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Spoleto incontra Venezia: eccellenti riscontri per Stella Maris Garro Pecchioli e la sua arte orientale

In occasione della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” svoltasi nello splendido capoluogo lagunare dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, è stato particolarmente elogiato il talento pittorico di Stella Maris Garro Pecchioli. L’evento, diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, è stato accolto tra le mura di due grandiosi edifici aristocratici, Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich.

Sull’espressione artistica della Garro Pecchioli è stato dichiarato “I movimenti ascendenti di piante fiorite e girasoli raggianti, dominati decisamente dagli inchiostri gialli, verdi e neri, ma al contempo tenui, sono veramente affascinanti. Figure, che si allontanano con tenacia verso l’alto, ma in un movimento delicatamente circolare di spirale appena accennata. Dipinti, che sanno coniugare i contrasti cromatici con la loro contemporanea delicatezza in un gioco sapiente di tinte decise , ma delicate. Così anche il movimento delle figure predilige in taluni casi una circolarità ascendente o profonda in altri. La sensazione che se ne riceve è quella di una felice e armoniosa 

‘commistione’ di contrari. Lavori dal sapore orientale estremo, con il tocco e il carattere di un’artista fine, che è riuscita abilmente a reinterpretare quel gusto secondo un determinato umore e un peculiare carattere tipicamente occidentale”.

Le originali trasparenze irregolari e patinate dei fogli di carta di riso utilizzati come superficie di base, mostrano le pennellate variopinte inchiostrate e impresse dall’autrice. Si delineano tratteggi stesi in senso circolare o anche ascendente, rossi e neri, neri e gialli, scale graffiate di grigio e neri, colori accoppiati talvolta miscelati e punteggiati di cromia dorata, ma sempre molto discreti e sobri nelle sfumature tonali. Le forme circolari rievocano gioiose girandole fantastiche o simbolici occhi interiori, che scrutano virtualmente nascosti, in un Io vorticosamente turbato, una qualche interessante realtà da apprendere, attirare oppure fuggire, allontanare.

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Maria Pia Severi: a “Spoleto incontra Venezia” la fotografia in movimento dell’artista emiliana

Grande partecipazione di Maria Pia Severi a “Spoleto incontra Venezia”, le grandi mostre curate dal Prof. Vittorio Sgarbi e dirette dal manager Salvo Nugnes, negli storici contesti di Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich a Venezia. Le splendide ed originali opere fotografiche della Severi sono in esposizione nei due meravigliosi edifici, dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014.
Di seguito, l’intervista alla rinomata artista.

D: Che sensazione prova a staccarsi da un pezzo venduto?
R: Sapendo che di ogni pezzo venduto me ne restano altri cinque direi che non mi dispero affatto: arriverà spero il momento che li venderò tutti! Ogni artista è felice quando il suo lavoro viene apprezzato e retribuito.

D: Qual è il lavoro a cui è più affezionata, e perché?
R: Ogni Città che visito deve diventare prima “mia”, in ogni senso, culturale, storico e visivo. Ogni volume che esce sull’ultima nata è per me sempre il più bello. Poi me ne dimentico e passo ad altro, nel senso che non sto a crogiolarmi sul nuovo volume da me creato.

D: Come vede l’arte rispetto la crisi dei giorni d’oggi?
R: Ritengo che, ora come ora, la fotografia tende ad avere la prevalenza sulla pittura, poiché costa meno e può essere più bella e decorativa di un brutto dipinto, magari più costoso.

D: Quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato il Suo lavoro?
R: Nessuno, sebbene io sia da sempre stata amante e collezionista di opere d’arte. Ho sempre fotografato ciò che mi piaceva. Nel 1984, quando fu pubblicato il mio primo libro Sotto il segno di Modena, apparve palese che ritraevo prevalentemente figure femminili che passavano per le vie di Modena e che, colte dal mio obiettivo, si trasformavano in “personaggi” mentre Modena appariva solo sullo sfondo. Fu Franco Vaccari, che aveva già esposto alla Biennale di Venezia ed era stato definito da Bonito Oliva sul settimanale L’Espresso un “artista extravagante”, che mi spinse a pubblicarlo ed in più mi fece il menabò e la prefazione. All’epoca facevo foto con la mia Kodak Instamatic. Sottolineo che all’epoca, giovane procuratrice, scattavo le mie foto recandomi in ufficio, eppure ogni giorno, anche se ripetevo la stessa via, tutto mi sembrava nuovo e diverso. Sotto il segno di Modena fu definito, anche dagli altri artisti modenesi ‘il più bel libro mai fatto su Modena”. Trascorso il tempo dell’avvocatura, cercai un nuovo stile. Andando in macchina con mio marito, cercavo di fotografare paesaggi di lato, il più delle volte non riprendevo nulla, ma le foto “a tutta velocità” che riuscivo a fare mi entusiasmavano. Allora cercai di riprodurre col movimento delle braccia questa realtà e così nacque il mio nuovo stile che applico, con varianti, anche ora. Ecco come fotografo. Seguo il mio istinto sempre ed ho creato uno stile all’epoca rivoluzionario, di foto in movimento. Franco Vaccari mi aiutò a confezionare anche i due libri successivi Emozioni Capresi-Inverno e Venezia è Sogno, di cui mi fece anche le relative prefazioni, sottolineandomi che chi aveva beneficiato di una sua prefazione, avrebbe certamente avuto un futuro d’Artista.

