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Milano Art Gallery: L’originale arte di Annalisa Picchioni in esposizione nella nuova collettiva, con la presenza di Andrea Pinketts

Si prospetta un evento di altissimo livello artistico la mostra collettiva che si svolgerà dal 20 dicembre 2014 al 9 gennaio 2015, organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes, nell’elegante contesto milanese della “Milano Art Gallery” in via Alessi 11, vicinissima al Duomo e alle zone nevralgiche della città. L’inaugurazione della mostra “Evoluzioni artistiche” è fissata per sabato 20 dicembre alle ore 18.00, con la presenza d’eccezione del noto scrittore e personaggio televisivo Andrea Pinketts. Nel selezionato novero dei partecipanti, Annalisa Picchioni propone opere frutto di un’originale ricerca basata sull’informalismo pittorico, rivisitato con una formula di proiezione tridimensionale di coinvolgente impatto.

Del suo percorso di evoluzione stilistica la Picchioni racconta: “Ho approfondito la tecnica dell’incisione grazie al metodo Hayter, con la stampa simultanea a colori. Negli anni è aumentata la passione per la fotografia e ho proseguito il costante esercizio di sperimentazione inserendo nei quadri delle particolari lastre di plexiglass, che ne accentuano la visione in proiezione tridimensionale. Attraverso le mie opere voglio fare emergere quel mondo interiore ricco di sogni e magie e metterlo in contrapposizione con quello ‘costruito’, che è ben visibile e alla luce di tutti”.

Nel commentare le peculiari caratteristiche della sua produzione è stato scritto “Il virtuosismo, frutto del geniale spirito d’inventiva e di rielaborazione, si contrappone alla banale ricerca copiativa producendo un vivace e variegato scenario fantastico. Attraverso un linguaggio narrativo elegante, articolato, armonico e coerente, si indulge verso moduli d’espressione nei quali la pittrice immette in metafora una sintesi magmatica esistenziale del proprio vissuto, assemblandone ogni singolo frammento, che entra a far parte di un racconto omogeneo e unitario impresso nei dipinti. Si inseriscono una serie di rimandi incrociati tra i dati percepiti e i contenuti sostanziali, sedimentati ai ricordi di vita, congiunti agli echi profondi dell’inconscio introspettivo, che lascia emergere fantasie e sogni in un avvincente ‘gioco onirico’ da condividere con il fruitore. Dimostra un’acquisita maturità espressiva tra sperimentazione e memoria supportata dalla sfera sensoriale soggettiva, in una doviziosa ricerca, fatta direttamente all’interno della pittura e dei suoi elementi costitutivi primari, finalizzata a evidenziare tramite l’innata forza energetica delle immagini rievocate, la meraviglia di uno spettacolo visionario nel quale l’amore, la poesia, il sentimento, l’emozione si sono ‘magicamente’ dati appuntamento tutti insieme”.

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Asti: Il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi presente al vernissage della personale di Luciano Berruti

Attesissima la prestigiosa mostra personale dal titolo “L’essenza del colore” del noto pittore Luciano Berruti, che sarà inaugurata in data Mercoledì 17 Dicembre alle ore 18.00, con esclusivo vernissage e la presentazione del professor Vittorio Sgarbi, presso il Museo Diocesano San Giovanni, in Via Natta 36 ad Asti, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. L’esposizione resterà allestita in loco fino al 30 Dicembre 2014.

Su Berruti è stato scritto “Tutte le immagini che dipinge sembrano viste attraverso un filtro che attenua le linee dritte, lascia indefiniti i contorni, ma soprattutto dona una dominante cromatica, che diventa quasi una sigla, un segno di riconoscimento della sua pittura. La sua arte è un dialogo con gli oggetti, con la natura, con le suggestioni di un tempo, di ricordi e di sottili emozioni, che si traduce in una rappresentazione, in cui il colore costituisce l’elemento determinante nella costruzione del quadro“.

L’artista racconta: “Mi sono avvicinato all’arte pittorica nella prima metà degli anni Sessanta, ma la mia attività è stata da sempre legata al mondo del colore. Ad Asti, il mio negozio d’abbigliamento era conosciutissimo e mi ha permesso di acquisire grande esperienza nell’ambito tessile della maglieria, del cashmere e di realizzare originali creazioni colorate, avvalendomi del prezioso filato, molto apprezzate da Zegna, Krizia, Valentino e Donna Karan. Il lavoro mi ha portato a viaggiare parecchio e a soggiornare nelle più affascinanti città d’arte italiane ed estere. L’assiduo e intimo contatto con i luoghi, in cui si respira e si valorizza al meglio la componente spirituale, ha accentuato in me il già consolidato feeling con l’elemento cromatico e mi ha spronato a dipingere opere, definite -emozioni allo stato puro-“.

Segni e raffinate orchestrazioni cromatiche, in armonia con le forme astratte e ariose, si ritrovano nei suoi dipinti, confermandone la delicata sensibilità e l’indubbio spessore creativo. Tutto poggia su dati di una realtà, che si piega alle sensazioni e si modifica alla propulsione della fantasia, fino a farsi linguaggio dialettico, tra la forza delle pennellate e la lieve gradualità della timbratura.

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Alla Milano Art Gallery Alessandro Testa espone le sue originali opere con l’organizzazione del manager Salvo Nugnes e la presenza di Andrea Pinketts di Italia Uno

In occasione della prestigiosa esposizione collettiva “Evoluzioni Artistiche” che si terrà nella storica “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano, a due passi dal centro cittadino e dal Duomo, il pittore Alessandro Testa presenterà una corposa serie di dipinti caratterizzati dal vivace e multiforme cromatismo della materia astratta. L’evento, organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes, sarà inaugurato con la presenza d’eccezione del noto scrittore noir e popolare volto televisivo Mediaset Andrea Pinketts. L’esclusivo vernissage è previsto in data Sabato 20 Dicembre 2014 alle ore 18.00. L’allestimento resterà in loco fino al 9 Gennaio 2015, con ingresso libero per le visite. 

Di recente l’artista spoletino ha partecipato con successo alla grandi mostre di “Spoleto Arte” e “Spoleto incontra Venezia” con l’autorevole curatela del professor Vittorio Sgarbi, che nel commentarne le connotazioni stilistiche distintive ha dichiarato Al gusto di Tancredi si ispira Alessandro Testa. Nei quadri gesti incisivi e nervosi graffiano la superficie limacciosa innaffiata da macchie zafferano e nere”.

Sul suo percorso artistico Testa spiega Essendo un autodidatta non ho tecniche particolari, seguo l’istinto. Uso colori acrilici e smalti, senza l’uso dei pennelli. Pittoricamente parlando, mi sento severamente sotto esame davanti a ogni tela, sfido sempre me stesso e non mi accontento quasi mai. Solo dai battiti del cuore capisco se la mia opera è riuscita, per la straordinaria emozione, che mi infonde. Vorrei essere ricordato come un pittore, forse anomalo, ma liberissimo, che non ha mai accettato costrizioni e condizionamenti”.

La sua evoluzione di ricerca stilistica è incentrata e focalizzata sulla sperimentazione delle cromie e sfumature tonali. Il colore nel suo utilizzo più vario ed eterogeneo, diventa il protagonista principale sulle tele e viene distribuito quasi con gestualità impulsiva, per trasmettere intensi messaggi, che lo spettatore deve saper cogliere e interpretare in modo soggettivo e personalizzato. Il suo campo d’applicazione è l’informalismo e l’astrattismo materico, con un linguaggio espressivo scaturito e guidato dal moto dell’anima più spontaneo e dall’istinto di pura irrazionalità. L’impatto visivo delle creazioni è di immediato coinvolgimento emozionale. Fin dal primo sguardo l’osservatore rimane quasi ipnotizzato e viene conquistato dalla dirompente irruenza impressa, recependone la vibrante enfasi ideativa.

