza digitale degli spazi di lavoro, della diversity & inclusion, dell’etica e integrità e della sostenibilità. Inoltre, anche Privredna banka Zagabria e VUB Banka, controllate del Gruppo Intesa Sanpaolo, hanno ottenuto singolarmente la certificazione Top Employer 2024, con PBZ che per la seconda volta risulta Top Employer Croazia, mentre per VUB si tratta del primo riconoscimento come Top Employer Slovacchia. La certificazione Top Employer 2024 riconosce quanto sottolineato in diverse occasioni anche dal CEO Carlo Messina quale pilastro fondamentale di Intesa Sanpaolo: l’attenzione per le proprie persone si riflette nello sviluppo di modalità di organizzazione innovative mirate a garantire un buon equilibrio tra vita personale e professionale e un ambiente di lavoro stimolante e dinamico. Rientrano in quest’ottica anche i più ampi e articolati sistemi di welfare di secondo livello nonché i progetti di inclusione e per la genitorialità. Intesa Sanpaolo, riconosciuta dai principali indici internazionali come uno dei luoghi di lavoro più inclusivi e attenti alle diversità al mondo e da Linkedin come l’azienda italiana dove si hanno le maggiori possibilità di crescita professionale, si contraddistingue inoltre per il lancio di programmi formativi e di sviluppo professionale all’avanguardia e per la capacità di attrarre talenti. In ottica di ricambio generazionale e crescita del Gruppo, il piano di Intesa Sanpaolo prevede 4.600 ingressi entro il 2025, di cui circa 2.000 in ambito IT e Tech, per sostenerne la trasformazione digitale.

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Paola Severino intervistata da Maria Latella in ‘Effetto D’, dedicato alle carriere eccezionali al femminile

“Credere nel merito”: Paola Severino, avvocato di talento, ex-Ministro della Giustizia e dal 2021 Presidente della Scuola Nazionale di Amministrazione, ha spiegato cosa significa essere una donna in carriera in un Paese che fatica ancora ad accettare il progresso nell’uguaglianza di genere.

 Paola Severino

Paola Severino: “Scegliere una donna in quanto donna sarebbe mortificante”

Indietro non si torna”: nel ciclo di incontri e interviste ‘Effetto D’, Maria Latella intervista donne italiane le cui carriere eccezionali mostrano come l’emancipazione femminile sia un processo inarrestabile. La prima ospite è stata Paola Severino, avvocato di fama internazionale con alle spalle esperienze istituzionali e professionali di altissimo livello. Tra gli incarichi che ha ricoperto spiccano infatti la posizione di Ministro della Giustizia durante il Governo Monti, la Vicepresidenza dell’Università Luiss ‘Guido Carli’ e la nomina a Presidente della Scuola Nazionale di Amministrazione. Paola Severino ha affermato che la maggiore difficoltà di molte donne in carriera è quella di bilanciare vita famigliare e professionale. “Ho sempre sognato di creare un piccolo asilo all’interno del mio studio, convinta che poter avere il proprio bambino vicino durante il lavoro sia un grande stimolo”. Per questo, nel suo studio, ha voluto dare opportunità a giovani donne di talento. Ma scelte sempre e comunque secondo il criterio del merito: “Scelgo le donne in base al talento, sceglierle in quanto donna sarebbe mortificante”.

Paola Severino: “Ho subito l’invidia maschile, ma non ho mai invidiato una donna”

Le donne, tuttavia, sono ancora poche nelle posizioni veramente importanti, tanto nelle aziende quanto nel settore pubblico. Per questo Paola Severino ha sviluppato una personalissima tecnica di promozione: lo stilare una lista di donne brillanti, che consiglia a colleghi, collaboratori e amici ogni volta che questi faticano a trovare una figura adeguata alle loro esigenze. Il progresso è inevitabile: le nuove generazioni stanno cambiando mentalità e presto l’ascesa delle donne alle posizioni più prestigiose e influenti sarà inarrestabile. “Le generazioni più giovani stanno cambiando il modo in cui vedono le differenze di genere. La mia nipotina, ad esempio, gioca a calcio con i suoi fratelli e non ha mai percepito differenze di trattamento. È stata persino selezionata dalla squadra femminile della Roma prima dei suoi fratelli maschi. Le differenze di genere stanno lentamente svanendo”. Questo perché le donne, in alcuni ruoli, sono davvero insostituibili, secondo Paola Severino. Hanno una capacità di approfondimento che sembra spesso superiore a quella dei colleghi maschi, e sono accomunate da una forte propensione al dettaglio. “Anche se c’è ancora un lungo cammino da percorrere, credo che il futuro sia luminoso. Non possiamo tornare indietro, dobbiamo continuare a spingere per un mondo in cui uomini e donne abbiano le stesse opportunità e il merito sia riconosciuto indipendentemente dal genere”.

