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DIGITAL STRATEGY: Al Politecnico di Milano il Master Universitario che forma interpreti – non intermediari – della rete

In partnership con CEFRIEL e Pr Hub-Assocom

La sfida per il Digital Strategist oggi non è tanto quella dell’elaborazione del messaggio e della sua trasmissione, ma soprattutto quella di poter usare tutte le potenzialità del web per studiare i comportamenti degli utenti interpretandone bisogni, desideri e soprattutto il sentiment.”

Ecco come Marisa Galbiati, Professore Ordinario presso il Politecnico di Milano e Direttore del Master Universitario in Digital Strategy, lancia la I edizione di questo percorso didattico gestito dal Consorzio POLI.design in partnership con CEFRIEL, centro di eccellenza del Politecnico di Milano per l’innovazione, la ricerca e la formazione in ambito ICT, Assocom, l’associazione che attualmente rappresenta 70 delle più importanti imprese di comunicazione, nazionali e multinazionali, attive in Italia e Pr Hub, la nuova piattaforma partecipativa di società di Relazioni Pubbliche e Comunicazione.

Il Master, in partenza il prossimo ottobre, ha l’obiettivo di  contribuire in modo determinante alla nascita di figure professionali in grado di interpretare i bisogni più attuali degli stakeholder  e favorire lo sviluppo di un nuovo mercato digitale basato sul superamento degli intermediari e la valorizzazione delle risorse del singolo individuo.

 “Riuscire a trasformare la tecnologia digitale in una preziosa opportunità da cogliere è, oggi, la sfida più importante per tutte le aziende. Per implementare una “strategia digitale” che vada oltre l’approccio tattico è fondamentale conoscere bene gli strumenti digitali, saperli dominare e sfruttare al massimo le opportunità offerte della digitalizzazione. Diventano quindi sempre più preziosi professionisti dotati di visione strategica d’insieme, capaci di affrontare le nuove sfide della digitalizzazione con un approccio estremamente pragmatico e concreto per raggiungere gli obiettivi di business”, dichiara Andrea Cornelli, coordinatore di Pr Hub.

Il percorso formativo si concentra sulla trasmissione di un metodo progettuale unico e di competenze tecniche specifiche che consentono ai candidati di interpretare i cambiamenti in corso nell’attuale panorama della comunicazione e le opportunità offerte da nuovi scenari tecnologici.

“L’accurato mix di competenze erogate dal percorso, che integra anche l’area indispensabile del Project Management, è una caratteristica imprescindibile per tutti i nuovi profili. E’ fondamentale, infatti, sia avere competenze tecniche eccellenti che saper lavorare per progetti, in quanto sapere come impostare e monitorare le attività in corso è alla base di una gestione di successo delle attività stesse. In quest’ottica, il contributo dei professionisti CEFRIEL sarà in particolare quello di portare l’esperienza progettuale quotidiana nell’ambito della relativa contestualizzazione didattica, condividendo competenze approfondite in ambiti quali API economy, data science e sicurezza informatica secondo l’approccio ‘we teach what we do’” dichiara Fabio Giani, Responsabile della Divisione Digital Knowledge di CEFRIEL.

Ascolto, Strategia e Monitoring  sono i pilastri del processo formativo in un mix di discipline che permette di progettare e realizzare ecosistemi di comunicazione digitale in linea con gli obiettivi di conversione del brand e coerenti con le più recenti metodologie di UX Design, secondo un approccio marcatamente User Centered, marchio inconfutabile della Scuola del Design del Politecnico di Milano.

Grazie ad un team di docenti affiatato e molto presente durante tutto l’iter didattico, il Master è in grado di valorizzare il background del singolo candidato nello sviluppo di una propria autonomia critica professionale che gli consenta di conquistare ogni giorno, con le proprie capacità, un ruolo nel mercato del lavoro.

Emilia Iuliano, studentessa del Master SNID – Social Network Influence Design, di cui Digital Strategy è evoluzione, per esempio, aveva un passato da giornalista quando ha scelto di frequentare questo Master: “Il Master ha contribuito in modo significativo a dare forma e sostanza al riposizionamento professionale che avevo intrapreso a fine 2013. Mi ha, inoltre, permesso di collaborare con professionisti provenienti da ambiti diversi allargando il mio orizzonte e il mio network e nulla del mio iter giornalistico è andato sprecato o perduto, ma anzi è stato valorizzato dal Master, alla fine del quale è emerso il mio differenziale competitivo rispetto ai molti giornalisti che spesso si improvvisano in questo settore. Attualmente svolgo consulenze in qualità di content strategist, coniugando le mie competenze giornalistiche e quelle di digital strategist.”

