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PRN: Sono più di 7.000 i professionisti prevenienti da tutto il mondo che discuteranno risposte nuove a vecchi quesiti nel campo delle allergie e dell’immunologia

Sono più di 7.000 i professionisti prevenienti da tutto il mondo che discuteranno risposte nuove a vecchi quesiti nel campo delle allergie e dell’immunologia

 
[2015-06-07]
 

BARCELLONA, Spagna, June 7, 2015 /PRNewswire/ —

Oltre 7.000 ricercatori e medici da quasi 100 nazioni si sono registrati per partecipare al 34esimo Congresso Annuale della European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI – Accademia europea per allergie e immunologia clinica) che si terrà a Barcellona (Spagna) dal 6 al 10 giugno.

     (Logo: http://photos.prnewswire.com/prnh/20140918/706300 )

Stagione dei pollini e cambiamento climatico  

Il polline originato da piante erbacee è la causa principale della sensibilizzazione allergica ad allergeni presenti all’aperto in tutta Europa.   La ricerca svolta dal Prof. Jeroen Buters, ZAUM-Center of Allergy & Environment (Centro per allergie e ambiente), Helmholtz Center Munich/Technische Universität München, ha contribuito alla nostra comprensione di come i cambiamenti climatici globali abbiano influenzato la durata e la distribuzione delle allergie da pollini di piante erbacee, e ha suggerito la necessità di prendere in esame la aereobiologia molecolare in aggiunta al conteggio dei pollini per valutare l’esposizione agli allergeni trasportati dall’aria.

Batteri: amici o nemici?  

Sebbene alcuni dei batteri che vivono nel corpo umano popssono provocare delle infezioni, non potremmo vivere senza altri perché ricoprono un ruolo importante nel funzionamento del metabolismo o del sistema immunologico. Per questa ragione possono essere considerati sia amici che nemici, ha sottolineato ilProf. Liam O’Mahony, Swiss Institute of Allergy and Asthma Research (Istituto svizzero di ricerca su allergie e asma), University of Zurich (Svizzera).

Ha spiegato che la risposta immunologica sana ai batteri coinvolge l’attivazione di cellule che combattono l’infezione, ma c’è anche l’attivazione di cellule che si occupano della regolazione e che riducono la risposta immunologica in modo che non danneggi il tessuto o l’organo coinvolto. Queste cellule che si occupano della regolazione, stimolate dall’esposizione ai batteri, possono anche ridurre la risposta immunologica che può provocare allergia o malattie autoimmuni.

Sfidare le opinioni materne  

Lo psicologo medico Dr Audrey Dunn Galvin, Department of Paediatrics and Child Health (Reparto di pediatria e sanità infantile), University College Cork (Irlanda), afferma che le allergie alimentari nel bambino pongono delle sfide ai genitori, e i medici vengono messi a conoscenza solo di una parte di queste problematiche. Per alcuni genitori, tuttavia, la gestione non efficace delle allergie alimentari è collegata a modi di pensare o a opinioni, e non a una mancanza di conoscenze.

Un nuovo studio[2] condotto dal Prof. Gideon Lack, Kings College London dimostra che l’introduzione anticipata delle arachidi riduce in modo notevole il rischio di sviluppare un’allegia alle arachidi nella misura del 70-80%.

1. BUTERS ET AL. Variazione del gruppo 5 del contenuto di allergeni da pollini provenienti da piante erbacee nel polline presente nell’aria in relazione alla posizione geografica, al calendario e alla stagione. J. ALLERGY CLIN IMMUNOL 2015

2. LEAP (Learning Early about Peanut allergy – Scoperta preventiva dell’allergia alle arachidi). Immune Tolerance Network (Rete per la tolleranza immune). Disponibile in: http://www.leapstudy.co.uk/

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