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Le norme della responsabilità civile dei magistrati

La responsabilità civile, una delle responsabilità giuridiche più ampie e complesse nel campo del diritto, comprende tutte le norme di cui un soggetto è tenuto a mantenere basandosi sul costo della lesione ad un interesse altrui.

Tale responsabilità si fonda su un gran numero di norme, tutte contenute all’interno del codice civile italiano. Tuttavia, ci sono altre disposizioni previste per specifiche fattispecie, fra cui la disciplina del “fatto illecito”, descritto dall’art. 2043 come un atto che obbliga a chiunque arrechi un danno “ingiusto” a terzi di fornire un risarcimento a colui che lo subisce.

Per quanto riguarda invece la responsabilità civile dei magistrati, l’obbligazione a rispettare le norme è solitamente più marcata di quella di un normale cittadino. La responsabilità che il magistrato assume nei confronti delle parti processuali o di altri soggetti a causa d’inosservanze presenta maggiori responsabilità rispetto ai doveri civili di un cittadino.

Norme e leggi della responsabilità civile dei magistrati

Oggigiorno, i magistrati “rispondono penalmente, civilmente e disciplinarmente delle azioni commesse a danno dei cittadini nell’esercizio delle loro funzioni” (art.28, Costituzione). Detto ciò, i magistrati sono soggetti a determinate norme e leggi da rispettare esattamente come i cittadini.

Tuttavia, per un cittadino che deve essere risarcito per eventuali danni causati dallo stato c’è bisogno di nove gradi di giudizio, di cui tre gradi per decidere la procedibilità della domanda. Altri tre occupano il risarcimento danni allo stato e i tre rimanenti sono necessari per la rivalsa dello stato verso il magistrato che è soggetto a controllo di responsabilità civile.

Come specifica la costituzione, “Chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto […] con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale.”.

Considerando le leggi costituzionali, il cittadino può esercitare il proprio malcontento verso un danno arrecatoli da magistrati, pur rispettando le norme e i procedimenti che esso comporta. Questi ultimi hanno subito alcune modifiche a causa di alcune sentenze a cambi legislativi, come ad esempio la legge n.18 con la quale si è modificata la legge tradizionale del 1988.

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