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Direttamente da Mistero – Italia 1, Andrea Pinketts ospite alla collettiva di Milano Art Gallery, tra gli artisti Alessio Serpetti

Grande attesa per la mostra collettiva presso l’esclusivo spazio della galleria milanese “Milano Art Gallery” ,sita in via Alessi 11, vicino al Duomo e al cuore del centro urbano, dove saranno esposte opere di talentuosi artisti contemporanei ,con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. L’interessante iniziativa, intitolata “Evoluzioni Artistiche”, sarà inaugurata Sabato 20 Dicembre 2014 alle ore 18.00 e rimarrà in loco fino al 9 Gennaio 2015. Durante il vernissage è previsto l’intervento, in qualità di super ospite, di Andrea Pinketts, noto scrittore noir nonché affermato volto televisivo della popolare trasmissione Mediaset “Mistero”. All’interno della corposa mostra si potranno apprezzare anche le originali opere d’ispirazione mistico-allegorica del pittore figurativo Alessio Serpetti.

In riferimento alla ricerca stilistica di Serpetti, viene evidenziato come “Nel suo lavoro il ricorso al colore è minimo; prevale piuttosto un elegante uso della monocromia, che lascia al segno il compito di svolgere una pregnante funzione narrativa. I contorni si fanno lievi, dando vita ad ambientazioni tratteggiate con minuzia e alla declinazione di figure femminili di sconcertante bellezza”.

Nel descrivere le fondamenta portanti del suo percorso artistico è stato scritto “Nei quadri le figure femminili sono spesso protagoniste dello scenario; al contempo sensuali, attraenti, enigmatiche, intriganti, inquietanti e sono avvolte da simboli esoterici arcaici appartenenti alla terra e alla notte. Serpetti propone una pittura densa di significati e messaggi subliminali di matrice allegorica, innervati da profonde radici storiche, che si presenta come una volontà di recupero anacronistico di visioni, le cui fonti provengono da molto lontano; dai manieristi del Cinquecento fino al Surrealismo più recente. Tali visioni vengono integrate e arricchite da una serie corposa di allegorie, metafore, simbologie reinterpretate, con vivace spirito d’inventiva, in chiave personalizzata. Ogni scena di derivazione classica, serve a Serpetti per rievocare e rappresentare su tela una sorta di scenario teatrale, come se la superficie pittorica fungesse da coreografico palcoscenico. Egli mette in scena uno spettacolo, nel quale si impegna a evidenziare la gestualità delle figure riprodotte, gli effetti suggestivi di controluce, gli anfratti fiabeschi e leggendari della narrazione, il mistero avvincente con cui il suo pennello riesce a ritrarre le sembianze femminili in una magica allure, ottenendo il massimo risalto d’effetto”.

Per lui la crescita e la maturazione di ciascun individuo, avvengono dentro il fitto tessuto connettivo secolare delle relazioni e dei rapporti sociali. Si proiettano a rivelarne i meccanismi e la casualità che li innescano tramite i “luoghi della pittura e della sua immaginazione“, concepiti come tracce testimoniali dell’adesione e dell’appartenenza a una civiltà millenaria, che rimane sempre e comunque presente, anche quando viene collocata all’ombra della modernità.

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Milano Art Gallery: Patrick di Striscia La Notizia in visita alla mostra di Gianluigi Cannella

Patrick Ray Pugliese, popolare volto e personaggio televisivo, da Striscia La Notizia al Grande Fratello e ad altre trasmissioni di successo, ha visitato di recente la mostra fotografica “Istanti di vita” di Gianluigi Cannella, allestita dal 20 Novembre al 5 Dicembre 2014 nello storico contesto della “Milano Art Gallery” in via Alessi 11 a Milano, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. Nell’occasione Patrick ha espresso positivi apprezzamenti verso l’artista per il vivace estro creativo.

Patrick ha commentato: “Queste fotografie sono davvero coinvolgenti. Cannella è riuscito a cogliere al meglio le caratteristiche distintive e salienti dei soggetti e delle immagini rappresentate, dimostrando spiccata sensibilità e consolidata competenza. Ha giocato abilmente sull’ imprimere il massimo risalto anche ai colori, come faccio anche io nei quadri di mia creazione, dove l’elemento cromatico assume fondamentale rilevanza, poiché rafforza e valorizza ulteriormente le raffigurazioni riprodotte, dando un’intensa valenza simbolica all’insieme compositivo, così come riscontro in questi emozionanti scatti d’autore”.

Nel commentare il suo variegato percorso nel mondo dell’arte fotografica, coltivato fin dalla tenera età, Cannella dice:“Essendo molto appassionato anche di poesia, mi piace unirla in sinergica commistione alla fotografia. Penso che una poesia e una fotografia non abbiano bisogno di spiegazioni, perché bisognerebbe riuscire a trasmettere delle emozioni comunque attraverso una fotografia e un testo poetico. Il mio intento primario è quello di poter trasmettere emozioni stimolanti, spontanee e istintive nell’osservatore, condividendo quelle che ho provato io durante i miei reportage, realizzati in viaggio e facendo esperienze particolari e molto interessanti da immortalare con l’obiettivo”.

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Nomi illustri impressi nella terracotta, da Beckam a Sting, da Fiorello a Papa Ratzinger, nella nuova mostra della Milano Art Gallery‎

La rinomata galleria spazio culturale “Milano Art Gallery” in via Alessi 11, vicinissima al Duomo e al centro storico cittadino, si prepara ad accogliere un’esposizione di sorprendente originalità, composta da una serie di tavolette in argilla, con impresse le firme autografe di esponenti di spicco e di personalità illustri del panorama attuale. Queste creazioni appartengono alla più grande collezione mondiale esistente di questo genere. Nel novero dei nomi che fanno parte della raccolta rientrano Papa Benedetto XVI, il presidente Giorgio Napolitano, il presidente Barack Obama, Rita Levi Montalcini, Sting, Fiorello, David Beckham, Claudio Baglioni, Catherine Spaak, Al Bano, Gianni Morandi, Claudia Cardinale, Zucchero e molti altri. La mostra, intitolata “Autografi d’arte”, è organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes e si svolgerà dal 6 al 19 Dicembre 2014, con inaugurazione prevista in data Sabato 6 Dicembre 2014 alle ore 18.00. Saranno allestite, come cornice di contorno, delle immagini fotografiche inedite, che immortalano i momenti salienti delle firme vip d’autore.

L’organizzatore Salvo Nugnes spiega: “Le tavolette sono state realizzate dall’artista Gianni De Girardi, che ha scelto l’argilla per rendere indelebili e incancellabili nel tempo, i prestigiosi autografi dei vip e dei personaggi, che si sono prestati a incidere le proprie firme sulla superficie argillosa. Ogni tavoletta è racchiusa e conservata in appositi cofanetti di legno, per sigillarne e valorizzarne l’autenticità, come pregiati tesori di suggestiva espressione artistica”. E prosegue, sottolineando l’arguto spirito d’inventiva di De Girardi, considerato un po’ come un moderno scriba: “Per realizzare la raccolta, ha individuato una tecnica con una procedura di lavorazione davvero particolare ed esclusiva. Per ottenere gli autografi, vengono utilizzate delle stanghette di occhiali, che fungono da penna, sull’argilla umida. Poi le tavolette vengono infornate per 36 ore e riposte nei cofanetti, mantenendone l’assoluta integrità. Le tavolette hanno tutte la dimensione standard di 30cmx20cm e garantiscono la perfetta e fedele riproduzione delle firme autografate”.

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Silvana Giacobini con il manager Salvo Nugnes introducono il nuovo romanzo giallo “Il leone di terracotta” ad Arte Padova 2014

In occasione della fiera Arte Padova edizione 2014, svoltasi dal 14 al 17 Novembre, la nota giornalista scrittrice Silvana Giacobini è stata ospite d’eccezione nel prestigioso contesto fieristico, per presentare il suo ultimo romanzo di successo intitolato “Il leone di terracotta” (Cairo) insieme al manager produttore Salvo Nugnes, che ha fatto da relatore durante il dibattito. L’evento, tenutosi in data Domenica 16 Novembre, ha coinvolto una corposa affluenza di pubblico attento e partecipe, piacevolmente intrattenuto dall’avvincente racconto sulla vicenda narrata nel libro e sull’interessante percorso professionale della Giacobini, documentato attraverso la proiezione di immagini da lei vivacemente commentate.

