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Bollette: ogni famiglia italiana paga in media 1.200 euro l’anno

Quanto hanno speso nel 2018 le famiglie* italiane per pagare le bollette di luce e gas? Molto: in media circa 1.200 euro. A fare qualche calcolo ha pensato l’Osservatorio sull’energia di Facile.it che, analizzando un campione di oltre 63mila contratti raccolti nel corso del 2018, ha potuto stimare con buona precisione il peso che hanno le bollette sui budget dei consumatori italiani.

Nello specifico, per l’energia elettrica una famiglia media italiana lo scorso anno ha pagato 417 euro, mentre per il gas ha speso 762 euro.

«Nonostante il passaggio obbligatorio dal mercato tutelato a quello libero sia stato rimandato al 2020, è importante valutare sin da subito e con attenzione la propria bolletta di luce e gas», spiega Silvia Rossi, Responsabile Energia di Facile.it. «Cambiare regime può consentire di ridurre sensibilmente il costo delle utenze domestiche, con un risparmio che può arrivare al 25% per l’energia elettrica e al 15% per quanto riguarda il gas.».

Le bollette dell’energia elettrica e del gas sono considerate dagli italiani una delle spese che incidono maggiormente sul budget familiare e, secondo una recente indagine** realizzata da mUp Reasearch per Facile.it, sono più di 17 milioni i consumatori che nel 2019 cercheranno di cambiare fornitore per ridurre i costi.

Tornando all’analisi, per verificare il risparmio Facile.it ha simulato il costo di una bolletta luce e gas utilizzando la migliore tariffa mercato libero 2018, in fascia monoraria, disponibile sul comparatore. A parità di consumi, la stessa famiglia avrebbe speso per la bolletta elettrica 305 euro l’anno – con un risparmio di 112 euro rispetto al mercato tutelato – mentre per il gas avrebbe pagato 639 euro, con una riduzione della bolletta pari a 123 euro.

Energia elettrica; in Sardegna i consumi maggiori

Essendo la tariffa dell’energia elettrica nel mercato tutelato uguale in tutta la Penisola, la differenza dell’importo totale della bolletta tra una regione e l’altra è legata in modo diretto al consumo di KWh annuo per nucleo. Analizzando i contratti raccolti nel 2018 da Facile.it emerge che la regione con i valori più alti di consumo (e quindi i costi maggiori in bolletta) risulta essere la Sardegna; nell’Isola una famiglia media consuma 2.334 KWh e paga, sotto regime tutelato, 502 euro l’anno. Seguono in classifica le famiglie del Veneto, con un consumo di 2.134 KWh e una bolletta annua di 460 euro e quelle della Sicilia, dove il consumo medio è di 2.079 KWh e il costo della bolletta elettrica pari a 448 euro l’anno.

Sul fronte opposto, invece, le regioni dove sono stati stimati i consumi di energia mediamente più bassi per famiglia sono la Toscana (1.727 KWh e una bolletta di 378 euro), la Liguria (1.736 KWh e un costo annuo di 380 euro) e l’Abruzzo (1.824 KWh, spesa annua 394 euro).

Bolletta del gas, Emilia-Romagna in testa

La tariffa del gas nel mercato tutelato, a differenza di quanto avviene per l’energia elettrica, varia a seconda delle aree del Paese. È proprio la tariffa base che, insieme al consumo di gas per nucleo, contribuisce a determinare le differenze territoriali del costo della bolletta.

Dall’analisi dei contratti emerge che i cittadini che nel 2018 hanno pagato il conto più alto sono quelli dell’Emilia-Romagna; qui una famiglia media spende 863 euro l’anno. Seguono le famiglie del Veneto (841 euro l’anno) e quelle del Friuli-Venezia Giulia (830 euro).

Guardando la graduatoria nel senso opposto, invece, si trovano la Liguria, regione dove una famiglia media paga solo 617 euro l’anno e la Calabria, dove il costo della bolletta è pari a 653 euro l’anno per nucleo familiare.