Tutti i candidati delle passate edizioni del Master in Social Network Influence Design oggi lavorano stabilmente: dopo un accesso al mercato del lavoro ottenuto grazie all’esperienza di stage garantita dal Master, hanno saputo ritagliarsi uno spazio importante nel settore, ponendosi come punti di riferimento nel complesso periodo di cambiamento che le aziende stanno vivendo in questa fase di rinnovamento. Il risultato più importante è la formazione di una community di professionisti attiva e fortemente legata al Master, in grado di accogliere i nuovi candidati fornendo loro un supporto concreto.

 REPLAY, TRENORD, WALTHAM, LOVERESTO e UIDU sono solo alcuni dei nomi già coinvolti nei project work previsti dalla didattica a garanzia della qualità del percorso e dell’interesse del mondo professionale per la disciplina. Gli studenti, infatti, dopo aver ricevuto le basi teoriche, saranno messi alla prova con brief di clienti reali e lavoreranno in team con ruoli ben definiti e obiettivi da raggiungere, come in una vera agenzia.

Il Master è riservato a candidati in possesso di Diploma universitario o Laurea in Ingegneria, Architettura, Disegno Industriale, discipline umanistiche o tecnico-scientifiche.

Per maggiori informazioni si prega di contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione: mail. [email protected], [email protected], Tel. +39 02 2399 7217.

 

 

Press Contact:

Ufficio Comunicazione

Tel. (+39) 0223997201

[email protected]

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Biesuz Trenord al Matching Fieramilano, e’ l’azienda il posto in cui si crea valore

Giuseppe Biesuz Ad Trenord, al salone Matching a Fieramilano ha rivendicato i meriti del nuovo contratto di secondo livello che partirà dal 1 dicembre. “E’ l’azienda – ha sottolineato – il posto in cui si crea valore ed è all’interno dell’azienda che bisogna trovare gli strumenti per la crescita”.

RHO-PERO (MILANO), 28 NOV – La contrattazione a livello aziendale come strumento per rilanciare l’economia: una necessità, secondo l’ad di Trenord Giuseppe Biesuz, che al salone Matching a Fieramilano ha rivendicato i meriti del nuovo contratto di secondo livello che partirà dal 1 dicembre. “E’ l’azienda – ha sottolineato – il posto in cui si crea valore ed è all’interno dell’azienda che bisogna trovare gli strumenti per la crescita”.
Un suggerimento al governo Monti, “la cui agenda, pur giusta, non ha inciso sulla necessità vera di fare ripartire la crescita – ha affermato Biesuz -: servono soprattutto un taglio del cuneo fiscale e dell’Irap”.

Il nuovo contratto, ha detto, “garantirà a regime un aumento della produttività del 20%”, e se questo piccolo esempio fosse riproposto anche in altre aziende d’Italia il Paese, a suo parere, “otterrebbe risultati straordinari”.
Ha sottolineato Biesuz: “I nostri lavoratori stanno accettando i sacrifici perché lo fanno con lo stesso spirito con cui i nostri nonni si erano rimboccati le maniche, lavorando anche di notte per potersi ricostruire le case andate a terra durante la guerra. Lo hanno fatto i nostri nonni -ha concluso- e così stanno facendo i nostri lavoratori per poter dare un futuro ai loro figli”.

La crescita di Trenord sarà possibile grazie all’impegno dei lavoratori “che hanno accettato cose pesanti – ha sottolineato il manager – giornate lavorative più lunghe, turni più flessibili, a fronte di aumenti salariali, nuovi posti di lavoro e un pacchetto di welfare aziendale che mette al centro le loro famiglie e i loro bisogni”. A riguardo, Biesuz ha anche annunciato che l’azienda sta pensando a un piano di housing sociale rivolto ai propri dipendenti. “A Milano c’é un quartiere dove negli anni ’50 erano state costruite case per i ferrovieri – ha detto -. Mi piacerebbe poter fare la stessa cosa oggi”. (ANSA).

