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VISIVA – la città dell’immagine presenta al MIA MILAN IMAGE FAIR DARK CITIES di Daniele Cametti Aspri

VISIVA, il polo dell’arte più grande in Italia con oltre 7000 mq dedicati alla cultura, partecipa per la prima volta a MIA Milan Art Fair (Stand N.44 Corridoio A), presentando “Dark Cities” di Daniele Cametti Aspri,la prima mostra fotografica a lume di candela,a cura di Auronda Scalera e Massimo Ciampa. La mostra è un viaggio sensoriale in cui nulla è scontato e nulla è immediatamente visibile: l’atmosfera e l’eleganza di “Dark Cities” non potranno che avvolgere e coinvolgere ogni spettatore.

“Visiva – La città dell’immagine”nasce come polo culturale di Roma formato da 3 gallerie d’arte, un museo one book, una scuola di fotografia, cinema e grafica, sale posa, studi d’artisti ed una magnifica terrazza panoramica di 1500 mq su Roma. Un progetto che coinvolge ogni forma d’arte a 360 gradi e si divide in VISIVA GALLERYper la promozione di autori emergenti o già noti che utilizzano la sperimentazione come elemento distintivo; VISIVA SCHOOL, con master ed insegnanti internazionali eVISIVA EVENTI, divisione legata a festival internazionali e grandi esposizioni nei musei italiani e nel mondo.
VISIVA è gemellata con numerosi poli culturali in Italia e all’estero, è produttore di contenuti culturali innovativi e originali e negli anni ha organizzato mostre di respiro internazionale, ospitando nei suoi spazi artisti del calibro di Lucia Gardin, Fabio Lovino, Franco Losvizzero, Art in Lodge con un’opera esposta al MOMA, Olga Tobrelutz (MOMA di NY ed Hermitages di San Pietroburgo), Fred Fleisher, Philip Buzz, Angelo Turetta, Carlo Gianferro, Fausto Podavini (World Press Photo 2013).

 

DARK CITIES: PARIS

Presentato per la prima volta a Milano, “Dark Cities: Paris” è la prima tappa di un lungo progetto che ha portato il fotografo Daniele Cametti Aspri ad esplorare le capitali europee sotto “nuova luce”.Si tratta di un’evoluzione del lavoro dell’artista nello studio della luce, precedentemente esplorato attraverso la ricerca di toni molto chiari all’interno di ambienti degradati, ed ora attraverso la ricerca della bellezza nell’oscurità.

Il senso del progetto fotografico è, infatti, strettamente legato all’universo descrittivo della luce, o in questo caso della sua quasi assenza, sia dal punto di vista del soggetto ripreso sia della sua riproduzione, in un delicato gioco fatto di ombre ed oscurità che porta a scoprire lentamente luoghi noti e meno noti in una visione lontana dal consueto.

Quando si entra in un luogo oscuro da un ambiente luminoso si vive inizialmente una sorta di disorientamento e gli occhi faticano per i primi minuti ad abituarsi al buio. Col passare del tempo, lentamente, grazie alla luce residua, che filtra da sotto una porta, o forse da un lampione lontano, inizia a delinearsi una realtà diversa. La luce fioca si appoggia sulle strutture circostanti disegnando un gioco di forme e superfici acromatiche con sfumature di grigi scuri più o meno intensi che arrivano fino al nero.

Come accade in una camera stenopeica dove un piccolissimo raggio di luce dipinge la fotografia sul negativo, le immagini di “Dark Cities” arrivano all’occhio dello spettatore che vi si pone di fronte contemplandole come se si trovasse in una camera oscura: una visione che supera la barriera del reale e arriva direttamente all’anima, trasmettendo empaticamente le sensazioni percepite sui luoghi che si sono attraversati.

“Tutto è nato da una vertigine avuta alla vista notturna del Petit Palais, mentre le luci della Tour Eiffel si stagliavano in cielo alle sue spalle.– commenta l’autore Daniele Cametti Aspri –Nelle mie perlustrazioni notturne delle maggiori capitali europee, in cui l’umanità è pressoché assente si avverte il silenzio, la solitudine di un uomo immerso nel buio che si tiene distante dalla società e ne osserva il suo evolversi, in disparte e nascosto. Luce ed oscurità sono i due lati opposti dello stesso percorso narrativo con cui racconto i territori che attraverso. opposti e complementari, imprescindibili l’uno dall’altro come il nero ed il bianco e la notte ed il giorno.”

Questo primo viaggio nell’oscurità urbana parte da Parigi, la Ville Lumière, la Città della Luce:il luogo migliore per poter cogliere la parte oscura. Terminato il lavoro su Parigi, il fotografo sta completando la postproduzione della due tappe successive, Barcellona e Roma, dopodiché partirà alla volta di nuove capitali per terminare il progetto.

 

L’allestimento aMia Milan Image Fair

L’aspetto estetico dello stand di Milano avrà un ruolo fondamentale, infatti l’allestimento di “Dark Cities” al MIA Fair ricreeràl’oscurità fortemente ricercata dall’artista, per restituire allo spettatore empaticamente le sensazioni vissute nel suo percorso emozionale attraverso l’oscurità delle città.

“Ogni fotografia sarà autosufficiente nella sua illuminazione apparendo come una normale stampa Fine Art di dimensioni 70×100 per poi trasformarsi in un’installazione interattiva al buio – ha commentato Auronda Scalera, curatrice della mostra e Direttrice Culturale di VISIVA –Per tale motivo abbiamo optato per un allestimento totalmente nero, dalle pareti ai soffitti, in cui ogni fotografia sarà illuminata grazie all’utilizzo di cornici dotate di led che valorizzeranno le zone più chiare della tela, mantenendo la porosità della carta e l’effetto opaco di una normale stampa, ma consentendo allo spettatore di immergersi nelle vie di una Parigi notturna mai così affascinante.

Un sottofondo musicale condurrà lo spettatore nella visione della mostra così come le luci ne accompagneranno gli stati d’animo, coordinandosi anche a tempo di musica o allineandosi col tempo atmosferico.

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