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Paola Severino a L’Aquila per l’inaugurazione del nuovo polo della SNA

Formare dirigenti centrali della Pubblica Amministrazione che siano in grado di gestire l’emergenza e la ricostruzione. È questo l’obiettivo del nuovo polo della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA), presentato da Paola Severino, Presidente della SNA.

Paola Severino, Presidente SNA

Paola Severino presenta il nuovo corso della SNA

In occasione del 14esimo anniversario della catastrofe che devastò L’Aquila, Paola Severino, il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il Rettore dell’Università Edoardo Alesse hanno presentato il nuovo progetto dedicato alla gestione delle emergenze. La Scuola Nazionale dell’Amministrazione ha infatti mostrato il suo nuovo polo con l’obiettivo di formare i dirigenti della Pubblica Amministrazione in materia di gestione dell’emergenza e della ricostruzione post-catastrofe. Grazie all’esperienza maturata dopo il sisma del 2009, L’Aquila si propone di diventare la capitale italiana delle buone pratiche in tema di prevenzione degli eventi catastrofici. Il progetto, ha dichiarato Paola Severino, mira a fornire ai futuri dirigenti gli strumenti per affrontare le emergenze con competenza e coordinamento tra i vari enti coinvolti. Il corso SNA si svolgerà per la prima volta in questo territorio, ma si punta a replicare tale processo in altre regioni coinvolgendo gli attori pubblici come Protezione civile, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato e Forze Armate, insieme alle università e al tessuto produttivo.

Paola Severino: i contenuti e gli obiettivi del corso

Il corso si concentrerà principalmente su due aree tematiche, ha spiegato Paola Severino: il coordinamento di attori diversi coinvolti nelle attività di protezione civile, ovvero la gestione delle emergenze, inclusa la previsione e prevenzione, il superamento delle stesse e l’organizzazione del flusso di comunicazione; e le pratiche e i comportamenti organizzativi, individuali e collettivi, conformi a una preparazione e gestione efficace delle emergenze. L’Aquila è stata scelta non solo perché colpita nel 2009 da una catastrofe, ma anche perché è proprio in questa città che viene utilizzata la piattaforma Web-Gis, un modello grazie al quale “l’andamento della ricostruzione viene fotografato e registrato. Questo rende la PA una casa di vetro per consentire al cittadino di vedere cosa accade”, precisa la Presidente. “Siamo chiamati in prima persona a formare 23mila dirigenti entro il 2026, per attrezzarli meglio alla decisione su come spendere i fondi e distribuirli, evitando che diventino preda della criminalità”, ha concluso Paola Severino sottolineando che “l’esperimento dell’Aquila, in questo senso, può aiutare molto”.

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Paola Severino: legalità, merito e lavoro nei progetti della Fondazione Severino

Percorsi di formazione, reinserimento sociale e lavorativo, sostegno alle studentesse e agli studenti più meritevoli: le attività e i principi della Fondazione nata su iniziativa di Paola Severino.

 Paola Severino

Paola Severino: possibilità di inclusione sociale attraverso la legalità

La Fondazione Severino trae origine da un’idea della giurista Paola Severino, già Ministro della Giustizia e oggi Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli, che ha voluto mettere la propria esperienza a disposizione delle persone più svantaggiate. Questo attraverso la creazione di percorsi di formazione e di reinserimento sociale e lavorativo dedicati a detenuti ed ex-detenuti. Nel suo raggio d’azione, la Fondazione offre anche assistenza legale pro bono per rendere effettivo il diritto alla difesa dell’imputato. Tali elementi si pongono alla base di un progetto che vede nella legalità “una straordinaria opportunità di inclusione sociale”, come rimarcato da Paola Severino in diverse occasioni. La Fondazione promuove inoltre il valore del merito: a tal fine sostiene in varie forme le studentesse e gli studenti più capaci e meritevoli.

Paola Severino: i principi e i progetti della Fondazione

Come evidenziato da Paola Severino, l’educazione alla legalità è uno degli obiettivi più importanti che la Fondazione intende perseguire. L’idea di fondo è che la legalità costituisca la leva fondamentale per combattere diverse piaghe sociali che affliggono la società contemporanea: in primis la corruzione, tradizionale antagonista della valorizzazione del merito. La Fondazione promuove in quest’ottica percorsi formativi e di sensibilizzazione tra le generazioni più giovani, all’interno delle scuole e delle carceri, così da favorire l’educazione alla legalità anche per chi è sottoposto a pena detentiva. Diverse le possibilità messe a disposizione: tra queste, corsi per sommelier, operatore cinofilo e analista finanziario, ma anche attività di altra tipologia come il teatro e la scrittura. Occasioni che, riportando le parole di Paola Severino, forniscono “un primo passo per trovare la forza di reagire e guardare con più fiducia al proprio futuro”.