D: Quale messaggio vuole trasmettere con la Sua arte?
R: Vorrei coinvolgere le persone nelle emozioni che io provo fotografando. Inoltre vorrei lasciare libero sfogo all’interpretazione delle mie foto. In altre parole vorrei che le mie foto fossero intriganti. Il complimento più bello che mi fanno è quando colgono nelle mie foto qualcosa di diverso dalla realtà. La fantasia che si scatena a guardare le mie foto è illimitata ed io mi diverto molto ad ascoltare anche le più strambe interpretazioni! Così ha anche fatto il professor Vittorio Sgarbi a Spoleto! Si ricorda Vittorio?

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“Spoleto incontra Venezia”: apprezzamenti per la pittura impressionista di Barbara Pazzaglia

Continua il successo della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” che dal 28 settembre al 24 ottobre 2014 costituisce un simbolico “osservatorio sull’arte contemporanea”, richiamando le parole del curatore Vittorio Sgarbi, e propone una ricca collettiva con una serie di illustri personalità tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì, Pier Paolo Pasolini. L’esposizione con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes, è allestita nelle meravigliosa cornice storica di due nobili dimore, il Palazzo Falier e il Palazzo Rota-Ivancich. La pittrice impressionista Barbara Pazzaglia ha proposto nell’occasione delle interessanti creazioni ottenendo apprezzamenti elogiativi.

Il mosaico di forme e di immagini dall’apparente semplicità compositiva e scenografica delle strutture narrative della Pazzaglia si esplica in un’elaborazione ragionata e ponderata, dove ogni componente si inserisce nel contesto rappresentativo per motivi precisi, di equilibrio ottico, cromatico e semantico. Ha una personalità artistica proiettata verso un’inclinazione impressionista con profonde connotazioni emotive. La natura è vista come risorsa sublime e fonte d’ispirazione del traguardo creativo, innescato da un percorso esistenziale di umile e costante ricerca di significati primari, da inserire in un linguaggio universalmente condivisibile.

Sullo stile da lei perseguito spiega “La mia pittura lascia immaginare attraverso l’impressione e suscita la curiosità della percezione. La natura è per me fonte d’ispirazione primaria. I colori sono molto importanti, così come l’impianto del quadro, la sua struttura e le emozioni che comunica. Il bianco è sempre presente come luce intera, somma di colori puri, è l’assenza di confini, l’infinito. La mia attenzione si rivolge ai piaceri, che scaturiscono dalle impressioni, dalle sensazioni, dalla percezione, dal corpo, dall’intelletto“.

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Claudio Messini si racconta: a Spoleto incontra Venezia le creazioni dell’eclettico artista veronese

È davvero un appuntamento di strepitosa risonanza mediatica quello della grande mostra veneziana di “Spoleto incontra Venezia” che dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 raduna e accoglie con una corposa esposizione collettiva dei personaggi ad altissimo livello, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì con la curatela del professor Vittorio Sgarbi e la gestione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes. Le sedi ospitanti del mega evento artistico culturale sono due maestosi edifici di aristocratica origine, Palazzo Falier e Palazzo Rota-Ivancich nel cuore della meravigliosa cornice lagunare. L’eclettico artista Claudio Messini, già presente alla mostra di “Spoleto Arte” con ampio riscontro e consenso, ha portato in questa occasione delle nuove coinvolgenti creazioni pittoriche ispirate da una formula di astrattismo materico assolutamente originale e personalizzata.

Intervistato di recente sul valore dell’arte nel suo percorso esistenziale Messini ha spiegato: “L’arte è stata ed è una componente fondamentale della mia esistenza. Mi sono dedicato all’arte spaziando dalla pittura al teatro, sia come attore sia come regista nella compagnia teatrale da me fondata con il nome di “Gotturni”. Devo dire che l’arte pittorica fa parte sostanzialmente del mio DNA, se così si può affermare. Ho ricevuto una formazione specifica in tal senso anche frequentando dei qualificati corsi di studio artistici”. E proseguendo dice “Ritengo, che tutto ciò che appartiene al nostro multiforme e variegato bagaglio culturale è sempre uno stimolante motivo di ispirazione. Anche per me è così. In particolare ho amato e amo i classici e tutta l’arte del novecento, che è estremamente varia e vasta, ma se dovessi citare un nome principale di riferimento direi Mirò, senza però nulla togliere agli altri grandi maestri dell’epoca, a cui va il mio tributo di ammirazione”.

Riguardo le emozioni trasmesse attraverso le proprie opere dichiara “L’istinto mi spinge a dipingere. Le emozioni suscitate non sono definibili: entusiasmo, soddisfazione, talvolta esaltazione e anche dubbi quando l’opera non risponde alle nostre ansie di ricerca. L’arte è tutto ciò che esplode dall’intelligenza umana ed è in questo senso indefinibile”.

