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“Complimenti per la connessione” Frassica Rai1, un garbato invito a mettersi in gioco

Complimenti per la connessione”, in onda dal lunedì al venerdì su Raiuno, al termine del Tg1, non è un semplice tutorial ma è un breve racconto che agisce indirettamente sullo spettatore

Lo spin-off di “Don Matteo”, prodotto da Lux Vide, tenta di spiegare il funzionamento del web per un pubblico non più giovanissimo. E, giocando sulle parole, funziona. Funziona per l’indubbia simpatia di Nino Frassica. Funziona per l’intento che è quello di incoraggiare coloro che non hanno familiarità con internet a prendere dimestichezza con i rudimenti di quelle tecnologie oggi in grado di migliorare la nostra vita.

Funziona perché “Complimenti per la connessione” (va in onda dal lunedì al venerdì su Raiuno, al termine del Tg1 delle 20 e dura cica 6 minuti) non è un semplice tutorial (uno di quei programmi-guida che insegnano ad usare uno strumento o a spiegarne le funzionalità), ma è un breve racconto che agisce indirettamente sullo spettatore: ogni volta, Il Capitano Tommasi (Simone Montedoro), con l’aiuto di Lia Cecchini (Nadir Caselli) e di sua madre Caterina (Caterina Sylos Labini), impartisce lezioni di informatica al maresciallo Cecchini (Frassica) e al sacrestano Pippo (Francesco Scali), figure vicarie dei cittadini “digitalmente svantaggiati”.

Il 37% degli italiani (oltre 22 milioni di persone) non usa internet; il restante 63% lo fa senza sfruttarne a pieno le potenzialità (fonte: Commissione Europea). Il digital divide, il divario tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi ne è escluso, non è solo un problema infrastrutturale, ovvero di diffusione della rete informatica sul territorio (siamo ancora in attesa dell’installazione della banda larga). E’ anche, e soprattutto, un fenomeno socioculturale che affonda le sue radici nelle diverse condizioni economiche, di istruzione, di sesso e età della popolazione.

Ci troviamo di fronte a un nuovo caso di analfabetismo. Il problema è complesso e tuttavia queste non-lezioni hanno lo scopo di creare un clima di confidenza nei confronti della tecnologia, sono un garbato invito a mettersi in gioco.

Fonte: Corriere della Sera

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“Complimenti per la connessione” Frassica Rai1, sfiora il 20 per cento di share

Complimenti per la connessione”, format didattico su Rai1sfiora il 20 per cento di share: si riprende a comunicare nell’era della comunicazione.

Non è mai troppo tardi 2.0. Il pubblico è invitato nella cucina del maresciallo Nino Frassica. Suona alla porta il sagrestano Francesco Scali; gli apre Caterina Sylos Labini, moglie del maresciallo, mentre il bel capitano Simone Montedoro fa gli onori di casa con Nadir Caselli, sua fidanzata e nipote di Frassica. Una tavola per mangiare, un tavolino, un tappeto, un divano dove si sta stretti, qualche fiore. Un interno anonimamente piccolo-borghese, un derivato di Don Matteo ma senza il prete, dove troneggia la vera protagonista: una smart tv. Siamo nel mondo di “Complimenti per la connessione”, striscia in onda su Rai 1 prima di un’altra striscia, “Techetecheté”, striscia su striscia. Insieme, i due programmi fanno un bel pacchetto nella nevralgica, e nervosa, fascia «access prime time».

Gli ascolti di “Techetecheté” sono consolidati e non stupiscono: non era invece così scontato che sfiorasse il 20 per cento di share “Complimenti per la connessione”, autori Morici, Diotallevi e lo stesso Frassica, regista Valerio Bergesio, il “Non è mai troppo tardi” dei giorni nostri: dove l’alfabeto che si insegna è quello legato alla rete, e quindi ecco che cos’è una smart tv, che cos’è il wifi, che cos’è il Binge Watching, che cos’è un router. Lo dicono in parole semplici, con metafore chiare: a esempio, il wifi è come un profumo che si spande. Un format, prodotto dalla educativa Lux Vide, che potrebbe ampliarsi ad altre categorie della vita sociale, e riguardare nodi e dubbi su sanità, pensioni, crisi internazionali. Divulgazione non è una parolaccia. E sarebbe una bella scommessa: riprendere a comunicare nell’era della comunicazione.

E intanto assai bene comunica Petrolio su Rai 1, il programma di Duilio Giammaria che, partito dall’evidenza dei beni culturali quali vero «petrolio» italiano, continua testardamente a realizzare in-chieste, originali e profonde, ma non deprimenti, frustranti. L’altra sera si è parlato di pasta, tra valore economico e di immagine. Con importanti problemi legati alla tutela della qualità made in Italy, a partire dalla base: il grano duro e le sofisticazioni. Petrolio, un altro programma dove si imparano delle cose: ma sarà così sbagliato? Io dico di no.

Fonte: La Stampa

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