* Per il calcolo della bolletta elettrica è stata considerata una famiglia media italiana composta da 2,7 individui, con un consumo annuo di 1.924 KWh in fascia monoraria e in mercato tutelato, potenza 3kW. Per la bolletta del gas, stessa famiglia media italiana con un consumo annuo di 865 Scm in regime tutelato.

** Metodologia: n. 1.023 interviste CAWI con individui in età 18 anni ed oltre su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta in età 18-74 anni + n.411 interviste CAWI ad un campione di individui in età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione dell’area metropolitana di Milano. Indagine condotta a novembre 2018.

 

 

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In Liguria si pagano le bollette più economiche d’Italia

Il 2013 è stato un anno in cui i liguri sono stati molto fortunati rispetto agli altri italiani e si sono trovati a pagare le bollette meno care del nostro Paese: luce e gas, insieme, sono costate alla famiglia media 1.230 euro, contro la media nazionale che è arrivata a 1.500. A fare i calcoli è stato Facile.it (http://www.facile.it/energia-luce-gas.html): il comparatore ha analizzato il consumo annuo dichiarato dai clienti del portale, scoprendo che la Liguria è la regione più economica in Italia per quanto riguarda i consumi. La provincia ligure che, in assoluto, ha fatto registrare i costi più alti è Savona (1.279 euro all’anno), mentre a Imperia, per pagare le bollette, si è speso meno che in ogni altra provincia della Regione con 1.153 euro medi annui.
Quanto costa il gas in Liguria
Come nel resto d’Italia, nel 2013 è stata la spesa relativa al gas quella ad avere un impatto maggiore sul budget familiare: 796 euro la media regionale, a cui i liguri hanno cercato di far fronte cambiando operatore nel 3,1% dei casi. I più fedeli sono stati i genovesi che hanno deciso di stipulare un nuovo contratto di fornitura elettrica solo nel 2,1% dei casi. Rispetto alla media nazionale che ha toccato i 990 euro, la spesa della Liguria è stata la più economica del Paese dopo quelle di Campania e Sicilia, complice probabilmente il clima mite dovuto alla presenza del mare. E questo vale per tutte e quattro le province: Savona è risultata la più cara per il gas con una media di 875 euro, mentre Imperia è quella più economica con 684 euro.
Quanto costa la luce ai liguri
Per quanto riguarda le spese sostenute dalle famiglie liguri per l’energia elettrica, la media è pari a 437 euro annui, anche in questo caso inferiore a quella nazionale che si è attestata a 500 euro. Pur pesando questa voce in misura minore, Facile.it registra una volontà di risparmio più decisa: la percentuale di famiglie liguri che hanno cambiato fornitore nel corso dell’anno è stata del 4,3%, ben inferiore al resto d’Italia dove si è scelto un nuovo operatore nel 6% dei casi. Per la luce si sono invertiti i ruoli: così Savona è risultata la provincia più economica (404 euro in media) e Imperia quella più costosa (469 euro). Inversamente proporzionali sono state le percentuali di famiglie che hanno cambiato fornitore: a Savona, nonostante i costi meno elevati, si è cambiato più che nel resto della Liguria (5,5%); mentre le famiglie di Imperia, che sono state quelle che hanno pagato bollette più care, hanno cambiato meno dei loro conterranei (3,4%).

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Le bollette del Piemonte sono tra le più care in Italia

Il 2013 è stato un anno in cui i piemontesi hanno stretto la cinghia per pagare tutte le bollette: luce e gas, insieme, sono costate alla famiglia media 1.740 euro, decisamente più dei 1.500 euro spesi in media in Italia. A fare i calcoli è stato Facile.it (http://www.facile.it/energia-luce-gas.html): il comparatore ha analizzato il consumo annuo dichiarato dai clienti del portale, scoprendo che il Piemonte è tra le regioni più care in Italia per quanto riguarda i consumi, secondo soltanto alla Valle d’Aosta. La provincia piemontese che, in assoluto, ha fatto registrare i costi più alti è Asti (1.898 euro all’anno), mentre ha sorpreso Torino dove, per pagare le bollette, si è speso meno che in ogni altra provincia della Regione (1.594 euro medi annui).