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Matrimoni Venezia e Padova

Cerchi rendere magico il giorno delle tue nozze? Celebra le tue Feste Nuziali Albergo Venezia .

Il giorno delle nozze è innegabilmente il più ammaliante nella vita di una coppia di innamorati.

Per questo scegliere una location romantica è l’ideale per trascorrere un giorno che sia indubbiamente unico.

Scegliere di organizzare il giorno delle proprie nozze presso l’Hotel Blue Dream di Monselice sarà senza dubbio la scelta migliore per un feste nuziali da sogno.

L’hotel Blue Dream di Monselice potrà proporsi come il ambiente ottimale in cui allestire eventi, per la professionalità dello staff, l’elevato livello della cultura enogastronomica e l’incanto del giardino e della piscina, che potranno essere lo sfondo ottimale.

Il Blue Dream Villaggio Turistico di Monselice si trova a pochi attimi dalle maggiori attrazioni della regione Veneto, meravigliose città piene di tradizione :

Abano Terme, con i suoi splendidi costruzioni storici : Antica Pieve di Santa Giustina e Villa Contarini .

Padova è una splendida città remota, passeggiando tra le vie del centro storico si incontreranno tanti monumenti : Cattedrale dell’Assunzione e Palazzo del Bò.

Venezia è una delle cittadina più romantiche al mondo, tra le sue bellezze più affascinanti : Museo Peggy Guggenheim .

Il Blue Dream Villaggio Turistico si trova a Monselice, deliziosa ambienti dotata di cultura e edifici.

L’hotel saprà senza dubbio essere il ambiente ideale in cui riuscire a di vivere il giorno del proprio nozze, in un ambiente rilassante.

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20 maggio 2012: a Venezia ritorna la Festa della Sensa

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  • 10 Aprile 2012

La festa della Sensa, che si svolge ogni anno a Venezia, è uno degli eventi tradizionali più importanti della città veneta.

Tutto è pronto, a Venezia, per la Festa della Sensa 2012, un evento che racchiude in sé diverse valenze e che celebra, innanzitutto, il legame indissolubile e storico tra la città lagunare e il mare.

Cominciamo dal significato religioso della festa: Sensa è il termine veneziano che indica l’assunzione, e in questo giorno i credenti celebrano l’assunzione di Cristo in Cielo. La festa della Sensa è, però, solo in parte una festa religiosa, poiché in questo giorno i veneziani non ricordano solo l’assunzione in cielo di Cristo, ma anche altri eventi terreni che hanno significato molto per la storia della città.

Era il 9 maggio dell’anno 1000 quando il Doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni dalmate minacciate dagli Slavi, dando così inizio all’espansione del Veneto sull’Adriatico. Con le celebrazioni della Sensa i veneziani ricordano anche questo importante evento, ma non solo: più tardi, e precisamente nel 1177, a Venezia si svolse un altro evento epocale, ossia la stipula del trattato di Pace tra il Doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa, trattato che segnò la fine delle dispute tra Papato e Impero. Per dimostrare la propria riconoscenza, il Papa regalò quindi al Doge un anello benedetto come segno della sovranità di Venezia sul mare, e fu così che i veneziani cominciarono a ricordare questo evento con una processione in mare durante la quale il Doge e il consiglio, a bordo del Bucintoro, raggiungevano l’isola di Sant’Elena, dove venivano raggiunti dall’imbarcazione del patriarca, che impartiva la propria benedizione. Il rito culminava con il gesto simbolico del Doge che gettava in acqua un anello a sancire il legame di Venezia con il mare.

Al giorno d’oggi la festa della Sensa è una delle più importanti manifestazioni a Venezia ed è ancora vista come la celebrazione del legame tra Venezia e il mare, e durante questo giorno importante per la città lagunare hanno tuttora luogo degli interessanti festeggiamenti, che coinvolgono sia gli autoctoni che i visitatori e i turisti. A sottolineare il legame tra Venezia e il mare, il programma della giornata include sempre molti eventi che hanno il mare, appunto, come protagonista, dal corteo acqueo delle associazioni remiere alle gare di voga alla veneta. Ogni anno, inoltre, durante i festeggiamenti della Sensa ha luogo il cosiddetto “gemellaggio adriatico” tra Venezia e un’altra città o area geografica che è stata in qualche modo significativa nella storia della città, e viene assegnato il premio “Osella d’Oro della Sensa” agli enti, alle istituzioni e ai privati cittadini che hanno dato lustro alla città con attività riguardanti la sfera della cultura, dell’artigianato o del commercio. Ciliegina sulla torta, il mercatino che viene allestito ogni anno nei pressi della Chiesa di San Nicolò, al Lido.