La Giacobini ha spiegato “Ho scelto come ambientazione per la storia la splendida zona territoriale delle langhe piemontesi, che reputo un contesto di intenso fascino e preziosa bellezza, da sempre avvolta da intricati misteri occulti. Le protagoniste principali sono due giovani amiche, Margot e Beatrice. Lo scenario, che funge da cornice è l’antica villa padronale di proprietà dell’illustre famiglia blasonata dei Tornero D’Albrizzi, a cui appartiene Beatrice. Margot, famosa scrittrice giallista viene chiamata dall’amica per indagare sulla scomparsa del fratello James, risalente a molti anni addietro. Nella sua ricerca della verità Margot si addentra pericolosamente anche nella Torino esoterica rischiando la vita, ma poi si innamora con travolgente passione e c’è un epilogo finale pieno di romanticismo“.

E proseguendo ha evidenziato “Mi ha stimolato la fantasia scrivere un giallo, che avesse l’apparente andamento di un viaggio nella normalità. La villa è un collage di fantasia, mentre molti dei luoghi menzionati esistono davvero nella realtà, come il Divin Caffè che si trova a Barolo e il Castello Falletti con il Museo del Vino. Il caso di James scomparso giovanissimo da casa lasciando dietro di sé  tracce diverse e contrastanti, si ispira volutamente ai numerosi casi di cronaca nera. Le sparizioni improvvise dei minori e dei giovani adulti possono nascondere molte verità più difficili da individuare, con il forte sospetto che non tutto nasca da una intenzionalità spontanea di sparire“.

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Grande attesa per la prima edizione della Biennale Milano su iniziativa della Promoter Arte

Il cosmopolita capoluogo lombardo ospiterà l’attesissima prima edizione dell’innovativa esposizione d’arte internazionale: Biennale Milano. Essa si terrà, a breve, in una location d’eccezione, con l’organizzazione di Promoter Arte, affermata società specializzata in mostre, editoria e comunicazione.

L’idea di una Biennale a Milano analoga a quella di Venezia è del manager produttore Salvo Nugnes che ha dichiarato: “Milano è sempre stata molto recettiva, sensibile e pronta ad accogliere nuove situazioni. In più, è una città dove svolgo già diverse attività connesse al mondo dell’arte e della cultura, dunque la ritengo ottima come sede ospitante per un evento come la Biennale” La passione e la voglia di generare un appuntamento artistico-culturale atto a promuovere l’arte, a superare le difficoltà, a unire diversi stili e idee è quello che muove Promoter Arte a realizzare un evento culturale di portata internazionale. La grande manifestazione accoglierà quindi l’arte in tutte le sue forme quali la pittura, la scultura, la fotografia, la video-arte e molte altre, comprese quelle più innovative. Le straordinarie opere giungeranno da talentuosi artisti provenienti da tutto il mondo.

Biennale Milano cercherà di andare oltre alla semplice mostra. Sarà luogo di confronto, di valorizzazione di ogni artista, che si sentirà totalmente libero di potersi esprimere trasmettendo ogni emozione attraverso l’originalità delle sue creazioni. La pregiata iniziativa sarà inoltre luogo d’incontro di numerosi curatori, grandi critici e studiosi d’arte specializzati, di fama mondiale che arricchiranno l’importante evento.

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Arte Padova 2014: presentazione eccezionale de “Il leone di terracotta” di Silvana Giacobini, supportata dal manager Salvo Nugnes

Appuntamento culturale di grande interesse all’interno della Fiera Arte Padova 2014, con la presentazione dell’ultimo avvincente romanzo giallo della giornalista scrittrice Silvana Giacobini, dal titolo “Il leone di terracotta” (Cairo). L’evento è previsto in data Domenica 16 Novembre alle ore 17.30, presso la sala conferenze (Padiglione 8). Ad affiancarla come relatore durante l’incontro sarà il manager Salvo Nugnes e verrà dato anche ampio spazio per un vivace dibattito con il pubblico presente in loco.

La coinvolgente narrazione ha come protagonista Margot Amati, scrittrice di successo, che inizia quella che crede essere una tranquilla vacanza ospite dall’amica Maria Beatrice Tornero D’Albrizzi, ex compagna di collegio, che le chiede di fare luce sulla misteriosa scomparsa del fratellastro James, avvenuta circa vent’anni prima, che Beatrice non ha mai smesso di attendere. I Tornero D’Albrizzi sembrano davvero una famiglia da romanzo quasi fiabesco. Nobili di antichissimo lignaggio vivono nella loro villa da sogno e sono immensamente ricchi. Ma non è tutto come appare. Infatti, in un crescendo di episodi ad intreccio e colpi di scena ad effetto, Margot si addentra per indagare e scavare, imparando a muoversi in un ambiente formalmente ineccepibile, ma che in realtà si rivela assai crudele e spietato. Nella sua ricerca della verità rischia la vita, ma poi trova l’amore appassionato, travolgente e inatteso, proprio come racconta nei suoi scritti.

Sul contesto scelto come cornice territoriale la Giacobini precisa “Ho individuato come ambientazione più congeniale la zona piemontese delle langhe, che considero una terra di rara bellezza e prezioso fascino, che è da sempre avvolta da misteri occulti. Mi ha incuriosito pensare, che dietro questa immagine così paradisiaca si possa nascondere il veleno del male, rappresentato metaforicamente dalle masche ossia le streghe, qualcosa che dunque non corrisponde ad un’immagine in apparenza così perfetta e mi ha stimolato la fantasia di scrivere un giallo, che avesse l’apparente andamento di un viaggio nella normalità. La villa è un collage di fantasia, ma molti dei luoghi sono reali. Il Divin Caffè esiste davvero a Barolo, come anche il Castello Falletti con il Museo del Vino”.

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Annemarie Ambrosoli presente ad Arte Padova 2014 con i suoi dipinti esposti dalla Milano Art Gallery

Sta per aprire i battenti la prestigiosa Fiera Arte Padova, che si terrà dal 14 al 17 Novembre. Presso lo stand n. 74 (Padiglione 7) della Milano Art Gallery, che ha sede a Milano in via Alessi 11, in zona centralissima, si potranno ammirare le coinvolgenti creazioni pittoriche di Annemarie Ambrosoli, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes.

È recente la positiva partecipazione dell’Ambrosoli alla grande mostra di “Spoleto Arte” tenutasi nel secolare Palazzo Leti Sansi a Spoleto, sotto l’esperta curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione di Salvo Nugnes. Su di lei il noto critico ha sottolineato con positivi commenti “Il tachisme è vivace e festoso, in una tessitura cromatica, che richiama gli arazzi”.

È alla natura e all’Alto Adige, che si ispirano i dinamici giochi di colore delle sue tele. Al riguardo l’artista spiega “La natura è il mio principale modello di riferimento, da cui traggo l’ispirazione per realizzare i miei animati giochi cromatici. In primis desidero trasmettere emozioni e sentimenti con la mia arte. Il soggetto rappresentato passa per così dire in secondo piano, seppur rivestendo una posizione importante nell’insieme compositivo della narrazione pittorica”. E prosegue “Gli alberi sono una tematica primaria, soprattutto durante la stagione fredda. Passeggiando in cerca di stimoli per la mia ispirazione, scopro nei loro rami dei movimenti conosciuti, che riescono ad infondermi particolari emozioni, che poi imprimo e trasferisco nelle opere”.

 Altro filone ricorrente è quello dei “Nudi e ritratti”. Non emerge soltanto la raffigurazione del viso, ma si evince la personalità peculiare e caratteristica del modello riportato nel quadro. L’Ambrosoli dice “Nei nudi, come insegnano i pittori impressionisti Renoir, Manet, Degas non è la sola rappresentazione del corpo di interesse, ma l’essere in quanto individuo, i suoi sentimenti, le emozioni, i sogni, le paure, le speranze”.

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Carcere di Rebibbia a Roma: Evento a scopo solidale tra arte e musica con l’imprenditore e showman Vittorio Gucci insieme al manager Salvo Nugnes

All’interno dell’Istituto Penitenziario Femminile di Rebibbia a Roma, nel contesto del Liceo Artistico E. Rossi, è imminente l’evento d’intrattenimento tra arte e musica con finalità benefiche e di solidarietà, che vedrà il poliedrico Vittorio Gucci, imprenditore, showman, compositore e musicista cimentarsi in conferenza affiancato dal manager produttore Salvo Nugnes in qualità di relatore. Durante l’incontro Gucci parlerà dell’importante concorso denominato #26MotiviPerFareArte, da lui ideato, che sta riscuotendo consensi unanimi. Non mancheranno poi momenti di piacevole performance canora e musicale, con un’inedita esibizione dal vivo da parte del talentuoso Gucci. 