Fonte: ANSA

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Biesuz / Trenord: nuovo contratto di lavoro svolta storica per la nostra azienda

Dal primo dicembre 2012 entra in vigore il nuovo contratto di lavoro TRENORD . Produttività, competitività e merito sono i principi cardine dell’accordo. Biesuz, AD Trenord: «Svolta storica per la nostra azienda, per i suoi lavoratori e per tutto il settore della mobilità»

 

Milano, 30 novembre 2012 – Entra in vigore domani il nuovo contratto di lavoro di secondo livello per gli oltre 4.100 lavoratori di Trenord. L’intesa sul contratto aziendale era stata siglata lo scorso 26 giugno tra l’azienda, nella persona dell’amministratore delegato Giuseppe Biesuz e dai rappresentanti di CGIL, CISL, UIL, FAST, UGL, FAISA.
Il nuovo contratto di lavoro è il frutto di un lungo percorso condiviso tra le parti che, fin dal maggio dello scorso anno, dopo la nascita di Trenord, aveva l’obiettivo di uniformare la normativa che disciplina il rapporto di lavoro degli oltre 4.000 dipendenti, provenienti da Trenitalia e da LeNORD.

«Si tratta di un contratto storico, non solo per Trenord ma per il futuro della ferrovia italiana – ha detto Giuseppe Biesuz. Grazie alla collaborazione con le organizzazioni sindacali, che fin dall’inizio hanno dimostrato di credere nella necessità di un contratto innovativo, oggi possiamo parlare di una vera e propria svolta culturale nelle relazioni industriali del comparto pubblico. Produttività, competitività, salari legati al risultato, maggiore efficienza per generare efficacia: sono queste le parole chiave da leggere nella filigrana del nuovo contratto».

  1. Più lavoro: l’orario di lavoro passerà per tutti a 38 ore settimanali dalle precedenti 36 ore per i 2600 lavoratori provenienti da Trenitalia. La prestazione giornaliera per il personale di macchina passa ad un massimo di 8 ore e 30 minuti con punte di 10 ore una volta a settimana, contro una media di 7 ore e mezza al giorno prevista dai due contratti precedenti. Cresce anche il tempo di guida che passa per tutti a 5 ore e mezza al giorno.La prestazione giornaliera del personale di bordo durerà per tutti 10 ore.
  2. Più produttività. Trenord ha stimato una crescita del 20% della produttività aziendale, senza esuberi, finalizzata a una nuovo modello organizzativo e alla riduzione degli straordinari entro i limiti fisiologici delle migliori prassi europee. Il recupero di produttività servirà per premiare chi lavorerà di più e meglio e per generare investimenti in nuovi treni e qualità del servizio.
  3. Salario, incentivi e merito. Ogni lavoratore mantiene i diritti e i livelli retributivi acquisiti dai contratti precedenti. Ma vengono introdotti sistemi di premialità e riconoscenza del merito che permetteranno a ciascun dipendente di Trenord di far crescere il proprio salario al raggiungimento di risultati individuali, di settore e d’azienda.
  4. Organizzazione per processi. Il nuovo contratto ha definito 17 profili professionali distribuiti in quattro filiere di processo: commerciale, produzione, manutenzione e staff. Entro ciascun processo si svilupperanno i nuovi sistemi di valutazione e premialità sulla base di obiettivi e risultati oggettivamente monitorabili.
  5. Un nuovo Welfare aziendale: alla luce della centralità che per Trenord rivestono i propri dipendenti, all’interno del contratto è stato rivisto e implementato anche un innovativo pacchetto «welfare» che, adottando tutti gli attuali strumenti offerti dai Gruppi di provenienza e integrandoli con ulteriori servizi a beneficio dei dipendenti e delle loro famiglie, raddoppia l’impegno aziendale in tal senso, come ad esempio: previdenza complementare; assistenza sanitaria; titoli di viaggio; medicina preventiva; dopolavoro; contributi per asili nido; convezioni; contributo «carrello spesa».
  6. Un gruppo di monitoraggio. Le parti hanno concordato di costituire un tavolo di monitoraggio periodico permanente, che si riunirà trimestralmente, allo scopo di verificare le funzionalità aziendali e gli effetti retributivi connessi all’applicazione del nuovo modello contrattuale, al fine di salvaguardare a parità di condizioni il mantenimento dei livelli retributivi dei lavoratori confluiti in Trenord.