Con il vantaggio del periodo in cui si svolge, in un mese in cui le temperature non ancora afose ma calde permettono di vivere la città nel migliore dei modi, la Festa della Sensa è un evento immancabile non solo per i veneziani, ma anche per i turisti appassionati di tradizioni antiche e feste tipiche, e che possono scegliere la città lagunare come meta ideale per la propria vacanza salute primaverile.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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Mostre Venezia: l’Universo Dalì al museo Sant’Apollonia

Gli abitanti e turisti che questi mesi di inverno soggiorneranno negli alberghi veneziani hanno l’opportunità di visitare nel Museo Diocesano di Sant’Apollonia una delle mostre più interessanti della città negli ultimi tempi, una esibizione che mostra alcune delle facce più sconosciute del poliedrico artista catalano Salvador Dalì e dalla quale nessuno non esce indifferente.

La mostra conta infatti con una collezione di sculture in bronzo, vetro e oro elaborate dall’artista in vari periodi della sua vita e che in occasioni vanno a richiamare alcuni dei lavori con i quali Dalì diventò internazionalmente famoso: Torero Allucinogeno, Persistenza della Memoria e Venere Spaziale e Elefante Spaziale sono solo due delle sculture che trovano in questa mostra il contesto perfetto per l’introduzione al grande pubblico in nelle vicinanze del Palazzo Ducale Venezia.

L’esibizione include disegni e grafiche del periodo in cui l’artista manteneva una relazione di amicizia che segnò un momento di profondo cambiamento nella sua vita. Quello con Federico Garcia Lorca fu un rapporto artisticamente stimolante, tossico in occasioni e meno positivo per il poeta che per il pittore. Insieme a lui e ai suoi colleghi dell’accademia di belle arti San Fernando, Dali avrebbe conosciuto il cubismo e il dadaismo, le grandi opere classiche e i grandi temi della letteratura universale, i quali avrebbe riprodotto in queste grafiche, uniche nel mondo, e nei suoi primi passi come illustratore di libri.

In vetrina anche alcune delle opere influenzate dal psicanalista Sigmunf Freud, con il quale Dalì instaurò un rapporto quasi paterno filiale. La Lumaca e l’Angelo è l’ecco della dualità e di quello che si nasconde all’interno di tutto essere. Come l’uovo, altro elemento che fascina Dalì, il guscio della lumaca nasconde sotto l’apparenza dura un interiore debole da proteggere e tutelare e la quale scoperta può portare alla liberazione, seppur rischiosa, alla quale dobbiamo aspirare per diventare come la lumaca toccata dall’angelo, un essere che dall’immobilità passa a volare verso gli dei.

In mostra anche il popolare Elefante Spaziale, interpretazione daliniana del potere, tentazione alla quale sempre secondo l’artista, Sant Antonio non avrebbe resistito e rappresentata da un obelisco. La scultura oggi in esposizione negli edifici Venezia del museo è tratta dallo spettacolare dipinto realizzato a New York nel quale quattro elefanti inseguono attraverso il deserto il cavallo-santo Sant Antonio portando addosso le tentazioni in gambe sottili e alte come trampoli.

Sculture di periodi posteriori sono esposte nella mostra The Dali Universe a Venezia, alcune delle quali appartengono agli anni 70 e alla collezione che il pittore surrealista realizzò per il suo amico Isidoro Clot. Tra le opere esposte, riproduzioni firmate dall’artista come la Venus Spaziale, rappresentazione della deperibilità della bellezza umana e del carattere invece illimitato della bellezza artistica che è eterna.

Le sculture di vetro sono frutto dalla collaborazione con il negozio-galleria Daum Cristallerie di Parigi negli anni 60, un materiale al quale Dalì si rivolse con frequenza per la creazione di opere alle quali associava una consistenza quasi olografica, virtuale o onirica come Ciclopi.

Dalì non era sempre stato amato da tutti, come non lo sarà sicuramente da tutti quelli che visiteranno il museo in occasione di un long weekend, ma la realtà è che il pittore, poeta e “artista a 360 gradi” come lo si definisce nella sua patria di Figueres, non lascia indifferente nessuno.

A cura di Alba L
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Carnevale a Venezia dal 4 al 21 febbraio 2012

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  • 9 Gennaio 2012

Passata la sbornia del Natale, è già tempo di pensare al Carnevale. E quando si parla di questa festa, non si può certo prescindere dal carnevale di Venezia!

Tra tutte le feste e tutti gli eventi che hanno tradizionalmente luogo nella città lagunare, il Carnevale Venezia è sicuramente tra i più famosi e attesi da persone di tutte le età. I festeggiamenti carnevaleschi, diventati ormai parte della tradizione e della storia della città lagunare, portano nella già bellissima Venezia maschere e costumi spettacolari, atmosfere al tempo stesso di festa e avvolte nel mistero, e soprattutto un calendario di eventi davvero imperdibili.

