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La Grecìa Salentina e le sue tradizioni

Nel corso degli anni Novanta ha inizio un processo di cooperazione tra una serie di comuni del centro Salento; questi luoghi sono legati tra loro da un’antica lingua e da antiche tradizioni.
Lo Stato Italiano riconosce la minoranza linguistica greca d’Italia, caratterizzata da due isole linguistiche: una nel reggiano, comprendente cinque comuni e una nel Salento, di cui fanno parte ben undici comuni, tra cui nove aree ellenofone.

La sopravvivenza del dialetto greco o griko è messa a dura prova in questi comuni, che contano poco meno di quarantamila abitanti e che, negli ultimi decenni, sono stati soggetti a molte contaminazioni linguistiche e culturali.

Il turismo è sempre più intenso nel sud della Puglia e in particolare attorno a queste zone, che vantano una cultura ricca e affascinante, immersa in un ambiente quasi incontaminato e dal clima estremamente mediterraneo.
Sempre più visitatori scelgono il periodo primaverile ed estivo per godere di una terra che richiama l’antica tradizione greca e unita da un legame di fratellanza proprio con il popolo greco.

Per scoprire appieno le bellezze e le tradizioni, si consiglia di soggiornare almeno una settimana nel Salento: si può optare per un appartamento, un Villaggio Turistico a Otranto, una casa vacanze o un B&B.
I greci definiscono, non a caso, il griko come Italiano Meridionale o <Katoitaliòtika> in greco.

La Notte di musica e danza più famosa del Salento

Si tratta del festival di musica popolare che più di tutti rappresenta la particolare tradizione canora e culturale del luogo.
La Notte della Taranta si svolge nel cuore di Melpignano e attira ogni anno, nel periodo estivo, oltre centomila spettatori e un gran numero di artisti internazionali, che scelgono di approcciarsi a questo genere musicale caldo e coinvolgente.

La cosiddetta Pizzica, deviazione della classica Taranta, nasce come danza di corte tarantina e viene in seguito applicata per i rituali terapeutici dai soggetti morsicati dalla tarantola.
Ogni piazza, in realtà, ospita piccoli concerti creando un’atmosfera che solo il Salento può regalare.

La pizzica-pizzica può essere ballata da chiunque, in gruppo o in coppia; i ballerini più esperti alternano passi calmi a forti battiti dei piedi al suolo e vorticosi giri, creando spesso nuove coreografie da non perdere.

Cantastorie: una tradizione da tramandare

Esiste un canto popolare recitato in griko, in occasione del sabato precedente la Domenica delle Palme.

Si tratta di un racconto evangelico della Passione di Cristo o come si intitola <I Pasiuna tu Christù>, che vede in scena quattro protagonisti, tra cui due cantori che si alternano nelle strofe, un musicista ed un portatore di palma.

Proprio la palma rappresenta un simbolo importante nella tradizione salentina per il loro potere di allontanare le disgrazie.
Queste palme, così come i ramoscelli di ulivo, vengono solitamente adornati dalle Zagareddhe, nastri colorati che richiamano i raggi del sole.

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Le Bandiere Blu 2010

Sono state assegnate nella sede della Regione Lazio le Bandiere Blu 2010, i riconoscimenti che ogni anno premiano le spiagge italiane.

Prima di entrare nel dettaglio delle località balneari premiate, c’è da tenere in considerazione il fatto che le Bandiere vengono assegnate non solo per la limpidezza delle acque ma anche per una serie di altri parametri. Tra questi le politiche di gestione ambientale e turismo sostenibile intraprese dai Comuni come ad esempio la raccolta differenziata sulle spiagge, la percentuale di aree verdi, la presenza di piste ciclabili, il controllo degli scariche i la presenza di depuratori funzionanti.
Dall’altra parte sono di fondamentale importanza l’accesso alle spiagge per disabili e la presenza dei servizi per le famiglie e per i più piccoli.

Tutti questi fattori concorrono ad assegnare i premi e se regioni com la Sardegna, la Sicilia, la Puglia hanno avuto poche bandiere non è certamente per la messa in discussione del suo mare cristallino, tra i più al mondo. Così come le tante bandiere della Riviera Romgnola vanno interpretate con la ricerca e l’impegno delle istituzioni locali verso la sostenibilità ambientale dei loro impianti balneari.

La Regione con il maggior numero di bandiere è la Liguria cn 17, seguita da Marche e Toscana con 16. Ottimi piazzamenti anche per Abruzzo e Campania con la provincia di Salerno sugli scudi. Fanalini di coda Molise e Basilicata.

Se si analizzano i numeri delle Bandiere assegnate dalla Fee – Foundation for Environmental Education- sembra che ci debba essere pò di delusione invece per uno dei territori più belli d’Italia: il Salento. Il tacco d’Italia pugliese ottiene solo 3 Bandiere Blu – o 4 se si vuole includere Ostuni nel territorio salentino. Le tre località premiate sono Castro, Salve e Melendugno. Tuttavia la realtà è decisamente diversa: nel Comune di Salve infatti ci sono diverse località balneari che si possono considerare come premiate – Marina di Pescoluse e Torre Vado su tutte. Stesso discorso vale anche per Melendugno. Sulla costa del comune adriatico ci sono infatti Torre Specchia, Torre dell’Orso e San Foca, località tra le più visitare nei mesi estivi non solo del Salento ma dell’intero mezzogiorno italiano.

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