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Il valore dei giovani per la ripartenza del Paese: intervista a Paola Severino

Chiusa la quarta edizione del progetto "Legalità e Merito nelle scuole" promosso dall’Università Luiss Guido Carli: l’intervista a Paola Severino, Vicepresidente e ideatrice dell’iniziativa.

Paola Severino

I giovani e la legalità per riedificare il Paese: intervista a Paola Severino

"Scuola e formazione costituiscono i pilastri imprescindibili per la ripartenza del nostro Paese": lo ha sottolineato la Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli Paola Severino intervistata da "Il Messaggero" all’indomani della chiusura della quarta edizione del progetto "Legalità e Merito nelle scuole". L’iniziativa ideata dalla Vice Presidente mira a promuovere la cultura dell’anticorruzione e il rispetto delle regole tra studenti universitari e alunni delle scuole superiori in aree difficili del Paese. "Dove c’è legalità c’è merito, ma anche rispetto, solidarietà e molti altri ingredienti cruciali per riedificare un Paese colpito dalla pandemia", ha sottolineato Paola Severino nell’intervista: i valori della legalità e le speranze che nascono dal puntare sul merito rappresentano il mezzo più efficace per raggiungere il successo. La Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli ha rimarcato inoltre come i progetti portati avanti nell’ambito della cittadinanza attiva, della lotta alla corruzione, alle mafie e cybersecurity si confrontano "con contesti familiari e sociali difficili" in modo da diffondere ancor più significativamente la voce dell’onestà.

Paola Severino: la formazione sarà cruciale per ripartire

L’obiettivo oggi è contrastare l’allargamento delle disuguaglianze e l’isolamento educativo su cui ha inciso la pandemia: secondo Paola Severino è necessario "far sentire la presenza dello Stato e delle istituzioni non solo e non tanto nelle forme assistenzialistiche finora praticate, ma dando a ciascuno, anche ai più in difficoltà, la possibilità di istruirsi e guadagnare lavorando". Nell’intervista, la Vice Presidente dell’Università Luiss ha parlato anche della sfiducia nei confronti della giustizia, sottolineando come la prima forma di ingiustizia percepita dai più giovani sia proprio nel constatare che non sempre in una competizione il merito viene premiato. L’invito di Paola Severino è dunque ad "apprestare forme di selezione nelle quali emerga la capacità di problem solving, dalle quali escano vincitori i più bravi e non i raccomandati": questo "rappresenta una fondamentale spinta verso la giustizia".

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Paola Severino: la Laurea Honoris Causa e il percorso professionale

Paola Severino è Vicepresidente Luiss con delega alla promozione delle Relazioni Internazionali. Nel giugno 2018 l’Università di Glasgow le ha conferito la Laurea Honoris Causa in Law per i risultati raggiunti in ambito accademico, professionale e istituzionale.

Paola Severino

Paola Severino: i motivi della Laurea Honoris Causa

Paola Severino è stata insignita della Laurea Honoris Causa in Law dall’Università di Glasgow nel giugno del 2018 per “gli straordinari risultati raggiunti in ambito accademico, professionale e istituzionale come ministro della Giustizia”. L’ateneo è tra i più prestigiosi del Regno Unito, fondato nel 1451 per volere di Papa Niccolò V. La cerimonia di consegna del riconoscimento si è svolta nell’aula d’onore dell’ateneo britannico, mentre la laudatio è stata pronunciata da Sir Anton Muscatelli, Principal della Glasgow University e italiano di origini. La laudatio ha messo in luce il brillante percorso di Paola Severino, che ha svolto al contempo l’attività accademica, nonché, con grande equilibrio il ruolo di Ministro, raggiungendo una serie di primati significativi. La cerimonia è stata l’occasione per firmare un nuovo protocollo d’intesa tra la Luiss Guido Carli e l’ateneo britannico con l’obiettivo di promuovere e ravvivare gli scambi internazionali tra professori e studenti appartenenti alle due realtà accademiche.