Tra gli eventi che animano il carnevale lagunare ce ne sono alcuni che sono ormai entrati a far parte della storia della città. Come non nominare, per esempio, il volo della colombina, uno dei momenti più spettacolari in assoluto, che da qualche anno a questa parte vede personaggi famosi del mondo dello sport, della musica o dello spettacolo calarsi in Piazza San Marco dalla cima del campanile più famoso di Venezia? O ancora, chi oserebbe perdersi la sfilata delle Marie, altro evento clou dei festeggiamenti? D’altra parte si tratta di una tradizione che ha origini molto antiche, e che si rifà all’antica usanza per cui, nel giorno della purificazione di Maria, il 2 febbraio, si era soliti benedire i matrimoni di dodici ragazze belle ma povere, che per l’occasione ricevevano dal doge dei gioielli dogali. In ricordo di questa antica usanza, durante i festeggiamenti carnevaleschi a Venezia ha luogo una sfilata cui prendono parte 12 tra le più belle ragazze di Venezia accompagnate da gruppi storici in costume, e che termina in Piazza San Marco, dove le ragazze denominate “Marie” vengono presentate alla città. Altro evento imperdibile, la sfilata del concorso per la maschera più bella, anche questa in Piazza San Marco.

Oltre a questi appuntamenti fissi del carnevale veneziano, ogni anno i festeggiamenti includono anche delle novità, legate soprattutto al tema dell’evento, che varia di anno in anno. Il tema del carnevale Venezia 2012 sarà “La vita è teatro! Tutti in maschera”: per l’occasione Piazza San Marco, i campi e le calli della città diventeranno una sorta di teatro a cielo aperto, con numerosissimi spettacoli sparsi per tutta la città, oltre che all’interno dei teatri. Il tema di quest’anno è particolarmente caro alla città di Venezia e legato intrinsecamente alla tradizione carnevalesca: ai tempi della Serenissima, infatti, i festeggiamenti per il carnevale si svolgevano in contemporanea con l’inizio della stagione teatrale. Senza dimenticare che alcune maschere veneziane, come Pantalone, sono tra i protagonisti della Commedia dell’Arte.

I festeggiamenti per il carnevale cominceranno il 4 febbraio prossimo, ripetendo la formula che già l’anno scorso ha riscosso molto successo: nella giornata di sabato 4 avrà luogo il Gran Brindisi alla Fontana del Vino, seguito il 5 febbraio dalla Festa veneziana sull’acqua. I festeggiamenti proseguiranno poi per quasi tutto il mese, fino ad arrivare al culmine il 21 febbraio, martedì grasso, l’ultima occasione prima della quaresima per ammirare le maschere veneziana, per rimpinzarsi di crostoli e frittelle e passare una settimana speciale in una città meravigliosa. E tra musica dal vivo, sfilate di figuranti in costume e varie performance artistiche in Piazza San Marco, il salotto più bello d’Europa, il gran finale è servito e la festa è davvero assicurata!

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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La Regata della Befana arriva a Venezia per chiudere le feste natalizie

La tradizionale Befana arriva anche questo anno come ultima data rappresentativa delle feste natalizie, per ricordarci che anche se molti abbiano già ripreso lavori e vita quotidiana, è sempre bene conservare lo spirito positivo che ci ha ispirato il Natale.

Il 6 di Gennaio è festeggiato in vari paesi del mondo ma è l’Italia ad avere quasi l’esclusiva della figura della simpatica strega Befana. La leggenda dice che i Re Magi, diretti a Betlemme per portare oro, incenso e mirra al bambino Gesù, bussarono alla porta della Befana per chiedere indicazioni. La Befana indicò loro la strada ma rifiutò di unirsi a loro per visitare il nuovo nato. Si dice che poi però si pentì della sua decisione e cercò di raggiungerli, ma non trovandoli finì per lasciare un dono ad ogni casa nella speranza che uno di loro fosse il piccolo Gesù, dando origine a questa storia di Venezia e di praticamente tutta l’Italia.

Due gli eventi a Venezia da non perdere questo anno per tutti quelli che desiderino passare il giorno dell’Epifania in modo diverso, un modo soprattutto divertente e che porterà a conoscere angoli e zone della provincia veneziana che sono sicuramente ancora tutti da scoprire. Il Pan e Vin, si terrà il 5 gennaio a Jesolo. Il venerdì 6, il centro storico di Venezia è lo scenario della Regata della Befana.

Il primo appuntamento a Jesolo deriva di una tradizione ormai centenaria attraverso la quale si cacciavano via i mali auguri e si evocava il ritorno del sole, che avrebbe allungato le giornate e beneficiato, oltre ad altre cose, la caccia e la raccolta. Festeggiato per molti anni il 25 di Dicembre, con l’avvenimento del cristianesimo la celebrazione fu spostata al giorno dell’Epifania.

Il fuoco tipico del Pan e Vin fa oggi parte delle attrazioni di turismo Italia ma serve soprattutto a riunire nelle piazze venete famigliari e compaesani per condividere vin brulè, cioccolata calda e l’immancabile pinza, dolce natalizio a base di farina gialla da polenta e ficchi secchi . La simbologia alternativa del fuoco vuole che sia la Madre Natura ad offrirsi come ramo da essere bruciato, stanca dopo aver donato tutte le sue energie e pronta a rinascere in primavera.