In particolare il concorso, con partecipazione libera e gratuita, è destinato a ragazzi e ragazze dai 18 ai 26 anni e vedrà selezionati 26 vincitori scelti da un’apposita giuria composta da grandi nomi del panorama attuale, con Vittorio Sgarbi presidente, Giorgio Forattini, Cristiano De André, Alessandro Meluzzi, Jo Squillo, Stefano Bidini, Antonio Vandoni. Il concorso è in prima linea anche per il sociale. Sarà infatti selezionata un’opera realizzata da ognuna delle seguenti strutture: la Comunità Exodus di Don Antonio Mazzi, la Cooperativa Sociale AGAPE “Madre dell’Accoglienza” del Prof. Meluzzi, la Casa di Reclusione di Bollate, a Milano, e appunto il Liceo Artistico Statale “E. Rossi” di Rebibbia. Per ricevere tutte le informazioni utili e iscriversi è possibile consultare il sito di riferimento www.26motiviperfarearte.com.

Gucci spiega: “Voglio precisare, che nessuno vincerà niente di ‘materiale’ dal concorso, ma cercheremo nel nostro piccolo di dare una possibilità a tutti coloro che parteciperanno e grandi opportunità ai 26 prescelti. Innanzitutto, sarà dato un 3% di royalties sulle vendite dei capi d’abbigliamento e sugli accessori realizzati con l’opera del singolo artista. Penso comunque, che sia fondamentale, che l’artista possa riuscire davvero a realizzarsi grazie al concorso, poi tutto arriva da sé direi…”.

Il 10 Ottobre scorso Gucci, durante una prestigiosa serata di gala svoltasi nel rinomato Auditorium Fondazione Cassamarca a Treviso per festeggiare i 150 anni della Croce Rossa, è stato insignito dalle Istituzioni della Prefettura Cittadina di una speciale Targa Premio di riconoscimento “Per l’impegno nell’imprenditoria giovanile e l’innovatività del progetto #26MotiviPerFareArte“.

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Roma: Iniziativa benefico solidale presso il Carcere di Rebibbia con Padre Enzo Fortunato e il manager Salvo Nugnes

Importante appuntamento culturale a scopo benefico solidale presso l’Istituto Penitenziario Femminile di Rebibbia a Roma, all’interno del Liceo Artistico E. Rossi, con protagonista Padre Enzo Fortunato, responsabile della sala stampa del Sacro Convento di Assisi e noto volto televisivo, che in data Venerdì 7 Novembre 2014, presenterà il suo libro di recente pubblicazione intitolato “Vado da Francesco” (Mondadori). Ad affiancarlo per l’occasione in qualità di relatore sarà il manager produttore Salvo Nugnes.

 

Sulle tematiche affrontate Padre Enzo spiega: “Il testo contiene dei racconti sulla ricerca di Dio. Si narra di uomini e donne, poveri e potenti, che visitano Assisi attratti dalla sua bellezza artistica e dalla corposa tradizione culturale, ma che poi in quel frangente riscoprono la spiritualità, che talvolta è rimasta sepolta dalle vicende dell’esistenza quotidiana“.

 

E prosegue sottolineando: “Questo libro nasce dalla consapevolezza di fare emergere la tensione spirituale presente in ogni uomo. Ci siamo accorti, accogliendo diversi pellegrini, non solo i vip e i personaggi famosi, ma anche gli uomini attratti dalla cultura, dall’arte e coloro che sono attratti dalla figura di San Francesco, che in tutti c’è questo grande desiderio di spiritualità. La cosa più bella è vedere quando arrivano i pellegrini ad Assisi, prima ancora dei pellegrini i turisti, che vengono solo per il patrimonio artistico culturale. Il mio intento è stato quello di -verbalizzare- quasi come un amanuense, questa tensione spirituale in modo che l’uomo di oggi potesse soffermarsi, riflettere e anche meditare su questo grande tesoro, che a volte è sepolto da tante cose e non emerge“.

 

Padre Enzo, che è anche Direttore degli editoriali della rivista “San Francesco Patrono D’Italia” dice: “Non esiste strada più solenne della vita di tutti i giorni per ridare bellezza alla nostra umanità, attraverso sani pensieri, nobili gesti e soprattutto una fede colorata di amabilità francescana. La vera rivoluzione antropologica non avviene fuori di noi, ma dentro di noi attraverso un percorso, che ci permette di essere uomini fraterni o come direbbe San Francesco uomini amabili. Un volto riverso verso Dio è necessariamente un volto rivolto verso un fratello“.

 

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“Spoleto incontra Venezia”: Il futurismo di Matteo D’Errico ottiene particolari consensi elogiativi

Si è conclusa di recente con forte risonanza mediatica la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura del Professor Vittorio Sgarbi, allestita dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, nel contesto veneziano di due affascinanti edifici secolari, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Nel selezionato parterre di artisti partecipanti lo scultore di matrice futurista Matteo D’Errico ha ricevuto significativi riconoscimenti di apprezzamento.

 

Sulla sua peculiare espressione stilistica di originale sperimentazione è stato commentato “Nel rispetto dell’essenza dei componenti utilizzati, squisitamente tecnica, quali l’alluminio, il rame, la bachelite, i materiali plastici e altre misteriose leghe isolanti, le opere non mostrano integrazioni cromatiche, esibite invece negli sgargianti cavi elettrici. Si tratta di arte generata dal riciclo di materiali, che rimanda ad una concezione sociale per nulla ludica, anzi contraddittoria di una società dei consumi, che produce scorie inutilizzabili e inquinanti. Arte, che si attesta come momento di denuncia, ma che ritrova in se stessa una funzione comunicativa, rinascendo a nuova vita. Archeologia e modernità, geometria e visione idealistica dell’architettura urbana convivono con esercizi di pura fantasia. È artefice di una ricerca artistica con connotati sociali, in cui lo spettatore viene chiamato in causa con la possibilità di inventare ed interpretare a sua volta la realtà immaginata”.

 

D’Errico considera tra i principi ispiratori del suo eclettico modo di fare e concepire l’arte, il Minimalismo, lo Spazialismo, il Realismo e il Serialismo, dai cui trae spunti per rivisitare, riassemblare e trasformare con innata arguzia ideativa e progettuale oggetti, elementi e componenti di svariata tipologia creando delle vere e proprie “molecole d’arte” avveniristiche e innovative.

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“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: SI CONCLUDE CON SUCCESSO L’ESPOSIZIONE DEI SUGGESTIVI DIPINTI DI GIUSEPPE OLIVA

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, svoltasi dal 28 Settembre al 24 Ottobre ha conseguito ampio successo di pubblico e di critica, racchiusa all’interno di due secolari strutture aristocratiche veneziane, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Tra i nomi di spicco presenti il noto pittore Giuseppe Oliva ha partecipato con una corposa ed interessante serie di originali opere di impronta materico-astratta.

 

Sgarbi nel commentarne l’estro artistico ha dichiarato “Artista denso e intenso nella pittura a spatola, che si muove sopra una gamma molto astratta, quasi come si può vedere nei quadri di Cassis”.

 

Oliva spiega “L’emozione più bella quando si dipinge è la gioia di rappresentare le proprie emozioni più profonde, le sensazioni della tua vita a cui ti senti maggiormente affezionato, da cui difficilmente ci si può separare e che fanno e faranno sempre parte del tuo essere e della tua vita. Il mare, gli azzurri, il celeste, il blu fanno parte del mio DNA, come informazioni cromatiche e sensazioni di momenti emozionali vissuti da siciliano, davanti allo specchio di un mare sempre cangiante minuto dopo minuto, fantastico esempio di un divenire, che ti proietta sempre e costantemente verso il futuro o la visione di un infinito, che ti dà il senso della libertà e l’assoluta mancanza di ogni tipo di vincolo o costrizione o il veleggiare delle nuvole, che ti danno il senso della vita che procede comunque pur consapevoli di andare incontro a qualche temporale. Sensazioni, che accumuli e che soltanto con il trascorrere del tempo vengono fuori rievocando momenti della tua vita”.