«Non esiste più la vecchia ferrovia – aggiunge l’amministratore delegato, Giuseppe Biesuz: da oggi possiamo dire che esiste anche in Italia una società ferroviaria con tutte le caratteristiche per essere competitiva nel mercato del trasporto regionale e locale, anche a livello internazionale. Questo nuovo contratto ci permetterà di aprire il confronto anche con realtà straniere, vista la rapida evoluzione dei processi di liberalizzazione del settore e di apertura del mercato. Un anno fa avevamo promesso non una nuova società, ma una società nuova. Questo contratto storico segna appunto questa svolta: lavoro, produttività, competitività e crescita. I nostri dipendenti lavoreranno meglio, di più e con maggiore motivazione. Più efficienza non potrà che generare per l’utenza più efficacia e qualità. Oggi è davvero un giorno nuovo per la ferrovia italiana».

Fonte: AGENORD

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Giuseppe Biesuz: I lavoratori di Trenord devolvono gli straordinari ai terremotati

150mila euro utili all’ampliamento della residenza per anziani di Moglia in provincia di Mantova.
L’ad di Trenord, Giuseppe Biesuz, ha ricordato che si tratta di una un’ “iniziativa di solidarietà nata in accordo con i sindacati e i lavoratori’’.

 

I lavoratori di Trenord, azienda che gestisce il traffico dei treni in Lombardia, hanno devoluto il corrispettivo degli straordinari per la visita del Papa a Milano, alle popolazioni colpite dal terremoto. 150 mila euro verranno destinati all’ampliamento della residenza sanitaria per anziani di Moglia, in provincia di Mantova: allo scopo è stato firmato oggi un accordo fra Trenord, Regione Lombardia e la Croce rossa italiana, che coordinerà i lavori.

“Anche grazie a gesti simbolici e altamente concreti nello stesso tempo come questi – ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni – prosegue il nostro impegno per essere veramente vicini ai cittadini del Mantovano colpiti dal terremoto”. L’ad di Trenord, Giuseppe Biesuz, ha ricordato che si tratta di una un’ “iniziativa di solidarietà nata in accordo con i sindacati e i lavoratori, che hanno deciso di devolvere il corrispettivo degli straordinari fatti in occasione dell’arrivo a Milano di Papa Benedetto XVI. A loro va il mio ringraziamento per la disponibilità e la partecipazione dimostrata nel portare avanti questo progetto. Con questo accordo diamo anche una dimostrazione concreta della nostra vicinanza alle popolazioni vittime del terremoto”.
La società, è stato spiegato, raddoppierà presto lo stanziamento per la ricostruzione dell’edificio che ospita scuole primarie e secondarie di Moglia, il paese che oggi alla conferenza stampa di presentazione del progetto era rappresentato dal sindaco Simona Maretti.

L’intervento di ampliamento della Rsa prevede la costruzione di una struttura antisismica, composta da quattro camere con bagno da due posti ciascuna; tre ambulatori medici con annessa area di attesa e una zona adibita ad area ricreativa per anziani autosufficienti. La realizzazione ex novo di un ampio centro diurno è stata pensata per favorire l’aggregazione e stimolare momenti di socializzazione terapeutica post trauma per gli anziani, accogliendo anche una loro precisa richiesta.

Fonte: Il Giorno

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Biesuz Affaritaliani: “Ottima la trimestrale FNM. Il dossier Gtt? Ci interessa”

Giuseppe Biesuz, direttore generale di FNM, è molto soddisfatto. La trimestrale è buona, il progetto Trenord va avanti… come un treno. In un’intervista ad Affaritaliani.it spiega: “Il dato più importante indica è che è migliorata ancora la gestione caratteristica. L’utile da operazioni in continuità passa da 7 a 21 milioni, stiamo parlando di un aumento del 181%. In un momento nel quale si cerca la massima efficienza in tutte le aziende pubbliche, una società pubblica che ha questi conti ci inorgoglisce molto”.