Il 6 di Gennaio invece, dopo che la Befana avrà lasciato dolci e carbone nelle calze dei bambini italiani, si terrà a Venezia la Regata della Befana, che vedrà in gara i membri della più antica società di canotaggio locale travestiti di strega e seguiti di imbarcazioni con tanto di Re Magi e di Babbo Natale, competendo per quindici minuti in un percorso per il Canal Grande che farà prendere le foto camere Venezia a più di un turista incuriosito. La partenza di questa ormai trentennale gara è prevista alle ore 11 dalla fermata di S. Tomà, e si concluderà al Ponte di Rialto, dove saranno distribuite bevande calde e caramelle.

Se vi capita quindi di essere a Venezia questi giorni, approfittate per fare un salto a Jesolo la notte del 5 e per prendere un buon posto vicino al ponte Rialto il venerdì mattina, in modo da non perdervi neanche un dettaglio di questa simpatica festa che coinvolge piccoli e grandi nella chiusura del periodo natalizio.

A cura di Alba L
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Il 23 ottobre tutti a Venezia per la Venice Marathon

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  • 14 Settembre 2011

Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la Venice Marathon, che si terrà nel capoluogo veneto il 23 ottobre prossimo.

A Venezia si va in barca sui canali, si passeggia tra le calli e sui ponti … ma si corre anche! Lo sanno bene tutti gli appassionati di corsa che ogni anno partecipano alla Venice Marathon, evento podistico immancabile anche in virtù dello splendido scenario in cui si svolge il percorso della corsa.

La maratona Venezia 2011, che si svolge tradizionalmente ogni quarta domenica del mese, avrà luogo il 23 ottobre prossimo, e a testimoniare quanto questa manifestazione sportiva sia apprezzata e attesa, le iscrizioni per la corsa sono già state chiuse da tempo per esaurimento dei posti disponibili. Se pensavate di partecipare in qualità di maratoneti alla Venice Marathon dovrete dunque rimandare al prossimo anno, mentre siete ancora in tempo per godervi lo spettacolo da spettatori. Perché di spettacolo si tratta, e non solo perché è sempre avvincente assistere ad una competizione sportiva particolarmente sentita, una competizione in cui gli avversari si mettono in gioco contando solo sui propri polmoni, sulle proprie gambe e sulla propria forza di volontà, ma anche perché questa maratona non si svolge in un contesto qualsiasi, ma in quella che viene considerata – a ragione – una delle più belle città del mondo.

La Venezia maratona in realtà non si svolge solamente in città: il capoluogo veneto è infatti il punto d’arrivo della gara, gara che nei tratti precedenti si snoda nei dintorni della città. C’è però da dire che se Venezia è una città che toglie il respiro, le zone circostanti sono, se non altrettanto belle, certamente suggestive. Basti pensare che si parte da Villa Pisani, bellissima villa settecentesca di Stra. Prima di arrivare a Venezia si attraversano varie località della riviera del Brenta, Mestre e Marghera, e poi finalmente, quando ormai le forze cominciano a mancare, si arriva nella città lagunare: un bello sprone per non fermarsi e portare a termine la gara nel miglior modo possibile! A Venezia i podisti attraversano la zona delle zattere, Punta della Dogana, Piazza San Marco, Palazzo Ducale, Ponte della Paglia, fino ad arrivare a Riva dei Sette Martiri, dove la gara si conclude.

La Venice Marathon è un evento sportivo che decreta vincitori e vinti, rappresenta l’occasione per vedere una bellissima città sotto una nuova luce, ma è anche molto di più di questo: a fare della maratona di Venezia un evento ancora più importante è la sua componente solidale: l’evento, infatti, è sempre legato a qualche iniziativa di tipo benefico. L’ultima in ordine di tempo, Run to End Polio, è dedicata alla campagna di immunizzazione anti-poliomelite, ma nel corso degli anni la Venice Marathon ha dato il proprio supporto anche ad altre nobili iniziative, dalla lotta contro la sete in Uganda alla fornitura di protesi per bambini.

Una manifestazione sportiva, in una città d’arte, che supporta delle iniziative benefiche: la Venice Marathon ha davvero tutte carte in regola per porsi come uno degli eventi di punta del turismo Veneto, e non solo di questa regione!

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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Il cinema protagonista a Venezia con la 68ª edizione del festival

Comincia il conto alla rovescia per la mostra del cinema di Venezia: la città lagunare si sta infatti preparando per la 68ª edizione del prestigioso festival.

Poche settimane ancora e Venezia sarà invasa, come ormai da tradizione, da star italiane e internazionali, registi e attori, appassionati di cinema e curiosi. Il 31 agosto prossimo prenderà infatti il via la mostra cinema Venezia, un evento che da quasi 80 anni rende il capoluogo veneto la capitale mondiale del cinema.

