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Riciclaggio: una soluzione efficace… ma con dei punti deboli

La questione ambientale è divenuta centrale da diversi anni sulla agende di amministrazioni e governi, a livello locale, nazionale e internazionale. Tutti noi abbiamo imparato a comprendere l’importanza di un approccio sano al consumo e alla gestione dei rifiuti e la cittadinanza è sempre più coinvolta all’interno delle dinamiche di gestione dei materiali di scarto. Lo smaltimento rifiuti a Lecce, Milano o Roma segue un iter piuttosto simile, sebbene i sistemi di raccolta variano da comune a comune, e nella maggior parte dei contesti italiani il riciclaggio è stato inserito in modo strutturale come unica metodologia di raccolta.

Le criticità del riciclo

Tuttavia, occorre osservare la questione in maniera più ampia e riconoscere che, sebbene il riciclo sia l’unica via perseguibile per una corretta gestione dei rifiuti, esso presenta innegabili criticità strutturali.

Il riciclo permette di trasformare in nuove risorse materiali di scarto che, diversamente, finirebbero all’interno delle discariche e degli inceneritori. D’altra parte, non si può non riconoscere che il prodotto finale ottenuto dalla progressiva trasformazione del materiale di scarto è qualitativamente inferiore rispetto a quello di prima generazione e con possibilità di utilizzo ben più limitata.

Il processo di riciclo, poi, ha un costo che non può essere non considerato. Un costo che si esprime certamente in spese vive cui l’intera comunità è chiamata a farsi carico ma anche un costo ambientale, poiché l’intera filiera di trasformazione richiede la gestione di un processo complesso e dispendioso in cui il materiale utilizzabile viene separato e indirizzato verso gli impianti di trasformazione mentre lo scarto finisce ugualmente verso discariche e inceneritori.

Le altre soluzioni

Ciò che servirebbe è un nuovo approccio all’idea stessa di consumo. Il riciclaggio, a ben vedere, non è l’unica soluzione possibile. Prima di tutto, bisogna intervenire sulla coscienza civica dei cittadini e stimolare privati e aziende ad abbattere gli sprechi: sono in molti a sostenere, infatti, che il riciclo sia in un certo modo un incoraggiamento all’adozione di condotte orientate allo spreco. Manca poi un reale sistema di incentivazione che riconosca a privati e aziende virtuosi meriti concreti, tradotti ad esempio in detrazioni sui costi in bolletta. Il riuso, altra condotta virtuosa, perde progressivamente diffusione, trasformandosi sempre più in un’occasione mancata, al contrario di ciò che avviene, ad esempio, nell’efficientissima Germania.

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