Paola Severino: gli incarichi presso Luiss Guido Carli

Vicepresidente della Luiss Guido Carli con delega alla promozione delle Relazioni Internazionali dal giugno 2018, Paola Severino ha in precedenza ricoperto la carica di Prorettore Vicario e di Rettore presso lo stesso ateneo. Dal 1998 è stata Professore ordinario di Diritto penale presso l’ateneo romano nonché titolare della Cattedra di Diritto Penale per il corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Dal 2018 è Professore Straordinario di Diritto Penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Luiss Guido Carli, nonché titolare della Cattedra di Cybersecurity dello stesso dipartimento. Il 7 agosto 2019 le è stato conferito il titolo di Professore Emerito Paola Severino è altresì Presidente del Consiglio Scientifico della Luiss School of Law e membro del Gruppo strategico della Luiss School of European Political Economy. È inoltre Direttore del Master in “Diritto Penale d’Impresa”, del Master in “Compliance e Prevenzione della Corruzione nei Settori Pubblico e Privato” e del Master in “Cybersecurity: Politiche pubbliche, normative e gestione”.

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Le donne tra meritocrazia e potere: le considerazioni di Paola Severino al “Corriere della Sera”

Paola Severino e marito Paolo Di Benedetto

Le donne uniscano il potere al merito: in un’intervista al “Corriere della Sera”, la Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli Paola Severino riflette su talento femminile e meritocrazia.

Paola Severino

Paola Severino: l’intervista al “Corriere della Sera” sul riconoscimento del valore delle donne

Il talento femminile, anche in relazione all’ambito professionale, alla meritocrazia e ai ruoli di potere: Paola Severino, Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli ne parla in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”. La Professoressa osserva come le donne separino il merito dal potere, diversamente dagli uomini: “Dico che il merito per le donne non ha come riconoscimento naturale e obbligato il potere. È un po’ anche nostra responsabilità. Troppo spesso ci accontentiamo di essere brave. Gli uomini invece si accontentano solo col potere, e si nominano l’un l’altro”. E aggiunge: “Abbiamo pudore nel parlare di potere e accettarlo come misuratore abituale di qualità e competenza. Il nostro primo problema è di creare più occasioni per il riconoscimento del merito femminile e ridurre così il gap tra merito e potere. Credo anche che le donne che ce l’hanno fatta a sfondare il soffitto di cristallo dovrebbero aiutare le altre donne ad avere occasioni per mostrarlo”. Le leggi possono aiutare? Paola Severino cita in merito la cosiddetta Golfo-Mosca del 2011, che imponeva certe percentuali di donne nei Consigli di Amministrazione delle aziende, seppur per un tempo limitato: “Mi trovo davanti a un caso tipico in cui la norma anticipa e promuove una realtà sociale che stenta ad affermarsi. La realtà si è adeguata. Ma ogni volta che, per la mia esperienza universitaria, un uomo mi chiede qualche nome di donne capaci, e io ne indico una, sento sempre la frase: ah, è vero, non ci avevo pensato. Perché non ci pensano? È questo il problema”.

Paola Severino: donne sottovalutate anche contro il Coronavirus

Nel comitato tecnico-scientifico che lavora con la Protezione civile occupandosi dell’emergenza coronavirus non compare neanche una donna. “I primari sono tutti uomini? I dirigenti dei ministeri sono tutti uomini? E che attrito fa questo con l’immagine delle tantissime operatrici sanitarie che il coronavirus lo combattono nelle corsie e nei laboratori, dottoresse, ricercatrici e infermiere?” osserva Paola Severino nell’intervista al “Corriere della Sera” firmata da Antonio Polito. In merito, la Vice Presidente ricorda come a individuare il virus nel “paziente 1” di Codogno quando regole e prassi non lo prevedevano sia stata proprio una donna, la dottoressa Annalisa Malara: “Ha vinto la sua battaglia. Ha mostrato intuizione e tenacia, due grandi virtù che le donne possono portare alla comunità, perché sono loro proprie. Però non chiede niente, non ha il “complesso dell’eroe”, così tipicamente maschile. Con nobiltà e generosità vuole solo tornare al suo lavoro, come prima”. La strada è ancora lunga: “Il cammino della parità in Italia procede per gradini. Ogni tanto accelera, poi si ferma” spiega Paola Severino ripercorrendone le tappe. Ma è in famiglia che comincia: “Penso al modo di dire: “Dietro un grande uomo c’è sempre una donna intelligente”. Perché non si dice “accanto” invece che “dietro”? E, in secondo luogo, quando cominceremo a dire che dietro una donna di successo c’è sempre un uomo intelligente? Perché anche questo conta, eccome. Conta la capacità degli uomini di essere uno stimolo e non un ostacolo alla crescita delle donne. La disponibilità ad accompagnare la loro strada e la fatica che comporta, a compensare il tempo che sottrae. Quanti ce ne sono, di uomini così?”.

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