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Rotary Club Patti-Terra del Tindari: presso l’agriturismo Villa Rica la conviviale della Domenica delle Palme

I soci del Rotary Club- Patti Terra del Tindari hanno trascorso insieme, come avviene ormai ogni anno da quando il club è stato fondato, 30 anni fa, la domenica delle Palme. I soci si sono recati la mattina alla bellissima Cattedrale di Patti per assistere alla Santa Messa officiata dal Vescovo Mons. Ignazio Zambito. Nella cattedrale sulla collina che domina la cittadina siciliana si trova la tomba della Regina Adelasia, moglie del gran conte Ruggero d’Altavilla e madre di Ruggero II, primo re di Sicilia, la Regina si era infatti ritirata a Patti dove morì nel 1118, il suo sarcofago, di epoca rinascimentale, si trova nella cappella di Santa Febronia.

Dopo la bella Messa i soci si sono recati presso l’agriturismo Villa Rica, sito a pochi chilometri da Patti per il pranzo conviviale. L’agriturismo domina tutto il golfo di Patti, sulla costa settentrionale della Sicilia, in provincia di Messina,  e dalle sue terrazze è possibile anche vedere distintamente sei delle sette isole Eolie che ingioiellano l’orizzonte. Per l’occasione è stato preparato un pranzo con piatti tipici formato da dieci antipasti della casa, agnolotti di ricotta e noci, tagliatelle ai pistacchi di Bronte e arista con vellutata di verdure, macedonia e agnello pasquale come dessert. Con l’occasione i soci hanno potuto vistare questo agriturismo che si trova nel cuore di un’azienda agricola biologica di 42 ettari, su cui sono piantati olivi, agrumi, alberi da frutta e nocciole. Il pranzo si è tenuto nella sala ristorante che è stata ricavata da un antico palmento-trappeto, utilizzato fino ai primi anni del secolo scorso per la produzione di vino e olio. Sono rimasti intatti due torchi per la pressatura delle olive, alcuni tini in pietra e la macina in pietra che veniva girata da un asino bendato e che serviva per la prima lavorazione delle olive. Il socio, nonché past-president Avv. Salvatore Natoli, che è uno dei proprietari dell’azienda, ha spiegato ai suoi consoci e ai loro familiari il funzionamento degli antichi macchinari per la produzione agricola, ha anche raccontato antichi aneddoti riguardanti la vita contadina.

L’agriturismo oggi, oltre che alla ristorazione che utilizza in gran parte prodotti dell’azienda, si occupa anche di ricezione turistica, a 50 metri dal ristorante si trova, infatti, antica villa patronale in cui sono stati ricavati tre appartamenti, mentre alcune camere sono state realizzate negli antichi casolari rustici attentamente ristrutturati dall’architetto Piero Papa, che si è occupato anche del restauro conservativo del ristorante.

Gli ospiti dell’agriturismo sono soprattutto stranieri che amano ascoltare il racconto di questa tenuta il cui nome è legato a una storia d’amore. Il nonno dell’ Avv. Salvatore Natoli, da cui egli ha preso il suo nome di battesimo, volle donare come regalo di fidanzamento alla sua amata Enrica, da lui chiamata affettuosamente Rica, una casa posta nel cuore di una delle sue proprietà in contrada Mortizzi, da allora si è cancellato il nome originario, legato a ricordi nefasti perché in queste zone era alta la mortalità legata alla malaria e si utilizza quello di Villa Rica in ricordo di Donna Enrica Ballarino sposata poi con Salvatore Natoli.

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