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Nasce Mediterre.bio, una realtà italiana tutta biologica

Si chiama Mediterre.bio il nuovo alleato dell’agricoltura biologica in Italia, una realtà agricola nata a difesa dei prodotti bio di qualità e formata da produttori e cooperative di diverse regioni italiane,  specializzate soprattutto nella produzione di grano e olio extravergine d’oliva. Un progetto imprenditoriale di portata nazionale al quale hanno aderito alcuni grandi protagonisti della coltivazione biologica, tra i quali spiccano Alce Nero (leader del settore), la storica Cooperativa Agricola Emmaus e Finoliva (volano nel settore olivicolo), giusto per citarne qualcuno, e al quale Cordini srl, azienda con esperienza decennale nella vendita di attrezzature agricole, guarda con particolare interesse.

Puglia, Basilicata, Sicilia, Calabria, Emilia-Romagna e Toscana per complessivi 54.110 ettari di terra: sono questi i dati a cui ruota attorno questo progetto, che accomuna produttori, molini e distributori. Ci si concentrerà principalmente sulla produzione di olio, grano duro e grano Senatore Cappelli, ma l’intento dei soci è sicuramente quello di puntare in seguito anche ad altre coltivazioni. Il sodalizio è stato ufficialmente presentato e formalizzato lo scorso 10 ottobre presso la Masseria Antonia De Vargas di Foggia, nominata sede legale di questa unione. E non è un caso che sia stato scelto proprio il capoluogo dauno come sede, una terra più volte finita sotto i riflettori per la questione caporalato nei campi dai drastici risvolti sociali.

Lo ha sottolineato anche il viceministro alle Politiche Agricole e Forestali – Andrea Olivero – intervenuto all’inaugurazione, secondo il quale l’agricoltura deve assumere un ruolo di responsabilità sociale per valorizzare un modello di welfare agricolo. Un obiettivo che può essere raggiunto anche grazie alla spinta e al sostegno delle istituzioni nei confronti di chi crea queste forme di partecipazione. Oltre al viceministro, sono poi intervenuti anche l’europarlamentare Elena Gentile e i più importanti rappresentati del settore.

Mediterre.bio, insomma, non è semplicemente una filiera all’insegna dell’agricoltura biologica, ma è anche un modello di impresa partecipata il cui obiettivo è anche quello di incrementare il numero di filiere in questo settore, pianificando investimenti e puntando alla sicurezza del lavoro. E la sicurezza in questo ambito lavorativo è data soprattutto dall’efficienza e la qualità delle macchine agricole impiegate, che sono capaci di fornire risultati elevati in termini di produttività e preservare, nel contempo, le condizioni lavorative e di salute degli agricoltori.

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