E ancora: “FNM investe 139 milioni. Sono una parte dei 530 milioni che la collegata Trenord ha lanciato per il rinnovo del materiale rotabile, da qui al 2015. Miglior materiale rotabile vuol dire miglior servizio”. Il nuovo contratto di lavoro? “Andiamo incontro alle famiglie dei dipendenti, ma vogliamo efficacia”. Infine spiega: “La gara per l’acquisto di Gtt è andata deserta, adesso inizia la trattativa privata. E’ un dossier che ci interessa, ne parleremo ai soci. Il futuro è nelle aziende multimodali, dobbiamo andare in questa direzione”

Giuseppe Biesuz, come giudica la trimestrale di FNM? E’ soddisfatto?
Siamo molto soddisfatti. Il dato più importante indica è che è migliorata ancora la gestione caratteristica. L’utile da operazioni in continuità passa da 7 a 21 milioni, stiamo parlando di un aumento del 181%. Questo dimostra la grande efficienza che stiamo perseguendo con questo gruppo, pur aumentando gli investimenti sulla collegata Trenord e raggiungendo gli obiettivi dal punto di vista della qualità del servizio. Migliora anche la forbice costi-ricavi. In un momento nel quale si cerca la massima efficienza in tutte le aziende pubbliche, una società pubblica che ha questi conti ci inorgoglisce molto.

Una società pubblica che guadagna. Sembra una cosa incredibile.
Io l’ho sempre detto. Pubblico è bello, non è solo brutto. Si tratta di fare delle strategie serie, dei team manageriali che funzionino. Si tratta di dedicarsi alla gestione giornaliera con il massimo rigore tutti i giorni.

Questi sono i numeri. Per gli utenti che cosa cambia?
FNM investe 139 milioni. Sono una parte dei 530 milioni che la collegata Trenord ha lanciato per il rinnovo del materiale rotabile, da qui al 2015. Miglior materiale rotabile vuol dire una migliore qualità del servizio. Abbiamo ancora oggi delle linee che soffrono molto, ma ce ne sono altre che hanno raggiunto dei livelli d’eccellenza. E non è un caso che siano quelle dove il materiale rotabile è nuovo. La S13 per Pavia, la S5 per Varese, la S6 per Novara, la Monza-Molteno-Lecco… il materiale è il punto di svolta per la qualità del servizio. Ma vorrei dire anche un’altra cosa.

Prego.
Nel Gruppo FNM non ci sono aziende che perdono: sono tutte aziende che guadagnano. Anche da questo punto di vista la gestione di ogni singola azienda controllata genera utili e valore. Questa è la cosa più importante. Io continuo a sostenere che è nell’azienda che si crea valore. Vorrei fare una riflessione generale: la gente è disperata. Abbiamo visto che cosa è successo con gli studenti. Alla gente manca sicurezza e speranza per il futuro. La sicurezza è il lavoro, e il lavoro sicuro lo dà un’azienda efficiente.

Un’azienda che guadagna.
Un’azienda che guadagna e investe. E investendo crea speranza per il futuro. Questo è il passaggio serio che dobbiamo fare: creare valore all’interno dell’azienda. Il gruppo FNM riesce a farlo.

Anche grazie al nuovo contratto di lavoro?
Certamente è un tassello fondamentale. Dal primo dicembre parte e in questi giorni stiamo mettendo in piedi il welfare aziendale. Stiamo analizzando il tema della spesa-carrello: tutti i mesi metteremo a disposizione il 10 per cento della spesa Istat sulla spesa alimentare, per ogni famiglia dei nostri dipendenti. Questi sono atti che vanno verso la valorizzazione della famiglia dei nostri dipendenti.

Però bisogna aumentare efficacia…
In alcuni casi è già a livelli elevati, ma la aumentiamo giorno dopo giorno intervenendo ad esempio nell’informatica, nei sistemi di comunicazione ai passeggeri, nel materiale rotabile, negli investimenti sulle stazioni.

Lei va ancora sui treni a controllare la pulizia dei bagni?
Una volta al mese capita a tutti. E adesso capita anche a sorpresa. Non c’è più pianificazione, così nessuno si può preparare.

Trenord dipende dall’ente regionale. Ci sono stati contraccolpi dalla fase di turbolenza politica?
Per il momento no. Devo dire che Trenord ha lavorato molto bene con questa giunta, che l’ha pensata e strategicamente accettata e spinta in avanti attraverso la firma di un contratto di servizio assolutamente adeguato a livello di risorse. Ma Trenord ha anche approvato un piano industriale da qui al 2015 che le consente di andare avanti senza contraccolpi.

