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Baraclit nel web anche su Edilportale, LinkedIn e Wikipedia

Da oggi nuovi canali permetteranno di conoscere la realtà e i prodotti dell’azienda toscana di prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale, commerciale, logistica, direzionale e per il settore delle PMI. L’elenco diventa sempre più lungo: oltre al sito internet ovviamente e al blog, anche Facebook, Twitter, LinkedIn, Edilportale e Archilovers, Flikr, Pinterest, Google + e una breve recensione su Wikipedia. Una serie di strumenti network che rendono Baraclit ancora più social.

 

Baraclit è da poco approdata sulla piattaforma di Edilportale con una sezione dedicata al proprio Company Profile, gallery fotografiche e dépliant aziendali oltre alle schede tecniche di tutti i suoi prodotti. Edilportale è la più grande rete on-line scelta dai professionisti per orientarsi e comunicare nel mondo della costruzione edile, dell’architettura e del design. Baraclit quindi come uno dei principali interlocutori del panorama, primo per affidabilità finanziaria e importanza di referenze, non poteva che esserci.

Anche la community di LinkedIn con l’opportunità di sviluppare contatti professionali e di farsi seguire da followers addetti ai lavori o amanti del settore, ha conquistato Baraclit che ha deciso pertanto di aprire una pagina all’interno della quale creare contenuti in costante aggiornamento fra news, short video o immagini di cantiere e di realizzazioni finite.

Su internet gli utenti possono inoltre leggere la rassegna storico-economica di Baraclit redatta dai recensori di Wikipedia, l’enciclopedia libera che fornisce informazioni terze rispetto alla fonte con scopo divulgativo e di utile approfondimento sui più disparati argomenti.

 

Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale, commerciale e logistica. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 66 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 60 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura a livello nazionale per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

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Bancomail – CircleMe: il social che “pianta” e coltiva gli interessi

www.bancomail.it/blog/index.php/circle-me/

Perché non unire quanto di buono esprime Pinterest alle peculiarità di Foursquare? C’è chi ha pensato e ha concretizzato questa idea.

Il 15 marzo, infatti, dopo sei mesi in versione beta, ha aperto i battenti al pubblico CircleMe, il nuovo social network realizzato dal matematico e imprenditore Erik Lumer, che ha implementato il progetto in Italia presso la startup Cascaad.

CircleMe ha accorpato nel medesimo progetto differenti spunti interessanti di altri social network già sviluppati e conosciuti dagli utenti web, con l’obiettivo di diventare uno strumento utile per la condivisione di interessi, preferenze e opinioni all’interno di –appunto- “cerchie”. E proprio di un cerchio CircleMe si propone di esserne la quadratura: il concetto alla base è la fusione delle caratteristiche di Pinterest (social network basato sulla condivisione di immagini che sta prendendo piede diffusamente, del quale avevamo parlato qui) ed il concetto di geolocalizzazione che sta alla base di Foursquare.

 

Secondo quanto afferma il creatore di CircleMe, Erik Lumer, Pinterest ha un’anima più commerciale e vuole essere un “magazine” di oggetti, mentre CircleMe si concentra sugli interessi nel senso lato, sulla cultura che determina le identità. Il concetto che li unisce, invece,  è quello di coniugare i soggetti alle cose che amano quale punto di partenza, e da qui  individuare nuovi utenti che hanno le stesse passioni.

CircleMe facilita quindi la relazione tra persone che hanno le medesime preferenze ma non si limita a ciò: al contempo, consente ai soggetti l’individuazione di nuovi interessi, permettendo così l’ampliamento culturale e cognitivo. Il concetto di fondo del progetto, infatti, è quello di serendipity, ovvero il sentimento avvertito quando, “frugando” tra i propri interessi, se ne trovano di nuovi e coinvolgenti. Ovviamente tutto ciò avviene seguendo gli utenti nei quali si ha fiducia: avendo preferenze simili alle nostre, presupponiamo che essi possano veicolarci a cose nuove di nostro potenziale interesse.

CircleMe ha appena rilasciato anche un’app per il sistema operativo mobile iOS, la quale fornisce anche alcune funzioni destinate alla geolocalizzazione, che possono essere sfruttati per lo sharing dei luoghi visitati e per la semplificazione dell’incontro tra persone.

