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In Provincia giace un piano per installare 28 nuovi autovelox

Necessità di sicurezza o di fare cassa? Si chiede Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino

Torino, 2 giugno 2009 – Messo sotto silenzio forse a causa della tornata elettorale, o per altre ragioni meno note, giace in un cassetto dell’uscente giunta provinciale e dell’assessorato alla viabilità, il piano per installare 28 nuovi autovelox fissi in 14 punti strategici sulle strade torinesi, in aggiunta a quelli già utilizzati dai comuni, con il fine di “aumentare la sicurezza”.

Si tratta di un progetto che nelle intenzioni della giunta uscente avrebbe dovuto essere realizzato entro l’autunno, con il bando di gara chiuso entro l’estate. Ma che per ora è fermo forse in attesa di conoscere chi sarà ad aggiudicarsi la guida di Palazzo Cisterna. Un asso nella manica, che il presidente che disobbedisce al patto di stabilità pare si sia preparato, in caso di vittoria, utile forse a trovare un extra gettito per la Provincia di domani. Già perché gli autovelox, installati per contrastare la velocità eccessiva sulle strade e con essa gli incidenti, hanno anche l’appetitosa caratteristica di saper rimpinguare le casse dell’amministrazione che li gestisce grazie a un flusso costante di denari prelevato dalle tasche degli incauti proprietari dei veicoli che infrangono il limite.

Il progetto, che fa riferimento al Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, prevede un esborso dell’ente, per l’installazione di tali strumenti in affitto, di circa 3 milioni 200 mila euro per tre anni, ossia 6.400 euro al mese per ogni coppia di varchi. A tanto ammonterebbe il canone. E riporta scritto a chiare lettere che i “proventi delle sanzioni spettano all’ente che rileva le sanzioni”, in questo caso la Provincia. Per il controllo delle sanzioni, poi, sarebbe necessaria una convenzione con le polizie municipali dei comuni.

Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, sottolinea: “Più di tre milioni di euro potrebbero essere investiti in modo diverso sulla viabilità, anziché destinarli solo all’installazione di autovelox. La sicurezza deve rimanere una priorità e l’azione deterrente verso chi viaggia a velocità pericolose è legittima, ci mancherebbe. Le priorità delle nostre strade però, tra cui anche quelle più pericolose come la 460 del Canavese che andrebbe raddoppiata, sono altre. Perché ci sono già tutte le varie amministrazioni comunali che, tramite le loro polizie municipali, sono impegnate nel controllo della velocità delle vetture. E a questo impegno va aggiunta l’opera della polizia stradale. Certe postazioni individuate per gli apparecchi provinciali, infatti, potrebbero andare a sovrapporsi a quelle già installate dai Comuni stessi. Un esempio è in corso Allamano vicino a Grugliasco, postazione individuata dal progetto della Provincia ma tratto nel quale anche il Comune di Torino sarebbe intenzionato a installare un controllore elettronico di velocità.
Le strade della Provincia hanno in primo luogo la necessità di un intervento di manutenzione globale, che ponga rimedio a situazioni pericolosissime e assurde come quella che è capitata quest’inverno alla direttissima di Lanzo, rimasta per mesi al limite della transitabilità. Le lamentele di cittadini, anche sul nostro sito internet, per le strade piene di buche, in pessimo stato di manutenzione e pericolose, si sprecano. E’ dunque necessario programmare una seria politica di manutenzione straordinaria dei collegamenti viari della Provincia che, va ricordato, ha competenza diretta su 3095 km di strade. La sicurezza inizia con dei collegamenti che non devono creare situazioni di pericolo per le persone che li utilizzano”.

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I suggerimenti tecnici di sailorado per la scelta dell’antivegetativa


La scelta più corretta dell’antivegetativa dipende da diversi fattori che vanno sempre considerati:

  • dall’imbarcazione
  • dalla sua velocità
  • dalle caratteristiche dell’acqua
  • dal porto di attracco
  • dalla frequenza di navigazione…

Le antivegetative si compongono di due elementi: la matrice ed il biocida.

La matrice ha la funzione di incorporare i pigmenti, le cariche ed il biocida e deve permettere il rilascio graduale di quest’ultimo nell’acqua.
Secondo il tipo di matrice utilizzata, cambia la diffusione nell’acqua.
E’ infatti questo processo che caratterizza le diverse tipologie di antivegetativa.

Sulla base di quanto sopra abbiamo 3 tipi di antivegetative:

Antifouling a matrice dura

Il legante di questo tipo di antivegetativa è un polimero (in generale di natura vinilica o acrilica).

Il biocida contenuto è presente in quantità elevata per permettere un contatto diretto della superficie dell’imbarcazione con l’acqua di mare, esercitando così l’azione antivegetativa.

Queste antivegetative hanno una buona resistenza meccanica al film e possono essere applicate in spessore.

Sono particolarmente indicate per le imbarcazioni veloci (30-35 nodi) o dalla navigazione costante, ed allo stesso tempo per delle imbarcazioni che si fermano in acque caratterizzate da forti correnti.

L’ALTURA 619 offre la possibilità di mantenere una carena pulita per tutto un anno. Il prodotto è molto poco sensibile alle variazioni dell’acqua (temperature, salinità, inquinamento) e conserva la sua efficacia in tutti i porti (Atlantico o Mediterraneo).

In questi anni la costanza dei suoi risultati ha permesso all’antivegetativa ALTURA 619 di posizionarsi come il miglior prodotto del mercato.

La SCIROCO 622 è stata elaborata per le acque lagunari, i laghi ed i canali.

Antifouling idrofila (matrice mista)

La CORSA 642 è un’antivegetativa di nuova generazione, idrofila semicorrosiva studiata per le imbarcazioni veloci in alluminio, legno, acciaio e vetroresina.

Questo prodotto è sicuramente molto apprezzato dai professionisti, regatanti e velocisti per il suo punto di bianco, la resistenza ai raggi UV e per il suo elevato potere antivegetativo e soprattutto per una eccellente qualità di scorrimento.

Ed aumentando l’additivo REGAFLON si ottiene ancora un sensibile aumento del potere di scivolamento.

Antifouling autopulente

Antivegetativa la cui matrice ha una diffusione controllata dei suoi elementi.

Il prodotto assorbe l’acqua che provoca una dissoluzione graduale della matrice.

L’azione chimica dell’acqua, collegata all’azione meccanica data dal movimento della barca, rigenera ogni mano di antivegetativa (azione ablativa).

In questo modo la diffusione di biocidi è più regolare ed assicura un ottimo funzionamento all’ antivegetativa.

MISTRAL 633 è un’antivegetativa autopulente, con un’azione sinergica molto forte.

La sua azione antivegetativa si svolge in modo graduale e resta efficace fino all’ultima mano.

E’ indicata per le imbarcazioni veloci.

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