Passiamo alle prospettive future. E’ notizia di poco fa che la gara per la cessione del 49% di Gtt è andata deserta. A Trenord interessa il dossier Torino?
Adesso partirà la trattativa privata con i soggetti che hanno manifestato interesse a questo dossier. Trenord in questo momento ha posto la questione ai soci. Sono FNM e Trenitalia a dare una risposta.

Lei che cosa ne pensa?
Penso che quando ci sono operazioni specifiche come quella della GTT bisogna portare il dossier ai soci. Nel caso GTT lo abbiamo fatto.

Perché è espandersi verso Torino?
Il punto non è Torino. Il punto è che nel futuro ci sono le aziende multimodali. In futuro ci saranno sempre di più appalti integrati tra ferro e gomma. E’ giusto che gli operatori inizino ad attrezzarsi. GTT è multimodale, ecco perché ci interessa. E’ il primo che va sul mercato, ecco perché ci siamo misurati.

Una volta si parlava di Atm che si voleva fondere con Gtt. Invece adesso è Trenord…
Io avevo lanciato questa suggestione dell’idea di unire Trenord e Atm. Non è andata. Ma ci sono altre operazioni sul mercato.

Che cosa si aspetta dal 2013.
Un percorso di crescita dell’efficacia. Siamo molto concentrati. Vogliamo raggiungere gli obiettivi di qualità prefissati. Vogliamo creare valore e aumentare la nostra capacità di investire
di Fabio Massa

Fonte Affaritaliani.it

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Biesuz Trenord: intervento a Mattino Cinque

“Non è vero che il pubblico è sempre gestito male, c’è anche il pubblico che funziona”.
Così interviene Giuseppe Biesuz, Amministratore Delegato Trenord, a Mattino Cinque, per prendere parte al dibattito sulla situazione delle aziende partecipate e delle amministrazioni pubbliche.

Presentatore: “Questa storia delle cosiddette partecipate com’è?”

Giuseppe Biesuz, Amministratore Delegato Trenord: “La storia è semplice. L’errore fondamentale è considerare queste questioni un problema politico. Qui è solamente un problema di natura gestionale. Le partecipate sono state costituite per essere più efficienti rispetto all’approccio che poteva dare un privato alla gestione di un servizio pubblico. Il problema è che negli anni le partecipate sono diventate assolutamente inefficienti. Se lei pensa che in Italia il prodotto interno lordo è ormai per il 70% servizi, di cui le partecipate, le aziende statali hanno la stragrande maggioranza di tutto questo e che la produttività è drammaticamente la più bassa in Europa nelle aziende pubbliche, nelle aziende partecipate. Ora questo non è un problema di natura politico, perché quella società, L’Amiu, non è ridotta così dagli ultimi cinque mesi. È ridotta così da anni di gestione non fatta bene. Perché il pubblico non è vero che è sempre gestito male, c’è anche il pubblico bello, che funziona. Allora bisogna cominciare a mettere dei manager che sanno fare il loro mestiere, che siano liberi da qualsiasi tipo di condizionamento, e in alcuni casi, politici illuminati ci sono e lo fanno, e bisogna cominciare a gestire bene le cose.”

Presentatore: “Ci sono?”

Giuseppe Biesuz, Amministratore Delegato Trenord: “Sì, ci sono. Se c’è un manager forte che ha la capacità di incidere sui processi, il politico si ferma, perché quando ha un interlocutore forte e serio, si ferma”.

Presentatore: “ Sindaco, è così?”

Rita Rossa, Sindaco di Alessandria: “Certamente le partecipate vanno rese efficienti. Noi stiamo lavorando esattamente in quella direzione…”

FONTE: Mattino Cinque

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I lavoratori pendolari e il caos dei trasporti. Giuseppe Biesuz, AD di Trenord, su Corriere.it

Giovedì scorso, Dario Di Vico ha sollevato il tema della scarsa qualità dei servizi di trasporto pubblico del nostro paese, proprio mentre la domanda è in trasformazione e in crescita, specialmente nelle grandi aree metropolitane. Non solo per effetto della crisi. Il punto di Giuseppe Biesuz, AD di Trenord, su Corriere.it.

L’articolo trae spunto dall’incidente verificatosi sulla metropolitana milanese, con le inevitabili code di polemiche che ne sono seguite sulle responsabilità e sulla esigenza di stabilire delle nuove fasce di garanzia a maggior tutela dei viaggiatori.