CircleMe utilizza il principio della pianta: gli utenti, dal proprio smartphone o tablet, possono “piantare”- grazie allo strumento di geolocalizzazione nei luoghi di interesse – degli articoli (item) digitali rappresentanti qualsiasi tipologia di preferenze (canzoni, oggetti, film, ristoranti ecc) e ad esse associare un messaggio o una riflessione personale; tale principio è legato al verbo “plant”, inteso come azione del piantare in giro per i luoghi tutto ciò che riguarda i nostri interessi e quindi ciò che noi siamo.

L’app di CircleMe ha già in dote un importante database (al quale a breve sarà aggiunto un database di contenuti musicali): sono circa un milione di preferenze e circa 11 milioni potenziali mediante il coordinamento con i database di Wikipedia, Freebase (Google), Facebook, Netflix, Foursquare, e Goodreads.

Tutto ciò serve agli utenti per “piantare” le proprie preferenze, poiché la configurazione permette di fornire informazioni su interessi simili che potrebbero piacerci, riproducendole in CircleMe.

CircleMe permetterà inoltre di monitorare cosa è stato “piantato” nelle nostre vicinanze, mediante alcuni alert automatici.
Tuttavia, se il plant (che possiamo comparare ad una sorta di like di Facebook) è privato, l’utente per il quale è stato rilasciato riceverà una notifica push (sfrutta location services di Apple). Al contrario, i plant pubblici devo essere visualizzati dall’utente tramite l’apertura dell’app.

Il meccanismo di CircleMe definisce il profilo culturale e commerciale dell’individuo, aprendo svariate possibilità nel mondo del Social Media Marketing. L’idea di fondo, quindi, appare buona.

Possiamo paragonare CircleMe come i “plant” che esso stesso ha creato: il primo seme è stato piantato, adesso bisogna aspettare di vedere come saranno i suoi frutti.

E voi, cosa ne pensate?

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La parola della settimana scelta dall’Agenzia Della Nesta: Widgets

Molti termini, fino ad ora legati al mondo del web, fanno parte del linguaggio pubblicitario e sempre più frequentemente si diffondono nell’espressione comune, soprattutto di chi il web lo frequenta sia per divertimento, sia per lavoro. Inevitabile entrarci in contatto, fondamentale comprendere che cosa significhino.

L’utilizzo di termini molto tecnici e per di più in una lingua non propria può divenire ancora oggi un ostacolo alla comunicazione. I puristi della lingua italiana forse storceranno il naso di fronte alla contaminazione dei sempre più utilizzati vocaboli inglesi: web, social network, mobile phone, advertising etc. Queste parole, però, sono entrate a far parte del lessico comune, tanto che ormai appare difficoltoso trovarne una traduzione altrettanto veloce e comunicativa.

Ciononostante alcune espressioni risultano non essere ancora di comune padronanza anche se magari dilagano nel web già da un po’ di tempo, per questo l’Agenzia Della Nesta ha deciso di sceglierne alcune per spiegarne il significato, in modo da facilitare la comunicazione contemporanea e rendere questo gergo 2.0 veramente alla portata di tutti. Questa settimana è la volta di Widgets.

Questo termine imperversa sul web, e gli assidui frequentatori di Social Network e Blog probabilmente ci si confrontano quotidianamente. Un widget è un componente grafico di una interfaccia utente di un programma, che ha lo scopo di facilitare all’utente l’interazione con il programma stesso. In italiano è detto congegno (o elemento) grafico; può essere una vera e propria miniapplicazione (da Wikipedia).

I widgets non fanno altro che proporre dei contenuti digitali da inserire nel blog con poche semplici mosse: copiare ed incollare un codice e il gioco è fatto. In questo modo si può rendere il proprio spazio social molto più accattivante dando la possibilità a chi ci visita di scaricare giochi, sondaggi, test quiz e molto altro ancora, magari in tema con gli argomenti trattati. Essenzialmente si tratta di piccoli strumenti che consentono di coinvolgere maggiormente la propria audience nella “conversazione” per farla sentire parte del mondo che sta navigando, farla partecipare condividendo i contenuti, facendo crescere il proprio indice di gradimento.

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