La prossima edizione del festival, che si svolse per la prima volta nel lontano 1932, sarà la numero 68, ma lungi dal presentarsi come un evento di vecchio stampo, quest’anno la mostra cinema Venezia 2011 si presenterà al suo pubblico con non poche novità. La prima, la più importante – dato che stiamo parlando di cinema – riguarda le pellicole che verranno proiettate alla mostra: per la prima volta nella storia tutti i lungometraggi verranno presentati in prima mondiale. Si parte, il 31 agosto, con “The Ides of March”, l’ultima prova da regista dell’attore George Clooney, pellicola che apre un’edizione che sarà sicuramente ricca di star, sia dietro che davanti alla cinepresa: oltre al vippissimo Clooney, che adesso che è tornato single sarà sicuramente preda non solo dei cinefili ma anche delle sue numerose fan, sul tappeto rosso del Lido dovrebbero sfilare registi di fama internazionale come Abel Ferrara, David Cronenberg e Steven Soderbergh (ma anche Madonna, che si presenta la festival, fuori concorso, con la sua seconda prova da regista) e una miriade di attori hollywoodiani, da Gwyneth Paltrow, Jude Law, Matt Damon, e Kate Winslet, protagonisti di “Contagion”, il film di Soderbergh, a Jodie Foster e Christoph Waltz, le star di “Carnage”, il nuovo film di Roman Polanski che per i noti problemi giudiziari non potrà essere presente alla mostra, senza dimenticare il cast di “A Dangerous Method” di David Cronenberg, cast composto da Viggo Mortensen, Keira Knightley e Vincent Cassel.

Molto attese anche le pellicole nostrane, dai tre film italiani in concorso (“Terraferma” di Emanuele Crialese, “Quando la notte” di Cristina Comencini e “L’Ultimo terrestre” di Gian Alfonso Pacinotti, forse più conosciuto come il fumettista Gipi, che presenta al festival la sua opera prima come regista) a quelli fuori concorso, primo fra tutti “Il Villaggio di Cartone” di Ermanno Olmi. E ancora prima che il festival inizi sappiamo già che l’Italia sarà tra le nazioni vincitrici: verrà infatti assegnato al regista Marco Bellocchio il Leone d’Oro alla carriera, e per l’occasione il regista presenterà una nuova versione del suo film del 1971 “Nel nome del padre”.

Massiccia anche la presenza di opere francesi, con ben 9 titoli presenti nelle varie sezioni del festival, del Giappone, della Gran Bretagna (6 pellicole per entrambi) e della Germania (5 titoli). In tutto le nazioni rappresentate saranno ben 34.

Le altre novità della mostra riguardano il rinnovamento degli spazi dedicati alla mostra: in attesa dell’inaugurazione del nuovo palazzo del cinema, la Sala Grande dell’attuale palazzo del cinema è stata ampliata e ristrutturata, mentre altri nuovi spazi, come il Lion’s bar, sono stati aggiunti. Completano il quadro la copertura WiFi gratuita del lido, l’inaugurazione di un servizio di bike sharing e le agevolazioni per i trasporti riservate ai visitatori del festival. È possibile approfittare di pacchetti ad hoc per trascorrere davvero una settimana speciale.

Un evento antico, dunque, ma ricco di novità.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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La Festa del Redentore il 16 e il 17 luglio a Venezia

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  • 10 Giugno 2011

La festa del Redentore, uno degli eventi più importanti della tradizione veneziana, si svolgerà nel capoluogo veneto il 16 e il 17 luglio prossimi.

Il Redentore, ossia una delle feste più amate dai veneziani, per non dire la più amata in assoluto, e uno degli eventi folcloristici più apprezzati anche dai turisti e dai visitatori del capoluogo veneto, è ormai alle porte. Le celebrazioni del Redentore Venezia 2011 avranno infatti luogo il 16 e il 17 luglio, in una due giorni che promette di illuminare il Bacino di San Marco rendendo una città già di per sé splendida come Venezia ancora più affascinante.

Il successo che ancora oggi questa festa è in grado di riscuotere sia presso gli autoctoni che presso i visitatori ci fa forse dimenticare che si tratta di una festa molto antica, nella quale si può leggere una pagina buia ma importante della storia della Serenissima. La festa Redentore Venezia, infatti, che si svolge ogni anno a Venezia ormai da secoli, è l’evento che ricorda la costruzione della Chiesa del Redentore, nel XVI secolo, come ex voto per la liberazione della città dalla peste, che stava attanagliando la città e mietendo migliaia di vittime. Siamo nel biennio compreso tra il 1575 e il 1577, due anni bui per la città durante i quali la città perse quasi un terzo della popolazione a causa di una terribile epidemia. Nel 1576, come estremo tentativo per contrastare la peste, il Senato fece voto di realizzare una chiesa intitolata al Redentore nel momento in cui l’epidemia terminasse. Fu così che nel maggio del 1577, sull’Isola della Giudecca, venne posata la prima pietra della Chiesa progettata da Andrea Palladio, e nel luglio dello stesso anno i veneziani potettero festeggiare la fine della pestilenza con una processione verso la Chiesa del Redentore (si trattava allora di una chiesetta provvisoria in legno), che si snodava lungo un ponte di barche che raggiungeva la Giudecca.

