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Una rivoluzione di costume tutta italiana

È il ventennio delle rivoluzioni annunciava l’autorevole voce del CNN alcuni anni fa in un programma in cui venivano messi a confronto tecnologia e abitudini dei cittadini negli ultimi 100 anni.  Fino qui nulla di strano : sappiamo tutti quanto telefonini, internet, computer e mondi virtuali hanno e stanno facendo per cambiare non solo la nostra vita ma il suo senso per l’uomo.
Da quell’annuncio però in questi giorni c’è qualcuno che ha fatto un passo ancora più concreto. Una classifica. Si perché proprio in queste settimane gira sui principali network editoriali una bellissima quanto strana classifica: le tecnologie che più hanno cambiato la vita alla gente paese per paese e il periodo di questo  cambiamento.
Al 7° posto di questo speciale “giochino” cè il mondo automobile e tutte le sue implicazioni più strane. Penserete al BluTooth o all’mp3,  al navigatore satellitare o alle sospensioni intelligenti probabilmente. Beh veramente noi vogliamo proporvi una lettura diversa e per certi versi molto particolare. Ai più farà sorridere, altri non la troveranno una vera e propria rivoluzione ma siamo certi che alla fine di questa lettura qualche dubbio anche i più scettici l’avranno.
E’ una lettura tutta italiana intendiamoci ma va a colpire come si annuncia nel nostro titolo un vero e proprio modo diverso di concepire questo tempo nel costume, ovvero nelle abitudini.
E’ risaputo infatti che l’Italia è un paese che vive di automobili e per la “macchina” . Non è un segreto che siamo gli ultimi in fatto di quantità d’uso per trasporti ferroviari, aerei o marittimi con molti altri paesi industrializzati. Questa è la nostra Italia in cui non tutta la colpa per una volta la si può dare alla politica e al malgoverno. Gli italiani per primi sono gli artefici del trasporto in automobile, perché per noi questo è un vero e proprio status: ci dice chi siamo e come siamo e siamo i primi a giudicare gli altri  verso questo mezzo. Non siamo per caso il paese di Ferrari, Lamborghini, Lancia, Alfa Romeo, Maserati e molti altri capolavori a quattro ruote.
Ma queste auto come ce le siamo sempre immaginate?  Lucenti, sfreccianti e sfavillanti ! Si proprio così. Perché un’auto è bella se è bella e… se è ben curata. Da qui il rito tutto italiano che passa il week end a fare sostanzialmente due attività: lavare e lucidare il proprio “bolide” e la seconda parte a mostrarlo girando vuoi con gli amici , vuoi con la famiglia.
Infatti per anni i cortili dei palazzi o delle piccole villette il sabato mattina o anche la domenica stessa erano pieni di acqua schiumosa di tubi d’innaffio e di spugne e stracci. Senza molta organizzazione arrivarono gli anni ottanta con il boom della cosmesi fai da te per auto. I cortili si riempirono di bombolette e cere.
Ma tutto questo non basta. Ecco apparire i primi impianti dai nostri benzinai di fiducia con strane tettoie e pistole. Rivoluzione. Gli impianti di autolavaggi di una volta con quegli strani spazzoloni di cui non era lecito fidarsi e metterci sotto la nostra “creatura” che andava a rischio di essere segnata, sono superati. E sembra proprio tutto fatto per l’italiano tipo. In fatti queste isole del benessere della propria auto fanno si che siamo noi a coccolarla e a pulirla in un turbinio di tubi ad alta pressione, “nero gomme”, “lucida cruscotti” ,cere,  vapori agli ioni antipolvere. Poi panni e prodotti per gli interni il tutto conditi con aspirapolveri a gettone che aspirano veramente ogni impurità.
Ecco perché questa è una rivoluzione di costume: non più a casa in cortili improvvisati; non più ore e ore a strofinare, non più giri per il quartiere per asciugare le ultime gocce !  Tanto tempo libero e la macchina sempre perfetto con l’autolavaggio self service. E come gli italiani hanno deciso di gestire questo tempo nel week end? Semplice coltivando la seconda passione della loro vita : la moglie. Anche per lei è nata una rivoluzione : la beauty farm. Ma questa è un’altra storia.

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