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Quando la palpebra si abbassa cosa si può fare?

L’abbassamento della palpebra superiore oltre il livello considerato normale si definisce ptosi palpebrale. Ciò causa una riduzione del campo visivo nel paziente e nel bambino piccolo può costituire un impedimento allo sviluppo normale della funzione visiva.

Parliamo di ptosi congenita quando è presente dalla nascita, può interessare entrambi gli occhi ed è causata da una distrofia del muscolo che si occupa di elevare la palpebra.

Nel caso di ptosi acquisita la causa è da ricercarsi invece nell’involuzione senile del tendine del muscolo elevatore, da paralisi del III° nervo cranico, dalla miastenia, da miopatie o da traumi.

La correzione è eseguita in anestesia locale, presso una sala operatoria. In casi particolari o sui bambini si ricorre all’anestesia generale. Lo scopo di questa chirurgia è intervenire sul muscolo elevatore della palpebra superiore che spesso risulta indebolito o disinserito.

Alla correzione della ptosi si può associare la rimozione della cute in eccesso. La difficoltà principale di questo intervento sta nel raggiungimento di una perfetta simmetria fra le due palpebre e talora è necessario un ritocco ambulatoriale.

Nei casi di ptosi congenita dei bambini l’intervento è più difficile e meno prevedibile nei risultati, ecco perché la scelta di un superspecialista è sempre consigliabile.

Dott. Dario Surace
Direttore Unità Operativa di Oculistica
Ospedale S.Maria del Carmine di Rovereto (TN)
Tel. n. verde 848.816.816
www.dariosurace.it

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