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“Spoleto incontra Venezia”: Riceve ottimi elogi la pittura d’ispirazione orientale di Stella Maris Garro Pecchioli

In occasione della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” svoltasi nello splendido capoluogo lagunare dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 con l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, è stato particolarmente elogiato il talento pittorico di Stella Maris Garro Pecchioli. L’evento diretto dal manager produttore Salvo Nugnes è stato accolto tra le mura di due grandiosi edifici aristocratici, il Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich.

 

Sull’espressione artistica della Garro Pecchioli è stato dichiarato “I movimenti ascendenti di piante fiorite e girasoli raggianti, dominati decisamente dagli inchiostri gialli, verdi e neri, ma al contempo tenui, sono veramente affascinanti. Figure, che si allontanano con tenacia verso l’alto, ma in un movimento delicatamente circolare di spirale appena accennata. Dipinti, che sanno coniugare i contrasti cromatici con la loro contemporanea delicatezza in un gioco sapiente di tinte decise, ma delicate. Così anche il movimento delle figure predilige in taluni casi una circolarità ascendente o profonda in altri. La sensazione che se ne riceve è quella di una felice e armoniosa -commistione- di contrari. Lavori dal sapore orientale estremo, con il tocco e il carattere di un’artista fine, che è riuscita abilmente a reinterpretare quel gusto secondo un determinato umore e un peculiare carattere tipicamente occidentale”.

 

Le originali trasparenze irregolari e patinate dei fogli di carta di riso utilizzati come superficie di base, mostrano le pennellate variopinte inchiostrate e impresse dall’autrice. Si delineano tratteggi stesi in senso circolare o anche ascendente, rossi e neri, neri e gialli, scale graffiate di grigio e neri, colori accoppiati talvolta miscelati e punteggiati di cromia dorata, ma sempre molto discreti e sobri nelle sfumature tonali. Le forme circolari rievocano gioiose girandole fantastiche o simbolici occhi interiori, che scrutano virtualmente nascosti, in un io vorticosamente turbato, una qualche interessante realtà da apprendere, attirare oppure fuggire, allontanare.

 

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Spoleto incontra Venezia: eccellenti riscontri per Stella Maris Garro Pecchioli e la sua arte orientale

In occasione della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” svoltasi nello splendido capoluogo lagunare dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, è stato particolarmente elogiato il talento pittorico di Stella Maris Garro Pecchioli. L’evento, diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, è stato accolto tra le mura di due grandiosi edifici aristocratici, Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich.

Sull’espressione artistica della Garro Pecchioli è stato dichiarato “I movimenti ascendenti di piante fiorite e girasoli raggianti, dominati decisamente dagli inchiostri gialli, verdi e neri, ma al contempo tenui, sono veramente affascinanti. Figure, che si allontanano con tenacia verso l’alto, ma in un movimento delicatamente circolare di spirale appena accennata. Dipinti, che sanno coniugare i contrasti cromatici con la loro contemporanea delicatezza in un gioco sapiente di tinte decise , ma delicate. Così anche il movimento delle figure predilige in taluni casi una circolarità ascendente o profonda in altri. La sensazione che se ne riceve è quella di una felice e armoniosa 

‘commistione’ di contrari. Lavori dal sapore orientale estremo, con il tocco e il carattere di un’artista fine, che è riuscita abilmente a reinterpretare quel gusto secondo un determinato umore e un peculiare carattere tipicamente occidentale”.

Le originali trasparenze irregolari e patinate dei fogli di carta di riso utilizzati come superficie di base, mostrano le pennellate variopinte inchiostrate e impresse dall’autrice. Si delineano tratteggi stesi in senso circolare o anche ascendente, rossi e neri, neri e gialli, scale graffiate di grigio e neri, colori accoppiati talvolta miscelati e punteggiati di cromia dorata, ma sempre molto discreti e sobri nelle sfumature tonali. Le forme circolari rievocano gioiose girandole fantastiche o simbolici occhi interiori, che scrutano virtualmente nascosti, in un Io vorticosamente turbato, una qualche interessante realtà da apprendere, attirare oppure fuggire, allontanare.

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“Spoleto incontra Venezia”: La pittrice Luana Tuis ottiene ampio consenso elogiativo

Si è conclusa con strepitosi riscontri mediatici la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura del Professor Vittorio Sgarbi, allestita dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 a Venezia, presso due magnifici edifici nobiliari, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. Nel nutrito ed esclusivo novero dei partecipanti la pittrice Luana Tuis ha proposto con successo le sue coinvolgenti creazioni.

 

Nel descriverne la spiccata capacità elaborativa è stato scritto “Lo stile compositivo unitario e omogeneo è caratteristica saliente principale delle opere. Alcune tonalità cromatiche qualificabili come ‘neutre’ vengono amalgamate in impasti e mescolanze, che danno risalto alle forme raffigurate in una visione panoramica d’insieme allargata, tersa e luminosa. Spiccano qua e là cromie più incisive, marcate e squillanti dei gialli, rossi, verdi. Avverte da subito il fascino dei fiumi, dei laghi, delle paludi, tematiche che predilige, poiché nutrono profonda affinità con il suo animo, che forse s’identifica in questi soggetti, distendendosi e placandosi oppure talvolta sconvolgendosi tumultuosamente. Per lei la superficie dell’acqua è in stretto rapporto con il cielo e con la vegetazione”.

 

La Tuis nativa della Svizzera dimostra una passione e un talento precoce per il disegno e il colore. Dei suoi esordi in campo artistico racconta “A 12 anni ho iniziato a dipingere la porcellana e a 13 anni ho realizzato il mio primo ritratto dedicato alla nonna materna. A 15 anni mi sono cimentata nell’uso della tecnica ad olio. Prediligo il figurativo come mezzo di espressione e mi piace anche realizzare opere in stile trompe-l’oeil, su pannelli, tele, quadri su tela o telaio oppure operando direttamente sulla parete. I colori che adopero sono tutti lavabili, garantiti a lungo termine e di agevole manutenzione”.

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Spoleto incontra Venezia: affermazione e consenso di pubblico per l’arte di Claudio Messini

Il poliedrico artista Claudio Messini si è inserito con ampio successo nell’eterogeneo e selezionato novero di presenze rinomate partecipanti alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” svoltasi dal 28 Settembre al 24 Ottobre, nell’incantevole cornice veneziana di due pregiate dimore antichissime, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. L’esposizione è stata curata dal Professor Vittorio Sgarbi, con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. Messini è anche un talentuoso uomo di teatro, attore e regista, poiché ha fondato il noto gruppo de “I Gotturni” che negli anni ha ottenuto positivi apprezzamenti in campo nazionale e internazionale.

Sull’eclettismo pittorico, che lo contraddistingue è stato scritto “Nell’affascinante parallelismo tra teatralità e arte, che caratterizza il suo percorso esistenziale e professionale, risiede un tassello fondamentale per cogliere e comprendere pienamente la peculiare ricerca di sperimentazione stilistica, attraverso cui si incanala e si orienta la versatile e camaleontica capacità ideativa e progettuale. Da un lato, sviluppa l’intento di stupire e sorprendere lo spettatore, che assiste allo scenario recitato sul palcoscenico, dall’altro riesce a conquistare l’osservatore con l’intensità delle opere pittoriche, all’insegna di un tripudio congiunto di emozionante coinvolgimento e immediato impatto emotivo”.

Messini afferma che è l’istinto a spingerlo a dipingere e che l’atto creativo gli trasmette un insieme di forti e coinvolgenti emozioni non ben decifrabili e inquadrabili: entusiasmo, soddisfazione, esaltazione ma anche dubbi, quando la creazione finale non soddisfa pienamente le aspettative da lui perseguite. Per lui la pittura è insita nel suo DNA altrettanto quanto la recitazione e costituisce una componente primaria e imprescindibile della sua esistenza. Sull’arte dichiara “L’arte è tutto ciò che esplode dall’intelligenza umana ed in questo senso è indefinibile”.

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Spoleto incontra Venezia: l’infinita bellezza della natura nelle fotografie di Jacqueline Domin

La nota fotografa Jacqueline Domin è stata scelta per far parte della schiera di artisti coinvolti nella prestigiosa mostra curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes dal titolo “Spoleto incontra Venezia“. L’esposizione è allestita a Venezia dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 presso Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich. In questa intervista la fotografa rivela le proprie emozioni sui soggetti da lei ritratti negli scatti e le sue idee sull’arte contemporanea.