Quanto costa il gas in Piemonte

Nel 2013 è stata la spesa relativa al gas quella ad avere un impatto maggiore sul budget familiare: 1.255 euro la media regionale, a cui i piemontesi hanno cercato di far fronte cambiando operatore nel 5,2% dei casi. Rispetto alla media nazionale che si è fermata a 990€, la spesa del Piemonte risulta tra le più alte del Paese. E questo vale per tutte le otto province: la più cara, sempre per il gas, è risultata essere Vercelli, con una spesa media pari a 1.374 euro, mentre quella dove si è speso meno è Cuneo con 1.121 euro. Ed è proprio nel cuneese che i cittadini si sono dimostrati meno propensi a cambiare operatore: l’hanno fatto solo nel 2,8% dei casi.

Quanto costa la luce ai piemontesi

Per quanto riguarda le spese sostenute dalle famiglie piemontesi per l’ energia elettrica, la media è pari a 484 euro annui, al di sotto di quella nazionale che è arrivata a 500 euro. Pur pesando questa voce in misura minore, Facile.it registra una volontà di risparmio più decisa: la percentuale di famiglie piemontesi che hanno cambiato fornitore nel corso dell’anno è stata del 6,6%, che sale fino all’8,8% nella provincia di Novara. Minore interesse a cambiare, ancora una volta, hanno dimostrato gli abitanti della provincia di Cuneo (4,6%). Guardando, poi, alla spesa annua media, Biella è prima in classifica con 542 euro all’anno. A spendere meno per l’energia elettrica sono invece gli abitanti della provincia di Verbano-Cusio-Ossola con una media di 417 euro.

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Si accendono i riscaldamenti e chi ha le termo valvole risparmierà fino al 23%

In molte regioni oggi si accendono i termosifoni, ma alcuni italiani spenderanno meno di altri per riscaldare la propria casa: il loro risparmio potrà superare il 23%. A fare i calcoli è stato Facile.it (http://www.facile.it/energia-luce-gas.html), comparatore leader del settore, che ha confrontato le spese necessarie a riscaldare un appartamento di 80 metri quadri con impianto autonomo tradizionale, centralizzato tradizionale, autonomo con termo valvole o centralizzato con termo valvole.
«È nei mesi invernali che si concentra oltre l’80% dei consumi di gas delle famiglie italiane – sostiene Paolo Rohr, Responsabile Business Unit Energia di www.facile.it – e proprio per questo bisogna scegliere con attenzione non solo il migliore operatore, ma anche il tipo di impianto più adatto alle nostre esigenze».
Secondo l’analisi fatta da Facile.it, che ha considerato il consumo standard di un nucleo familiare composto da 3 elementi, chi ha in casa un impianto centralizzato spende mediamente 1.120€ all’anno per riscaldare gli ambienti; la spesa scende a 1.008€ se lo stesso impianto viene dotato di termo valvole. Guardando al segmento di utenti che hanno in casa un riscaldamento autonomo, la spesa è di 952€ annui che diventano 857€ se si aggiungono le termo valvole.
Passando quindi da un riscaldamento centralizzato tradizionale ad uno autonomo con termo valvole (già rese obbligatorie in Lombardia e Piemonte dallo scorso 1 agosto per moltissimi impianti, e imposto in maniera progressiva su tutto il territorio nazionale dal 1 settembre 2014), le bollette diminuirebbero subito di 263€ all’anno. I costi da sostenere per trasformare l’impianto (compresi, per il tipo di immobile preso in esame, fra i 3.000 e i 5.000€) comincerebbero subito ad essere ammortizzati, anche perché detraibili nella misura del 65%.
Basterebbero poi alcuni semplici accorgimenti per risparmiare ancora di più: non coprire i termosifoni con copri-termosifoni e usare pannelli termo-riflettenti sul muro porterebbe ad un risparmio del 7%, utilizzare finestre isolanti o con doppi vetri e eliminare gli spifferi abbasserebbe i costi della bolletta dell’8%, rinunciare a qualche grado, abbassando la temperatura impostata col termostato dai 21° ai 19°, infine, equivarrebbe a 114€ di risparmio all’anno.

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