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Pasta Maltagliati è garanzia di un pasto salutare e di tanto buon umore

Pasta_maltagliatiGli esperti e nutrizionisti di tutto il mondo oggi inseriscono la pasta nel quadro di un’alimentazione equilibrata e ben bilanciata. Pasta Maltagliati rappresenta la base perfetta per pasti sani, nutrienti e soddisfacenti per il palato e per l’umore.

Non c’è alimento che porti in tavola sorriso e allegria come un bel piatto di pasta, che, se associato ad ingredienti sani, leggeri e genuini come le verdure, i legumi e il pesce, può diventare anche una soluzione completa e salutare. Pasta Maltagliati ricorda, a questo proposito che è la tipologia di condimento, e non i carboidrati in sé, a decretare l’eccessivo apporto calorico di una preparazione.

I carboidrati contenuti in pasta di semola di grano duro come quella prodotta da Pasta Maltagliati, forniscono glucosio, un carburante fondamentale per il cervello e per l’intero apparato muscolare. Essi forniscono, tra l’altro, un rilascio di energia lento tale da garantire una valida scorta energetica che si protrae nell’arco della giornata.

Pasta Maltagliati, parte integrante di una dieta ben bilanciata, ha un bassissimo contenuto di sodio e colesterolo. La porzione quotidiana, di circa 70-80 gr., fornisce fino al 25% del fabbisogno giornaliero di fibre e una buona fonte di nutrienti essenziali, tra cui ferro e diverse vitamine del gruppo B.

La pasta rappresenta dunque, con le dovute accortezze nell’aggiunta di grassi di condimento, un alimento base nei pranzi di famiglia di tutto il mondo.

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Bambini e pappe: come affrontare il rifiuto del cibo

Quando si è neogenitori, è inutile dirlo,la vita di ognuno cambia drasticamente. Le attenzioni nella vita di tutti i giorni si focalizzano sul bambino, soprattutto per i primi anni di vita. Molto spesso la parte in causa, il neonato, non contribuisce alla serenità dei propri genitori e anche la più semplice cena può diventare un ostacolo insormontabile.
Se il bimbo infatti si oppone alle pappe, il genitore normalmente è portato a cadere in apprensione e a spingere il bambino a mangiare controvoglia, tra urla e pianti. Ovviamente una situazione simile non porta del bene a nessuna delle due parti.
Per questo motivo il genitore dovrebbe adottare una linea strategica di intervento per risolvere il problema che qui abbiamo preso ad esempio. Innanzitutto si devono individuare le cause che portano il bimbo a rifiutare il cibo: può succedere che al neonato non piaccia il cibo che gli viene proposto; oppure il bambino preferisce giocare allo stare seduto a tavola; o ancora la differente collocazione dei genitori attorno al tavolo può farlo sentire a disagio.
Ovviamente questi sono ancora pochissimi dei motivi che portano il neonato al rifiuto del cibo, ma prendiamoli ad esempio.
Ovviamente va sempre analizzata la possibilità che il cibo che si propone non sia di gradimento al nostro cliente, per cui sarebbe una buona pratica guardasi un po’ attorno e proporre al bimbo una serie di alimenti differenziati. A questo punto si deve comunque fare attenzione ad offrire al piccolo comunque le sostanze di cui il suo organismo abbisogna per lo sviluppo e il mantenimento, secondo la sua età: nel proposito, qualche sito illustra ampliamente, sulla base di ricerche scientifiche mirate, il giusto rapporto tra necessità alimentare del bimbo e possibile offerta sul mercato. Non solo ma molto spesso viene espresso qualche consiglio su cosa sia più adatto per ogni momento della giornata.
Per quanto riguarda la voglia di giocare o il sentore di disagio che lo potrebbero distogliere dal pasto, un consiglio fondamentale è quello di coinvolgere il figlio nella dinamica del pasto stesso in modo giocoso oppure permettergli di fare ciò che desidera. Ovviamente quest’ultima affermazione va presa in senso lato, perché si dovrebbe trattare di una concessione finalizzata a far mangiare le pappe al bambino.
Non siate oppressivi insomma, ma razionali e analitici. Le cose si semplificheranno moltissimo.

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