D: Che sensazione prova a staccarsi da un pezzo venduto?
R: L’emozione e sensazione che ho provato nell’istante dello scatto è lì nella fotografia e resterà dentro di me per sempre. Quell’immagine andrà ad un’altra persona che vivrà la sua propria emozione guardandola. L’idea mi rende felice.

D: Qual è il lavoro a cui è più affezionata? Perché?
R: Non potrei scegliere. Ogni fotografia è stato davvero un attimo unico.

D: Come vede l’arte rispetto la crisi dei giorni d’oggi?
R: Imbavagliata e abbandonata.

D: Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il Suo lavoro?
R: Nessun artista. Mentirei altrimenti.

D: Quale messaggio vuole trasmettere con la Sua arte?
R: Credere in quello che si fa, amandolo fino in fondo con gioia.

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Jacqueline Domin: la fotografia naturalista dell’artista francese in mostra a Spoleto incontra Venezia

La nota fotografa Jacqueline Domin è stata scelta per far parte della schiera di artisti coinvolti nella prestigiosa mostra curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes dal titolo “Spoleto incontra Venezia“. L’esposizione è allestita a Venezia dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 presso Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich. In questa intervista la fotografa rivela le proprie emozioni sui soggetti da lei ritratti negli scatti e le sue idee sull’arte contemporanea.

 

D: Che sensazione prova a staccarsi da un pezzo venduto?

R: L’emozione e sensazione che ho provato nell’istante dello scatto è lì nella fotografia e resterà dentro di me per sempre. Quell’immagine andrà ad un’altra persona che vivrà la sua propria emozione guardandola. L’idea mi rende felice.

 

D: Qual è il lavoro a cui è più affezionata? Perché?

R: Non potrei scegliere. Ogni fotografia è stato davvero un attimo unico.

 

D: Come vede l’arte rispetto la crisi dei giorni d’oggi?

R: Imbavagliata e abbandonata.

 

D: Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il Suo lavoro?

R: Nessun artista. Mentirei altrimenti.

 

D: Quale messaggio vuole trasmettere con la Sua arte?

R: Credere in quello che si fa, amandolo fino in fondo con gioia.

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Maria Pia Severi: a “Spoleto incontra Venezia” la fotografia in movimento dell’artista emiliana

Grande partecipazione di Maria Pia Severi a “Spoleto incontra Venezia”, le grandi mostre curate dal Prof. Vittorio Sgarbi e dirette dal manager Salvo Nugnes, negli storici contesti di Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich a Venezia. Le splendide ed originali opere fotografiche della Severi sono in esposizione nei due meravigliosi edifici, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014.
Di seguito, l’intervista alla rinomata artista.

D: Che sensazione prova a staccarsi da un pezzo venduto?
R: Sapendo che di ogni pezzo venduto me ne restano altri cinque direi che non mi dispero affatto: arriverà spero il momento che li venderò tutti! Ogni artista è felice quando il suo lavoro viene apprezzato e retribuito.

D: Qual è il lavoro a cui è più affezionata, e perché?
R: Ogni Città che visito deve diventare prima “mia”, in ogni senso, culturale, storico e visivo. Ogni volume che esce sull’ultima nata è per me sempre il più bello. Poi me ne dimentico e passo ad altro, nel senso che non sto a crogiolarmi sul nuovo volume da me creato.

D: Come vede l’arte rispetto la crisi dei giorni d’oggi?
R: Ritengo che, ora come ora, la fotografia tende ad avere la prevalenza sulla pittura, poiché costa meno e può essere più bella e decorativa di un brutto dipinto, magari più costoso.

D: Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il Suo lavoro?
R: Nessuno, sebbene io sia da sempre stata amante e collezionista di opere d’arte. Ho sempre fotografato ciò che mi piaceva. Nel 1984, quando fu pubblicato il mio primo libro Sotto il segno di Modena, apparve palese che ritraevo prevalentemente figure femminili che passavano per le vie di Modena e che, colte dal mio obiettivo, si trasformavano in “personaggi” mentre Modena appariva solo sullo sfondo. Fu Franco Vaccari, che aveva già esposto alla Biennale di Venezia ed era stato definito da Bonito Oliva sul settimanale L’Espresso un “artista extravagante”, che mi spinse a pubblicarlo ed in più mi fece il menabò e la prefazione. All’epoca facevo foto con la mia Kodak Instamatic. Sottolineo che all’epoca, giovane procuratrice, scattavo le mie foto recandomi in ufficio, eppure ogni giorno, anche se ripetevo la stessa via, tutto mi sembrava nuovo e diverso. Sotto il segno di Modena fu definito, anche dagli altri artisti modenesi ‘il più bel libro mai fatto su Modena”. Trascorso il tempo dell’avvocatura, cercai un nuovo stile. Andando in macchina con mio marito, cercavo di fotografare paesaggi di lato, il più delle volte non riprendevo nulla, ma le foto “a tutta velocità” che riuscivo a fare mi entusiasmavano. Allora cercai di riprodurre col movimento delle braccia questa realtà e così nacque il mio nuovo stile che applico, con varianti, anche ora. Ecco come fotografo. Seguo il mio istinto sempre ed ho creato uno stile all’epoca rivoluzionario, di foto in movimento. Franco Vaccari mi aiutò a confezionare anche i due libri successivi Emozioni Capresi-Inverno e Venezia è Sogno, di cui mi fece anche le relative prefazioni, sottolineandomi che chi aveva beneficiato di una sua prefazione, avrebbe certamente avuto un futuro d’Artista.

D: Quale messaggio vuole trasmettere con la Sua arte?
R: Vorrei coinvolgere le persone nelle emozioni che io provo fotografando. Inoltre vorrei lasciare libero sfogo all’interpretazione delle mie foto. In altre parole vorrei che le mie foto fossero intriganti. Il complimento più bello che mi fanno è quando colgono nelle mie foto qualcosa di diverso dalla realtà. La fantasia che si scatena a guardare le mie foto è illimitata ed io mi diverto molto ad ascoltare anche le più strambe interpretazioni! Così ha anche fatto il professor Vittorio Sgarbi a Spoleto! Si ricorda Vittorio?

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“Spoleto incontra Venezia”: apprezzamenti per la pittura impressionista di Barbara Pazzaglia

Continua il successo della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” che dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 costituisce un simbolico “osservatorio sull’arte contemporanea”, richiamando le parole del curatore Vittorio Sgarbi, e propone una ricca collettiva con una serie di illustri personalità tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì, Pier Paolo Pasolini. L’esposizione con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes, è allestita nelle meravigliosa cornice storica di due nobili dimore, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. La pittrice impressionista Barbara Pazzaglia ha proposto nell’occasione delle interessanti creazioni ottenendo apprezzamenti elogiativi.

Il mosaico di forme e di immagini dall’apparente semplicità compositiva e scenografica delle strutture narrative della Pazzaglia si esplica in un’elaborazione ragionata e ponderata, dove ogni componente si inserisce nel contesto rappresentativo per motivi precisi, di equilibrio ottico, cromatico e semantico. Ha una personalità artistica proiettata verso un’inclinazione impressionista con profonde connotazioni emotive. La natura è vista come risorsa sublime e fonte d’ispirazione del traguardo creativo, innescato da un percorso esistenziale di umile e costante ricerca di significati primari, da inserire in un linguaggio universalmente condivisibile.

Sullo stile da lei perseguito spiega “La mia pittura lascia immaginare attraverso l’impressione e suscita la curiosità della percezione. La natura è per me fonte d’ispirazione primaria. I colori sono molto importanti, così come l’impianto del quadro, la sua struttura e le emozioni che comunica. Il bianco è sempre presente come luce intera, somma di colori puri, è l’assenza di confini, l’infinito. La mia attenzione si rivolge ai piaceri, che scaturiscono dalle impressioni, dalle sensazioni, dalla percezione, dal corpo, dall’intelletto“.