Quella del luglio 1577 fu solo la prima delle processioni che si compirono e che continuano a compiersi verso la Chiesa del Redentore. Ancora oggi, infatti, la Festa del Redentore viene celebrata in ricordo della liberazione della città dalla peste, e ancora oggi uno dei fulcri delle celebrazioni è la processione verso la Chiesa, resa possibile dalla costruzione di un ponte votivo di legno e provvisorio che collega le Zattere con la Giudecca. La festa del Redentore conserva quindi una forte connotazione religiosa, ma si tratta anche di un evento folcloristico apprezzato non solo dai credenti, un evento che mischia molti elementi diversi facendone una festa interessante da diversi punti di vista.

Come detto, la festa del Redentore si dipana nell’arco di due giornate: nella giornata del sabato i veneziani cominciano a preparare le imbarcazioni per uscire in mare e godersi la festa sull’acqua (ma la festa si può seguire anche sulle terrazze o dalle calli della città), mentre viene aperto il ponte votivo verso la Giudecca, verso le 19, e poco prima di mezzanotte comincia il grandioso spettacolo pirotecnico che illumina il Bacino di San Marco. La domenica è invece la giornata dedicata alle Regate del Redentore, che iniziano nel pomeriggio, e agli appuntamenti religiosi, con la Santa Messa celebrata nella Chiesa del Redentore.

Un evento suggestivo, cui vale la pena partecipare se in luglio state trascorrendo delle vacanze terme o di altro tipo nei dintorni di Venezia.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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Festa del Redentore a Venezia

Ecco una simpatica proposta per visitare Venezia ed assistere ad uno splendido spettacolo pirotecnico sulla laguna. Per un alloggio a Venezia consigliamo un comodo bed and breakfast economico o più lussuoso sempre a Venezia centro storico.

Il week end del 17 e 18 luglio 2010 si terrà a Venezia la storica e famosa “Festa del Redentore”.

La festività ha origine antiche e risale al 1577 quando, per festeggiare la fine della peste, fu edificata da Palladio la Basilica del Redentore sull’isola della Giudecca. La festa è espressione del sacro e del profano: questi due aspetti si mescolano e si fondono insieme per dar vita ad un particolare ed affascinante evento.

In concomitanza della funzione religiosa, in questa occasione, le persone si recano in pellegrinaggio alla Basilica, attraversando un ponte lungo 330 metri composto da imbarcazioni. Per tradizione, al traonto, le barche illuminate e addobbate con frasche e palloncini, raggiungono il Bacin di San Marco ed il Canale della Giudecca.

La serata trascorre sulle imbarcazioni dove è possibile gustare piatti tipici della tradizione veneziana in attesa dell’evento più atteso: lo spettacolo pirotecnico che inizia verso le 23.30 e termina dopo mezzanotte. Le luci ed i colori dei fuochi risplendono nel cuore della notte e si riflettono nell’acqua del Bacino di San Marco.

I festeggiamenti terminano il giorno 18 luglio con la Regata su Gondole, altra importante tradizione veneziana.

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Mostra Disegni fiamminghi e olandesi

Venezia è una città ricca di eventi, di tanti motivi che permettono di trascorrere un piacevole soggiorno a Venezia magari prenotando un bed and breakfast a Venezia. Ecco ad esempio una interessante mostra presso la Ca’ D’Oro a Venezia.

Dal 1 aprile 2010 al 20 giugno 2010 presso la dimora patrizia del Quattrocento, Galleria Franchetti alla Ca’ D’oro a Venezia (esempio di edificio in stile gotico veneziano),è possibile ammirare l’esposizione di disegni della scuola fiamminga ed olanede risalenti al 1822 (provenienti dalla colezione milanese di Giuseppe Bossi 1777-1815).
Questa mostra, curata da  Annalisa Perissa Torrini, è una occasione per poter appreazzare anche alcuni disegni risalenti al XVI e XVII secolo realizzati da grandi artisiti come Jan Gossaert e Rembrandt e che non sono mai stati esposti al pubblico.
La mostra è allestita nella sala centrale delle tre dedicate alla pittura d’oltralpe e si apre con un disegno dell’artista Jan Gossaert detto Mabuse, realizzato durante il suo viaggio a Roma tra il 1508 e il 1509.
La sezione dedicata alla scuola olandese è caratterizzata dalla presenza di opere di artisiti che risentirono dell’influsso italiano a seguito di alcuni viaggi effettuati in questo paese: come Bartolomeus Breenbergh. Altri, invece, subirono il fascino degli aspetti popolari, tradizionali proprio passeggiando tra le strade di Roma, come accadde, per esempio, a Pieter van de Laer detto Bamboccio.
Alle pareti vi si trovano opere recentemente classificate cronologicamente e a secondo della tipologia. Da questa classificazione emergono due generi pittorici: quello paesaggisitico e quello con interni domestici, entrambi affermati durante il Seicento tra l’ambiente borghese, parallelamente alla tradizione italiana che “immortalava” soprattutto eventi storici e sacri.

Un’altra scelta per dormire a Venezia è rappresentata dai b&b a Mestre, vicinissima a Venezia, che si raggiunge in massimo dieci minuti con i mezzi pubblici, anche con corse notturne.

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