Certamente stride il vedere che il cosiddetto popolo dei “garantiti” possa generare tanto disagio ai “non garantiti”. Questo è un punto su cui bisognerà rapidamente trovare una soluzione: nel nostro paese da troppi anni le infrastrutture e i servizi di trasporto pubblico di massa sono sparite dall’agenda delle priorità strategiche, dimenticando di fatto che una mobilità efficiente è fattore determinante per lo sviluppo.

Nel settore ferroviario quello di cui ci si è dimenticati sono i 16.000 km di binari dove vengono prodotti ogni anno 235milioni di chilometri/treno, ovvero il 75% dell’intera produzione ferroviaria italiana per il trasporto di centinaia di migliaia di pendolari in ogni angolo del Paese. Si calcola oggi che servirebbero 1000 treni nuovi.

Aggiungiamo poi che il trasporto su gomma è segmentato in un arcipelago composto da 1.200 operatori piccolissimi, dove anche i maggiori operano su un perimetro che non supera il mercato locale. In Europa viceversa ci sono player che operano su scala nazionale, fanno sia ferro sia gomma e hanno assunto progressivamente una dimensione internazionale. I gap che ci separano dall’Europa in termini di tassi di concentrazione e dimensione dei player è stimato in 15-20 punti percentuali.

Per superare queste distanze servirebbero almeno due cose. Innanzitutto un quadro regolamentare delle tariffe e delle risorse che sia stabile e non soggetto a continui ripensamenti. In secondo luogo, la presenza anche nei trasporti di alcune medio-grandi aziende serie e affidabili, come da tempo esistono in Europa, con la massa e la forza finanziaria e manageriale in grado di fare gli investimenti che servono e attrarre il capitale di rischio.
Proseguire sulla strada delle liberalizzazioni è fondamentale, per recuperare competitività. Ma se questo processo non sarà accompagnato dalla rapida creazione di alcuni grandi operatori leader, superando le vecchie inerzie, potrà risultare devastante. Potremmo rischiare di fare la fine di una colonia a favore dei nostri partner europei.

Se a passare di mano fossero le gestioni meno efficienti, nessuno se ne dispiacerebbe.Ma se a passare di mano fossero i segmenti di mercato più redditizi avremmo fatto un grave danno al paese. La competizione avviene tra imprese di medio-grandi dimensioni, in grado di attrarre i capitali e i migliori talenti professionali e manageriali.

Tutto questo significa che dalla crisi del trasporto pubblico del nostro paese potremo uscire solo se sapremo rivedere alla radice il suo modello di finanziamento, ancora troppo dipendente dalla sola mano pubblica e frenato da logiche dipendenti da un patto sulle tariffe ormai insensato.

Stoccolma, Londra e Parigi sono tra le città dove le tariffe del trasporto pubblico sono tra le più alte d’ Europa a fronte tuttavia di una qualità del suo network di straordinaria eccellenza. Solo da noi il tema delle tariffe è un tabù e il fenomeno della integrazione tariffaria è all’anno zero.

A Londra esiste dalla fine degli anni sessanta mentre a Tokio si sta lavorando ad un sistema su base multiregionale.Un recente studio della London School of Economics, evidenzia che la capacità di attrazione di capitali e talenti delle città è in funzione della loro infrastrutturazione in termini di strade, autostrade, ferrovie e organizzazione della mobilità.
Milano in questo contesto è, rispetto alle capitali europee, forse l’unica città in cui, nonostante gli sforzi della Regione,non esiste ancora un sistema di tariffazione integrata e non esiste un unico operatore integrato dei servizi urbani, metropolitani e ferroviari sub-urbani. Da Parigi a Berlino, da Madrid a Barcellona la gestione è unitaria. Sulla Grande Milano gravitano infatti 9 milioni di persone, secondo il Censis, ai cui bisogni bisognerebbe dare una risposta europea.

Anche questa potrebbe essere una occasione positiva per approfittare della crisi,per modificare gli ormai sclerotizzati comportamenti pubblici e cominciare a “guardare le cose con le orecchie” come dice il conte di Gloucester a Re Lear, ormai vecchio e cieco. (articolo di Giuseppe Biesuz, ad di Trenord. Tratto dall’edizione online del Corriere della Sera 07-10-12)


FONTE:
 Trenord

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