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Genova: Alla manifestazione con lo slogan #Orabasta presenti Cristiano De André, il manager dei vip Salvo Nugnes, Francesco Baccini e altri personaggi dello spettacolo

Grande affluenza alla manifestazione #Orabasta, svoltasi a Genova Martedì 21 Ottobre organizzata dal movimento apolitico omonimo formatosi tramite Facebook tra i cittadini genovesi, a seguito della grave alluvione cittadina e regionale dei giorni scorsi. Schierati in prima fila nell’occasione anche tante personalità note, tra cui Cristiano De André, il manager Salvo Nugnes, Francesco Baccini e altri rinomati cantanti ed esponenti del panorama attuale, che hanno voluto offrire il loro simbolico contributo in supporto alla pregevole iniziativa popolare. Durante l’evento pubblico è stata organizzata una marcia, che partendo da sotto il Palazzo della Regione, in Piazza Ferrari, si è diretta verso Palazzo Doria-Tursi sede ospitante del consiglio comunale, per consegnare un documento ufficiale elaborato appositamente e contenente i significativi commenti e le interessanti idee emerse tramite le numerose iscrizioni pervenute alla pagina del social network www.facebook/orabastagenova.

 

De André ha commentato: “Trovo bellissimo, che questo movimento sia nato spontaneamente dall’iniziativa della gente e grazie ai social network. Serve la presenza di tutti per Genova la mia città, per i genovesi e per tutto il nostro paese”.

 

Salvo Nugnes ha sottolineato: “Ho accolto con particolare entusiasmo questa iniziativa, che vuole essere un segno concreto e tangibile di come l’unione popolare pacifica e apolitica possa veramente essere uno strumento efficace di mobilitazione pubblica generale. È importante fare qualcosa di concreto e risolutivo, perché questi cataclismi ambientali non debbano più deturpare e danneggiare il nostro territorio e le nostre zone urbane così preziose, rovinando la vita di tanta gente innocente e imponente davanti al dramma”.

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Edyta Wachowicz: a Spoleto incontra Venezia le trasfigurazioni oniriche dell’artista polacca

“Spoleto incontra Venezia” si propone come vetrina internazionale a cui si ricollegano nomi di esponenti di prestigio come Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, Josè Dalì. La grande mostra è in allestimento dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 con la curateladel professor Vittorio Sgarbi e la direzione del noto manager produttore Salvo Nugnes. L’allestimento è nel magnifico Palazzo Rota Ivancich, situato a pochi passi da Piazza San Marco. Tra i selezionati artisti partecipanti Edyta Wachowicz porta la sua arte pittorica di originale ed eclettica ideazione.

La pittrice di origine polacca attualmente vive e lavora nel centro di Firenze. Ha studiato Storia dell’Arte e Letteratura. Molti suoi quadri sono conservati in collezioni private di tutto il mondo. E’ anche una fotografa professionista e una graphic designer di successo. I suoi dipinti d’impronta moderna seguono l’elemento onirico e la fantasia ed esprimono il lato grottesco della vita. Il colore è elemento protagonista. I suoi lavori sono influenzati dal Dadaismo e dal Futurismo.

Di lei hanno scritto “Pittrice, come un abile funambolo cammina in bilico tra sogno e realtà, attraverso allegorie concettuali, simboli nascosti e colori significanti. Opere avvolte da un alone magico e trasognato, che però non indietreggia di fronte agli aspetti più grotteschi della vita”.

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L’essenza della pelle: in mostra a Spoleto incontra Venezia l’arte iperrealista di Antonio Santucci

Tra i il novero degli artisti in mostra a “Spoleto incontra Venezia” è presente anche l’artista Antonio Santucci. L’evento è in allestimento dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 a Palazzo Rota Ivancich, storico edificio nei pressi della meravigliosa Piazza San Marco. La mostra è curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes. Tra i nomi di spicco artisti come Dario Fo, José Dalì ed Eugenio Carmi.

Antonio Santucci è un pittore che fin da piccolo ha sempre espresso l’amore per il disegno, i colori e soprattutto per la figura umana, tanto da scrutarne tutti i particolari ed arrivare ad essere un pittore quasi totalmente iperrealista. Santucci utilizza la tecnica dell’acrilico per dipingere per lo più volti, usa il colore su tela in maniera eccellente ed il suo tratto appare molto personale e deciso. Ogni soggetto dipinto ha un incarnato differente che rende l’opera e la persona ritratta unica ed autentica. Le pieghe della pelle e delle labbra, il colore dell’iride, la delicatezza dei capelli e la durezza del volto sono caratteristiche essenziali dei suoi dipinti.

L’artista esprime l’eleganza iperrealista della pelle, la arricchisce di dorature naturali, la modella sulla tela come fosse seta e la stropiccia come fosse carta, ne evidenzia il tempo che passa, butta fuori storie vissute ed esprime l’essenziale attraverso la corteccia rosea. Antonio Santucci affronta la sua arte in maniera completa, scrutando attraverso la pelle l’essenza dell’anima. Il suo percorso verso l’iperrealismo è dovuto alla continua ricerca di molteplici personalità e all’esplorazione di caratteri su cui riflettersi ogni istante in maniera differente. Il fitto e sostanzioso tracciato della narrazione pittorica di Antonio Santucci, regala un impatto visivo di immediato stupore. L’assoluta perfezione tecnica elaborativa trae quasi in inganno l’osservatore, facendo scambiare le raffigurazioni, dal prodigioso virtuosismo esecutivo, per immagini fotografiche ad altissima qualità.

Lo scrupoloso lavoro compiuto da Santucci, si focalizza prevalentemente sulla complessa e articolata gamma delle espressioni umane dei volti, sui peculiari caratteri distintivi facciali, sui fattori compositivi specifici della ritrattistica dei visi, proposti in versione di prospettiva molto ravvicinata, con una formula di inquadratura in visuale di primo piano. Tale metodologia applicativa, frutto di un approfondito e accurato studio preparatorio in materia, permette di carpire e valorizzare ogni minimo dettaglio, anche quello in apparenza più insignificante, imprimendo una reale veridicità di stupefacente effetto estetico, senza però tralasciare l’importanza dello scandaglio psicologico e dell’analisi dei contenuti introspettivi, riferiti ai soggetti protagonisti dei quadri.

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Claudio Messini si racconta: a Spoleto incontra Venezia le creazioni dell’eclettico artista veronese

È davvero un appuntamento di strepitosa risonanza mediatica quello della grande mostra veneziana di “Spoleto incontra Venezia” che dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 raduna e accoglie con una corposa esposizione collettiva dei personaggi ad altissimo livello, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì con la curatela del professor Vittorio Sgarbi e la gestione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. Le sedi ospitanti del mega evento artistico culturale sono due maestosi edifici di aristocratica origine, Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich nel cuore della meravigliosa cornice lagunare. L’eclettico artista Claudio Messini, già presente alla mostra di “Spoleto Arte” con ampio riscontro e consenso, ha portato in questa occasione delle nuove coinvolgenti creazioni pittoriche ispirate da una formula di astrattismo materico assolutamente originale e personalizzata.

Intervistato di recente sul valore dell’arte nel suo percorso esistenziale Messini ha spiegato: “L’arte è stata ed è una componente fondamentale della mia esistenza. Mi sono dedicato all’arte spaziando dalla pittura al teatro, sia come attore sia come regista nella compagnia teatrale da me fondata con il nome di “Gotturni”. Devo dire che l’arte pittorica fa parte sostanzialmente del mio DNA, se così si può affermare. Ho ricevuto una formazione specifica in tal senso anche frequentando dei qualificati corsi di studio artistici”. E proseguendo dice “Ritengo, che tutto ciò che appartiene al nostro multiforme e variegato bagaglio culturale è sempre uno stimolante motivo di ispirazione. Anche per me è così. In particolare ho amato e amo i classici e tutta l’arte del novecento, che è estremamente varia e vasta, ma se dovessi citare un nome principale di riferimento direi Mirò, senza però nulla togliere agli altri grandi maestri dell’epoca, a cui va il mio tributo di ammirazione”.

Riguardo le emozioni trasmesse attraverso le proprie opere dichiara “L’istinto mi spinge a dipingere. Le emozioni suscitate non sono definibili: entusiasmo, soddisfazione, talvolta esaltazione e anche dubbi quando l’opera non risponde alle nostre ansie di ricerca. L’arte è tutto ciò che esplode dall’intelligenza umana ed è in questo senso indefinibile”.

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Miriam Covielli Lucchini nell’esclusivo gruppo di partecipanti a “Spoleto incontra Venezia”

Tanti elogi meritati per la pittrice Miriam Covielli Lucchini, inserita nell’esclusivo gruppo di partecipanti alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” dove sotto l’esperta curatela del critico Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes si avvicendano nomi di spicco del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì, in esposizione presso due stupendi edifici veneziani di secolare tradizione, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014.

La Lucchini adotta uno stile piacevole, ricercato e rigoroso. Il suo è un genere tendente all’Astrattismo Geometrico, dove l’informale prevale con invenzioni compositive interessanti e imprevedibili, in una costante ricerca di nuove forme. Ne deriva un’energia creativa d’intenso impatto visivo. È un continuo scoprire d’idee innovatrici, di dimensioni irreali e fantastiche, in cui nulla è lasciato mai al caso, ma risponde a un proporzionato senso degli equilibri dell’architettura narrativa. L’eleganza e la finezza nel tratto insieme alla vivacità nel dinamismo progettuale ne solcano il segno stilistico riconoscibile e coerente.

Nella produzione si delinea il messaggio di riflessione, che la guida recuperando l’arcaica concezione diffusa tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, per cui gli artisti stanchi di indirizzarsi verso la natura e il mondo naturale tendevano a rivalutare e rivalorizzare la posizione dell’uomo e dell’umanità, approfondendo e scandagliando l’analisi interiore e psicologica, per individuare e cogliere i motivi scatenanti del mal d’essere e del mal di vivere, così fortemente radicato in essi. La Lucchini spiega “Pittura e scrittura dialogano insieme, si accompagnano, si sorreggono in reciproca sinergia per tacito accordo. La mia pittura s’impone, non è sommessa, ma volutamente urlata e gridata con vigoroso e prorompente slancio attraverso la distorsione, la deformazione, la lacerazione della realtà operata mediante segni crudi e colori urlanti”.

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Alle mostre di Spoleto incontra Venezia le incantevoli creazioni di Nicola Sacco

“Spoleto incontra Venezia” la grande mostra veneziana sotto l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, sta riscuotendo altissima risonanza mediatica, accorpando in formula di esposizione collettiva una pregiata e variegata serie di opere appartenenti a personalità di lustro internazionale, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì, Pier Paolo Pasolini. L’evento, diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, si svolge dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 ed è accolto tra le sontuose mura di due magnifiche location di origine aristocratica, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. Il noto pittore Nicola Sacco, che rientra nel novero esclusivo degli artisti ospiti, ha proposto per l’occasione delle interessanti creazioni pittoriche con ottimi consensi a suo favore.

Sacco rivolge sovente l’attenzione alla veduta naturalistica, contenente delle simbologie di matrice contemporanea, in un multiforme tracciato di sovrapposizioni di elementi figurativi e cromatici. La passione e l’amore per la natura e per l’ambiente territoriale circostante sono il filo conduttore di un percorso pittorico condotto in modo chiaro, lineare, preciso, armonico e ben fruibile per l’osservatore. Ogni opera riflette un proprio contenuto preciso in termini di significato e presenta una serietà e una disciplina nell’utilizzo sapiente e coscienzioso dei colori e dei giochi plastici, sinonimo di una ricerca visionaria condotta dentro i binari di un’esperta e bilanciata conoscenza degli scenari riprodotti.

Su di lui è stato commentato “Tramite le sue narrazioni visive proietta l’osservatore in un mondo assai variegato e ricco di colori. Il linguaggio cromatico davvero ricercato le tematiche di rilievo ne evidenziano l’indole dall’intenso spessore. È riuscito ad elaborare una segnica assolutamente personalizzata, avvalendosi soprattutto di tonalità e sfumature calde e avvolgenti. La luce domina sull’oscurità, che viene solo accennata, ma le tenebre e il buio scompaiono. Le tele sono strumento per esprimere e divulgare profondi sentimenti emozionali, di cui sacco diventa portavoce con la propria ricerca stilistica”.

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“Spoleto incontra Venezia”: Pubbliservice azienda leader nel settore grafico conferma il suo sodalizio come partner

Si conferma il sodalizio di Pubbliservice in qualità di partner della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata da Vittorio Sgarbi con la gestione direttiva del manager produttore Salvo Nugnes, che si svolge dal 28 settembre al 24 ottobre nella spettacolare cornice veneziana di Palazzo Falier e di Palazzo Rota-Ivancich.

 

Pubbliservice, con sede a Mogliano Veneto (TV), si propone come riferimento di settore per tutto quello che riguarda la stampa di materiale cartaceo e non, dai flyer pieghevoli e dépliant fino all’oggettistica. L’attenzione dello staff preposto specializzato e qualificato ai massimi livelli è rivolta al cliente, per dare forte efficacia alla comunicazione, studiando e proponendo sempre la soluzione più funzionale e conveniente sul piano economico. L’intento primario è di incontrare e soddisfare le particolari richieste clientelari tramite due principi base applicati: ottimizzazione di stampa e ottimizzazione nella scelta dei supporti, mantenendo inalterata la qualità del prodotto finale.

 

Al riguardo i referenti aziendali sottolineano: “Offriamo tecnici esperti in comunicazione in grado di fornire al cliente le corrette informazioni in merito a materiali, tecniche di stampa e formati da utilizzare, nonché assistenza nell’identificazione del target su cui operare, scegliendo in modo ben mirato il prodotto o il pacchetto di prodotti più efficaci. Il riconoscimento di un’azienda e dei suoi prodotti e servizi avviene attraverso una serie di elementi comunicativi coordinati: Il logo o marchio, i colori, i contrasti cromatici, la gabbia grafica. Un coordinamento visivo coerente, che passando attraverso gli stampati, le insegne esterne, i mezzi di trasporto, la presentazione dei prodotti e servizi nelle fiere, il web e la grafica, ne qualificano il livello sul mercato e la differenzia rispetto ai competitors“.

 

Per info visitare il sito www.pubbliservice.info .

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Carcere di Milano Bollate: Straordinaria conferenza di presentazione del concorso “26motiviperfarearte” con l’ideatore Vittorio Gucci, Antonio Vandoni e il manager Salvo Nugnes

Il Carcere di Milano Bollate ha visto la presenza di un evento d’eccezione, che si è tenuto dinanzi ai detenuti in data Giovedì 2 Ottobre 2014: la conferenza di presentazione dello straordinario concorso denominato “26MotiviPerFareArte” in presenza del suo ideatore, Vittorio Gucci, noto personaggio del mondo della musica e dello spettacolo, del Direttore di Radio Italia Antonio Vandoni, membro della giuria di qualità e del manager produttore Salvo Nugnes, che li ha affiancati in qualità di relatore durante l’incontro. 

Di recente si è tenuta la conferenza stampa ufficiale presso lo storico contesto della “Milano Art Gallery” dove nella sala gremita di Tv e giornalisti Gucci, insieme ad illustri giurati tra cui Giorgio Forattini, Cristiano De André, Antonio Vandoni ha spiegato le fasi salienti in cui si svolgerà lo strepitoso concorso. In collegamento telefonico dalla Corsica è intervenuto il professor Vittorio Sgarbi, presidente di giuria, che ha speso parole di lodevole compiacimento per l’iniziativa, che avrà tra i 26 vincitori designati anche un detenuto artista di bollate.

Gucci racconta “L’idea nasce ormai 3 anni fa. L’emozione è molta, perché siamo finalmente giunti alla fase del -debutto ufficiale-. Il 26 non è un numero scelto casualmente. Infatti, da sempre mi accompagna nella vita, anche se purtroppo sono nato il 25 alle 23.55, ma festeggio comunque il compleanno il 26”. E proseguendo precisa “Saranno proprio 26 i giovani artisti vincitori del concorso, di cui 24 selezionati tramite il web e provenienti dagli istituti scolastici e dalle accademie, uno sarà scelto tra i carcerati di Bollate e uno presso la comunità Exodus di Don Antonio Mazzi. Le opere d’arte selezionate verranno poi riprodotte in capi d’abbigliamento, occhiali da sole, scarpe, accessori vari e molto altro. L’idea portante di questa iniziativa è finalizzata a offrire una concreta opportunità ai giovani artisti emergenti distribuiti nell’intero comprensorio territoriale italiano di dare spazio alla propria vena creativa, stimolandoli ad esprimersi con massima libertà e fantasia sul motivo trainante del loro fare arte”.

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